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lunedì 27 luglio 2009

Ecco luci e ombre della revisione del Tas su Mannini e Possanzini

L’avvocato Fabio Turrà spiega in esclusiva a "il pallone in confusione" il contenuto delle 21 pagine dell’ultima sentenza che ha sancito l’assoluzione dei due calciatori

Mannini e Possanzini sono stati assolti. Ha avuto così termine oggi davanti al Tribunale Arbitrale per lo Sport la lunga telenovela della squalifica dei due atleti iniziata un anno e mezzo fa, quando militavano insieme nel Brescia, a causa della loro inadempienza nel presentarsi in ritardo ai medici del Coni per il controllo antidoping: entrambi erano “puliti” da qualsiasi sostanza proibita. L’organismo giudicante di Losanna ha messo la parola fine smentendo però anche se stesso per le diverse decisioni precedenti: è questo il succo delle 21 pagine della sentenza, esaminate in esclusiva per “Il pallone in confusione” dall’avvocato napoletano Fabio Turrà.

Avvocato Turrà, qual è la sua opinione sulla sentenza del Tas sul caso Mannini/Possanzini?
«Devo esprimere le mie perplessità sulla "revisione" della sentenza n.2008/A/1557 emessa dal Tas. Nella mia precedente intervista a “il pallone in confusione” (clicca qui per leggerla) dissi che la sentenza, seppur ingiusta visto che Mannini e il suo ex compagno di squadra Possanzini erano completamente innocenti, in quanto "puliti" al test antidoping, era "giuridicamente ineccepibile". Purtroppo non si può dire altrettanto di quella che ne ha disposto la revisione.
Perché?
«Per cominciare, la richiesta di revisione avrebbe potuto essere esaminata dalla Corte internazionale solo quando le parti soccombenti in causa, in questo caso la Figc e il Coni, oltre ai due giocatori, avessero potuto contribuire con elementi nuovi di cui non potevano essere a conoscenza in epoca precedente all'emissione della sentenza da riesaminare o di cui non potevano oggettivamente dare prova in quell’epoca».
Può spiegare le criticità?
«La prima si può rinvenire nel fatto che nello statuto e nei regolamenti del Tas non è codificata in alcun modo la possibilità di riapertura di un processo per "revisione". Dunque la sentenza odierna, oltre a destare scalpore, è destinata, come dicono gli esperti del diritto, a fare "giurisprudenza": in altre parole, essa potrà essere invocata, in futuro, come rilevante precedente giudiziario per la riapertura di casi ormai chiusi con sentenze definitive. Chi pratica le aule dei Tribunali (a tutti i livelli, non solo quelli sportivi) sa quanto difficile sia riaprire un caso ormai chiuso con sentenza inappellabile: ebbene la Figc, in questo caso, ci è riuscita».
Sembra di capire che è un “pasticcio” giuridico…
«Proprio così, anche se si esamina la seconda criticità. Essa si deve rinvenire nel fatto che la Wada (NDR: l’agenzia internazionale antidoping) che, ricordiamo, aveva fatto appello al Tas perchè riteneva troppo blanda la sanzione di 15 giorni di sospensione dall'attività agonistica, inflitta ai due giocatori del Brescia dal Giudice di Ultima Istanza del Coni, chiedendo la condanna con una squalifica di due anni - poi dimezzata dal Tas, abbia di buon grado accettato di riaprire un caso chiuso a suo favore. Nella pratica forense, una tale disponibilità non la si rinviene praticamente mai, ed è facile immaginarne i motivi».
Ma come potrebbe essere successo tutto ciò?
«Stavolta la Wada, a distanza di pochissimo tempo dall'emissione della sentenza del Tas, non ha frapposto ostacoli, ovvero si è dimostrata disponibile ad un nuovo giudizio sugli stessi fatti: questa è la prova evidente che qualcosa deve essersi mosso, a livello internazionale, per "convincere" la Wada ad accettare la riapertura del processo. E' probabile, infatti, che la nostra Federazione, attraverso i suoi componenti più rappresentativi, abbia sollecitato i vertici europei e mondiali del calcio, per fare pressione sulla Wada e rendere possibile così la riapertura del caso».
E quindi Mannini e Possanzini sono stati assolti: esistono a suo parere altri punti oscuri?
«Per giungere a tanto sono state molte le anomalie processuali, come ad esempio citare testimoni la cui individuazione era possibile anche nel primo processo. A mio avviso, questa è la terza criticità ed è stata commessa dalle parti tutte e anche dalla Corte internazionale stessa che ne ha ammesso l’audizione, portando alla revisione della sentenza n.1557/2008 del Tas, di fatto rendendola inefficace e ridando validità a quella del Giudice di ultima istanza del Coni di squalifica per soli 15 giorni, peraltro già scontata dai due calciatori».
Per concludere, quali sono le conseguenze della “revisione”?
«Se da un canto ha reso possibile eliminare la palese ingiustizia derivante dall’allora squalifica inflitta, ha reso, almeno apparentemente, meno stringenti i dettami della normativa mondiale anti-doping e meno credibile l'operato del Tas che nella sentenza odierna arriva - impiegando ben 21 pagine - a smentire se stesso».
Marco Liguori
Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte

Per leggere la precedente intervista all'avvocato Turrà sul caso Mannini-Possanzini cliccare qui

domenica 26 luglio 2009

E' morto l'ex giocatore del Napoli, Italo Romagnoli

E' morto a Portici, in provincia di Napoli, all'età di 94 anni Italo Romagnoli, ex calciatore di Napoli, Fiorentina, Lazio e Pescara degli anni 40'. Romagnoli ha giocato in tutti i reparti ricoprendo addirittura il ruolo di portiere quando il regolamento non prevedeva ancora le sostituzioni. Ha indossato la maglia azzurra dal 38' al 40' e a fine carriera nella stagione 1946/47.
Fonte: Tuttonapoli.net

