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lunedì 25 luglio 2011

I problemi e i misteri del pacchetto di maggioranza della Roma

Non c’è in pratica giorno, dal momento (15 aprile c.a.) in cui è stato definito il contratto preliminare di compravendita del pacchetto azionario in oggetto, che non si siano inseguite e non si inseguano notizie giornalistiche e comunicati ufficiali in ordine alla suddetta compravendita. Da ultimo, con riferimento a notizie pubblicate, anche con grande rilievo, su plurimi organi di informazione circa asserite difficoltà insorte per la stipula della definitiva compravendita, fissata entro il 31 luglio, a causa della asserita sopravvenienza di impreviste perdite quantificate tra i 15 e i 20 mln di euro, Roma 2000 srl, anche su richiesta della Consob, ha emesso, alle ore 20,37 del 22 luglio scorso, un comunicato in cui, tra l’altro, afferma: «Si precisa come siano del tutto prive di fondamento le indiscrezioni pubblicate da alcuni organi di stampa in data odierna in merito all’esistenza di una perdita aggiuntiva di Euro 17 milioni risultante dal bilancio al 30 giugno 2011 della AS Roma spa. Infatti i dati di pre-chiusura della situazione patrimoniale della AS Roma spa alla data del 30 giugno 2011 risultano in linea con le previsioni e con i dati disponibili alla data di sottoscrizione del Contratto Preliminare di Compravendita».

Peraltro, il comunicato, richiesto dalla Consob, è venuto immediatamente dopo un fax ( ved. www.federsupporter.it) , inviato nella mattinata dello stesso 22 luglio da Federsupporter alla Consob, con il quale si chiedeva alla Commissione di voler accertare la veridicità delle notizie riportate, con grande enfasi, dagli organi di informazione, poi, come detto, smentite da Roma 2000 srl con il comunicato in parola. Gli organi di informazione, ancora una volta, hanno omesso di citare l’iniziativa di Federsupporter.

Tutto chiarito, dunque ? Niente affatto, perché il 24 luglio ed ancor oggi 25 luglio su numerosi giornali vengono sollevati dubbi, si parla di lettere di contestazione inviate dai promissari acquirenti, di frenetiche trattative in corso per ridurre, prima del 29 o, comunque, entro il 31 luglio prossimi, il prezzo di vendita del pacchetto azionario, tenuto conto di nuovamente asseriti cospicui, maggiori debiti societari, sia pure ricadenti nel prossimo o nei prossimi esercizi di bilancio ( su “Il Messaggero” del 24 luglio si parla di non meglio quantificate “ perdite inerziali”, cioè quelle che nel gergo tecnico indicano le perdite che si palesano già nella fase di inizio di una attività d’impresa).

Ma, al di là di come andrà effettivamente a finire la vicenda che, a questo punto, presenta caratteri più tipici di una telenovela che di una operazione commerciale (d’altronde, come finirà lo si verrà a conoscere entro il 29 o, al massimo, entro il 31 luglio prossimi), resta il fatto che i piccoli azionisti, i quali pur detengono il 33% del capitale sociale, nonché, più in generale, i sostenitori della Società sono stati, almeno finora, tenuti all’oscuro delle modalità e condizioni in cui sia stata condotta, si sia svolta e conclusa l’operazione ( alcuni aspetti economico-finanziari dell’operazione sono meglio specificati in una nota del 3 giugno u.s, intitolata “ Banche e Imprese: l’operazione AS Roma spa” del Presidente dell’Associazione, Alfredo Parisi, nota pure consultabile sul sito www.federsupporter.it).

In particolare, i predetti piccoli azionisti e sostenitori sono stati tenuti all’oscuro dei termini e delle modalità della procedura di cessione del pacchetto azionario, dei motivi che hanno condotto all’esito di tale procedura e della due diligence sulla cui base è stato concluso il contratto preliminare di compravendita del 15 aprile scorso.

Informazioni che, di sicuro influenti, direttamente o indirettamente, sul valore del titolo, secondo Federsupporter ( ved. le richieste in tal senso avanzate alla Consob il 19 e 26 aprile scorsi, consultabili sul sito www.federsupoporter.it, rimaste inascoltate e inevase), avrebbero dovuto essere rese note , anche per esigenze di assoluta trasparenza, a tutti gli azionisti ed al mercato.

