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venerdì 26 marzo 2010

Il "cappotto" del Napoli alla Juventus provinciale

En plein del Napoli in questa stagione contro la Juve: due vittorie sonanti degli azzurri all’Olimpico e al San Paolo che fruttano sei punti d’oro. Insomma un "cappotto" fuori stagione che però resterà negli annali della storia della società partenopea. La memoria del cronista va alla stagione del primo scudetto: correva la stagione di grazia 1986/87 e il Ciuccio battè la Zebra 3-1 a Torino per poi ripetersi 2-1 tra le mura casalinghe di Fuorigrotta. La vittoria di ieri sera per 3-1 ha però un connotato particolare: gli uomini di Mazzarri hanno praticamente fatto tutto da soli, mentre la Vecchia Signora (più vecchia del solito per i suoi tantissimi malanni) è stata praticamente a guardare. A cominciare dal gol dell’effimero vantaggio bianconero: sull’angolo di Camoranesi Del Piero è stato libero di porgere la palla al centro, così come Chiellini è stato franco da marcature. Gli juventini ringraziano e praticano un 4-4-2 che si trasforma via via che scorrono i minuti in un 5-5-0. Il Napoli annaspa e dimentica di fare il…Napoli con le giocate del suo trio offensivo Hamsik-Quagliarella-Lavezzi. La squadra azzurra presenta una manovra con poco costrutto lungo tutto il primo tempo: si ingolfa la fascia destra, l’unica dove si tenta (tramite Maggio) di portare scompiglio agli avversari. Si nota una scarsa propensione degli attaccanti a entrare in area di rigore.
Nell’intervallo c’è stata la "cura" Mazzarri. Il tecnico cambia le carte in tavola allargando Quagliarella e Hamsik sulle fasce, aiutati in sovrapposizione a turno da Maggio a destra, Campagnaro e Zuniga a sinistra. Risultato: il Napoli è completamente trasformato e attacca in modo tambureggiante. In più viene applicato un pressing asfissiante, soprattutto sul portatore di palla: cosa che mette in grande imbarazzo Madama Juve che perde completamente la trebisonda. E così si arriva al netto rigore su Quagliarella. Gli azzurri pareggiano? Neanche per idea: si vuole ancora tenere in suspense la tifoseria del San Paolo. E così Hamsik sbaglia dal dischetto. Ma l’errore non toglie la voglia di giungere all’1-1. Anzi, con il passare dei minuti si vede una Juve sempre più chiusa e catenacciara, senza più idee in fase offensiva, che spera di portare via la vittoria con un golletto. Il suo tecnico Zaccheroni ha fatto però i conti senza l’oste: Hamsik pareggia e inizia la fine per i bianconeri. L’allenatore di Meldola sostituisce Del Piero, che avrebbe dovuto essere espulso per somma di ammonizioni ma che l’arbitro Rizzoli ha graziato, con Grygera. Un difensore per un attaccante: il segnale è chiaro, la Vecchia Signora ha finito la benzina e tenta di portare via disperatamente un punticino proprio come una provinciale qualsiasi che tenta di scampare alla retrocessione. In campo si vedono ben cinque difensori dietro la palla. Ma il Napoli è un martello: arriva l’uno-due micidiale di Quagliarella e Lavezzi e la partita si chiude in trionfo.
I tifosi della curva B avevano lanciato il vaticinio prima dell’inizio della partita: «Noi ci crediamo!» avevano scritto su uno striscione riferendosi alla qualificazione alle coppe europee. E a fine gara alcuni di loro imploravano: «Seppelliteci qui». Ma non è il caso: il bello del Napoli è probabilmente appena iniziato.
Marco Liguori
RIPRODUZIONE (ANCHE PARZIALE) DELL'ARTICOLO CONSENTITA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: IL PALLONE IN CONFUSIONE

Nella foto, tratta da Tuttonapoli.net, il gol del pareggio di Hamsik

giovedì 25 marzo 2010

Il Barcellona perde la partita contro il fisco spagnolo

A seguito di una sentenza della Corte Suprema, è stata notificata una cartella esattoriale per ritenute su lavoro dipendente non versate per 25 milioni di euro. Secondo i giudici il club catalano non sottoponeva a ritenuta la parte del compenso dei giocatori corrispondente ai diritti di immagine. L’utile netto al 30 giugno 2009 è in calo a 6,7 milioni dai precedenti 10,1

