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martedì 4 gennaio 2011

Codacons e Federsupporter intervengono per tutelare i tifosi di Lecce e Bari

Codacons e Federsupporter - l'Associazione nazionale che rappresenta e tutela i diritti e gli interessi diffusi dei sostenitori di società e associazioni sportive, nella duplice veste di piccoli azionisti e/o di consumatori dello spettacolo sportivo - con riferimento all’iniziale decisione del Prefetto di Lecce di far disputare a porte chiuse l'incontro di calcio Lecce-Bari del prossimo 6 gennaio 2011, con divieto, pertanto, di assistere all'incontro anche per i sostenitori delle due squadre muniti di tessera del tifoso, prendono atto della sua revoca intervenuta solo ieri, 3 gennaio 2011.
Il ripetersi di tali contraddittori ed intempestivi provvedimenti, a parere di entrambe le Associazioni, rivela l'inutilità e l'inefficacia della suddetta tessera al fine dichiarato di prevenire episodi di violenza durante le manifestazioni sportive. La tessera, invece, si rivela di fatto essere - come più volte in precedenza già sottolineato - solo o prevalentemente un'occasione e uno strumento di business commerciale e finanziario.
Ciò premesso e considerato, Federsupporter e Codacons, nelle loro rispettive vesti, si dichiarano sin da ora disponibili ad offrire supporto ai sostenitori di società sportive per la migliore e più efficace tutela dei loro diritti. Tutela in ordine alla quale si riservano, nei prossimi giorni, di meglio precisare sui loro rispettivi siti (www.federsupporter.it e www.codacons.it) condizioni e modalità di accesso.

mercoledì 1 ottobre 2008

Il Bari paga 2,73 milioni di debiti tributari in 59 rate

Il dato è emerso nell’analisi dei conti 2007 della squadra pugliese svolta da “il pallone in confusione”. La società della famiglia Matarrese, nella relazione sulla gestione, ha evidenziato che l’accordo per la dilazione è stato sottoscritto con l’Agenzia delle entrate nel dicembre 2006, a seguito di tre comunicazioni in cui si contestavano altrettante irregolarità. Contro di esse è stato proposto ricorso

