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sabato 27 dicembre 2008

Beckham, un altro “uomo da sfilata” nel grande atelier Milan

Con l’arrivo del calciatore inglese, in affari al pari di Kakà e Shevchenko con Giorgio Armani, la società rossonera inaugura la nuova strategia della squadra come “carosello” pubblicitario. Se giocherà bene o male, è soltanto un fatto marginale

Benvenuti nel grande atelier di moda Milan, dove troverete tutte le collezioni che desiderate! Con l’arrivo di David Beckham, il calciatore più amato dagli sponsor (tanto per citare lo slogan di una nota pubblicità di qualche anno fa), aumenta la pattuglia degli “uomini da sfilata” rossoneri. Una tendenza, quella del rapporto tra divi del pallone e pubblicità, iniziata qualche anno fa con l’utilizzo di giocatori della Juventus, a cominciare dall’ossessiva presenza televisiva di Del Piero l’”uomo dei passeri”. «E’ lo show business, bellezza!» affermano (giustamente) tanti addetti ai lavori: appendice nata dalla sciagurata legge Veltroni del 1996, voluta fortemente da Milan e Juventus, che inaugurò l’era del calcio a scopo di lucro. Dunque, finché la barca va, lasciala andare. Fino a quando ci saranno società che pagano lauti stipendi ai giocatori e che consentono loro di partecipare come modelli nei “consigli per gli acquisti” (per dirla con Maurizio Costanzo) il ragionamento fila e “tutto va ben, madama la marchesa”. Se tutto ciò potrà reggere all’infinito è opinabile: ma tralasciamo pure questo aspetto. Ce n’è però un altro, che sfugge alla gran parte dei commentatori e del pubblico: lo spettacolo calcistico sta diventando sempre più un aspetto accessorio rispetto a quello pubblicitario. Detto in parole ancora più semplici: gli aspetti tecnici e le stesse partite di pallone stanno perdendo sempre più importanza nei confronti della promozione dei prodotti degli sponsor. Con buona pace dei tifosi, che si vedranno offrire uno spettacolo qualitativamente mediocre: dovranno rassegnarsi al fatto che le loro squadre del cuore vinceranno sempre meno. Nella logica dello “show business” (leggi come “far soldi con gli spettacoli”) l’importante è apparire e partecipare alle competizioni, soprattutto internazionali: vincere coppe e trofei è ormai un fatto secondario. E’ la logica che ha portato Beckham alla società della galassia Fininvest: con il prestito concesso dal Los Angeles Galaxy è stato coperto il periodo di inattività fino a marzo del giocatore inglese, dovuto alla pausa del campionato americano, che è sicuramente sgradito ai suoi sponsor. Egli deve quindi giocare per apparire e rappresentare i marchi delle aziende che lo sovvenzionano: poco importa se le sue prestazioni in campo siano esaltanti oppure mediocri. Meglio ancora se l’operazione non comporta esborso di denaro: infatti, il Milan non spenderà un centesimo.
In base a questa logica degli affari nello sport, occorre che le squadre possano infoltire le loro rose di campioni. Tuttavia, si badi bene, non contano i fattori tecnici e l’effettiva utilità di un calciatore in un reparto di gioco: basta avere nomi di sicuro richiamo, come in una compagnia teatrale. Insomma le compagini calcistiche assomiglieranno sempre più agli Harlem Globetrotters (i “teatranti” campioni americani del basket) che ingloberanno stelle, magari anche sul viale del tramonto, ma che consentiranno di vendere magliette e altri prodotti con i marchi societari (il cosiddetto “merchandising”, anglicismo terribile) e incassare soldi dagli sponsor (la parola è latina). Tutto ciò potrà permetterselo solo chi ha un potere politico-economico alle spalle. In Italia sono tre le società che lo detengono: Milan, Inter e Juventus. Le altre come al solito staranno a guardare, cercando di sopravvivere alla meno peggio: naturalmente fatte salve alcune eccezioni per quelle che riescono a rendere in attivo il conto annuale ricavi/costi.
Proprio il Milan ha inaugurato questa nuova strategia. La società del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è diventata nuovamente un caposcuola, dopo aver fatto lievitare all’inizio degli anni ’90 i prezzi dei trasferimenti dei giocatori e i loro ingaggi. E dopo aver contribuito, assieme alla Juventus di Antonio Giraudo, a trasformare il campionato in un grande circo televisivo, declassando gli stadi, non tenendo conto della loro primaria importanza per lo spettacolo dell'italica pedata, e trascurando i tifosi che vi si recano. Adesso la squadra si sta trasformando in un grande atelier: lo conferma l’arrivo di Beckham, arrivato fresco fresco con il suo castello di sponsor. Curiosamente, il calciatore inglese ha un elemento aziendale in comune con il fuoriclasse brasiliano Kakà e con l’attaccante Andriy Shevchenko: Giorgio Armani. I primi due sono “testimonial” (in italiano si dice “protagonisti”) delle sue campagne promozionali, mentre l’ucraino ha aperto un negozio Armani a Kiev, capitale del suo paese. Insomma, pallone e pubblicità sempre più intrecciati tra loro: ma ormai sembra che la seconda stia prendendo sempre più il sopravvento sul primo. Anzi, si potrebbe pensare che il ritorno di Shevchenko possa essere stato dettato dalle ineluttabili leggi non scritte dall’universo degli affari. Sarebbe molto interessante sapere cosa ne pensano i tifosi della nuova strategia della dirigenza rossonera, che stanno trasformando la loro squadra in un “carosello” pubblicitario. Probabilmente essi preferirebbero l’acquisto una serie di calciatori necessari per migliorare le prestazioni della squadra e renderla maggiormente competitiva. Magari qualche giovane difensore di buon livello: in fin dei conti la Fininvest può tranquillamente permettersi il lusso di ripianare le perdite a fine esercizio.
E a proposito di Shevchenko alla luce del suo impegno come “testimonial” si può affermare che la notizia riportata dal quotidiano napoletano “Roma”, riguardante un suo possibile scambio con il centrocampista del Napoli Blasi per rimpiazzare l’infortunato Gattuso, sia di difficile realizzazione. L’attaccante ucraino, rientrato l’estate scorsa dal Chelsea a Milanello dopo aver rimpolpato nel 2006 le casse rossonere con una plusvalenza di 42 milioni di euro, ha in essere una serie di contratti pubblicitari, tra cui la presenza in una campagna pubblicitaria della linea di abiti in pelle di una nota marca di abbigliamento sportivo americana, che sta letteralmente inondando Milano con una serie di manifesti (soprattutto in metropolitana). E’ difficile quindi che Shevchenko lasci il Milan per andare a Napoli: la pubblicità viene prima di tutto.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita solo dietro citazione della fonte)
Nella foto, tratta da http://www.instablogsimages.com, David Beckham

venerdì 26 dicembre 2008

Calciomercato gennaio, il ballo degli attaccanti

Gennaio è alle porte, e ricomincia il mercato con la tradizionale "finestra" che accompagna il primo mese dell'anno. Protagonisti del valzer di quest'anno saranno gli attaccanti, perché da Adriano a Nilmar, da Corradi a Floccari e Pazzini, non si fa che parlare di bomber in odore di cambio di maglia.
Proprio di Floccari ha parlato oggi il d.s. dell'Atalanta Carlo Osti intervenendo su Radio Radio. Il giocatore non è sul mercato, almeno a gennaio, mentre a giugno sarà pronto per quel salto di qualità che merita. Ma Osti ha anche precisato di non aver mai parlato del suo giocatore con la Roma, ''che comunque ha tanti giocatori che ci interessano''. Uno potrebbe essere Okaka, oltre al riscatto definitivo per l'Atalanta di Cerci. In Brasile continuano a scrivere di Adriano e Nilmar. Per il primo, che Moratti non vorrebbe cedere e al quale anche Dunga consiglia di rimanere in nerazzurro, le ipotesi che si fanno sono Chelsea o Flamengo, ma il presidente del club carioca Marcio Braga continua a ripetere che non ci sono i soldi per pagare lo stipendio dell'Imperatore (il Flamengo si e' appena autoimposto un tetto salariale).
Su Nilmar c'è stato, prima di Natale, un colloquio fra il d.s. della Roma Daniele Pradè ed un agente Fifa italiano di casa in Brasile, e che in questo caso ha fatto da tramite con l'Internacional di Porto Alegre. Al dirigente di Trigoria è stato ribadito che Nilmar, anche se l'Internacional ha bisogno di vendere una delle sue "stelle" entro fino giugno, non si muove dalla sua attuale squadra per meno di 18 milioni di dollari. E' quindi da escludere uno scambio con Cicinho ed un conguaglio di 3-4 milioni di euro, come aveva ipotizzato Pradè. A rifarsi sotto per Nilmar potrebbe essere il Palermo, ma il presidente Zamparini dovrà alzare l'offerta di 15 milioni fatta l'estate scorsa. Un attaccante lo cerca anche il Bologna: Mihajlovic insiste per avere Corradi dalla Reggina, proponendo uno scambio con Bernacci. Da escludere invece che in Emilia possa arrivare Montella dalla Roma. La Reggina, a prescindere dall'esito della trattativa con i rossoblù, starebbe pensando di riportare in Italia Pellè, bomber che nell'Az Alkmaar non trova piu' spazio e vorrebbe lasciare l'Olanda.
La Sampdoria e' sicura di avere Pazzini dalla Fiorentina, ma tiene 'in caldo' anche l'alternativa-Balotelli (con Cassano costituirebbe una coppia da scintille, anche dal punto di vista caratteriale).
Ma anche il Napoli cerca un attaccante, e il nome piu' gettonato rimane quello di Eren Derdiyok del Basilea, in alternativa al quale il d.s. partenopeo Marino pensa al russo Pavel Probrebnyak, 25enne dello Zenit San Pietroburgo. Marino potrebbe anche cedere Dalla Bona (lo vuole il West Ham di Zola) e rimpiazzarlo con l'italo-argentino Biglia, 23enne dell'Anderlecht.
Chiusura con il botto: alcuni siti francesi fanno sapere di un'offerta del Lione, disposto a pagare 25 milioni di euro alla Fiorentina per avere subito Alberto Gilardino. Se anche fosse vero, non c'e' alcuna possibilità che i Della Valle accettino la proposta. Lo stesso vale per Preziosi ed il Genoa: alla domanda se sia ipotizzabile una cessione di Milito all'Inter, il presidente ha risposto dicendo che ''non lo darei neppure se in cambio arrivassero Cambiasso, Balotelli ed Obinna''.
Fonte: Ansa

martedì 23 dicembre 2008

De Laurentiis: «Non esiste un caso Lavezzi»