Secondo gli amministratori del Fútbol Club Barcelona il modello economico del Club ha dimostrato di essere "solido e sostenibile", sia in circostanze sportive favorevoli che sfavorevoli, ma anche in situazioni di diffusa crisi economica, come si è verificato durante la stagione 2008/2009. In effetti, nonostante la crisi economica, è stato esposto in bilancio un fatturato record di 365,9 milioni di euro,con un utile netto di 6,7 milioni di euro. L’Ebitda (utile calcolato prima di interessi, tasse e ammortamenti) è stato di 84,9 milioni di euro.
Per quanto riguarda il settore calcio, la "temporada" 2008/2009 è stata la stagione della "triplet històric", ossia il conseguimento dell’obiettivo massimo in tre competizioni: "Copa del Rei", "Liga" e "Uefa Champions League". Curiosamente, però, leggendo attentamente le note del bilancio, si può dare anche una definizione diversa della stagione 2008/2009, ossia: una stagione all’insegna del contenzioso legale sia civile, che tributario.
Durante la stagione 2008/09, il Fútbol Club Barcelona è stato al centro di complesse controversie in materia di diritti televisivi. Queste controversie, che riguardano la rivalsa sui diritti UEFA spettanti al gruppo Sogecable, e il pagamento di diritti televisivi nazionali da parte dello stesso gruppo, hanno esitato due sentenze contrapposte, la prima delle quali ha determinato l’accensione di un nuovo prestito bancario, ottenuto da "La Caixa". Il club catalano, dopo aver azzerato un vecchio prestito bancario, rimborsando i 13,5 milioni rimanenti, ha acceso un nuovo prestito bancario "ponte" per poter pagare Audiovisual Sport, S.L. (gruppo Sogecable), a causa di una sentenza sfavorevole. Ciò ha determinato l’esposizione della voce "debiti bancari", al 30 giugno 2009, per la cifra di 29,1 milioni. Quanto sopra è stato causato dalla sentenza del 12 gennaio 2009, che ha condannato Fútbol Club Barcelona a pagare Sogecable la somma di 57, 3 milioni, oltre alle spese legali. Il 2 marzo 2009 il club catalano ha onorato il pagamento previsto dalla sentenza. Invece, il 26 giugno 2009, per un’altra controversia, in materia di diritti televisivi nazionali, Audiovisual Sport, S.L. e la Televisione della Catalogna, come garante solidale, sono state condannate a pagare Fútbol Club Barcelona la cifra di 29,1 milioni di euro. La complessità del contenzioso in materia diritti televisivi è tale che è stata anche oggetto di un rilievo dei revisori della Deloitte.
In materia tributaria, l’11 dicembre 2008, a seguito di una sentenza della Corte Suprema, è stata notificata una cartella esattoriale per ritenute su lavoro dipendente non versate per 25 milioni di euro, compresi gli interessi. Nella sostanza il club catalano non sottoponeva a ritenuta la parte del compenso dei giocatori corrispondente ai diritti di immagine.
Al 30 giugno 2009, Fútbol Club Barcelona contava 163.763 soci. Questo dato è in continua crescita, si pensi che il numero dei soci per la stagione 2002/2003 era 106.135 unità.
Altro dato interessante è la distribuzione geografica dei soci: il 38,3% è di Barcellona città; il 49,3% è della Regione della Catalogna e il 12,4% fuori Catalogna.
Un altro dato che testimonia l’affetto dei tifosi del Barca, verso la propria squadra, è il numero dei visitatori del Museo del club, che dall’anno dell’apertura, avvenuta nel 1984, ha toccato la cifra di 18 milioni di visitatori.
Il contributo che Fútbol Club Barcelona ha dato alla sua fondazione per progetti di collaborazione con l’UNICEF e altre istituzioni delle Nazioni Unite, oltre che per propri progetti, è stato di 2,9 milioni (0,7% dei ricavi operativi). Per l’esercizio 2008/2009 sono stati adottati i nuovi principi contabili, come da Regio Decreto 1514/2007, e non sono stati riportati dati comparativi relativi all’esercizio precedente.
STATO PATRIMONIALE
Il totale delle attività ammonta complessivamente a 510 milioni, di cui 350 milioni per attivo non corrente e 160 milioni per attivo corrente. L’attivo non corrente è composto da immobilizzazioni immateriali per 125 milioni; immobilizzazioni materiali per 113,6 milioni; investimenti immobiliari in terreni per 20.401 migliaia di euro; immobilizzazioni finanziarie per 65,980 milioni, crediti per imposte differite per 24,7 milioni.
Le immobilizzazioni immateriali sportive al lordo degli ammortamenti ammontano complessivamente a 226,7 milioni (203,8 milioni nel 2008), di cui 219,4 milioni sono relative al settore calcio, 4,6 milioni al settore basket, 1,7 al settore pallamano e 956mila euro al settore hockey.
Gli incrementi più importanti sono relativi all’acquisto di Daniel Alves per 32,5 milioni, Alexander Hleb per 16,2 milioni, Seidou Keita per 14 milioni di euro e Henrique Adriano per 8,8 milioni.
Le cessioni dei giocatori più importanti sono state quelle di Ronaldinho (Milan) e di Oleguer (Ajax), che hanno generato plusvalenze per 15,4 milioni, le restanti plusvalenze segnano la cifra di 2,9 milioni. Inoltre si sono registrate minusvalenze per 629mila euro.
Le immobilizzazioni materiali lorde sono passate da 181,2 milioni del 30 giugno 2008 a 181.872 migliaia di euro. Si sono verificati incrementi per 5,6 milioni per lavori di ristrutturazione del Camp Nou e della Città Sportiva de Sant Joan Despí, mentre i decrementi si riferiscono al valore di una particella di terreno a Sant Joan Despí, che si intende vendere nell’esercizio successivo e che in base ai nuovi principi contabili è stata allocato nelle attività correnti alla voce "attività non correnti possedute per la vendita". La voce "investimenti immobiliari" riguarda terreni detenuti per fini speculativi, precisamente nelle Municipalità di Hospitalet de Llobregat e nella Municipalità di Viladecans.
I crediti per contenzioso sono stati oggetto di un rilievo da parte di Deloitte, per la loro natura incerta sia in termini di esito finale, sia in termini di "quantum" che in termini di probabilità di riscossione degli stessi. Il 25 marzo 2009, il club catalano ha presentato appello alla sentenza del 12 gennaio e la cifra esposta rappresenta, secondo il club catalano, l’importo non dovuto e pagato in più al gruppo Sogecable, in conseguenza dell’errata interpretazione contrattuale contenuta nella sentenza.
L’attivo corrente comprende: attività non correnti detenute per la vendita per 4.531 migliaia di euro; crediti commerciali per 134.012 migliaia di euro; crediti finanziari a breve per 7.531 migliaia di euro; ratei e risconti attivi a breve per 3.708 migliaia di euro; disponibilità liquide per 10.269 migliaia di euro. Da segnalare che in base all’applicazione dei nuovi principi il valore delle rimanenze, riguardante per lo più materiale di consumo sportivo, è stato giudicato nullo.
Tra i crediti verso enti sportivi entro l’esercizio successivo si trovano le due milanesi precisamente AC Milan spa per 666mila euro, riguardanti la cessione di Zambrotta e F.C: Internazionale Milano spa, che deve al club catalano 31mila euro per Ricardo Quaresma.
I crediti per contratti relativi alla cessione dei diritti televisivi comprendono l’importo di 29.126 migliaia di euro relativo ai pagamenti, per il 2007/08, inclusi nel contratto stipulato con Audiovisual Sport S.L. Il 25 settembre 2008, il Club ha citato in giudizio Audiovisual Sport SL e Televisione della Catalogna (come garante solidale del contratto), richiedendo il pagamento degli importi indicati. Con sentenza datata 26 giugno 2009, notificata 17 luglio, riguardante il procedimento di cui sopra, Audiovisual Sport, S.L. e Televisió de Catalunya sono state condannate a soddisfare congiuntamente il Club per un importo pari a 29.126 migliaia di euro, oltre gli interessi.
Il patrimonio netto del club è salito a 20,8milioni. Con i vecchi principi contabili, al 30 giugno 2008, risultava un patrimonio netto di 12,8 milioni, mentre con l’adeguamento ai nuovi principi contabili il dato di partenza diveniva 14,6 milioni, a causa di rettifiche contabili operate nelle riserve.
Le passività non correnti ammontano a 129,4 milioni. Esse sono composte da accantonamenti a fondi rischi a lungo termine per 61.131 migliaia di euro; debiti verso enti sportivi per 39,9 milioni; altre passività finanziarie per 4,1 milioni; debiti per imposte differite per 1,8 milioni e ratei e risconti passivi pluriennali per 22,4 migliaia di euro.
Tra i fondi rischi c’è un accantonamento per imposte dovute per il periodo 1996-1999, per un importo totale di 36,2 milioni inclusi interessi. L’anno precedente il fondo imposte era pari a 59,5 milioni. Il decremento è stato causato dall’utilizzo di parte di tale fondo per il pagamento degli importi dovuti per il 1990, 1991, 1992 e primo semestre 1993. Per tale periodo il club ha subito un accertamento che si è risolto favorevolmente in materia di imposte sul reddito, ma che ha prodotto un contenzioso sul trattamento dei diritti di immagine relativi alle prestazioni dei giocatori. Dopo una serie di vari gradi di giudizio, con sentenza del 1 luglio 2008 la Corte Suprema ha respinto il ricorso del club catalano e l’11 dicembre 2008 è stata notifica una cartella per ritenute Irpf (l’Irpef italiana) su redditi di lavoro dipendente non versate che ammonta complessivamente, compresi gli interessi, a 25,3 milioni. Al 30 giugno 2009, l’accantonamento previsto copre un atto di liquidazione, comprensivo di interessi, pari a 32,7 milioni, di cui 22,1 milioni per ritenute IRPF su redditi di lavoro dipendente, 10,1 milioni per IVA e 508mila euro per imposte sul reddito. Anche in questo caso l’atto di liquidazione delle imposte nasce dalla diversa interpretazione che l’agenzia tributaria spagnola ha dato al trattamento da riservare ai diritti di immagine dei giocatori.
Gli accantonamenti per altri rischi, ammontanti a 25 milioni, concernono il pagamento degli oneri di urbanizzazione per i terreni di Can Rigalt per 5.806 migliaia di euro (competenza 2004/05) e il contenzioso con Sogecable S.A., che ha costretto ad accantonare altre 6,5 milioni come rischio per la stagione 2007/08, non ancora giudicata dal tribunale.
Le passività correnti risultano pari a 359,9 milioni di euro. Il grosso di tali passività riguarda la voce debiti commerciali per 246,6 milioni. Le passività finanziarie a breve ammontano a 29,8 milioni. I ratei e risconti passivi a breve termine ammontano a 83,6 milioni.
I debiti commerciali sono composti da debiti verso fornitori per 70,5 milioni, crediti diversi per 4,9 milioni, debiti verso enti sportivi per 49.9 milioni, debiti verso il personale per 60.9 milioni, debiti tributari e previdenziali per 60,9 milioni.
Nella nota 15.3 del bilancio per quanto riguarda i debiti verso il personale viene specificato che il 3 luglio 2009 è stato deliberato il pagamento di 30,9 milioni di euro entro la fine del mese di luglio. Da questa informazione si può intuire che il club catalano paga gli stipendi con alcuni mesi di ritardo.
Le passività finanziarie a breve comprendono i debiti bancari ammontanti a 29,8 milioni. Il 18 febbraio 2009, il club ha formalizzato un accordo di prestito con "La Caixa ", pari a 29,1 milioni con scadenza 18 febbraio 2010, ad un tasso di interesse indicizzato all'Euribor maggiorato di uno spread e di una commissione dell'1% di apertura. Questo prestito è stato destinato a coprire il disavanzo di cassa causato dalla sentenza sulla controversia con Audiovisual Sport SL. Tale prestito è garantito da costituzione del diritto reale di pegno di diritti derivanti da contratto di sponsorizzazione firmato a partire dal 25 ottobre 2006 tra il Club e Nike Europe Operations Netherlands BV.
Il notevole importo dei risconti passivi, circa il 21% del capitale investito, ci induce ad affermare che il club catalano lavora molto con i ricavi anticipati, ma questa è anche una conseguenza del prestigio del club che induce gli sponsor a legarsi con contratti pluriennali, anticipandone anche il pagamento.
CONTO ECONOMICO
La composizione del fatturato, relativo alla stagione 2008/2009, ammontante complessivamente a 365,9 milioni, è stata la seguente:
- proventi per quote soci 17,7 milioni (17,1 milioni nel 2008), con un’incidenza del 4,84% sul totale del fatturato;
- ricavi da stadio per 77,8 milioni, con un’incidenza del 21,26% sul totale del fatturato;
- ricavi da diritti televisivi 135,6 milioni (116,2 milioni nel 2008), con un’incidenza del 37,05% sul totale del fatturato;
- ricavi da attività commerciale e pubblicità 111,9 milioni (85,9 milioni nel 2008), con un’incidenza del 30,60% sul totale del fatturato;
- altri ricavi operativi 22,9 milioni, con un’incidenza del 6,25% sul totale del fatturato;.
I ricavi da stadio sono composti, a loro volta, dalle seguenti voci:
- ricavi da gare per competizioni nazionali calcistiche 28,4 milioni;
- ricavi da gare per competizioni internazionali calcistiche 7,7 milioni;
- ricavi da amichevoli settore calcio 2,1 milioni;
- atri ricavi settore calcio 658mila euro;
- ricavi settore basket 1,4 milioni euro;
- ricavi settore pallamano 101mila euro;
- ricavi settore hockey 10mila euro;
- ricavi altri settori 9mila euro;
- altri ricavi 5,3 milioni;
- ricavi da abbonati 32,3 milioni.
Rispetto all’esercizio precedente il fatturato segna un incremento di 57,1 milioni di euro. Il contributo maggiore a tale incremento è stato dato dai nuovi contratti con Mediaproducción, S.L. (diritti TV) e Nike.
Il risultato della gestione compravendita giocatori ha generato un eccesso di plusvalenze sulle minusvalenze per 17.7 milioni. Il totale delle plusvalenze sulla vendita di giocatori è stato di 18,3 milioni, il 23% in meno rispetto alle 23,9 milioni dell'esercizio precedente.
I costi operativi hanno presentato una variazione di 45,2 milioni, infatti, sono passati da 317,2 milioni di euro registrati nella stagione 2007/08 a 362,4 milioni di euro contabilizzati nella stagione 2008/09. Tale aumento del 14,25% viene giustificato con l’aumento dei ricavi, infatti, se consideriamo unitamente i proventi ordinari e straordinari essi risultano aumentati del 15%, passando da 333,8 milioni a 384,8 milioni.
Il costo del personale ha segnato la cifra di 201,3 milioni, che rappresenta il 55,01% del fatturato. Nell’esercizio precedente il costo del personale è risultato inferiore di 32,9 milioni. La causa di questo aumento è da ricercare nella parte variabile di tale voce di costo legata ai risultati sportivi, che è passata da 25,9 milionidel 2007/08 a 58,3 milioni, infatti, nella stagione precedente, la prima squadra non ha vinto alcun titolo.
Da sottolineare che nella relazione sulla gestione, gli amministratori vantano il fatto che i costi salariali del personale sportivo incidono sul fatturato per il 54,18%, che è un risultato inferiore al 55% fissato come indicatore ottimale da Sports Business Group di Deloitte & Touche. Il numero medio di personale occupato durante l’anno è stato di 1.060 unità. Come riferisce la nota 19.4, bisogna anche considerare che nella voce "servizi esterni" sono allocati i costi per diritto di immagine pari a 15,6 milioni di euro, pari al 4,27% del fatturato. L’ammontare complessivo dei costi per servizi esterni è di 65,2 milioni di euro.
Gli ammortamenti risultano complessivamente pari a 62,5 milioni.
L'utile operativo è stato pari a 22,4 milioni di euro, in aumento del 35% rispetto alla stagione 2007/2008.
I proventi finanziari sono stati pari a 1,5 milioni, mentre gli oneri finanziari registrano la cifra negativa di 15,2 milioni (8,6 milioni nel 2007/08). La causa dell’aumento degli oneri finanziari è da imputare alla sentenza sfavorevole contro Sogecable e dall’accensione del prestito ponte di 29,1 milioni con "La Caixa". L’utile netto è stato pari a 6,7 milioni (10,1 milioni nel 2007/08).
Luca Marotta
jstargio@gmail.com
RIPRODUZIONE (ANCHE PARZIALE) DELL'ARTICOLO CONSENTITA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: IL PALLONE IN CONFUSIONE

