Ricerca personalizzata

mercoledì 30 luglio 2008

I tre musei del calcio italiano piacciono più a inglesi e giapponesi che a noi

A Milano, Genova e Torino
Musei del calcio di club, luoghi dove pallone e cultura si incontrano. Per ora in Italia esistono solo tre strutture: all’estero (come in Spagna e Inghilterra) sono molto più numerose. Il primo ad essere stato fondato nel 1996 è stato quello di Milano, ubicato nello stadio di San Siro dedicato a Milan e Inter. Vi sono anche “reliquie” storiche, come la maglia di Maradona del 1987-88 del Napoli con lo scudetto e il cerchietto della coppa Italia. L’altro museo è quello dedicato al Torino, sito a Grugliasco vicino al capoluogo, aperto in maggio. L’ultima è la mostra “Football l’età dei pionieri 1898-1908” inaugurata a Genova il 18 giugno: è il primo nucleo del futuro museo del Genoa. Invece, altri grandi squadre contattate da Libero (Fiorentina, Juventus, Lazio, Napoli, Roma e Sampdoria) al momento non hanno progetti per la costruzione di una struttura apposita. Nel 2009 il Bologna preparerà solo la mostra per il centenario.
Il museo di San Siro è costituito da materiale «che proviene al 99% dalla mia collezione privata» spiega il direttore Onorato Arisi, ex commercialista con il pallino del pallone. «Ho siglato un accordo con il Consorzio San Siro 2000 posseduto al 50% da Inter e Milan – prosegue Arisi – per i locali che ospitano il museo, dove c’è solo il 10% di tutti i miei cimeli». In esso c’è la storia delle due squadre milanesi, con una sala di testimonianze dei grandi club europei, come Manchester United e Real Madrid. Il museo tocca circa 100mila visitatori annui: «circa 90 mila sono stranieri, in maggioranza olandesi, inglesi e giapponesi» afferma Arisi. In inverno la struttura ospita al venerdì le scuole della Lombardia e di altre regioni in visita.
Il museo del Torino è stato fondato e gestito dall’Associazione memoria storica granata. «E’ stato progettato e allestito – spiega il presidente Domenico Beccaria – dal direttore Giampaolo Muliari: lo abbiamo realizzato con le nostre forze, senza aiuto del Torino Football club. L’iniziativa deriva dal precedente museo del Grande Torino inaugurato nel 2002 a Superga, dove precipitò l’aereo con la squadra, comprendente il periodo 1939-1949». Il 4 maggio 2007 scadeva il contratto di locazione con i Servi di Maria e la Artis Opera. «In febbraio abbiamo firmato un accordo decennale – prosegue Beccaria – con il Comune di Grugliasco per trasferire il museo a Villa Claretta Assandri: ha cambiato nome in “Museo del Grande Torino e della leggenda granata” con reperti dalla fondazione a oggi».
E da Torino si passa a Genova, dove la Fondazione Genoa (azionista della squadra) ha curato la mostra dei tempi eroici del football. La prima sala è dedicata alle foto del capoluogo ligure a cavallo tra l’800 e il ‘900. Si passa in quella dedicata alla fondazione del Genoa Cricket and Football club, la più antica squadra italiana: si può sfogliare la riproduzione virtuale del primo bilancio del 1893, chiuso con un utile di 92,75 lire. Nelle successive sono collocate le maglie genoane (la prima era a strisce bianche e celesti, poi rossoblù) e quelle di Pro Vercelli, Milan e Juventus. Vi è raccontata anche la storia di Santamaria e Sardi, due calciatori dell’Andrea Doria (l’antenata della Samp), squalificati per aver accettato denaro per il passaggio al Grifone.
Marco Liguori
Tratto dal quotidiano Libero 30 luglio 2008
(Riproduzione riservata, ammessa solo dietro citazione della fonte)

mercoledì 23 luglio 2008

Intertoto: Napoli-Panionios in pay per view su Sky Calcio

Sarà possibile acquistare il match a 10 euro

Il match Intertoto decisivo per la qualificazione al secondo turno preliminare Uefa tra Napoli e Panionos sarà trasmesso in diretta da Sky Calcio. La partita, valida per il terzo turno della competizione europea, andrà in onda sabato prossimo alle ore 20.45 in pay per view su Sky Calcio 1 (canale 251): il prepartita dalle ore 20.30. 
E' possibile acquistare la gara al costo di 10 euro: il codice di acquisto è 912912. La telecronaca di è affidata a Gianluca Di Marzio con il commento tecnico di Antonio Di Gennaro. A bordo campo ci sarà Massimo Ugolini.
Ma. Lig.

Ferretto (An): evitiamo tagli con recupero debiti società calcistiche

Secondo il consigliere della Regione Lombardia, la somma di 754 milioni va data alle forze di polizia. L'esponente politico concorde con le tesi del professor Uckmar: il fisco deve rivalersi sui campioni del pallone


Finalmente si leva una voce dalla politica che nota l'ingente stato debitorio dell'italica pedata. Il consigliere della Regione Lombardia, Silvia Ferretto Clementi, ha spiegato che «sono ben 754 i milioni di euro di debiti accumulati nel quinquennio 2000-2005 dalle società di calcio professionistiche, praticamente quanto dovrebbe essere tagliato alle forze di polizia». Ferretto ha una proposta molto semplice: «Recuperare questi 800 milioni "scarsi" di euro di debiti tributari delle societa' di calcio e destinarli alla sicurezza». L'esponente di An ricorda che «in alcuni casi, le società sono fallite e in altri sono in gravi difficoltà, ma non per questo si può pensare ad un condono. Nel primo caso ci si può affidare agli strumenti giuridici del fallimento e dell'eventuale bancarotta per gli amministratori. Negli altri, dato che in gran parte i tributi evasi sono le trattenute che le societa' calcistiche hanno effettuato sui salari dei calciatori, esiste, per legge, una responsabilita' solidale di questi ultimi». Ma cosa vuol dire ciò, tradotto dal "politichese"? «Significa - afferma la Ferretto Clementi - che ove le società non paghino, il fisco può e deve agire nei confronti dei singoli giocatori, i quali potranno, a loro volta, rivalersi nei confronti delle società inadempienti».
In sostanza, la consigliera regionale di An sottoscrive quello che ha affermato il professore Victor Uckmar in una sua intervista rilasciata lo scorso 12 dicembre a Liberomercato (http://marcoliguori.blogspot.com/2008/02/totti-e-buffon-pagate.html). E lo fa citando la suprema corte. «La Corte di Cassazione lo ha ripetutamente affermato - ha proseguito la Ferretto nel suo comunicato - il debitore principale nei confronti del Fisco è comunque sempre il percettore del reddito e non il sostituto d'imposta. Per questo - prosegue Silvia Ferretto- così come prevede la legge e come accade nel caso dei contribuenti "comuni", ai quali sono pignorati in alcuni casi persino gli strumenti di lavoro, si deve procedere nei confronti dei giocatori. Come stabilito dalla Costituzione i contribuenti sono tutti uguali davanti al Fisco e per questo non si possono usare due pesi e due misure».
Occorre quindi recuperare l'ingente somma del debito fiscale delle società fiscale per impiegarlo per l'operato delle forze di polizia. «E' evidente - conclude Ferretto - che prima di toccare un settore così delicato e già fortemente penalizzato, come dimostrato anche da uno studio dell'UGL secondo il quale il 61% di chi lavora nel settore della sicurezza vive con meno di 1.200 euro al mese e l'81% di loro si è indebitato per acquistare beni di consumo, occorre impegnarsi per recuperare quei debiti mai pagati che permetterebbero di non toccare i fondi per la sicurezza».
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, possibile con la citazione della fonte)

Il Toro va in perdita? E Cairo diminuisce il capitale sociale

Fonte Affari Italiani 
«Evidenziamo che, in considerazione delle perdite cumulate al 31 dicembre 2007, lo sviluppo e la continuità aziendale dipendono anche dal mantenimento di un adeguato supporto finanziario che è stato assicurato dagli azionisti». Questa osservazione della società di revisione Bdo Scelsi Farina è contenuta nella relazione che accompagna l’ultimo bilancio della squadra granata (coincidente con l’anno solare poiché ha aderito alla normativa sul consolidato fiscale) depositato in Camera di Commercio. Infatti, il Torino ha chiuso il 2007 con una perdita di 3,89 milioni di euro: -3,84 milioni nel 2006. Lo stato debitorio ha superato i crediti per 24,2 milioni. Riguardo ai 38,5 milioni di debiti (+133,6%), si segnalano 20,21 milioni nei confronti di società calcistiche:17,9 milioni sono per il calciomercato, ma garantiti da fidejussioni. Vi sono anche 5,9 milioni costituiti da anticipazioni elargite da Italease Factorit per cessione contratti diritti televisivi: in aumento le somme dovute al fisco da 1,8 a 2,7 milioni. Occorre tenere presente nel raffronto che i primi sei mesi del 2006 il Torino era in Serie B: in giugno la società fu promossa nella massima serie.A causa del “rosso” dell’ultimo esercizio e di quelli cumulati in precedenza, pari a 5,22 milioni, la squadra di Urbano Cairo era nelle condizioni previste dall’articolo 2446 del Codice Civile: il capitale sociale è diminuito di oltre un terzo. Il 28 aprile scorso, stando al verbale di assemblea, i soci lo hanno ridotto «in proporzione alle perdite accertate» da 10 milioni a 883.400 euro. Nella bilancio si sottolinea che «alla data di chiusura dell’esercizio il patrimonio netto non include alcuna riserva utilizzabile per aumenti di capitale sociale, per copertura perdite o per la distribuzione ai soci». Nella stessa seduta è stato provveduto anche al rinnovo del consiglio di amministrazione: sono stati confermati otto membri su nove. Stando alla visura storica camerale, l’amministratore delegato Stefano Antonelli ha presentato le dimissioni il 19 giugno scorso: per il suo incarico da giugno a dicembre ha percepito un compenso di 316mila euro. Gli altri consiglieri e il presidente Cairo hanno ottenuto 2mila euro a testa. L’assemblea ha ridotto l’ammontare dei compensi agli otto amministratori, da 332mila a 9mila. 
Il conto economico presenta il valore della produzione pari a 27,54 milioni (+43,4%) e costi per 51,56 milioni (+ 32%), con uno squilibrio di 4,03 milioni (5,91 nel 2006). Tra i ricavi si segnalano l’aumento degli abbonamenti (+23,14%) e il decremento dei biglietti (-8,26%). Boom per i proventi radiotelevisivi che hanno raggiunto i 25,2 milioni dai precedenti 13,3 milioni. Il Torino ha incassato 2,3 milioni (+13,1%) dalla concessionaria Cairo Pubblicità. La società possiede con la controllata da Cairo Communications (quotata in Borsa) un accordo di concessione per la vendita degli spazi pubblicitari a bordo campo. Esso prevede la retrocessione ai granata dell’85% dei ricavi e una commissione del 2% alla concessionaria per i contratti stipulati direttamente dal Torino: nel 2007 è stata di 127mila euro. Identico al 2006 l’introito per la sponsorizzazione di Cairo Editore:100mila euro. Con Cairo Communication risulta un’uscita di 48mila euro per servizi amministrativi. 
I costi più elevati sono rappresentati, come per tutte le società di calcio, dagli stipendi: l’anno scorso hanno toccato i 27,84 milioni, con un robusto incremento del 29,4%. Circa 23 milioni sono stati destinati al pagamento dei tesserati della prima squadra. Nella nota integrativa è sottolineato che «nel corso dell’esercizio sono stati conclusi con alcuni componenti dello staff tecnico esonerati accordi per la risoluzione consensuale di rapporto di lavoro che hanno gravato sul conto economico dell’esercizio per complessivi euro 2,9 milioni». Probabilmente in questo importo potrebbe anche essere inclusa una cifra per l’allenatore Alberto Zaccheroni, esonerato nel febbraio dell’anno scorso. L’altra voce che grava sui costi del Toro riguarda gli ammortamenti, pari a 7,06 milioni (3,4 nel 2006): 5,9 milioni (2,7 milioni) sono stati accantonati per i diritti alle prestazioni dei calciatori, comunemente indicati come “cartellini”.
Marco Liguori

lunedì 21 luglio 2008

Sampdoria, bilancio in rosso. E scoppia il caso della palazzine della sede sociale...