Il presidente ha definito l'obiettivo del Napoli: «Credo che, in maniera seria, noi potremo dedicarci alla conquista di un posto tranquillo e assicurato per la Uefa»
Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis minimizza sulle voci che vorrebbero Ezequiel Lavezzi insoddisfatto del suo attuale ingaggio. «Non c`è un caso Lavezzi - ha spiegato a Sky - non capisco per quale motivo i media si ostinino a dire che c`è un caso Lavezzi. Lavezzi ha firmato un contratto fino al 2013. Quindi, questo contratto esiste, ma leggo sulla stampa delle cose false, che contesto. Quindi, mi limito a dire che con Lavezzi, ma anche con tutti gli altri giocatori, ci sono dei contratti quinquennali che saranno rispettati». De Laurentiis fissa gli obiettivi e le ambizioni del Napoli: «Credo che, in maniera seria, noi potremo dedicarci alla conquista di un posto tranquillo e assicurato per la Uefa. Per una Uefa che, questa volta, non ci veda soltanto ospiti momentanei ma protagonisti di un torneo internazionale, dove miglioreremo le nostre capacità di poter verificare quanto possiamo essere competitivi e forti durante il campionato nazionale e, in parallelo, durante delle competizioni europee. E se arriva la Champions League, è un passaggio obbligato al quale non si può rinunciare, anche perché da lì, vado direttamente in Coppa Uefa». 
A gennaio si riapre il mercato ma per il presidente degli azzurri si tratta di un mercato «che potrebbe realizzarsi in maniera prospettica, non per l'immediato, ma per il prossimo anno».
Fonte: Apcom
Nella foto, tratta da www.sscnapoli.it, il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis

Matarrese: «bilancio 2008 ottimo»

La Lega Calcio si è rifatta il trucco alla grande: oggi a Milano, infatti, nella sede di via Rosellini 4, è stato presentato il nuovo sito ufficiale (l'indirizzo sarà lo stesso, www.lega-calcio.it) nato dalla partnership con la Panini, l'azienda che ha venduto oltre 180 miliardi di figurine in tutto il mondo, che ha due stabilimenti, uno a Modena, l'altro in Brasile, e che ha fatturato 543.000.000 di euro nell'ultimo anno. Tante le principali novità che verranno ospitate già dalle prossime settimane sul sito: ci saranno i risultati e le classifiche, in tempo reale, di tutte le partite di serie A, B, Supercoppa e Coppa Italia; i video dei gol di ogni giornata, che dovrebbero essere disponibili a partire dalla mezzanotte successiva al turno di campionato; le statistiche e le analisi a diversi livelli, pre e post gara; l'archivio dati, alimentato dalla storica Banca Dati Panini, da cui deriva anche l'Almanacco. «Il nuovo sito della Lega e le statistiche ufficiali non esauriscono, però, le novità che abbiamo intenzione di proporre insieme a Panini, visto che nei prossimi mesi lanceremo altre iniziative editoriali congiunte nelle quali crediamo molto», ha detto Antonio Matarrese, presidente di Lega. Dal canto suo Aldo Sallustro, amministratore delegato di Panini, ha dichiarato come l'azienda modenese «sia orgogliosa di questo importante accordo ottenuto con la Lega, che consolida e arricchisce una presenza nel mondo del calcio iniziata nel 1961 e costantemente cresciuta da allora».
A margine dell'incontro, Matarrese ha poi voluto fare un bilancio del 2008 e spiegare meglio quanto avvenuto ieri nell'ultimo Consiglio di Lega e dall'Assemblea generale: «Il bilancio del 2008 è ottimo, per tanti motivi. In primis, perché siamo riusciti a evitare la scissione tra serie A e serie B; e poi per l'accordo con Infront per la vendita dei diritti tv. Dal 2010 al 2016 saranno garantiti 900 milioni all'anno e credo che solo la Premier League, a questo punto, sia davanti a noi; ma di sicuro precediamo paesi come Germania e Francia». E poi ancora: «Quando entrerà in vigore il sistema della vendita centralizzata, cioè dal 2010, per quella data sarà necessario avere un Consiglio di Lega operativo. Il ruolo della Lega calcio a livello internazionale deve essere non sussidiario, ma complementare al ruolo della Federazione. La Lega Calcio professionisti non può essere portata a ramengo dietro l'attività della Federazione. Deve avere una forza politica». Per questo Matarrese ribadisce con fermezza che il «governo federale prossimo non può andare avanti come quello attuale, fermo restando la stima e il rispetto che nutro per Giancarlo Abete. Ma la Federazione deve riconoscere il peso politico della Lega, stabilire insomma il ruolo della Lega stessa e anche dell'Aic, l'Associazione italiana calciatori». Infine il presidente, ribadendo ancora una volta di nutrire preoccupazione per la situazione economica delle serie B, fa poi sapere che non gli dispiacerebbe affatto «il ritorno a una serie A formata da 18 squadre, ma se ne potrà parlare solo dopo il 2010. Per ora lasciamo le cose così come stanno, del resto noi viviamo di diritti televisivi».
Fonte: Agi
Nella foto, tratta da http://calciomalato.blogosfere.it, il presidente della Lega Calcio Antonio Matarrese

Matarrese: arriveranno 900mln annui per diritti tv

Il presidente non chiarisce però se intende ricandidarsi al vertice della Lega calcio

Aver evitato la scissione tra serie A e B, ma soprattutto l'accordo con l'advisor per la vendita dei diritti tv. Con queste due conquiste il presidente Antonio Matarrese giudica «ottimo» il bilancio della Lega calcio. L'accordo con Infront, sottolinea Matarrese, ''consente di programmare le entrate nel periodo dal 2010 al 2016, in cui sono garantiti 900 milioni di euro all'anno: restiamo dietro alla Premier League, ma stacchiamo i campionati tedesco e francese''. Per gestire queste risorse, continua, «servirà un Consiglio operativo, con membri che non saltino le sedute e lavorino». Di conseguenza Matarrese chiede anche che il prossimo governo della Federcalcio «metta le cose a posto: deve riconoscere il peso politico della Lega, mentre è contro natura la presenza dell'Assocalciatori nell'esecutivo della Figc». 
Insomma, Matarrese non chiarisce se intende ricandidarsi alla poltrona di via Rosellini, ma invoca «maggiore centralismo. Fino a poco tempo fa il calcio italiano erano Milan, Inter, Juventus e Roma, adesso la Lega torna al centro». Intanto, la svolta passa attraverso il nuovo sito, realizzato con la Panini, dove dalla ripresa del campionato saranno disponibili notizie e merchandising di tutti i club, le statistiche delle partite in tempo reale e, a distanza di due giorni, anche gli highlits di serie A e B.
Fonte: Ansa

Auguri a tutti i lettori

In occasione delle festività natalizie "il pallone in confusione" si prende un periodo di riposo. Fino al 7 gennaio l'attività del quotidiano sarà ridotta o sospesa.
Un sincero augurio per un sereno Natale e un felice 2009 a tutti lettori e ai colleghi che leggono questa piccola pubblicazione.
Marco Liguori

Fondazione Genoa: El Shaarawi non è l'esordiente più giovane

Schmidt e Volpara hanno esordito prima con la maglia del Grifone

La Fondazione Genoa ha precisato sul suo sito che il giovane italo-egiziano Stephan El Shaarawi, nato a Savona il 27 ottobre 1992 e alunno della sezione sportiva del Liceo socio-pedagogico "Della Rovere", entrato in campo domenica scorsa all'83° in sostituzione di Jankovic (ed autore di alcuni spunti molto interessanti), non è in assoluto l'esordiente più giovane nella storia del Genoa.
«Prima di lui infatti viene - si legge sul comunicato della Fondazione Hans Schmidt che a 16 anni e 17 giorni esordì in serie A in Genoa - Pro Vercelli il 9 gennaio del 1910 e, molto più recentemente anche se in serie B, Emanuele Volpara che esordì il 31 maggio 2003 in Genoa - Triestina a 16 anni e 30 giorni».
Marco Liguori

lunedì 22 dicembre 2008

Calcio in cifre: il Genoa ha giocato contro il Chievo al gatto col topo

Supremazia sterile dei veronesi, che si fanno infilzare nel finale da Olivera: la formazione di Gasperini è stata molto più pericolosa degli avversari

Nonostante le assenze il Genoa vince a Verona per 1-0 contro il Chievo, sempre più candidato a tornare in serie B. Stando alle statistiche Panini Digital-Lega Calcio, i rossoblù di Gasperini hanno giocato a fare il gatto contro il topo-Chievo. I padroni di casa hanno avuto maggior possesso palla (51% contro 49%) e supremazia territoriale piuttosto marcata (pari a oltre 10 minuti e 20 secondi) rispetto agli ospiti. Ma i grifoni si sono mostrati maggiormente pericolosi, nonostante la mancanza del “principe” Milito in area di rigore: l’indice statistico vede il Genoa sovrastare i gialloblù di Di Carlo (35,4% contro 26,9%). Il sostituto dell’attaccante argentino, Olivera, non ha segnato solo il gol della vittoria nel finale della gara, ma ha tirato quattro volte in porta su nove tentativi della sua squadra. Tre i tentativi di Vanden Borre e uno di Bocchetti.
Da segnalare tra i genoani, il debutto del giovanissimo Stephan El Shaarawi, che studia a Savona presso la sezione sportiva del liceo “Della Rovere”.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)
Cliccare qui per leggere la precisazione della Fondazione Genoa sull'esordio di El Shaarawi

Le statistiche di Chievo-Genoa 0-1 (Verona, Stadio Bentegodi, 17 gennaio 2008)

domenica 21 dicembre 2008

Sintesi tv Chievo-Genoa 0-1 (da You Tube)

Chievo-Genoa 0-1 Olivera 21/12/2008 NOIGENOANI.NET -HIGH QUALITY- Alta Qualità


Chievo - Genoa 0-1 sintesi 17 giornata RAI SPORT

Sintesi tv Torino-Napoli 1-0 (da You Tube)

Immagini di Sky tratte da You tube.

Torino, Stadio Olimpico, domenica 21/12/2008
17a giornata Serie A 2008/2009


Calcio in cifre: Napoli evanescente in attacco, Toro cinico

Le statistiche Panini Digital evidenziano una preponderanza offensiva dei granata, contro la pochezza degli azzurri a cui è mancata l’imprevedibilità di Denis. Da segnalare ben sette “dimenticanze” dell’arbitro Rizzoli nei confronti degli uomini di Novellino

Oggi il Napoli ha replicato il gioco del Torino delle ultime giornate: gran possesso di palla (56% contro 44%), molti palloni giocati (645 contro 491) ma poco costrutto in attacco. E’ questa la sintesi del match del’Olimpico presentata dai dati Panini Digital-Lega Calcio, che hanno confermato le sensazioni di chi ha visto la partita in tribuna o in tv: Napoli piccolo, soprattutto nel secondo tempo, Torino che ha concretizzato la superiorità territoriale e si è dimostrato efficace soprattutto sulle fasce. La squadra di Eddy Reya è stata quasi nulla in fase d’attacco: ciò si nota dall’indice di pericolosità nettamente favorevole agli uomini di Novellino (46,4% contro 28,4%). Non a caso il Toro ha tirato sette tiri nello specchio della porta di Iezzo su 11 totali, mentre il Napoli soltanto quattro su nove. Nella classifica dei primi quattro tiratori ci sono soltanto calciatori granata: Bianchi, Dezmaili, Rosina e Stellone. Indice che il duo d’attacco Denis-Zalayeta ha avuto ben pochi palloni giocabili dai compagni. Probabilmente è mancata anche un’altra arma del Napoli: l’imprevedibilità in attacco, fornita soprattutto da Lavezzi oggi assente per squalifica.
Dalla valutazione complessiva della gara, non si può però prescindere da almeno sette decisioni dell'arbitro Rizzoli, che ha sanzionato con una raffica di ammonizioni contro il Napoli, alcune delle quali molto dubbie. Inoltre, il fischietto bolognese ha “dimenticato” una serie di falli gravi dei giocatori del Torino non sanzionati. Siamo alle solite: non appena il Napoli si affaccia negli stadi del Nord, viene sistematicamente bersagliato da errori dei direttori di gara. Vediamoli uno per uno.
35': entrata di Abate sulle gambe di Santacroce
39': Amoruso colpisce Contini alle spalle
45': Pisano scalcia Denis nei pressi della linea laterale in area del Toro
46': Bianchi colpisce alle spalle Mannini
47': entrata dura di Ogbonna su Maggio
54’: ammonizione a Rinaudo reo (forse) di aver schiaffeggiato sulla testa Bianchi in un contrasto aereo. Le immagini non hanno evidenziato una particolare cattiveria del difensore azzurro.
58’: ammonizione di Gargano per un alterco con Pisano. Il giocatore azzurro aveva da ridire dopo aver subito un calcio in azione d’attacco sulla zona sinistra della difesa del Toro. Dalle immagini non sembra che Gargano abbia avuto un atteggiamento particolarmente aggressivo nei confronti del giocatore granata.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)
e qui per Chelsea: vogliamo Hamsik a gennaio

