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martedì 23 novembre 2010

Lazio: tutta l'assemblea minuto per minuto

Riportiamo il riassunto di Federsupporter dell'assise straordinaria biancoceleste tenutasi il 18 novembre scorso

Come previsto, il 18 corrente, presso la sede sociale in Formello (Roma), si è tenuta l’Assemblea Straordinaria della Lazio avente ad oggetto proposte di modifiche statutarie. L’Assemblea è stata presieduta dall’attuale Presidente del Consiglio di Gestione, azionista di controllo e di comando, dr. Claudio Lotito, con la presenza dell’altro membro del suddetto Consiglio e con la presenza del Consiglio di Sorveglianza, nonché con la partecipazione dell’Avv. Gianmichele Gentile, oltre al notaio incaricato di redigere il verbale assembleare. Alla riunione hanno preso parte, oltre all’azionista di controllo e di comando,altri sei azionisti, tra i quali gli scriventi, nella doppia qualità di piccoli azionisti e di rappresentanti di Federsupporter.

I lavori si sono svolti mediante esposizione, articolo per articolo, da parte del dr. Lotito, delle modifiche statutarie proposte e con messa in votazione, sempre articolo per articolo, delle suddette modifiche.

Per la gran parte le modifiche stesse riguardavano l’adeguamento dello statuto a norme di legge nel frattempo intervenute e, quindi, esse non potevano che ricevere l’approvazione dell’assemblea.

Tuttavia, su alcune specifiche proposte, prima della loro messa in votazione, gli scriventi hanno ritenuto di dover intervenire.

Più precisamente, in merito alla modifica proposta all’art. 3, volta a specificare che, tra le attività societarie va ricompresa la commercializzazione di beni, oggetti e prodotti recanti il marchio ed i segni distintivi della Lazio, nonché lo svolgimento di attività editoriali anche nel settore radiofonico e televisivo, gli scriventi hanno obiettato che, essendo stata costituita dalla Lazio una società ( Lazio Marketing & Communication ) dalla stessa Lazio totalmente controllata con la finalità di svolgere, per l’appunto, attività di commercializzazione e di comunicazione,sembrava più opportuno che le attività in questione fossero svolte, non dalla controllante, bensì dalla controllata.

A fronte di questa obiezione il dr. Lotito ha chiarito e precisato che, in realtà, le suddette attività saranno svolte dalla controllata e che la modifica statutaria proposta ha solamente lo scopo di esplicitare che le attività in questione non esulano, comunque, anche dai fini della Società controllante.

Con questo chiarimento la proposta è stata unanimemente approvata .

In merito alla proposta di cui all’art. 6, secondo cui il Consiglio di Gestione, anche su richiesta di soci rappresentanti almeno l’1,25% del capitale sociale, può richiedere all’intermediario, con oneri a proprio carico, i dati identificativi degli azionisti che non abbiano espressamente vietato la loro comunicazione, unitamente al numero delle azioni registrate sui conti ad essi intestati, gli scriventi hanno chiesto chiarimenti e precisazioni.

A seguito di tale richiesta, sia il dr. Lotito sia l’avv. Gentile, hanno specificato che la modifica proposta deve intendersi come meramente attuativa di quanto previsto dall’art. 83- duodecies del T.U.F ( Testo Unico in materia di Intermediazione Fiananziaria), introdotto dall’art. 2 del decr.lgs. 27/01/2010, n. 27 di attuazione della Direttiva Comunitaria 2007/36 concernente l’esercizio di alcuni diritti degli azionisti di società quotate.

In particolare, l’art. 83- duodecies richiamato consente l’identificazione degli azionisti e la conoscenza del numero di azioni da essi possedute con la finalità principale di facilitare il coordinamento tra i soci stessi per poter esercitare i diritti che richiedono una partecipazione qualificata ( per esempio : convocazione di assemblea su richiesta dei soci, esercizio dell’azione di responsabilità su iniziativa dei soci medesimi, etc.).

In risposta alla richiesta degli scriventi, il dr. Lotito e l’avv. Gentile hanno confermato che la modifica statutaria proposta intende, per l’appunto, così come prevede la normativa a cui la proposta stessa vuole conformarsi, rendere più agevole la possibilità per i soci di far valere propri diritti.