Pubblicato il 21 luglio 2008 su Affari Italiani (http://www.affaritaliani.it/sport/sampdoriabilancio210708.html)

Di Marco Liguori

La Sampdoria ha chiuso in rosso il bilancio al 31 dicembre 2007. La società genovese controllata dalla Sampdoria Holding, a sua volta posseduta dalla San Quirico (controllante della Erg della famiglia Garrone), ha conseguito un "rosso" di 3,3 milioni (utile di 115mila nel 2006). Stando alla relazione sulla gestione della Holding, essa "ha erogato versamenti in conto capitale e copertura perdite alla Uc Sampdoria per euro 3,370mila e pagamenti per quote debito per euro 2,0 milioni". Nel bilancio 2007 della Sampdoria Holding (risultato in perdita per 8,3 milioni), si nota il mutuo contratto per l'acquisto dei locali uso ufficio di Corte Lambruschini a Genova. Essi furono acquistati nel luglio 2003, assieme a un'area edificabile per complessivi 1,68 milioni, e forniscono un reddito alla società: sono stati concessi in locazione alla controllata Uc Sampdoria che paga una somma di 100mila euro annui.
Sull'immobile è stato contratto un mutuo fondiario ventennale di 1,3 milioni, pari al suo valore, con il Banco di San Giorgio (posseduto al 91% da Ubi Banca) ed è stato sottoposto a garanzia ipotecaria. La Sampdoria Holding ha anche ottenuto dall'istituto genovese una linea di credito di 5 milioni: nello scorso gennaio ha avuto dalla Popolare di Sondrio un finanziamento sino a 5 milioni con scadenza al luglio 2012 con rimborso a quote costanti. Ma le visure della Camera di Commercio riportano che tra Sampdoria Holding, Uc Sampdoria e Banco di San Giorgio esiste un legame. Esso è rappresentato da Riccardo Garrone, che è contemporaneamente presidente delle due aziende e del Banco. Secondo la visura storica della banca genovese, risulta iscritta la sua nomina a presidente e membro del comitato esecutivo dal 7 giugno 2000: incarico che gli è stato rinnovato nel 2003, nel 2006 e che ricopre tuttora. Stando sempre alla visura del Banco, Garrone può "concedere fidi a clientela ordinaria, per cassa o di firma, senza garanzie reali fino ad euro 5.000.000, concedere affidamenti, assistiti da garanzia di istituzioni creditizie o da pegno su titoli di stato e/o stanziabili, senza limiti di importo".
La visura specifica che il presidente può "concedere fidi a clientela ordinaria di natura ipotecaria, della durata massima di 30 anni, assistiti da ipoteca di primo grado, fino a euro 5.000.000". Inoltre, egli ha "per i fidi di propria competenza ogni potere relativo ad iscrizioni, trascrizioni e cancellazioni di privilegi ed a qualunque altra formalità presso la conservatoria dei registri immobiliari". Tra la controllata e la controllante blucerchiata c'è anche un altro rapporto: il lease back sui marchi della squadra che dura fino al luglio 2011.
Questi sono stati ceduti nel 2005 alla Selma Bipiemme (gruppo Mediobanca), con diritto di sfruttamento da parte della Holding: l'operazione ha generato una plusvalenza di 6,5 milioni. Nel novembre 2007 è stato ridefinito il canone periodico in 758mila euro: il valore di riscatto dei marchi del Doria è stato incrementato da 250mila a 4,3 milioni oltre Iva. La nota integrativa del bilancio della Holding specifica che le rate 2007 del lease back sono state pagate con il realizzo di 95mila euro delle quote dei fondi Bpm Visconteo e Bpm Monetario. Sui compensi degli amministratori di Sampdoria Holding con "particolari incarichi operativi", la nota integrativa riporta che sono stati "attribuiti e corrisposti per complessivi euro 194.346". Tra essi dovrebbe essere compresa anche la cifra erogata all'amministratore delegato Giuseppe Marotta (dal 30 gennaio semplice consigliere), che per l'analogo incarico nell'Uc Sampdoria ha percepito 458mila euro.

Palazzi deferisce i vertici Figc di Piemonte e Valle d'Aosta

Il Procuratore federale accusa di irregolarità Marco Conchatre e Giovanni Inversi riguardo alla tenuta delle scritture contabili

Stefano Palazzi indaga anche all'interno della Figc sui conti di alcune federazioni locali. Il Procuratore ha deferito alla Commissione disciplinare Marco Conchatre, presidente del Comitato provinciale della Figc in Valle d'Aosta, e Giovanni Inversi, presidente del Comitato regionale Figc di Piemonte e Valle d'Aosta. In un comunicato sul sito della Federazione (www.figc.it) si sottolinea che per Choncatre l'accusa è di violazione dei principi di lealtà e correttezza (articolo 1 codice giustizia sportiva), riguardo la tenuta di scritture contabili. Questo perché secondo la Procura federale avrebbe «ricevuto contributi da parte della regione Valle d’Aosta negli anni 2003, 2005, 2006 e 2007 e avendone disposto personalmente, senza iscriverli nella contabilità e nei bilanci consuntivi della struttura alla quale era preposto». Inoltre, il presidente del Comitato regionale Figc di Piemonte e Valle d'Aosta dovrà rispondere anche di «aver fatto omaggi a favore di soggetto tesserato preposto alla sua vigilanza». Nel comunicato non è stato messo il nome del tesserato.
Anche Inversi dovrà rispondere dell'ipotesi di violazione dell'articolo 1 del Codice di giustizia sportiva, «nella sua qualità di presidente del Comitato regionale Figc Piemonte e Valle d’Aosta - si legge nel comunicato - e di temporaneo reggente della delegazione della Valle d’Aosta» sempre «in materia di tenuta delle scritture contabili». Al riguardo, il comunicato specifica quattro episodi oggetto del deferimento. Il primo sottolinea che Inversi avrebbe «sollecitato, ricevuto e, comunque, accettato omaggi, sotto forma di denaro ed altre utilità, da parte di tesserato sottoposto alla sua vigilanza». Inoltre, il dirigente federale avrebbe «omesso gli opportuni controlli sull’operato di struttura federale dipendente da quella alla quale era preposto». Altro evento, riguarda il «non aver correttamente informato i componenti del Comitato regionale al quale era preposto sull’effettivo esito di una verifica amministrativa espletata in Valle d’Aosta». Infine, il comunicato federale riporta che Inversi non avrebbe «tempestivamente disdettato il contratto di servizio del portale Web del Comitato e per averne di fatto personalmente condotto la gestione».
Marco Liguori

domenica 20 luglio 2008

Lettera aperta al Presidente della Covisoc

Riceviamo e pubblichiamo

http://www.ju29ro.com/altri-scandali/554-lettera-aperta-al-presidente-della-covisoc.html