Se così fosse stato fatto, probabilmente, oggi non vi sarebbe stato spazio per tante notizie o indiscrezioni giornalistiche e non vi sarebbe stato bisogno di continui comunicati ufficiali.

Peraltro, ora ci si dovrebbe attendere, essendo state ufficialmente dichiarate del tutto infondate da parte di Roma 2000 srl le notizie riportate dagli organi di informazione, che la Consob adotti le iniziative ed i provvedimenti previsti dall’art. 185 e dall’art. 187-ter del T.U.F. (Testo Unico in materia di intermediazione Finanziaria) che sanzionano, rispettivamente, le fattispecie di illecito penale o amministrativo costituite da manipolazione informativa del mercato.

Resta, in ogni caso, fermo il diritto dei soci, in particolare dei piccoli azionisti che rappresentino almeno il 2,5 % del capitale sociale, trattandosi di società quotata, di esercitare l’azione di responsabilità nei confronti degli amministratori della AS Roma spa per quanto concerne la gestione della Società. In quest’ultimo caso, la suddetta minoranza dei soci potrebbe nominare, a maggioranza del capitale da essi posseduto, uno o più rappresentanti comuni per l’esercizio dell’azione e per il compimento degli atti conseguenti ( a questo scopo, i piccoli azionisti, iscrivendosi a Federsupporter , potrebbero ottenere dall’Associazione idoneo supporto organizzativo e giuridico). L’azione può essere esercitata entro cinque anni dalla cessazione dell’amministratore o degli amministratori dalla carica. La responsabilità degli amministratori riguarda, non solo la violazione di obblighi previsti dalla legge e/o dallo statuto, ma anche la violazione dell’obbligo generale di diligenza: quest’ultima da valutarsi, non in base a quella richiesta alla persona media, bensì in base a quella richiesta in funzione della natura dell’incarico e delle specifiche competenze dell’amministratore.

La valutazione dell’atto gestorio, ai fini dell’accertamento di responsabilità, non può implicare un giudizio di mera opportunità dell’atto stesso, poiché diversamente si sconfinerebbe nel campo della discrezionalità imprenditoriale, viceversa, occorre valutare l’eventuale omissione di quelle cautele, di quelle verifiche, di quelle informazioni preventive normalmente e prudenzialmente richieste per scelte quali quelle operate dall’amministratore ( per es. omissione della preventiva consultazione di collaboratori, consulenti ed esperti o mancata considerazione dei pareri formulati dagli stessi collaboratori, consulenti ed esperti).

Se, dunque, i soci di minoranza che rappresentino almeno il 2,5 % del capitale sociale ritenessero che gli amministratori della Società avessero compiuto od omesso atti in violazione di norme di legge o statutarie o in violazione dell’obbligo di diligenza, come sopra specificato, avrebbero la possibilità di esercitare l’azione di responsabilità con conseguente richiesta, nei confronti degli amministratori responsabili, del risarcimento dei danni causati alla Società stessa.

L’azione in questione potrebbe essere esercitata, non solo nei confronti di chi ha amministrato la AS Roma spa fino al 15 aprile scorso, ma anche di chi l’abbia amministrata o l’amministrerà successivamente. Pare, comunque, strano ed inusuale, almeno a chi scrive, che, se sono vere le notizie di stampa secondo le quali i promissari acquirenti avrebbero contestato o contesterebbero oneri sopravvenuti alla stipulazione del contratto preliminare di compravendita, gli stessi promissari acquirenti non si siano cautelati, riservandosi nel contratto preliminare sottoscritto il 15 aprile scorso il diritto di essere preventivamente consultati e di preventivamente approvare tutti gli atti compiuti dagli amministratori della AS Roma spa da tale data fino a quella di stipulazione del contratto definitivo, comportanti l’assunzione di obbligazioni debitorie a carico della Società, ricadenti in periodi anche successivi, per importi, singolarmente o cumulativamente considerati, superiori a cifre minime predeterminate.

Conclusivamente, stando a ciò che finora è emerso ed è stato reso noto, mi sembra si possa dire, soprattutto alla luce di quanto ufficialmente comunicato da Roma 2000 srl il 22 luglio scorso, che, essendosi avverate tutte le condizioni sospensive previste nel contratto preliminare del 15 aprile scorso, nonché risultando i dati sulla situazione patrimoniale della AS Roma al 30 giugno 2011 in linea con le previsioni ed i dati disponibili alla data di sottoscrizione del suddetto contratto e, quindi, noti ai promissari acquirenti, sia del tutto corretta e giuridicamente fondata la posizione di Roma 2000 srl e di Unicredit di pretendere ed esigere, al prezzo ed alle condizioni convenute nel preliminare, la stipulazione del contratto definitivo di compravendita ( closing) il 29 luglio o, comunque, entro il 31 luglio prossimi.