Il tabellino di Torino-Napoli 1-0 (cliccare per ingrandire)

Le statistiche Panini Digital su Torino-Napoli 1-0 (cliccare per ingrandire)

Chelsea: vogliamo Hamsik a gennaio


Secondo "News of the world" il tecnico Solari spera che le trattative per "Marechiaro" inizino già tra poche settimane: notizia curiosamente vicina alla rapina subita venerdì scorso dallo slovacco. Ma il procuratore del giocatore gela gli inglesi: «Sta bene a Napoli»

Voci da Londra danno per scontato un interessamento del Chelsea per Marek Hamsik. Secondo il quotidiano inglese "News of the world" il Chelsea dovrebbe però aspettare la prossima estate prima di poter intavolare una trattativa con il Napoli per il giocatore slovacco. Secondo quanto riportato sempre dal quotidiano, il tecnico Luiz Scolari non avrebbe perso le speranze di arrivare a "Marechiaro" già nel mercato di gennaio: l'agente del centrocampista ha però fatto sapere che il suo assistito non si muoverà da Napoli prima della fine del campionato.«Hamsik stara' con il Napoli fino al termine della stagione - ha affermato Juraj Venglos - la squadra sta facendo bene e lui è molto felice di stare li».  
E' curiosa la coincidenza con la rapina subita venerdì scorso da Hamsik: sembrerebbe proprio che il giornale inglese abbia tirato le somme e data per certa la trattativa con il Napoli. Ma se il procuratore di Hamsik non ha dato certezze al riguardo, anche la società azzurra tace al riguardo. Né Marino e De Laurentiis sembrerebbero disposti a privarsi di una pedina chiave del gioco della squadra, soprattutto se ambisce alla qualificazione in Champions League o in Coppa Uefa. Insomma, queste voci riportate dal "News of the world" sembrerebbero un "sogno di primo inverno" del Chelsea.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)
Nella foto, tratta da http://img.dailymail.co.uk/i/pix/2008/04_03/MarekHamsikAP_482x449.jpg, Marek Hamsik

Marco Liguori ospite stasera a Tv Luna a 90° Febbre Azzurra

I telespettatori potranno intervenire in diretta dalle 19 alle 20.30 per dire la loro opinione su Torino-Napoli

Questa sera il direttore de "il pallone in confusione", Marco Liguori, sarà tra gli ospiti di "90° Febbre Azzurra" su TvLuna. Dalle 19 alle 20.30 si parlerà di Torino - Napoli con immagini, interviste e commenti dei tifosi. In studio, con Dario Sarnatario e Anna di Chiara ospiti e giornalisti. Telefoni aperti per i commenti dei tifosi da casa (allo 081-195711183-84) anche attraverso le e-mail febbreazzurra@libero.it e sms 3334910392. Come di consueto infatti la trasmissione la “conducono” idealmente i tifosi da casa con le telefonate commenti e pagelle alla prestazione del Napoli.

Sintesi tv Siena-Inter 1-2 (da You Tube)

L'Inter vince a Siena con un gol in dubbio fuorigioco di Maicon.
Immagini di Mediaset Premium tratte da You Tube.

Siena, stadio Artemio Franchi, 20 dicembre 2008
17a giornata serie A 2008/08
INTER (4-4-2): Julio Cesar; Maicon, Cordoba, Samuel, Maxwell; Zanetti, Cambiasso, Muntari (28' st Quaresma); Jimenez (10' st Figo); Balotelli (10' st Crespo), Ibrahimovic. In panchina: Orlandoni, Materazzi, Chivu, Mancini.
Allenatore: Mourinho.
ARBITRO: De Marco.
RETI: 34' pt e 38' st Maicon, 44' pt Kharja.
NOTE: serata fresca, terreno in buone considerazioni. Spettatori: 21 mila circa. Ammoniti: Balotelli, Vergassola, Kharja, Samuel, Del Grosso, Maicon. Angoli: 6-3. Recupero: 2' pt e 3' st.

sabato 20 dicembre 2008

Amarcord 1988/89: Torino-Napoli 0-1 (da You tube)

Il Napoli dell'era Maradona vince facilmente a Torino, grazie anche all'espulsione di Benedetti per doppia ammonizione. L'unica rete dell'incontro sarà realizzata da Careca nel primo tempo. Al termine della stagione 1988/89 il Torino arrivò al quart'ultimo posto e retrocesse in serie B, mentre il Napoli arriverà secondo alle spalle dell'Inter e vincerà la Coppa Uefa.

Torino, stadio Comunale, 8/1/1989 ore 14,30
12a giornata Serie A 1988/89

TORINO - NAPOLI 0-1 (0-1)

Torino: Marchegiani, Brambati (al 34' Rossi), Catena, Ferri, Benedetti, Cravero, Sabato (al 68' Fuser), Comi, Muller, Zago, Skoro. A disposizione: Di Sarno, Edu, Menghini. All.: Sala.
Napoli: Giuliani, Ferrara (al 32' Carannante), Francini, Fusi, Corradini, Renica, Crippa, De Napoli, Careca, Maradona, Carnevale. A disposizione: Di Fusco, Di Rocco, Filardi, Neri. All.: Bianchi.
Arbitro: Lanese di Messina.
Reti: Careca 30'
Spettatori: 32.303 di cui 20.730 paganti e 11.573 abbonati.
Note: Ammonito Benedetti, espulso Benedetti al 24' per doppia ammonizione.
(Tabellino da www.archiviotoro.it) 
Sintesi filmata di Torino-Napoli 0-1 (immagini Rai tratte da You Tube) con intervista a Careca

venerdì 19 dicembre 2008

Marco Liguori a Toro News: «Partita difficile per il Napoli»

'FORMAZIONE DEFICITARIA E OCCHIO ALLA LEGGE DELL'EX'

di Andrea Abbattista
Manca ormai poco all'ultima partita del 2008 del campionato. Per i granata dietro l'angolo una partita difficile, contro una delle formazioni più in forma del campionato: il Napoli. Forti del terzo posto in classifica diviso con il Milan, i partenopei arrivano però a Torino con tre assenze pesanti, una per ruolo. Paolo Cannavaro, Hamsik e Lavezzi saranno i tre illustri “napoletani” assenti. Allertato per le mancanze ma fiducioso Marco Liguori, giornalista napoletano esperto di calcio e direttore de “Il pallone in confusione”:

“E' una gara cruciale per il Toro perché deve assolutamente fare punti. Dall'altra parte c'è il Napoli che nonostante qualche assenza, soprattutto quella di Lavezzi, ha lo stesso l'obiettivo di tornare almeno con un punto per rimanere nelle posizioni alte della classifica”.

Nuovo allenatore nel Torino, Walter Novellino, già passato da qui lo scorso anno, ma transitato anche a Napoli...

“Sì, infatti quello che spaventa e a cui bisogna stare attenti è la legge dell'ex. Novellino è stato l'allenatore del Napoli nell'anno della promozione dalla Serie B nel 1999. In quell'anno c'era anche un carissimo giocatore, Antonino Asta, diventato poi capitano granata, che è un rimpianto, ma in quei tempi riversavamo in una brutta situazione economica e andavamo avanti soprattutto a prestiti. E infatti poi andò al Toro”.

Un crescendo la storia del Napoli negli ultimi anni, fino al terzo posto a pari merito con il Milan e sopra Roma, Fiorentina e Lazio. Qual è il segreto?

“Ci sono una serie di fattori che hanno portato il Napoli all'attuale posizione di classifica. Intanto il bilancio: i conti sono strabilianti e avevo scritto un pezzo proprio su questo valutando effettivamente che c'è un ricavo maggiore delle spese, quindi si riesce a coprire tutto quello che serve coprire e si ha anche un surplus. Sono davvero poche le società in Serie A ad avere questo bilancio. Il secondo fattore si chiama Pierpaolo Marino. De Laurentis è proprietario e Presidente, ma ha delegato molti poteri al “richelieu del mercato”. E' un grande uomo di mercato, basti fare i nomi di Hamsik o Mannini, ma non solo, anche Maggio esterno quanto mai azzeccato per la fascia destra e Denis, una scommessa vinta. Il Torino dovrà stare molto attento alle fasce, soprattutto perché è il tallone d'Achille per quanto ho potuto vedere nella partita contro il Bologna”.

Tu che sei un esperto giornalista finanziario, il ritorno di Novellino può essere figlia soprattutto del fatto che era a libro paga?

“Sì, può anche essere per questo. D'altronde quando si presenta un'urgenza si richiama anche così. Il fatto che lascia perplesse è che Novellino era stato mandato via a poche giornate dalla fine e ora è stato richiamato. Poi che sia l'uomo giusto per gli uomini a disposizione può anche essere. Credo comunque che il problema del Torino non sia il tecnico ma è un aspetto mentale, non riesco a capire come possa una squadra giocare una signora partita con il Milan e poi crollare completamente”.

Parlando di passato... tuo padre è stato uno dei privilegiati che ha potuto veder giocare il Grande Torino. Che ricordi ti ha lasciato?

“Io ho un ricordo bellissimo di quello che mi raccontava mio padre. Lui aveva circa 20 anni quando aveva visto per la prima volta giocare la squadra del 1946/47, l'anno in cui il Napoli retrocesse. Mi raccontava che non aveva mai visto una squadra che ogni 6-7 passaggi arrivava automaticamente al tiro, come fosse un orologio. Un orologio perfetto”.

Quindi bisogna ripartire dalla storia per costruirsi un futuro! Un'ultima domanda come sempre si fa: un pronostico per Torino-Napoli.

