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domenica 31 agosto 2008

Fiorentina-Juventus: due fermati per vendita abusiva di ferri di cavallo

Non era un capello, ma un ferro di cavallo. In questo caso non c'entra la famosa canzone di Edoardo Vianello, ma uno spiacevole fatto di cronaca avvenuto prima del posticipo serale Fiorentina-Juventus. Due uomini sono stati fermati e accompagnati nelle Questura di Firenze dalla polizia che li ha sorpresi nei pressi dello stadio Franchi a vendere abusivamente su una bancarella una cinquantina di ferri di cavallo. I due sono stati identificati e successivamente denunciati per detenzione di armi improprie: è scattato per entrambi anche un Daspo (divieto di assistere a manifestazioni sportive) di due anni.
Ha funzionato bene il piano per la sicurezza nel capoluogo toscano, dove sono stati impegnati 300 uomini delle forze dell'ordine. Nell'intervallo della gara un centinaio di sostenitori bianconeri è sceso dagli spalti e, aprendo una porta anti-panico, ha cercato di far entrare otto compagni di tifo senza biglietto. Le forze dell'ordine li hanno sorpresi e impedito l'ingresso agli otto supporters privi di biglietto. Gli uomini della Digos, uniti a un gruppo di steward, durante l'intervallo sono saliti sugli spalti per rimuovere uno striscione non autorizzato con la scritta Viking.
E' stato denunciato un fiorentino dalla polizia municipale prima della partita: si era presentato con un permesso invalidi scaduto per accedere alla zona riservata con l'auto. Un altro tifoso viola è stato denunciato dalla polizia per essersi rifiutato per ben tre volte di fornire le proprie generalità. Al fischio finale i tifosi bianconeri sono stati accompagnati ai pullman e ai parcheggi. Nelle aree di prefiltraggio sono stati sequestrati numerosi accendini, bottigliette di plastica, lattine e altri oggetti, la cui introduzione nello stadio è vietata. Il questore Francesco Tagliente, ha ringraziato gli uomini delle forze dell'ordine sottolineando come «il loro impegno ha evitato qualsiasi problema».
Marco Liguori
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Torino-Lecce: denunciati nove tifosi pugliesi

Nove tifosi leccesi sono stati denunciati al termine della partita tra il Torino e il Lecce, svoltasi nel capoluogo piemontese. I supporter giallorossi viaggiavano su un pulmino che trasportava petardi, chiavi inglesi, bottiglie di vetro vuote e un gancio traino. La polizia ha perquisito il mezzo e ha ritrovato il materiale assieme ad alcune dosi di hashish e cocaina, che sono state immediatamente sequestrate. Prima della partita, dal pulmino perquisito i tifosi denunciati hanno lanciato un petardo verso un gruppo di tifosi del Torino, che hanno risposto con una sassaiola. L'intervento delle forze dell'ordine ha evitato lo scontro fisico tra i due gruppi.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita solo dietro citazione della fonte)

Incidenti Roma-Napoli: cronaca di una pomeriggio e una serata di ordinaria follia

Il ministro dell'Interno Maroni chiede al Questore di Napoli un rapporto dettagliato sui disordini acaduti alla stazione Centrale di Napoli. Il Sap: «La stagione del dialogo è finita. Punire i tifosi colpevoli e le società di calcio»

Dopo la giornata demenziale di incidenti a raffica, iniziata con i disordini alla partenza dei tifosi alla stazione Centrale di Napoli, il Ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ha chiesto «un rapporto dettagliato» al questore di Napoli, Antonio Puglisi. Si può immaginare che Maroni chiederà informazioni anche su quanto accaduto a Roma. Le parole del portavoce del ministro, Isabella Votino, lo lasciano presagire, poiché ha affermato che «martedì si riuniranno l'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive e il nuovo Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive alla presenza del Ministro dell'Interno».
A ciò si è aggiunta poco fa la richiesta del Sindacato autonomo di polizia di sospendere le trasferte e punire le società. Il portavoce nazionale del Sap, Massimo Montebove, ha seccamente chiosato gli avvenimenti di Roma-Napoli, spiegando che «la stagione del dialogo è fallita ancor prima di cominciare e gli incidenti di questa prima giornata di campionato di calcio hanno dimostrato che con i violenti travestiti da tifosi la risposta dello Stato non puo' che essere durissima. Occorre, a nostro avviso, sospendere immediatamente tutte le trasferte, punire economicamente le società i cui supporters si sono resi protagonisti di violenze e devastazioni, ipotizzare anche penalizzazioni di tipo sportivo nelle attuali classifiche. Se il gioco si fa duro, bisogna essere duri. Soprattutto per i tifosi pacifici che sono la maggioranza». Montebove prosegue dicendo che «il Viminale e il ministro Maroni hanno fatto il possibile, ne diamo loro atto, ma per dialogare bisogna essere in due. E una parte delle tifoserie, complici anche alcuni presidenti di societa' di calcio le cui esternazioni aizzano il clima di violenza, non hanno alcuna intenzione di dialogare con lo Stato e le Forze dell'Ordine. Per questo, serve la linea dura e, nel contempo, occorre premiare anche società, come ad esempio la Fiorentina, i cui vertici da tempo fanno del fair play e del buon senso uno stile da imitare».
E a proposito dell'intercity Napoli-Torino su cui hanno viaggiato i sostenitori azzurri, si è registrata una sorpresa raccapricciante. Undici su quindici carrozze sono state danneggiate: secondo una prima sommaria stima i danni ammontano a oltre 500mila euro. Proprio a causa degli atti di vandalismo, il convoglio è stato addirittura fermato a Roma: non poteva più proseguire verso Torino. Nel corso del viaggio i tifosi hanno azionato il freno d'emergenza bloccando il viaggio del convoglio. I passeggeri che dovevano continuare il viaggio sono stati trasbordati sull'Ic Plus Roma - Ventimiglia. Ma la cronaca dei viaggi ferroviari allucinanti non finisce qui. Sull'Eurostar Napoli - Milano, partito dal capoluogo campano alle 11.48, un tifoso napoletano che occupava abusivamente il posto prenotato da un altro viaggiatore ha aggredito il capotreno intervenuto per farlo spostare. Quest'ultimo, hanno spiegato le Fs, nonostante le forti contusioni riportate, ha continuato la propria attività per non bloccare il servizio e consentire agli altri passeggeri di proseguire il viaggio. Un lampo di civiltà e di senso del dovere, dentro tanta vergogna.
Ma ritorniamo alla cronaca di un pomeriggio di ordinaria (purtroppo, ripetuta come nel campionato passato) follia. I tifosi del Napoli sono usciti dallo stadio Olimpico verso le 19, dopo circa due ore dal termine della partita. Per evitare contatti con la tifoseria giallorossa, la Polizia ha "blindato" circa 2.000 tifosi partenopei all'interno dello stadio. Per il loro rientro verso Napoli, la Questura di Roma ha chiesto a Trenitalia di aggiungere carrozze a più di un convoglio diretto nel capoluogo partenopeo. Insomma, dirigere l'esodo verso il Sud.
Piccolo passo indietro. La confusione nel pomeriggio regnava sovrana sull'Olimpico. Lo testimonia la vicenda di un tifoso e' stato trasportato da un mezzo del 118 all'ospedale Santo Spirito in codice verde a causa di una coltellata ad una coscia. Sembrava che l'aggressione fosse avvenuta al termine del primo tempo, nella zona esterna allo stadio e che il ferito fosse un sostenitore del Napoli. Invece, quanlche ora dopo si apprende che quest'ultimo si era fatto male da solo scavalcando il cancello dell'impianto romano per evitare di pagare il biglietto della partita Roma-Napoli. Per questa sua bravata alla Batman è stato medicato all'ospedale Santo Spirito e giudicato guaribile in sette giorni.
Intanto, la Digos hanno arrestato tre tifosi e denunciati altri due nel corso dei servizi di controllo. Quattro di essi per possesso di petardi e uno perchè era stato sorpreso a rapinare un altro tifoso. Gli agenti hanno fermato tre persone poco prima dell'inizio della partita, insospettiti dal loro comportamento anomalo dei tre: sequestrati nove petardi. Sono stati colpiti dal provvedimento un tifoso della Roma S.L.A., romano, di 23 anni, con precedenti specifici è stato arrestato per possesso di petardi. Gli altri due giovani (uno tifoso della Roma e uno della Lazio) F.L., di 20 anni, e C.G., di 28 anni, sono stati denunciati a piede libero per possesso di artifizi pirotecnici. Ma il bollettino della battaglia nella Capitale non finisce qui. Gli agenti del commissariato Prati hanno arrestato per possesso di artifizi ed anche per resistenza a pubblico ufficiale un tifoso del Napoli, D.D. di 20 anni, giunto allo stadio verso la fine del primo tempo. Infine prima dell'incontro e' stato arrestato un tifoso della Roma, C.G. di 23 anni, sorpreso a rapinare un altro tifoso nei pressi dello Stadio.
Viste le premesse, il gran finale in serata non poteva non mancare. Alla Stazione Termini ci sono stati numerosi tafferugli tra tifosi napoletani e forze dell'ordine, dove c'è stata anche l'esplosione di un grosso petardo che ha costretto alla fuga numerosi ignari passeggeri. Mentre i tifosi si stavano dirigendo al binario 16 della stazione hanno lanciato il petardo e si è vista la gente correre e scappare a gambe levate verso le uscite di via Giolitti e via Marsala. I tafferugli sono scoppiati, secondo quanto si e' appreso, perche' i supporter partenopei non vogliono pagare il biglietto del treno. Essi sono circondanti della forze dell'ordine in tenuta anti-sommossa e spesso, ci sono brevi e violenti contatti. In uno di questi, un tifoso è rimasto ferito ad una mano. Il primo treno è partito verso le 21.40. Ora sono giunti altri mille sostenitori partenopei alla stazione Termini. In attesa della partenza, polizia e carabinieri schierati in assetto antisommossa tra il binario 16 e il binario 19, le forze dell'ordine (come novelli legionari romani) sbattono i manganelli contro gli scudi in segno di avvertimento per evitare che i tifosi comincino a spingere il cordone. Tifosi, state buoni se potete!
Marco Liguori
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Roma-Napoli:quattro ferrovieri contusi a Napoli Centrale

I tifosi giunti a Termini: «Spacchiamo tutto»

Un'ordinanza urgente della Prefettura di Napoli ha imposto alle Ferrovie dello Stato, per motivi di ordine pubblico, la partenza alle ore 12.29 dalla stazione di Napoli Centrale del treno Intercity Plus 520 Napoli - Torino con i tifosi del Napoli diretti a Roma. Lo ha comunicato Trenitalia. Il convoglio è stato assediato per ore dai tifosi che hanno creato disagi e tensioni: sono stati contusi quattro ferrovieri. In un comunicato, Trenitalia ha ricostruito i fatti sottolineando che il convoglio era stato bloccato a Napoli Centrale dalle intemperanze di numerosi tifosi che volevano prendere il treno per Roma senza sottoporsi ai controlli della Polizia per verificare se avessero effettivamente i biglietti. In mattinata si sono poi aggiunti altri, provocando disordini e disagi in tutta la stazione. I tafferugli hanno raggiunto il culmine quando un folto gruppo, privo del biglietto di viaggio, ha tentato di salire in treno dopo aver forzato i cordoni di controllo predisposti dalle Ferrovie dello Stato, in stretta collaborazione con le Forze dell'ordine. Ciò ha provocato la contusione dei quattro dipendenti delle Fs.
Giunti alla stazione romana di Termini, i tifosi del Napoli hanno acceso fumogeni e due grossi petardi. Scesi dal treno hanno percorso correndo un corridoio di forze dell'ordine in tenuta antisommossa. Molti, con i volti coperti da fazzoletti hanno gridato slogan offensivi, tra cui, ''Roma m...'', o ''Spacchiamo tutto'', hanno acceso i fumogeni ed i petardi ed innalzato bastoni di plastica e di legno. Il loro passaggio nella stazione Termini, durato in tutto una decina di minuti, e' stato immortalato da molti turisti che dal primo piano, a distanza di sicurezza, hanno scattato moltissime foto, osservando la scena con espressioni sbigottite ed incredule.
Marco Liguori

Roma-Napoli: la Digos arresta un ragazzo armato di martello

Prima dell'incontro tra Roma e Napoli, la Digos ha arrestato nei pressi dello stadio Olimpico, un giovane di 21 anni mentre era intento a disfarsi di un grosso martello. Gli agenti lo hanno fermato nella scarpata a ridosso del Tevere, a pochi metri dal ponte Duca d'Aosta.
M. L.