... per scongiurare la fine del Titanic.
Preg.mo Presidente della Covisoc Dr. Bisoni,
venerdì 11 luglio, dalla prima pagina della Gazzetta dello Sport, Arrigo Sacchi ha lanciato l'allarme sul calcio-mercato ormai impazzito ("100 milioni di euro per Ronaldo") a fronte delle difficoltà di bilancio che caratterizzano sempre più tutte le società, anche le più blasonate - aggiungiamo noi - stante il livello del loro indebitamento autorevolmente definito "vergognoso"; all'indomani su Repubblica (pag. 47) abbiamo letto di 21 club a rischio iscrizione per il prossimo campionato ("La Covisoc blocca mezza Italia") con riferimento alle inadempienze di molte società di serie B e di quelle inferiori. La sensazione complessiva richiama quella suggerita dai racconti della fine del Titanic: in prima classe si suona allegramente e si continua a ballare (l'Inter deve a Mancini una penale di quattro anni di contratto a sei milioni netti l'anno? Nessun problema, lo spettacolo deve andare avanti ed ecco a voi Mourinho che di milioni netti ne prende sette); di sotto, in sala macchine, si comincia a temere la possibile catastrofe (Messina e Spezia sono alla disperata ricerca di un compratore, pena il fallimento).Evidentemente per scongiurare la fine del Titanic, l'ex-commissario tecnico della Nazionale indirizza il suo allarme alla Presidenza dell'Uefa ("Platini pensaci tu", titola la Gazzetta) e suggerisce come intervenire scrivendo: "Se desideriamo veramente un ambiente calcistico più credibile, serio e trasparente sarebbe fondamentale una maggiore severità nei controlli dei bilanci e rispetto delle norme vigenti. La Federazione e gli organi preposti devono mettere da parte buonismo e amicizia ed essere intransigenti". Suggerimento sicuramente condivisibile ma verosimilmente da decrittare: questo non è un appello al Presidente Platini ma un richiamo all'operatività della Covisoc da Lei presieduta che ha proprio il compito di controllare i bilanci, per far osservare equilibrio e corretta gestione nel rispetto, tra l'altro, di precisi parametri di patrimonializzazione e indebitamento. Ecco il motivo di questa "lettera aperta": dalla nostra scialuppa di navigatori del web avvertiamo nitidamente anche noi, come mister Sacchi, il pericolo di quello che può succedere, però, da appassionati di calcio, proviamo anche a suggerire qualche spunto operativo, di quelli che la Gazzetta non può fare forse perchè i suoi responsabili è come se fossero ospiti in prima classe sul Titanic a raccontarci la bellezza delle danze, intrattenendosi beatamente con nani e ballerine.Proviamo allora a decrittare l'appello di Sacchi e il suo richiamo all'intransigenza nei controlli per riferirli operativamente alle situazioni, per esempio, di Inter e Roma, cioè le prime due classificate dell'ultimo campionato. Da quest'anno, ricordiamo, tra gli obblighi a carico delle società previsti dalle Norme Organizzative Interne della Figc (artt. da 77 a 90ter ) c'è anche quello di redigere il bilancio consolidato che dovrebbe consentire alla Covisoc di monitorare, in particolare, la reale consistenza dell'indebitamento, comprendendovi anche quello delle controllate.Prendiamo allora il caso della Roma che, secondo quanto si legge sulle pagine economiche dei principali quotidiani, ha ancora debiti per 150 milioni (dei 370 complessivi del gruppo Italpetroli di cui tanto si parla) formalmente contratti non dalla A.S. Roma ma dal "sistema Roma", comprendente la controllante Roma 2000, la controllata che gestisce il marchio e l'altra che opera nell'immobiliare. L'intransigenza invocata da mister Sacchi sulla Gazzetta vorrebbe allora che, in base alla normativa che limita i debiti delle società parametrandoli al fatturato, la Covisoc , grazie al consolidato e/o altra documentazopme che ha diritto di richiedere (art. 80.1 delle NOIF), vincolasse la Roma a quanto previsto dall'art. 90.4. Non risulta, almeno a tutt'oggi e pubblicamente, che la Covisoc l'abbia fatto; risulta, invece, e lo attestano tutti i giornali, che il gruppo Unicredit ha preteso dalla Italpetroli un "piano di rientro" che ricomprende forzatamente anche l'attività della Roma, quasi sostituendosi alla Covisoc e alla Figc. Ancora più significativo è il caso dell'Inter che di fronte al nuovo obbligo di redigere il consolidato ha messo per iscritto il proprio rifiuto (punto 5.5 della Relazione della società di revisione sul bilancio di esercizio al 30/06/07 di FC Internazionale SpA), limitandosi a computare per la Covisoc i dati che dal consolidato dovrebbero invece formalmente discendere. Le chiediamo Dr. Bisoni:cosa ha fatto la Covisoc di fronte al rifiuto dell'Inter? Non si configura l'attività "elusiva" prevista dall'art. 8 del nuovo Codice di Giustizia Sportiva ("Violazioni in materia gestionale ed economica") e sanzionata, anche pesantemente, dal comma 4 dello stesso articolo?Oltre all'intransingenza nei controlli, nell'appello a Platini della Gazzetta dello Sport si arriva a chiedere all'Uefa di "obbligare ogni club a spendere solo per quanto i loro bilanci sportivi ed economici gli consentono. Se un club a fine stagione fa ricavi per 10 milioni dovrebbe poter investire soltanto per questa cifra". Questa per i frequentatori abituali delle suite del Titanic sarà sembrata una provocazione quasi che per godersi la crociera fossero obbligati a spendere solo il contante che hanno in tasca, senza poter adoperare assegni e carte di cerdito; più realisticamente, e avendo pazientemente scandagliato con la nostra scialuppa, navigando sul web, le insidie nascoste degli artifici di bilancio, noi pensiamo che una società di calcio può spendere anche più del suo fatturato, fermo restando che per la regolare iscrizione al campionato occorre documentare (alla Covisoc) che quel di più trova contropartita in risorse "vere" ai fini della quadratura di bilancio (aumenti di capitale, campagna acquisti in attivo, elargizioni a vario titolo dei soci) e non in risorse di carta, le famose plusvalenze che, l'esperiena insegna, per le nostre società calcistiche quasi sempre sono finte, costruite a tavolino e si sostanziano, poi, in un analogo aumento dei debiti.Già, le finte plusvalenze, ovvero il modo apparentemenete più comodo per tappare buchi di bilancio. Prima quelle relative alla compra-vendita dei giocatori e dal 2005 quelle della finta compra-vendita del marchio (che la Covisoc tentò invano di invalidare) e successivamente altre meno reclamizzate, come quelle relative a operazioni di lease-back immobiliari oppure scorpori e rivalutazioni di rami d'azienda; così, all'apparenza, i buchi sono stati tappati, tant'è che il Presidente della Lega, Matarrese, lo scorso anno ha detto che, per la prima volta, le società di serie A erano tutte a posto con i bilanci. Ha trascurato un piccolo particolare il Presidente Matarrese: che a fronte delle finte plusvalenze così realizzate le società sono costrette a contrarre debiti di pari importo con le banche (solo per il marchio per l'intera sarie A si può stimare un valore complessivo di nuovo indebitamento sicuramente vicino ai 500 milioni di euro a fronte di un fatturato complessivo inferiore ai 1.500 milioni); nel frattempo la lancetta dei tassi d'interesse ha segnato brutto tempo, il mercato finanziario attraversa una crisi che qualcuno definisce epocale e le banche potrebbero dover rientrare. Si potrebbero ripetere, cioè, tanti casi come quello della Roma dove non è più chiaro se la campagna acquisti la fa il direttore sportivo o il dirigente Unicredit addetto al recupero crediti; potrebbe, ancor più amaramente succedere, come la fine del Titanic, quello che la Gazzetta ha cercato di scongiurare con l'appello di Sacchi.Non a caso quando Inter Brand srl ha stipulato il mutuo di 120 milioni per il marchio, la banca ha preteso, a garanzia dello stesso, la sottoscrizione di appositi "covenants" che vincolano, in qualche modo, il bilancio della stessa Inter.Da un lato le plusvalenze di carta, dall'altro le spese vere che marciano a vele spiegate (sette milioni netti a Mourinho), in mezzo i debiti che, a monte o a valle delle società di calcio, devono necessariamente aumentare: è questo il perverso meccanismo che la Covisoc è chiamata a bloccare prima che sia troppo tardi, questo è l'iceberg che dalla nostra piccola scialuppa scorgiamo pericolosamente sulla rotta del nostro calcio.In proposito torniamo all'Inter per controllare anche noi l'ultimo bilancio sul quale la Covisoc è chiamata in questi giorni a pronunciarsi. Notiamo subito (e sicuramente è stato notato in Figc, da Lei e dai suoi collaboratori) che i bilanci della società del dr. Moratti hanno meritato lo scorso anno l'attenzione de "Il Sole 24 Ore" che, in data 24 aprile, ha annotato una serie di record e cioè: il maggior defict annuale di bilancio (181,5 milioni nel consolidato al 30 giugno 2006), perdite nette complessive in 11 anni per 661 milioni a fronte delle quali i soci hanno versato solo 476,6 milioni, debiti lordi al 30 giugno 2006 per 385 milioni, 423 milioni di plusvalenze per la cessione calciatori in undici anni di gestione (evidentemente molto "oculata"); quel Sole 24 Ore, oltretutto, ha anche autorevolmente accennato ad alcune operazioni del gennaio 2007 con questa annotazione: "una complessa manovra di scissioni e fusioni da cui è emerso un avanzo patrimoniale utile ad assorbire - almeno sulla carta - future perdite". Su questi records molto ci sarebbe da ridire pensando all'intransingenza dei controlli reclamata oggi sulla Gazzetta da Sacchi ma che, evidentemente, a suo tempo non c'è stata, in particolare sui 423 milioni di plusvalenze da calcio-mercato (questa, come battuta, neppure i barzellettieri del Titanic avrebbero avuto l'ardire di raccontarla). Ma non è su questo che invitiamo a riflettere anche perchè nel 2003 è arrivata la "salvacalcio" e più di recente l'Inter sull'argomento ha patteggiato e ci si è messa una pietra tombale sopra; l'interrogativo concerne la "complessa manovra" indicata dal Sole 24 Ore, visto che al termine della stessa il Sole ha scritto che sono spuntati "avanzi sulla carta" e noi temiamo proprio che si tratti delle ennesime finte plusvalenze, forse lecite per i profili di legge sulle società commerciali con fini di lucro ma sicuramente non accettabili da una applicazione della normativa FIGC intransingente, che "metta da parte buonismo e amicizie", come chiede la Gazzetta con l'appello di Arrigo Sacchi; anzi, non solo non accettabili ma verosimilmente configuranti un illecito, stante la serietà e la severita della normativa sui controlli.In soldoni l'Inter per l'esercizio 2006-07 aveva bisogno di altri 300 milioni di euro (da aggiungere ai 661 già bruciati negli undici anni precedenti): 180 per il vero deficit dell'esercizio precedente (al netto del "giochino" sul marchio), 118 per spesare l'ultima rata della salvacalcio e il resto per il deficit corrente.Visto il livello d'indebitamento (400 milioni di sbilancio debiti-crediti nel consolidato 2006), secondo la normativa FIGC doveva trattarsi di versamenti cash (aumenti di capitale, acconti, elargizioni, prestiti infruttiferi) ma, anche applicando i più potenti motori di ricerca, di tale cifra sul web non si trova conferma; si rintracciano circa 160 milioni di versamenti da luglio 2006 a dicembre 2007 mentre per 135,2 milioni il verbale d'assemblea di FC Internazionale spa del 27/12/2007 rimanda a riduzioni del capitale sociale e utilizzo di riserve. Riserve quali? Evidentemente quelle di carta richiamate dal 24 Ore del 24 aprile 2007; soldi finti, aggiungiamo noi, stampati a tavolino grazie a Inter Capital, nata nel luglio 2006 per trasferirvi il controllo di un'Inter rivitalizzata da una perizia ad hoc e poi incorporata nel gennaio 2007 dalla stessa Inter; finte plusvalenze che, a fronte di spese vere (ieri Mancini, oggi Mourinho), vogliono dire solo una cosa: i debiti dell'Inter sono ormai fuori controllo e necessitano di un intervento dei controllori della Covisoc. Caso strano, sui debiti delle grandi società s'è pronunciato recentemente Platini (proprio lui a cui la Gazzetta ha lanciato l's.o.s. di Sacchi) parlando, in occasione della finale di Champions, di "vergogna da eliminare". Il Corriere dello Sport ha presentato addirittura l'intervista al Presidente Uefa con il titolo "Vince chi bara". Noi, dalla nostra scialuppa, diamo un'altra interpretazione di quel s.o.s.: continuando a barare si perde tutti, la Covisoc può, anzi deve, fermare il meccanismo perverso, il calcio deve cambiare rotta altrimenti l'iceberg e lì e la nave può affondare davvero. Questo dispiacerebbe a tutti, in particolare ai navigatori del web che, dalle loro scialuppe, segnalano ostacoli e pericoli.Distinti Saluti.Ju29ro TeamP.S. 1Se abbiamo preso a riferimento l'Inter e la Roma è perchè crediamo nella saggezza del detto popolare per cui "il pesce puzza dalla testa". Crediamo, nello specifco, che il comportamento delle società più sulla "cresta dell'onda" è quello a cui, per imitazione, si ispirano poi tutte le altre (tant'è che alla finta compra-vendita del marchio hanno fatto ricorso quasi tutte le società; ben sette hanno negli ultimi due mesi patteggiato su vecchie plusvalenze; rivalutazioni di rami d'azienda, lease-back immobiliari, scorpori e fusioni si vanno diffondendo a macchia di leopardo). In particolare per quanto riguarda l'Inter, ricordiamo che: 1) ha fatto a suo tempo ricorso al condono tombale di Tremonti per mettere una pietra sopra a vecchie partite ancora aperte con il fisco 2) ha fatto ricorso alla famigerata "salvacalcio" svalutando il parco giocatori per l'incredibile cifra di 319 milioni, così sottintendendo che i suoi bilanci incorporavano finte plusvalenze di analogo importo 3) di recente ha infine pattaggiato (art. 23 del Nuovo CGS) ancora per problemi di finte plusvalenze anche dopo il 2003 (anno della legge prima richiamata). Si dice abitualmente che tre indizi fanno una prova; noi preferiamo riportare tre prove per ribadire alla Covisoc un solo interrogativo: non costituiscono un indizio sulla possibile "falsita'" anche dei bilanci 2007 del "sistema Inter" ai fini della regolare iscrizione al campionato?Non sarà anche per questo che nell'approvazione del bilancio 2007 di Internazionale Holding srl (che controlla il "sistema Inter") l'amministratore dottor Ghelfi ha fatto deliberare di essere manlevato da qualsiasi sanzione civile e/o amministrativa? Forse l'Inter non ha redatto il consolidato perchè la stessa Internazionale Holding (verbale d'assemblea del 27 dicembre 2007) ha registrato una perdita di quasi 200 milioni di euro rimasta scoperta per 109.159.420 euro?P.S. 2Mentre questa lettera stava per essere varato la Gazzetta dello Sport del 15 luglio, analizzando le "radici profonde" del possibile fallimento del Messina, ha scoperto che la società è gravata da 25 milioni di debiti, forse 30 o addirittura 35; la Gazzetta si chiede "Ma perchè vengono fuori solo adesso?". Appunto, i debiti. All'improvviso spuntano i debiti: con 30 milioni di debiti come ha fatto il Messina a superare il controllo della Covisoc per la regolare iscrizione agli ultimi campionati? Intanto sullo stesso giornale (a pag. 14) Platini ringrazia Sacchi per l'appello che gli ha rivolto; l'articolo ha questo titolo "Un tetto alle spese o si va verso il baratro", come se, mentre a noi veniva in mente la metafora del Titanic, anche i vertici dell'Uefa, e forse i responsabili della Gazzetta, hanno avuto lo stesso incubo.
Si ringrazia, per la collaborazione nello studio dei bilanci richiamati, l'amico Jstargio.