Nella foto, tratta da fc.barcelona.com, lo stadio del Camp Nou del Barcellona

mercoledì 24 marzo 2010

Sito Federsupporter: nuova sezione per chiarimenti

Nella "Sezione Contattaci" puoi trovare un’area dove richiedere chiarimenti sull’Associazione, sulle informazioni e sugli eventi riportati nel sito www.federsupporter.it e fornire suggerimenti per migliorare i nostri servizi o per sollecitare l’esame e l’approfondimento di un tema particolare.
Come Associato, puoi aiutarci ad informare i lettori sottoponendoci un tuo scritto che, con il parere favorevole del Consiglio Direttivo, in coerenza con gli obiettivi dell’Associazione, potrà essere pubblicato a Tuo nome sul sito e sui documenti che Federsupporter dovesse pubblicare o presentare nei Convegni.
 
HAI SVOLTO UNA ATTIVITA’ SPORTIVA PROFESSIONISTICA? CONTATTACI
Puoi aiutarci a comprendere meglio i problemi dei rapporti con i tifosi e costruire insieme una categoria forte, omogenea e rappresentativa, necessaria all’esistenza stessa dello Sport: i sostenitori e gli appassionati dello spettacolo sportivo.
UNITI e INSIEME si può

Corte di giustizia europea: un principio a tutela dei giovani calciatori

In occasione del convegno "I bilanci delle società di calcio quotate: governance, tutela dei risparmiatori e degli stakeholders", organizzato da Federprofessional, tenuto il 20 novembre 2009 in Roma e da cui ha preso le mosse la costituzione di Federsupporter, Felice Pulici sollevò la questione circa una vera e propria attività predatoria svolta da alcune società di calcio nei confronti di altre società sui giovani calciatori neo-professionisti.
Il 28 gennaio 2010, in sede di conferenza stampa di presentazione di Federsupporter, lo stesso Felice Pulici ebbe modo di rimarcare nuovamente che, tra gli scopi dell’Associazione, vi era, in particolare, quello di proporre e promuovere l’adozione di provvedimenti, a livello nazionale ed internazionale, incentivanti e di favore per quelle società che si dedichino all’addestramento ed alla formazione dei giovani sportivi professionisti.
Il 16 marzo c.a. la Corte di Giustizia Europea ha emanato una sentenza che ha deciso il caso del calciatore francese Olivier Bernard il quale, addestrato e formato dal Lione, era poi passato al Newcastle, sancendo un importante principio.
Più precisamente, la Corte ha stabilito che, pur non potendosi imporre l’obbligo di firmare un contratto con una società piuttosto che con un'altra, l’indennità di formazione va tutelata, in quanto volta ad incoraggiare le società a formare giovani calciatori professionisti e che tale indennità, da corrispondersi quando questi sottoscrivono il loro primo contratto professionale con altra società, deve tenere conto delle spese sostenute per detta formazione.
Alla luce di questo principio si possono formulare alcune considerazioni.
La prima è che l’attività che si è definita predatoria sui giovani calciatori professionisti non può essere impedita dall’imposizione dell’obbligo di sottoscrizione del primo contratto da professionista con la società che ha addestrato e formato il giovane calciatore, in quanto non consentito dalla normativa comunitaria in materia di libera circolazione dei lavoratori che deve essere garantita sia nel territorio di ogni singolo Stato membro sia nei territori di tutti gli altri Stati membri.
La seconda è che il riconoscimento di una indennità di formazione a favore della società che abbia formato il giovane calciatore, nel caso in cui quest’ultimo sottoscriva il suo primo contratto da professionista con altra società, non solo è del tutto legittimo, ma è idoneo a incoraggiare le società ad addestrare e formare giovani calciatori.
La terza è che tale indennità deve essere commisurata alle spese sostenute per l’attività di addestramento e formazione.
Quest’ultimo aspetto è quello che, a mio avviso, presenta o può presentare difficoltà applicative e, anche, suscitare qualche perplessità.
Sembra, infatti, piuttosto difficile poter quantificare, in termini di puro costo, l’entità economica di una attività multiforme, articolata e complessa, come quella di addestramento e formazione, per di più, di un calciatore, nonché lascia perplessi che, riconosciuta la legittimità di un indennizzo, anzi, la sua finalità sociale meritevole di tutela (incoraggiamento della formazione di giovani calciatori), lo si voglia, tuttavia, limitare al solo risarcimento di un danno emergente (la diminuzione patrimoniale dovuta ai costi di addestramento e formazione), con esclusione del lucro cessante (perdita di occasione di guadagno). E’ pacifico, infatti, che, sia nell’ordinamento italiano sia in quello comunitario, la nozione di danno è unitaria ed inscindibile, sia sotto il profilo del danno emergente, sia sotto il profilo del lucro cessante.
Non si comprende, quindi, la ragione per cui (né la sentenza lo spiega), il risarcimento (l’indennizzo) dovrebbe, in questo caso, limitarsi al danno emergente: vale a dire ai puri costi di addestramento e formazione, limitazione che, indubbiamente, depotenzierebbe in maniera sensibile la funzione di deterrenza dell’indennizzo nei confronti di quei comportamenti definiti predatori.
Funzione di deterrenza che, invece, deve caratterizzare l’indennità in parola, proprio perché essa, come riconosce la sentenza in questione, essendo idonea ad incoraggiare l’attività di addestramento e formazione,
non può, poi, essere, contraddittoriamente, svilita nella suddetta sua funzione, determinandosene una misura solo parziale, insufficiente o che rischia, addirittura, di risultare irrisoria (come è oggi nell’ordinamento calcistico nazionale).
Bisogna, altresì, tenere presente che, se è vero che la normativa comunitaria riconosce e garantisce la libera circolazione dei lavoratori all’interno e tra gli Stati membri, è pur vero che la medesima normativa vieta comportamenti concorrenziali scorretti, quale è sicuramente la predazione di giovani calciatori professionisti.
La soluzione del problema andrebbe, perciò, cercata in un equo contemperamento e bilanciamento del principio di libera circolazione dei lavoratori con il principio di correttezza del mercato e della concorrenza.
Soluzione che potrebbe sussistere nell’accoglimento di una nozione, in senso lato, di "spese" di addestramento e formazione equitativamente commisurabili, non solo in base al puro costo, peraltro di difficile quantificazione pratica, soprattutto se riferibile a ciascun singolo calciatore, bensì anche in relazione allo sviluppo di carriera professionale del calciatore, quale elemento misuratore del valore dell’addestramento e della formazione ricevuti.
In altre parole, l’indennità dovrebbe essere considerata in senso non puramente valutario ma in senso prevalentemente valoriale.
D’altra parte, va sottolineato che la sentenza in esame circoscrive la quantificazione dell’indennizzo ai soli costi per addestramento e formazione, limitatamente all’indennizzo relativo al primo contratto da professionista, ove stipulato con società diversa da quella che ha addestrato e formato il calciatore, la qual cosa sembra non escludere che, ove nel prosieguo della carriera, il calciatore passi ad altra o altre società, con corresponsione di indennizzo o indennizzi alla o alle società cedenti il contratto di lavoro che lo riguarda, una parte di tale indennizzo possa essere destinata, quale ulteriore risarcimento del valore dell’addestramento e della formazione ricevuti, alla società che lo ha addestrato e formato.
Se così fosse, allora, per esempio, l’indennità potrebbe essere commisurata in cifra fissa accresciuta da percentuali decrescenti sugli indennizzi relativi ai primi due contratti da professionista stipulati dal calciatore immediatamente successivi al primo contratto in un arco temporale di un quinquennio dall’inizio della sua attività professionale. Le percentuali si applicherebbero alla differenza in più tra l’ultimo indennizzo e quello immediatamente precedente.
Il sistema, sempre a titolo esemplificativo, potrebbe così funzionare: se il calciatore passa dalla società che lo ha addestrato e formato ad altra società, sottoscrivendo il suo primo contratto da professionista, alla società che lo ha addestrato e formato andrebbe un indennizzo in cifra fissa; se il calciatore nell’arco del quinquennio successivo, passa ad un'altra società, sottoscrivendo il suo secondo contratto da professionista, sull’eventuale maggiore indennizzo ricevuto dalla società cedente, quest’ultima dovrebbe corrispondere alla società che lo ha addestrato e formato una percentuale X; se il calciatore, sempre nell’arco del quinquennio, passa ad un'altra società, sottoscrivendo il suo terzo contratto da professionista, sull’eventuale maggiore indennizzo ricevuto dalla società cedente quest’ultima dovrebbe versare alla società che lo ha addestrato e formato una percentuale XY inferiore a quella X.
Ma al di là di questa personale ipotesi di lavoro che vuole costituire solo uno spunto di riflessione e uno stimolo al confronto ed al dibattito su un tema di indubbia importanza, resta fermo che Federsupporter si impegnerà a studiare, formulare e proporre ipotesi di soluzione del problema: sia su un piano più generale, legislativo, sia su un piano, più specifico, di regolamentazione sportiva.
Il Consigliere Responsabile dell’Area Legale di Federsupporter
Avvocato Massimo Rossetti