Anche l’Associazione sportiva Bari, come altre società di calcio professionistiche, ha rateizzato i propri debiti fiscali. “Il pallone in confusione” lo ha notato analizzando l’ultimo bilancio disponibile in Camera di commercio al 31 dicembre 2007 della squadra di calcio della famiglia Matarrese, chiuso con una perdita di 5,22 milioni di euro in diminuzione dagli 8,04 milioni del 2006. Lo spiegano nella relazione sulla gestione i tre parenti del presidente della Lega calcio Antonio, in cui è evidenziato che «è regolarmente in ammortamento il pagamento delle rate concernenti la rateazione in 59 rate, sottoscritta con l’Agenzia delle entrate Ufficio di Bari 2 in data 19/12/2006». Nel documento non è stata comunicato l’anno in cui ha termine la rateizzazione, né la cadenza temporale del pagamento. L’operazione è stata garantita con polizza fidejussoria rilasciata il 15 dicembre 2006 da Assitalia (Gruppo Generali Assicurazioni) per il tramite di Rasini Viganò Assicurazioni. A fronte di questa garanzia, la società pugliese ha sottoscritto con Ina (sempre della Generali) nella stessa data un «contratto di capitalizzazione a premio unico – si legge nella nota integrativa che accompagna il bilancio – con rivalutazione annua del capitale collegata alla gestione patrimoniale Euro Forte». La consistenza iniziale della polizza Ina era di 1,65 milioni con un incremento annuo di poco più di 35mila euro. Sempre nella nota integrativa è indicato l’importo complessivo della rateizzazione pari a 2,73 milioni: esso è incluso nel paragrafo sui “debiti tributari”, che alla fine dell’anno scorso ammontavano a 3,32 milioni. In quest’ultimo, si legge nel documento contabile, «sono iscritti debiti per imposte ed addizionali, sui redditi da lavoro dipendente ed autonomo pari ad euro 492.419,88; Irap pari ad euro 547.794,95 ed il debito Iva che ammonta ad euro 122.833,75».
Il presidente Vincenzo, l’amministratore delegato Salvatore e il consigliere Salvatore Matarrese spiegano che la dilazione in 59 rate riguarda «la cartella di pagamento n.014/2006/00385350/43/000 notificataci come atto propedeutico all’accertamento che la stessa A.D.E. (Agenzia delle entrate ndr.) ha effettuato a seguito dell’accesso mirato presso la sede della nostra società sportiva nei giorni 22-23 febbraio 2006 al fine di verificare la corretta applicazione della normativa in materia di II. DD. (imposte dirette ndr.), Iva e Irap relativamente ai periodi di imposta 2004 e 2005». I Matarrese proseguono evidenziando che «l’Agenzia delle entrate ha notificato alla nostra società n.3 comunicazioni rappresentando la presenza delle seguenti irregolarità». Esse riguardano innanzitutto il «tardivo versamento di ritenute e addizionali su redditi di lavoro dipendente riguardante le mensilità da dicembre 2003 a dicembre 2004». Seguono gli «omessi versamenti dell’Iva periodica, dell’acconto e del saldo Iva riguardanti il periodo da gennaio 2004 a dicembre 2005». Infine, il fisco ha contestato gli «omessi versamenti di acconti e saldi Irpeg e Irap relativi alle annualità 01.07.2003 – 30.06.2004 e all’esercizio 01.07.2004 – 31.12.2004». Queste comunicazioni, si legge sempre nella relazione sulla gestione della società biancorossa, «contenevano l’invito a versare quanto dovuto entro il termine di giorni trenta dalla loro ricezione pena la perdita del beneficio della riduzione ad un terzo delle sanzioni». I tre Matarrese hanno «provveduto nei termini al versamento delle sanzioni ridotte limitatamente ai tardivi versamenti di ritenute e addizionali su redditi di lavoro dipendente riguardanti le mensilità da dicembre 2003 a dicembre 2004 per un ammontare pari al terzo della complessiva intera sanzione di euro 492.329,64». Inoltre, gli amministratori hanno proposto il ricorso contro «le citate comunicazioni per violazione dell’art.16 del D.Lgs.472/97», ma hanno «dovuto procedere alla sottoscrizione della rateizzazione per evitare ogni più grave e dannosa conseguenza esecutiva a nostro danno per la scadenza del ruolo notificatoci». Per porre fronte a queste omissioni, il presidente e i consiglieri sottolineano sempre nella relazione che è stato prudenzialmente collocato a bilancio «un fondo sanzioni e interessi ammontante ad euro 816.641,31, ritenuto congruo da questo consiglio anche sulla scorta del reale debito residuo, considerata pagata la rata scadente a marzo 2008». Gli interessi della rateazione del debito tributario costituiscono la quasi totalità della somma di 145.621 euro relativa alla voce “interessi su altri debiti”. Riguardo ai pagamenti delle scadenze, il collegio sindacale nella sua relazione ha «constatato il regolare pagamento».
Infine, il consiglio di amministrazione ha rammentato nella relazione sulla gestione «che per gli adempimenti previsti dai regolamenti della Figc, sotto il controllo della Covisoc, per l’iscrizione al campionato 2008/2009, non deve risultare presente alcun debito erariale corrente e non rateizzato, in pendenza con l’Amministrazione finanziaria, pena la non iscrivibilità al campionato». Il Bari ha sicuramente ottemperato a questi adempimenti, poiché ha ottenuto l’iscrizione al torneo di serie B, dove ha militato anche nel 2006.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, possibile soltanto dietro citazione della fonte)

I tre contenziosi del Bari con il Comune per gli stadi

La società pugliese e l’ente pubblico hanno una serie di reciproche pretese risarcitorie e creditorie per l’utilizzo del “della Vittoria” e del “San Nicola”, il cui esito è al momento ancora incerto