Il pallone in confusione alza il velo sui conti 2008 del Real Madrid

Nell’esercizio chiuso al 30 giugno con un utile di 35,3 milioni si nota lo squilibrio a favore dell’indebitamento a breve rispetto al lungo termine; il calo di vendite nel settore merchandising di circa 10 milioni; lo scarso apporto di ricavi da Champions League per i cattivi risultati e la notevole presenza di proventi straordinari oggetto di contestazione nell’assemblea generale dei soci

La famosa squadra di calcio del Real Madrid fa parte di un gruppo composto da due società: Real Madrid Club de Fùtbol e Real Madrid Gestión de Derechos S.L..
Real Madrid Club de Fùtbol si costituì nel 1902 ed attualmente ha come oggetto principale la pratica e la promozione del calcio e del basket.
Real Madrid Gestión de Derechos S.L. si costituì nel 2004 e attualmente è controllata al 70% da Real Madrid Club de Fùtbol. Tale società ha come oggetto sociale l’amministrazione dei beni e dei diritti di cui sono titolari i suoi soci, la contrattazione per lo sfruttamento di una parte dei diritti di merchandising, dei diritti di immagine del club sportivo e dei giocatori, e di internet.
Real Madrid Club de Fùtbol è la controllante mentre Real Madrid Gestión de Derechos S.L. è la controllata.
L’esercizio chiuso al 30 giugno 2008, chiude con un risultato positivo ed un patrimonio netto positivo. Da segnalare: lo squilibrio a favore dell’indebitamento a breve rispetto a quello a lungo termine; il calo di vendite nel settore merchandising di circa 10 milioni; lo scarso apporto di ricavi da Champions League per i cattivi risultati e la notevole presenza di proventi straordinari oggetto di contestazione nell’assemblea generale dei soci, riunitasi per l’approvazione del bilancio nel mese di dicembre 2008.
Comunque, bisogna anche evidenziare la proprietà dello stadio e di altri edifici, la sottovalutazione del parco giocatori e il notevole fatturato.

LO STATO PATRIMONIALE
Il bilancio consolidato del Real Madrid al 30 giugno 2008 espone un totale dell’attivo pari a 739,1 milioni contro i 668,2 milioni del 30/062007.
Le immobilizzazioni sono presenti per 528,4 milioni , mentre al 30 giugno 2007 ammontavano a 476,7 milioni , segnando un incremento del 10,85% . L’attivo circolante, che risulta pari a 208,6 milioni a fronte di 190,9 milioni del 30 giugno 2007, evidenzia un aumento del 9,27%. I ratei e risconti attivi pluriennali ammontano a 2,1 milioni (0,6 milioni nel 2007). L’attivo immobilizzato è pari al 71,49% del capitale investito.
Tra le immobilizzazioni vi è la presenza di Immobilizzazioni Immateriali “Sportive” rappresentate dai diritti di acquisto dei calciatori per l’importo netto di circa 201,7 milioni (86,7 al 30/06/2007); Altre Immobilizzazioni Immateriali per 11,4 milioni (0,3 milioni nel 2007); Immobilizzazioni Materiali per l’importo netto di circa 302,9 milioni (314,2 nel 2007) e Immobilizzazioni Finanziarie per 12,4 milioni (75,5 milioni nel 2007).
L’incremento delle immobilizzazioni immateriali è dovuto in parte all’’investimento nell’acquisto di giocatori, che per la stagione 2007/2008 è stato di 137,5 milioni , ma anche a “movimenti contabili”. Infatti era abitubine contabile del Real Madrid quella di ammortizzare completamente i costi del trasferimento dei giocatori nel momento dell’acquisizione, ma ,dal 1 luglio 2007, si è deciso di ammortizzare tali costi in base alla durata del contratto, pertanto si sono corretti i conti contabilizzando un incremento di immobilizzazioni per diritto di acquisto giocatori pari a 68,3 milioni , generando un provento straordinario corrispondente. Lo stesso discorso si è applicato per le altre immobilizzazioni immateriali riguardanti diritti e concessioni, generando un incremento nelle immobilizzazioni di 13,3 milioni con relativo provento straordinario. Secondo i critici, tra cui Martinez Bravo portavoce di un gruppo oppositore al presidente Ramon Calderon (dimessosi in gennaio per presunte illegalità avvenute nella sua rielezione nel dicembre precedente), anche se ciò permesso dalla normativa spagnola, si è trattato ugualmente di un “trucco contabile” usato per mascherare una perdita di 50 milioni . Tale operazione ha generato anche implicazioni fiscali con il ricalcolo delle imposte relative agli esercizi precedenti.
Lo stadio è iscritto a bilancio per un valore lordo di 281,7 milioni e risulta ammortizzato per 35 milioni , in considerazione di una previsione di 50 anni di vita utile del bene. E’ presente in bilancio la voce “altri terreni e costruzioni” per un valore lordo di 39,8 milioni ammortizzata per 8 milioni , in considerazione di una previsione di 35 anni di vita utile del bene.
L’attivo circolante è composto da rimanenze per 1,5 milioni (1,4 nel 2007); crediti per 119,4 milioni (89,6 nel 2007); attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni per 83,9 milioni (84 nel 2007); Disponibilità liquide per 0,8 milioni (14,4 nel 2007); risconti attivi a breve per 3 milioni (1,5 nel 2007).
Dal lato del passivo è presente un patrimonio netto positivo per 176,3 milioni con un incremento del 25,04% rispetto ai circa 141 milioni del 30 giugno 2007; debiti a breve per circa 331,3 milioni con un incremento del 18,11% rispetto ai 280,5 milioni registrati al 30 giugno 2007; debiti a lungo termine per circa 180 milioni (206,8 milioni nel 2007) con un decremento del 12,96%; risconti passivi pluriennali per circa 31 milioni (16,2 milioni nel 2007) e fondi rischi per 20,5 milioni (23,7 al 30/06/2007).
I debiti a breve sono rappresentati da debiti commerciali per 62,9 milioni ; debiti non commerciali per 183,7 milioni e risconti passivi per ricavi anticipati di competenza dell’esercizio successivo per 84,6 milioni (41,9 milioni nel 2007).
Tra i debiti a breve definiti “non commerciali” sono esposti i debiti verso le società sportive per trasferimento giocatori per 69,4 milioni ; debiti verso la Pubblica Amministrazione per IVA, imposte e debiti previdenziali per 15,4 milioni ; debiti verso fornitori di immobilizzazioni per 26,4 milioni (37,6 nel 2007); debiti per imposte differite per 13,6 milioni, debiti verso il personale per 58,9 milioni (57,3 nel 2007).
L’indebitamento a breve è meritevole di attenzione perché è pari al 44,82% del capitale investito e se consideriamo l’incidenza dei ricavi anticipati sul capitale investito è pari all’11,44%, in altri termini l’11,44% del capitale investito è finanziato da ricavi di esercizi futuri incassati anticipatamente.

