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mercoledì 16 aprile 2008

La favola gialloblù a rischio

Liberomercato 16 aprile 2008 pagina 10

Bilancio in bilico

L’Hellas Verona davanti al bivio
tra fallimento e nuova proprietà

«In mancanza della certezza della ricostituzione ed adeguamento del capitale sociale per sostenere finanziariamente la gestione, si ritiene non esistano i ragionevoli presupposti di continuità aziendale». Questa frase della relazione del collegio sindacale al bilancio 2006/07, redatta lo scorso 18 gennaio dai tre membri da tempo dimissionari e sostituiti dall’assemblea dei soci il 15 febbraio scorso, testimonia lo stato di gravissima difficoltà in cui versa l’Hellas Verona, retrocesso in C1 nella scorsa stagione. La società scaligera, campione d’Italia nel 1984/85, rischia quindi di diventare l’ennesima vittima eccellente dell’era del calcio a scopo di lucro. Il collegio conclude affermando che «non è in grado di esprimere un giudizio sul bilancio di esercizio della vostra società alla data del 30 giugno 2007». Nella relazione è spiegato che il Verona, nonostante l’utile di 1,1 milioni di euro, «in considerazione delle perdite accumulate nei precedenti esercizi, si trova nelle condizioni previste dall’articolo 2446 del Codice Civile, avendo le perdite accumulate raggiunto il limite del terzo del capitale sociale». La situazione è grave nonostante la controllante Arilicense, posseduta dall’amministratore unico Pietro Arvedi d’Emilei, abbia provveduto alla parziale riduzione del passivo pregresso per 2,13 milioni. Arvedi ha percepito un compenso di 42.833 euro: il direttore generale ha ottenuto 41.335 euro.
Lo stato patrimoniale presenta crediti per 10,3 milioni e debiti per 12,4 milioni: tra questi, si segnalano 3,99 milioni dovuti alle banche, di cui 3,4 milioni a Unicredit Banca d’Impresa (+1,9 milioni sul 2006/07). In aumento da 195mila a 464mila le somme dovute al fisco: nella relazione sulla gestione si evidenzia la notifica dall’Agenzia delle Entrate di «avvisi di accertamento e irrogazione sanzioni volte al recupero a tassazione Irap delle plusvalenze da vendita calciatori per gli esercizi al 30 giugno 2002, 2003 e 2004». Il Verona ha incaricato un professionista per «proporre atto di adesione e/o ricorso tributario». Nella relazione si accenna anche al «saldo negativo di euro 0,6 milioni» della «gestione finanziaria vera e propria» dovuta «esclusivamente al ricorso al mercato bancario e all’accantonamento a fronte della perdita insita nel contratto derivato Irs». Quest’ultimo fu sottoscritto con Unicredit ed è stato rinegoziato nel corso di maggio «con l’obiettivo di contenere in via definitiva il rischio delle potenziali passività».
Ma. Lig.

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