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lunedì 1 settembre 2008

Permettete una parola? - No ai "black block" del tifo calcistico

Riflessioni e consigli sugli incidenti demenziali di ieri a Napoli e Roma, ma anche sugli spiacevoli episodi accaduti sabato scorso a Torino e Genova

Permettete una parola? Sugli incidenti di ieri di Roma-Napoli si è scritto di tutto e di più. C’è chi se la prende con i tifosi napoletani considerandoli il male del calcio, chi con "i mascalzoni" oppure con "i vandali" che sfasciano i treni e riescono a far cacciare i poveri viaggiatori inermi. Insomma, ritornano le solite vecchie solfe (che ricorrono ormai tutti gli anni come una giaculatoria) della violenza degli stadi, delle indagini sociologiche, del calcolo dei costi degli ingenti danni, del perché e del percome. Risentiamo la litania del solito bla-bla che tra pochi giorni sarà completamente dimenticata per poter ritornare a parlare del "campionato più bello del mondo". Ma questo calcio, caratterizzato da questi periodici episodi di violenza, non ci piace e vorremmo che fosse cancellato. Ma si badi bene, non dimenticato nell’ "italico dimenticatoio": bisogna ricordare gli incidenti per evitarli.
Domani si terranno al Viminale le riunioni, annunciate ieri sera dal portavoce del ministro dell’Interno Isabella Votino, dell'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive e il nuovo Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive. In entrambe sarà presente Roberto Maroni, al quale vorremmo sommessamente fornire, da "quivis de populo" quale siamo (è lo spirito de "il pallone in confusione"), una serie di spunti di riflessione. E soprattutto poniamo alcuni quesiti, cui vorremmo che le autorità compenti potessero fornire delle risposte. Magari anche relazionando in Parlamento, che è il cuore pulsante della nostra democrazia.
Ieri il questore di Napoli, Antonino Puglisi (a cui va riconosciuto il massimo impegno nell’organizzazione della trasferta dei tifosi napoletani), ha dichiarato all’Ansa "Era una giornata particolare per Trenitalia che ha dovuto fare i conti con una disponibilità non immediatamente sufficiente, i numeri non ci hanno aiutato, la capienza non sufficiente subito ci ha creato qualche problema di gestione della folla". Ciò potrebbe significare che molto probabilmente non c’è stata una sufficiente comunicazione tra Trenitalia, il ministero dell’Interno e la Questura del capoluogo campano. Martedì 26 agosto il Napoli aveva pubblicato sul suo sito (http://www.sscnapoli.com/) che erano "stati venduti 2.500 biglietti su 3.600 del Settore Ospiti". Dunque si sapeva perfettamente già da alcuni giorni quale sarebbe stato il numero dei tifosi: come anche si sapeva che domenica 31 agosto mezza Italia era in movimento per ritornare dalle vacanze. Se non c’erano posti sufficienti, perché non si è proibito ai tifosi di recarsi su una serie di treni a Roma assieme agli altri passeggeri? E’ perché Trenitalia non vuole organizzare treni speciali? Costano forse troppo rispetto ai normali convogli? I danni sono stati ugualmente provocati dai tifosi che hanno distrutto il treno di andata e danneggiato fortemente quelli di ritorno. Almeno si sarebbe evitato l’enorme disagio e l’umiliazione della "cacciata" agli altri viaggiatori: in primis alla povera mamma che portava suo figlio ammalato grave all’Ospedale Gaslini di Genova.
Non esiste il problema di una "etnia" riguardo alla provenienza del tifo violento. Gli incidenti prima e dopo Roma-Napoli sono stati i più eclatanti: ne sono stati responsabili in gran parte sostenitori della squadra azzurra. Ma bisogna doverosamente ricordarsi i seguenti episodi. Sabato notte c’è stata una razzia di un gruppo di tifosi dell’Inter in un’autogrill al ritorno dalla trasferta a Marassi. Sembrava di essere ritornati al Medioevo, quando le bande dei soldati di signorotti e feudatari lasciavano i loro "bravi" a depredare tutto ciò che trovavano attorno. Ieri sono stati denunciati a Torino nove "tifosi" leccesi che detenevano in un pulmino petardi, chiavi inglesi, bottiglie di vetro vuote e un gancio traino. Davvero un bell’arsenale, "normale" per chi si reca in uno stadio! Che facciamo per queste "brave" persone milanesi e pugliesi? Non vogliamo vietare anche le trasferte per costoro? Oppure esistono due pesi e due misure per le sanzioni?
E a proposito di chiavi inglesi, mazze (anche qui sembra di tornare al Medioevo), petardi e altri strumenti di offesa c’è un’altra osservazione da fare. Se un gruppo di ultrà si reca negli stadi con questo arsenale, magari ben mascherato da cappucci e passamontagna, viene da pensare che non sia un semplice fatto di teppismo gratuito, ma che ci sia una sorta di ipotetica preparazione paramilitare. Quasi come una vera e propria "intifada" da stadio. C’è forse una "mano" occulta che istruisce queste persone a colpire, picchiare e distruggere tutto ciò che incontra e con il tifo calcistico, anche se molto passionale e colorito, non c’entra proprio nulla? E magari questa "mano" vuole costringere lo Stato a emanare una legislazione d’urgenza che limiti le libertà civili, a cominciare da quella di circolazione? Questi personaggi sono forse i nuovi "black block" del calcio nostrano, provocatori professionali sullo stile di quelli del G8 a Genova? Tutto ciò rappresenta solo una pura e semplice ipotesi, che agghiaccia al solo pensiero: si spera che resti solo tale, come un brutto sogno.
Visti gli incidenti di ieri, come potranno le società di calcio trasformare gli stadi in impianti usufruibili per tutti i giorni della settimana? Si mettano attorno a un tavolo i ministeri competenti, la Figc e la Lega per debellare questa piaga vergognosa: si rischiano danni economici incalcolabili per il nostro pallone.
Vogliamo concludere con un elemento positivo della folle giornata di ieri. Ha funzionato bene l’attività di prevenzione delle Forze dell’ordine. E’ stato il caso delle perquisizioni effettuate da sabato scorso nelle zone adiacenti allo stadio Olimpico e a Firenze. Vorremmo che ce ne fossero sempre di più: prevenire è meglio che curare.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, possibile solo dietro citazione della fonte)

6 commenti:

giggi ha detto...