CONTO ECONOMICO
Il totale dei ricavi ammonta a 365,8 milioni mentre al 30 giugno 2007 ammontavano a 350,9 milioni , l’incremento è del 4,25%.
I Ricavi operativi sono composti da: ricavi da stadio e soci per 115,9 milioni (94,4 nel 2007), che segnano un incremento del 22,78%; ricavi da amichevoli e competizioni internazionali per 17,2 milioni (17,5 nel 2007), che segnano un decremento dell’1,71% e incidono sul totale dei ricavi per il 4,7%; diritti tv per 118,5 milioni (114,8 nel 2007) con un incremento del 3,22%; Ricavi da attività di marketing per 114,2 milioni (124,2 milioni nel 2007), con un decremento dell’8,05%.
I costi operativi ammontano a 351,6 milioni (322,8 nel 2007) e segnano un incremento dell’8,92%.
Tra i costi operativi si segnala il costo del personale ammontante a 167,1 milioni (167,4 milioni nel 2007) pari a circa il 45,68% dei ricavi operativi (47,71% nel 2007).
Il costo del personale del settore calcio ammonta a 140 milioni , quello del basket a 17,8 milioni, mentre il personale delle strutture costa 9,2 milioni .
Gli ammortamenti ordinari ammontano a 82,3 milioni contro i 38 milioni del 30 giugno 2007, registrano un aumento di 44,3 milioni .
Il risultato operativo espone un risultato positivo di 14,2 milioni , in diminuzione del 49,47% rispetto ai 28,1 milioni registrati nell’esercizio 2006/2007.
Il risultato della gestione finanziaria è negativo per 1,8 milioni (2,5 milioni nel 2007)
Pertanto il risultato ordinario, ossia prima della gestione straordinaria e delle tasse, rimane positivo per 12,4 milioni (25,6 milioni nel 2007), comunque in diminuzione del 51,56%.
I proventi straordinari ammontano a 107 milioni (38 milioni nel 2007), di cui 21,2 milioni per le plusvalenze derivanti da cessioni giocatori (35,6 nel 2007) e 85,8 milioni per altri proventi straordinari (2,3 milioni nel 2007) derivanti dal ripristino degli ammortamenti per immobilizzazioni immateriali.
Gli oneri straordinari ammontano a 68 milioni (19,9 nel 2007), di cui 9,5 per minusvalenze sulla cessione dei giocatori; 21,9 milioni per una sentenza sfavorevole in un contenzioso fiscale relativo al periodo 1996-1999; 2,3 milioni come accantonamento a fondo rischi sempre per sanzioni fiscali. Tra gli oneri straordinari figura anche l’importo di 21,3 milioni dovuto al ripristino per competenza della cessione dei diritti di opzione, riguardanti alcuni diritti in materia di audiovisivi e pubblicità, che furono messi a ricavo per intero. Questo importo è stato corrispondentemente allocato in una voce dei risconti passivi.
Come conseguenza il risultato della gestione straordinaria è positivo per 39 milioni (18 nel 2007) che determina un risultato lordo d’esercizio prima delle imposte pari a 51,4 milioni , mentre al 30 giugno 2007 era pari a 43,7 milioni.
Detratte le imposte pari a 16,1 milioni (8,5 milioni nel 2007) si ottiene un utile netto di esercizio di 35,3 milioni (35,2 milioni nel 2007).
Luca Marotta
jstargio@gmail.com
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venerdì 24 luglio 2009

De Laurentiis e Lavezzi: fine di un idillio?