Con l’occasione, sia consentito esprimere agli scriventi il rammarico per il fatto che l’iniziativa portata avanti da Federsupporter di favorire l’unione dei piccoli azionisti proprio allo scopo di permettere l’esercitabilità e la migliore tutela dei loro diritti , non sia stata, almeno finora, colta nella sua reale importanza e nella sua assoluta conformità a principi generali, fatti ormai propri sia dall’ordinamento comunitario sia dall’ordinamento nazionale

A questo proposito, è veramente sorprendente e spiacevole che, nel momento in cui, dal 14 settembre ad oggi, si è assistito e si assiste ad una quotidiana movimentazione dell’assetto del flottante ( circa il 33 % ) con scambi di milioni di azioni, non si sia riusciti, o non si sia voluto ,coagulare un numero di soci rappresentanti almeno quell’1,25 % del capitale sociale che avrebbe consentito di eleggere, come si dirà in seguito, una rappresentanza dei piccoli azionisti nel Consiglio di Sorveglianza della Lazio e che consentirebbe ora di poter identificare tutti i soci della stessa Lazio nonché di conoscere il numero delle azioni da essi possedute. Corredata dai chiarimenti e dalle precisazioni sopra riportate, la proposta di modifica all’art. 6 è stata unanimemente approvata.

In merito alle proposte di modifica di cui all’art. 24 queste riguardano sia la non revocabilità (“inamovibilità”) dei consiglieri di sorveglianza se non per giusta causa, sia la riduzione da due ad uno dei componenti effettivi del suddetto Consiglio eleggibili da parte dei soci di minoranza. Quanto alla prima proposta di modifica, è opportuno rilevare che, in ordine ad essa, la Consob aveva richiesto l’8 novembre u.s., come risulta dal comunicato stampa della Società pubblicato sul sito della medesima il 15 corrente, di illustrare meglio la proposta stessa ( si rimarca che la Relazione del Consiglio di Gestione, pubblicata sul sito della Lazio, relativa all’interezza delle modifiche statutarie proposte, si componeva di n. 6 righe ). In attuazione di quanto richiesto dalla Consob, il Consiglio di Sorveglianza, con propria nota del 15 corrente, prendeva atto, così come evidenziato dalla stessa Consob, che, essendo la Lazio retta dal sistema dualistico di governo societario, per cui il Consiglio di Sorveglianza, e non l’Assemblea, nomina i componenti del Consiglio di Gestione, la revocabilità solo per giusta causa dei membri del predetto Consiglio di Sorveglianza comportava una pari irrevocabilità dei membri del Consiglio di Gestione. In questo modo si rendevano, di fatto, inamovibili sia i primi sia i secondi, pur in presenza di eventuali mutamenti dell’assetto azionario. Tuttavia, pur preso atto di ciò, il Consiglio di Sorveglianza, nel richiamare l’attuale incontendibilità della Lazio e l’espressa volontà del suo attuale azionista di maggioranza di non cedere le proprie azioni, affermava di ritenere che i suddetti, eventuali mutamenti possano essere considerati una giusta causa e che, pertanto, l’effetto di inamovibilità evidenziato non si potrebbe, comunque, produrre. Alla luce delle delucidazioni fornite dal Consiglio di Sorveglianza, la proposta di modifica è stata unanimemente approvata.

Quanto alla seconda proposta, vale a dire la riduzione da due ad uno dei membri effettivi del suddetto Consiglio eleggibili dalla minoranza, gli scriventi, pur tenuto conto del fatto che la normativa di legge sopravvenuta ha disposto che alla minoranza spetti un posto negli organi interni di controllo delle società quotate ( sindaci nelle società gestite con il sistema tradizionale e consiglieri di sorveglianza nelle società gestite con il sistema dualistico ), tuttavia, hanno obiettato che tale norma non vieta che i rappresentanti della minoranza in detti organi ( Consiglio di Sorveglianza per la Lazio ) possa essere superiore a quella minima garantita dalla legge.