Intertoto: il Neftçi a un passo dalla storia

La squadra azera batte 2-1 il Vaslui e prenota il passaggio al secondo turno della Coppa Uefa. Sconfitte a sorpresa per Rosenborg e Stoccarda: pareggio per l'Aston Villa. Vittorie come da pronostico per Deportivo La Coruña e Grasshopper

Il gol di Rashad Sadygov potrebbe essere storico per il Neftçi. Dopo aver eliminato gli slovacchi del Nitra e i belgi del Beerschot Antwerpen, il sogno del secondo turno eliminatorio della Coppa Uefa sta per diventare realtà: merito anche dell’ottimo lavoro del tecnico ucraino Anatoliy Demyanenko. Dopo un match equilibrato la squadra azera ha superato con la rete del centrocampista all’84° in casa il Vaslui per 2-1: il Neftçi passa in vantaggio nel primo tempo con Herasyumyuk, dopo aver fallito ben tre occasioni da rete. Ma appena un minuto dopo arriva il pareggio del Vaslui con Genchev. Decisivo l’ingresso negli ultimi 20 minuti dell’attaccante George Chelidze e del centrocampista Zaur Tagizade che hanno dato maggior vigore alla manovra offensiva della formazione di Baku. Il ritorno in Romania non sarà una passeggiata, anche perché al Vaslui basterà un solo gol per eliminare il Neftçi. Gli azeri per passare il turno dovranno pareggiare oppure perdere con un gol di scarto da 3-2 in poi. Scatterebbe infatti in questo caso la regola dei gol segnati in trasferta che valgono doppio.
L’andata dell’ultimo turno dell’Intertoto ha riservato altre due sorprese. Il Rosenborg è stato superato di misura in Olanda dal Nac Breda: ci si aspetta un pronto riscatto al ritorno in Norvegia. Anche lo Stoccarda è stato battuto 1-0 in Russia dai "planetari" del Saturn, grazie a un gol di Dmitri Kirichenko dopo appena tre minuti. Pareggio combattuto (2-2) per un'altra grande del torneo, l’Aston Villa, sul campo dell’Odense. Al gol dell’ex romanista John Carew, dopo appena sei minuti, ha risposto Anders Christensen nel finale del primo tempo. Raddoppio ancora di Carew al 15° della ripresa: lo spettacolare autogol di Sidwell, su cross di un giocatore danese, ha concluso l’incontro.
Invece, nessun problema per il Grasshopper che ha rispedito a Burgas il Chernomorets Burgas con tre palle nel sacco: il ritorno in Bulgaria, a meno di eventuali sorprese, si preannuncia abbastanza facile per gli svizzeri. Gli spagnoli del Deportivo La Coruña hanno rispettato il pronostico, superando fuori casa gli israeliani del Bnei Sakhnin: nel secondo tempo le reti di Ángel Lafita e Riki.
Oggi alle 18 il match clou della giornata Panionios-Napoli: alla stessa ora anche Sivasspor – Braga.
Marco Liguori

Risultati andata terzo turno
Grasshopper (Svizzera) – Chernomorets Burgas (Bulgaria) 3-0 (Rit. 26/7)
Neftçi (Azerbaigian) – Vaslui (Romania) 2-1 (Rit. 26/7)
Sturm Graz (Austria) – Honvéd (Ungheria) 0-0 (Rit. 26/7)
Stade Rennais (Francia) – Tavriya Simferopol (Ucraina) 1-0 (Rit. 26/7)
Bnei Sakhnin (Israele) - Deportivo La Coruña (Spagna) 1-2 (Rit. 26/7)
Odense (Danimarca) – Aston Villa (Inghilterra) 2-2 (Rit. 26/7)
Elfsborg (Svezia) – Riga (Lituania) 1-0 (Rit. 27/7)
Saturn Oblast (Russia) – Stoccarda (Germania) 1-0 (Rit. 27/7)
Nac Breda (Olanda) – Rosenborg (Norvegia) 1-0 (Rit. 27/7)
Sivasspor (Turchia) – Braga (Portogallo) 0-2 (Rit. 26/7)
Panionios (Grecia) – Napoli (Italia) 0-1 (Rit. 26/7)

sabato 19 luglio 2008

Panionios-Napoli, niente diretta radio

Previsti soltanto aggiornamenti da studio su Radio Marte. Diretta internet su www.tuttonapoli.net

Non è stata prevista una diretta radiofonica per Panionios-Napoli. La partita valida per il terzo turno dell'Intertoto sarà seguita dalle ore 18 con aggiornamenti periodici e commenti da studio da Radio Marte. Per seguire in streaming, ci si può collegare su http://www.radiomarte.it/
Neppure la Rai ha previsto la trasmissione radiofonica: sul palinsesto di domani visibile su http://www.rai.it/dl/portal/guidaradio/20-07-2008.html non è stata inserita la partita.
Chi intendesse seguire il ritorno del Napoli nelle coppe europee su internet, potrà farlo tramite la diretta testuale su www.tuttonapoli.net: il programma completo è visibile su http://www.tuttonapoli.net/?action=read&idnotizia=27754
Marco Liguori

Anche Kakà potrebbe parlare inglese: offerti 100 milioni dal Chelsea

Secondo il quotidiano inglese "The Guardian", il fuoriclasse brasiliano potrebbe essere ceduto al club d'Oltremanica. Il Milan ha seccamente smentito

Cosa sta succedendo al Milan? Dopo aver acquistato Ronaldinho, ci sarebbe una probabile partenza eccellente. Secondo il quotidiano britannico "The Guardian", il Chelsea ha messo sul piatto 100 milioni di euro per Kakà e il Milan «è incline ad accettare» l'offerta. Ma poco fa il Milan ha seccamente smentito per bocca del suo direttore della comunicazione Vittorio Mentana: «Kakà non è assolutamente in vendita». Sembrerebbe un "déjà vu" di Shevchenko: anche il fuoriclasse brasiliano potrebbe parlare solo inglese nella prossima stagione.
Nel testo pubblicato sul "The Guardian" si parlava già di «trattativa avanzata»: Kakà, il cui contratto con il club rossonero scade nel 2012, sarebbe stato «vicino al trasferimento a Londra» e Chelsea e Milan sarebbero sembrati proprio nell'imminenza della chiusura dell'accordo. Il quotidiano inglese fornisce anche altri particolari che avrebbero potuto avallare la partenza del personaggio brasiliano. Kakà, sarebbe lieto di ritrovare Luiz Felipe Scolari, con cui debuttò nel 2002 nella nazionale brasiliana, quando aveva appena 20 anni. "The Guardian" scrive che il club inglese avrebbe inviato alcuni dirigenti durante questa settimana a Milano per presentare l'offerta. L'altro elemento che il quotidiano britannico porta a sostegno della tesi della trattativa, riguarderebbe alcune dichiarazioni di Diogo Kotscho, assistente personale e consulente di Kakà. Questi ha affermato: «Il Real lo scorso anno ha offerto 90 milioni di euro e il Milan non ha nemmeno valutato l'offerta. Questa volta la cosa è molto diversa. Ora, per la prima volta, abbiamo la sensazione che l'accordo si possa raggiungere. A causa della situazione finanziaria attuale del Milan, l'accordo è una buona cosa per tutte le parti coinvolte».
Cosa ci potrebbe essere di vero nella possibile partenza di Kakà? Tutto lascerebbe pensare che la sua convivenza assieme al neo acquisto stellare Ronaldinho non sarebbe possibile: ciò non per un fatto caratteriale (considerati i buoni rapporti tra i due) ma squisitamente tecnico. La squadra rossonera risulterebbe troppo sbilanciata in avanti: a meno che non ci sia qualche altro acquisto di rilievo, magari in difesa. Il vicepresidente vicario rossonero, Adriano Galliani, ha detto che «il mercato del Milan si chiude con Ronaldinho». Tuttavia, nel caso di un grande club con possibilità finanziarie consistenti come il Milan, la parola mai è sempre incerta: la sorpresa potrebbe essere sempre dietro l'angolo.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita dietro citazione della fonte)

venerdì 18 luglio 2008

Coppa Uefa: Manchester City senza problemi

Sugli scudi le quattro formazioni danesi e le due croate. Bene anche il Cherno More Varna e il Bellinzona


L’andata del primo turno preliminare di Coppa Uefa disputato ieri ha visto il successo fuori casa del Manchester City e le nette vittorie delle quattro squadre danesi. Gli inglesi guidati da Mark Hughes hanno superato per 2-0 i dilettanti dello Streymur (Isole Faroe). Roboante 4-0 del Copenhagen sui malcapitati irlandesi del Cliftonville, mentre il Midtjylland ha superato con un tennistico 1-6 il Bangor. Senza problemi anche la terza danese, il Nordsjælland, mentre lo Hafnarfjördur ha superato di misura (3-2) i lussemburghesi del Grevenmacher. I bulgari del Cherno More Varna hanno suerato con quattro gol, tutti realizzati nel finale, gli andorrani del Sant Julià. Altrettante vittorie per 4-0 sono state conseguite dai croati dell'Hajduk Spalato (che ha battuto in amichevole di recente il Napoli). Importante successo in Armenia degli svizzeri del Bellinzona, il club dove gioca l'ormai prossimo acquisto del Napoli Andrea Russotto, con un gol segnato nel primo tempo. Le gare di ritorno si giocheranno tutte il 31 luglio. Marco Liguori

Iscrizioni campionati: sette le escluse

Oltre alle rinunciatarie Messina, Castelnuovo Garfagnana e Martina, sono state escluse dal Consiglio federale anche Lucchese, Massese, Nuorese e Torres Sassari

Poco fa è terminato il Consiglio federale, presso la sede della Figc a Roma, ed ha ratificato i nomi delle sette squadre escluse dai campionati professionistici tra la serie B e la Lega Pro (l'ex serie C).  Oltre alle tre rinunciatarie Messina, Castelnuovo Garfagnana e Martina, sono state escluse dall'organismo federale anche Lucchese, Massese, Nuorese e Torres Sassari. Per ora sfuma la possibilità di riportare le prime due nei campionati professionistici, come era stato paventato nei giorni scorsi.
Mar.Lig.

Ulltim'ora
Non ammesse anche Martina e Teramo. Il totale delle escluse sale così a nove.