martedì 16 marzo 2010

Il Fisco blocca 3,5 milioni di euro alla Lazio

Il bilancio della Lazio ha sempre qualche sorpresa da mostrare. Quello al 31 dicembre 2009 pubblica una novità a dir poco sorprendente: il Fisco ha bloccato 3,5 milioni di euro sul conto bancario della Lazio! Questa notizia è pubblicata alla pagina 57 del bilancio che si trova sul sito della Lazio dove, parlando delle disponibilità liquide in banca, si dice: «Si segnala che l’importo di Euro 3.437 migliaia è vincolato a favore dell’Agenzia delle Entrate a garanzia del pagamento delle rate della transazione».
Di questo vincolo non si è mai parlato prima e non risulta neppure nella descrizione della transazione con il Fisco alla pagina 11 del bilancio. Allora, di cosa si tratta? E’ una notizia che è stata tenuta nascosta fino ad ora o è un fatto nuovo? Perché il fisco ha ottenuto questa garanzia di cui non si aveva conoscenza? Sarebbe utile che la Lazio lo spiegasse.
Sul sito di Lazio Family (http://www.laziofamily.it/) nella sezione “Studi, ricerche e approfondimenti” c’è un ampio commento al bilancio della Lazio.
Paolo Lenzi (dal sito www.laziofamily.it)
Per gentile concessione dell'autore

giovedì 11 marzo 2010

Federsupporter: lettera alla Consob sui decreti ingiuntivi della Lazio

Cliccare sull'immagine per leggere il testo

Caccia al tesoro della Lazio

Il Corriere dello Sport di ieri ha denunciato l’esistenza di una indagine della Procura Federale sui bilanci della Lazio (di cui la Lazio ha però dichiarato di non essere a conoscenza) in relazione alle commissioni apparentemente riconosciute a due società di intermediazione, la Van Dijk BV, olandese, e la Pluriel Limited, inglese, rispettivamente legate agli acquisti di Cruz (2,15 milioni di euro) e Zarate (14,95 milioni di euro).

Ci siamo domandati dove possono essere registrati questi compensi nel bilancio della Lazio ed allora abbiamo avviato una specie di caccia al tesoro. Naturalmente, in presenza soltanto di notizie giornalistiche e senza aver avuto accesso ad alcun documento, quelle che seguono sono solo ipotesi di scuola ricercando possibili risposte alle domande di tutti i lettori. Ecco i risultati della …. caccia al tesoro.

Il compenso di euro 2,15 milioni di euro legato all’acquisto di Cruz è registrato nel bilancio della Lazio al 30 settembre 2009 nella voce “Diritti pluriennali prestazioni calciatori” e viene ammortizzato sulla durata del rapporto contrattuale con il giocatore che è fino al 30 giugno 2011. Analogo trattamento si trova nel bilancio al 31 dicembre 2009 (vedi commento nella sezione “Studi, ricerche e approfondimenti” sul sito www.laziofamily.it). Vediamo la logica di questo trattamento: se il costo di euro 2,15 milioni è un costo accessorio all’acquisto del cartellino di Cruz (come potrebbe essere nel caso di un compenso per una mediazione per il trasferimento di un calciatore) è giusto classificarlo come ha fatto la Lazio.

Ed ora passiamo al compenso legato all’acquisto di Zarate. Il costo di acquisto di Zarate è rilevato nei bilanci al 30 giugno, al 30 settembre e al 31 dicembre 2009 della Lazio per euro 20,2 milioni, ammortizzato su cinque anni di contratto. E’ sempre stato detto che si trattava del prezzo pagato per la risoluzione del contratto del giocatore con l’Al Sadd. Se la Lazio ha riconosciuto alla Pluriel una commissione per il trasferimento alla Lazio del giocatore e ipotizzando un trattamento contabile come quello seguito per Cruz, l’importo riconosciuto di 14,95 milioni di euro dovrebbe essere parte del maggior importo di euro 20,2 milioni; sarebbe ancora più difficile spiegare in tal caso l’entità della commissione (14,95 milioni su un costo totale di 20,2 milioni).
Altra spiegazione potrebbe essere questa: la Lazio ha utilizzato la Pluriel per canalizzare parte dei fondi necessari all’acquisto di Zarate; in questo caso non si tratterebbe di una commissione, ma di un servizio reso dalla Pluriel (anche se indubbiamente un compenso dovrebbe essere stato riconosciuto alla Pluriel per questa attività). E’ una pura ipotesi dato che sulle modalità di acquisto di Zarate zone oscure ci sono sempre state (ricordiamo quanto scritto da Lazio Family sul proprio sito all’epoca).
L’articolo del Corriere dello Sport dice anche che il compenso di euro 14,95 milioni di euro è pagabile in 5 anni. Se si tratta di un compenso per l’intermediazione all’acquisto del calciatore pagabile in tale arco di tempo avrebbe dovuto essere comunque capitalizzato assieme all’importo di euro 20,2 milioni di euro (o essere ricompreso in questa cifra, come sopra detto).
Se si tratta di un compenso professionale che, per qualche ragione a noi non nota, possa essere imputato al conto economico della società anno per anno nel corso del citato quinquennio, sarebbe inserito nella voce di costo denominata “Costi specifici tecnici”, nella quale sono classificati i compensi ai procuratori sportivi. Vale appena la pena di precisare che questa voce si è incrementata considerevolmente negli anni: era 1,3 milioni nel bilancio al 30 giugno 2007, è salita a 2,7 milioni nel 2008 e a 4,4 milioni nel 2009; nei sei mesi dal primo luglio al 31 dicembre 2009 è stata addirittura di euro 3,4 milioni. Un quinto di euro 14,95 milioni, cioè circa 3 milioni potrebbe essere compreso nella voce di cui qui si tratta (anche se sfugge al momento una valida ragione per rilevare questo costo anno per anno).
Infine, se dovesse trattarsi di un “ulteriore compenso per il giocatore” (ipotesi fatta dal Corriere), il che potrebbe spiegare la diluizione su cinque anni, si potrebbe essere in presenza addirittura di pagamenti in nero, con evasione di contributi previdenziali e di imposte; ma questa ipotesi non vogliamo neppure prenderla in considerazione perché sarebbe la negazione dei principi di moralizzazione che Lotito ha sempre dichiarato essere alla base di tutti i suoi comportamenti!
Paolo Lenzi - Lazio Family
Per gentile concessione dell'autore
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sabato 6 marzo 2010