Roma-Napoli: tifosi giunti a Roma alle 15 sfondano cancelli

Prosegue la domenica di ordinaria follia a Roma. I tifosi del Napoli, giunti in treno a Roma in neto ritardo, sono arrivati a bordo di una ventina di autobus allo stadio Olimpico poco prima delle 16. Molti di essi avevano il volto coperto da cappucci, sono scesi dai pullman e sono entrati di corsa dagli ingressi degli ospiti dello stadio. Sono stati sfondati i cancelli e lanciato diversi petardi.
Marco Liguori
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Roma-Napoli 1-0: azzurri in forma, ma giallorossi più concreti

Primo tempo di Roma-Napoli da dividere in due parti. I primi 27 minuti sono stati di marca prettamente azzurra: si è notato che la squadra di Reja, dopo gli impegni di Coppa Uefa e le amichevoli all'estero, è molto più in forma e pronta agli incontri ufficiali rispetto a quella allenata da Spalletti.
Roma attendista e Napoli in tre occasioni vicino al gol. Al 16' cross di Vitale, Doni si supera anticipando Denis ed evita l'autorete di Mexes. Al 21' tiro molto forte e preciso di Hamsik da fuori area, ma il portiere giallorosso blocca con sicurezza. Al 23' su calcio d'angolo dalla destra della difesa romanista Maggio colpisce di testa: la palla va di poco sopra la traversa. LA Roma reagisce solo al 14', quando Cannavaro anticipa all'ultimo Baptista pronto a sfruttare di testa un cross dalla destra.
Ma al 28' cambia tutto. La Roma attacca sulla destra, intervento di Santacroce in anticipo su Vucinic: il difensore azzurro subisce un fallo, ma l'arbitro fa proseguire. Riise scodella al centro dell'area una palla per Aquilani che batte Iezzo con una mezza girata a volo: il romanista è stato lasciato completamente solo. Nel finale di tempo, la Roma ha altre due occasioni: al 43' Vucinic si mangia un gol tutto solo davanti a Iezzo, tira debole sul secondo palo e il portiere azzurro blocca. Nel recupero, calcio d'angolo e tiro di Aquilani al volo: Iezzo respinge in tuffo.
Il Napoli è molto debole sulla fascia sinistra, dove Cassetti e Cicinho fanno il bello e il cattivo tempo: Vitale non riesce a frenarli. La difesa azzurra è lenta come l'anno scorso: in compenso il centrocampo ha costruito diverse azioni da rete.
Marco Liguori
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Roma-Napoli: arrivato alla stazione Termini il treno in ritardo dei tifosi del Napoli

E' giunto alla stazione Termini di Roma alle 14:40 il treno dei tifosi napoletani, partito da Napoli con oltre tre ore di ritardo. Ad attendere i tifosi partenopei un massiccio schieramento forze dell'ordine. I tifosi sono stati trasportati con vari pullman alla volta dello stadio Olimpico. Alcuni sono già arrivati. Sembra che finora non ci sono stati finora incidenti.
Marco Liguori

Sky Sport 24: incidenti tra tifosi prima di Torino-Lecce

La prima giornata di campionato fa registrare un altro spiacevole episodio. Secondo Sky Sport 24 un gruppo di ultras del Torino avrebbero assaltato due pullman di tifosi del Lecce, che sono nel capoluogo piemontese per la partita di campionato Torino-Lecce. I facinorosi sarebbero stati armati di spranghe e coltelli e si sarebbero scagliati contro i due pullman. Ci sarebbero gravi danni ai due autobus, ma fortunatamente nessun ferito tra i supporters pugliesi.
Marco Liguori
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Roma-Napoli: tutto tranquillo nelle vicinanze dell'Olimpico

Afflusso regolare dei primi tifosi romanisti e napoletani. Ieri sono state controllate le zone attorno allo stadio per verificare la presenza di bastoni e sampietrini lasciati eventualmente dai giallorossi

Tutto tranquillo allo stadio Olimpico. Stanno gungendo i primi tifosi giallorossi e quelli napoletani. I sostenitori azzurri sono scortati dalle forze dell'ordine fino al settore ospiti. Per la partita, considerata ad alto rischio, sono stati mobilitati circa 1.500 agenti delle forze dell'ordine, tra poliziotti, carabinieri, finanzieri e vigili urbani, per controllare che tutto si svolga in modo regolare e senza incidenti.
Gli agenti preposti piano del mantenimento dell'ordine pubblico, scattato ieri, hanno effettuato la perlustrazione delle zone vicine allo stadio. Ciò si è reso necessario per evitare che nei cespugli fossero nascosti dai sostenitori romanisti mazze e bastoni, sampietrini o bottiglie. Sono sorvegliate le zone adiacenti lo stadio Olimpico che in passato sono state teatro di episodi violenti: la Farnesina, Ponte Milvio, Ponte Duca D'Aosta e Piazza Mazzini.
Marco Liguori
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Roma-Napoli: 250 passeggeri hanno lasciato l'intercity per Torino

Resta un mistero il sovraffollamento di 150 tifosi, nonostante le quattro carrozze aggiunte e il controlli della Polizia se tutti possedessero effettivamente i biglietti per l'Olimpico

Circa 250 passeggeri del treno intercity Napoli-Torino delle 10,24 hanno dovuto lasciare il convoglio a causa delle intemperanze dei tifosi del Napoli. I viaggiatori hanno deciso di prendere altri convogli. Invece, secondo Trenitalia, solo cinquanta di essi hanno deciso di continuare il viaggio con i sostenitori azzurri sul treno partito con oltre tre ore di ritardo.
Sempre secondo Trenitalia ci sarebbero stati ritardi, tuttavia contenuti, per altri convogli a causa della partenza posticipata dell'Intercity. Quest'ultimo ha viaggiato con circa 150 passeggeri in più rispetto alla normale capienza, nonostante fossero state aggiunte anche altre quattro carrozze. Ciò sembrerebbe inspiegabile visto che i poliziotti avevano controllato chi aveva il biglietto per l'ingresso allo stadio Olimpico: in teoria, si sarebbe dovuto il numero esatto di sostenitori in partenza per Roma.
Trenitalia, anche ieri, aveva ribadito ai tifosi l'appello a non utilizzare il treno per recarsi a Roma, in virtu' del fatto che oggi e' una giornata da 'bollino rosso' anche per i treni, in considerazione dei rientri dalle vacanze.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita solo dietro citazione della fonte)

Roma-Napoli:treno tifosi, per il questore capienza non sufficiente

L'Ansa fa sapere che tra le centinaia di agenti, anche in assetto antisommossa, oggi alla stazione ferroviaria di Napoli, in prima linea c'era anche il questore di Napoli, Antonio Puglisi. Ha parlato con i tifosi, ''tutti regolarmente muniti di biglietto'', e ha affrontato una situazione che ''si e' cercato di gestire al meglio anche se, come in ogni circostanza simile si creano e si possono creare problemi''. ''Era una giornata particolare per Trenitalia che ha dovuto fare i conti con una disponibilita' non immediatamente sufficiente - ha spiegato il questore - i numeri non ci hanno aiutato, la capienza non sufficiente subito ci ha creato qualche problema di gestione della folla''. Il questore sottolinea che i tifosi ''sono stati controllati da noi uno per uno, sia nella fase iniziale che in quella finale''. Risolutivo, conclude il questore, anche il ruolo dei responsabili delle tifoserie: ''Ci hanno aiutato a risolvere i problemi''. ''Ci auguriamo che il prosieguo della giornata sia buono e collegato solo ad un evento sportivo'', ha concluso il questore.
Marco Liguori

Roma-Napoli: bloccata circolazione Metrò A nella Capitale

E' stata interrotta dalle 13.05, la circolazione dei treni sulla linea A della metropolitana di Roma tra le stazioni di San Giovanni e Ottaviano-San Pietro. La notizia è stata diffusa in una nota dall'Atac comunicando che e' stato attivato un servizio sostitutivo di bus navette che garantisce il collegamento tra le due stazioni, con fermate presso le altre stazioni lungo il percorso: Lepanto, Flaminio, Barberini, Repubblica, Termini, Vittorio Emanuele e Manzoni.
Per i tifosi del Napoli che devono recarsi allo stadio Olimpico per assistere a Roma-Napoli si prospettano forti disagi. E' consigliabile seguire scrupolosamente le indicazioni dell'Atac, non appena giunti alla stazione Termini. Sarà ancor più problematico raggiungere l'Olimpico per i sostenitori azzurri che giungeranno a Roma con il treno delle 10.24, partito soltano alle 12.45. Si spera nel buon senso degli stessi tifosi, delle Forze dell'ordine e dell'azienda tranviaria della Capitale.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita solo dietro citazione della fonte)

Roma-Napoli: la rabbia dei passeggeri sfrattati dall'intercity delle 10.24

L'Ansa ha raccolto le testimonianze di alcuni passeggeri dell'Intercity che sarebbe dovuto partire alle 10.24, diretto a Torino, stanchi e provati dall'esperienza di stamane. Unanime il commento: «Una stazione sotto assedio per colpa di una partita di calcio». I malcapitati viaggiatori sono soprattutto inferociti per essere stati in pratica sfrattati dal loro convoglio: su suggerimento di Trenitalia, sono scesi dal convoglio per far posto ai supporter azzurri. «Una scena incredibile», racconta Cinzia Vettosi, in viaggio con due bambini, «ho avuto finanche paura di scendere dal treno, di fronte a centinaia di tifosi che inveivano pretendendo di salire, in un'atmosfera che e' facile immaginare». Daniela Terrazzano, impiegata, deve tornare a Torino per riprendere domani il lavoro dopo le ferie: '«Dovevo partire alle 9.24, ho già perso oltre tre ore e non so quando potro' prendere il prossimo treno. Scendere? In pratica non c'erano alternative: prima i tifosi hanno cominciato a chiedercelo urlando, poi sono saliti sul treno gli addetti di Trenitalia ribadendo la richiesta. Cosa dovevamo fare?». Alcuni passeggeri hanno reagito urlando contro l'assedio. Tra loro la signora Anna R., in viaggio con il figlio che deve essere visitato all'ospedale Gaslini: ha pianto e gridato all'indirizzo dei tifosi, alcuni dei quali hanno anche provato a confortarla. Anche lei, comunque, ha abbandonato l'intercity in attesa di una successiva partenza. Erano diretti soprattutto a Torino ed a La Spezia, qualcuno anche a Roma, i passeggeri che contavano di partire da Napoli con l'intercity delle 9.24 e che dopo circa due ore di attesa a bordo del convoglio assediato dai tifosi del Napoli hanno preferito scendere, lasciando il loro posto alle centinaia di supporter azzurri diretti allo stadio Olimpico. ''Devo raggiungere mia madre a Torino - racconta con le lacrime agli occhi Maria M. - e' andata a far visita a mio fratello, voleva trascorrere le vacanze con i nipotini ma poi e' stata colpita da un ictus. E' assurdo quello che sta accadendo. Fino a stamani quando mio fratello mi diceva di lasciare Napoli gli rispondevo che non l'avrei mai fatto ma, a questo punto... Anche il calcio qui è diventato un problema: meglio scappare da questa citta'''. Sbigottiti dalla scena dell'assedio al binario 24 i molti turisti, soprattutto stranieri, in partenza con altri treni da Napoli centrale: ''Succede per il calcio? Incredibile''.
Marco Liguori
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Roma-Napoli: è ora partito da Napoli Centrale il treno dei tifosi delle 10.24