Cosa accade all’ombra del Vesuvio? No, non sta esplodendo il celebre e temuto vulcano: è invece deflagrata la rottura tra il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, e uno dei suoi giocatori più noti e amati dal pubblico, Ezequiel Lavezzi. Dopo un idillio durato due anni, ecco forse che sul film del campione argentino si sta per scrivere la parola “fine”. Un finale triste e amaro, che forse in tanti non si attendevano: ma, come si dice, tanto tuonò che piovve. Ci sono state altre occasioni in cui De Laurentiis aveva tuonato – come Giove Pluvio – contro il campione argentino: sembrava tutto finito e, invece, non è stato così. Considerata la “reprimenda” lanciata dal numero uno azzurro nella conferenza stampa di giovedì scorso, vorrei fare alcune ipotesi riguardo alle cause. Congetture del tutto personali, dettate più dalla ragione, che, per dirla con Edoardo Bennato «mi ha un po’ preso la mano», che da vere e proprie notizie raccolte qua e là, che peraltro sono molto difficili da reperire. Insomma, cercherò di dare una spiegazione a questo “giallo” napoletano.
Innanzitutto, non credo affatto che la sfuriata di De Laurentiis possa essere stata dettata da motivazioni irrazionali o da semplici comportamenti più o meno irriguardosi di Lavezzi. Invece, potrebbe essere accaduto che il fantasista avesse già un eventuale accordo con un'altra società: magari il presidente potrebbe averlo scoperto ed essere andato su tutte le furie. E tutto ciò potrebbe essere avallato da ipotetiche condizioni contrattuali, che consentirebbero al campione di poter lasciare il Napoli con relativa facilità. Non a caso in queste ultime ore si sono infittite le voci riguardanti l’interessamento di Milan e Inter. Si dirà: ma c’era già stato quello di Juventus e Liverpool, poi finito nel nulla. Però stavolta, alla luce del discorso di De Laurentiis, la situazione è diversa: è difficile, ma forse non impossibile, la riconciliazione. Tutto ciò è alla base dello sfogo di giovedì che umanamente è comprensibile: forse il presidente si è sentito “tradito” dal comportamento del suo giocatore e ha inveito contro di lui. Probabilmente sarebbe stato meglio “lavare i panni sporchi” in famiglia, chiudendo (se proprio fosse questa l’intenzione) la vicenda con un comunicato laconico in cui si annunciava la cessione di Lavezzi alla società “x” per la cifra “y”. Si sarebbe scatenata la caccia alle motivazioni, ma almeno la vicenda non avrebbe avuto il suo triste “the end”.
I tifosi sono al fianco del presidente, che ha dimostrato autorevolezza e decisione nella vicenda: per molti, il richiamo di De Laurentiis ai doveri contrattuali deve diventare un obbligo per tutti i suoi giocatori. Forse, aggiungo io, avrebbe dovuto già farlo in precedenza, quando Lavezzi aveva già dato segni d’insofferenza nel corso del campionato appena concluso: chissà, è sopraggiunto il fatto nuovo che ho spiegato in precedenza. Dunque, non ha più voluto transigere, così come forse non ha voluto cedere a ulteriori richieste economiche. Il giocatore percepisce 1,1 milioni di euro ed è legato contrattualmente alla società azzurra sino al 2013: nella media della serie A non è una cifra eccessiva. Su questo punto avanzerei una considerazione: il presidente avrebbe potuto usare la politica del bastone e della carota, magari utilizzando il pugno di ferro sul rispetto del vincolo, ma elevando (senza eccedere) la paga dell’argentino.
A molti sostenitori azzurri l’eventuale addio di Lavezzi recherà un gran dispiacere: è stato il giocatore che, dopo Maradona, ha fatto sognare i napoletani con le sue giocate fantasiose e le accelerazioni improvvise…a cosa penseranno, vedendolo giocare con un’altra maglia, magari contro il Napoli? Tutto ciò non fa bene all’atmosfera del gruppo che Donadoni sta cercando faticosamente di creare nel ritiro austriaco, amalgamando anche i nuovi acquisti, che fanno ben sperare per la prossima stagione. I due contendenti possono ancora ripensarci e fare un passo indietro. E’ quello che i tifosi, nonostante tutto, sperano.
Marco Liguori
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domenica 19 luglio 2009

Profondo rosso per la Red Football Shareholder Limited

La holding che controlla il Manchester United presenta al 30 giugno 2008 una perdita di 48 milioni di euro e un indebitamento netto per 780 milioni di euro

