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giovedì 20 settembre 2012

Esclusiva - Avvocato Fabio Turrà: «Crisi Fiat e Juve, un binomio pericoloso?»


La Juventus è al centro di due temi ricorrenti in questi ultimi giorni. Il primo riguardante gli effetti della squalifica del tecnico Antonio Conte. Il secondo è il nesso tra la crisi Fiat e la società bianconera: entrambe sono controllate da Exor spa al 30,05% e al 60%. “Il pallone in confusione” ne ha parlato con l’avvocato Fabio Turrà, esperto di diritto sportivo.

Avvocato ci può chiarire gli aspetti della squalifica di Conte? La controversia tra Antonio Conte e la Figc sul Calcioscommesse sarà discussa, infatti, proprio domani, 21 settembre, dinanzi al Tribunale Nazionale di Arbitrato per lo Sport (T.N.A.S.) che ha fissato per le ore 12 l'udienza del collegio arbitrale. La decisione definitiva dovrebbe essere emessa entro il 7 ottobre.
Ebbene, a prescindere dall'esito di tale ultimo grado di giudizio, è utile sapere cosa stabilisce il Codice di Giustizia Sportiva in relazione alla squalifica comminata ad Antonio Conte.

Ce lo può spiegare in dettaglio?
Il comma 8 dell’articolo 22 intitolato proprio all'esecuzione delle sanzioni prevede che «I dirigenti, i tesserati delle società, i soci e non soci di cui all’art. 1, comma 5, colpiti da provvedimenti disciplinari a termine non possono svolgere alcuna attività sportiva nell'ambito della FIGC fino a quando non sia regolarmente scontata la sanzione stessa, ai medesimi è, in ogni caso, precluso l'accesso all'interno del recinto di giuoco e negli spogliatoi in occasione di gare. La violazione dei divieti di cui al presente comma comporta l’aggravamento della sanzione». Dal tenore letterale di tale norma si può evincere, senza dubbio, che l'attuale allenatore della Juve non possa di fatto "allenare" la sua squadra, ma neanche – durante la settimana – possa programmare gli allenamenti, dare consigli, scegliere la formazione e/o effettuare tutte quelle attività, pur minime, che siano connesse all'attività sportiva con la propria squadra, per la quale è tesserato come tecnico presso la F.I.G.C.

Dunque la squalifica fermerebbe completamente l’attività del tecnico bianconero?
Proprio così. Un’interpretazione così restrittiva delle attività inerenti la squalifica dell'allenatore sembra, infatti, emergere dalla lettura del comma 7 dello stesso articolo del C.G.S., il quale espressamente stabilisce: «I tecnici colpiti da squalifica non possono svolgere per tutta la durata della stessa alcuna attività inerente alla disputa delle gare; in particolare sono loro preclusi, in occasione di gare, la direzione con ogni mezzo della squadra, l'assistenza alla stessa in campo e negli spogliatoi, nonché l'accesso all'interno del recinto di giuoco e degli spogliatoi». Tutte le attività predette, di fatto, sono inerenti alla disputa delle gare.

Ma la Juve sta risentendo o meno della squalifica di Conte?
E’ evidente che la Juve sta giocando, pressappoco, sugli stessi livelli agonistici e standard qualitativi dello scorso anno, avendo cambiato poco o nulla della rosa rispetto allo scorso anno. L’assenza di Conte (ma può parlarsi davvero di assenza? Siamo sicuri che egli non stia – di fatto – realmente guidando la squadra, limitandosi, invece, a non sedersi in panchina e a non scendere negli spogliatoi in occasione delle gare? Ci sono dei controlli? E chi li fa durante la settimana?) in questo momento non si nota.

Ci può parlare dell’eventuale rapporto tra la crisi Fiat e la Juventus e della “vexata questio” della presunta sudditanza arbitrale verso i bianconeri?
Quanto al fatto che è opinione diffusa che la Juve goda di favori arbitrali, credo che (salvo rari casi) gli arbitri siano in buona fede e possano sbagliare, essendo esseri umani.
Certo è che il calcio, a prescindere dall’inquietante e deprecabile fenomeno delle scommesse illecite, muove ingenti capitali. Vincere uno scudetto, ad esempio, può portare nelle casse di una società enormi vantaggi economici, in relazione  ai maggiori incassi dello stadio, al più grande interesse degli sponsor, agli incrementi derivanti dalla vendita dei diritti televisivi e del merchandising, oltre che, naturalmente ai premi per l’accesso ai tornei internazionali.
Non è inimmaginabile che ci possano essere soggetti (tra i tantissimi che agiscono solo per pura passione sportiva) i quali sbagliano perché in mala fede. D’altra parte non voglio neanche pensare, come sostiene qualche malpensante, essendo invece un appassionato dello Sport puro e non inquinato dagli interessi economici, che la grave situazione che sta attraversando la Fiat, dovuta alla crisi economica nazionale, possa influire – data la nota identità soggettiva dei titolari di tale azienda e della Juventus – sul nostro campionato di serie A: sarebbe davvero deludente per chi crede nella lealtà, nella correttezza e nella probità, ovvero in quei principi sanciti proprio nell’art.1 del Codice di Giustizia Sportiva della F.I.G.C.
Marco Liguori
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