Da pochi minuti è partito da Napoli Centrale il treno intercity Napoli-Torino che avrebbe dovuto lasciare dalle ore 9,24 dalla stazione Fs in direzione Roma. Il treno è stato bloccato in seguito alle intemperanze dei tifosi del Napoli diretti verso la Capitale per assistere allo Stadio Olimpico alla partita con la Roma. Sul convoglio sono presenti all'incirca 1.300 tifosi partenopei, sipati come sardine all'interno delle carrozze. A causa dei disordini, i passeggeri che avevano scelto l'intercity hanno deciso, su consiglio di Trenitalia, di trovare altre soluzioni di viaggio. Sul treno non sarebbero presenti poliziotti, secondo quanto confermato dal questore di Napoli Antonino Puglisi che ha condotto assieme alla Digos la mediazione con i tifosi.
I disordini sono inizati stamattina presto, quando un primo gruppo di tifosi è riuscito a partire con il treno delle 8.24 mentre gli altri, che erano ordinati in fila e muniti di biglietto, sono stati sottoposti a controllo dalla Polizia e instradati verso l'Intercity che partiva, appunto, alle 10.24. Un piccolo gruppo di sostenitori molto impazienti ha oltrepassato il blocco, approfittando del malore occorso a una persona presente nella fila, riuscendo a salire su un vagone. Dopo questo episodio, i poliziotti hanno svolto controlli sui tifosi per evidenziare se avevano i biglietti per accedere allo stadio Olimpico. Tutto ciò ha non solo bloccato la partenza del treno, ma creato notevoli disagi e disservizi per i passeggeri diretti a Torino. Molti supporters azzurri ha inoltre impedito, come ha precisato Trenitalia, anche la pulizia di alcuni convogli e il rifornimento alle vetture bar di alcuni Eurostar. Visto l'enorme ritardo è difficile che i tifosi dell'intercity delle 10.24 potranno accedere allo stadio in tempo per poter assistere alla partita Roma-Napoli fin dal calcio di inizio. Il campionato per i tifosi napoletani è iniziato molto male: si spera che la fine della giornata non porti altre sgradite sorprese.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita solo dietro citazione della fonte)

Roma-Napoli: tensioni alla Stazione centrale tra Polizia e tifosi

E' iniziata purtroppo male la trasferta dei tifosi napoletani verso la Capitale per assistere all'incontro di campionato tra Roma e Napoli. Questa mattina ci sono stati momenti di tensione alla Stazione centrale ferroviaria di Napoli. I primi sostenitori azzurri sono arrivati molto presto, attorno alle ore 6.00. Sono partiti con il treno delle ore 8.24 appena una cinquantina di essi, sui tremila previsti. Invece, gli altri tifosi erano regolarmente in fila, muniti di biglietto, per entrare sui vagoni dell'Intercity delle ore 9.24: un gruppetto ha superato il blocco delle Forze dell'ordine ed è salito sul treno approfittando del fatto che i poliziotti avevano, per un attimo, allentato il cordone per far passare un tifoso che si è sentito male. Finora il convoglio, al quale erano state aggiunte quattro carrozze proprio per ospitare i numerosi supporters del Napoli, ancora non e' partito da Centrale, presidiata da un imponente servizio di Ps e della Digos.
Marco Liguori
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venerdì 29 agosto 2008

"Il pallone in confusione" a Rai Sat News

Questa sera sarò ospite attorno alle 22.50 - 23.00 a Rai Sat News 24 per parlare delle ultime vicende dei diritti televisivi.

Ecco l’accordo Unicredit-Italpetroli

L’intesa, spiegata dall’amministratore delegato del gruppo industriale Rosella Sensi nella relazione al bilancio consolidato 2007, prevede due fasi con la drastica riduzione del debito bancario per 130 milioni entro 5-6 mesi attraverso cessioni di asset non strategici e riorganizzazione in tre subholding. Nel documento è stata espressa la volontà di attribuire maggiore valore alla As Roma rispetto ai 3 milioni attuali e di evidenziare i plusvalori inespressi di 99 milioni di euro del terreno di Torrevecchia dove sorgerà la Cittadella dello Sport

La Roma non si vende, anzi si valorizza. E’ questa una delle caratteristiche evidenziate dall’amministratore delegato Rosella Sensi nella relazione sulla gestione del bilancio consolidato 2007 di Compagnia Italpetroli, depositato in Camera di Commercio, concluso con una perdita di 73,6 milioni di euro (in aumento di 64,3 milioni dal 2006) e un patrimonio netto negativo per 164 milioni. Nello stesso documento, stilato il 23 luglio scorso, Rosella Sensi spiega in dettaglio l’accordo raggiunto cinque giorni prima con Unicredit-Banca di Roma, principale creditore bancario del gruppo della famiglia Sensi e suo azionista al 49%. Su un totale complessivo debitorio di 357 milioni, ben 274 milioni sono dovuti all’istituto di Alessandro Profumo: 273 milioni sono per scoperti di conto corrente e 1,5 milioni «relativi alla quota esigibile entro l’esercizio successivo di mutui concessi». Con altri due istituti sono in corso contatti per l’adesione al piano.
L’intesa, di cui erano state date dalla As Roma alcune anticipazioni tramite un comunicato lo scorso 18 luglio, prevede due fasi per il rientro dall’esposizione finanziaria. «Nello specifico è prevista in una prima fase – si legge nella relazione siglata dalla Sensi – una significativa riduzione (circa 130 milioni di euro, da ripartire tra il ceto creditizio) del livello di indebitamento mediante cessioni di assets non strategici (nella quasi totalità di natura immobiliare) da conseguire entro i prossimi 5/6 mesi e la riorganizzazione societaria in tre subholding (oil & gas/entertainment/immobiliare)». Nel testo si evidenzia che sono state «avviate procedure di dismissioni di taluni assets» e si ritiene «sussistere quindi i presupposti per rispettare quanto previsto nella prima fase, sia per ciò che concerne le somme da introitare e restituire alle banche, sia per quanto riguarda la tempistica di incasso». Il mandato di financial advisor per le operazioni di dismissione è stato affidato a Banca Finnat Euramerica, che si sta occupando della vendita della controllata Svila srl. Nella seconda fase «si dovranno portare a termine aggiuntive significative dismissioni (da effettuarsi nel periodo 2009-2010) al fine di ricondurre l’esposizione debitoria a quel livello che sarà giudicato (secondo i criteri e condizioni generali indicate nell’accordo) finanziariamente sostenibile dagli assets residui sottostanti». L’accordo prevede anche «diversi momenti di verifica intermedi degli impegni presi dal Gruppo nella sua futura configurazione e dei relativi andamenti economico/finanziari». In base a ciò, Unicredit ha la possibilità «di attivare differenziate azioni tese a garantire comunque la riduzione dell’esposizione in essere qualora dovessero essere disattese le principali condizioni dell’accordo stesso».
Riguardo ancora ai rapporti bancari nella nota integrativa sono esposte le sette ipoteche che gravano su immobili di società del gruppo Italpetroli per complessivi 117 milioni. Tre sono state accese con la Bnl, due con Banca di Roma (gruppo Unicredit), una con Centrobanca e una con Banca Antonveneta. Riguardo ancora a Bnl, si legge nella nota integrativa, è stato siglato «un contratto di interest swap su un capitale nozionale di 7.762mila euro, stipulato dalla società Infisser srl, al fine di coprirsi dai rischi connessi alla fluttuazione dei tassi di interesse». La nota fa riferimento alla «scadenza del mutuo di riferimento» stabilita «al 31 dicembre 2012». Inoltre sottolinea che «l’andamento dei tassi di interesse ha determinato, nell’esercizio 2007, differenziali negativi contabilizzati nella voce “Oneri finanziari” di ammontare pari ad euro 23mila».
L’amministratore delegato Sensi riguardo al settore entertainment di Italpetroli, di cui fa parte la AS Roma, evidenzia nel documento «il maggiore valore da attribuire» ad esso «rispetto a quanto inserito nel bilancio consolidato (circa 3 milioni di euro contabilizzati nella voce partecipazioni non consolidate)». Quindi la “Magica” resta, almeno per ora, nei piani della famiglia Sensi e non è oggetto di cessione.
Nella relazione sono state spiegati i «plusvalori inespressi nel settore immobiliare pari a circa 99 milioni di euro, al netto dell’effetto fiscale teorico». Ciò si riferisce al valore della perizia effettuata dalla Cb Richard Ellis sul terreno di 27 ettari, sito a Roma in località Torrevecchia, di proprietà della controllata (tramite l’Immobiliare Patetta srl) Compagnia Fondiaria Romana srl. Tale valore è stato calcolato «anche in relazione alla realizzazione sullo stesso di un progetto di trasformazione urbanistica denominato “Cittadella dello sport”». Secondo la relazione «tale progetto, presentato al Comune di Roma, prevedeva attraverso la procedura dell’accordo di programma, la realizzazione su parte del terreno di un complesso sportivo da cedere integralmente all’Amministrazione Comunale, da finanziare attraverso lo sfruttamento della concessione all’edificazione, rilasciata dallo stesso Comune, di complessi residenziali nel resto dell’area di proprietà». Il percorso burocratico per la realizzazione della Cittadella dello sport è giunto quasi alla sua conclusione: dopo le recenti elezioni, la palla è però passata dalla giunta capitanata da Walter Veltroni a quella del nuovo sindaco Gianni Alemanno. Infatti, si legge sempre nella relazione Italpetroli, il nuovo Piano regolatore generale di Roma, oggetto di deliberazione di Consiglio comunale n°18 del 12 febbraio 2008, ha approvato la deliberazione n° 101 del 12 aprile 2006 ed ha ratificato la Variante urbanistica, «recependo quindi come definitivamente approvato il programma di intervento già deliberato dal Consiglio Comunale». Ciò è stato indicato come «indirizzi al Sindaco ex art.24 dello Statuto comunale ai fini della sottoscrizione dell’accordo di programma concernente il programma di trasformazione urbanistica “Cittadella dello sport” in località Torrevecchia». L’iter amministrativo prevede ora «l’esame del progetto da parte della Conferenza dei servizi indetta dal Comune di Roma», slittata a causa delle recenti elezioni amministrative. «E’ comunque possibile prevedere un recupero dei tempi – è evidenziato nella relazione sulla gestione – avendo la Regione Lazio già espresso un parere sull’impatto ambientale».
Infine nella relazione che accompagna il bilancio Italpetroli si fa riferimento a un contenzioso giudiziario. Esso è stato promosso con atto del 7 marzo 2007 da Emmanuele Emanuele (che è anche Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Roma) che ha citato in giudizio 10 società del gruppo Italpetroli, tra cui Fondiaria Lasa, Genghini e Società Sportiva Torrevecchia. Emanuele ha inteso così «far accertare e dichiarare il suo diritto al compenso per l’attività di commissario, determinare l’ammontare dei detti compensi e per l’effetto condannare la Fondiaria Lasa spa a corrispondere all’attore i detti compensi pari a complessivi euro 750.971,36». Fondiaria Lasa si è costituita per chiedere il rigetto della pretesa di Emanuele: l’udienza è stata rinviata al 12 febbraio 2009. «Allo stato attuale non è ancora prevedibile sapere l’esito del giudizio – conclude la relazione sulla gestione – e pertanto non è stato effettuato alcun accantonamento nel presente bilancio».
Marco Liguori
In esclusiva per "Il pallone in confusione"
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Diritti tv: raggiunto accordo Lega/Rai, salvo "Tutto il calcio minuto per minuto"