Avv. Massimo Rossetti – Responsabile dell’Area Giuridico-Legale Federsupporter

martedì 19 luglio 2011

L'Osservatorio recepisce l'istanza di Federsupporter sull'obbligo della tdt per gli abbonati della Roma

L'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive è stato convocato in seduta straordinaria alle ore 10:00 di giovedì prossimo, per vagliare «l’annunciata iniziativa di vendita degli abbonamenti dell'AS Roma anche ai non possessori della tessera del tifoso». Lo comunica l'organismo del Viminale in un suo comunicato: tuttavia, l'Osservatorio ribadisce «l’obbligo di rammentare che il recente “Protocollo d’intesa”, siglato tra il Ministro dell’Interno ed i vertici sportivi, esclude espressamente tale possibilità, sebbene nel contesto di una piena autonomia dei club di strutturare iniziative promozionali, nell’ambito della cornice delle regole che disciplinano la tessera del tifoso». L'Osservatorio ha dunque recepito immediatamente le rimostranze espresse sabato scorso da Federsupporter in una lettera in cui si evidenziava «su plurimi organi di stampa ( vedasi Corriere della Sera, Corriere dello Sport, Gazzetta dello Sport, Il Messaggero) viene oggi data notizia che i tifosi della AS Roma potranno sottoscrivere l’abbonamento per la stagione sportiva 2011/2012 senza tessera del tifoso». L'associazione dei supporter sportivi ha anche sottolineato nella missiva che «sui predetti organi di informazione vengono riportate, tra virgolette, dichiarazioni attribuite all’Amministratore Delegato, Dr. Fenucci, ed al Responsabile della biglietteria Dr.Feliziani, della AS Roma, secondo i quali i tifosi della stessa AS Roma sarebbero i soli che potrebbero sottoscrivere gli abbonamenti per la stagione sportiva 2011/2012 senza aderire alla tessera del tifoso». queste notizie hanno suscitato forti perplessità nei tifosi di altre società, tra i quali molti associati di Federsupporter che hanno sollecitato per avere spiegazioni e chiarimenti. La riunione dell'Osservatorio ristabilirà l'ordine: gli abbonati della Roma dovranno avere anche loro la tessera del tifoso come tutti gli altri supporter italiani. Parafrasando George Orwell si può dire che non esistono tifosi più uguali degli altri.

Vittoria di Federsupporter: reinseriti i vincoli ambientali del ddl sui nuovi stadi

Nel disegno di legge per la costruzione dei nuovi stadi saranno inseriti i vincoli paesaggisti e ambientali. Lo sottolinea Federsupporter in una lettera spedita al Presidente ed ai membri della VII Commissione permanente (Cultura, Scienza e Istruzione ) della Camera. E' una vittoria dell'associazione dei tifosi che ne aveva più volte sottolineato l'importanza. La reintroduzione dei suddetti vincoli, si legge nella lettera, «che era stata in più occasioni auspicata e sollecitata alla Commissione da parte di Federsupporter: ciò anche allo scopo di eliminare dal testo legislativo più che legittimi dubbi di vizi di illegittimità costituzionale». «Il superamento della situazione di stallo che si era verificata - prosegue Federsupporter - è dovuto alla presentazione di emendamenti da parte del Governo che reintroducono l’espresso e specifico rispetto di vincoli paesaggisti e ambientali per la costruzione e la ristrutturazione di impianti sportivi». Inoltre, si legge ancora nella lettera del sindacato dei tifosi, «la scrivente Associazione prende atto con soddisfazione che nella riunione del 14 luglio del corrente anno si sarebbe profilato un accordo tra maggioranza ed opposizione ai fini dell’approvazione di un testo condiviso del suddetto disegno di legge».

