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domenica 18 gennaio 2009

Bettega junior una cessione da mille euro

Coetaneo della formica atomica
R. C.
TORINO - Questa è proprio bellina. Marco Liguori, giornalista di calcio ed economia, rivela sul suo sito «ilpalloneinconfusione@gmail.com» che la somma sborsata dal Siena per acquistare dalla Juventus a titolo definitivo le prestazioni di Alessandro Bettega ammonterebbe niente meno che a mille euro. Vale la pena di ripeterlo: mille euro. Per l’esattezza, 1.936.270 lire. A suo modo, un piccolo grande record. Alessandro, nato a Torino il 5 maggio 1987, centrocampista duttile di 1,84, è, naturalmente, il figlio di Bobby-gol, uno dei più straordinari juventini di sempre. Per la cronaca, e per la storia, la notizia è contenuta nella relazione sulla gestione del bilancio della società toscana chiuso al 30 giugno 2008. Nel leggere il rapporto cognome-prezzo, i tifosi trasecoleranno: ammesso che Bettega junior non fosse o non sia un aspirante campione, in fin dei conti (appunto) risulta pur sempre rampollo dell’ex vice presidente esecutivo della Juventus ai tempi della Triade. Con Antonio Giraudo e Luciano Moggi, Bettega ha contribuito a perpetuare la leggenda juventina fino alle miserie di Calciopoli, dai cui rigurgiti disciplinari non è mai stato nemmeno sfiorato. E allora? «Forse la gratitudine nel mondo del calcio non esiste», chiosa Marco Liguori. Tutto si può dire tranne che ad Alessandro sia servito il rango e lo status di «figlio di papà». È un prodotto, Alessandro, della feconda Primavera juventina, il granaio che ha fornito alla squadra titolare Nocerino, Marchisio, De Ceglie, Giovinco. Il 24 luglio 2007 viene trasferito al Siena, ex colonia della Juve moggiana, a poche settimane dal taglio del padre «consulente» (22 giugno), una coincidenza altamente simbolica. Mille euro a parte, Bettega junior nel Siena non gioca mai. Il club toscano lo gira in prestito in serie C1 al Monza, dove raccoglie 15 presenze e 3 gol. Dopo aver accarezzato un ritorno a Siena, eccolo a Ravenna in Prima divisione, l’ex Serie C1, con la formula del prestito con diritto di riscatto a favore della società romagnola (e di controriscatto per quella toscana). Alessandro Bettega non toccherà mai, probabilmente, i livelli paterni, ma coloro che hanno steso materialmente il contratto dovranno rispondere, di sicuro, di «buffo» in bilancio.
Fonte: La Stampa - pag 41 venerdì 16 gennaio 2009

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