Notizia boom battuta poco fa dell'Ansa: la Rai e la Lega Calcio avrebbero raggiunto l'accordo per la cessione dei diritti in chiaro radio e tv dei campionati di serie A e B. L'agenzia di stampa sottolinea che le parti sarebbero ancora al lavoro per perfezionare gli aspetti tecnici dell'intesa, che assicurerebbe a Viale Mazzini l'esclusiva sui diritti radiofonici e sulla fascia 13:30-22:30 (quella di Novantesimo minuto), ma non su quella di seconda serata (Domenica sportiva). E' quindi salva la trasmissione storica di Radio Rai "Tutto il calcio minuto per minuto". Forse la "moral suasion" della politica ha avuto effetto sui dirigenti di viale Mazzini e su quelli di via Rosellini: bisognerà vedere però a quale prezzo sono stati pagati i diritti del chiaro. Si spera, non eccessivamente a spese del contribuente, che paga un canone di 100 euro annui.
Marco Liguori
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Aggiornamento
L'accordo prevede che la Rai debba versare alla Lega Calcio la somma di 27,5 milioni per il primo anno e 28 per il secondo. In base ad esso, la tv di stato avrà la disponibilità in esclusiva degli highlights della serie A nella fascia pomeridiana, consentendo così il ritorno in onda dello storico Novantesimo minuto, e in forma non esclusiva, della fascia serale, dove si riproporrà la concorrenza fra la Domenica Sportiva e Controcampo (per il quale Mediaset avrebbe staccato un assegno da circa 8 milioni). La Rai avrà anche gli highlights della Serie B e i diritti radiofonici: è salvo anche Tutto il calcio minuto per minuto. Resta fuori dall'accordo la Coppa Italia, di cui si riparlerà più avanti. La cifra dell'accordo Rai-Lega si colloca di fatto a metà strada tra le posizioni delle due parti. Giovedì scorso l'azienda di Viale Mazzini aveva offerto 28,5 milioni per i diritti in esclusiva (24,5 milioni per la serie A, 1,5 milioni per la serie B, 2,5 milioni per i diritti radiofonici) oppure, in alternativa, 23,5 milioni senza esclusiva (19,5 per la A, 1,5 per la B e 2,5 per la radio). La Lega, invece, puntava ad ottenere 30 milioni per i diritti senza esclusiva.

giovedì 28 agosto 2008

Matarrese: «Nessuna accordo tra Rai e Lega Calcio»

Secondo il presidente ha spiegato che la richiesta era di 50 milioni: l'intesa è sfumata per 6 milioni-6 milioni e mezzo di euro

Addio a "Tutto il calcio minuto per minuto" e alla "Domenica sportiva". Non è stato raggiunto il tanto sperato accordo dei tifosi tra Rai e Lega calcio per la vendita dei diritti in chiaro del calcio. Il presidente della Lega Calcio Antonio Matarrese ha detto che «è stata fumata nera» spiegando che la richiesta era di 50 milioni e che l'intesa è sfumata per 6 milioni-6 milioni e mezzo di euro. La prinma offerta della Lega era di 70 milioni, mentre la Rai aveva offerto due giorni fa 20 milioni. ''Mi dispiace molto - ha commentato Matarrese lasciando viale Mazzini - perche' ci siamo impegnati tanto, ma non siamo riusciti a trovare un accordo, nonostante ci fossimo quasi arrivati''. L'intesa ha proseguito Matarrese, uscendo dalla sede Rai di viale Mazzini a Roma, «è sfumata per sei milioni - sei milioni e mezzo di euro, nonostante le nostre richieste fossero gia' state ampiamente scontate da parte nostra. Io ho abbassato l'asticella, la Rai invece non lo ha fatto».
La replica per la Rai è stata affidata al direttore generale Claudio Cappon, secondo cui la responsabilità di un blackout del pallone sulla tv in chiaro «è responsabilità della Lega calcio e mi auguro che le squadre riflettano molto su quanto sta accadendo e sul rischio che il calcio italiano perda visibilità». Cappon ha proseguito sottolineando che la Rai alla fine aveva offerto alla Lega 36,5 milioni di euro per i diritti tv in chiaro in esclusiva e per quelli radiofonici. Ma la Lega ha ribadito il suo fermo "niet" poiché puntava ad ottenere una cifra attorno ai 40 milioni di euro, togliendo in parte l'esclusiva alla Rai e coinvolgendo nell'operazione anche Mediaset. Il direttore generale ha confermato che questa domenica non ci sarà il calcio sui tre canali della tv di stato, anche se andrà in onda 'La domenica sportiva' incentrata però su altri sport. In radio ci saranno soltato aggiornamenti ogni 15 minuti, ma non ci sarà la storica trasmissione 'Tutto il calcio minuto per minuto" ennesima vittima del calcio a scopo di lucro.
Marco Liguori

La Federazione radio e tv locali protesta contro la Lega Calcio

In una nota il presidente Giunco «esprime forte preoccupazione per i contenuti del nuovo regolamento sull’esercizio della cronaca in chiaro relativi al prossimo campionato di calcio»

Mentre a Roma si sta discutendo della questione dei diritti televisivi in chiaro, la Federazione radio tv che rappresenta le emittenze locali protesta per il nuovo regolamento della Lega Calcio per l’esercizio del diritto di cronaca. In un comunicato pubblicato sul sito dell’organizzazione (www.frt.it) il presidente Maurizio Giunco ha affermato che «l’Associazione tv locali della Frt esprime forte preoccupazione per i contenuti del nuovo regolamento sull’esercizio della cronaca in chiaro relativi al prossimo campionato di calcio». Per il numero uno della “Confindustria del pallone”, Antonio Matarrese, si apre quindi un nuovo possibile contenzioso.
Giunco ha proseguito spiegando che «il testo elaborato unilateralmente dalla Lega Calcio restringe sensibilmente il libero esercizio di un legittimo diritto, creando così una situazione di favore per le tv a pagamento. La programmazione sportiva conferisce infatti al settore televisivo locale ruolo e dignità nel rapporto con il territorio: impedirla o limitarla rappresenta un vero e proprio attentato alla libertà di informazione». La Frt ha chiesto l’intervento del Garante delle comunicazioni. «Come Associazione abbiamo chiesto all’Autorità – ha proseguito il presidente - che ancora non ha predisposto il regolamento sul diritto di cronaca di propria competenza, un intervento immediato al fine di consentire alle emittenti di continuare ad accedere con i propri operatori e giornalisti negli stadi per effettuare riprese e collegamenti sino a ieri facilmente concessi nei tempi e con le modalità consentite. E ciò soprattutto al fine di garantire all’utenza di accedere liberamente e gratuitamente a una seppur limitata visione di un contenuto ad alto valore sociale».
In serata, la Frt ha incassato la solidarietà dell'associazione “Articolo 21”. Quest’ultima in una nota ha condiviso completamente la protesta avanzata dalla Federazione dell’emittenza locale contro il nuovo regolamento elaborato dalla Lega Calcio. “Articolo 21” sottolinea che «rischia di comprimere ulteriormente il libero esercizio del diritto di cronaca, in relazione del prossimo campionato di calcio». L’associazione ha concluso evidenziando che «quanto sta accadendo non lede solo i diritti di tante radio e di tante televisioni, ma anche i diritti di tanti cittadini, che non possono essere costretti a sottostare ai voleri di un ristrettissimo gruppo di persone e dei loro interessi economici».
Marco Liguori
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Ecco le misure del Viminale per Roma-Napoli e Fiorentina-Juventus

Le tifoserie delle quattro squadre delle due principali partite della prima di campionato sono già sotto osservazione. Previsto l'utilizzo di una "cabina di regia centrale" per il coordinamento operativo

I violenti delle tifoserie del pallone sono avvisate: nessuna tolleranza per chi creerà disordini e incidenti nel campionato 2008/09. E’ stato questo lo spirito a cui è stata improntata la riunione organizzata dall'ufficio Ordine Pubblico del Dipartimento della Pubblica sicurezza, che ha messo a punto il piano nazionale per la sicurezza per prima giornata della serie A. Il Ministero dell’Interno ha sottolineato che il vertice è stato soprattutto incentrato sui due incontri di cartello le due partite Roma - Napoli e Fiorentina – Juventus: vi hanno partecipato tutti gli uffici nazionali della Polizia Stradale, Ferroviaria e quelli responsabili del monitoraggio delle tifoserie, le questure di Napoli, Torino, Firenze, collegate in videoconferenza, e quelle di Roma, Latina e Frosinone. Sono stati messi in azione gli uffici di Polizia, in base alle informazioni raccolte dal Casm, che sorveglieranno sia l’andamento delle gare sia le trasferte dei gruppi di tifosi sulle autostrade che sulla rete ferroviaria.
Il piano del Viminale prevede l’utilizzo del personale delle forze di polizia con funzioni di primo filtro nelle città di partenza dei tifosi, mentre nelle stazioni ferroviarie effettueranno il controllo e l’individuazione di eventuali gruppi violenti. Sulle autostrade le forze dell’ordine svolgeranno funzioni di monitoraggio dei flussi ed intervento per ogni situazione di illegalità, tramite anche la collaborazione delle aziende erogatrici di servizi autostradali. Inoltre, nelle città dove si svolgeranno le gare saranno rafforzati i servizi degli stewards, con l'impiego degli agenti del servizio anti-sommossa che potranno intervenire in caso di disordini.
Intanto il Viminale sta proseguendo l'attività di investigazione sugli eventuali elementi facinorosi delle tifoserie. In particolare sono state attivate in merito le squadre specializzate delle Digos di Roma, Napoli, Torino e Firenze. L'intera giornata di domenica prossima (come per tutte le gare di campionato) sarà coordinata da un’unica “cabina di regia” centrale che, dal centro nazionale di informazione sulle Manifestazioni Sportive dell'ufficio Ordine Pubblico, monitorerà la giornata calcistica. In caso di necessità, l’organismo supporterà le autorità provinciali di Pubblica sicurezza. Insomma, per dirla con San Filippo Neri, cari tifosi «state buoni, se potete».
Marco Liguori
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mercoledì 27 agosto 2008

Vendita diritti TV: di tutto, di più

Riceviamo e pubblichiamo questo interessante articolo scritto da alcuni utenti del sito http://www.ju29ro.com/index.php