“Per quella bisogna avere una sfera di vetro. Per il Napoli non è una partita facile per via delle assenze, ma dico X 2”.
Tratto da http://www.toronews.net/?action=article&ID=10851

Amarcord 2007/08: sintesi tv Torino-Napoli 2-1 (da You tube)

Le immagini di Sky sono tratte da you tube

Torino, stadio Olimpico, 4 maggio 2008 ore 15

36a giornata campionato 2007/08 - dati tratti da www.archiviotoro.it

TORINO - NAPOLI 2-1 (1-0)
Torino: Sereni, Motta, Di Loreto, Lanna, Pisano, Corini; Diana (al 72' Recoba), Rosina (al 77' Franceschini), Zanetti (al 54' Grella), Di Michele, Stellone. A disposizione: Fontana, Barone, Lazetc, Ventola. All.: De Biasi.
Napoli: Navarro, Santacroce, Contini, Cupi (al 65' Garics), Mannini (all'81' Capparella), Blasi, Gargano, Hamsik, Domizzi, Bogliacino (al 62' Calaiò), Lavezzi. A disposizione: Iezzo, Grava, Montervino, Pazienza. All.: Reja.
Arbitro: De Marco di Chiavari.
Marcatori: Rosina 27' rig. (T), Contini 53' (N), Di Michele 57' (T).
Spettatori: 21.112 di cui 16.401 abbonati per una quota partita di 301.758 euro, più 4.711 paganti per un incasso di 101.890 euro.
Note: Prima della partita commemorato il 59° anniversario della scomparsa del Grande Torino con una sobria lettura dei nomi dei caduti di Superga. Per l'occasione la Curva Primavera ha offerto un'apposita coreografia. Ammoniti Corini, Blasi e Domizzi per gioco scorretto, Sereni e Hamsik per proteste, Stellone e Santacroce per comportamento non regolamentare. Calci d'angolo 7-3 per il Torino, recupero 0' pt, 5' st. Settore ospiti chiuso ai tifosi del Napoli cui era vietata la trasferta; vietata la vendita dei biglietti anche ai tifosi non residenti in Piemonte. Nel settore, presenti ugualmente circa 350 tifosi del Napoli. Il Torino torna al successo dopo 4 sconfitte consecutive (ultimo successo Catania-Torino 1-2), e 4 sconfitte consecutive in casa, tutte per 0-1 (ultimo successo Torino-Atalanta 1-0). Esordio stagionale per Ivan Franceschini dopo l'infortunio che l'ha tenuto fuori squadra sin dal precampionato e per il portiere del Napoli Navarro
Vedi anche Amarcord 1988/89: Torino-Napoli 0-1 (da You tube)

Sintesi tv di Torino-Napoli 2-1


Tutti gli ex di Torino-Napoli: quattro giocatori più Novellino


Oltre a Amoruso, Corini, Abate e Stellone, c'è anche il tecnico Novellino: fu l'indimenticato protagonista della promozione del Ciuccio in serie a nella stagione 2000/01


Corsi e ricorsi storici in Torino-Napoli. Il sito Toronews.net sottolinea un particolare curioso della sfida tra il Toro e il Ciuccio di dopodomani. «Se la legge dell'ex fosse una certezza - sottolinea il sito di informazione granata -il Torino affronterebbe molto più tranquillamente la gara di domenica contro i campani. Sono infatti tutti granata gli ex di Toro-Napoli, a cominciare da Roberto Stellone, che con i partenopei ha esordito in serie A nel 2000». Stellone ha infatti militato con gli azzurri dal 1999 al 2003, prima di essere dato in prestito alla Reggina e poi ceduto al Genoa. 
Prima di passare agli altri giocatori, bisogna ricordare un altro celebre ex: il tecnico Walter Alfredo Novellino, indimenticato protagonista della promozione in serie A del Napoli nella stagione 1999-2000. Proprio un anno fa, Novellino era alla guida dei granata e dette un mezzo dispiacere agli uomini di Reja, pareggiando 1-1 al San Paolo dopo essere stato in vantaggio grazie a un rigore (molto contestato) di Rosina.
Tornando ai calciatori, nella lista di quelli che hanno vestito la maglia azzurra c'è Ignazio Abate. Il Napoli è stato infatti il primo club professionistico del centrocampista granata, che ha militato nel capoluogo campano nel campionato del 2004 in serie C1, in prestito dal Milan. Nicola Amoruso era invece al Napoli nella stagione 2000/01, l'ultima in serie A del vecchio Napoli poi fallito. "Nick faccia d'angelo" (così era soprannominato dai tifosi) era in comproprietà con la Juventus e realizzò dieci reti prima di essere richiamato a Torino: non ha lasciato grandi rimpianti, soprattutto a causa delle tante occasioni da gol mancate. Il cronista ne ricorda una per tutte in Napoli-Udinese 0-1 il 21 gennaio 2001, giorno in cui fu ritirata la maglia numero 10 che fu del "divin" Diego ed esordì l'attaccante brasiliano Edmundo in maglia azzurra: cross al centro e l'attaccante, davanti al portiere avversario, manda la palla alle stelle. 
Invece Eugenio Corini restò nella squadra azzurra più di un anno: il centrocampista militava nella Sampdoria quando fu ceduto al Napoli nel 1993-94, dove collezionò diciassette presenze, per poi essere ceduto al Brescia.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)
Nella foto, tratta da Calcioblog, Walter Alfredo Novellino

Studio Mastercard: vittoria Champions vale 110,4 milioni

Il trionfo in Champions League può valere 110,4 milioni di euro. Una sola squadra alzerà la coppa sotto una pioggia di denaro ma anno comunque la chance di “consolarsi” anche gli altri club qualificati che attendono il sorteggio degli ottavi di finale, in programma oggi a Nyon. Secondo una ricerca commissionata da MasterCard, sponsor ufficiale della Champions League, le 16 squadre che parteciperanno alla fase a eliminazione diretta avranno la possibilità di guadagnare circa 38,45 milioni di euro. La cifra arriva fino a 46,14 milioni di euro per le squadre con maggior numero di tifosi, come nel caso del Manchester United e del Barcellona. Secondo l'analisi, in particolare, il team che arriverà alla finale di Roma e solleverà il trofeo potrà mettere insieme fino a 110,4 milioni di euro, considerando nel complesso il budget per la partecipazione, il premio Uefa in denaro, una percentuale sul profitto commerciale del torneo (proporzionata ai diritti televisivi), l'incasso dei biglietti venduti, le entrate commerciali e di marketing, (incluse attività di sponsorship, merchandising, vendita di cibo e bevande) e il conseguente incremento di valore della squadra. Tra i massimi esperti mondiali in business dello sport, il professore Simon Chadwick che ha condotto lo studio per MasterCard, commenta: «In periodi economicamente incerti, il richiamo universale dello sport rimane forte, rendendolo uno dei settori più remunerativi. La competizione continua a rappresentare un'importante fonte di rendimento e attività commerciali per le squadre, soprattutto per quelle che si qualificano alla fase a eliminazione diretta. Questo inevitabilmente contribuisce in modo significativo al fatturato dei concorrenti».
Inoltre, aggiunge Chadwick, «gli introiti provenienti dalla partecipazione alla Champions League sono particolarmente importanti in un momento in cui le squadre si trovano ad operare in condizioni difficili». La Uefa assegna 3 milioni di euro ad ogni squadra che si qualifica alla Champions League, più 2,4 milioni per quelle che partecipano ai gironi. Durante i gironi ogni team può ricevere 600.000 euro a partita o 300.000 a pareggio. Raggiungendo la prima fase ad eliminazione diretta, si incassa una vincita istantanea di 2,2 milioni di euro. A margine, la qualificazione per la fase ad eliminazione diretta assicurerà un premio Uefa in denaro in media di 9,4 milioni di euro . In base al successo commerciale del torneo, la Uefa può aggiungere un premio ai dipendenti dei club compresi nella fase dei gironi, che, secondo il report di MasterCard, ammonta approssimativamente a 9,5 milioni di euro a squadra. Lo studio indica inoltre che la vendita dei biglietti genera un rendimento di circa 8,55 milioni ai team dei gironi, le attività di marketing e commerciali favoriscono entrate per circa 6 milioni di euro, mentre la sola qualificazione alla fase di eliminazione fa incrementare il valore della squadra di circa 5 milioni di euro. La fortuna per l'elite del calcio europeo continua oltre la prima fase ad eliminazione diretta, grazie ad un premio di 2,5 milioni di euro messo in palio dalla Uefa per ogni partecipante ai quarti di finale, uno di 3 milioni per i semifinalisti, uno di 4 milioni per i finalisti e uno di 7 milioni per i vincitori.
Fonte: Adnkronos

mercoledì 17 dicembre 2008

Jersey, paradiso fiscale del pallone

Nell'"isola del tesoro" del Canale della Manica hanno sede tre società facenti capo all'Arsenal. Ecco tutti i potenziali vantaggi per le squadre di calcio che vogliano imitare il club inglese


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Tra le società rientranti nel perimetro di consolidamento del Gruppo con a capo Arsenal Holdings PLC (controllante tra l'altro di Arsenal Football Club PLC), ne risultano tre che hanno sede nell'Isola di Jersey e precisamente: Arsenal Overseas Limited, Gillespie (Jersey) Limited; Gillespie Holding Company (Jersey) Limited. La società Arsenal Overseas Limited è controllata al 100% e svolge come attività principale operazioni di vendita al dettaglio (Retail Operations). Gillespie (Jersey) Limited e Gillespie Holding Company (Jersey) Limited, entrambe controllate al 100%, sono due "Property Holding" , ossia holding immobiliari utilizzate, in genere, per
investire in beni immobili o in titoli azionari o partecipazioni in altre imprese che investono nel settore immobiliare.
Ma che cos'è l'Isola di Jersey? L'isola di Jersey, il cui nome ufficiale è Bailiwick of Jersey è un'isola posta nel Canale della Manica, pur essendo inglese, non fa parte del Regno Unito, è retta da un governo autonomo che dipende dalla Corona d'Inghilterra. Sfruttando questa autonomia dal Regno Unito, l'isola di Jersey è diventata piazza off-shore a tassazione agevolata.
Per usare una parafrasi è "un'isola che c'è", un'isola della realtà, non certamente un'isola della lealtà e della trasparenza. Possiamo definirla anche "Isola del Tesoro" come ha fatto Fisco Oggi,
Notiziario Fiscale dell'Agenzia delle Entrate, nell'articolo: "Paradisi fiscali a confronto Jersey più seducente di Guernsey" del 21 ottobre 2004, (http://www.fiscooggi.it/reader/?MIval=cw_usr_view_articolo&articolo=11737&giornale=11805), in cui tra l'altro è spiegato che le isole del Canale della Manica custodivano 330 miliardi di euro.
Per quanto riguarda l'Italia, l'articolo 1 del decreto del Ministro dell'Economia e delle Finanze, del 23 gennaio 2002 (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 4 febbraio 2002), elenca i paesi della
cosiddetta "black list", ossia gli Stati e i territori aventi un regime fiscale privilegiato, tra essi figura Jersey (isole del canale).
Ma a cosa può servire possedere una società in un paradiso fiscale? In genere le società con sede nei paradisi fiscali costituiscono lo strumento utilizzato per lo spostamento di capitali.
Esse vengono interposte nelle normali transazioni commerciali, rendendo indiretto il rapporto col fornitore, creando un passaggio in più, con un ricarico a titolo di provvigione. Ad esempio un azienda siderurgica che compra acciaio dall'estero, anziché comprarlo direttamente dal fornitore estero abituale, crea la società "X" in un paradiso fiscale e compra l'acciaio attraverso la società "X". A sua volta la società "X" rivende l'acciaio all'azienda siderurgica ad un prezzo maggiorato. La maggiorazione del prezzo rimane alla società "X" nel paradiso fiscale, senza pagare tasse e rimpinguando ivi i relativi conti bancari. La finalità per cui vengono usate queste società è duplice: abbattere l'imponibile nazionale, trasferendolo in uno stato a più bassa tassazione, creare "provvista" all'estero, al fine di alimentare i pagamenti estero su estero, non esclusi i pagamenti in nero. L'applicazione di tale schema nel mondo del calcio, non troverebbe difficoltà alcuna. Si pensi ai cartellini dei calciatori, in specie quelli sudamericani, posseduti dai procuratori e altri soggetti (anche in percentuale); o alla gestione dei diritti di immagine, che potrebbero essere ceduti a tali società.
Luca Marotta
jstargio@gmail.com
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte "il pallone in confusione")
Nell'immagine: la mappa dell'isola di Jersey

martedì 16 dicembre 2008

Scontri Samp-Toro 2006: condannati due tifosi granata

Due anni senza la condizionale. E' la sentenza di condanna emessa dal Tribunale di Torino nei confronti di due tifosi del Toro e della Sampdoria al processo per gli scontri pre-partita che si erano verificati in occasione dell'incontro fra i granata e i blucerchiati nel novembre 2006. Particolare curioso i due ultras, entrambi con lo stesso cognome, hanno scoperto durante il processo di essere cugini alla lontana. Le accuse nei loro confronti erano di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni, rissa e lancio di oggetti. Inizialmente il processo, che vedeva il pm Carlo Pellicano sostenere l'accusa, aveva 14 imputati. La metà delle posizioni è stata archiviata, nei confronti di un altro è stata rimessa la querela, mentre altri sono stati definiti in udienza preliminare. Due di loro erano stati condannati in abbreviato e uno aveva patteggiato.
Fonte: Adnkronos

Antenna3: ecco cosa è accaduto a Torino ai tifosi del Milan

Lele, un ultras del Milan ha raccontato il 15 dicembre 2008 su Antenna 3 cos'è successo la sera del giorno prima a Torino.
Le immagini sono tratte da You Tube.