Nella mattinata odierna il Presidente dell'Osservatorio Felice Ferlizzi ha diffuso e commentato i dati relativi al campionato di calcio appena concluso, elaborati ed analizzati dal Centro Nazionale di Informazione sulle Manifestazioni Sportive del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

Diminuiti del 9,43 per cento gli infortuni dovuti alla violenza negli stadi, mentre sono aumentati del 3 per cento gli spettatori che fanno parte della cosiddetta "tifoseria sana", composta anche da bambini e nonni.

"Determinante", secondo il dott. Ferlizzi, è stato l'impiego degli steward entrati negli stadi nell'ultima stagione, oltre 60 mila e gli interventi preventivi adottati per garantire la sicurezza negli stadi.

L'obiettivo dell'Osservatorio per la prossima stagione è quello di attuare un piano per garantire una movimentazione sicura delle tifoserie su strada, come quello già sperimentato, con ottimi risultati, per il trasporto ferroviario.
21 luglio 2008

a voi le conclusioni

giggi ha detto...

http://www.osservatoriosport.interno.it/allegati/Dati/stagione_2007_2008.pdf

legga pure la relazione dove si afferma che i tifosi non usano il treno e altro....

giggi ha detto...

http://www.osservatoriosport.interno.it/allegati/Dati/stagione_2007_2008.pdf

Biagio Palumbo ha detto...

Ma perché nessuno ha messo in risalto i grossi errori commessi nella gestione dell'evento da parte del Viminale?!
Durante tutta la settimana si è invitato i tifosi napoletani a recarsi a Roma impiegando il treno.
Poi una volta che la massa di tifosi si è recata in stazione ci si è accorti che non c'erano treni per poter accogliere i tifosi.
Le violenze non sono affatto giustificate, ma nessuno ha avuto il coraggio o volutamente non vuole dire che il tutto è nato da un grovissimo errore commesso da chi ha organizzato l'evento, sia esso il Viminale o l'Osservatorio sulle Manifestazioni Sportive.
Inoltre già si dice che ci saranno punizioni esemplari, mai io mi chiedo: visto che hanno nome e cognome (per poter acquistare il biglietto bisognava consegnare un documento e la fotocopia del documento stesso) dei responsabili degli incidenti, perché non punire soltanto loro e non penalizzare un'intera tifoseria che è costretta a subire inerme?
In questa vicenda ci sono molte cose che puzzano!!!

Osservatore Maledetto ha detto...

Sono un tifoso napoletano...ho letto l'articolo rivolto a quei delinquenti, che si spacciano per ultras del Napoli, intitolato: "voi non siete NA-PO-LE-TA-NI"!!! La vergogna è tanta perchè mi sento mortificato, da cittadino napoletano, di stare sulle prime pagine di tutti i quotidiani per l'ennesimo accaduto negativo che infanga e mortifica l'orgoglio di una intera città, senza fare distinzione tra buoni e cattivi! La vergogna è tanta, ma ancor di più vi è RABBIA...Una rabbia generata dalla completa assenza delle istituzioni, che si fanno vive solo quando succede qualcosa di grave e nemmeno in modo efficace!!! Sono ormai anni che lo Stato italiano non riesce ad estirpare dal mondo calcistico questi delinquenti! Gli stadi sono luoghi di malavita e illegalità (spaccio di droga, cori razzisti, atti vandalici!) Esiste ancora il "bagarinaggio"! Gente che scavalca la fila e i cancelli dello stadio! Teppisti che sparano bombe in campo e fuori! Parcheggiatori e venditori abusivi fuori lo stadio che guadagnano per la camorra! Scippi, rapine e furti di motorini all'uscita del San Paolo!
"Prenderemo provvedimenti drastici" urla qualcuno al Viminale! Le trasferte ai tifosi del Napoli saranno vietate! Detto fatto, ma il problema resta: i delinquenti non "andranno" più in trasferta, ma stanno sempre per strada! Perchè lo stato non affronta seriamente il problema? come è stato fatto in Inghilterra con gli hooligans?! Perchè si agisce sempre sull'effetto e mai sulla causa di eventi negativi che durano da anni?! Perchè per teste calde che dovrebbero stare in galera, ci rimette sempre quella parte di tifosi napoletani civile e sportiva? Con quale coraggio un ragazzo porterebbe la sua ragazza in curva? Quale padre porterebbe la propria famiglia allo stadio?! Quelli non sono tifosi, ma la domenica in casa, in piedi sui sediolini delle curve ci sono sempre! E si lascia a pochi farabutti di mortificare la dignità di quella grossa fetta di VERI TIFOSI NAPOLETANI, CHE AMANO LA PROPRIA SQUADRA E LA PROPRIA CITTà...VIVA NAPOLI PER BENE!!

PIETRO PONTICELLI (NAPOLI)

marco liguori ha detto...

Vi ringrazio tutti per i vostri commenti e suggerimenti
Cordialmente
ML

http://www.wikio.it

il pallone in confusione

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