Nasce Lunasport, il canale interamente dedicato allo sport

Un canale interamente dedicato allo sport della Campania: si chiama “Luna Sport” ed è l’ultima iniziativa del Gruppo Lunaset del dott. Pasquale Piccirillo che va ad arricchire il già folto numero di emittenti televisive presenti sul Digitale Terrestre. “Luna Sport” si va ad aggiungere a TvLuna (Napoli e provincia), TvLuna2 (Caserta e Provincia), Telebenevento e Telenostra (Avellino e provincia), TelelunaSat (presente sul satellite al canale del bouquet Sky 852), al sito www.lunaset.it (un vero e proprio quotidiano telematico delle cinque province della Campania con i canali visibili in streaming) e ai quotidiani Buongiorno Caserta e Buongiorno Irpinia. Luna Sport si occuperà di tutte le discipline sportive della Campania con tre lunghe edizioni del Tg Sport, una rassegna stampa sportiva di prima mattina, la striscia quotidiana sul Napoli di 15’ (Febbre Azzurra), contenitori umoristici (Teletifosi) e la rubrica Amarcord, pezzi di storia da 15’ a un’ora dello sport campano e numerose altre rubriche. Oltre ai notiziari, in primo piano le trasmissioni in diretta dedicate al calcio Napoli: la domenica alle 19 “90° Febbre Azzurra”, il mercoledì alle 21 “Zona Mista”, il sabato alle 19 “Anteprima Campionato”. Spazio al basket con la trasmissione del lunedì alle 21 “Campania Basket” e con “Prewiev A” il venerdì alle 19.30, più l’esclusiva regionale delle telecronache dell’Air Avellino e le dirette radio delle gare. Spazio anche al calcio minore con: “Martedì Sport” alle 21.30, di martedì, dedicato al glorioso Avellino, “A tutta D” alle ore 15, “Speciale Lega Pro” (tutti i gol della Lega Pro) il mercoledì alle 22.30, “Anteprima Calcio” il venerdì alle 21, “Giallorosso e..” dedicata al Benevento, il martedì alle 12 e alle 17, “Casertana Channel” il giovedì alle 21, le gare di Avellino (lunedì alle 15.30) e della Casertana. Non è finita: speciali anche per altri sport in “Sport Magazine” il sabato alle 17 e alle 22, Speciale “Luna Sport” ogni giorno, prima puntata dedicata all’intervista in esclusiva a Corrado Barazzutti, capitano della Nazionale maschile e femminile di tennis, “Club Velò” dedicata al ciclismo, “Star Bike” al motocross. Tre saranno i format di “Amarcord”, da 15’, 30’ e un’ora. Nelle prime puntate l’intervista sul personaggio Gianluca Grava realizzata nel 2005, con il Napoli in serie C; il treno verde del 1988 al seguito dell’Avellino in serie A, uno speciale di 15’ sul ciclismo degli anni ‘60. In tutto circa 22 produzioni settimanali, in più “Luna Sport” dedicherà spazio a vari eventi sportivi che si terranno in Campania. Per vedere il canale interamente dedicato allo sport basta ri-sintonizzare il digitale, ammesso che non sia già presente sulla lista canali del vostro televisore.
Per ulteriori info scrivere a lunasport@libero.it