Apparentemente la storia della vendita dei diritti tv per le società di serie A da qui al 2010 è già scritta e a lieto fine: per le prossime due stagioni si procede con le vendite individuali e poi, dal 2010-11, prenderà il via la vendita collettiva; nell'ultima assemblea di Lega del 17 luglio è stato scelto anche l'operatore che farà da advisor e così Matarrese ha potuto annunciare che tutto è a posto e che, appunto, il lieto fine è già scritto.
Si dà il caso, però, che nel frattempo il sottosegretario Grimi è pubblicamente intervenuto sulla necessità di rivisitare la questione dei diritti tv per tutti gli sport, tenuto conto della normativa europea in tema di libera concorrenza e con l'avvertenza che in nome di quella normativa Sky ha fatto ricorso; si dà il caso, cioè, che il nuovo governo possa avere in merito idee molto diverse dal precedente. Forse, allora, è meglio essere un po' cauti e così, fedeli al detto del caro vecchio Trap del "non dire gatto se non ce l'hai nel sacco", cerchiamo con questo articolo di offrire spunti di ragionamento su quanto autorevolmente detto (o non detto) negli ultimi tempi per capire che tipo di storia è stata scritta, da chi e perchè; di capire, insomma, se il gatto è nel sacco oppure no; si tratta di spunti a più mani e all'apparenza non collegati uno all'altro ma forse, ragionandoci sopra, il collegamento ognuno, a modo suo, potrebbe trovarlo.
L'ODORE DEI SOLDI - Presentata come una grande "battaglia ideologica" quella della vendita dei diritti tv è, prima ancora, una "guerra per soldi", quei soldi che consentono al baraccone del calcio di continuare con i suoi spettacoli e recite. Prendiamo ad esempio la situazione attuale di Juve e Toro per accennare qualche cifra: nel bilancio dell'anno solare 2007 il Torino ha realizzato ricavi complessivi per 47,5 milioni, di questi ben 25,2 milioni sono relativi ai diritti tv che contano, quindi, per il 53% del totale; quanto alla Juve, secondo una recente dichiarazione del responsabile marketing, Fassone, nell'ultimo anno della gestione Giraudo-Moggi su un fatturato totale di 256 milioni ben 140 provenivano dalla vendita dei diritti tv; complessivamente per la serie A può stimarsi che 700-800 milioni di ricavi provengono dagli acquisti degli operatori televisivi. Di fronte a queste cifre è evidente che l'annuncio e la futura messa in atto della vendita collettiva ha generato miraggi e incubi: per Cairo e il Torino, per esempio, il miraggio di incassare una ventina di milioni in più e poter azzerare i debiti (o comprare un grande centravanti?); per Cobolli Gigli l'incubo di un ammanco capace di far sballare, non sia mai, la quadratura finanziaria del piano strategico; in sintesi per tutte le società, di fronte al prennuncio di una legge che vuole riequilibrare la ripartizione dei ricavi totali, il richiamo dei soldi o la puzza di bruciato, a seconda dei casi.
BALDASSARRE, MURDOCH E COBOLLI GIGLI - L’odore dei soldi, tradotto in azioni, ha portato ad uno scenario in cui ognuno sembra aver occupato una posizione, più o meno pubblicamente, ed in attesa di ulteriori sviluppi.Sky ha presentato ricorso alla UE contro la legge Melandri, forse non troppo convinto dalla vendita collettiva dei diritti tv, sostenendo che la legge lede il diritto alla concorrenza, delle emittenti ma anche dei club di calcio. Reazione immediata quella di Galliani che subito tiene a precisare che il ricorso “è il primo in ordine cronologico e altri ne seguiranno davanti ad altri organi giurisdizionali”. Il cambio dello scenario politico e il timore che Infront non sia così indipendente ha forse spinto Rupert Murdoch a compiere un passo ufficiale. Stesso timore forse anche della Juventus che, con Cobolli Gigli, ha presentanto una lettera inviata a 42 presidenti di A e B e a Matarrese per bloccare le procedure considerate contrarie alla legge. Nella stessa Cobolli specifica che "Qualora la Lega proseguisse nel non aderire alla legge e alle procedure da essa dettate mi vedrei costretto ad agire in ogni contesto e nelle forme più opportune anche al fine di evitare rischi patrimoniali e personali". Già in precedenza il professor Antonio Baldassarre, presidente emerito della Corte Costituzionale, su richiesta della stessa Juventus, aveva aperto un nuovo scenario ed in un parere professionale evidenzia così il suo pensiero “Il provvedimento parte dal principio opposto a quello della nostra Costituzione e dei trattati dell'Unione europea: tutto è soggetto a regolazione pubblica. Lo Stato interviene sulla libertà di concorrenza tra le società di calcio e indebolisce le società più forti economicamente della serie A, a vantaggio dei piccoli club”.Da cosa nasce questo timore? Forse dal fatto che Bogarelli, socio fondatore di Media Partners e ora presidente di Infront Italia, siede nel consiglio di amministrazione di Milan Channel srl, la società che gestisce l'omonimo canale satellitare dedicato alla squadra. Il gruppo Media Partners collaborò al lancio della tv milanista che adesso va in onda su Sky. Andrea Locatelli, il vice di Bogarelli, ha invece cominciato la sua carriera da manager lavorando per otto anni alla Fininvest, proprio nel campo degli eventi sportivi. Forse, dietro la riserva sulla legge da parte di Crimi (tesoriere di Forza Italia e intimo di Berlusconi ) - “Va approfondito l'argomento, valuteremo e vedremo come intervenire a beneficio di tutti gli sport" - potrebbe nascondersi Adriano Galliani (anche Fulvio Bianchi nella sua rubrica Spy calcio evidenziava il sospetto) che, nell’interesse del Milan, vorrebbe mantenere lo status quo.La stessa Ue vuole vederci chiaro: dalla direzione per la concorrenza di Bruxelles è arrivato un questionario per i club italiani. Che sono obbligati a rispondere sul mercato dei diritti tv, se pensano che sia sufficientemente aperto e se Sky debba avere meno vincoli. In molti hanno risposto che non accettano che sia lo Stato italiano ad imporre loro le regole del gioco e come devono dividersi la "torta". "Siamo società private".
LA LEGGE E L'INGANNO - Per arrivare ad una più equa ripartizione dei diritti tv il Parlamento, con la Legge Delega 106/2007 e il Decreto Legislativo 9/2008, ha sostanzialmente fissato tre paletti: 1) una parte prevalente del ricavato doveva essere divisa in parti uguali tra tutte le società; 2) la parte rimanente doveva tener conto dei risultati sportivi e del numero di tifosi, cioè del bacino d'utenza; 3) la quota relativa ai risultati sportivi non poteva essere inferiore a quella del bacino d'utenza, demandando alla Lega di individuare i criteri analitici di calcolo per i punti 2) e 3). Facendo lo slalom tra questi paletti le società di serie A si sono divise in tre "partiti": le grandi a cercare di "limitare i danni", le piccole per le quali si trattava comunque di "grazia ricevuta", le medie, quelle cioè che grazie ai nuovi soldi (soldi veri e non finte plusvalenze) speravano e sperano tuttora, se non di diventare grandi, quantomeno di aggiustare per davvero il bilancio. Il partito più battagliero è stato proprio quello delle medie (con Zamparini capo-popolo) che proponeva il seguente criterio: 45-50% per la quota da suddividere in parti uguali tra tutte, 25-30% in base ai tifosi e 25-30% in base alla classifica dell'ultimo campionato. Ne ha dato conto la stampa (Corriere dello Sport del 25/10/07) aggiungendo che la proposta era formulata congiuntamente da Cagliari, Torino, Parma, Udinese, Genoa, Palermo, Livorno e Sampdoria e specificando che, fatti i dovuti calcoli, si otteneva che Milan e Inter ci avrebbero rimesso circa 20 milioni e la Juve circa 7 .Poteva essere una conclusione alla Robin Hood, nel senso che per dare ai più "poveri" si prendevano i soldi dai più "ricchi" e segnatamente dalle due milanesi che, per quello che scrivono i giornali, hanno due presidenti col portafoglio gonfio e che, per amore del calcio, alla fine dell'anno chiedono "quanto ci devo mettere di mio?" e lo mettono (così, almeno, ce la raccontano); ma è andata diversamente. C'è stato, dopo quella riunione capitanata da Cellino e Zamparini, un Consiglio straordinario di Lega (30 ottobre) poco reclamizzato (c'è traccia solo nelle polemiche di Zamparini) ma che ha comunque approvato dei metodi di calcolo diversi, che sono quelli ripresi dall'art. 26 del decreto legislativo e cioè:1) il 40% sara' suddiviso in parti uguali 2) il 30% sara' assegnato per i risultati sportivi e però il 10% per quelli conseguiti dal 1946-47, il 15% per quelli conseguiti negli ultimi cinque anni e il 5% per quelli dell'ultimo anno 3) il 30% in base al bacino d'utenza ma anche qui con un distinguo: il 25% in base a indagini campionarie che la Lega stabilirà come fare e il 5% in base al numero di abitanti della città dove ha sede la squadra.Si dice spesso "fatta la legge, trovato l'inganno" ma in questo caso bisogna stare attenti che l'inganno potrebbe esserci stato prima della legge, in quel Consiglio straordinario di Lega, in quel cambiare le carte in tavola rispetto alla ipotesi in cui le due milanesi erano le più penalizzate; torneremo sull'argomento più avanti per fornire dati più precisi, per il momento vale la pena sottolinerare col pennarello rosso che nei meriti sportivi gli scudetti vinti negli ultimi cinque anni valgono di più (15%) rispetto a quelli vinti dal 1946-47 (10%). Perchè col pennarello rosso? Perchè, visto che si parla della stagione 2010-11 (quando la legge dovrebbe entrare in vigore), gli ultimi cinque anni cominciano dal campionato 2005-06, cioe' l'anno di calciopoli, quello dello scudetto a tavolino e della juve retrocessa. Se è inganno, è veramente atroce.
INTER E ROMA: IL SILENZIO E' D'ORO - L'approvazione della nuova legge non ha suscitato un gran dibattito. A livello politico è sembrato che la cosa si faceva perchè andava fatta: non per passione, insomma, ma semmai per soldi, nella speranza di trovarne complessivamente di più per una boccata d'ossigeno all'ansimante baraccone del calcio. Anche tra le società calcistiche, come su giornali e trasmissioni tv, non ci sono stati scontri o processi alla Biscardi, semmai schermaglie dialettiche, spesso solo di facciata e, comunque, con il presidente Matarrese sempre pronto a richiamare l'esigenza di restare compatti, di continuare ad essere una "famiglia". Pur in questa atmosfera ovattata, però, finisce per far rumore il prolungato silenzio di Inter e Roma; rileggendo sui forum la documentazione delle discussioni sui diritti tv si rintracciano interventi di Zamparini e di Garrone, di Lotito e di Cellino, si rintraccia persino la protesta (tardiva) di Cobolli Gigli, ci sono le dichiarazioni imbarazzate di Galliani che non si capisce mai se parla come rappresentante del Milan o di Mediaset, ma nessun gionalista è riuscito a "intercettare" sull'argomento nè Moratti nè la Sensi, tantomeno per dichiarazioni sconvenienti oppure non "politicamente corrette".A metterci della malizia viene in mente calciopoli: nelle intercettazioni di calciopoli, infatti, ci son finiti in tanti: non solo Moggi, anche dirigenti di grandi società, ma non quelli dell'Inter e della Roma; mettiamo comunque da parte la malizia e andiamo ai fatti anche perchè i fatti contano più delle parole e qualche volta spiegano anche i silenzi. Due fatti sembrano parlare chiaro: 1) aver considerato la popolazione delle città per calcolare una quota (5%) da dare alle società per il bacino d'utenza 2) aver stabilito che la classifica dei campionati dal 2005-06 al 2009-010 vale per distribuire il 15% dei ricavi complessivi.Quanto agli abitanti delle città dove le squadre hanno la sede il conto è presto fatto: quelli di Torino sono circa 860.000, quelli di Milano 1.250.000 e quelli di Roma 2.550.000; è come se nella gara per prendersi i soldi dei diritti tv alla Juve fosse assegnata a tavolino la sconfitta con l'Inter per 3 a 2 e con la Roma per 3 a 1, alla faccia dei tifosi e di chi tifa Juve in particolare. Quanto ai cinque campionati che saranno presi in considerazione per ripartire circa 110 milioni (il 15% di 750 milioni) due sono da svolgere e quindi diciamo che sono nelle mani di Abete e Matarrese, di Collina e di Palazzi ma degli altri tre la storia è già scritta (salvo sorprese clamorose) e indica per Inter e Roma un "grande avvenire dietro le spalle", visto che, prima a tavolino poi con la Juve in B e infine giocando tutte e tre nello stesso campionato, l'Inter è stata classificata sempre prima e la Roma subito dietro.I fatti allora, senza tema di smentita, dicono che Roma e Inter hanno già messo le mani su una fetta della torta dei diritti tv senza che, almeno pubblicamente, qualcuno abbia fatto alcuna rimostranza; altri milioni, dopo quelli (tanti) che erano arrivati grazie al loro "assordante" silenzio nelle intercettazioni di calciopoli. Niente da dire: un silenzio tutto d'oro.