Palazzi fustiga Livorno e Atalanta: -6 punti di penalità

Il procuratore federale ha anche chiesto tre anni e un mese di squalifica per i capitani di entrambe le squadre per il presunto caso di combine tra le due società

Poco fa il procuratore federale Stefano Palazzi ha chiesto le sanzioni per il presunto caso di combine nelle gare di andata e ritorno di Livorno e Atalanta dell'ultimo campionato di serie A. Sei punti di penalizzazione per responsabilità oggettiva a entrambe le società per i prossimi rispettivi campionati (in B il Livorno e in A l'Atalanta) e tre anni e un mese di squalifica ai capitani delle due squadre, David Balleri (Livorno) e Giampaolo Bellini (Atalanta). Palazzi ha inoltre chiesto 5 mesi di squalifica per omessa denuncia per i fratelli Antonio ed Emanuele Filippini e Alessandro Grandoni: tutti calciatori della squadra toscana. Per responsabilità oggettiva sono stati chiesti, soltanto per il Livorno, anche 100 mila euro di ammenda.
Marco Liguori

giovedì 17 luglio 2008

Trofeo Birra Moretti: è il Milan la terza partecipante

Sarà una grande sfida tra il nuovo asso del Milan, Ronaldinho, e quelli del Napoli, Lavezzi, e della Juve, Del Piero

I tifosi napoletani son serviti: Ronaldinho sfiderà Lavezzi e Del Piero. Il Milan, assieme a Napoli e Juventus, parteciperà alla dodicesima edizione del Trofeo Birra Moretti. La manifestazione si terrà la sera del 21 agosto prossimo allo stadio San Paolo di Napoli e sarà trasmesso in diretta su Canale 5. Lo ha comunicato poco fa la stessa Moretti.
Dopo la recente rinuncia da parte dell'Inter, per motivi indipendenti dagli organizzatori, il club campione del mondo 2007 ha accolto all'invito del Trofeo Birra Moretti: sarà sicuramente un'occasione per vedere all'opera il nuovo acquisto Ronaldinho nella ''classica" delle sfide estive del calcio italiano, contro l'asso del Napoli, Lavezzi, e quello della Juventus, Del Piero. 
In un comunicato si legge che «Birra Moretti è particolarmente orgogliosa che la squadra italiana più titolata degli ultimi venti anni di calcio nazionale e internazionale partecipi alla competizione che si arricchisce così di un club dalla grande tradizione e ricco di campioni di indiscusso valore e carisma. Con la partecipazione del Milan salgono infatti a 11 le squadre, italiane e straniere, che hanno fino ad oggi preso parte alla manifestazione. Negli anni si sono alternate in campo infatti Juventus, Inter, Udinese, Parma, Bari, Lazio, Chelsea, Sampdoria, Palermo e Napoli».
Marco Liguori

Champions League/Pronostici rispettati nel turno preliminare

Tra le gare di andata spicca la vittoria fuori casa della Dinamo Zagabria sul Linfield. Murata travolto dal Goteborg: vittorie di misura per Anorthosis e Aktobe

Tutto come da pronostico nel primo turno preliminare di Champions League. Le squadre delle piccole nazioni europee sono state sconfitte nelle partite di andata. L’unico incontro rilevante dal punto di vista tecnico era Linfield-Dinamo Zagabria, conclusosi con la vittoria della squadra croata per 2-0. Le reti sono state segnate dal nuovo acquisto, il cileno Morales, e da Mandžukić su passaggio perfetto dello stesso Morales. Un risultato forse non molto scontato, che avrà reso felici alcuni scommettitori.
Vittoria netta fuori casa anche per gli svedesi del Goteborg, che hanno letteralmente travolto per 5-0 i malcapitati sammarinesi del Murata. Il primo gol è stato realizzato dal 17enne Robin Söder, una promessa della squadra scandinava. Massacrata di gol anche la squadra campione di Andorra, il Santa Coloma, che ha incassato quattro gol dal Kaunas.
Da segnalare il derby tra due squadre di nazioni dell’ex Unione Sovietica, con nomi molto particolari. La kazaka Aktobe ha battuto di misura gli “sceriffi” moldavi di Tiraspol: nonostante il suo predominio assoluto, con numerose occasioni da rete, i “guerrieri” del Kazakhstan sono riusciti a segnare soltanto su rigore al 49’ minuto. Nel ritorno lo Sheriff dovrà effettuare l’assalto alla diligenza per superare il turno.
Vantaggio risicato anche per l’Anorthosis di Famagosta che ha superato solo per 1-0 il Pyunik. I ciprioti, dopo aver colpito ben tre pali, sono passati solo nella ripresa grazie a un rigore di Frousos al 73'. Il ritorno in Armenia sarà tutto da giocare. A forte rischio la qualificazione per l’Inter Baki: gli azeri hanno pareggiato in casa a reti inviolate con i macedoni del Rabotnicki.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, autorizzato solo dietro citazione della fonte)







mercoledì 16 luglio 2008

Panionios-Napoli: 800 biglietti per i tifosi ospiti

La società greca venderà i tagliandi, al costo di 20 euro, fino ad esaurimento da domani fino a domenica prossima alle 15, a poche ore dall'inizio dalla gara

Ottocento biglietti a 20 euro cadauno. Pochi minuti fa sulla sezione in lingua inglese del sito del Panionios http://www.panionios.gr/default.asp?pid=55&la=2&artid=16583&catid=5) è stato comunicato il numero dei biglietti a disposizione per i tifosi del Napoli e il prezzo per la partita valida per l'Intertoto con inizio alle ore 18. Il comunicato della società greca precisa che saranno destinati nel settore degli ospiti del Nea Smyrni Stadium, localizzato come "Gate 8".
I tagliandi potranno essere acquistati presso il "Members’ Club of the Stadium", sito al numero 1 di I. Chrisostomou street a Nea Smyrni, da domani pomeriggio (orario 17-20). La biglietteria sarà aperta fino ad esaurimento dei posti anche venerdì 18 e sabato 19 luglio dalle 9 alle 21. E' prevista anche un'ulteriore apertura domenica prossima dalle 9 alle 15.
Per ulteriori informazioni telefonare ai numeri +30 210 9311189 e +30 210 9311190 oppure all'e-mail: contact@panionios.gr
Marco Liguori
(Riproduzione autorizzata solo dietro citazione della fonte)

Lotito/Mezzaroma: Tar annulla delibera Consob

La prima sezione, presieduta da Pasquale De Lise, ha accolto il ricorso del presidente della SS Lazio e dell'imprenditore

Non esiste un "patto parasociale" tra Claudio Lotito e Roberto Mezzaroma sul 14,61% del capitale della Lazio. Lo ha stabilito poco fa la prima sezione del Tar del Lazio che ha annullato la delibera della Consob riguardante l'acquisto effettuato di concerto tra il presidente della Lazio e l'imprenditore. L'organismo giudiziario amministrativo presieduto da Pasquale De Lise, che ricopre anche presso la Figc la carica di presidente della Commissione di garanzia della giustizia sportiva e si autosospese dalla carica di presidente della Corte Federale durante il processo di Calciopoli del 2006, ha quindi accolto i loro ricorsi. Adesso si attendono le motivazioni anche perchè nella decisione del Tar si legge che l'accoglimento dei due ricorsi è avvenuto «nei sensi di cui in motivazione».
Lotito e Mezzaroma nel ricorso hanno contestato la decisione con la quale la Consob il 30 gennaio scorso evidenziò, tra i vari punti della delibera, che nella vicenda dell'acquisto delle azioni della società, «non essendo stata promossa l'Opa entro trenta giorni dal superamento della soglia rilevante» si doveva applicare «il divieto di esercizio del diritto di voto relativo alla partecipazione posseduta da Lotito a decorrere dal 6 luglio 2005 e fino alla data di alienazione della partecipazione eccedente il 30% del capitale sociale della SS Lazio, pari a 9.806.603 azioni, corrispondenti a circa il 14,48% del capitale sociale».
Tra le argomentazioni sostenute dal presidente Lotito nel suo ricorso amministrativo c'era il fatto che a suo avviso l'esistenza di un "patto parasociale" fosse fondata soltanto su «presunzioni - si legge nel ricorso - che mancano dei caratteri della precisione, gravità e concordanza». Per il presidente della Lazio, quindi, gli elementi indiziari assunti dalla Commissione presieduta da Lamberto Cardia sarebbero stati errati, non univoci, non concordanti e in parte non gravi, ovvero irrilevanti.
Marco Liguori

Alla scoperta del Panionios

La formazione greca prossima avversaria del Napoli in Intertoto gioca con un 4-5-1 trasformabile in 4-4-1-1 con rapide folate offensive sulle fasce. I giocatori più rappresentativi sono Choutos, Makos e Kumordzi

Domenica prossima alle ore 18 il Napoli giocherà il primo decisivo incontro del terzo turno delll’Intertoto nel catino da 12mila posti del Panionios. Il Napoli ha incontrato finora due squadre greche nelle competizioni internazionali: l’Olympiakos Pireo e il Paok Salonicco. Entrambe sono state affrontate in Coppa Uefa ed eliminate dagli azzurri. Gli azzurri incrociarono nel primo turno dell’edizione 1979-80 l’Olympiakos: l’andata si svolse al San Paolo e finì con un netto 2-0, gol di Damiani e Agostinelli. Il ritorno si svolse in un clima da corrida allo stadio Karaiskaki del Pireo (la città dove sorge il porto che serve Atene) e il Napoli perse 1-0 con gol di Karavitis, ma passò il turno. L’altro precedente riguarda il primo turno della Coppa Uefa 1988-89 contro il Paok: fu l’inizio dell’esaltante cammino che portò gli azzurri alla conquista del trofeo. L’andata al San Paolo terminò 1-0 con un gol su rigore di Maradona: al ritorno si concluse 1-1 con reti di Careca e Skartados.
Il Panionios è tra i club della Grecia meno celebri e meno dotati tecnicamente. Il suo tipo di gioco è molto atletico, volto più a distruggere la manovra avversaria che a impostare quella propria. E’ una formazione giovane e ha pochi giocatori di rilievo: il più importante è l’attaccante Lampros Choutos, vecchia conoscenza del calcio italiano che ha militato per alcuni anni nella Roma e tra il 2004 e il 2007 nell’Inter. Nel giro della nazionale greca è il centrocampista Grigorios Makos: è stato nell’Under 21 e ha esordito in quella maggiore nel febbraio scorso nella vittoriosa (1-0) amichevole contro la Repubblica Ceca. Altro nazionale è il ghanese Bennard Kumordzi, esterno offensivo di 23 anni.
Non avendo a disposizione giocatori che possono fare la differenza, l’allenatore tedesco Ewald Lienen schiera la squadra con un 4-5-1, che è incentrato sulle folate offensive sulle fasce, eseguite soprattutto dai due cursori Skoufalis a destra e da Kumordzi a sinistra. Insomma, è una manovra rapida e ficcante in contropiede, che è molto efficace: domenica scorsa l’Ofk Belgrado, squadra molto lenta e impacciata, è stato messo in grande difficoltà da questo tipo di gioco. Spesso lo schieramento nel corso della partita si trasforma in un 4-4-1-1, con Barkoglu che è una sorta di jolly. Spesso si sgancia dalla sua posizione di centrocampista centrale per svolgere il supporto a Choutos in fase offensiva, effettuando assist soprattutto nella parte centrale della metà campo avversaria, oppure per svolgere il ruolo di seconda punta effettiva. Molto probabilmente la partita si deciderà a centrocampo, con il duello tra i cinque centrocampisti del Napoli e quelli del Panionios. Gli azzurri dovranno bloccare il gioco del Panionios soprattutto sulle fasce. Probabilmente Blasi potrebbe tamponare le eventuali sgroppate di Barkoglu in attacco.
Altro pericolo per il Napoli sarà il gran caldo, tipico della fine di luglio in Grecia. Inoltre, ci sarà il tifo infernale dei Panthers 1983, gli ultras del Panionios. C’è da scommettere che molti tifosi napoletani si recheranno allo stadio di Nea Smyrni a incitare i propri beniamini.

