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giovedì 2 ottobre 2008

Lettera aperta a Maroni per Genoa-Napoli: 815 firme raccolte

Quota 815 firme. Sono stati tanti i firmatari fino alla prima mattinata dell’appello al ministro dell’Interno, Roberto Maroni, per eliminare il divieto di trasferta dei tifosi napoletani per Genoa-Napoli. L’iniziativa, lanciata dai siti d’informazione “il pallone in confusione”, “Tuttonapoli.net” e “Napolisoccer.net” ha avuto dunque un buon riscontro da parte della tifoseria. E non solo da quella partenopea, ma anche da quella genoana. Sarà possibile aderire all’appello anche nei prossimi giorni sul sito http://firmiamo.it/sign/list/letteraapertaalministrodellinternorobertomaroni (e resterà anche il banner sui siti promotori dell’iniziativa) poiché si vorrebbe che il ministro rivedesse gli assurdi provvedimenti di divieto delle trasferte contro i sostenitori napoletani, stabiliti sull’onda di un’influenza mediatica dopo Roma-Napoli di domenica 31 agosto. Anche uno speciale di Raisat news, andato in onda ieri sera, ha dimostrato della “montatura” di numerosi mezzi d’informazione: illuminante è stata l’intervista al giornalista austriaco Reinhard Krennhuber presente sull’Intercity delle 9,24 diretto verso la Capitale, che ha dato una versione completamente diversa da quella ufficiale.
Anche il presidente rossoblù, Enrico Preziosi, ha ribadito oggi dai microfoni di Radio Kiss Kiss l’assurdità del provvedimento del Viminale: «Non condivido la decisione dell’Osservatorio: le due tifoserie sono gemellate e non sarebbe accaduto nulla». Preziosi ha aggiunto: «Genoa-Napoli senza tifosi partenopei è un’assurdità che non comprendo. Non condivido la decisione dell’Osservatorio: due anni fa abbiamo disputato la partita della promozione con 35mila persone e non è accaduto nulla, mi piacerebbe che ad ogni decisione del Viminale ci fosse un minimo di giustificazione. Le due tifoserie sono gemellate, stiamo qui a discutere di limitazioni per i napoletani e non se ne capisce il senso».
Fanno eco alle parole di Preziosi quelle di Alessandro Cassinelli, tifoso genoano che ha aderito all’appello per Maroni: «Quella con i fratelli napoletani è la più lunga e stupenda storia di gemellaggio tra tifoserie che si ricordi. Mi permetto di dire che è senza dubbio una delle poche cose VERE che è rimasta in questo calcio insieme alla passione dei veri ultras». Alberto Chiunchiolo ha un’esortazione per Maroni: «In tribuna al Meazza era dietro Silvio e avrà sentito quei due botti che hanno fatto tremare lo stadio. Uniformare le regole!». Anche Alberico Marino ricorda i petardi del derby milanese: «E i fumogeni e bombe carta di San Siro?». Domenico Mastropietro, servitore della Patria, non ha parole per il blocco delle trasferte dei tifosi azzurri: «Pazzesco, ho l'abbonamento lavorando a 600 km da casa, sono un militare che sta dando la vita per il proprio paese ed una sentenza assurda mi vieta di assistere alla mia passione....non ci sono altre parole, incredibile!!!».
Cristiano Vella sottolinea: «Ogni settimana un decreto diverso, volto a risolvere cosa? Nulla! Dite che a Napoli, in curva, ci sono i delinquenti, perfetto, arrestateli e buttate la chiave invece di chiudere le curve. Oppure lo stato nn è in grado di arrestare dei fessi di ultras?». Infine arriva un suggerimento da Luca Aurigemma: «Andate a chiedere ai vostri colleghi tedeschi come risolvere il problema: non ho mai visto tanta civiltà. Sono stato a vedere la partita Tsv1860 – Fc Inglostadt04: non potevo crederci, che rispetto e che spettacolo».
Marco Liguori

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il pallone in confusione

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