Peraltro, lo scrivente Massimo Rossetti, in un suo documento del 20 settembre u.s. ( cfr www.federsupporter.it) aveva rilevato ( nessun altro fino a quel momento lo aveva fatto ) una singolare contraddizione tra il fatto che, all’art. 24, III comma, dello Statuto si stabiliva che alla minoranza era riservata l’elezione di due membri effettivi del Consiglio di Sorveglianza ed il fatto che, al successivo comma XII dello stesso art. 24, si diceva che tutti meno uno i membri effettivi del suddetto Consiglio erano tratti dalla lista di maggioranza. E’ evidente, quindi, che la modifica statutaria proposta, oltreché conformarsi alla disposizione di legge nel frattempo sopravvenuta, ha lo scopo di sanare la rilevata contraddizione. Ciò , in sede di replica alle obiezioni degli scriventi, non è stato negato dal dr. Lotito, il quale, pur dovendo ammettere che la norma di legge di cui sopra non impedisce di riconoscere alla minoranza una rappresentanza superiore all’unità nel Consiglio di Sorveglianza, ha però obiettato, a propria volta, che, essendo tutte le proposte di modifica ispirate al principio di stretta conformazione al dettato legislativo, sarebbe risultato inopportuno discostarsene solo per questa parte, ferma restando la dichiarata assenza di qualsiasi intenzione di voler comprimere la possibilità per i soci di minoranza di eleggere propri rappresentanti nel predetto Consiglio.

Gli scriventi, preso atto delle delucidazioni fornite dal dr. Lotito e pur rimarcando, a loro avviso, l’antiesteticità della modifica proposta, hanno comunque ritenuto di non esprimere voto contrario all’approvazione della stessa, sia perché ininfluente sia, soprattutto, in considerazione del fatto che, sino ad oggi, i soci di minoranza non hanno mai dimostrato nei fatti alcun interesse a far valere i loro diritti e, nella fattispecie, nei giorni scorsi a far eleggere due propri rappresentanti nel Consiglio di Sorveglianza. Pertanto, la proposta di modifica in questione è stata unanimemente approvata.

Altre proposte di modifiche statutarie che, peraltro, comportano un pedissequo adeguamento a norme di legge, sono state del pari unanimemente approvate, senza richiedere, almeno ad avviso degli scriventi, particolari chiarimenti e precisazioni e che,quindi, non rendono necessari specifici commenti.

Come notazione finale, gli scriventi non possono non rammaricarsi del fatto che una puntuale, specifica ed esaustiva informativa su alcune delle più rilevanti modifiche statutarie proposte non sia stata spontaneamente fornita dal Consiglio di Gestione e dal Consiglio di Sorveglianza, in sede di Relazione Illustrativa delle modifiche stesse all’atto della convocazione dell’Assemblea Straordinaria, bensì solo su espressa richiesta della Consob.

Richiesta intervenuta l’8 corrente e che ha ricevuto risposta solo il 15 novembre : cioè a dire formalmente solo tre giorni prima e sostanzialmente solo due giorni prima la data dell’Assemblea stessa. Cosa che agli scriventi non sembra francamente in linea con i criteri e le finalità che ispirano la Direttiva Comunitaria 2007/36 ed il provvedimento legislativo di suo recepimento nell’ordinamento nazionale. Quanto sopra sotto il profilo del diritto dei soci di disporre di tempo sufficiente per esaminare le determinazioni sottoposte avanti all’Assemblea e della possibilità di porre domande in relazione agli argomenti trattati, soprattutto avuto riguardo a soci sforniti della necessaria professionalità per avere piena cognizione di causa di tali argomenti, in specie, come nel caso in questione, aventi una elevata complessità tecnica. Circostanza che, certamente, avrebbe legittimato gli scriventi a chiedere ed ottenere il rinvio dell’Assemblea per carenza di tutti gli elementi in grado di porre i soci, anche quelli sforniti della professionalità di cui sopra, nella condizione di assumere consapevoli determinazioni. Soltanto per un gesto di buona volontà gli scriventi hanno deciso di soprassedere dal sollevare l’eccezione di cui trattasi.

Alfredo Parisi e Massimo Rossetti

martedì 28 ottobre 2008

Comunicato ufficiale Juventus su approvazione bilancio

L'assemblea ordinaria degli azionisti della Juventus Football Club s.p.a., riunitasi a Torino in data odierna, ha approvato il bilancio di esercizio al 30 giugno 2008 che, come già pubblicato in precedenza, si è chiuso con un risultato netto negativo di 20,8 milioni, interamente coperto mediante l'utilizzo di riserve disponibili.
Conseguentemente non sono stati deliberati dividendi.
L'assemblea ha inoltre provveduto a integrare la composizione del collegio sindacale nominando sindaci effettivi i signori Roberto Petrignani e Paolo Piccatti e sindaci supplenti i signori Gianluca Cristofori e Ruggero Tabone. La carica di presidente del collegio sindacale è stata attribuita al sindaco effettivo Roberto Longo. Il mandato dell'intero collegio sindacale scadrà con l'assemblea di approvazione del bilancio al 30 giugno 2009.