Dove si trova Nea Smyrni
Lo stadio del Panionios è situato nella città di Nea Smyrni (vedi il punto C segnato nella cartina posta in basso), un comune indipendente situato tra Atene e le cittadine di Kallithea (in italiano Bella vista) e Paleo Faliro (Porto vecchio). Per fare un paragone con il circondario di Napoli, Nea Smyrni potrebbe essere simile a Portici, Ercolano o un’altra delle cittadine poste nelle vicinanze del capoluogo campano.
Per chi giungesse a Nea Smyrni dalla capitale greca in automobile, la strada più veloce è il grande viale Leoforos Syngrou. I tifosi non devono preoccuparsi per la segnaletica stradale: oltre ai caratteri greci è indicata anche in quelli latini. Occorrerà percorrere il viale sino a raggiungere l’indicazione “Nea Smyrni - Exit 2". Una volta presa questa direzione, bisogna scendere attraverso un sottopassaggio: al primo semaforo successivo si vedrà sulla destra l’insegna di un ristorante “Pizza Hut”. Dopo aver oltrepassato la pizzeria, occorrerà svoltare subito a destra Vyzantiou Street. Dopo 500 metri, si girerà a sinistra in Kairi Street: si è arrivati allo stadio.
Invece, per i tifosi che giungeranno dall’aeroporto internazionale “Eleutherios Venizelos”, sito a Spata (cittadina posta a circa 40 km a sud ovest di Atene), il collegamento più rapido ed economico è costituito dalla metropolitana extraurbana (vedi cartina in basso) al prezzo 5 euro in direzione Syntagma, ossia la fermata della centralissima e omonima piazza (che vuol dire costituzione in italiano). Giunti a Syntagma occorrerà cambiare per prendere la linea rossa: si scenderà alla fermata Panepistimio. Lì i sostenitori azzurri potranno prendere l'autobus 106 alla fermata di Sina street che li porterà nei pressi dello stadio del Panionios. Per ulteriori informazioni, si può vedere il sito del metrò di Atene http://www.ametro.gr/page/default.asp?la=2&id=4.
Il sito ufficiale della squadra è http://www.panionios.gr/. L’e-mail: contact@panionios.gr
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, possibile solo dietro citazione della fonte)

(Per chi volesse recarsi a Nea Smyrni a vedere la partita e informarsi sui biglietti, si legga http://marcoliguori.blogspot.com/2008/07/panionios-napoli-800-biglietti-per-i.html)











Visualizzazione ingrandita della mappa


martedì 15 luglio 2008

Addio Spezia: niente serie B e liquidazione vicina

Salta la trattativa con il petroliere Remo Paini e la società ligure si appresta a diventare l'ennesima vittima del calcio a scopo di lucro. Forse ripartirà dall'Eccellenza

A meno di un fortuito interessamento da parte di un altro imprenditore, lo Spezia si avvia verso l’inevitabile liquidazione. Il club degli aquilotti diventa così l’ennesima vittima del calcio a scopo di lucro, dove può sopravvivere solo chi ha un azionista forte economicamente e politicamente. Questo perché la trattativa tra lo Spezia e l'imprenditore petrolifero Remo Paini, è saltata, probabilmente per motivi amministrativi. Nella città ligure era stato preparato anche un elicottero per portare tutta la documentazione necessaria nella sede della Figc a Roma per l'iscrizione al campionato di serie C: invece, all’improvviso tutto è precipitato. «Sarebbe stato un salvataggio in extremis - ha detto all’Ansa Paolo Attilio Garbini, presidente dello Spezia - a cui abbiamo lavorato duramente. Una via di salvezza che sembrava tramontata già nella serata di ieri, ma che questa mattina era tornata in pista. Alla fine però non è andata. Del resto i tempi erano risicatisimmi, le cifre importanti: servivano oltre 3 milioni di euro e il rischio di non arrivare nella capitale in tempo utile era palese».
Adesso bisognerà vedere in quale campionato dilettantistico giocherà lo Spezia: un incubo per i suoi tifosi, che hanno visto la propria squadra disputare le ultime due stagioni in serie B contro squadre del calibro di Juventus, Napoli, Bologna, Genoa. «Convochero' il consiglio di Amministrazione - ha proseguito Garbini - e poi il passo successivo sarà quello della liquidazione della società». Il presidente prova a fare un’ipotesi del futuro del club bianconero: «Non so quale campionato ci possa attendere, forse l'Eccellenza, ma adesso c'è da trovare qualcuno che si attivi per ripartire».
Se fosse andata in porto la trattativa con Paini avrebbe comportato il passaggio del pacchetto azionario di maggioranza posseduto da ''Lo Spezia Siamo Noi'', la società ad azionariato popolare, e il nuovo proprietario. L’Inter, che attualmente detiene il 10% del capitale dello Spezia, sarebbe rimasta come azionista di minoranza. L’idea della nuova compagine sociale era nata dalla scorsa primavera quando la società dei tifosi aveva rilevato il 70% dall'ex presidente Giuseppe Ruggieri, che aveva portato lo Spezia in Serie B dopo 55 anni di assenza. Sul sito della squadra era stata data la massima trasparenza ai conti societari, con la pubblicazione dei conti semestrali. La situazione era davvero molto difficile: perdita di 3,7 milioni di euro, circa la metà (6,25 milioni) di quella complessiva del 2006/07. Essa aveva portato il patrimonio netto al valore negativo di 3,2 milioni (-2,9 milioni a fine giugno scorso).
A Ruggeri era succeduto Cristina Cappellutti, la prima donna al vertice dello Spezia, sostituita dall'avvocato manager Roberto Quber e poi da Garbini. Ma la corsa contro il tempo dei tifosi spezzini sembra ormai proprio alla fine.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata)

lunedì 14 luglio 2008

I commenti dei lettori

Invito tutti i lettori a lasciare commenti sui post che ritengono più interessanti.
Per farlo, occorre registrarsi a questo blog cliccando alla fine di ciascun post il link "commenti". Saranno accettati solo le opinioni espresse in modo corretto e civile: il numero di indirizzo ip rende palese gli eventuali "ultras da tastiera" che intendono offendere.
Ringrazio tutti per aver contribuito a sfondare il muro dei 1000 contatti giornalieri.
Marco Liguori

Intertoto: sarà il Panionios l'avversario del Napoli

I greci superano per 3-1 l'Ofk Belgrado, quasi mai in partita, con doppietta dell'attaccante Choutos. Il primo match con gli azzurri sarà al Nea Smyrni

Sarà il Panionios a incontrare la prossima settimana il Napoli nell’ultimo e decisivo turno dell’Intertoto. La squadra greca ha superato 3-1 l’Ofk Belgrado tra le mura amiche del Nea Smyrni. I serbi, vincitori all’andata con uno striminzito 1-0, non sono stati quasi mai in partita, schiacciati dalla superiorità del centrocampo molto atletico messo in campo dal tecnico tedesco Ewald Lienen. Il Panionios gioca un calcio basato molto sulla componente fisica, poco spettacolare ma molto concreto. La formazione del sobborgo di Atene gioca con il solito schieramento 4-5-1 che tende a chiudere completamente la manovra avversaria, schierata ieri con il 4-4-2, e ad attaccare effettuando cross sulle fasce per l’unica punta Lampros Choutos, vecchia conoscenza del calcio italiano. Si è giocato in un clima infernale, e non solo per la temperatura torrida, ma anche per il tifo indiavolato degli ultras greci, i Panthers Club 1983, che trasformano il piccolo stadio di appena 12mila spettatori, equivalente a un campo di Lega Pro in Italia, in un impianto da 100mila.
L’inizio gara è subito caratterizzato dalle sfuriate in avanti del Panionios, con l’Ofk rintanato nella propria metà campo a difendere il vantaggio della prima partita. Dopo soli tre minuti è proprio Choutos a raccogliere un suggerimento di Kumordzi dalla trequarti e a tirare sul palo alla destra del portiere serbo Ilić. Pochi minuti dopo è ancora la punta centrale greca a raccogliere di testa un cross dalla fascia destra di Barkoglu, che termina poco oltre la traversa. Al 25° la svolta nata da un cross dalla fascia destra di Skoufalis: Choutos aggancia e smarca in area di rigore con un passaggio Barkoglu che insacca, con la difesa dell’Ofk rimasta praticamente immobile.
Alla mezz’ora altro colpo di testa di Choutos che termina alla destra di Ilić. L’appuntamento con il gol è solo rinviato di pochi minuti. Al 44° cursore del Panionios Kumordzi riesce a superare Adamovic e a crossare rasoterra per l’onnipresente Choutos, che si smarca Markoski e realizza il 2-0 con un tocco beffardo.
A questo punto l’Ofk sarebbe già eliminato. E così i serbi tentano il tutto per tutto, sostituendo a inizio ripresa la spenta punta Milić con Marjanović, mentre a sinistra del centrocampo entra il cursore Beljić, decisamente più incisivo del poco mobile Milovac. Ed è proprio nei primi minuti che i serbi riescono ad accorciare le distanze. Il brasiliano De Oliveira riesce a ottenere una punizione al limite dell’area greca: il fantasista dell’Ofk tira rasoterra e una deviazione della barriera avversaria scavalca il portiere greco Kresic. Il Panionios riparte con vigore, colpito dalla rete che significa l’eliminazione. Barkoglou prende il secondo palo della giornata. Ma l’appuntamento con il 3-1 definitivo è soltanto rimandato. Fallo di Markoski su Choutos in piena area: l’arbitro fischia il rigore, realizzato dallo stesso attaccante greco.
La partita si conclude con l’offensiva sterile dell’Ofk, che riesce a impensierire la difesa greca con un’altra punizione dal limite. Il direttore generale del Napoli in tribuna ha preso appunti: incontrerà l’avversario definito poco gradito dal presidente De Laurentiis. La partita sarà trasmessa in diretta su Conto Tv 1: il ritorno al San Paolo nell'ultimo fine settimana di luglio.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata)

Tabellino
Panionios
1 Kresic, 2 Maniatis, 13 Koutsopoulos, 6 Diawara, 19 Majstorović, 7 Skoufalis, 21 Barkoglou (85’ Hetemaj), 28 Nicolaou, 14 Makos, 15 Kumordzi, 79 Choutos (70’ Sialmas, 29).
Ofk Belgrado
1 Ilić, 4 Skopljak, 6 Markoski, 5 Lazarević, 16 Adamovic, 36 Milenović, 20 De Oliveira, 30 Krstičić, 17 Milovac (46°, Beljić), 29 Milić (46° Marjanović), 11 Kaluđerović (77° Jelić 9)
Reti
25° Barkoglou (P), 44° Choutos (P), De Oliveira (B), 19° Choutos (P, rigore)

domenica 13 luglio 2008

Intertoto, avanti verso il terzo e definitivo turno

Tra le sfide più importanti, da cui usciranno le 11 squadre qualificate per la Coppa Uefa, Nac Breda – Rosenborg e Odense – Aston Villa