Bayern, utili 2009 a tutta birra (+19%) e l’Audi entra nell’azionariato

La prestigiosa e famosa squadra di calcio tedesca del Bayern Monaco fa capo alla società "FC Bayern München AG", che è una società per azioni controllata al 90% da un’associazione registrata ("Eingetragener Verein") denominata "FC Bayern München eV" con oltre 150.000 soci. Il restante 10% è di proprietà dell’Adidas. Il 26 novembre 2009, questo assetto azionario è leggermente cambiato; infatti, in tale data, Audi ha comunicato di aver acquistato il 9,09% delle azioni della società FC Bayern München AG. La Casa automobilistica di Ingolstadt ha tenuto a precisare che entrerà in possesso della suddetta quota di capitale del club bavarese in tre tranche, tra marzo 2010 e luglio 2011. L’operazione va a consolidare la partnership tra le due società iniziata nel 2002 e costerà ad Audi ben 90 milioni di euro. In cambio, la Casa automobilistica riceverà 2,5 milioni di azioni.
La società FC Bayern München AG, a sua volta, controlla Allianz Arena München Stadion GmbH (la società proprietaria dello stadio denominato: "Allianz Arena").
FC Bayern München AG controlla con quote di partecipazione le seguenti società: Allianz Arena München Stadion GmbH; Arena Stadium Beteiligungs Gmbh & Co. Kg e FC Bayern Tours Ltd. Per quanto riguarda Allianz Arena München Stadion GmbH, il 25 aprile 2008, con un comunicato stampa, è stato reso noto che l’altra squadra di Monaco di Baviera, il TSV 1860 München, ha rinunciato ad acquistare il 50% dello stadio "Allianz Arena", conservando solo il diritto a disputarvi le partite fino al 30 giugno 2025, pagando il relativo canone di affitto. Allianz Arena München Stadion GmbH, al 30 giugno 2008, aveva rilevato una perdita di esercizio di 6.958.799,96 euro e mostrava debiti verso banche per 136.474.500,00 (l’83% con scadenza oltre i 5 anni) con un patrimonio netto positivo per 14.477.672,44. Per tale società anche l’esercizio 2008/2009 si è chiuso con una perdita di circa 10 milioni di euro.
I DATI DEL CONSOLIDATO
I risultati del gruppo, al 30 giugno 2009, sono stati leggermente peggiori, in termini di fatturato, rispetto a quelli dell’anno precedente, anche se bisogna precisare che, secondo lo schema di classificazione delle voci di bilancio della DFL Deutsche Fußball Liga GmbH, i proventi derivanti dai trasferimenti dei giocatori vengono inseriti tra i ricavi ordinari e considerati quali componenti del fatturato. Mentre le relative minusvalenze vengono inserite sotto la voce "altri costi di gestione".
Il fatturato consolidato è stato di 303,8 milioni di euro, mentre nell’esercizio 2007/2008 era di 328,4 milioni di euro con una diminuzione del 7,49%; l’EBITDA consolidato, ossia il risultato d’esercizio calcolato prima di interessi, tasse e ammortamenti, è risultato pari a 65,5 milioni di euro, mentre nell’esercizio 2007/2008 era di 74,6 milioni di euro con una diminuzione del 12,20%; mentre l'utile netto consolidato al netto delle imposte ammonta a 2,5 milioni di euro, con un incremento del 19,05% rispetto all’esercizio 2007/2008 (2,1 milioni di euro). I debiti bancari del gruppo, come già detto, fanno capo esclusivamente ad Allianz Arena München Stadion GmbH. Tale indebitamento, in considerazione della lunga scadenza e dell’Ebitda, appare sostenibile.
IL BILANCIO D’ESERCIZIO
Per quanto riguarda il bilancio d’esercizio di FC Bayern München AG, il fatturato è sceso da 286,8 milioni di euro del 30 giugno 2008 a 268,7 milioni di euro con una diminuzione del 6,31%. Ma se escludiamo la voce riguardante i proventi da trasferimenti giocatori, risulta un fatturato stabile che passa da 253,7 milioni di euro del 2008 a 254,4 milioni di euro del 2009, con un lieve incremento dello 0,28%.
La composizione del fatturato risulta essere la seguente:
- Ricavi da gare 95,2 milioni di euro (riguardano i proventi delle partite casalinghe della Bundesliga, partite amichevoli, DFB-Pokal e UEFA Champions League). Tale voce incide per il 35,43% sul totale dei ricavi (37,42% escludendo le plusvalenze). L’esercizio precedente ammontava a 69,4 milioni di euro e pertanto registra un incremento del 37,18%.- Ricavi da sponsorizzazioni e marketing per 73,0 milioni di euro. Tale voce incide per il 27,17% sul totale dei ricavi (28,69% escludendo le plusvalenze). L’esercizio precedente ammontava a 74,3 milioni di euro e pertanto registra un decremento dell’1,75%.- Ricavi da diritti TV e radio per 35,0 milioni di euro (per partite di Bundesliga, Coppa di Germania e Amichevoli). Di questi 35 milioni di euro, 28,3 derivano dalla ripartizione dei diritti TV della Bundesliga. Tale voce incide per il 13,03% sul totale dei ricavi (13,76% escludendo le plusvalenze). L’esercizio precedente ammontava a 49,40 milioni di euro e pertanto registra un decremento del 29,15%. Bisogna annotare, che per gli amministratori del Bayern, il fatto che in Germania i diritti TV siano centralizzati, al contrario di Spagna e Italia, costituisce a livello europeo "distorsione della concorrenza".
- Proventi da trasferimenti giocatori per 14,3 milioni di euro. Tale voce incide per il 5,32% sul totale dei ricavi. L’esercizio precedente ammontava a 33,1 milioni di euro e pertanto registra un decremento del 56,8%.- Proventi di merchandising per 37,1 milioni di euro. Tale voce incide per il 13,81% sul totale dei ricavi (14,58% escludendo le plusvalenze). L’esercizio precedente ammontava a 41,1 milioni di euro e pertanto registra un incremento del 9,73%.- Altri ricavi per 14,1 milioni di euro (tra cui: affitti e locazioni, New Media, indennità DFB per giocatori nazionali, ricavi FC Bayern II, giovani e donne). Tale voce incide per il 5,25% sul totale dei ricavi (5,54% escludendo le plusvalenze). L’esercizio precedente ammontava a 19,5 milioni di euro e pertanto registra un decremento del 27,69%.Le spese per il personale ammontano complessivamente a 139,2 milioni di euro e rappresentano il 51,80% del fatturato (54,72% escludendo le plusvalenze). Tali spese registrano un decremento dell’8,96% rispetto ai 152,9 milioni di euro del 2007/2008.I costi per acquisti di materiale e serzi, al netto delle spese operative, ammontano a 19,5 milioni di euro risultano in line con i 19,2 milioni di euro dell’esercizio precedente. Gli altri costi operativi segnano la cifra di 65,0 milioni di euro (72,6 nel 2007/2008). L’Ebitda, ossia il risultato calcolato prima degli interessi, delle tasse e degli ammortamenti, risulta positivo per 45,0 milioni di euro, in aumento di 3 milioni di euro rispetto all’esercizio chiuso al 30 giugno 2008 (+7,14%). Nell’esercizio precedente l’Ebitda era positivo per 42 milioni di euro.Gli ammortamenti risultano pari a 35,7 milioni di euro, di cui 33,2 milioni di euro per ammortamento rosa giocatori. Nell’esercizio precedente ammontavano a 34,7 milioni di euro (di cui 33,3 milioni per ammortamento immobilizzazioni immateriali).
I proventi netti finanziari ammontano a 2,3 milioni di euro (3,8 nell’esercizio precedente). Il risultato operativo di FC Bayern München AG risulta positivo per 12,9 milioni di euro, registrando un incremento del 16,22% (11,1 milioni di euro al 30 giugno 2008). La perdita di competenza derivante dalla partecipazione nella società Allianz Arena München Stadion GmbH è stata di 10,4 milioni di euro (6,9 milioni di euro nel 2008). Le imposte sul reddito segnano un saldo positivo per 1,3 milioni di euro, mentre nell’esercizio precedente era negativo per 1,9 milioni di euro.
FC Bayern Monaco AG evidenzia un utile al netto delle imposte per 2,5 milioni di euro, in crescita del 19% circa rispetto al 30 giugno 2008, quando ha segnato la cifra di oltre 2 milioni di euro.
LO STATO PATRIMONIALE
Per quanto riguarda lo stato patrimoniale, le immobilizzazioni nette totali al 30 giugno 2009 ammontano a 195 milioni di euro, nel 2008 risultavano pari a 231,9 milioni di euro.
Le immobilizzazioni immateriali nette ammontano a 60,3 milioni di euro, mentre al 30 giugno 2008 ammontavano a 99,9 milioni di euro. Nelle immobilizzazioni finanziarie sono compresi, oltre alle quote di partecipazione in altre società, anche i crediti verso società controllate (Allianz Arena Stadion Gmbh), titoli e altri crediti. Queste ultime tre voci ammontano a 65,6 milioni di euro (65,2 milioni di euro al 30/06/2008).
L’attivo circolante, al 30 giugno 2009, complessivamente risulta pari a 65,1 milioni di euro, nel 2008 era pari a 49,4 milioni di euro. In questa voce sono comprese le disponibilità liquide che ammontano a 33,7 milioni di euro in crescita del 24,81% rispetto ai 27 milioni del 30 giugno 2008.
I ratei e risconti attivi sono esposti per 2,5 milioni di euro (2,4 milioni nel 2008).
Il Patrimonio Netto della società FC Bayern München AG, al 30.6.2009, ammonta a 177,5 milioni di euro e risulta in aumento rispetto al valore del 30 giugno 2008 pari a 176 milioni di euro. Si tenga presente che in seguito all’approvazione del bilancio chiuso al 30 giugno 2008 sono stati distribuiti dividendi per 1 milione di euro. I fondi rischi risultano pari a 15,6 milioni di euro nel 2007/2008 erano pari a 18,4 milioni di euro.
L’ammontare dei debiti è pari a 65,2 milioni di euro e risultano in diminuzione rispetto ai 69,9 milioni del 30 giugno 2008.
I risconti passivi per ricavi anticipati passano da 19,4 milioni di euro del 30 giugno 2008 a 4,3 milioni di euro del 30 giugno 2009.
Karl Hopfner, Amministratore Delegato di FC Bayern München AG, si è dichiarato soddisfatto per aver conseguito un utile di esercizio pari a 2,5 milioni di euro anche in considerazione delle difficili condizioni economiche congiunturali. Dal punto di vista sportivo la stagione 2008/2009 ha visto il Bayern München giungere ai quarti di Uefa Champions League, eliminato dalla squadra risultante vincitrice della manifestazione ed ha conseguito il secondo posto in campionato dietro il Wolfsburg.
Luca Marotta
jstargio@gmail.com
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venerdì 5 marzo 2010

Il sindaco Alemanno risponde a Federsupporter

Al Sindaco del Comune di Roma
On.le Gianni Alemanno
Egr. Sig. Sindaco, nella mia qualità di Presidente della neo costituita (25 gennaio 2010) FEDERSUPPORTER, Associazione che rappresenta e tutela i sostenitori disocietà ed associazioni sportive, sia quali piccoli azionisti, sia qualiconsumatori dello spettacolo agonistico, Le chiedo di voler concedere unincontro all'Associazione ,che ho l'onore di rappresentare, per illustraLe direttamente e dettagliatamente natura,scopi,modalità associative ed organizzative e, soprattutto,programmi ed iniziative dell'Associazione. Quest'ultima, oltre al ruolo di rappresentanza e tutela di cui sopra, intende, infatti,quale ente esponenziale di diritti ed interessi diffusi,vero e proprio sindacato dei sostenitori sportivi, svolgere anche un ruolo di proposizione e propulsione, sistematica ed istituzionale,diprogetti ed interventi, a livello legislativo,regolamentare,sociale eculturale,volti a riformare e modernizzare il sistema sportivo, rendendolo più adeguato ai tempi e più attento e rispettoso di esigenze sociali eculturali.Grato per l'attenzione e fiducioso in un positivo riscontro, anche per levie brevi,nel frattempo,Le porgo deferenti ossequi.
Alfredo Parisi

La risposta del Sindaco
Gentile Alfredo Parisi,
innanzitutto giungano a tutti gli associati della Federsupporter e a Lei che ne è il Presidente, i miei migliori auspici per l'iniziativa cui avete dato vita. Per quanto Lei scrive, la Vostra Associazione aderisce pienamente a quelle logiche di partecipazione che sono anche a fondamento di questa amministrazione. Come certamente saprà, riguardo le tematiche dello Sport hopienamente delegato l'On. Alessandro Cochi, da sempre attento a quanto accade nell'ambito sportivo, strettamente inteso, e consapevole conoscitore delle dinamiche e delle aspettative di chi, in ogni maniera, fruisce dello spettacolo sportivo. Per tale motivo invio al Consigliere Alessandro Cochi la sua lettera e queste poche righe, affinché possiate stabilire un primo contatto e verificare se e come sia possibile realizzare forme di collaborazione tra la Vostra associazione ed il Comune di Roma.
Rinnovo con Lei l’impegno ad operare proficuamente affinché sipongano in essere tutte le soluzioni necessarie ed utili per migliorare la vivibilità di Roma e la qualità della vita dei romani.
Un saluto
Gianni Alemanno
Sindaco di Roma
Nella foto, tratta da focusonisrael.files.wordpress.com, il sindaco di Roma Gianni Alemanno

