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giovedì 26 giugno 2008

Italpetroli sposta l'assemblea per l'approvazione del bilancio

In una nota, la controllante della Roma spiega che ciò è stato deciso «sulla base delle indicazioni pervenute da azionisti rappresentanti la maggioranza del capitale della Societa». Ciò probabilmente per ridefinire il piano per il rientro dei 268,2 milioni con Unicredit

La controllante della As Roma, la Compagnia Italpetroli della Famiglia Sensi, ha comunicato oggi che l'assemblea degli azionisti per l'approvazione del bilancio societario al 31 dicembre 2007, convocata in prima convocazione per il 27 giugno, si svolgerà invece in seconda convocazione il 23 luglio prossimo.
Questo spostamento tecnico di circa un mese, deciso secondo la nota «sulla base delle indicazioni pervenute da azionisti rappresentanti la maggioranza del capitale della Societa», dovrebbe consentire al gruppo ai Sensi un maggior lasso di tempo per meglio definire il piano di rientro del proprio indebitamento in vista dell'approvazione del bilancio. Stando all’ultimo bilancio consolidato disponibile in Camera di Commercio di Italpetroli al 31 dicembre 2006, sono 381 milioni i debiti complessivi (-91 milioni rispetto al 2005) che gravano sul gruppo, di cui 343,2 milioni verso le banche (-68,7 milioni). Nella nota integrativa si legge che «l’ammontare dei debiti a breve verso la Banca di Roma (ex Capitalia ora appartenente al gruppo Unicredit) è pari a» 268,2 milioni di cui 267,1 milioni «per scoperti di c/c» e 1,1 milioni «relativi alla quota esigibile entro l’esercizio successivo di mutui concessi da detto istituto di credito».
Nelle ultime settimane, ci sono stati alcuni incontri tra Italpetroli e Unicredit per cercare una soluzione dell'esposizione di Italpetroli, in cui la famiglia Sensi detiene il 51% mentre il restante 49% è nelle mani della banca guidata da Alessandro Profumo. In una nota del 20 giugno scorso era evidenziato che «le intese in corso di definizione prevedono un impegno da parte di Italpetroli a ridurre l'indebitamento di gruppo mediante la cessione di beni a questi facenti capo, esclusivamente nella misura necessaria a ridurre tale indebitamento a livelli convenuti». Tuttavia il comunicato spiegava che sarà «esclusiva facolta» di Compagnia Italpetroli stabilire se «far rientrare o meno il pacchetto azionario di controllo» della As Roma «tra i beni da utilizzare» per ripianare l'indebitamento del gruppo nei confronti di Unicredit. Secondo indiscrezioni, un primo piano di ristrutturazione del debito era stato deciso dai vertici di Banca di Roma lo scorso 5 dicembre, con un termine di tre mesi. Ma le voci riguardanti l'arrivo del finanziere americano George Soros e il tanto tempo trascorso sulla trattativa dell'eventuale passaggio di mano della "magica" avevano fatto slittare il termine. Il 3 giugno scorso la Procura della Repubblica della Capitale ha aperto un fascicolo processuale sulle violente oscillazioni del titolo dell'As Roma in concomitanza proprio con le voci di una cessione del club a Soros.
Intanto, le voci di una presunta cessione della Roma sono ancora proseguite nel corso di giugno. Le ultime indiscrezioni sul nuovo piano riportano l'eventuale cessione di beni di Italpetroli per 250 milioni di euro - tra questi potrebbe esserci appunto la As Roma - entro fine 2010 e l'allungamento a 15 e 30 anni della parte residua del debito. Riguardo ai conti della società giallorossa, nell'ultimo comunicato relativo all'esposizione debitoria al 30 aprile scorso vi erano evidenziate passività correnti (comprendenti i debiti verso erario, enti previdenziali, fornitori e personale) pari a 114,6 milioni e hanno superato le attività per 70,5 milioni. Quest’ultimo dato è in calo rispetto a marzo (95,01 milioni) ed è abbastanza vicino ai 79,88 milioni della chiusura annuale al 30 giugno di un anno fa. Riguardo ai debiti di funzionamento, quelli verso il personale ammontano a 9,7 milioni (10,06 milioni in marzo), di cui 8,9 con i tesserati: non ci sono somme scadute. Gli importi dovuti verso società calcistiche ammontano a oltre 13 milioni, contro i precedenti 9,6 milioni. La Roma ha generato una posizione finanziaria netta, ossia le disponibilità liquide, in attivo per 19,9 milioni in calo dai 29,3 milioni di marzo, ma in crescita di 9,5 milioni nel corso degli ultimi 12 mesi. Infine, stando al comunicato comunicato mensile sullo situazione finanziaria al 30 aprile scorso e nella terza trimestrale al 31 marzo, la società ha chiesto la quarta rateizzazione dei debiti fiscali.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata)

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