I turchi del Sivasspor e i russi del Saturn Oblast si qualificano per l'ultimo turno dell'Intertoto, che deciderà le 11 qualificate della fase a gironi della Coppa Uefa. A sorpresa si qualifica anche il Riga a scapito dei più quotati irlandesi del Bohemian: imprevisti del calcio estivo, dovuti alla preparazione ancora non perfetta delle squadre, soprattutto di quelle appartenenti a nazoni calcisticamente più evolute. Nessun problema per Grasshopper e Rosemborg.
Gli accoppiamenti dell'ultima tornata dell'Intertoto (andata 19-20 luglio, ritorno 26-27 luglio) presentano alcuni incontri interessanti. Il Saturn incontrerà i tedeschi dello Stoccarda, che nel 1989 incontrarono in finale il Napoli (vincitore dei quella edizione) che se la vedrà con il Panionios. Sotto i riflettori due sfide di cartello per il contenuto tecnico: Nac Breda – Rosenborg e Odense – Aston Villa. Appare incerta la sfida tra Grasshoppers e i bulgari del Chernomorets Burgas, che sono riusciti a espugnare il campo del Gorica. Ma l'interesse degli appassionati dei tornei internazionali e degli scommettitori potrebbe incentrarsi sulla doppia sfida tra il sorprendente Neftçi e i romeni del Vaslui: gli azeri sono a un passo dalla storica qualificazione alla Coppa Uefa. Entrano in campo anche gli spagnoli del Deportivo La Coruña: è toccato loro la formazione israeliana del Bnei Sakhnin, sulla carta avversario non difficile. Ma, da come si è visto dalle prime battute dell'ultimo Intertoto (sparirà nel 2009), è possibile tutto e il contrario di tutto.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata)


Risultati del secondo turno (in parentesi la squadra qualificata)
Chern. Burgas (Bulgaria) - Gorica (Slovenia) 1-1 \ 2-0 (Burgas)
OFK Grbalj (Monten.) - Sivasspor (Turchia) 2-2 \ 0-1 (Sivasspor)
Grasshopper (Svizzera) - Besa (Albania) 2-1 \ 3-0 (Grasshopper)
Beerschot Ant. (Belgio) - Neftçi (Azerbaigian) 1-1 \ 0-1 (Neftçi )
Saturn Oblast (Russia) - Etzella (Lussemburgo) 7-0 \ 1-1 (Saturn)
Tiraspol (Moldavia) - Tavriya Simferopol (Ucraina) 0-0 \ 1-3 (Tavriya)
Sturm Graz (Austria) - Shakhtyor Soligorsk (Bielorus.) 2-0 \ 0-0 (Sturm)
Teplice (Rep. Ceca) - Budapest Honvéd (Ungheria) 1-3 \ 2-0 (Honvéd)
TPS Turku (Finlandia) - Odense (Danimarca) 1-2 \ 0-2 (Odense )
OFK Beograd (Serbia) - Panionios (Grecia) 1-0 \ 1-3 (Panionios)
Hibernian (Scozia) - Elfsborg (Svezia) 0-2 \ 0-2 (Elfsborg )
Renova (Macedonia) - Bnei Sakhnin (Israele) 1-2 \ 0-1 (Bnei Sak.)
Ekranas (Lituania) - Rosenborg (Norvegia) 1-3 / 0-4 (Rosenborg )
Rīga (Lettonia) - Bohemian FC (Irlanda) 1-0 \ 1-2 (Rīga)

Terzo turno
(Andata 19-20 luglio, ritorno 26-27 luglio)
Bnei Sakhnin (Israele) - Deportivo La Coruña (Spagna)
Panionios (Grecia) – Napoli (Italia)
Sivasspor (Turchia) – Braga (Portogallo)
Grasshopper (Svizzera) – Chernomorets Burgas (Bulgaria)
Saturn Oblast (Russia) – Stoccarda (Germania)
Neftçi (Azerbaigian) – Vaslui (Romania)
Stade Rennais (Francia) – Tavriya Simferopol (Ucraina)
Sturm Graz (Austria) – Honvéd (Ungheria)
Nac Breda (Olanda) – Rosenborg (Norvegia)
Odense (Danimarca) – Aston Villa (Inghilterra)
Elfsborg (Svezia) – Riga (Lituania)

Ritorno secondo turno Intertoto: le prime otto qualificate

Si confermano sorprese del torneo gli azeri del Neftçi e i lettoni del Riga. Passano anche Chernomorets Burgas, Rosemborg, Honvéd, Elfsborg, Bnei Sakhnin, Grasshopper

Si sono svolte nel pomeriggio i primi otto incontri del secondo turno dell'Intertoto. Gli azeri del Neftçi e i lettoni del Riga eliminano Beerschot e Bohemian, accedendo così all'ultimo e decisivo turno che li potrebbe proiettare alla fase a gironi di Coppa Uefa. Inaspettata qualificazione per il Cernomorets Burgas che batte fuori casa il Gorica.
E' iniziata da poco Panionios - Ofk Belgrado che deciderà l'avversario del Napoli: è possibile seguire la diretta internet su http://www.tuttonapoli.net/index.php?action=read&idnotizia=27635
Questo il quadro completo delle partite pomeridiane.
Risultati del secondo turno (in parentesi la squadra qualificata)

Chern. Burgas
(Bulgaria) - Gorica (Slovenia) 1-1 \ 2-0 (Cern. Burgas)
OFK Grbalj
(Montenegro) - Sivasspor (Turchia) 2-2
Grasshopper
(Svizzera) - Besa (Albania) 2-1 \ 3-0 (Grasshopper)
Beerschot Antwerpen
(Belgio) - Neftçi (Azerbaigian) 1-1 \ 0-1 (Neftçi )
Saturn Oblast
(Russia) - Etzella (Lussemburgo) 7-0
Tiraspol
(Moldavia) - Tavriya Simferopol (Ucraina) 0-0
Sturm Graz (
Austria) - Shakhtyor Soligorsk (Bielorus.) 2-0
Teplice
(Rep. Ceca) - Budapest Honvéd (Ungheria) 1-3 \ 2-0 (Honvéd)
TPS Turku
(Finlandia) - Odense BK (Danimarca) 1-2
OFK Beograd
(Serbia) - Panionios (Grecia) 1-0
Hibernian
(Scozia) - Elfsborg (Svezia) 0-2 \ 0-2 (Elfsborg )
Renova
(Macedonia) - Bnei Sakhnin (Israele) 1-2 \ 0-1 (Bnei Sak.)
Ekranas
(Lituania) - Rosenborg (Norvegia) 1-3 / 0-4 (Rosenborg )
Rīga (Lettonia) - Bohemian FC (Irlanda) 1-0 \ 1-2 (Rīga)

venerdì 11 luglio 2008

Milan, sale la contestazione

Raccolte fino a stasera 9968 firme sul sito "Berlusconi vendi il Milan". Il malumore verso la proprietà è confermato dai dati definitivi sulla prelazione abbonati: 2113 tessere in meno rispetto all'anno scorso (-14,55%) con deficit di 522mila euro

La raccolta delle firme "Berlusconi vendi il Milan!" ha raggiunto, dopo nove giorni, attorno alle ore 19, la quota di 9968 firme. Una cifra consistente, a dimostrazione che resta alto il malumore dei tifosi verso il proprietario della società rossonera. Le adesioni sono raccolte sul sito http://www.firmiamo.it/berlusconivendiilmilan, sul quale sono stati scritti anche numerosi messaggi di protesta. Che ci sia un certo scontento lo confermano anche i dati, pubblicati sul sito della società di via Turati, relativi agli abbonati che hanno esercitato il diritto di prelazione. In una notizia delle ore 18,10 si legge che «fino alle 18.00 di oggi, sono state acquistate dai tifosi rossoneri in totale 12.427 (il dato di ieri era 11.739) tessere, nella fase di prelazione, per un incasso parziale di 4.670.995,00 euro. Un anno fa, nell'estate 2007, nello stesso periodo le tessere confermate dai titolari dell'abbonamento erano state 14.540 per un incasso parziale di 5.192.816,00 euro». Quindi sono stati confermati 2113 abbonamenti in meno rispetto al 2007/08 (-14,55%), con una differenza negativa, sulla cifra incassata, di quasi 522mila euro: circa un miliardo delle vecchie lire. E dire che la chiusura della campagna per la prelazione dei vecchi abbonati è stata prolungata da ieri ad oggi. Il Milan ne spiega la motivazione con un comunicato sul suo sito, pubblicato alle 10,15 di oggi: «A causa del grande numero di abbonati che ha segnalato di non essere riuscito, per motivi tecnici, ad esercitare il diritto di prelazione nel pomeriggio di ieri, anche oggi, venerdì 11 luglio 2008, sarà possibile rinnovare il proprio abbonamento».
Forse non sono bastate le parole di Adriano Galliani, pronunciate martedì scorso in un'intervista all'emittente televisiva Antenna 3, a calmare le acque dell'agitato mare rossonero. Il vicepresidente vicario e amministratore delegato ha spiegato che oltre all'attaccante togolese dell'Arsenal, Emmanuel Adebayor, nei piani del Milan «c'è un 'mister "x" e anche un "mister y"». Galliani ha sciolto l'enigma per il secondo nome, affermando che si tratta di Roman Pavlyuchenko. Per il primo è stato evasivo: "I nomi? Drogba, Shevchenko, chi lo sa...". Riguardo a Ronaldinho, a Galliani è stato anche chiesto se il Milan lo prenderebbe anche nelle condizioni attuali, con la pancetta. "Mi avvalgo della facoltà di non rispondere - ha detto il dirigente milanista - comunque i piedi mi sembra che li abbia sempre buoni". Questa sera le agenzie riportavano che il Milan sta trattando per il ritorno di Andriy Shevchenko e per acquistare Adebayor.
A Galliani hanno risposto i tifosi sul sito della raccolta firme. Una tifosa di Alessandria, patria di Gianni Rivera "la perla rossonera", rimprovera al vicepresidente di guardare «solo al passato, ma il presente? Siamo campioni del mondo per uno sforzo immenso della squadra, ma se la Fiorentina è in Champions e noi no è perchè quei poveri giocatori non ce la fanno più! Rosa limitata e con mille partite sulle gambe». E termina con un'esortazione: «Compra!».
Da Cavacurta (Lodi) scrivono: «Purtroppo non ci crediamo più, il rinnovamento passa dal portiere, non è possibile che non lo capite». Un altro sostenitore di Napoli aggiunge: «Non caschiamoci. Quella di Adebayor è una mossa strategica per innalzare il numero degli abbonamenti». Riguardo a Berlusconi, un sostenitore milanese consiglia ironicamente: «Silvio vendi il Milan che lo compra Unipol... poi lo facciamo diventare una cooperativa a cui aderiranno tutti i firmatari di questa petizione versando un piccolo obolo da euro 5.000.000». Un altro ringrazia il patron rossonero: "«Grazie Silvio per le vittorie». Ma aggiunge: «Il Milan ha l'obbligo e il dovere di essere sempre competitivo... Dove sono i 44 milioni di Sheva, i 60 milioni della vittoria Champions 2007?». Da Torino arriva un'invocazione perentoria: «Basta con tutti questi giocatori ultra trentenni che pensano solo al contratto, il Milan è una delle squadre più vecchie del mondo, e poi dove è finito il tesoretto accumulato con le vincite della Coppa Campioni e con l'Intercontinentale?». I tifosi torinesi concludono con un appello molto deciso: «Bisogna investire!».
Marco Liguori
(Riproduzione autorizzata soltanto con la citazione della fonte)

De Laurentiis: spero che il Napoli incontri l'Ofk

Secondo il presidente azzurro, intervistato a Radio Marte, è «meglio andare a Belgrado» poiché, rispetto al Panionios, «calcisticamente è una realtà più semplice da affrontare». Inoltre ha fornito rassicurazioni su Marino: «Con Pier Paolo non c'è alcun problema sulla questione contratto»