Bilancio Udinese: dov’è la novità?

Nel documento contabile 2007/08 della società friulana emergono 33,7 milioni di plusvalenze calciatori che hanno consentito di ottenere un utile di 7,9 milioni: è una componente straordinaria comune a tutte le società italiane, che non dispongono degli altri tipi di entrate delle squadre inglesi. Essa ha compensato la gestione costi/ricavi in perdita per 17,7 milioni. La società friulana ha però «all’orizzonte un progetto “nuovo stadio”»

Se l’Udinese ha conseguito un utile di 7,9 milioni di euro nell’esercizio 2007/08 lo deve principalmente ai 33,7 milioni di plusvalenze calciatori: in quello precedente aveva chiuso in rosso per 6,3 milioni. Spulciando il bilancio depositato in Camera di Commercio della società friulana si nota infatti che la gestione ordinaria, ossia il conto costi/ricavi, si è conclusa con una perdita di 17,7 milioni. In essa si nota che nonostante l’aumento del valore della produzione (pari a 44,9 milioni) del 41%, i costi (ammontati a 62,6 milioni) sono lievitati del 22%. I proventi da cessione dei diritti (comunemente chiamati ancora “cartellini”) alle prestazioni dei giocatori, ossia la differenza positiva tra il valore netto di libro e il prezzo di vendita, hanno ovviato al rosso della gestione caratteristica. Essi sono stati correttamente inseriti nella voce “proventi e oneri straordinari”, secondo quanto stabilito dai criteri del Codice Civile: i diritti alle prestazioni dei calciatori sono beni della società e il ricavato per la loro alienazione rientra nelle voci straordinarie. Ma quel che è più importante è il calcolo totale di esse al netto dei 10,2 milioni di minusvalenze da alienazione: l’Udinese spiega nella relazione sulla gestione che esso «in questo esercizio»è «pari a euro 23,622 milioni contro i 10,632 milioni dello scorso esercizio». E chi sono i nomi dei calciatori e delle società a cui sono stati ceduti? Non è dato saperlo: nel documento contabile depositato in Camera di Commercio manca un prospetto di cessioni e acquisti. Vi è solo quello riepilogativo delle cifre delle immobilizzazioni immateriali con quelle dei «diritti pluriennali calciatori». L’agenzia Ansa, presente alla presentazione del bilancio del 27 novembre scorso, riporta che le plusvalenze riguardano soprattutto la «vendita di Iaquinta alla Juventus e di Muntari al Portsmouth».
Insomma, nulla di nuovo sotto il sole del mondo calcistico italiano che, al contrario di quello inglese e francese (come visto per Arsenal, Tottenham e Lione), ha ben poche fonti di ricavo per fronteggiare i costi elevati. Anche l’Udinese, come del resto tante altre società (si pensi al Bologna 2007/08, di recente esaminato, o alla Juventus degli anni della retrocessione in serie B), si è affida a una componente straordinaria del proprio bilancio per rafforzare i propri conti. C’è però una novità “all’inglese” per la società controllata dalla lussemburghese Gesapar: c’è «all’orizzonte un progetto “nuovo stadio” – si legge nella relazione sulla gestione - che crediamo possa essere sviluppato e concretizzato nel breve medio termine».
Oltre alle plusvalenze, c’è anche un’altra componente immancabile (questa volta però ordinaria) nei bilanci delle squadre, ossia i diritti tv: stando alla relazione sulla gestione, essi pesano per il 54% sui ricavi dell’Udinese e hanno raggiunto i 24,3 milioni (+41% sul 2006/07). A questa cifra va aggiunta la percentuale su diritti televisivi da squadre ospitanti pari a 6,3 milioni (+41%). L’Udinese sottolinea anche la «ripresa degli introiti da gare (+56% circa rispetto alla S.S. 06/07» che hanno superato (includendo campionato, Coppa Italia e altre gare) gli 1,6 milioni: nella relazione sulla gestione però si specifica che il forte incremento è dovuto al fatto che nella stagione precedente gli incassi «erano stati compressi e fortemente penalizzati dai drastici provvedimenti in materia di sicurezza previsti dal “decreto Pisanu” che avevano visto» l’Udinese «dover affrontare nella stagione 06/07 dieci partite a porte chiuse». Se sono in netto aumento del 27% le entrate da sponsorizzazioni, pari a 24,3 milioni, non sono evidenziate quelle da merchandising: probabilmente è un settore ancora da costruire. All'estero è invece una voce importante: ad esempio, il 24,7% dei ricavi operativi del Lione (38,5 milioni nel 2007/08) è costituito dallo sfruttamento commerciale del marchio tramite la vendita di magliette e gadgets vari, la produzione e la distribuzione di immagini, le licenze di esercizio, i viaggi, signing fees e altro.
Passando ai costi, il 67% di essi è composto da ammortamenti e svalutazioni, pari a 18,6 milioni (+7%), e da quelli per il personale, ammontati a 23,3 milioni (+15,43%). Il monte stipendi per i 46 tesserati (diminuiti di 4 unità rispetto all’anno precedente) ha raggiunto i 20,6 milioni con un aumento del 18%. Inoltre, la politica dell’individuazione di giovani talenti ha un prezzo elevato: nella nota integrativa si sottolinea l’incremento del 104% dei costi specifici tecnici (8,5 milioni) ossia quelli per le attività di scouting e osservazione dei calciatori. Riguardo agli stipendi dei cinque membri del consiglio di amministrazione, essi hanno ricevuto un ammontare complessivo di 147mila euro.
Riguardo allo stato patrimoniale, esso presenta uno squilibrio debiti-crediti per 23,4 milioni. Ciò è abbondantemente coperto dal patrimonio netto, ossia i mezzi propri, per 41,3 milioni. Lo stato debitorio complessivo è di 74,9 milioni, in calo del 12,75%. Al 30 giugno scorso i debiti col fisco, «tutti esigibili entro l’esercizio successivo» spiega l’Udinese nella nota integrativa, erano pari a 3,5 milioni in aumento dell’85%: gran parte di essi sono «ritenute Irpef su redditi lavoro dipendente» per 1,3 milioni e «debiti per Iva» pari a 1,6 milioni. Le somme dovute alle banche hanno invece toccato i 16 milioni (+1,2%). Infine, nel documento contabile le “zebrette” friulane fanno sapere che «si rimane ancora in attesa degli esiti derivanti dalla verifica fiscale (programma annuale 2007) iniziata l’8 gennaio 2007 dall’Agenzia delle Entrate, Direzione Regionale del Friuli Venezia Giulia».L’accertamento era «relativo al periodo d’imposta 1/07/2003-30/06/2004 ai fini delle imposte dirette – si legge nella nota integrativa – e anno 2004 ai fini degli obblighi del sostituto d’imposta e delle imposte indirette». L’operazione di verifica è stata interrotta il 14 febbraio 2007 « a seguito di perquisizione e sequestro di documenti vari della Guardia di Finanza, Nucleo di Polizia Tributaria di Udine nell’ambito del procedimento penale n.9674/04, sequestro ed indagini ad oggi ancora in corso». Il collegio sindacale informa nella sua relazione che la visita delle Fiamme Gialle è stata svolta su delega della Procura della Repubblica di Udine «in merito ad alcune operazioni di compravendita di giocatori».
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)

Settore Crociato organizza la festa per i 95 anni del Parma

Riceviamo da Settore Crociato e pubblichiamo

Buongiorno Parma, Buongiorno Crociati,
oggi la squadra di pallone che porta il nome della nostra terra e la rappresenta compie 95 anni. Andiamone orgogliosi. Ricordiamoci questa ricorrenza, con fierezza e vanto, durante la nostra vita quotidiana, con le nostre professioni e le nostre missioni, nell’ambito della nostra Comunità.
Il Parma Calcio, con la sua Maglia e la sua Bandiera, ci unisce tutti nel segno dello sport, il quale, attraverso le gesta, non solo sul campo da gioco, di giocatori e tifosi, diventa patrimonio culturale e sociale di una collettività.
E’ con questo spirito che vogliamo celebrare il compleanno del ‘club’ Crociato: tutti insieme. Con un’iniziativa pensata da noi, ma che deve essere, diventare e svilupparsi in una festa partecipata e vissuta, da protagonisti, da ogni sostenitore, da ogni cittadino di Parma e della sua provincia.
L’appuntamento è per SABATO 20 DICEMBRE ALLE ORE 11 NELLA SALA DELL’ISTITUTO STORICO DELLA RESISTENZA, IN VICOLO DELLE ASSE (Laterale di Borgo Parmigianino).
Lo scopo deve essere comune: il Parma Calcio, la crescita e il consolidamento di un affetto avvertito attorno a esso. Saranno presentati i primi risultati di una proposta ancora allo stato embrionale, che attende di essere alimentata da tutti noi, quella del Museo del Parma allestito dalle emozioni che la gente di Parma ha nel proprio cuore e dai ricordi che conserva nei propri personali archivi come materiale e cimeli di ogni tipo, ma non solo. Per entusiasmarci come ogni volta che vediamo correre la Maglia Crociata, non devi mancare.
La presente comunicazione funge da invito per te e per chiunque vuoi portare.
Settore Crociato
settorecrociato@yahoo.it