L'assemblea approva il bilancio 2007/08 della Juventus

Via libera al documento contabile chiuso in rosso per 20,8 milioni. Bocciata la proposta di un'azione di responsabilità contro l'ad Blanc per la demolizione dello stadio "Delle Alpi"

Approvato poco fa il bilancio 2007/08 della Juventus con un risultato in rosso per 20,8 milioni. Il Team di http://www.ju29ro/ si è astenuto, come anche sulla nomina di due sindaci effettivi e due supplenti. Al riguardo è stata approvata la proposta fatta da Ifil.
L'azionista Marco Bava ha proposto l'azione di responsabilità contro l'aministratore delegato Jean Claude Blanc perchè demolisce lo stadio "Delle Alpi". La proposta è stata bocciata: anche il Team di Ju29ro ha votato contro l'azione di responsabilità.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)

Cobolli:«I compensi del presidente e dell'ad inferiori al passato»

Secondo il presidente juventino i compensi «sono il 60% di quelli spettanti ai dirigenti precedenti». Riguardo al "paracadute" per licenziamento senza giusta causa, ha precisato che è un «rimborso»

«I compensi fissi di presidente e amministratore delegato/direttore generale sono il 60% di quelle spettanti ai dirigenti precedenti. Ed anche il totale (fisso e variabile) è inferiore rispetto al passato». La precisazione è giunta dal numero uno bianconero, Giovanni Cobolli Gigli, che ha replicato alle critiche sui compensi percepiti dal consiglio di amministrazione.
Quanto al "paracadute" per il licenziamento immotivato, il presidente ha precisato che «se venisse allontanato prima della scadenza senza giusta causa, ha diritto a 450mila euro di rimborso». Invece, l'amministratore delegato Blanc «si sobbarca la maggior parte del lavoro e ha diritto quindi ad una maggiore indennità» pari a tre milioni.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)

Blanc: «Grazie alla Champions, pareggio bilancio non è lontano»

Secondo l'amministratore delegato della Juve i 15-17 milioni della competizione Uefa contribuiranno nel 2008/09 a un risultato di gestione migliore. Riguardo a Tiago e Almiron, le operazioni erano state concordate con l'ex vicepresidente Roberto Bettega: ma "Bobby gol" ha scosso la testa in segno di disapprovazione

«In questa stagione potremo anche contare su circa 15-17 milioni da Champions. E allora l'obiettivo del pareggio non è lontano». L'amministratore delegato della Juventus Jean Claude Blanc ha voluto così riportare un po' di ottimismo in assemblea, dopo la raffica di interventi e di critiche sollevate dai piccoli azionisti. Sportivamente, il dirigente francese ha però ammesso: «Ad oggi però i risultati danno più ragione a voi che a noi».
Secondo Blanc i risultati sportivi (risalita in A e terzo posto) «sono in linea con il progetto». Riguardo ai risultati economici ha tenuto a sottolineare che «è vero che c'è una perdita di 20 milioni, ma ad esso contribuisce la svalutazione di Andrade per quasi 7 milioni. E nel 2007-2008 non c'erano i ricavi da Champions».
Blanc ha poi spiegato la sua "ricetta" per la gestione societaria. Innanzitutto occorre «migliorare la parte sportiva». Sarà doveroso «contenere i costi dei calciatori» e «dare spazio ai giovani». Riguardo alle uscite, l'amministratore delegato ha sottolineato che occorrerà «grande attenzione ai costi che non sono parte del core business». Per incrementari i ricavi sarà necessario «lo sviluppo delle politiche di marketing per beneficiare del brand Juve ci dovrebbero portare ad un pareggio. Cosa che non è stata fatta in passato, quando il risultato operativo, senza considerare proventi straordinari da calciomercato o altre operazioni, era decisamente più negativo di adesso».
Blanc ha voluto rispondere anche riguardo alle critiche sulle operazioni Tiago e Almiron. Entrambe «sono state fatte nel 2007 ed erano state condivise da Bettega». I redattori di http://www.ju29ro.com/ sottolineano che l'ex vicepresidente ha scosso la testa: un segno di dissenso alle affermazioni del manager francese. «La scelta dei due giocatori - ha affermato Blanc - è stata condivisa prima con Didier poi con Ranieri», ossia prima con Deschamps, l'allenatore del ritorno in serie A, e poi con l'attuale tecnico. I redattori di Ju29ro ricordano però che «è noto, invece, che Didier in una intervista ha detto chiaro e tondo che non li voleva».
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)