«Questa sera i nostri ragazzi avranno un assaggio d'Europa. L'Hajduk Spalato è una squadra di assoluto valore. Sarà un test serio che darà a Reja importanti indicazioni sul futuro». Parla con ottimismo il presidente Aurelio De Laurentiis riguardo al futuro europeo del Napoli, nel corso di "Marte Sport Live" ai microfoni dell'emittente napoletana Radio Marte. 
Stasera gli azzurri effettueranno stasera alle 20,30 (diretta su Sky)  la "prova d'orchestra" a Spalato contro l'Hajduk in vista dell'esordio in Intertoto. «Spero di affrontare l'Ofk Belgrado», ha detto il presidente, «certo, ad Atene potrei farmi qualche bagno sulle splendide spiagge greche, ma è meglio andare a Belgrado, calcisticamente è una realtà più semplice da affrontare». 
Il numero uno azzurro ha parlato anche dello spinoso caso Domizzi: «Il Napoli e Maurizio si vogliono bene. Se dovesse andare via lo lasceremmo partire a malincuore». De Laurentiis ha proseguito il suo intervento a Radio Marte affermando che «siamo molto legati al calciatore, ci ha dato tanto sia come uomo che in campo. Maurizio sa che, qualora non dovesse essere ceduto o non dovesse trovarsi bene nella sua prossima squadra, troverà sempre un posto presso la nostra famiglia». 
Rassicurazioni sono state date sull'inamovibilità del direttore generale Marino. «Con Pier Paolo non c'è alcun problema sulla questione contratto - ha sottolineato De Laurentiis - per andare avanti basta un cenno di intesa. Anzi, lo ringrazio per averlo chiarito in un'intervista qualche giorno fa. Prossimi acquisti? Non aspettatevi grandi nomi: non siamo alla ricerca di gente gia' affermata, ma Marino sa distinguere chi sa giocare a pallone da chi no».
Riguardo al calciomercato, il presidente ha detto che «La nostra politica è seria e lineare. Abbiamo dato in comproprietà Garics per consentirgli di giocare. Davanti a lui avrebbe trovato uno come Maggio. Altrove potrà farsi le ossa per tornare più forte. Ripeto, noi non cerchiamo i giocatori già fatti, sarebbe come comprare dei figli già cresciuti. Noi i giocatori vogliamo crescerli in casa nostra, altrimenti a cosa servirebbe il settore giovanile. Da oggi investiremo sempre di più anche nel vivaio, che dovrà diventare il nostro punto di forza per il futuro». 
Il presidente azzurro annuncia anche di aver «ceduto in prestito anche Bucchi all'Ascoli: "Dobbiamo continuare su questa strada perchè non possiamo avere 50 giocatori in rosa. Gli abbonamenti? Non vogliamo fare cassa, siamo andati incontro alle esigenze dei tifosi. Il San Paolo? Ci sono problemi burocratici per la partita casalinga di Intertoto, ma li stiamo risolvendo. Il Napoli, la Prefettura e il Comune sono uniti nell'obiettivo di rendere agibile lo stadio per il giorno della partita».
Marco Liguori

Risultati sondaggio vendita Milan: per il 65% Berlusconi deve farlo

«Caro presidente Berlusconi, vendi il Milan». Il risultato del sondaggio è schiacciante: ben il 65% dei tifosi rossoneri ha votato a favore della cessione.
Resta il dubbio su chi potrebbe essere il potenziale compratore.

Berlusconi deve vendere il Milan?
(65%)

No (34%)

Risultati sondaggio su vendita Bologna: favorevole il 48%

I tifosi non sono contrari alla cessione agli americani di Tag Partner

Alfredo Cazzola deve cedere il Bologna ad altri compratori. Con una consistente maggioranza (48%) i lettori di questo sito hanno votato per la vendita ad altri azionisti. I tifosi rossoblù sono d'accordo anche per la cessione agli americani di Tag Partner: solo il 22% è contrario.
I no alla vendita hanno raggiunto il 30%. Adesso si attende la metà di luglio per sapere quale sarà il destino della società emiliana e se sarà confermata la vendita alal cordata d'oltroceano.

Risultato sondaggio
Cazzola deve vendere il Bologna?
(48%)

Sì, ma non agli americani di Tag (22%)

No (30%)

giovedì 10 luglio 2008

«Caro Kakà, non puoi andare alle Olimpiadi»

Pochi minuti fa il Milan ha ribadito il suo «no» alla partecipazione dell'asso brasiliano ai Giochi di Pechino

«Caro Kakà, ci dispiace ma non puoi andare alle Olimpiadi» E' questo in sintesi il senso del comunicato del Milan, pubblicato pochi minuti fa sul proprio sito, che ha proibito tassativamente la partecipazione del fuoriclasse brasiliano ai Giochi che si svolgeranno in agosto a Pechino. Posizione già espressa qualche tempo fa dai vertici del club rossonero. Si immagina che Kakà, da serio professionista qual è, obbedirà immediatamente all'ordine della sua società.
Questo il testo ufficiale. «A seguito delle notizie apparse oggi in Brasile a proposito della partecipazione di Kakà alle prossime Olimpiadi di Pechino, l’A.C. Milan ribadisce la posizione già espressa varie volte in precedenza, non concedendo al giocatore il permesso di aggregarsi alla Nazionale Olimpica brasiliana».
Marco Liguori

I fulmini di Palazzi su Roberto Benigni: non pagò Sonetti

Il presidente dell'Ascoli è stato deferito alla Disciplinare dal procuratore federale per non aver rispettato il termine di 30 giorni per le somme dovute all'ex allenatore

Roberto Benigni, presidente dell'Ascoli, è stato deferito alla Disciplinare dal procuratore federale Stefano Palazzi  per violazione dell'articolo 1 dell'articolo 8 comma 15 del Codice di giustizia sportiva. La notizia è stata riportata poco fa il sito della Figc. Al dirigente bianconero è stato contestato il mancato rispetto dei principi di lealtà sportiva, correttezza e probità, poichè, secondo l'atto di accusa, non ha rispettato il termine previsto di 30 giorni per il pagamento delle somme dovute all'allenatore Nedo Sonetti, all'epoca del fatti tecnico dell'Ascoli. 
Il club marchigiano è stato anche deferito per responsabilità diretta, secondo quando previsto dall'articolo 4 comma 1 del Codice di giustizia sportiva, per le violazioni addebitate al presidente che riveste anche l'incarico di legale rappresentante. Il procuratore federale ha disposto inoltre l'archiviazione dei procedimenti a carico dei calciatori Daniele Contu e Alessandro Manes, da parte della Fiorentina. Archiviazione anche per il calciatore Lucas Roberto Rimoldi, ex tesserato del Genoa, del giocatore Vincenzo Altieri e di altri calciatori da parte dell'Empoli.
Marco Liguori

Trofeo Birra Moretti: dopo Napoli e Juve alla ricerca della terza grande

Dopo la conferma di azzurri e bianconeri si cerca un club di prestigio per il triangolare al San Paolo

Confermate Napoli e Juventus, si sta cercando la terza grande squadra che parteciperà al Trofeo Birra Moretti. La manifestazione, che festeggia quest'anno il 12° anno, si disputerà giovedi' 21 agosto allo stadio San Paolo di Napoli ospitera' il Trofeo Birra Moretti. Il triangolare desta sempre grande interesse con la sua formula di tre incontri da 45 minuti, con gli shoot out (ossia i rigori in movimento) in caso di parità al termine.
Birra Moretti ha spiegato che l'Inter ha espresso la decisione «indipendente dalla volontà degli organizzatori di non prendere parte all'edizione 2008». Di conseguenza, lo sponsor del triangolare «sta valutando diverse opzioni per scegliere una compagine di altissimo livello che possa arricchire ulteriormente il tasso tecnico e spettacolare della manifestazione». La madrina della manifestazione sarà Elisabetta Canalis, che aveva già condotto nel 2003 a Bari la settima edizione del Trofeo. Ospite musicale Anna Tatangelo: previsto anche uno spettacolo con coreografie e parate musicali della Millennium Band.
Marco Liguori
(vedi anche il Milan al Trofeo Birra Moretti su http://marcoliguori.blogspot.com/2008/07/trofeo-birra-moretti-il-milan-la-terza.html)

mercoledì 9 luglio 2008

Ricorso Lotito contro Consob, il Tar deciderà tra sette giorni

La sentenza sarà emessa dal presidente Pasquale De Lise, che ricopre anche la carica di numero uno della Commissione di garanzia della giustizia sportiva della Figc. I legali del presidente biancoceleste sostengono che la Consob ha presentato elementi indiziari non gravi e irrilevanti

Mercoledì 16 luglio il Tar del Lazio renderà nota la decisione sui ricorsi del presidente della Lazio, Claudio Lotito, e dell'imprenditore Roberto Mezzaroma. Negli atti giudiziari essi contestano la delibera con la quale la Consob ha ritenuto di avere accertato l'esistenza di un "patto" tra i due avente come scopo «l'acquisto di concerto di azioni ordinarie della SS Lazio Spa, pari a circa il 14,61 per cento del capitale della societa». Stamattina davanti alla I sezione, presieduta da Pasquale de Lise, che ricopre anche in Figc la carica di presidente della Commissione di garanzia della giustizia sportiva e si autosospese dalla carica di presidente della Corte Federale durante il processo di Calciopoli del 2006, sono stati discussi nel merito entrambi i ricorsi. Adesso si attende la pubblicazione del dispositivo della sentenza.
In udienza l'avvocato dello Stato, legale della Consob, ha confermato l'idoneità e l'efficacia del provvedimento. Invece, gli avvocati di Lotito e Mezzaroma hanno dichiarato con fermezza l'illegittimità della decisione degli "sceriffi" della Borsa. Il numero uno biancocelese contesta in particolare la decisione con la quale la Consob il 30 gennaio scorso aveva sottolineato che nella vicenda dell'acquisto delle azioni «non essendo stata promossa l'opa entro 30 giorni dal superamento della soglia rilevante» era da applicare, a giudizio della stessa Commissione, «il divieto di esercizio del diritto di voto relativo alla partecipazione posseduta da Lotito a decorrere dal 6 luglio 2005 e fino alla data di alienazione della partecipazione eccedente il 30 per cento del capitale sociale della Ss Lazio, pari a 9.806.603 azioni, corrispondenti a circa il 14,48 per cento del capitale sociale».
Tra le ulteriori argomentazioni sostenute da Lotito, che si leggono nel suo ricorso al Tar, è stato inclusa la circostanza che a suo avviso l'esistenza di un patto parasociale si fonda su soltanto su «presunzioni che mancano dei caratteri della precisione, gravità e concordanza». A detta dei legali del presidente, gli elementi indiziari assunti dalla Consob sarebbero errati in punto di fatto. Gli avvocati hanno anche sottolineato che essi sarebbero non univoci, non concordanti e in parte non gravi, ovvero irrilevanti.
Marco Liguori
http://www.wikio.it

il pallone in confusione

Registrazione n° 61 del 28 settembre 2009 presso il Tribunale di Napoli
Sede: corso Meridionale 11, 80143 Napoli
Editore e direttore responsabile: Marco Liguori

Si prega di non intasare le caselle di posta elettronica con spam pubblicitario e di altro tipo (come appelli politici). Questo sito tratta solo di calcio, finanza del calcio e di argomenti affini. Ogni abuso sarà punito.

Le foto presenti su "il pallone in confusione" sono state in gran parte prese da siti Internet: dovrebbero essere di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, possono segnalarlo a uno dei due indirizzi email sopra indicati