lunedì 15 dicembre 2008

Processo plusvalenze: la Juve chiede di patteggiare

La Juventus, indagata come persona giuridica dalla procura di Torino nell'ambito dell'inchiesta sulle cosiddette plusvalenze che vede imputati anche i vertici della precedente gestione societaria, ha chiesto di patteggiare una pena pecuniaria. La richiesta è stata avanzata dal legale di fiducia del club, l'avvocato Cesare Zaccone, nel corso dell'udienza preliminare di oggi. L'accusa, sostenuta dai pm Vincenzo Pacileo, Alberto Benso e Marco Gianoglio, non si è opposta alla richiesta. Se il gup Dante Cibinel la accoglierà, il club di corso Galileo Ferraris pagherà una pena pecuniaria che, secondo indiscrezioni raccolte in ambienti giudiziari, si aggirerebbe sui 70 mila euro. L'avvocato Zaccone si sarebbe spinto fino a questa cifra per evitare una sanzione ben più grande - 500 mila euro - e uscire in modo definitivo dal processo, che riprenderà il 28 gennaio. Hanno invece presentato nuove consulenze sulle valutazioni dei giocatori i difensori degli altri imputati: Luciano Moggi, Antonio Giraudo e Roberto Bettega, che all'epoca dei fatti contestati erano rispettivamente dg, Ad e vicepresidente esecutivo del club. I loro avvocati hanno inoltre annunciato una nuova consulenza, per presentare la quale avranno tempo fino al 15 gennaio.
L'inchiesta della Procura della repubblica di Torino prende le mosse da un esposto dell'ex presidente del Bologna, Giuseppe Gazzoni, sul cosiddetto doping amministrativo. Secondo l'accusa la vecchia dirigenza della Juventus, quella spazzata via nel 2006 dalla bufera di Calciopoli, aveva falsato i bilanci del club attraverso un complicato meccanismo di supervalutazione di alcuni giocatori. Erano seguite le perquisizioni negli uffici della società bianconera e in quelli di Inter e Milan. I giudici avevano anche usufruito di consulenze per determinare l'effettivo valore dei giocatori sotto esame. Era emersa una netta differenza rispetto alla cifre ufficiali, o ritenute tali. Pesanti le accuse nei confronti di Moggi, Giraudo e Bettega, che devono rispondere di falso in bilancio, infedeltà patrimoniale, appropriazione indebita e persino aggiotaggio informativo. Imputazioni sempre respinte dai diretti interessati.
Fonte: Ansa

"Invasione di campo" a Mediaset di tifosi milanisti: un arresto

Un nuovo episodio contro lo studio di una trasmissione televisiva si è verificato questa notte a Cologno Monzese. Alle 23.45 un centinaio di tifosi milanisti ha fatto irruzione nei teatri di posa di Mediaset ed è entrato nello studio da cui stava andando in onda il programma "Controcampo", scandendo cori e slogan per protestare contro il prezzo troppo alto dei biglietti allo stadio. La trasmissione è stata interrotta con un blocco pubblicitario e dopo una decina di minuti i tifosi sono sciamati all'esterno, mentre stavano arrivando i carabinieri avvertiti dalla sorveglianza. Una ventina di ultras che non hanno fatto in tempo a salire sulle auto con cui erano arrivati hanno cominciato a lanciare contro i militari accendini, petardi e sassi, uno dei quali ha colpito al mento un carabiniere ferendolo leggermente. Quattro teppisti sono stati bloccati dagli uomini delle Volanti e tra loro è stato identificato chi ha ferito il carabiniere. L'uomo, M.R., 24 anni, di San Fermo della Battaglia (Como), è stato arrestato per resistenza e violenza a pubblico ufficiale, mentre gli altri tre sono stati denunciati per l'invasione degli studi.
Fonte: Ansa

Tifosi segnalate a "il pallone in confusione" il caro-biglietti

Dopo l'ennesimo appello della Banda Bagaj, "il pallone in confusione" lancia una campagna per sensibilizzare il mondo del calcio sul caro-biglietti: fenomeno che ha colpito soprattutto i settori popolari. I tifosi che desiderassero segnalare il problema del rincaro dei tagliandi nello stadio della propria squadra possono scrivere all'email de "il pallone in confusione" marco_liguori@katamail.com
Saranno pubblicate le lettere con i "quadermi di doglianze" ben motivati e circostanziati: naturalmente saranno cestinate quelle con insulti gratuiti.
Marco Liguori

Caro prezzi a San Siro: la contestazione di Banda Bagaj

Il club di tifosi nerazzurri ha esposto ieri uno striscione in cui ha raffrontato il prezzo del settore popolare: Inter batte Milan 27 a 17 euro

Prosegue la contestazione di Banda Bagaj contro il caro-biglietti allo stadio Meazza. Un'ora prima dell'inizio della partita Inter-Chievo di ieri il club nerazzurro ha esposto il seguente striscione (nella foto spedita da Banda Bagaj - cliccare per ingrandire) ironico ma molto eloquente e civile: «Per lo stesso seggiolino pago più di mio cugino: Milan 17 euro, Inter 27 euro». Il prezzo si riferisce al secondo anello blu, quello dove ci sono le curve delle due squadre milanesi. Virgilio Motta, portavoce di Banda Bagaj, spiega a "il pallone in confusione" che «lo striscione è stato rimosso dopo alcuni minuti». Il gruppo sta conducendo da tempo una battaglia contro i prezzi elevati imposti dall'Inter in questa stagione. «Non vogliamo essere assolutamente polemici - ha concluso Motta - ma vogliamo soltanto evidenziare che i costi dei tagliandi dei posti un tempo definiti "popolari", in un periodo di crisi economica come quello attuale, sono eccessivi. Per spiegare meglio questo concetto, li traduco nel vecchio conio: Inter batte Milan 52mila a 34mila lire».
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)
Per contattare Banda Bagaj: info@bandabagaj.it http://www.bandabagaj.it/
Nota del direttore per i tifosi
I tifosi che desiderassero segnalare il problema del rincaro dei biglietti nello stadio della propria squadra possono scrivere all'email de "il pallone in confusione" marco_liguori@katamail.com

Sintesi tv di Inter-Chievo 4-2 (tratte da You tube)

Milano, stadio Giuseppe Meazza, domenica 14 dicembre 2008 ore 15.00
INTER-CHIEVO 4-2

Inter
(4-3-1-2): J.Cesar; Maicon, Cordoba, Samuel,
Maxwell (26'st Figo); Zanetti, Cambiasso, Muntari (22'st Crespo); Stankovic; Ibrahimovic, Obinna (19'st Balotelli). In panchina: Orlandoni, Burdisso, Chivu, Jimenez. Allenatore: Mourinho. Chievo (4-5-1): Sorrentino; Morero, Frey, Yepes, Mantovani; Luciano (41'st Anastasi), Italiano, Langella (14'st Esposito), Bentivoglio, Marcolini; Pellissier.
In panchina: Squizzi, Moro, Scardina, D'Anna, Rigoni. Allenatore: Di Carlo.
Arbitro: Bergonzi di Genova.
Reti: 3'pt Maxwell, 2'st Stankovic, 6'st Pellissier, 20'st Bentivoglio, 34'st e 43'st Ibrahimovic.
Note: giornata piovosa, terreno rizollato in buone condizioni, spettatori 35.000. Espulso al 37'st Morero per doppia ammonizione. Ammoniti: Muntari, Stankovic (diffidato), Mantovani, Ibrahimovic e Yepes. Angoli 5-4 per l'Inter. Recupero: 3', 3'.

Sintesi tv di Inter-Chievo 4-2
(immagini Rai tratte da You tube)

Sintesi tv di Juventus-Milan 4-2 (da You Tube)

Torino, stadio Olimpico, domenica 14 gennaio 2008 ore 20.30
JUVENTUS-MILAN 4-2
Juventus (4-4-2): Manninger; Grygera, Mellberg, Chiellini, Molinaro; Marchionni, Sissoko (44' st Zanetti), Marchisio, Nedved (30' st De Ceglie); Del Piero, Amauri (44' st Iaquinta). In panchina: Chimenti, Salihamidzic, Giovinco, Ariaudo. Allenatore: Ranieri
Milan (4-3-2-1): Abbiati; Zambrotta, Maldini, Kaladze, Jankulovski; Ambrosini (29' st Antonini), Pirlo, Emerson (1' st Shevchenko); Seedorf, Ronaldinho; Pato (31' st Inzaghi). In panchina: Dida, Favalli, Senderos, Cardacio. Allenatore: Ancelotti
Arbitro: Rizzoli di Bologna
Reti: 16' pt Del Piero (rig), 31' pt Pato, 34' pt Chiellini, 41' pt Amauri, 11' st Ambrosini, 24' st Amauri
Note: Serata piovosa, terreno pesante. Spettatori: 23.000 circa. Al 20' st espulso Zambrotta per doppia ammonizione. Ammoniti: Emerson, Zambrotta, Mellberg, Ambrosini, Sissoko. Angoli: 10-2 per la Juventus. Recuperi: 2' pt e 3' st.

Sintesi di Juventus-Milan 4-2
(immagini Rai tratte da You tube)

Sintesi tv di Genoa-Atalanta 1-1 (da You tube)

Genova, stadio "Luigi Ferraris" 14 dicembre 2008 ore 15

GENOA-ATALANTA 1-1
Genoa (3-4-3): Rubinho; Papastathopoulos (1' st Vanden Borre), Ferrari, Bocchetti; Rossi (16' st Jankovic), Thiago Motta, Milanetto, Criscito; Sculli, Milito, Palladino (28' st Potenza). In panchina: Scarpi, Brivio, El Shaarawi, Modesto. Allenatore: Gasperini.
Atalanta (4-4-1-1): Coppola; Garics, Talamonti, Manfredini, Bellini; F.Pinto, Guarente (21' st Rivalta), Padoin, Valdes (9' st De Ascentis); Doni (28' st Pellegrino); Floccari. In panchina: Consigli, Defendi, Cisse, Vieri. Allenatore: Del Neri.
Arbitro: Giannoccaro di Lecce.
Reti: 17' pt Floccari, 42' st Sculli.
Note: giornata fredda, cielo coperto. Terreno di gioco in non perfette condizioni. Espulsi al 12' st Bellini per doppia ammonizione, al 17' e al 25' st Milanetto e Rivalta, entrambi per gioco scorretto. Ammoniti: Sculli, Valdes e F.Pinto. Angoli: 6-1. Recuperi: pt 2'; st 5'.
Su questo link Genoa-Atalanta 1-1: tabellino, commento e interviste

Sintesi di Genoa-Atalanta 1-1 (Immagini Rai tratte da You Tube)

domenica 14 dicembre 2008

Torino: centrocampo a pezzi dopo la disfatta di Bologna

Sono in dubbio per la gara contro il Napoli: Diana (infortunio alla spalla), Rosina (influenza) e Barone (ematoma coscia destra)

Torino ha il centrocampo a pezzi dopo la disfatta per 5-2 subita ieri contro il Bologna. Secondo il sito www.toronews.net destano grande preoccupazione le condizioni di Aimo Diana, uno dei pilastri della formazione di Walter Novellino. Il giocatore bresciano si è infortunato durante il secondo tempo: cadendo ha battuto la testa e la spalla ed è stato costretto a uscire. Proprio la spalla sembra mostrare maggiori problemi. Diana è stato sottoposto ad una risonanza magnetica dal professore Faletti, in cui è emersa una contusione ossea sulla testa dell'omero destro. Allo stato attuale non si conoscono i tempi di recupero: è probabile che il centrocampista granata possa saltare la gara contro il Napoli. Se così fosse, dovrebbe essere Rubin a sostituirlo, che ha sostiuito Diana nel corso della gara contro i felsinei.
Inoltre, Novellino dovrà valutare anche le condizioni di Rosina, che è attualmente febbricitante. "Rosinaldo" non è neanche andato in panchina sabato scorso. Ma c'è anche un altro problema: Simone Barone è uscito prima del termine della partita contro il Bologna per il riacutizzarsi di un ematoma alla coscia destra. Il tecnico dovrà verificare domani assieme al medico sociale le condizioni di entrambi.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)