Red Football Shareholder Limited, è la società holding che controlla il Gruppo, nel cui perimetro di consolidamento rientra il club di calcio del Manchester United. Essa è una società operante e registrata nel Regno Unito ed è il vertice più alto della catena di controllo con sede nel Regno Unito, ma a sua volta è controllata da Red Football Limited Partnership, una partnership a responsabilità limitata registrata nel Nevada (USA).
Nella relazione del presidente Malcolm Glazer (nella foto), si legge che i quattro elementi chiave della strategia di crescita del Gruppo sono i seguenti:
1. Consolidare i successi nel campo sportivo;
2. Trattamento dei tifosi come clienti;
3. Sviluppo del brand (marchio) a livello mondiale;
4. Lo sviluppo dei diritti mediatici del club.
Red Football Shareholder Limited controlla direttamente Red Football Joint Venture Limited (Holding company) e indirettamente Red Football Limited (Holding company), ed altre società tra cui Manchester United Football Club Limited (squadra di calcio professionistica). Tra le controllate esistono società che operano nel settore dei media, nel settore immobiliare e nel settore alberghiero.
Ciò che caratterizza tale bilancio è l’enorme indebitamento, che determina un’incidenza di oneri finanziari determinante la situazione di perdita. E’ bene ricordare che tale situazione di indebitamento è dovuta quasi esclusivamente all’operazione di leverage buy out (ossia leva finanziaria) che permise ai Glazer di acquisire il club di calcio del Manchester United attraverso una società veicolo indebitata (Red Football Limited), che è stata consolidata nel Gruppo. Ovviamente un bilancio fortemente indebitato, come quello che esporremo in sintesi, deriva anche da una situazione di sottocapitalizzazione, ossia lo scarso apporto di mezzi propri. Questo è stato possibile finora anche perché i flussi di finanziamento derivanti dalla gestione operativa sono positivi per circa 88,2 milioni di sterline (98 milioni di euro) e il risultato d’esercizio prima degli oneri finanziari e tributari risulta anche esso positivo per 24.059 migliaia di sterline (26,7 milioni di euro circa). Da segnalare, inoltre, il forte incremento del fatturato del 21,97%.
Nell’esporre i dati utilizzeremo un cambio euro/sterlina pari a 0,90.
STATO PATRIMONIALE
Lo Stato patrimoniale consolidato al 30 giugno 2008, in sintesi mostra immobilizzazioni per774.976 migliaia di sterline (861 milioni di euro), un attivo circolante per 102.975 migliaia di sterline(114 milioni di euro), passività consolidate e passività a breve per complessive 841.862 migliaia di sterline (935 milioni di euro) e mezzi propri per 36.089 migliaia di sterline (40 milioni di euro). Di contro, lo Stato patrimoniale consolidato al 30 giugno 2007 in sintesi mostrava immobilizzazioni per 826.819 migliaia di sterline (918 milioni di euro), un attivo circolante per 87.975 migliaia di sterline (97 milioni di euro), passività consolidate e a breve per complessive 835.092 migliaia di sterline (927 milioni di euro) e mezzi propri per 79.702 migliaia di sterline (88 milioni di euro).
Nella sostanza i debiti sono aumentati dal 30/06/2007 al 30/06/2008 di circa 9 milioni di euro (+1% circa). E’ bene ribadire che i debiti per la maggior parte, 83% circa, riguardano passività consolidate, ossia a medio lungo termine.
Tra le immobilizzazioni immateriali emerge un notevole valore di avviamento pari a 421.453 migliaia di sterline (468 milioni di euro), nel 2007 ammontava a 451 milioni di sterline (501 milioni di euro). L’avviamento esposto è dovuto alla differenza tra valutazione al “Fair Value” e il valore di acquisto delle società controllate. Tale differenza viene ammortizzata in 15 anni.
Le immobilizzazioni immateriali nette relative alla rosa calciatori ammontano a circa 92.739 migliaia di sterline, nel 2007 risultavano pari a 123 milioni di sterline (circa 136,7 milioni di euro), registrando un decremento del 24,66%. Al 30/06/2008, il costo storico della rosa calciatori risulta essere 201,4 milioni di sterline (2007: 207,80) il valore del relativo fondo di ammortamento ammonta a 108,7 milioni di sterline (2007: 84,80).
Le immobilizzazioni materiali sono pari a 260.784 migliaia di sterline (289,7 milioni di euro), nel 2007 ammontavano a 251.958 migliaia di sterline.
I crediti entro l’esercizio sono esposti per 42.487 migliaia di sterline (47 milioni di euro), nel 2007 erano 23 milioni di sterline, quelli con durata superiore all’esercizio ammontano a circa 10.460 migliaia di sterline (circa 11 milioni di euro), nel 2007 erano 2 milioni di sterline. Le disponibilità liquide risultano pari a circa 49,7 milioni di sterline, nel 2007 erano 62,1 milioni di sterline, segnando un decremento di 12,4 milioni di sterline (13,7 milioni di euro) rispetto all’esercizio precedente.
CONTO ECONOMICO
Il conto economico al 30 giugno 2008 mostra un fatturato (esclusa la joint venture) pari a 256.239 migliaia di sterline (284,7 milioni di euro), mentre al 30 giugno 2007 risultava un fatturato (esclusa la joint venture) pari a 210.081 migliaia di sterline (circa 233,4 milioni di euro) con un aumento del 21,97% rispetto all’esercizio precedente .
I 256,2 milioni di sterline, tra cui è bene evidenziare che non sono ricomprese le plusvalenze da cessioni calciatori, provengono da tre fonti di entrate (dati in milioni di sterline):
- Gare 101,5 (92,5 nel 2007), con un’incidenza del 39,62% sul totale (44,05% nel 2007)
- Media per 90,7 (61,5 nel 2007) , con un’incidenza del 35,40 % sul totale (29,28% nel 2007)
- Attività commerciale per 64 (56 nel 2007) , con un’incidenza del 24,98% (26,67% nel 2007).
Il totale delle spese operative ammonta a 255.313 migliaia di sterline (283,6 milioni di euro), nel 2007 era pari a 202.962 migliaia di sterline (circa 225 milioni di euro). Tra di esse si segnala il costo del personale per 121.080 migliaia di sterline (nel 2007 il costo era di 92.310 migliaia di sterline) pari al 47,25% del fatturato, l’ammortamento della rosa calciatori per 35.481 migliaia di sterline, nel 2007 era 24.252 migliaia di sterline, l’ammortamento dell’avviamento per 35.258 migliaia di sterline, nel 2007 ammontava a 34.933 migliaia di sterline e l’ammortamento delle altre immobilizzazioni per 8.720 migliaia di sterline, nel 2007 ammontava a 9.086 migliaia di sterline. Al 30 giugno 2008 il personale del gruppo contava 544 unità di cui 68 calciatori, al 30 giugno 2007 invece erano 449 unità di cui 63 calciatori.
L’eccedenza di plusvalenze relative alla cessione dei contratti dei calciatori è pari a 21.831 migliaia di sterline (24,2 milioni di euro), nel 2007 era 11.760 migliaia di sterline (circa 13 milioni di euro).
Il risultato dell’esercizio prima degli oneri finanziari e delle imposte risulta positivo per 24.059 migliaia di sterline (26,7 milioni di euro), nel 2007 era positivo per 18.606 migliaia di sterline (circa 20,6 milioni di euro) con un incremento del 29,31%.
Gli oneri finanziari netti ammontano a 68.839 migliaia di sterline (circa 76,4 milioni di euro), nel 2007 ammontavano a 81.181 migliaia di sterline (circa 90,2 milioni di euro), con una riduzione del 15,20%.
La perdita del periodo risulta essere pari a 42.966 migliaia di sterline (circa 47,7 milioni di euro), nel 2007 ammontava a 58.156 migliaia di sterline (circa 64,6 milioni di euro), con una riduzione del 26,12%.
RENDICONTO FINANZIARIO
La variazione delle disponibilità liquide è stata negativa per 12.384 migliaia di sterline (13,7 milioni di euro), nel 2007 invece era positiva per 56.100 migliaia di sterline (circa 62,3 milioni di euro).
Questa variazione negativa si è registrata nonostante un flusso di cassa positivo generato dall’attività operativa per 88.195 migliaia di sterline (circa 98 milioni di euro) e dall’attività di finanziamento per un importo di 2.300 migliaia di sterline.
I deflussi sono stati determinati dall’attività di investimento che ha determinato un surplus di uscite per l’importo di 43.021 migliaia di sterline; dai costi inerenti il debito che hanno determinato un surplus di uscite per 58.732 migliaia di sterline, dalla tassazione che ha inciso con un flusso negativo di 205 migliaia di sterline e dall’attività di acquisto e cessioni di azioni per 921 migliaia di sterline.
IL DEBITO DEL GRUPPO
La posizione finanziaria al 30 giugno 2008 mostra un indebitamento netto pari a circa 699 milioni di sterline (circa 776,8 milioni di euro) in crescita rispetto ai 666 milioni di sterline dell’esercizio precedente (circa 740,8 milioni di euro) di circa il 4,87%.
Il 73% circa di questo indebitamento fa capo a Red Football Limited, ossia il veicolo utilizzato per l’acquisizione del club calcistico del Manchester United.
I prestiti bancari privilegiati ammontano complessivamente a 518.695.000 sterline (circa 576 milioni di euro) sono compresivi di oneri finanziari capitalizzati.
Tra i prestiti bancari privilegiati, 510.695.000 sterline (circa 567 milioni di euro) riguardano il debito contratto da Red Football Limited, per l’acquisizione del Manchester United. Tale debito comporta il sostenimento di oneri finanziari con un tasso interesse basato sul Libor maggiorato di un margine che varia tra 2,125% e il 5,00%. In base ad un accordo datato 16 agosto 2006, due società controllate Manchester United Limited e Manchester United Football Club Limited risultano ancora garanti, con il loro patrimonio (che include l’Old Trafford), del debito privilegiato contratto dalla controllante Red Football Limited per la cifra di 567 milioni di sterline (nel bilancio dell’esercizio precedente erano garanti per 425 milioni di sterline). Per quanto riguarda la durata sono previsti termini medio-lunghi tra i 7 ei 10 anni a decorrere dalla data del contratto, ossia il 16 agosto 2006, con una vita media di 8,1 anni.
Tra i presititi bancari privilegiati, inoltre, troviamo anche un prestito bancario di 8 milioni di sterline facente capo a Alderley Urban Investments Limited, una controllata di Manchester United Limited. Tale prestito fa riferimento ad un contratto che prevede l’applicazione del tasso di interesse Libor maggiorato dell’1%. Di questi 8 milioni di sterline 3.801.000 sono rimborsabili in rate trimestrali da ottobre 2008 a luglio 2018 ed il saldo di 4.199.000 sterline deve essere rimborsato il 9 luglio 2018.
Oltre ai prestiti bancari privilegiati esiste un prestito chirografario per l’ammontare di 5 milioni di sterline, contratto per la quota di minoranza di MUTV (una controllata del Manchester United Limited).
Infine, troviamo una specie di debito mezzanino contratto in data 16 agosto 2006, sotto forma di PIK, che al 30 giugno 2008 risulta pari all’importo di 175.479.000 sterline, a causa della capitalizzazione degli interessi che sono maturati a tasso fisso nella misura del 14,25% annuo. La durata prevista del prestito è di 11 anni a decorrere dal 16 agosto 2006. Quest’ultimo debito riguarda Red Football Joint Venture Limited.
Luca Marotta
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venerdì 17 luglio 2009