Federsupporter consiglia anche l'eliminazione dell'«anomala ed impropria contaminazione della disciplina dettata dalla normativa sull’Accordo di Programma in caso di dissenso di una o più delle Amministrazioni interessate con la disciplina dettata dai citati artt. da 14 a 14/quinquies della legge n. 241/1990, sempre in caso di dissenso, oltre che palesemente irrazionale e discriminatoria, non comprendendosi per quale motivo il dissenso nell’ambito dell’Accordo di Programma debba essere trattato solo per gli impianti sportivi in maniera diversa da come è trattato per tutti gli altri impianti, è in palese contrasto con il fatto che la relazione tra la Conferenza di servizi di cui alla legge n.241/1990 e l’Accordo di programma di cui al T.U. delle leggi sugli Enti locali si pone in un rapporto di genus a species. Tanto premesso, la scrivente Associazione si permette di richiamare l’attenzione di codesta Commissione sull’opportunità di eliminare all’art. 3, comma 3, ultimo periodo, del disegno di legge in oggetto, il richiamo, quanto agli effetti del dissenso espresso nella Conferenza convocata per l’Accordo di Programma, agli artt. da 14 a 14/quinquies della legge 7/08/1990, n.241, e successive modificazioni».

giovedì 7 luglio 2011

Tutto Moggi in un Cd

Ripropongo questo mio articolo, alla luce degli ultimi sviluppi su Calciopoli. E' la testimonianza resa da Giuliano Tavaroli davanti ai giudici di Milano che nel 2006 indagavano sui dossier illegali


