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venerdì 25 marzo 2011

Napoli, radiografia di una storia di successo

“Il pallone in confusione” ha analizzato in dettaglio il bilancio 2009/10 della società azzurra: i 111 milioni di ricavi hanno coperto i 107 milioni di costi e consentito il rafforzamento della rosa. Incremento record del 118% per merchandising e licensing grazie al consistente apporto dei tifosi

«Oj vita, oj vita mia, oj core ‘e chistu core». Il Napoli è giunto al suo quarto anno con un bilancio in utile. Al 30 giugno 2010 l’attivo è stato pari a 343mila euro risultato che consente alla società di Aurelio De Laurentiis di avere un patrimonio netto positivo per 25,1 milioni: l’ultimo esercizio a cui ha partecipato, sia pure soltanto per tre mesi, l’ex direttore generale Pierpaolo Marino. Numeri che consentono di sostenere con tranquillità i costi e l’indebitamento per la campagna di rafforzamento del parco calciatori. Punto di forza della società azzurra sono i 111 milioni di euro di ricavi (+2% sul 2008/09) che consentono di sostenere i 107 milioni di euro di costi incrementatisi di circa 20 milioni: la differenza è positiva per 3,2 milioni. E’ questa la fotografia dell’equilibrio economico che permette la politica di rafforzamento della rosa calciatori caratterizzata da 44,1 milioni di ammortamenti e che riesce ad assorbire l’aumento pari al 25,19% degli stipendi. Non solo: il buon stato della gestione caratteristica consente per l’ennesimo anno l’assenza di indebitamento bancario. «L’incremento dei costi della produzione registrato è fisiologico – si legge nella relazione sulla gestione – sostenibile e legato ad una precisa scelta strategica di investimento della società». Non solo: la situazione consente ulteriori investimenti futuri, considerato anche che la squadra ha percorso un cammino lusinghiero in Europa League nei primi sei mesi dell’esercizio attuale che valgono ulteriori entrate. E a proposito di competizioni europee, occorre una premessa: gli introiti mancanti da esse pesano per il 2,3% sul totale complessivo dei ricavi. Ma passiamo ad esaminare le cifre in dettaglio.

QUANTO CONTA L’AMORE DEI TIFOSI

E’ nota la passione dei napoletani per seguire la propria squadra del cuore allo stadio San Paolo, dotato di 60.240 posti a sedere. Quanto vale? Ben 15,7 milioni tra biglietti venduti (9,8 milioni) e abbonamenti (5,9 milioni). Vanno aggiunti 1,3 milioni per la percentuale sugli incassi per le gare fuori casa, per un totale complessivo di 17,2 milioni. Ma non c’è soltanto lo stadio. Citando una celebre canzone di Peppino di Capri, il Napoli è «’na malatia» e i suoi tifosi “jesceno pazzi” per i prodotti su cui sono impressi i marchi azzurri. Sciarpe, maglie, cappelli, caffettiere, pupazzetti e tanti altri oggetti sono ambitissimi e rientrano nelle voci di bilancio merchandising e licensing (in cui rientrano le aziende che hanno diritto allo sfruttamento dei marchi) che hanno conseguito un vero e proprio boom. Per la prima voce il Napoli ha incassato 432mila euro (+185%): ben più elevato l’introito per il licensing pari a 3,7 milioni (+120%). Assieme ai 438mila euro per “altri proventi commerciali” l’incasso totale è di 4,6 milioni (+118%).

DIRITTI TV E RADIO

Nonostante il calo del 5%, i diritti tv restano una componente molto importante dei ricavi azzurri con 48,2 milioni che pesa per il 49% sul totale dei ricavi. La cifra è composta da 41,6 milioni di diritti casalinghi e da 6,6 milioni derivanti da squadre ospitanti. La suddivisione è l’ultima svolta con il vecchio sistema: dalla stagione in corso sarà svolta con il sistema centralizzato previsto dalla legge Melandri/Gentiloni. La relazione sulla gestione spiega che la diminuzione è dovuta «in particolare dalla mancata partecipazione della squadra alle competizioni internazionali». Invariati i proventi radiofonici a 430mila euro.