Cobolli: «Non ho mai avuto azioni delle società quotate in cui ero amministratore»

Il presidente bianconero ha così risposto alle critiche degli azionisti: «Il fatto che non abbiamo azioni della Juve non vuole dire che non partecipiamo». E ha smentito qualsiasi mediazione di Montezemolo nella decisione di ricorrre al Tar contro le sentenze della giustizia sportiva per Calciopoli

«Il fatto che non abbiamo azioni della Juve non vuole dire che non partecipiamo alla Juve. Non ho mai avuto azioni delle società quotate in cui ho ricoperto ruoli da amministratore». Così ha risposto il presidente Giovanni Cobolli Gigli alla precisa domanda degli azionisti sul fatto che nessun componente del cda bianconero posseide una sola azione della società che amministra. Insomma, per il presidente è assolutamente normale non detenere azioni della società da lui diretta e quotata a Piazza Affari. Forse il vice-ceo di Unicredit, Sergio Ermotti, che venerdì scorso in piena bufera ribassista del mercato borsistico ha acquistato azioni per 2 milioni di euro della sua banca, ha sbagliato nel dare un segnale rassicurante ai suoi azionisti. Il presidente, stando al racconto riportato da www.ju29ro.com, ha avuto un lapsus freudiano. «Sono convinto di essere arrivato alla Rinascente (testuale, voleva dire la Juve, sottolineano i redattori del sito) per svolgere delle mansioni che sono in grado di svolgere. In particolari, rapporti con istituzioni sportive e la comunicazione».
Rigurado al ruolo svolto da Montezemolo, il numero uno bianconero lo smentisce seccamente: «Ciò che ha detto Blatter non è stato smentito perchè non è vero». Anzi, Montezemolo non ha mai avuto a che fare con la Juventus. E ha puntualizzato che «tutte le decisioni cruciali, come quella sul Tar, sono state prese dal consiglio di amministrazione». Cobolli ha fornito spiegazioni anche sul «progetto» che è un «piano a medio termine, che per ora è rispettato». Anzi, ha puntualizzato che il termine «progetto» è stato «inventato da altri». Inoltre, Cobolli ha rassicurato la platea riguardo alla perdita di quest'anno che «era prevista».
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)

Giulemanidallajuve: «Chi ha incaricato Montezemolo come "mediatore" in calciopoli?»

Il presidente dell'associazione, Giuseppe Belviso, pretende una spiegazione riguardo al «ruolo nella vicenda di un uomo privo di alcuna rappresentanza legale sia in Ifil che nella Juventus». L'azionista-tifoso ha ricordato che una recente sentenza del Tar stabilisce «la responsabilità dell’azionista di maggioranza» della squadra bianconera «nel non aver adeguatamente difeso, attraverso un’opportuna tutela giuridica, gli interessi degli azionisti di minoranza»

«Chi ha incaricato il Sig. Montezemolo di proporsi in veste di “mediatore” nei fatti di calciopoli?». Se lo chiede nel suo intervento nell'assemblea odierna Giuseppe Belviso, presidente dell'associazione Giulemanidallajuve, che pretende una chiara risposta dal cda bianconero: anzi, un'eventuale smentita.
L'azionista-tifoso spiega che «sebbene giustizia sportiva ed ordinaria non abbiano mai trovato alcuna traccia di partita truccata, il collegio di legali (costati oltre 700 mila euro) ed i vertici dell’azionista di maggioranza hanno fin da subito decretato la nostra colpevolezza». A questo punto Belviso ha una perplessità: «Non è chiaro, altresì, il ruolo nella vicenda di un uomo privo di alcuna rappresentanza legale sia in Ifil che nella Juventus come Luca Cordero di Montezemolo. Ed allora, visto che nessuno si è preoccupato di smentire tale circostanza, vi chiedo: ragioni indipendenti dal “mondo Juve” hanno spinto il medesimo ad imporre la mancata difesa dei vecchi amministratori?». Il presidente di Giulemanidallajuve ha auspicato che «Mister “conflitto d’interessi”, uomo dai disastrosi risultati gestionali nella Cinzano e nella Juventus, dovrà essere tenuto in futuro il più lontano possibile dalla squadra».
Belviso ha ricordato la sentenza emessa dal Tar del Lazio nel maggio scorso sul ricorso presentato dalla sua associazione. «Una sentenza che non mancherà di far giurisprudenza poiché afferma - ha spiegato l'azionista - per la prima volta, la natura amministrativa del lodo arbitrale». Il presidente di Giulemanidallajuve afferma che è una «sentenza che rinnova, se mai ce ne fosse bisogno, la responsabilità dell’azionista di maggioranza nel non aver adeguatamente difeso, attraverso un’opportuna tutela giuridica, gli interessi degli azionisti di minoranza». E ha ribadito a Cobolli e Blanc che «il lodo arbitrale, così come i precedenti gradi della giustizia sportiva, sono impugnabili dinnanzi la giustizia amministrativa». Infine, Belviso ha ricordato che un passo della sentenza del tribunale amministrativo: «appare arduo riconoscere in capo alla ricorrente associazione un interesse qualificato a contestare un lodo arbitrale accettato dalla società sportiva che lo ha proposto”. Non serve aggiungere altro».
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)

