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mercoledì 20 ottobre 2010

Francesco Peccerillo sugli incidenti a Genova: «Il presidente del Consiglio si scusi con tutti gli italiani per non aver adottato contromisure»

Gent.le Direttore, vorrei tornare, brevemente, sugli scontri allo stadio di Genova durante la partita Italia-SerbiaSappiamo che il premier serbo si è scusato con il nostro presidente del Consiglio per i disagi arrecati dalla teppaglia ultrà. Il nostro Presidente, però, non ha pensato di doversi scusare con tutti gli italiani di non aver adottato tutte le contromisure affinchè gli scontri non avvenissero. Infatti non è scusabile che simili episodi avvengano nel nostro paese dove la sicurezza è messa al centro dell’attenzione del governo ed, inoltre, è destinataria della maggior parte delle risorse disponibili del bilancio pubblico. Ad essa si devono sacrificare, come ci viene spesso ripetuto, quelle destinate all’istruzione e alla sanità che, si dice, settori da privatizzare. Pertanto se la sicurezza è veramente la priorità delle nostre forze politiche al governo, costoro dovevano assolutamente informarsi, per tempo ed adeguatamente ,di quello che sarebbe potuto succedere allo Stadio Marassi e, di conseguenza, adottare le necessarie contromisure.
Se la sicurezza è invece un pretesto per individuare in figure deboli (zingari, ecc.) un nemico comune contro cui coalizzare il paese è, abbastanza palese, che ciò potrebbe funzionare, forse, ma conduce ad un pericoloso inbarbarbarimento della nostra società ed ad una progressiva chiusura, non adeguatamente supportata dal cosiddetto stato sociale.
Cordiali saluti
Francesco Peccerillo
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il pallone in confusione

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