Tratto da
http://www.ju29ro.com/news/30-news/567-vendita-diritti-tv-di-tutto-di-piu.html

Calciomercato - domani arriva Jodlowic a Napoli

Il difensore polacco si sottoporrà alle visite mediche. Intanto gli abbonamenti hanno raggiunto quota 20mila

Il direttore generale del Napoli, Pierpaolo Marino, ha annunciato l'arrivo al Napoli dell'ultimo acquisto. «Il difensore centrale Tmasz Jodlowic domani - ha detto il dirigente azzurro - sarà nel centro tecnico di Castelvolturno per le visite mediche». Il calciatore è stato acquistato dal Polonia Varsavia per circa 1,3 milioni di euro. L'arrivo di Jodlowic a Napoli era stato rinviato a causa di problemi familiari, ma il difensore già domani sera assisterà al San Paolo alla partita contro il Vllaznia. 
Marino ha comunicato la conclusione della campagna abbonamenti, arrivata quasi a quota 20.000. I tifosi potranno acquistare le tessere fino a martedi' 9 settembre.
Marco Liguori

Coppa Uefa : turno a rischio per Manchester City, Aek e Rosenborg

Inglesi, greci e norvegesi dovranno ribaltare domani le inaspettate sconfitte dell'andata. Incerta la sfida Hajduk-Deportivo La Coruna. Nessun problema per il Napoli che farà passerella con il Vllaznia

Ieri la gloriosa formazione bulgara del Lokomotiv Sofia e gli scozzesi del Queen of South hanno mestamente salutato la Coppa Uefa. Dopo la sconfitta all’andata, la squadra del paese balcanico è stata inaspettatamente eliminata nel ritorno dai serbi del Borac Cacak con un inutile pareggio davanti al proprio pubblico. Invece la “Regina del Sud” è stata ridimensionata con lo stesso punteggio dell’andata (1-2) dai danesi del Nordsjælland.
Dopo questi due verdetti, il secondo turno preliminare del trofeo continentale deciderà domani le 32 squadre in totale che passeranno al primo turno. Quest’ultimo si disputerà con partite di andata e ritorno il 18 settembre e il 2 ottobre. Poi dal 23 ottobre scatterà la fase a gironi.
Sono diverse le squadre di rango a rischio eliminazione in questa tornata. Spicca in primis l’Aek Atene che ha perso in casa con l’Omonia Nicosia: dovrà assolutamente vincere in terra cipriota per ribaltare lo 0-1 dell’andata. Tra i greci mancherà il brasiliano Rivaldo: il fantasista, che ha indossato le maglie di Milan, Barcellona e Olympiakos, chiuderà la carriera in Uzbekistan. Ha firmato un contratto da ben 10 milioni di euro per due anni con il club locale del Bunyodkor.
E a proposito di Cipro, l’Apoel potrebbe fare lo sgambetto alla Stella Rossa: la mitica formazione serba ha pareggiato fuori casa, ma la sorpresa è dietro l’angolo. Impresa impossibile per il Grasshoppers, dopo il tennistico 6-0 incassato dai polacchi del Lech Poznań. Ma il risultato che ha lasciato di stucco è stata la sconfitta casalinga per 1-0 subita dallo strafavorito Manchester City ad opera dei semisconosciuti danesi del Midtjylland. Per gli inglesi però ci sono altre cattive notizie: dovranno ancora fare a meno del loro attaccante più forte, Valerj Bojinov, per un brutto infortunio al tendine di Achille. Restando sempre in Danimarca, ci sono buone possibilità per il Djurgården superi il turno a spese del quotato Rosenborg. Se riuscisse nell’impresa, le formazioni del paese nordico potrebbero fare un fantastico poker: il Copenaghen non dovrebbe avere problemi dopo il 3-1 rifilato al Lillestrøm.
Nessun problema per il Napoli, che domani sera allo stadio San Paolo dovrebbe fare passerella contro i deboli albanesi del Vllaznia, forte del 3-0 realizzato a Scutari. Molto probabilmente Reja sceglierà di far giocare le seconde linee, come Grava e Dalla Bona: bisognerà vedere se schiererà Lavezzi reduce dall’oro olimpico con la sua Argentina a Pechino. Incerta la sfida di Spalato tra l’Hajduk e gli spagnoli del Deportivo La Coruna, dopo lo 0-0 dell’andata con grande equilibrio tecnico-tattico tra le due squadre: si potrebbe anche prospettare una conclusione ai tempi supplementari e agli eventuali rigori. Da decifrare anche la doppia sfida Bulgaria-Israele: le due formazioni balcaniche del Litex e del Cherno More Varna hanno pareggiato all’andata rispettivamente con il Kiryat Shmona e il Netanya.
Infine, la grave crisi tra Georgia e Russia ha avuto il suo riflesso anche sul torneo. L’Uefa ha infatti deciso di far disputare in gara unica il turno tra il Wit e gli austriaci dell’Austria Vienna. Questo perché i georgiani non sono stati in grado di individuare una sede sicura per la partita di andata nel loro paese. Ancora una volta la politica lascia il suo segno profondo nel calcio.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, possibile solo dietro la citazione della fonte)


                                                                  andata     ritorno
Borac - Lokomotiv Sofia                         1-0          1-1
Queen of the South - Nordsjælland      1-2          1-2
SK Liepājas - Metalurgs Vaslui             0-2        28/08
Vojvodina - H. Tel-Aviv                          0-0        28/08
Honka - Viking                                         0-0        28/08
WIT - Austria Wien                                 (a)         28/08
Legia - Moskva                                         1-2         28/08
Haka - Brøndby                                        0-4        28/08
Stoccarda - Győr                                       2-1        28/08
Litex - Kiryat Shmona FC                       0-0       28/08
Sūduva - Salzburg                                     1-4        28/08
Djurgården - Rosenborg                         2-1         28/08
Apoel - Stella Rossa Bel.                        2-2        28/08
Stabæk - Rennes                                      2-1         28/08
Elfsborg - St Patrick's                             2-2        28/08
Young Boys - Debrecen                          4-1         28/08
Aris - Slaven                                             1-0        28/08
AA Gent - Kalmar                                   2-1         28/08
Copenaghen - Lillestrøm                       3-1         28/08
Liberec - Žilina                                        1-2         28/08
Dnipro - Bellinzona                                3-2         28/08
FH - Aston Villa                                      1-4         28/08
M. Netanya - Cherno More                   1-1          28/08
Zürich - Sturm                                        1-1          28/08
Aek Atene - Omonia                              0-1         28/08
Široki Brijeg - Beşiktaş                          1-2         28/08 
Vllaznia - Napoli                                    0-3         28/08
Man. City -  Midtjylland                       0-1         28/08
Braga - Zrinjski                                      1-0         28/08
IB Ljubljana - Hertha                           0-2         28/08
Lech Poznań - Grasshoppers               6-0         28/08
Deportivo La Cor.- Hajduk                  0-0        28/08

(a) Partita annullata

Non desiderare la roba e i giocatori d’altri

I dieci comandamenti nel calcio - 10
Come può un uomo timorato da Dio e sostenuto dal petrolio, che manda soldi agli ospedali di Gino Strada, realizza campi di calcio per i bambini in Africa e in Brasile, aiuta il centro di recupero di San Patrignano, aderisce ad Amnesty International, appoggia il cardinale Martini nel conforto agli extracomunitari, piange per il cuore malato di un calciatore (Kanu), ne elegge a familiare acquisito un altro (Recoba) e definisce “figlio mio” il terzo (Ronaldo), come può quest’uomo che vuole bene a tutti e ha preso l’Inter perché “bisogna aiutare chi soffre e chi soffre più dei tifosi interisti?”, come può, dopo avere osservato nove comandamenti, cadere sul decimo che gli imporrebbe di non desiderare la roba d’altri? Massimo Moratti ha questa frenesia intima e una tentazione perenne, portatore di un peccato irrinunciabile, che lo spinge a prendersi i calciatori d’altri. Porta via calciatori che sono ancora nella culla. Prende Roberto Carlos a 22 anni dalla culla del Palmeiras, Kanu a 20 anni da quella dell’Ajax, Ronaldo a 21 dalla culla del Barcellona, Frey a 18 anni dalla culla del Cannes, Mutu a 20 dalla culla della Dinamo Bucarest, l’irlandese Robbie Keane ventenne dalla culla inglese del Wolverhampton, Farinos a 22 anni dalla culla del Valencia, Kallon a 16 anni dalla culla della Sierra Leone, Adriano a 19 dalla culla del Flamengo. E’ Erode nelle culle calcistiche.Alcuni bambini li prende e li butta. Butta via Roberto Carlos dopo un anno. Frey lo fa svezzare a Verona e a Parma e poi lo butta in Arno. Disconosce Mutu e se lo ritrova alla Fiorentina. Non riesce ad affezionarsi a Robbie Keane e lo rimanda in Inghilterra. Disperde Kallon a Lugano.Non desiderare la roba d’altri. Moratti la desidera molto. Al Manchester strappa Ince da sei anni legato al club inglese. Si appropria di Djorkaeff sottraendolo a una vita tutta francese (14 anni). Pirlo è bresciano e lo porta via al Brescia. Peruzzi otto anni alla Juve e Moratti lo afferra per l’Inter, un anno e lo regala alla Lazio. Trascina via dalla Turchia il musulmano Hakan Sukur per soffiarlo alla Juve e all’esistenza turca del giocatore, otto anni al Galatasaray. Rapisce Toldo alla Fiorentina infrangendo la sua fedeltà viola (otto anni).Moratti non perdona. Non solo desidera la roba d’altri, ma la prende. Fa razzie nei gerontocomi, pur di prendere. Prende Roby Baggio a 31 anni, più un capriccio che altro. Sottrae Blanc, 34 anni, agli ozi di Marsiglia. Arraffa Batistuta a 33 anni, roba fiorentina e poi romana, per fargli giocare appena dodici partite. Si accaparra Ballotta a 36 anni e Cruz a trenta.Vecchi e bambini: li desidera e li prende, a chiunque. Il diavolo tentatore è Berlusconi che per un certo tempo prende tutti senza avere bisogno di desiderare. Prese Rui Costa (80 miliardi) che era roba del Parma dopo l’accordo del club emiliano con la Fiorentina. Prese Zaccheroni che era roba dell’Inter. Prese Ancelotti giocando un altro scherzo al Parma. Moratti vuol mettersi alla pari. Ma dal Milan prende solo Helveg. E al Milan regala Ganz, Taribo West che pure aveva proclamato: “Dio mi ha detto che devo giocare nell’Inter”, Simic che all’Inter resta tre anni e al Milan sei, Pirlo che ancora fa girare la squadra rossonera e nei due anni all’Inter giravano altre cose, Seedorf tre anni nerazzurri e poi consegnato al Milan come una scarpa vecchia del Suriname, Brocchi e Christian Vieri che era costato 90 miliardi, aveva segnato più di cento gol nell’Inter ma ormai aveva 32 anni.Quanta roba della Juve ha desiderato Moratti? Ha desiderato di prenderle Capello e Moggi, ma le ha preso solo Lippi per un campionato e una partita, poi però Ibrahimovic (spiazzando il Milan) e Vieira godendo molto.Ha desiderato dal primo momento Roberto Mancini quando il “Mancio” giocava ancora nella Samp per prenderselo dieci anni dopo portandolo via dalla panchina della casa della Lazio. Sempre guardando in casa d’altri, ha desiderato e si prese il 30 per cento dello Spezia sei anni fa.Non ha più bisogno di desiderare la roba d’altri il presidente che viola il decimo comandamento. Ha preso tutto in dodici anni, compresi ventidue terzini sinistri e dodici allenatori. L’Inter era di Pellegrini. La prese a Pellegrini perché la desiderava molto. Neanche la maga Clara Romano di Potenza Picena, che consultava spesso prima delle partite, lo ha fermato. Mai.Altri hanno desiderato e preso la roba d’altri.Gianluigi Lentini, torinese di Carmagnola, era cresciuto nel Torino, era l’idolo della Curva Maratona, era il Toro col capello lungo, la vita sregolata e il gioco devastante, come era stato solo al tempo di Meroni. Se ne invaghì Berlusconi. Il Cavaliere desiderò fortemente quella roba d’altri, roba Toro. Sfoderò sessanta miliardi in rivoli sparsi e s’infilò in un processo per avere disobbedito al decimo comandamento. Roberto Baggio era per Firenze il David in maglia viola, era Michelangelo che faceva parlare il pallone come non riuscì al grande uomo rinascimentale di far parlare Mosè, era Benvenuto Cellini che cesellava le partite, più bello del campanile di Giotto, più avvincente di una terzina dell’Alighieri. Questo per dirvi che cos’era Baggio nei cinque anni a Firenze. Diceva: “Resterò qui per sempre, lo scriverò sui muri”. Berlusconi lo desiderò moltissimo, ma Agnelli, l’Avvocato, gli disse di toglierselo dai desideri, “perché Baggio è nostro”. Successe che quando l’esecrabile conte Pontello promise di vendere la Fiorentina a Mario Cecchi Gori gli impose una condizione: la società sarebbe stata sua a patto che Baggio andasse alla corte di Agnelli. E così anche l’Avvocato, elegante, signore, illuminato e aristocratico, prese la roba d’altri. Perché Baggio era dei fiorentini e quel 18 maggio 1990 a Firenze scoppiò la rivoluzione quando si seppe che Robygol veniva deportato a Torino dove, un giorno, l’Avvocato l’avrebbe chiamato “coniglio bagnato”. Anche Gabriel Batistuta, l’argentino che stette tre metri e nove anni sopra il cielo di Firenze, e aveva una statua in Curva Fiesole, era più che un granduca. Era l’arcangelo Gabriel del gol, il più amato. Alla Fiorentina s’era legato anche l’anno della serie B, condottiero della riscossa. Non sarebbe mai stato un vecchio per i tifosi viola, neanche a 31 anni quando il presidente romanista Sensi volle, anche lui, desiderare la roba d’altri e lo portò via da Firenze per 70 miliardi.Quanta roba d’altri ha desiderato e preso Luciano Moggi? Quali fantastici intrighi, diaboliche persuasioni e abili stratagemmi in telefonate, opere e dismissioni usò per prendersi Fabio Cannavaro, roba dell’Inter, in cambio del portiere Carini (!) e cuccarsi Ibrahimovic, roba dell’Ajax, giocando di inimitabile astuzia? All’uomo devoto di padre Pio e pellegrino a Lourdes, che governava cento giocatori, tre procuratori, ventuno tra allenatori, direttori sportivi e dirigenti, aveva tredici società amiche e appena diciassette nemici riconosciuti, desiderare la roba d’altri e prendersela era un imprescindibile dovere-potere professionale. Uomo di potere, per lui potere era volere. E di tutti e dieci i comandamenti, più che osservarli, pretendeva che si rispettasse “non nominare il nome mio invano”. Era scoppiata Calciopoli.
Mimmo Carratelli
Tratto dal Guerin Sportivo - 25/8/2008

martedì 26 agosto 2008

Roma-Napoli: biglietti per i tifosi azzurri in vendita da venerdì presso i cancelli 9 e 11 dello Stadio San Paolo