Indiscreto
http://www.indiscreto.it/ 21/12/2006

Tutto Moggi in un cd

di Marco Liguori
Giuliano Tavaroli ha vuotato il sacco sul sistema Moggi. L’11 ottobre scorso l’ex responsabile della security del gruppo Telecom Italia ha dichiarato a verbale, davanti ai Pubblici ministeri di Milano che indagano sui dossier illegali, nuove circostanze che fanno comprendere come già quattro anni fa i vertici dell’Inter fossero perfettamente a conoscenza della "rete" di rapporti di potere dell’ex direttore generale della Juventus. "Alla fine del 2002 dopo essere stato contattato dalla segreteria di Massimo Moratti – ha raccontato Tavaroli nella sua deposizione davanti ai Pm – incontrai Moratti e Facchetti presso la sede della Saras. Facchetti rappresentò a me e a Moratti di essere stato avvicinato da un arbitro della delegazione di Bergamo che in più incontri aveva rappresentato un sistema di condizionamento delle partite di calcio facente capo a Moggi ed avente come perno l’arbitro Massimo De Santis". Tavaroli ha subito precisato che "Facchetti non fece il nome dell’arbitro che lo aveva avvicinato anche se successivamente emerse che si trattava di Nucini". L’ex capo della sicurezza Telecom ha riferito nei verbali altre dichiarazioni del defunto presidente dell’Inter. Quest’ultimo ha raccontato a Tavaroli che il "misterioso" arbitro, cioè Danilo Nucini, era stato avvicinato da De Sanctis nel corso del raduno di Sportilia. In quella occasione De Sanctis gli aveva fatto presente che vi era un modo per avanzare nella graduatoria degli arbitri e che chi aveva contatti con Facchetti arbitrava prevalentemente in serie B.Tavaroli ha proseguito nella sua esposizione davanti ai magistrati, riferendo altri dettagli che sarebbero stati dichiarati da Nucini a Facchetti. De Sanctis avrebbe spiegato allo stesso Nucini che se avesse voluto dirigere incontri in serie A, che comportavano rimborsi più consistenti, doveva seguire i suoi suggerimenti. "De Sanctis gli aveva altresì raccontato – ha sottolineato Tavaroli – di aver migliorato la sua posizione economica e di aver acquistato una bella casa a Roma e un’auto di lusso". Stando sempre alle parole dell’ex capo della security Telecom, l’arbitro bergamasco aveva confidato a Facchetti di aver accettato il consiglio di De Sanctis. E qui il racconto di Tavaroli si arricchisce di un episodio degno di una spy-story di John Le Carrè. Infatti, dopo alcuni giorni Nucini fu prelevato da un’automobile dopo aver lasciato il cellulare nella sua vettura. "Dopo un lungo giro in città fatto per disorientarlo – ha proseguito Tavaroli nel suo racconto – arrivò in un albergo di Torino dove incontrò Luciano Moggi che gli chiese la disponibilità a favorire la Juventus penalizzando le squadre avversarie nelle partite giocate prima di affrontare la Juve. L’arbitro accettò e ricevette da Moggi un cellulare sicuro e diversi numeri dove poteva essere chiamato".Tavaroli ha aggiunto altri particolari alla sua ricostruzione e riferisce che "Facchetti mi disse che l’arbitro gli aveva raccontato i fatti in cambio di un favore da parte dell’Inter, un posto nella società nerazzurra, aggiungendo che era disposto a denunciare". L’ex presidente nerazzurro si mise d’accordo con Nucini per un nuovo incontro. E qui l’ex dirigente del colosso della telefonia arricchisce la sua versione dei fatti con altri dettagli da romanzo giallo. "Facchetti mi disse di aver registrato su un cd – ha sottolineato Tavaroli – i suoi colloqui con l’arbitro Nucini e mi chiese di fare delle verifiche su De Sanctis. Concordammo di dare l’incarico a Cipriani (anch’egli arrestato per la vicenda delle intercettazioni). Chiesi ad Adamo Bove (ex funzionario di polizia passato a Telecom e morto a suicida a Napoli) di verificare i numeri dati da Moggi all’arbitro per vedere se fossero riconducibili a personaggi del mondo del calcio. Bove confermò. Cipriani redasse un report: "Operazione ladroni"". Tavaroli ha poi raccontato di aver dato un consiglio all’ex numero uno dell’Inter. "Io proposi a Facchetti due opzioni: presentarsi in Procura o collaborare come confidente delle forze dell’ordine senza esporsi subito. Facchetti preferì la seconda opzione. Ne parlai con il maggiore Chittaro comandante del nucleo informativo dei Carabinieri di Milano. Di fatto Facchetti non diede seguito a tale sua disponibilità". Tavaroli ha concluso la sua deposizione davanti ai Pm spiegando che Facchetti presentò un esposto in Procura il cui contenuto non fu poi confermato da Nucini. Questi fatti sono ormai diventati cronaca da tempo. I magistrati hanno chiesto a Tavaroli come mai il report su "Operazione ladroni" fu pagato con 50mila euro a Cipriani. Tavaroli ha risposto che "non so se il report che mi esibite è quello con tutta l’attività".Alla luce anche delle dichiarazioni rilasciate al settimanale L’Espresso da Massimo Moratti, ritornato da pochi mesi alla guida dell’Inter dopo l’interregno di Giacinto Facchetti durato dal gennaio 2004 sino all’ottobre di quest’anno, si devono fare alcune considerazioni e domande. "A un certo punto – ha detto Moratti nell’intervista a L’Espresso – mi ero rassegnato. Capivo che, ad andare bene, con quel sistema lì saremmo sempre arrivati secondi. E allora ho pensato seriamente di mollare". Il presidente dell'Inter, ha poi confessato di essere andato molto vicino a cedere il club nerazzurro. "Attorno ad aprile di quest’anno – ha raccontato Moratti – non ce la facevo più a vedere quello che succedeva nell'indifferenza generale. Non speravo che sarebbe venuta fuori la verità, almeno in tempi brevi. Ero davvero stufo". Dall’insieme di queste dichiarazioni sembrerebbe che il patron dell’Inter abbia confermato ciò che ha detto Tavaroli negli interrogatori: Moratti sapeva del sistema Moggi, visto che nella famosa riunione del 2002 negli uffici della Saras era presente con Facchetti e Tavaroli. Ma allora, se sapeva del maneggi di Moggi, perché non ha presentato un esposto alla giustizia sportiva? Però, nel caso in cui ne fosse stato a conoscenza e non lo avesse denunciato, avrebbe violato l'articolo 6 comma 7 del codice di giustizia sportiva, quello che riguarda il dovere di denunciare l’illecito sportivo. C’è da aggiungere che, considerati i fatti lontani nel tempo, potrebbe già essere scattata la prescrizione. Quindi, forse a questa domanda non ci sarà più risposta. Altro quesito: perché l’arbitro Nucini non ha voluto più confermare ciò che aveva dichiarato a Facchetti? Paura, rimorso, dovuti magari a un "avvertimento" di qualcuno, o chissà quale altro motivo recondito? E, ultima domanda, ma non per questo non meno importante: che fine ha fatto il cd su cui Facchetti ha inciso le dichiarazioni di Nucini? Visto che l’ex gloria della Nazionale e della società nerazzurra era al vertice dell’Inter si suppone che ne avesse custodita una o più copie. Sono domande a cui forse solo i magistrati della Procura di Milano, se ne ravvedessero l’opportunità per le loro indagini sulle intercettazioni abusive, potrebbero dare un’esauriente risposta.
Marco Liguori
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il pallone in confusione

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