Genoa-Atalanta 1-1: tabellino, commento e interviste

Tabellino Genoa-Atalanta 1-1 (0-1).
Genova, stadio "Luigi Ferraris" domenica 14 dicembre 2008 ore 15.00

Genoa (3-4-3): Rubinho 6, Papastathopoulos 5 (1' st Vanden Borre 6,5), Ferrari 6,5, Bocchetti 6,5, Rossi 6 (16' st Jankovic sv), Milanetto 6, Motta 6, Criscito 6,5, Sculli 7, Milito 6, Palladino 6 (28' st Potenza sv). (73 Scarpi, 23 Modesto, 29 Brivio, 31 El Shaarawy). All.: Gasperini 6.
Atalanta: (4-4-1-1): Coppola 6,5, Garics 6, Talamonti 6, Manfredini 6,5, Bellini 5, Ferreira Pinto 6,5, Guarente 6 (20' st Rivalta 4), Padoin 6,5, Valdes 6,5 (8' st De Ascentis 5), Doni 6,5 (27' st Pellegrino sv), Floccari 7 (1 Consigli, 9 Cisse', 34 Defendi, 32 Vieri). All.: Del Neri 6,5
Arbitro: Giannoccaro di Lecce 6 Reti: pt, 17' Floccari; st, 41' Sculli. Recupero: 2' e 5' Angoli: 6 a 1 per il Genoa Espulsi: 12' st, Bellini per doppia ammonizione; 18' st, Milanetto per un calcio a Guarente; 25' Rivalta per fallo su Palladino. Ammoniti: Valdes per gioco scorretto; Sculli, Ferreira Pinto per comportamento non regolamentare. Spettatori: 25.000
***I GOL 17' pt: Floccari salta con un pallonetto Papastathopoulos e entra in area, salta il portiere in uscita e segna con un tocco morbido. 41' st: Criscito mette in area un cross spiovente, Sculli si inserisce a centro area e di testa spiazza il portiere.
Fonte: Ansa

Commento Genoa-Atalanta 1-1
Voleva vincere ancora in casa per volare in alto il Genoa. Si deve invece accontentare di un pari acciuffato in extremis e con l'uomo in più (dieci contro nove) contro l'Atalanta, alla fine di una gara combattuta e nervosa quasi quanto il derby. Decidono Floccari e Sculli. Gli ospiti passano nel primo tempo, un po' a sorpresa, dopo un avvio avvincente del Genoa, mentre i rossoblù pareggiano quasi allo scadere riuscendo a sfruttare la superiorità numerica, arrivata nella ripresa dopo un brutto fallo di Rivalta su Palladino. Il giocatore, entrato in campo da 5 minuti, entra duro sulla gamba dell'avversario che lascia il campo in barella. Si ipotizza un trauma discorsivo al ginocchio destro e un lungo stop. Pochi minuti prima, erano stati espulsi Bellini, per doppio giallo, e Milanetto, per un calcio a un avversario che lo aveva atterrato. Alla fine il pari sembra giusto, anche se l'Atalanta, più pimpante, si rammarica per i tre punti gettati dopo avere difeso a lungo il vantaggio. Dalla gara emerge un Genoa meno brillante del solito, con un Milito un po' appannato oltre che sfortunato. La squadra di Gasperini si conferma però solida e motivata, quel che basta per tenere dietro in classifica proprio l'Atalanta, che stava provando il sorpasso. La squadra di Del Neri si conferma veloce e cinica, con un Floccari sempre pericoloso. Gasperini, costretto a rinunciare all'ultimo al “pupillo” Juric, che ha un risentimento muscolare alla coscia destra, schiera a centrocampo Milanetto e Motta, coppia lanciata nel derby. L'Atalanta propone in avanti la coppia Doni-Floccari. Vieri è in panchina. Il Genoa inizia bene e dopo sei minuti fallisce una palla gol con Milito, che solo davanti al portiere colpisce il palo di testa su assist di Sculli. Poco dopo Palladino salta l'ultimo uomo e viene atterrato al limite, ma per Valdes scatta solo l'ammonizione. Al 17', a sorpresa, l'Atalanta passa: Floccari salta con un pallonetto al limite Papastathopoulos entra in area e dopo avere evitato il portiere segna eludendo due genoani accorsi sulla linea di porta. Il Genoa non riesce a reagire come altre volte ha fatto in casa e arriva al tiro solo una volta con Palladino, parato. C'è poca corsa a centrocampo, dove i bergamaschi sono invece rapidi e palleggiano bene, e i reparti restano slegati. Nella ripresa il Genoa preme di più ma riesce solo a segnare dopo il fischio per un fuorigioco. Al 12', l'equilibrio è rotto dalla espulsione di Bellini. La superiorità dura solo 6 minuti perché Milanetto scalcia Guarente. Al 25', l' Atalanta resta in nove per il fallo di Rivalta. Il Genoa prova a pareggiare ma non sembra giornata. Il gol però arriva al 41', in pieno assedio, grazie a Sculli che devia di testa il cross di Criscito. Con l'uomo in più e cinque minuti di recupero il pubblico crede anche nella vittoria, ma le energie in campo sono esaurite.
Fonte: Ansa

Intervista a Gian Piero Gasperini, allenatore del Genoa
Il Genoa va in svantaggio contro l'Atalanta e riesce a impattare solo a tre minuti dalla fine, al termine di un forcing esasperato che avrebbe potuto portare il grifone anche alla vittoria, ma per Gasperini il risultato "è comunque buono". Intervistato da Sky Sport nell'immediato dopopartita di Marassi, il tecnico rossoblù parla cosi' dei novanta minuti di oggi. "E' stato un match strano. Siamo partiti bene ma dopo il loro gol abbiamo sofferto molto. L'Atalanta - aggiunge - è una buona squadra. Poi nel secondo tempo - prosegue - il gioco è stato condizionato dalle espulsioni. Avevamo l'impressione di poter ribaltare il risultato ma purtoppo l'1-1 è arrivato troppo tardi". Secondo Gasperini, inoltre, quella del Genoa è stata una partita condizionata anche dagli infortuni: "Abbiamo avuto una settimana difficile sotto questo profilo - spiega - e anche nel corso della gara abbiamo subito altri colpi. Milito? Chiaramente non era al top. Ha giocato al 50 per cento, risentendo nel riscaldamento di un problema che lo affligge da qualche settimana".
Fonte: Agi

Intervista a Luigi Del Neri, allenatore dell'Atalanta
Mancavano pochi minuti all'Atalanta per cogliere un prezioso successo in trasferta e invece la rete di Sculli ha fissato sull'1-1 il risultato del match con il Genoa. Negli spogliatoi del Ferraris, però, Gigi Del Neri non dimostra particolare rammarico ed elogia i suoi: "E' comunque un punto ottimo che ci permette di allungare la nostra striscia positiva (i bergamaschi provenivano da due vittorie consecutive, ndr) e di allungare sulle altre concorrenti nella lotta salvezza". Secondo il tecnico friulano, la sua Atalanta "ha meritato ampiamente il risultato fino alla parità numerica, poi - aggiunge - abbiamo sofferto ma con un pizzico di fortuna in più avremmo potuto portare a casa la vittoria. Il Genoa? E' una squadra forte e abile ma i miei ragazzi hanno dimostrato che mettendo in campo una certa mentalità possono far bene anche lontano da Bergamo".
Fonte: Agi
Su questo link la Sintesi tv di Genoa-Atalanta 1-1 (da You tube)

Sintesi tv di Napoli-Lecce 3-0 (da You Tube)

Partita senza storia al San Paolo: il Lecce alza bandiera bianca davanti a un Napoli formato Champions. Le imagini Rai e Sky sono tratte da You Tube.

Napoli, stadio San Paolo, sabato 13 dicembre 2008 ore 20.30

NAPOLI-LECCE 3-0
Napoli (3-5-2): Iezzo; Cannavaro, Rinaudo, Contini; Maggio, Blasi, Gargano, Hamsik (36' pt Pazienza), Mannini (22' st Aronica); Lavezzi, Denis (36' st Zalayeta). In panchina: Navarro, Santacroce, Russotto, Bogliacino. Allenatore: Reja.
Lecce (4-4-1-1): Benussi; Polenghi (1' st Angelo), Schiavi, Esposito, Giuliatto; Munari (st 18' Ariatti), Giacomazzi, Caserta, Vives (29' st Antunes); Castillo, Tiribocchi. In panchina: Rosati, Cacia, Diamoutene, Konan. Allenatore: Beretta.
Arbitro: Valeri di Roma.
Reti: 11' pt Hamsik (rigore); 42' pt Pazienza. 20' st Denis. Ammoniti: Cannavaro, Benussi, Giuliatto, Lavezzi (diffidato), Castillo. Angoli: 9-7 per il Napoli.
vedi anche Sintesi tv di Bologna-Torino 5-2 (da You Tube)

Sintesi Sky di Napoli-Lecce 3-0


Sintesi Rai di Napoli-Lecce 3-0

Sintesi tv di Bologna-Torino 5-2 (da You Tube)

Il Bologna schianta il Toro in una partita spumeggiante: Mihajlovic trova la sua prima vittoria.
Le immagini, Rai e Mediaset, sono tratte da You Tube.

Bologna, stadio comunale Dall'Ara, 13 dicembre 2008 ore 18
BOLOGNA-TORINO 5-2
Bologna (4-4-2): Antonioli; Terzi, Moras, Britos, Lanna (37' st Bombardini); Coelho (1' st Volpi), Mudingayi, Mingazzini, Valiani; Di Vaio, Marazzina (11' st Bernacci). In panchina: Colombo, Ambrosio, Cesar, Lavecchia. Allenatore: Mihajlovic
Torino (4-4-2): Sereni; Colombo, Natali, Pratali, Pisano; Abate, Dzemaili, Barone (10'st Saumel), Diana (15' st Rubin); Bianchi (28' st Stellone), Amoruso. In panchina: Calderoni, Di Loreto, Ogbonna, Stellone, Ventola. Allenatore: Novellino.
Arbitro: Rocchi di Firenze.
Reti: 7' pt Barone, 3' st Volpi, 8' st Abate, 10' st, 17' st, 34' st (rig) Di Vaio, 23' st Bernacci (rigore).
Spettatori: 27 mila circa. Espulso: 34' st Pratali per fallo su Bernacci lanciato a rete. Ammoniti: Lanna, Barone, Pisano, Amoruso, Sereni. Angoli: 10-2 per il Torino
Vedi anche Sintesi tv di Napoli-Lecce 3-0 (da You Tube)

Sintesi Sky Bologna-Torino 5-2


Sintesi Rai Bologna-Torino 5-2

sabato 13 dicembre 2008

Amarcord 2007/08: Genoa-Atalanta 2-1 (da You tube)

Stagione 2007/08: vittoria sofferta del Genoa che batte l'Atalanta 2-1, inanellando la terza vittoria consecutiva. Gasperini vince la difficile "partita a scacchi" contro Del Neri dopo essere passato in svantaggio su rigore, indovinando i cambi e riportando in carreggiata la sua squadra.
Le immagini di Sky sono tratte da You Tube.