In riferimento alla decisione assunta dal Comitato di Analisi per la Sicurezza delle Manifestazioni Sportive, relativa alla vendita dei biglietti del Settore Ospiti per la gara Roma-Napoli di domenica 31 agosto, la SSC Napoli rende noto che la vendita dei tagliandi avrà inizio venerdì 29 agosto all'interno dello Stadio San Paolo (Settore Curva B) con ingresso dai cancelli 9 e 11.
Sarà possibile acquistare un solo biglietto e lo stesso non potrà essere ceduto a terzi. All'atto dell'acquisto sarà necessario presentare documento di identità valido più fotocopia dello stesso. Il costo del biglietto è di 28 euro.
Questi gli orari di apertura dei cancelli: venerdì 29 agosto ore 10.00/20.00, sabato 30 agosto ore 10.00/19.00
Comunicato della SSc Napoli (www.sscnapoli.it)

Permettete una Parola? - Addio “Tutto il calcio minuto per minuto”

Permettete una parola? Oggi si è consumato in Lega un altro dramma del calcio a scopo di lucro. Con il “niet” unanime dei presidenti all’offerta della Rai (circa 25 milioni) per gli highlights (e ditelo per favore una buona volta in italiano: le azioni salienti!) delle partite di serie A e B. Galliani ha spiegato oggi che è «impossibile scontare il nostro prodotto del 75 per cento. Valeva 75 milioni e ora è valutato 20 milioni. Ci dispiace molto che i campionati di serie A e B partano senza la possibilità di vederli per chi non ha la pay tv, ma ci siamo trovati davanti a offerte che non potevano essere accettate». «Tanto vale investire tutto sul satellite» aveva dichiarato alcuni giorni fa il presidente Antonio Matarrese. Anzi, per essere più precisi la “Confindustria del pallone” ha rifiutato decisamente i 30,6 milioni offerti dalla Rai per le azioni salienti (stavolta è corretto) di serie A e B, Coppa Italia e per la radio. Ma ha detto anche no ai circa 10 milioni messi sul tavolo da Mediaset per l'esclusiva dei gol serali. Quindi se non ci saranno novità prima di venerdì (giorno dell’anticipo di serie B) e sabato prossimo (giorno degli anticipi di A e dell’inizio del torneo cadetto), i tifosi dovranno rinunciare probabilmente alla Domenica sportiva di Mamma Rai e a Controcampo su Mediaset (che fa parte del gruppo Fininvest, a cui è legato anche il Milan di cui Galliani è vicepresidente vicario e amministratore delegato). Ma soprattutto dovranno dire addio a “Tutto il calcio minuto per minuto”, la storica trasmissione radiofonica dell’emittenza di Stato le cui cronache hanno fatto sognare, appassionare, gioire e soffire tanti appassionati dell’italica pedata. Cosa ne penserebbero al riguardo i compianti Sandro Ciotti ed Enrico Ameri della scomparsa della loro trasmissione?
Ma “business are business” dicono in via Rosellini. Voci di corridoio dicono che la Lega voglia cercare di costringere con la decisione di oggi la Rai ad alzare le sue offerte, sino ad arrivare a 40-50 milioni. Vedremo.

Vista l’esiguità delle cifre offerte dalla Rai, ma in misura ancor più bassa anche da Mediaset, si può pensare che il calcio in chiaro (ossia quello gratuito, quindi non quello in abbonamento di Sky) non richiami molto gli spettatori, ma tantomeno gli inserzionisti pubblicitari. Bisogna ricordarsi sempre un aspetto fondamentale dell’era del calcio a scopo di lucro: i tifosi da salotto non sono mai stati clienti. Sono proprio loro il prodotto venduto: proprio come tante belle fette di carne o pacchi di detersivo ben disposti nei frigoriferi e sugli scaffali di un supermercato (o ipermercato, fate voi). Sono dunque i telespettatori ad essere la “merce” degli inserzionisti. I quali sanno benissimo che se molti dei tifosi hanno già visto su Sky (e Mediaset Premium e La 7 sul digitale terrestre) hanno visto le partite in diretta, i filmati delle azioni principali e dei gol è ovvio, per non dire scontato, che difficilmente li guarderanno in chiaro nella fascia oraria tra le 18 e le 23. A meno che non vogliano rischiare una conguntivite cronica per gli occhi stanchi da visione di tanto spettacolo televisivo.

Quindi, dopo una riflessione approfondita, i “grandi elettori” della Lega avrebbero dovuto applicare un altro motto dell’economia, rozzo ma efficace: “Pochi, maledetti e subito”. Invece, in questo modo rischiano di perdere capra e cavoli. E’ vero che la somma del chiaro deve essere ripartito anche per la B: ma il prodotto vale quel che vale. Non sarebbe meglio incassare e pensare a trovare altre fonti per i cadetti? Non farlo sarebbe suicida: in fondo sono le televisioni a fare il mercato con le loro offerte, a seconda dello loro convenienze. E se le squadre non le accettano, peggio per loro: niente partite e niente soldi. Quando impareranno i dirigenti del calcio a pensare a diversificare le fonti di ricavo? Ed evitare di contare sempre e solo sui diritti televisivi? Probabilmente solo se avranno l’acqua fin sopra la gola.

I dirigenti di via Rosellini dovrebbero fare anche un’altra riflessione. Con la crisi economica che ormai attanaglia il nostro Paese, con la crescita immobile come i pali di una porta di calcio, sarebbe meglio venire a più miti pretese. La recessione potrebbe influire sulla sottoscrizione degli abbonamenti al calcio criptato: ma anche sulle aziende inserzioniste, poco propense per ora a investire denaro per propagandare i propri prodotti. Chi scrive ha riportato nel volume “Il pallone nel burrone”, scritto con Salvatore Napolitano, che dal 1980 al 2002 l’incremento dei diritti tv è aumentato del 49.900%. Ma tale cifra stratosferica potrà ancora essere foraggiati da Rai, Mediaset, Sky e co? Ai posteri l’ardua sentenza.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, riproducibile solo dietro citazione della fonte)

Studio economisti Bocconi-Humbolt: altre 12 gare dell’era Calciopoli a rischio combine

Secondo una ricerca basata su modelli matematici dei professori Tito Boeri e Battista Severgnini ci sarebbero alcune partite del campionato 2004/05, non esaminate dai giudici sportivi, che potrebbero aver subito un “aggiustamento” del risultato. Tra esse Inter-Lazio 1-1, Juventus-Lazio 2-1, Milan-Lazio 2-1 e Juventus-Inter 0-1

«In alcuni casi Calciopoli non è stata storia di pura corruzione, ma di pressioni psicologiche sugli arbitri. Ciò è dovuto alla enorme potenza di alcune squadre che hanno incassato enormi somme dai diritti televisivi che le fa disporre di un enorme capitale da utilizzare per questa influenza. Esse sono principalmente Inter, Milan e Juventus: a queste si aggiungono le squadre di fascia media come Roma, Lazio e Fiorentina». E’ questa la spiegazione fornita dal professore Battista Severgnini, ricercatore alla Humboldt Universitat di Berlino, a “Il pallone in confusione” riguardo allo scandalo più scottante degli ultimi anni del campionato di serie A. Spiegazione che è tra le conclusioni dello studio “The italian job: partite truccate, preoccupazioni per la carriera e concentrazione dei media in Serie A” che sarà presentata domani durante la prima giornata del convegno annuale dell'European Economic Association e della Econometric Society che si terrà presso l'Università Bocconi di Milano. L’indagine è stata condotta da Severgnini assieme al professore Tito Boeri, docente ordinario della Bocconi. Lo studio, basato su modelli matematici, oltre a evidenziare il controllo o la partecipazione dei presidenti del mondo del calcio in giornali e televisioni, elenca 12 partite sospette del campionato 2004/05 (quello revocato alla Juventus e assegnato all’Inter) che non sono sotto osservazione della giustizia sportiva. Secondo i due studiosi esse avrebbero il 100% di probabilità di essere state deviate. Tra esse si segnalano i big match Inter-Lazio 1-1 (9a giornata), Juventus-Lazio 2-1 (14a giornata), Milan-Lazio 2-1 (23° giornata) e Juventus-Inter 0-1 (32a giornata). A ciò si aggiunge un ulteriore elenco di 77 partite dello stesso torneo che avrebbero l’ipotesi di consistenti probabilità di aver subito la stessa sorte.
Come avete svolto la vostra indagine?
«Abbiamo raccolto tutti i dati a partire dal 1990. Però ci siamo concentrati soprattutto attorno ai campionati di serie A del 2003/04 e 2004/05, ossia quello dello scandalo di Calciopoli e quello successivo».
Fino anche al campionato scorso?
«No, perché a causa della retrocessione della Juventus mancavano numerose informazioni di tipo matematico da poter inserire nel nostro modello».
Su cosa si basa il modello?
«C’è un primo stadio in cui abbiamo analizzato le cause della corruzione delle partite. I fattori sono diversi. I primi due elementi sono abbastanza prevedibili. Innanzitutto il tempo: un match può essere corrotto più facilmente verso metà o nel giorno di ritorno del campionato. Secondo elemento è la posizione della squadre. Molto più interessante è l’analisi delle carriere arbitrali. In essa abbiamo trovato che le partite maggiormente coinvolte in Calciopoli sono quelle arbitrate da direttori di gara di media classe che sono presenti da alcuni anni e intendono far carriera. Non ci sono gli internazionali o quelli che per la prima volta si affacciavano in serie A. Questo tipo di arbitro può essere maggiormente sottomesso ai poteri delle società di calcio».
Non esisistono nomi di arbitri nello studio?
«Assolutamente no. Abbiamo espresso solo giudizi quantitativi e non qualitativi».
Nello studio c’è un atto di accusa verso il mondo dei media per le possibili influenze sugli arbitri: è proprio così?
«I presidenti delle squadre di calcio molto spesso vanno a braccetto con l’editoria. Basta vedere documenti pubblici, come le intercettazioni, per comprendere che ci sia un innesto di persone che vogliono far modificare il giudizio dei giornalisti. Non vogliamo dire che tutti giornalisti sportivi siano stati coinvolti, però bisogna dire che pochissimi hanno accennato a eventuali episodi di corruzione. Riteniamo che un elemento che abbia molto favorito tutto questo sia la concentrazione del potere mediatico da parte delle società di calcio.
Si riferisce anche alla contrattazione dei diritti televisivi?
«Proprio così. Anche oggi le grandi squadre percepiscono gran parte della torta: ciò contribuisce ad aumentare la loro forza non solo dal punto di vista competitivo con i campionati dominati solo da esse, risultando estremamente noioso per i tifosi delle piccole società. Per riassumere questo intreccio tra potere mediatico e potere sportivo che falsa non solo l’esito del campionato ma anche l’informazione legata agli avvenimenti sportivi».
C’è anche un ruolo del calciomercato in questo sistema?
«Il settore degli agenti sportivi italiano è praticamente un oligopolio, per non parlare di un duopolio. Ciò, unito a tutti gli eventi che ho descritto prima, costituiscono il terreno fertile per l’eventuale manomissione dei risultati delle partite».
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, riproducibile solo dietro citazione della fonte)




