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mercoledì 20 febbraio 2008

La Padania - 28 agosto 2006

Intervista ad Antonio Baldassarre, presidente emerito della Corte Costituzionale

Quelle regole che il calcio non si è dato

"Indipendenza dei giudici e degli arbitri. E la clausola compromissoria è incostituzionale, sbaglia Rossi a difenderla"

di Marco Liguori

"La vicenda del ricorso al Tar della Juventus fa comprendere che le regole del calcio vanno totalmente riscritte". Antonio Baldassarre, presidente emerito della Corte Costituzionale e docente di diritto costituzionale all’Università Luiss di Roma, formula la sua "ricetta" per i mali del pallone nostrano. "Occorrono regole certe – ha spiegato Baldassarre a La Padania – che assicurano l’indipendenza dei giudici sportivi e l’indipendenza del settore arbitrale. Non mi sembra che allo stato attuale ci sia la piena coscienza di questo profondo rinnovamento". Baldassarre critica anche il commissario Figc, Guido Rossi, strenuo difensore della clausola compromissoria, che invece è incostituzionale.
La Juventus può chiedere il risarcimento del danno al Tar del Lazio? Non occorre un giudizio civile per il riconoscimento della sua pretesa?
"E’ pienamente legittimata a farlo dalla normativa sulla giustizia amministrativa. Bisogna però distinguere due aspetti del procedimento".
Quali sono?
"Innanzitutto il ricorso tende soltanto a sospendere i provvedimenti della giustizia sportiva, non ad eliminarli. L’accoglimento della richiesta tende a ottenere lo status quo ante: ciò vuol dire che la Juventus deve essere riammessa in serie A dalla Figc. Tale decisione del Tar avrebbe un effetto provvisorio sino alla sua pronuncia nel merito: solo allora le sanzioni sarebbero eliminate". I tempi del giudizio di merito non sarebbero però brevi?
"Occorrerrebbero alcuni mesi prima di una sentenza definitiva di primo grado. A ciò bisogna aggiungere un altro congruo periodo di tempo per il giudizio di appello dinanzi al Consiglio di Stato. Di conseguenza, nell’ipotesi di sentenza favorevole alla società bianconera, la Federazione dovrebbe far disputare alla Juventus provvisoriamente il campionato di A in attesa dell’appello".
L’eventuale richiesta di risarcimento del danno non sarebbe però oggetto della richiesta di sospensiva che dovrebbe essere discussa il prossimo 1° settembre?
"Ciò sarebbe esclusivamente affidato al giudizio di merito. I giudici potrebbero riconoscere fondata la pretesa della Juve solo nel caso in cui intravedano che le sanzioni siano state sproporzionate in relazione agli illeciti commessi. Ovviamente bisogna vedere se la società lo abbia richiesto: dalle ultime dichiarazioni mi sembra che ci sia stato un ripensamento".
L’eventuale scenario da lei prospettato in caso di accogliemento del ricorso di urgenza avrebbe come conseguenza immediata il caos totale nel mondo del calcio: anche Fiorentina e Lazio potrebbero adire il Tar?
"E’ fuor di dubbio che in questo caso, entrambe le società proporrebbero immediatamente il ricorso al giudice amministrativo per ottenere prima la sospensione delle loro penalizzazioni e la loro successiva cancellazione nel giudizio di merito. Ciò è possibile perché il procedimento disciplinare è stato unico per Juve, Fiorentina e Lazio".
Finora la Juventus ha solo attaccato la Figc: ma non avrebbe dovuto anche esperire azioni legali contro l’ex ad Antonio Giraudo e il dg Luciano Moggi, indagati per falso in bilancio, per il riconoscimento degli eventuali danni?
"La società è sempre in tempo per poter approntare l’azione civile di responsabilità contro i suoi ex amministratori. Ma se l’avesse fatta sin da quando è scoppiato lo scandalo sarebbe stato meglio, per tutelare l’interesse dei propri azionisti. Questi ultimi possono votarla in una futura riunione dell’assemblea societaria".
Dopo gli ultimi avvenimenti giudiziari, non sarebbe meglio eliminare la "clausola compromissoria" prevista dalle norme federali?
"La clausola compromissoria, che prevede il divieto per le società calcistiche di ricorrere agli organi della giustizia ordinaria per le questioni sportive, è chiaramente incostituzionale. Infatti, la nostra Costituzione prevede che per la tutela dei diritti soggettivi e degli interessi legittimi si può sempre ricorre al giudice statale: fa parte dei principi fondamentali, dunque nessuno può impedire alla Juventus e agli altri club di ricorrervi. Neppure la Fifa può farlo: sarebbe contraria anche ai principi del diritto dell’Ue".
La "spallata" della clausola compromissoria è stata anche dovuta alla trasformazione a fine di lucro delle società di calcio con una legge del ’96 del primo Governo Prodi?
"Certamente. La clausola aveva un suo valore quando il calcio rimaneva in un ambito prettamente dilettantistico. Nell’era delle società per azioni a scopo di lucro è completamente superata e deve essere eliminata. Mi stupisce che un giurista come Guido Rossi l’abbia difesa a spada tratta: essa è incostituzionale".

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