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mercoledì 23 aprile 2008

Match Comuni-Federcalcio sull'Ici

Liberomercato 23 aprile 2008 (pag. 1-11)

Esenzione sì, esenzione no
Ici non pagata: contenziosi Federcalcio-Comuni

Marco Liguori
L’Ici è la vera "croce e delizia" dei contribuenti italiani. Ne sa qualcosa anche la Figc o meglio la sua controllata al 100% Federcalcio srl che ha 10 contenziosi per questo tributo. La notizia è nel bilancio al 30 giugno 2007 della società che, secondo le recenti visure della Camera di Commercio, ha come oggetto sociale "l’acquisto e la gestione di immobili destinati o da destinare alla pratica del gioco del calcio". Essa può anche prestare attività per "l’assunzione e la gestione di attività volte allo sfruttamento commerciale e di iniziative promo-pubblicitarie ed editoriali comunque connesse con il giuoco del calcio". Le visure riportano che il cda è in carica fino al 30 giugno prossimo. Tra i nomi di spicco si segnala il numero uno della Figc, Giancarlo Abete, che ne è il presidente: è consigliere l’ex vicepresidente federale, Innocenzo Mazzini, squalificato nel processo sportivo 2006 per cinque anni con proposta di radiazione e indagato dalla magistratura ordinaria.
Le controversie sull’Ici di Federcalcio srl con i Comuni di Roma, Ancona, Cagliari, Foggia e Bologna sono richiamate nella relazione della società di revisione Fiscontrol. Nella Capitale "sono stati riuniti e accolti i ricorsi concernenti – evidenzia il revisore – i quattro avvisi di accertamento relativi agli immobili di via Po e via Allegri relativi agli anni 1999-2002". La Figc, contattata da Liberomercato, ha spiegato che "è stato accolto il nostro ricorso dalla Commissione tributaria provinciale che ha riconosciuto il diritto all’esenzione Ici, affermando che appare indubbio che il patrimonio immobiliare di Federcalcio srl sia destinato in via esclusiva alla realizzazione degli scopi statutari e istituzionali della Figc". Il Comune di Roma è ricorso alla Commissione Tributaria Regionale. "Nello scorso novembre – prosegue la Figc – essa ha dato invece ragione al Comune, ritenendo Federcalcio srl una società di natura commerciale giuridicamente distinta dalla Figc: stiamo preparando il ricorso in Cassazione". Nella nota integrativa, Federcalcio srl ha evidenziato l’accantonamento di "euro 398.635" per questo contenzioso: la Figc ha spiegato che è "pari al valore dell’accertamento comprensivo di sanzioni e interessi".
Nel bilancio si legge anche che sono stati accantonati "euro 139.912" per l’"accantonamento prudenziale effettuato in relazione agli accertamenti già notificati dal Comune di Ancona in materia di Ici relativi all’immobile di proprietà ubicati in Ancona". Fiscontrol ha sottolineato che vi sono 5 pendenze nel capoluogo marchigiano. Per il contenzioso 1998-2001 "è stato presentato ricorso alla Corte di Cassazione avverso la sentenza della Commissione Tributaria Regionale che aveva accolto l’appello proposto dal Comune". Per quello 2002 è stata confermata in appello la "sentenza di primo grado favorevole alla società" e "pende ricorso in Cassazione del Comune di Ancona". Inoltre "sono pendenti innanzi alla Commissione Tributaria Regionale su appello della società" i procedimenti del 2003, 2004 e 2005: pende "innanzi alla Commissione Tributaria Provinciale il ricorso" per il 2006. L’ultima controversia con il Comune di Ancona concerne "la riscossione in via provvisoria dell’Ici relativa ad alcuni dei predetti contenziosi": in primo grado ha vinto Federcalcio. Invece a Cagliari pende "l’appello di parte per l’anno 2000" in Commissione Tributaria Regionale contro la sentenza di primo grado sfavorevole alla società e il ricorso per il 2001. Invece, a Foggia sono stati impugnati gli accertamenti del 2001 e 2002, mentre a Bologna Federcalcio si è opposta per quelli del 2002, 2003 e 2004.

1 commento:

Melina2811 ha detto...

ciao e buon ponte del 25 aprile da Maria

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il pallone in confusione

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