Le dodici paritite sospette secondo l'indagine

lunedì 25 agosto 2008

Coppa Uefa: i prezzi dei biglietti per Napoli-Vllaznia

Il Napoli comunica sul suo sito www.sscnapoli.it che sono stati già venduti 10.000 biglietti per la partita di Coppa Uefa Napoli-Vllaznia, ritorno del secondo turno di qualificazione che si disputerà giovedì prossimo. L'inizio della gara è previsto per le 21.
I biglietti potranno essere acquistati presso tutte le ricevitorie autorizzate Lottomatica e i Punti Plus e presso il botteghini 1, 3 e 5 dello Stadio San Paolo in orario di ufficio (ore 9/13 e 15/19). La campagna "risparmio la fila" terminerà mercoledì 27 agosto alle 19.00. Per motivi di ordine pubblico i botteghini saranno chiusi il giorno della gara 3 ore prima del fischio d'inizio.
La società comunica inoltre che potranno accedere alla Tribuna riservata ai diversamente abili solo le persone che sul proprio decreto di invalidità hanno contrassegnato i punti 5 e 6 e i non vedenti. Le richieste di accredito, correlate da decreto di invalidità, dovranno pervenire a partire dal mercoledì antecedente la gara e fino ad esaurimento posti al numero di fax 081.6107311. I richiedenti dovranno, telefonando allo stesso numero, informarsi della venuta accettazione di accredito. I diversamente abili che non necessitano di carrozzina potranno acquistare il biglietto ridotto di qualsiasi settore presso tutte le rivendite autorizzate e punti speciali esibendo il decreto di invalidità al 100%.
Contestualmente alla vendita dei tagliandi per Napoli-Vllaznia, proseguirà anche quella degli abbonamenti.

Questi i prezzi per la partita di Coppa Uefa di giovedì prossimo (compreso il diritto di prevendita)

Tribuna Posillipo Euro 45 + Euro 1
Tribuna Nisida Euro 22 + Euro 1
Distinti Euro 22 + Euro 1
Curve Euro 14 + Euro 0,50

Questi i prezzi ridotti (donne, under 16 e diversamente abili)
Tribuna Posillipo Euro 25 + Euro 1
Tribuna Nisida Euro 14 + Euro 1
Distinti Euro 14 + Euro 1
Curve Euro 10 + Euro 0,50

A partire dalle ore 19.00 di mercoledì 27 agosto terminerà la campagna "risparmio la fila" ed i prezzi saranno così applicati
Tribuna Posillipo Euro 50 + Euro 1
Tribuna Nisida Euro 28 + Euro 1
Distinti Euro 28 + Euro 1
Curve Euro 18 + Euro 0,50
Questi i prezzi ridotti di "risparmio la fila"
Tribuna Posillipo Euro 30+1

Imminente il passaggio di Berbatov al Manchester United

Secondo la stampa inglese, entro due giorni i Red Devils comunicheranno l'acquisto della stella della nazionale bulgara

Ultimi giorni di trattativa decisivi per il trasferimento dell'attaccante Dimitar Berbatov dal Tottenham al Manchester United. Secondo la stampa inglese i rapporti tra la stella della nazionale bulgara, prossima avversaria dell'Italia nel girone di qualificazione ai Mondiali 2010 in Sudafrica, e il club londinese sembrano sempre più deteriorati. Berbatov non era neanche in panchina nell'ultimo impegno nella Premier League contro il Sunderland, nonostante i due gol realizzati in nazionale la settimana scorsa: sembra proprio che la dirigenza degli Spurs si sia decisa a cedere il centravanti e si attende l'annuncio ufficiale del passaggio ai Red Devils nei prossimi due-tre giorni.
Sempre secondo i quotidiani britannici, la trattativa tra le due società sarebbe in fase molto avanzata. Non sembra tanto distante la distanza tra la richiesta del Tottenham, pari a circa 33 milioni di euro, e la cifra offerta dal Manchester, che si aggira attorno ai 30 milioni. Berbatov non ha mai fatto nascosto di gradire il trasferimento all'Old Trafford: tempo fa aveva dichiarato ''un sogno che diventerebbe realta''', le sue parole. L'allenatore degli Spurs, Juande Ramos, si è sempre opposto alla sua cessione in mancanza di una valida alternativa. Ma adesso la situazione è precipitata: si attende ormai soltanto l'accordo definitivo tra le parti.
Marco Liguori

mercoledì 20 agosto 2008

Cesare Lanza: ecco la mia accademia, Studio 254

Cesare Lanza, in questi giorni è in libreria il suo ultimo romanzo, “Caldo argento”, a ottobre esce nelle sale il suo film “La Perfezionista”, intanto sta lavorando alla prossima stagione televisiva in cui sarà impegnato come autore della “Talpa” e della domenica di Paola Perego e anche, secondo indiscrezioni, del Festival di Sanremo 2009, se alla conduzione sarà confermata, come a tutti pare ormai certa, la conduzione di Paolo Bonolis.
Ma l’ultima notizia che riguarda Lanza è la sua decisione di fondare un’Accademia – che si chiama Studio 254 - per i giovani desiderosi di avvicinarsi al giornalismo, al cinema, alla televisione…
Perché?
“Ricevo ogni mese decine di lettere da parte di giovani, che assicurano di possedere una sincera vocazione” dice Lanza “E tuttavia molti dicono di sentirsi frenati, pessimisti, insicuri perché, nella maggior parte almeno, pensano che per far carriera, anche in questi settori, siano indispensabili forti raccomandazioni.”
Non è così?
“E’ anche così, purtroppo. E non solo in Italia. Ma chi ha davvero vocazione può farcela. Però è importante qualcosa che i giovani e i meno giovani non vogliono intendere e accettare: bisogna capire, studiare, attrezzarsi, prepararsi. L’Accademia, Studio 254, nasce con questi intenti: aiutare i giovani a imboccare un giusto percorso, senza pretenziosità, ma realisticamente, con fiducia in se stessi.”
Quando si comincia e quali saranno i corsi?
“Corsi per giornalismo, autori televisivi, sceneggiatori, regia televisiva e cinematografica, recitazione, dizione, fotografia, musica e canto, scenografia… Ci saranno insegnanti di riferimento stabili e lezioni di grossi nomi del cosiddetto show-system. Si comincia ai primi di ottobre. A settembre la preselezione. Ho trovato i locali che desideravo nel quartiere Appio-Piazza Re Di Roma, aule scolastiche comode e funzionali in una struttura prestigiosa.”
Lei terrà delle lezioni?
“Certamente. Ovviamente nelle materie che hanno caratterizzato il mio lavoro: giornalismo, televisione e cinema. Per me, scoprire il talento dei giovani e aiutare i giovani ad esprimersi è fondamentale: da direttore di giornale ho scoperto, assunto e lanciato ragazzi – tra gli altri - che si chiamavano Massimo Donelli e Ferruccio de Bortoli, Gian Antonio Stella, Edoardo Raspelli, Gigi Moncalvo… Prima regola: fiducia in se stessi, onestà intellettuali rispetto verso tutti e paura di nessuno…”
Come iscriversi?
“I miei uffici stanno stanno ricevendo numerose domande. Ma mi fa piacere avere contatti diretti: basta scrivermi via email a cesare@lamescolanza.com oppure indirizzare a “La Mescolanza” via Montezebio 28, 00195 Roma.

Tratto da http://www.lamescolanza.com/Clan/eccolamiaaccademia=010808.html

La protesta dei “dissidenti” che non amano il calcio

La Repubblica di stamani riportava questa lettera di un gruppo di praticanti di arti marziali, che vorrebbero maggiore spazio sui media per gli sport seguiti solo ogni quadriennio olimpico. La si riprende in questo post per dare voce anche a chi non interessa nulla del calcio. Sarebbe interessante conoscere l’opinione al riguardo dei tifosi calciofili e anche di chi è perfettamente agnostico in materia di pallone, che desidererebbe anche che gli sport fossero confinati su specifici canali tematici, anche per la tv in chiaro.
Lasciate quindi i vostri commenti, cliccando come al solito il link “commenti” messo alla fine di questo post. Come sempre, saranno censurati quelli volgari e offensivi.
Marco Liguori


Siamo un gruppo di praticanti di arti marziali e sport da combattimento. Abbiamo deciso di scrivervi durante quella sana boccata d’aria che sono le Olimpiadi. Sana ma, purtroppo, assai rara e alla vigilia di una nuova stagione calcistica. Ci prepariamo infatti a sopportare altri dieci mesi buoni di discussioni su un rigore, lenzuolate di giornali sul mal di calcagno di un centrocampista qualsiasi, ore di tv in cui si analizza sostanzialmente il nulla. Dobbiamo poi aggiungere le partite “accomodate”, i ripetuti scandali, le risse e i morti domenicali. Non ha senso, a nostro avviso, che un business che possiamo chiamare intrattenimento, spettacolo, macchina per soldi ma non più sport, continui a occupare la sostanziale totalità dello spazio sportivo a disposizione, togliendolo a chi, invece, meriterebbe visibilità. E non vogliamo parlare soltanto del karate, del judo, del kick boxing, del kung fu e delle decine di altri arti marziali presenti in Italia e totalmente ignorate dai media. Ci piacerebbe vedere in televisione anche la scherma, la lotta grecoromana, la canoa e magari pure il pentathlon. Ci piacerebbe che i nostri figli sapessero di poter scegliere tra un ventaglio piuttosto ampio di discipline.
Chiediamo di ripensare la distribuzione degli spazi sui media, concedendone un po’ anche a chi, di solito nel silenzio e nel disinteresse, cerca di offrire un’alternativa al solito pallone. Crediamo che gli atleti che tante volte hanno fatto risuonare l’inno di Mameli in queste Olimpiadi lo meritino.
Maurizio Di Benedetto
Maestro di Arti marziali cinesi
Tratto da La Repubblica 20 agosto 2008 – Rubrica “Lettere, commenti & idee”

sabato 16 agosto 2008

Museo del Napoli: sì dal 78% dei tifosi

Il 78% dei tifosi che ha partecipato al sondaggio "Volete il museo del Napoli?" ha risposto in modo quasi plebiscitario per la sua istituzione.
Adesso si aspetta una risposta dal Napoli e dalle istituzioni.

Volete il museo del Napoli?
Sì (78%)

No (21%)

venerdì 8 agosto 2008

Incredibile: i tifosi non vogliono il museo del Napoli. Ma resta il dubbio sul risultato

Il 51% ha risposto "No" all'iniziativa. Strano, poiché fino a mercoledì scorso c'era l'85% dei votanti a favore

Risultato a sorpresa, ma molto strano, sul sondaggio "Volete il museo del Napoli?" chiuso stamattina. I "No" hanno superato i "Sì", anche se per poco: 51% a 48%, su un campione di 300 votanti.
La cosa strana è che fino a mercoledì scorso i voti a favore dell'eventuale iniziativa culturale avevano una maggioranza schiacciante: 85% contro appena il 15% dei contrari.
Probabilmente ha votato un consistente gruppo di tifosi che con il Napoli non c'entra nulla.
Chiedo dunque ai sostenitori azzurri se vogliono la riapertura del sondaggio: potete lasciare i vostri commenti e il vostro "Sì" oppure "No" sui commenti a questo post.
Marco Liguori

Risultato sondaggio "Volete il museo del Napoli?"
(48%)

No (51%)
http://www.wikio.it

il pallone in confusione

Registrazione n° 61 del 28 settembre 2009 presso il Tribunale di Napoli
Sede: corso Meridionale 11, 80143 Napoli
Editore e direttore responsabile: Marco Liguori

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