martedì 2 marzo 2010

Federsupporter: rassegna stampa dello sciopero dei tifosi laziali

Abitualmente dopo ogni manifestazione, il giorno dopo sugli organi di stampa si assiste ad un " balletto" di cifre e di opinioni. Riteniamo,quindi, di fare cosa utile offrendo agli associati di Federsupporter ed a tutti coloro i quali vorranno consultare il nostro sito (http://www.federsupporter.it/) una ampia panoramica tratta da alcuni organi di stampa,sportivi e non sportivi, nazionali e locali, che hanno raccontato lo sciopero dei sostenitori della Lazio per la gara Lazio- Fiorentina del 27 febbraio.
La Gazzetta dello Sport (28 febbraio) – Titoli degli articoli : " Prima Keirrison.La Lazio nei guai" di Ruggero Palombo , pag. 10 ; " La curva deserta? Non capisco la protesta",di Dalla Vite –Stoppini, pag. 19 ; " Sciopero a metà:Quanti fischi per De Silvestri" di Gabriella Greison, pag. 51.
Dal primo articolo:" Per il proprio esordio casalingo, bagnato da un tentativo di sciopero del tifo anti-Lotito, riuscito solo per quel che riguarda la curva nord";dal secondo articolo :" Reja espulso ma ottimista. Abbiamo le qualità per farcela: ho fiducia, i ragazzi hanno dato tutto, spiega il tecnico.L’espulsione ? ho detto che Marchionni andava ammonito, ma non ho offeso nessuno. La curva deserta ? Non capisco il senso della loro protesta "; dal terzo articolo :" D’accordo chiamatelo pure sciopero emotivo, senso dell’onore o di appartenenza.Il lifting del tifo è evidente,c’è stato, ma allo stadio sono arrivati più di 15.000 con la voglia di cantare e cantare ancora : si sono sentiti, hanno riempito vuoti e partecipato. Malgrado questi seggiolini blu sparsi in curva nord,con la Tevere in gran parte piena ( più di 3.200 paganti),pubblico presente : inneggiante e acceso".
Il Corriere dello Sport ( 28 febbraio)- Titolo dell’articolo : " Tifosi a casa per amore della Lazio " di Ettore Intorcia, pag. 5.
Dall’articolo :" Sola contro i propri fantasmi. Sola senza la sua gente.Nelle pieghe di una classifica inquietante,infatti,c’è da fare i conti con lo sciopero dei tifosi. Volantini e tam tam on line, la parola d’ordine è disertare l’Olimpico,restare a casa, o comunque restare fuori. Rinunciare alla propria passione, nella serata che può segnare, in un senso o nell’altro, la svolta in questa stagione di tormenti. Estrema forma di sacrificio emotivo per esprimere, con l’assenza, il proprio dissenso nei confronti della proprietà,della gestione .Per capire che lo sciopero sarebbe riuscito, soprattutto in curva, bastava farsi un giro intorno all’Olimpico già alle 19.Nella zona della Farnesina, cioè alle spalle della curva nord, solo poche macchine parcheggiate lungo il marciapiede, proprio lì dove ,in condizioni normali, arrivare solo un’ora e mezzo prima della partita significa solo girare a vuoto senza trovare un buco dove abbandonare la macchina. E infatti, mentre sul monitor della Tribuna scorrono le immagini del poker del Catania, l’Olimpico è praticamente deserto"….omissis…" Dopo le 20, a ridosso del fischio d’inizio, la Tribuna Tevere è il settore più colorato, poi Monte Mario, la Curva Sud e gli spicchi estremi della Curva Nord. La Lazio non dà dati sull’affluenza di pubblico, ad occhio non si superano i 10.000 spettatori ( per le Agenzie di stampa erano addirittura 7.000, i paganti alla fine risulteranno 3.213) che, rapportati ai 27.500 abbonati, indicano che in tanti, anche fra i fedelissimi, sono rimasti a casa. Tra le iniziative, da ricordare gli inviti a militari e a bambini del settore giovanile biancoceleste e delle società affiliate."
Tuttosport (28 febbraio )-Titolo dell’articolo " Il Gol di Keirrison salva la Fiorentina " di Alvaro Moretti , pag. 11 .
Note : spettatori 10.000 circa.
Dall’articolo:" Olimpico riempito da 9.330 spettatori che amano la Lazio più di quanto possano detestare il loro presidente".
Il Messaggero (28 febbraio)- Titolo dell’articolo " Sciopero a metà " di Stefano Carina, pag. 29
Note : spettatori 10.000 circa
Dall’articolo :" Atmosfera surreale all’Olimpico. Curva nord praticamente deserta e larghi vuoti negli altri settori dello stadio. Lo sciopero promosso in settimana dalla Nord per contestare l’attuale dirigenza ha sortito l’effetto sperato dai promotori. A Viale dei Gladiatori la fila davanti al botteghino che rilascia biglietti omaggio conta alle 19,40 perlomeno 200 persone. Ore 22,28 : cala il sipario sulla gara. Probabilmente non sulla protesta della tifoseria che tornerà a farsi sentire".
Il Tempo (28 febbraio ) –Titolo dell’articolo :" La protesta . Riesce lo sciopero del tifo" di Luigi Salomone, pag. 36". Nonché " Reja non molla: ne usciremo " di Simone Pieretti, pag. 37 .
Note : spettatori 10.000 circa
Dal primo articolo :" Stadio vuoto o quasi.Difficile fare i conti ma i presenti sono meno di 10.000, compresi 300 tifosi della Fiorentina,. Il referendum del popolo laziale finisce quasi con un plebiscito: la gestione attuale non soddisfa i tifosi e la quasi totalità dei 27.500 abbonati appoggia l’iniziativa della curva nord".
Dal secondo articolo :" Poi il centrocampista ( Ledesma n.d.r.) commenta lo scenario di un Olimpico quasi deserto, con una intera tifoseria contro la gestione societaria di Lotito.Vedere lo stadio così fa impressione- confessa- ma al di là della contestazione nei confronti della dirigenza, sta a noi riportare la gente allo stadio ".
La Repubblica (28 febbraio)- Titolo dell’articolo " Keirisson spegne il sogno Lazio " di Benedetto Ferrara, pag.61.
Note : spettatori 17.000 circa.
Dall’articolo : "Bambini gratis all’Olimpico. Così ha deciso Lotito, l’egopresidente.Bella iniziativa,ma solo perché c’è lo sciopero della Nord. 10.000 tifosi in meno per Lazio-Fiorentina (più o meno 17.000 i presenti) e uno striscione che parla di gesto estremo come atto d’amore. E’ un pareggio che fa bene al cuore dei viola e molto meno bene alla classifica della Lazio di Lotito, l’egopresidente che forse sta già pensando a sagome di cartone per riempire il suo stadio e il suo domani ".
Libero (28 febbraio )-Titolo dell’articolo " Il tacco di Siviglia illude la Lazio" di Matteo Magri, pag. 43 .
Dall’articolo :" situazione grottesca di un Olimpico, nonostante gli appelli di Lotito ( chi ha a cuore le sorti della Lazio deve venire allo stadio per aiutare la squadra) e l’amarezza del tecnico Reja(avremmo bisogno dei nostri tifosi in questo momento, perché il calore della gente diventa indispensabile anche ai fini del risultato ), semivuoto per la protesta dei tifosi della Nord".
Poiché, infine, con riferimento allo sciopero in oggetto e, più in generale, al rapporto dei sostenitori con le squadre e le società, molto si è parlato e si parla di patriottismo sportivo,nella fattispecie calcistico, vale la pena di citare le seguenti parole del grande scrittore, giornalista e umorista americano, Mark Twain (1835-1910), tratte dalla Sua opera " A proposito di patriottismo" : "Il patriottismo non è che una religione: amore per il paese adorazione per il paese,devozione alla bandiera e amore e prosperità. Nelle monarchie assolute viene consegnato bell’e pronto dal trono al suddito; in Inghilterra ed in America viene consegnato – ben confezionato- dal giornale e dal politico.Questo patriota confezionato dal giornale e dal politico, ha spesso, in privato, frequenti conati di vomito quando gli tocca ingoiare la medicina, ma la prende e se la tiene sullo stomaco meglio che può (..omissis…). Raramente- molto, molto raramente- un uomo riesce a combattere e vincere contro tutto ciò che gli è stato insegnato; è una scommessa impari . Per molti anni, e forse da sempre, la formazione di queste due nazioni ( Inghilterra e America n.d.r.) è stata fermamente in contrasto con la crescita di un pensiero politico indipendente e ostinatamente inospitale nei confronti di un patriottismo plasmato da sé, frutto di un ragionamento del tutto autonomo ,saggiato,comprovato e verificato davanti alla propria coscienza. Il risultato: un patriottismo logoro e di seconda mano ( ..omissis…) Dunque gli uomini possono essere educati a forgiare da sé il proprio patriottismo. Possono essere educati a elaborarlo nella propria mente e nel proprio cuore e nella riservatezza e indipendenza delle proprie idee. E l’educazione può addestrarli a smettere di subire il patriottismo a comando ". (Da" Mark Twain . Libertà di stampa" –Piano B Edizioni Elementi 2010).
Avv. Massimo Rossetti
Consigliere Responsabile dell’Area Legale di Federsupporter

La Procura di Torino invita Blanc e Cobolli Gigli a presentarsi

I due manager hanno ricevuto dai magistrati un invito «per illustrare la propria posizione in relazione all’ipotesi di violazioni fiscali in materia di Iva contestate per gli anni 2005, 2006 e 2007»