Scontri Milan-Inter febbraio 2009: sei condanne fino a quattro anni e mezzo

Il giudice delle direttissime di Milano ha condannato a pene comprese tra i sei mesi di reclusione e quattro anni e mezzo di carcere sei ultrà milanisti accusati, a vario titolo, di rissa aggravata e lesioni per gli scontri avvenuti durante il derby del 15 febbraio scorso. Un tifoso rossonero, invece, è stato assolto. Alla pena più alta è stato condannato Luca Lucci, che sferrò un pugno contro un tifoso nerazzurro che perse l'uso di un occhio. Al supporter dell'Inter, costituito parte civile, è stata riconosciuta una provvisionale di 140 mila euro a carico dei sei condannati da versare in solido. Il giudice ha anche disposto per i condannati il divieto d'accesso allo stadio dai due anni ai cinque anni. Francesco Lucci, fratello di Luca, è stato condannato a due anni e sei mesi. Dopo la lettura della sentenza, alcuni amici degli imputati, molti dei quali con addosso la maglia della curva sud milanista, hanno urlato «bastardi» e «a Spaccarotella hanno dato sei anni». Alcuni momenti di tensione si sono verificati all'uscita degli imputati e dei loro amici dall'aula.
«Quel pugno mi ha cambiato la vita e moralmente non sto bene». Lo ha detto V. M., tifoso neroazzurro che durante il derby del 15 febbraio scorso venne colpito da un pugno e perse la funzionalità dell'occhio sinistro. Oggi gli ultrà milanisti, accusati a vario titolo di rissa aggravata e lesioni in relazione a quegli scontri, sono stati condannati a Milano a pene fino a 4 anni e 6 mesi. «Cerco di non soffermarmi troppo su quello che mi è accaduto, altrimenti rischio di diventare pazzo», ha spiegato il tifoso dell'Inter che si è costituito parte civile nel processo. «Ho l'aiuto degli amici che mi stanno vicino», ha aggiunto il giovane, spiegando anche che il suo occhio «si è completamente svuotato di materia per quel pugno e non ho più il cristallino e l'iride». I medici, ha raccontato il giovane, «hanno detto che sicuramente nella mano il mio aggressore aveva un oggetto tagliente». Luca Lucci, l'ultrà del Milan che sferrò il pugno, è stato condannato a 4 anni e sei mesi. In un'udienza del processo l'imputato aveva spiegato di essere dispiaciuto per quello che era successo. «Si fa fatica a credergli, perchè in questo processo ho capito veramente chi è questa persona», ha affermato il tifoso dell'Inter colpito quella sera allo stadio.
Fonte: Ansa