Gli azionisti Juve: "Come mai il cda non ha neppure un’azione?"

Vittorio Salvadori e Salvatore Cozzolino hanno ripreso quanto scritto da "il pallone in confusione" e chiedono una risposta dettagliata dai vertici bianconeri. Riguardo al mancato ricorso al Tar dopo Calciopoli, è stato richiesto il ruolo svolto in questa vicenda da Luca Cordero di Montezemolo

«Come mai gli amministratori – e, in particolare, quelli operativi – non posseggono neanche una azione della Nuova Juventus 2006 FC? Forse perché neanche loro hanno fiducia nel proprio operato?». Il commercialista Vittorio Salvadori di Wiesenhoff, conosciuto su http://www.ju29ro.com/ come "Il Mago di Ios" si è così rivolto al presidente Giovanni Cobolli Gigli e all’amministratore delegato Jean-Claude Blanc. In pratica, nel suo intervento l’azionista-tifoso bianconero ha raccolto la notizia pubblicata giovedì scorso da "il pallone in confusione" (ripresa da Tuttomercatoweb e Fc Italia.com) riguardante il fatto che, stando ai bilanci 2006/07 e 2007/08, nessun membro del cda possedeva una sola azione della Juve. Soltanto un membro del collegio sindacale, Paolo Piccatti, ne possiede 540. Lo ha ricordato nel suo contributo assembleare Salvatore Cozzolino, conosciuto come "Dominiobianconero" sul web. «Vorrei porre il benvenuto al Dott. Paolo Piccatti – ha spiegato Cozzolino – nuovo componente del Collegio Sindacale. E voglio farlo perchè il Dott. Piccatti è uno di noi. E’ un piccolo azionista, possiede 540 azioni della Juventus. Mi auguro che oltre ad essere piccolo azionista sia anche lui rancoroso come molti di noi. Sottolineare il fatto che il Dott. Piccatti è un piccolo azionista serve però a evidenziare invece che nessuno dei componenti dell’attuale CDA possiede uno straccio di azioni Juventus. Evidentemente non credono al famoso "progetto" che spesso viene tirato in ballo quando si tratta di giustificare qualche battuta d’arresto della squadra». Ci si attende, al termine degli interventi di altri azionisti, la replica al riguardo di Cobolli e Blanc.
I due azionisti hanno espresso un nutrita raffica di domande su svariati argomenti: dall’ormai eterna e pluriannunciata ristrutturazione dello stadio Delle Alpi, alla cessione della Semana per soli 330 milioni di euro (la società di gestione e manutenzione dell’Olimpico e Delle Alpi), sino al calciomercato definito "miope" da Cozzolino. L’agguerrito bancario ha evidenziato che «la distruzione di valore, il depauperamento finanziario dovuto al calciomercato, come dicevo, è devastante. E ne vediamo le dirette conseguenze già in questo bilancio, dove quasi la metà della perdita è da imputare alla svalutazione definitiva di Andrade, un calciatore purtroppo che invece di avere le ginocchia usurate come gli altri, le aveva addirittura marce. E noi lo abbiamo pagato 10 milioni di euro, oltre al suo lauto ingaggio». Cozzolino ha lanciato una serie di domande riguardo al mancato ricorso al Tar dopo il processo sportivo di Calciopoli. «A Dicembre 2007 infatti, Il Presidente Fifa Blatter ha dichiarato che – prosegue l’azionista – il Sig. Luca Cordero di Montezemolo è stato decisivo per il ritiro del ricorso al Tar; considerato che non mi è parso di leggere nessuna smentita da parte vostra gradirei sapere con quale ruolo e a che titolo il personaggio in questione si è occupato di Juventus nell’estate del 2006?». Cozzolino ha una richiesta precisa: «E visto che il ritiro del ricorso al Tar ha causato un ingente danno economico, vi chiedo se non è il caso di citarlo in giudizio, non ricoprendo il signore in questione alcuna carica ufficiale nel nostro sodalizio?».
Infine Salvadori ha chiesto chiarimenti in merito al "paracadute" per Cobolli Gigli e Blanc in caso di licenziamento senza giusta causa. «Comunque sia, potete per cortesia illustrare più in dettaglio – ha concluso il commercialista – il meccanismo dell’indennità forfetaria prevista per l’Amministratore Delegato e Direttore Generale e dovuta in caso di risoluzione del rapporto da parte della società senza giusta causa ed in caso di dimissioni di Monsieur Blanc con giusta causa? Più precisamente, come si articola questo "paracadute" in considerazione dei due diversi ruoli di Monsieur Blanc? In altri termini, i 3 milioni di euro di indennità si rendono dovuti anche nell’ipotesi in cui, successivamente alla scadenza del suo mandato come amministratore, la società decidesse di risolvere anticipatamente il contratto da direttore generale?».
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)