La "visita" della Guardia di Finanza nella sede della Juventus, conclusasi lo scorso 23 luglio, ha avuto una conseguenza molto importante. "Il pallone in confusione" ha scoperto che è riportata nel bilancio semestrale della Vecchia Signora chiuso al 31 dicembre 2009. «Nel corso del mese di gennaio 2010 – si legge nel paragrafo "controversie in corso" del documento contabile – l’ex presidente Giovanni Cobolli Gigli e l’attuale presidente Jean-Claude Blanc hanno ricevuto dalla Procura della Repubblica di Torino un invito a presentarsi per illustrare la propria posizione in relazione all’ipotesi di violazioni fiscali in materia di Iva contestate per gli anni 2005, 2006 e 2007». La società bianconera sottolinea che «si è trattato di un atto doveroso a seguito della comunicazione della verifica fiscale da parte della Guardia di Finanza alla Procura della Repubblica». Alla data di stesura del documento contabile (lo scorso 26 febbraio), «non è pervenuto alcun avviso di accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate» si legge ancora nella semestrale.
Riguardo ancora agli esiti dell’ispezione, nel documento si sottolinea che le Fiamme gialle hanno svolto «l’accertamento relativo alle annualità dal 2001/2002 al 2007/2008 (2002/2003 esclusa), rilasciando in pari data (NDR: 23 luglio 2009) il processo verbale di constatazione». In esso «sono state contestate pretese violazioni, per importi rilevanti, – prosegue la semestrale – delle norme fiscali su alcune operazioni relative ai diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori, ai compensi corrisposti a prestatori di servizi nonché ad altre fattispecie minori».
Su tutta questo contenzioso con il fisco la Juventus e i suoi legali rappresentanti pro tempore dichiarano «di avere sempre ottemperato alle norme vigenti e si avvarranno dei diritti previsti dallo statuto del contribuente facendo valere, ove necessario, le loro difese nei modi e termini previsti dalla legge».
Ma la lunga partita tra i bianconeri e il fisco non finisce qui. Lo scorso 2 novembre l’Agenzia delle entrate ha presentato appello contro la sentenza della Commissione tributaria Provinciale di Torino. I giudici avevano «accolto il ricorso presentato da Juventus – si legge ancora nella semestrale – contro il diniego al rimborso di un credito Iva di 1,4 milioni di euro, relativo alle competizioni Uefa della stagione sportiva 2000/2001». «Il 23 dicembre 2009 la società ha presentato – conclude il documento contabile – le proprie controdeduzioni ed è in attesa che venga fissata l’udienza in Commissione Tributaria regionale».
Marco Liguori
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lunedì 1 marzo 2010

Lotito e il "sistema" calcio

Quarta e ultima puntata dell'inchiesta di Federsupporter sulle "Verità nascoste della Lazio"

Il dr. Lotito sottolinea che " siede" nel Comitato di Presidenza Federale e che riceve " la solidarietà di alcuni" dei suoi colleghi, cioè fa parte, in una posizione apicale, di quel "sistema protetto"(da CHI e per CHI n.d.r.?) che "agli altri" (a CHI n.d.r.?) non interessa cambiare " e in cui sempre "gli altri stanno zitti perché sono tutti collusi (con CHI e per QUALI MOTIVI o SCOPI n.d.r.?) "
Non dice,però che egli,intanto può "sedere"in quel consesso e far parte di quel "sistema",in quanto l’attuale art.22 bis delle NOIF ( Norme Organizzative Interne Federali) non contempla espressamente e specificamente le condanne, anche non definitive, per i reati di aggiotaggio manipolativo ed informativo, quali cause di sospensione cautelare, in attesa del giudizio definitivo, da cariche federali.
I reati societari e finanziari contemplati dal citato art. 22 bis risalgono, in effetti, al Codice Civile del 1942, non essendo stati sorprendentemente effettuati dalla FIGC, nel frattempo, gli opportuni -necessari- adeguamenti all’evolversi della nuova disciplina del diritto societario , in particolare a quanto previsto per le società quotate dal T.U.F. ( Testo Unico in materia di intermediazione Finanziaria).
Il dr. Lotito, infatti, con sentenza n. 2949 del 3 marzo/15 luglio 2009, del Tribunale di Milano,Sez. II penale, è stato condannato a due anni di reclusione, a € 65.000 di multa, nonché all’interdizione dai pubblici uffici e dagli uffici direttivi di persone giuridiche per la durata di un anno, per i reati ,per l’appunto,di aggiotaggio manipolativo ed informativo del mercato finanziario per aver violato ,nel giugno 2005, l’obbligo di OPA(Offerta Pubblica di Acquisto) agli altri azionisti, avendo occultato, a quella data, il superamento della soglia del 30 % di controllo del capitale sociale, superamento che comporta l’obbligo della suddetta OPA, mediante l’interposizione fittizia di altra persona ( Arch. Roberto Mezzaroma) nell’acquisto di un pacchetto azionario (circa il 14,61 % ) della Lazio.
Va sottolineato, per assoluta correttezza e completezza di informazione, che, come detto, trattasi di sentenza di primo grado, quindi non definitiva e che, secondo l’art. 27, 2° comma, della Costituzione, nessuno può essere considerato colpevole sino alla condanna definitiva.
Ma, indipendentemente da quanto deciso e che verrà definitivamente deciso in sede penale, il dr. Lotito non dice , e quasi nessun altro, stranamente, dice, che il Consiglio di Stato, Sez. VI, con sentenza dell’1/17 dicembre 2009, ha sancito, in via definitiva ,in sede amministrativa giurisdizionale, che, quantomeno il 30 giugno 2005, tra lo stesso Lotito ,anche per il tramite di Lazio Events srl, ed il sunnominato Mezzaroma, è stato stipulato un patto parasociale occulto per l’acquisto concertato di azioni della SS Lazio spa "diretto proprio ad aggirare l’obbligo di promuovere l’OPA, che sarebbe scattata a seguito dell’acquisto diretto da parte di Lotito e che prevedeva appunto l’acquisto delle azioni da parte di Mezzaroma nell’ambito di una complessa operazione in cui la somma per l’acquisto proveniva dal Lotito, anche se formalmente imputata al contratto preliminare di compravendita di quote di altra società".
Recita, altresì, la richiamata sentenza che il patto parasociale occulto ha consentito al dr. Lotito di "programmare in un tempo diverso e soprattutto ad un prezzo diverso – € 0,40 per azione nel dicembre 2006 a fronte di € 0,74,29 per azione se l’offerta fosse stata correttamente promossa nel giugno 2005)" l’Opa.
La qualcosa ha comportato un danno, in termini di lucro cessante ( perdita di occasione di guadagno) per i possessori di azioni della Lazio nel giugno 2005, valutabile complessivamente in oltre circa € 10 mln, senza contare gli interessi legali ed il risarcimento per l’eventuale maggior danno da svalutazione monetaria ( altro che i costi delle penne e delle matite della FIGC che, come sembra, al dr. Lotito stanno particolarmente a cuore !)
A questi eventi giudiziari vanno aggiunti : la condanna, in sede di giustizia sportiva, ad un periodo di interdizione dalla carica per violazione dell’obbligo di probità sportiva; l’esclusione della Lazio dalla competizione UEFA; la condanna della stessa ad una penalizzazione di punti in classifica.
Il tutto a seguito delle note vicende comunemente conosciute sotto il nome di "Calciopoli".
Violazioni, non soltanto rilevanti nell’ambito sportivo ma rilevanti anche sotto il profilo del rispetto dei doveri e degli obblighi incombenti agli amministratori della Società e delle conseguenti responsabilità, tenuto conto che l’art. 3 del vigente Statuto della Lazio prevede, tra l’altro, che le attività di cui all’oggetto sociale devono essere esercitate " con l’osservanza delle norme direttive della Federazione Italiana Gioco Calcio e dei suoi organi ",vale a dire con l’osservanza delle norme di quel "sistema" che l’azionista di riferimento e Presidente del Consiglio di Gestione della Società ritiene " che non funziona", che Lui " combatte", che " è al collasso" ed in cui " la gente si mette d’accordo (con CHI e per CHE COSA n.d.r.)".
Un quadro che, complessivamente considerato, non avalla, ad avviso degli scriventi, la missione di "bonifica del sistema" che il dr. Lotito si autoattribuisce nelle interviste e che "agli altri ( a CHI n.d.r.?) non interessa cambiare".
Conclusioni
Ma, in conclusione, crediamo e speriamo che lo stesso dr.Lotito, tra "quelli che mistificano, che non sanno, che non studiano, che non conoscono, che sono obsoleti", "che sono collusi", "che fanno sciacallaggio elettorale" voglia perdonare anche i poveri estensori di queste note che, d’altro canto, non sono sicuramente annoverabili tra coloro ai quali sono state tagliate "agevolazioni", "biglietti gratuiti" e che, invece, hanno, forse, avuto ed hanno il torto di aver sempre pagato,per lungo tempo, biglietti ed abbonamenti, di non aver mai ricevuto "agevolazioni" di sorta e, da ultimo, ma non per importanza, di aver investito nella Lazio, non certo per fini speculativi, bensì per Amore, somme non irrilevanti e non insignificanti, almeno per i sottoscritti, così come hanno fatto tanti altri che, sempre per Amore, hanno affrontato sacrifici e che, fosse solo per questo, meriterebbero, almeno, un po’ di Rispetto e di Verità.
Alfredo Parisi
Massimo Rossetti
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il pallone in confusione

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