giovedì 16 luglio 2009

Iniziativa di solidarietà del ForumOlimpia per l'Abruzzo

Gli iscritti di ForumOlimpia.it hanno deciso di mettere all’asta su eBay le maglie da gioco dei due giocatori dell'Olimpia Basket Milano, Marco Mordente e Luca Vitali, relative alla stagione appena conclusa e autografate da tutta la squadra. La cifra ricavata sarà donata a favore della "Scuola Minibasket L'Aquila". L'iniziativa è un progetto creato dalla Associazione Senza Fine di Lucro Minibasket Aquila che ha come scopo primario di cercare di alleviare la vita precaria dei bambini e dei ragazzi nelle tendopoli dell’Aquila attraverso progetti dedicati alla pallacanestro. Le maglie furono donate dall'Olimpia Basket ai tifosi di Forumolimpia.it dopo la pubblicazione, su Leggo del 17 giugno scorso, di una pagina di ringraziamento pagata dai tifosi.

Per partecipare all'asta basta cliccare i link dell'asta delle due maglie su eBay:
Marco Mordente

Luca Vitali

martedì 14 luglio 2009

CRAC ANCONA: condannato Pieroni a 4 anni e otto mesi

Quattro anni e otto mesi di reclusione per bancarotta fraudolenta per distrazione, truffa e tentata truffa aggravata. È la condanna inflitta oggi dal tribunale di Ancona nei confronti di Ermanno Pieroni, ex patron dell'Ancona calcio, a conclusione del processo per fatti fino al 2004 quando la società venne dichiarata fallita. L'ex numero uno biancorosso è stato invece assolto dall'accusa di bancarotta documentale perchè il fatto non sussiste. Il collegio, presieduto da Antonio Frisina, ha condannato anche l'ex direttore amministrativo del club Gianfranco Cusini a due anni e due mesi di reclusione per concorso in bancarotta fraudolenta per distrazione. Secondo l'accusa, rappresentata dal pm Irene Bilotta, avrebbe concorso alla distrazione di denaro alterando le scritture contabili. Otto mesi di reclusione, invece, per l'ultimo ad prima del crac, Vincenzo D'Ambrosio, ritenuto responsabile solo di tentata truffa per i contributi federali incassati mediante, secondo l'accusa, scritture contabili alterate che, dunque, non potevano essere valido presupposto per l'iscrizione al campionato. Come Pieroni, anche D'Ambrosio è stato assolto dal concorso in bancarotta documentale. Alle parti civili, la curatela fallimentare dell'Ancona calcio e la Figc, i giudici hanno riconosciuto il diritto ad essere risarcite di un danno da quantificare in sede civile. Il tribunale depositerà la sentenza in 90 giorni. Quasi scontato il ricorso in appello contro la sentenza da parte dei difensori. Pieroni ha sempre sostenuto di non aver mai distratto fondi dalle casse dell'Ancona ma di avere utilizzato il denaro uscito sottobanco per pagare giocatori e altri tesserati in nero.

venerdì 10 luglio 2009

Diritti tv: nuova partita tra Mediaset e Sky

Con i bandi per la vendita centralizzata dei diritti tv dei campionati di serie A 2010-2012, resi noti oggi dalla Lega Calcio, si apre un nuovo fronte nel duello a distanza tra Mediaset e Sky. Entrambi i gruppi, infatti, concorreranno per trasmettere a pagamento le partite, ciascuno sulla sua piattaforma di elezione, il Biscione sul digitale terrestre, Sky ovviamente sul satellite, sborsando però varie decine di milioni di euro in più. In base ai sei pacchetti definiti dalla Lega - che punta a un introito complessivo di 1,8 miliardi nel biennio - è di 570 milioni per il 2010-2011 e di 578 per la stagione successiva, il prezzo minimo da sborsare per il Platinum Live, rivolto alle tv satellitari e relativo alla diretta di tutti gli incontri. Insomma, Sky - che la serie A 2009-2010 ha speso una cifra vicina ai 500 milioni - per l'anno prossimo dovrà metterne sul piatto almeno 570. Avrà però diritto a particolari esclusive: come per la Champions League, potrà accendere le telecamere negli spogliatoi (prima dell'arrivo delle squadre) o con i giocatori (prima dell'ingresso delle squadre in campo per il riscaldamento pre-partita, ma senza giornalista e solo per 60 secondi da trasmettere in differita) e, come nel basket, potrà trasmettere le interviste ai giocatori nell'intervallo. Per il satellite c'è anche il pacchetto Satellite Hilites, per la trasmissione in differita a pagamento delle immagini salienti delle partite: prezzo minimo, 14 milioni per il 2010-2011 e 15 per il 2011-2012. Un'offerta che potrebbe far gola a Conto Tv, che nei giorni scorsi aveva diffidato la Lega dal predisporre pacchetti sul satellite su misura solo di Sky. Per il digitale terrestre i pacchetti per trasmettere le partite a pagamento, in diretta e in esclusiva, sono due: Gold Live, per le gare di 12 squadre (prezzo minimo 210 milioni per il 2010-11 e 225 per il 2011-2012) e Silver Live, per gli altri otto team di serie A (70 milioni per il 2010-2011 e 75 milioni per il 2011-2012). Il primo sembra fatto su misura per Mediaset, che aumenterebbe così del 30% il numero delle partite trasmesse rispetto ad oggi, sborsando un terzo in più della cifra attuale (si stima circa 150 milioni di euro). Il secondo pacchetto sarebbe per Dahlia, l'ex La7 Cartapiù: dalla pay per view si limitano a far sapere che valuteranno il da farsi, pur confermando il proprio interesse per il calcio. Infine, sono previsti i pacchetti Platinum Hilites per gli highlights in chiaro (prezzo minimo, 28 milioni per il 2010-2011 e 30 milioni per la stagione successiva) e Radio Live per la radiocronaca integrale e le interviste radiofoniche post gara (offerta minima 3,8 milioni per il campionato 2010-11, 4 milioni per il successivo). Entrambe le opzioni potrebbero vedere in campo la Rai, che si garantirebbe così anche per le prossime due stagioni Novantesimo minuto e Tutto il calcio minuto per minuto. La decisione spetterà in ogni caso al cda di Viale Mazzini, nelle ultime riunioni prima delle ferie estive. Ma è tra Mediaset e Sky che si gioca il vero confronto. La prima vanta 3,5 milioni di tessere prepagate attive, Sky può contare su 4,8 milioni di abbonati (2 su 3 legati al calcio). In prospettiva, però, il bacino di pubblico del digitale terrestre è destinato inevitabilmente a crescere, con il progressivo passaggio al Dtt: si stima che a fine 2009 le famiglie con digitale terrestre saranno 6,6 milioni (il 27%), a fine 2010 oltre 16 milioni (circa il 70%), a fine 2011 quasi 20 milioni (oltre l'80%). Tutti nuovi potenziali clienti anche per l'offerta pay, anche se solo a fine 2012 tutti gli italiani avranno in casa la nuova tv. Le offerte vanno presentate alla Lega o all'advisor Infront entro le 12 di lunedì 27 luglio: è possibile che, come è accaduto in passato, questa prima fase vada deserta e si passi alla trattativa privata.
Fonte: Ansa