Assemblea Juve: Cobolli annuncia accordo sponsorizzazione col Trentino

La provincia autonoma risulta official partner sul sito della società bianconera. Dopo la Regione Piemonte e il Comune di Torino si allarga così la schiera di enti pubblici che sostengono la squadra posseduta dall'Ifil

Il presidente Cobolli Gigli ha annunciato nel suo intervento introduttivo che, nell'ambito di nuovi accordi commerciali, hanno firmato un accordo di sponsorizzazione con il Trentino. Quest'ultima compare sul sito della Juventus come official partner. Si allarga così la schiera di enti pubblici che sostengono a vario titolo la società bianconera, quotata a Piazza Affari e posseduta al 60% dall'Ifil. Sempre sul sito è indicato che la Regione Piemonte è official supplier (al pari di Atahotels e Costa Crociere), mentre il comune di Torino è commercial partner (al pari della Gazzetta dello Sport, Editori Perlafinanza). Sarebbe interessante sapere cosa comporta, in base agli accordi commerciali, l'utilizzo di risorse pubbliche per un'azienda privata com'è appunto la squadra bianconera.
Sono circa 70 gli azionisti presenti su 150 accreditati per i lavori dell'assise sociale, iniziati puntualmente alle 10.30 presso i saloni dell'Archivio storico della Fiat a Torino. Il presidente ha ricordato l'incidente stradale in cui la scorsa settimana sono morti due tifosi che si stavano recando allo stadio Delle Alpi per assistere alla partita contro il Real Madrid per il girone eliminatorio di Champions League. Cobolli ha dichiarato di voler ospitare il club svizzero di cui facevano parte i tifosi deceduti in una delle prossime partite.
Da segnale che attorno alle 11,20 è arrivato l'ex vicepresidente Roberto Bettega: molto probabilmente possiede ancora un pacchetto di azioni della Vecchia Signora.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)

"Il pallone in confusione" seguirà l'assemblea Juventus

"il pallone in confusione", in collaborazione con il sito http://www.ju29ro.com/ seguirà i lavori odierni dell'assemblea della Juventus che approverà il bilancio 2007/2008.

venerdì 24 ottobre 2008

Verso l'assemblea della Juventus

Riceviamo da Ju29Ro e pubblichiamo
Nell'assise del prossimo 28 ottobre Gli azionisti-tifosi della Vecchia Signora chiederanno il rendiconto delle scelte gestionali al consiglio di amministrazione