«Allo stato attuale sono in essere tre distinti contenziosi con l’amministrazione comunale per la gestione dello stadio della Vittoria e dello stadio San Nicola». La notizia è stata riportata dal Bari nella parte “fondi per rischi e oneri” nella nota integrativa al bilancio 2007. E’ una vera e propria partita a “ping pong” tra la squadra di calcio della famiglia Matarrese e il Comune, il cui esito è al momento ancora incerto. La società biancorossa ha giocato gli incontri dei campionati nello vecchio stadio della Vittoria, costruito negli anni ’30, fino al 1990: in quell’anno si trasferì al nuovo impianto San Nicola, realizzato per i mondiali di calcio.
I giochi sono stati aperti alcuni anni fa dall’amministrazione del capoluogo regionale pugliese. «Il primo contenzioso nasce a seguito della richiesta avanzata dal Comune di Bari – raccontano i tre Matarrese componenti del consiglio di amministrazione – per il pagamento del corrispettivo relativo alla concessione in uso dello stadio della Vittoria nel periodo settembre 1979/settembre 1984, parzialmente soddisfatta con decreto ingiuntivo». A questa pretesa, i “galletti” pugliesi replicarono chiedendo «un risarcimento dei danni per la riduzione della capienza dello stadio disposta dalla Commissione provinciale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo a decorrere dal 1° dicembre 1986».
Invece, per l’uso del nuovo impianto cittadino c’è un primo contenzioso. «Da una parte la pretesa creditoria avanzata dal Comune di Bari – proseguono i Matarrese – a titolo di pagamento dei canoni di concessione e di rimborso dei consumi per l’utilizzo dello Stadio San Nicola nel periodo maggio 1990/giugno 1994, per un importo complessivo di euro 726mila». Neanche in questo caso si è fatta attendere la risposta del club biancorosso. «Dall’altro, la pretesta creditoria avanzata dall’As Bari spa a titolo di pagamento del corrispettivo per la manutenzione dello stadio e degli impianti nel periodo 1° luglio 1991/30 giugno 1992, per un importo complessivo di euro 565mil (iscritto nei crediti)». Riguardo a queste pretese contrapposte «esiste un provvedimento giudiziario esecutivo, costituito dalla predetta sentenza del Tribunale di Bari n.113/2006 del 9 marzo 2006, con cui è stata parzialmente riconosciuta quella avanzata dal Comune per 181mila, oltre agli interessi legali a decorrere dal 2 marzo 1993».
Ma non è finita qui: il presidente Vincenzo e i due Salvatore Matarrese passano a illustrare l’ultima contesa con l’ente pubblico. «Esiste infine un ultimo contenzioso relativo alla corresponsione del canone di manutenzione dello stadio San Nicola. Il Comune di Bari richiede la restituzione della somma di euro 542mila, oltre interessi e maggior danno da svalutazione e spese processuali, corrisposta alla Società quale corrispettivo per la manutenzione dello stadio e degli impianti nel periodo 10 settembre 1990/30 giugno 1991. La Società avanza una pretesa creditoria per il medesimo importo, a titolo di ingiustificato arricchimento». Nel documento contabile si specifica che «è opportuno peraltro precisare che la pretesa creditoria del Comune di Bari è fondata su un titolo esecutivo (costituito dalla sentenze di 1° e 2° grado)».
Secondo la società calcistica «come evidenziato dai nostri consulenti legali, le pretese creditorie allo stato riconosciute in favore del Comune di Bari non risultano assistite da provvedimenti giudiziari definitivi e vengono quanto meno contrastate dalle pretese contro-creditorie avanzate dall’As Bari nel contenzioso insorto o in via di insorgenza». Di conseguenza è «difficoltoso prevedere l’esito del contenzioso – concludono i Matarrese nella nota integrativa – e quindi effettuare una stima attendibile di una eventuale passività potenziale».
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, possibile soltanto dietro citazione della fonte)
http://www.wikio.it

il pallone in confusione

Registrazione n° 61 del 28 settembre 2009 presso il Tribunale di Napoli
Sede: corso Meridionale 11, 80143 Napoli
Editore e direttore responsabile: Marco Liguori

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