Calciopoli: la Cassazione riammette le parti civili al processo

La terza sezione penale della Cassazione ha accolto il ricorso delle parti civili che nell'udienza del 24 marzo scorso erano state escluse dei giudici del tribunale di Napoli nel processo che riguarda l'inchiesta chiamata 'Calciopolì su presunti illeciti nel campionato di serie A 2004-2005. Tra le parti civili che avevano chiesto di essere ammesse al processo vi sono alcune società calcistiche, Brescia, Atalanta e Bologna, che si ritengono danneggiate perchè nel campionato di allora retrocessero in serie B. Anche Roma e Bologna, la Fgci, il ministero dell'Economia e Finanze, il ministero delle Politiche Giovanili e la Rai avevano chiesto di essere ammessi come parti civili per i danni relativi alla gestione delle scommesse sul campionato. Il processo "Calciopoli" riguarda dirigenti sportivi, tra i quali l'ex dg della Juventus, Luciano Moggi, arbitri e assistenti accusati di associazione a delinquere per episodi di frode sportiva durante il campionato di calcio 2004-2005. La terza sezione penale presieduta da Pierluigi Onorato, in particolare, ha annullato la disposizione del tribunale di Napoli «limitatamente all'esclusione dal processo delle parti civili» disponendo la trasmissione degli atti al tribunale partenopeo.
Fonte: Ansa

venerdì 3 luglio 2009

Lazio: debiti scaduti in maggio ammontano a 11,44 milioni

La voce risulta in aumento dai precedenti 10,87. Salgono gli importi dovuti al personale da 1,26 a 1,30 milioni. L’indebitamento complessivo è pari a 114,37 milioni, composti in gran parte dalla transazione col fisco

Lazio e Roma sono al centro dell’attenzione delle cronache. La società di Claudio Lotito è sotto i riflettori delle varie trattative di calciomercato, con alcuni possibili partenze di calciatori di rilievo come Pandev, Ledesma, De Silvestri. Invece, la società della famiglia Sensi è giunta all’ennesima puntata della “telenovela” della possibile cessione: stavolta è il turno della cordata Fioranelli. Su entrambe pesa lo stato debitorio, su cui la Consob ha imposto la comunicazione mensile al mercato. L’ultima è quella relativa allo scorso maggio: oggi si inizia a esaminare l’indebitamento della Lazio, pari a 114,37 milioni, in calo di 1,36 milioni rispetto ad aprile. Si deve sottolineare che, come espresso dal professore Alfredo Parisi in un suo recente studio sulle società di calcio quotate, entrambe presentano informazioni disomogenee. «Mentre per la Lazio il rispetto della norma regolamentare appare solo formale – scrive Parisi – e non consente alcuna approfondita valutazione, per la Roma l’analisi si presenta dettagliata e diversificata».

Stando sempre alle comunicazioni mensili Consob, la società biancoceleste è riuscita a calare il suo indebitamento soprattutto grazie alla riduzione degli importi dovuti alle altre società di calcio (indicate come “Enti settore specifico”), passate dai precedenti 7,86 a 5,88 milioni. La Lazio continua a pagare regolarmente la transazione con il fisco, stabilita in 23 anni: al riguardo, restano da pagare ancora 85,58 milioni. L’attenzione va posta in modo particolare all’aumento dello somme scadute, passate dai 10,87 milioni di aprile agli 11,44 milioni di maggio. Ciò è avvenuto a causa dell’incremento di quelle dovute al personale da 1,26 a 1,30 milioni: la società non effettua una specifica degli importi dovuti, ma è presumibile che siano per la quasi totalità dovute ai tesserati. L’ammontare totale che deve ancora essere erogato al personale, alla data del 31 maggio scorso, è pari a 4,61 milioni. Crescono anche gli importi scaduti verso i fornitori: da 5,06 a 5,36 milioni. L’ammontare complessivo, dovuto sempre alla fine di maggio, è di 9,57 milioni.

Marco Liguori

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L'indebitamento della SS Lazio al 31 maggio 2009 (fonte: comunicazione della società alla Consob disponibile sul sito www.sslazio.it)

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il pallone in confusione

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