Genova, stadio "Luigi Ferraris" 19 gennaio 2008
Campionato nazionale serie A 2007/08
GENOA-ATALANTA 2-1
Genoa: Rubinho; Bovo, De Rosa, Criscito; Konko, Milanetto (37' st Paro), Juric, Fabiano (32' st Santos); Rossi, Borriello, Sculli (25' st Figueroa). In panchina: Scarpi, Masiello, Lucarelli, Masiero. Allenatore: Gasperini.
Atalanta: Coppola; Rivalta (1' st Belleri), Capelli, Pellegrino, Bellini; Ferreira Pinto, Tissone, Guarente, Padoin (11' st Muslimovic); Doni; Floccari. In panchina: Ivan, Manfredini, De Ascentis, Bernardini, Inzaghi. Allenatore: Del Neri.
Arbitro: Pierpaoli di Firenze.
Reti: 22' st Doni (rigore), 28' st Borriello, 39' st Figueroa.
Note: Tempo sereno, terreno in pessime condizioni, Spettatori: 25 mila circa. Espulso: 42' st l'allenatore dell'Atalanta Del Neri per proteste. Ammoniti: Floccari, Criscito, Borriello, Konko, Doni, Figueroa. Angoli: 7-3 per il Genoa

Sintesi di Genoa-Atalanta 2-1 Serie A 2007/08

Amarcord: sintesi tv Bologna 1 Torino 0 1975/76 (da You tube)

C'era una volta Bologna-Torino, partita di alta classifica. Correva la stagione 1975/76 e i petroniani affrontavano i granata. Gli uomini di Radice dovevano uscire sconfitti da quella partita: Bertuzzo infilò con una prodezza "giaguaro" Castellini. Ma quella sconfitta portò loro fortuna, poiché diventarono campioni d'Italia. I rossoblù di Pesaola raggiunsero il settimo posto.
Le immagini Rai sono tratte da You Tube. I dati del tabellino sono di www.archiviotoro.it in collaborazione con Giuseppe e Giovanni Pietropaolo del Torino Club Napoli.

Bologna, stadio Comunale Dall'Ara, 5 ottobre 1975 ore 15.00
Prima giornata campionato serie A 1975/76

BOLOGNA - TORINO 1-0 (0-0)
Bologna: Mancini, Roversi, Cresci (al 74' Valmassoi), Cereser, Bellucci, Nanni, Rampanti, Maselli, Clerici, Vanello, Bertuzzo. A disposizione: Bosio, Chiodi. All.: Pesaola.
Torino: Castellini, Gorin, Salvadori, P.Sala, Mozzini, Santin, C.Sala, Pecci, Graziani, Zaccarelli, Pulici. A disposizione: Cazzaniga, Garritano, Caporale. All.: Radice.
Arbitro: Menegali di Roma.
Reti: Bertuzzo 65'
Spettatori: 31.002 dei quali 19.921 paganti e 11.081 abbonati, per un incasso lordo di lire 55.026.000; quota abbonamenti lire 31.384.000
Note: Lieve incidente a Cresci costetto a uscire per un colpo al ginocchio. Ammoniti Santin, Pecci, Maselli pre scorrettezze, Cereser per proteste, Rampanti per ostruzionismo. Angoli 4-4, esordio in A per Rampanti e Bertuzzo.

Il gol di Bertuzzo in Bologna-Torino 1-0 1975/76

venerdì 12 dicembre 2008

Al via le cause per il risarcimento degli abbonati del Napoli contro Figc e Coni

L’avvocato Fabio Turrà ha spiegato in esclusiva a “il pallone in confusione” che ha notificato stamattina gli atti di citazione per conto di alcuni tifosi azzurri colpiti ingiustamente dalla chiusura delle curve del San Paolo decisa dalla giustizia sportiva

E’ iniziata la “partita” degli abbonati delle curve contro Figc e Coni. Stamattina l’avvocato Fabio Turrà, legale di alcuni sostenitori azzurri, ha consegnato agli ufficiali giudiziari gli atti di citazione in cui si chiede il risarcimento dei danni a causa della sentenza del giudice sportivo Giampaolo Tosel che aveva imposto la chiusura dei settori popolari dello stadio San Paolo fino al 31 ottobre in seguito ai fatti avvenuti nello stadio Olimpico in occasione di Roma-Napoli del 31 agosto scorso, poi ridotta fino alla gara con la Juventus. Le prime udienze si svolgeranno tra fine febbraio e i primi di marzo 2009 presso le aule del Giudice di pace di Napoli. Il legale ha chiesto una cifra complessiva per ciascun assistito di 735,53 euro: in essa sono compresi il danno patrimoniale emergente e quello non patrimoniale stimato in 700 euro per non aver potuto assistere a tre partite. Alcuni abbonati avevano già presentato lo scorso settembre, tramite sempre l’avvocato Turrà, il ricorso in qualità di terzi non appartenenti all’ordinamento sportivo davanti alla Camera di Conciliazione e Arbitrato del Coni. Ricorso che neppure fu ammesso. «Avevo fatto la promessa ai miei amici tifosi che avrei fatto tutto il possibile – spiega l’avvocato Turrà a “il pallone in confusione” – per ottenere un giusto risarcimento contro l'ingiustizia perpetrata contro di loro. A me stesso avevo fatto la promessa che proprio entro la fine dell'anno sarebbero partite le prime richieste di risarcimento».
Le cause si basano su una serie di motivazioni giuridiche. Il legale degli abbonati spiega innanzitutto che il primo riguarda il fatto che «la sentenza del giudice sportivo è stata sproporzionata, ingiusta e discriminatoria poiché ha colpito anche persone che non avevano alcuna responsabilità con i fatti accaduti all’interno dello stadio Olimpico. Al riguardo ho richiamato l’articolo 2043 del Codice civile riguardante appunto il procurato danno ingiusto verso i miei assistiti». Inoltre, la sentenza di Tosel è stata attaccata per incostituzionalità in base agli articoli 3 e 13 della nostra Costituzione. A ciò si aggiunge l’articolo 111 «per il provvedimento della Camera di Conciliazione a cui non è stata data una motivazione adeguata» aggiunge l’avvocato Turrà. Inoltre «il giudice sportivo ha applicato soltanto in parte il comma 3 dell’articolo 4 del Codice di giustizia sportiva – prosegue il legale – poiché avrebbe dovuto anche essere sanzionata la Roma per non aver controllato l’introduzione di petardi e fumogeni all’interno dell’impianto». Infine, sottolinea Turrà, «esistevano una serie di circostanze esimenti e attenuanti ampiamente provate che non sono state prese in considerazione dagli organi della giustizia sportiva».
E’ possibile ancora presentare altre richieste di risarcimento danni contro Coni e Figc. Gli abbonati delle curve possono contattare lo studio Turrà all’email fabio_turra@libero.it oppure al numero di telefono 0817347273.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)
Vedi anche Sintesi tv di Napoli-Lecce 3-0 (da You Tube) e "Porompompero" e il Napoli trionfò sul Lecce 4 a 0

"Porompompero" e il Napoli trionfò sul Lecce 4 a 0

Correva l'anno di grazia 1989 dell'era Maradona: dopo l'ultimo gol segnato da Alemao partì un festoso e ritmato coro dalla curva B, che si propagò a tutto il San Paolo
«Porompompòn! Porom-poron-pompero-però! Porom-poron-pompero-però! Poron-poron-pompò!». Tranquilli, “nun è asciuto pazz’ ‘o padrone” come si dice nel dialetto del Golfo, ma è un ricordo di gioventù del cronista: il quale non sta cantando il ritornello di un celebre sketch di Cochi e Renato, ma pensa a ben altro. Il ricordo di un simpaticissimo coro partito dalla Curva B durante una trionfale partita del Napoli dell'era di grazia Maradona, che schiantò il Lecce con un perentorio 4 a 0 il 26 febbraio del 1989. La stagione 1988/89 fu coronata dal trionfo azzurro in Coppa Uefa nel doppio confronto con lo Stoccarda. In campionato gli eroi del sole e del mare arrivarono secondi, superati soltanto dalla pragmatica Inter trapattoniana che vinse in scioltezza con 11 lunghezze. Quanti ricordi in quel “porompompero”: il cronista era allora un giovane e semplice “staccabiglietti” del San Paolo a 19mila lire nette per partita con la possibilità di guardare un tempo a scelta. Si lavorava molto, ma con tanta passione, con qualsiasi tempo atmosferico. Adesso questa figura professionale si definisce più pomposamente con l’anglicismo “steward”, manco fossimo su un aereo. Domandina da un centesimo di euro per i calciofili napoletani e dell’intera penisola: vi piacerebbero di più le hostess? Magari in minigonna o in tutù?
Il Napoli di quasi 10 anni fa era spettacolare e pirotecnico come i fuochi della sua tifoseria. Purtroppo soffriva la “panchina corta”: però la rosa limitata non impediva a Ottavio Bianchi di raggiungere risultati formidabili: Ecco la sua formazione contro i giallorossi salentini: Giuliani, Ferrara, Carannante, Fusi, Corradini, Renica, Crippa, De Napoli, Careca, Maradona, Carnevale. Carletto Mazzone, che raggiunse la prima salvezza per il Lecce, rispose con: Terraneo, Miggiano, Baroni (che indosserà l’anno dopo i colori azzurri), Enzo, Righetti, Vanoli, Garzya, Barbas, Pasculli, Levanto, Paciocco. Troppo evidente il divario in campo: dopo soli 3 minuti Carnevale segna la prima rete per il Napoli. Poi arriva la seconda marcatura di De Napoli: doppietta di Carnevale in apertura della ripresa. Completa l’opera Alemao, entrato al posto di Crippa, da poco recuperato dopo una brutta epatite (così ricorda il cronista) che lo aveva tenuto lontano dai campi di gioco.
Dopo il gol del brasiliano “tedesco” con i baffi, si sentì nascere un brusio sempre crescente che partì dalla curva B. Subito dopo, diventò un vero e proprio coro, scandito con ritmo e allegria: come se le bocche si fossero trasformate in incessanti percussioni battenti a tempo. «Porompompòn! Porom-poron-pompero-però! Porom-poron-pompero-però! Poron-poron-pompò!». Quel coro gioioso, divertente e (soprattutto) coinvolgente si espanse in un batter di ciglia come una dolce “febbre azzurra” (chi si ricorda quella che prese Totò ne “L’imperatore di Capri) in tutto il San Paolo. Era una festa, anzi visto il mese (mi perdoni l’attaccante) un Carnevale di tutti i tifosi orgogliosi ed entusiasti del gioco e dei risultati di una squadra straordinaria. Sarebbe stupendo se domani sera, allagamenti dello stadio permettendo, i tifosi tornassero a cantare quel “porompompero”: adesso il “Ciuccio” è tornato a correre e ha ritrovato un posto nelle zone alte del campionato, bisogna festeggiare.
Marco Liguori
Ps. Il vecchio cronista non è riuscito a trovare su You Tube filmati del “porompompero” di Napoli-Lecce. Inserisce però quelli della partita del 2007 in serie B, che vide il Napoli vincere per 1-0 con gol di Calaiò e volare verso la serie A, con le coreografie delle curve.

Napoli-Lecce 1-0 3 giugno 2007 Stadio San Paolo








Il "Ti amo" della curva B e il coro della curva A in Napoli-Lecce





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il pallone in confusione

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