Qualcuno li ha definiti disturbatori. Qualcun altro li ha paragonati a "manifestazioni di folklore".Nessuno è riuscito a raccontare serenamente quello che davvero rappresentano.Professionisti, avvocati, consulenti, descritti ingenerosamente come personaggi di Stefano Benni nel suo "BAR SPORT", intenti a inzuppare la "luisona" nel cappuccino e a sfogliare con le mani unte l’immancabile giornalaccio rosa, lasciando la loro lurida impronta sull’editoriale delirante di Cannavò. Gli interventi dei piccoli azionisti, i cosiddetti azionisti di minoranza, all’Assemblea annuale dei soci della Juventus s.p.a., sono invece semplicemente un momento di grande civiltà. Non sono altro che l’applicazione di un principio sancito dal Codice Civile, per il quale tutti gli azionisti hanno il diritto di esprimere la loro opinione nelle sedi e nei modi previsti dalla legge. Negli anni post Calciopoli, forse per compiacere il proprio editore, spesso legato a doppio filo con gli azionisti di maggioranza, molti giornalisti si sono comportati da servi sciocchi, etichettando come "cabaret" interventi di ottimo spessore tecnico, giuridico e finanziario; interventi che hanno stigmatizzato comportamenti e scelte discutibili da parte del management della società, come si può leggere qui: (1° intervento, 2° intervento).Non dovrebbe essere difficile capire che, tranne in rari casi, una Assemblea dei soci non è una riunione conviviale. Spesso ci sono accese discussioni e nervosismi assortiti che, talvolta, possono trascendere in vere e proprie intemperanze dialettiche. Tutto ciò è comprensibile se si considera che l’Assemblea è il momento in cui si tirano le somme di un anno di lavoro. Si approvano i bilanci e le scelte strategiche di un intero esercizio.E’ il momento in cui gli Amministratori devono spiegare le motivazioni alla base dei loro comportamenti e rendere conto agli azionisti, grandi e piccoli, delle loro scelte.Infine, è il momento della ricerca del consenso per l’approvazione del bilancio che, non dimentichiamolo, rappresenta la misura numerica della qualità del lavoro svolto. Si possono quindi ben immaginare le difficoltà del Presidente Cobolli Gigli e dell’AD Blanc nelle ultime Assemblee a partire dal 2006, chiamati a rispondere a domande su esercizi durante i quali si è assistito ad una sistematica e preoccupante distruzione di "valore".I due, macchiati dal peccato originale dell’estate 2006, pur con l’appoggio dell’azionista di maggioranza IFIL, che fatalmente concorre col suo peso a rendere le decisioni in larga parte "scontate", sono stati spesso in balia delle osservazioni degli agguerriti piccoli azionisti che, come abbiamo detto, hanno da tempo abbandonato l’usanza di girare con il proverbiale anello tra le narici, e hanno costretto gli esponenti del CDA a cercare improbabili "sponde" per sostenere le loro ragioni.
Proverbiale fu, a una recente Assemblea, l’intervento di Boniperti che, dopo aver testualmente definito Blanc e Cobolli Gigli come "persone che fino ad ieri non capivano niente di calcio" si lanciò in una appassionata arringa a difesa di Zaccone e dei suoi "quattro illeciti" fantasma, meritandosi la piccata allusione finale di Cobolli in merito al fatto che, ai tempi del "Marisa", "non esistevano i telefonini", per fortuna. Anche quest’anno la nostra previsione è per una Assemblea intensa. Il momento, per la squadra e per la società, è particolarmente delicato e siamo al crocevia di importanti scelte che condizioneranno non poco il futuro del nostro sodalizio.
E’ probabile che gli azionisti di minoranza, chiederanno di approfondire i dettagli del famoso "progetto", parola spesso abusata dal management e che è diventata una specie di Totem dietro al quale nascondersi e nascondere le incertezze di chi si trova a cercare di colpire il pallone con la racchetta e a decidere se il terreno del nuovo stadio si deve fare in terra rossa o sintetico. Lo JU29RO Team, come sempre, sarà presente con una folta delegazione all’Assemblea e ha raccolto un buon numero di deleghe insieme ai rappresentanti di GiulemanidallaJuve Class Action; avrà quindi l’onore ed onere di relazionare i propri lettori e quelli dei blog interconnessi, circa lo svolgimento dei lavori assembleari. Tale compito verrà assolto attraverso la pubblicazione degli interventi dei propri esponenti e, più in generale, pubblicando approfonditi articoli post Assemblea nei quali si tenterà di interpretare gli scenari futuri e di formulare una previsione per quanto riguarda l’evoluzione della gestione della società.
Dominiobianconero
Il testo originale è su http://www.ju29ro.com/tutto-juve/25-tutto-juve/675-juventus-spa-200708-verso-lassemblea.html
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il pallone in confusione

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