SPONSOR E SFRUTTAMENTO D’IMMAGINE

Lo sfruttamento dei diritti d’immagine sta diventando anno per anno uno dei “cavalli di battaglia” del Napoli. La cifra introitata è di 7,4 milioni con un incremento pari al 18%. In aumento anche le sponsorizzazioni (+1,4%) che hanno raggiunto il totale di 20,9 milioni: spiccano i 3,6 milioni degli sponsor istituzionali che hanno fruttato un aumento di 480mila euro in più.

PROVENTI LEGA SERIE A E GESTIONE CALCIATORI

Il sesto posto conquistato dal Napoli lo scorso campionato è valso, oltre alla qualificazione in Europa League, anche 2,7 milioni in contributi erogati dalla Lega di Serie A con un incremento monstre del 296%. Invece la gestione netta del parco calciatori ha ottenuto un risultato positivo per 7,78 milioni. Si segnala la plusvalenza complessiva, pari a 6,6 milioni, per le cessioni di Daniele Mannini alla Sampdoria (4,9 milioni) e Matteo Contini al Saragozza (1,7).

COSTI: STIPENDI E AMMORTAMENTI

Due sono le voci di costo più importanti in un bilancio di una società di calcio: stipendi e ammortamento dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori (cosiddetti “cartellini”). Questi ultimi hanno raggiunto i 40,4 milioni (+45%): anche questo incremento è dovuto al potenziamento della rosa. I salari dei tesserati (calciatori e allenatori) si sono attestati a 35,1 milioni (+25%) Il dato è così scomposto: il monte stipendi dei calciatori è di 29 milioni con 985mila euro per la quota variabile legata ai risultati sportivi. Gli allenatori hanno introitato 4,2 milioni con 569mila euro per gli obiettivi raggiunti. Nonostante l’incremento, per dirla con Totò, sono quisquilie e pinzillacchere rispetto all’ammontare versato dalle tre big del nostro campionato. L’Inter ha pagato in totale 222 milioni (146 milioni per i calciatori, 25,1 milioni per i tecnici più 51 milioni per premi rendimento), mentre i cugini del Milan nel bilancio chiuso al 31/12/2009 164,1 milioni (149 milioni per compensi calciatori, 7,2 milioni per gli allenatori più 4,3 milioni per la quota in base ai risultati conseguiti e 3,6 milioni per compensi istruttori e tecnici). Meno spendacciona è la Juventus che ha versato 114,2 milioni in stipendi più premi variabili per 1,1 milioni e altri compensi per 4,5 milioni.

Marco Liguori

RIPRODUZIONE (ANCHE PARZIALE) DELL'ARTICOLO CONSENTITA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: IL PALLONE IN CONFUSIONE

Nella foto tratta da www.casertace.it la curva B dello stadio San Paolo

Per chi volesse approfondire, cliccare qui per leggere il bilancio 2009 del Milan

domenica 15 febbraio 2009

Tifoso Genoa in coma: tutta la vicenda minuto per minuto

CALCIO:GENOA-FIORENTINA; TIFOSI ROSSOBLU' CONTESTANO RIZZOLI (ANSA) - GENOVA, 15 FEB - Un centinaio di tifosi del Genoa si sono riuniti all'esterno degli spogliatoi dello stadio Luigi Ferraris di Genova, nell'attesa dell'arbitro Rizzoli, che ha diretto la partita contro la Fiorentina. Il direttore di gara e' stato fatto oggetto di una dura contestazione da parte dei sostenitori rossoblu' che lo accusano di aver favorito gli ospiti, soprattutto nel finale dell'incontro, consentendo ai viola di raggiungere il pareggio. La contestazione era cominciata gia' durante la partita ed ha avuto il suo culmine al fischio di chiusura, proprio in contemporanea con il terzo gol di Adrian Mutu. Il designatore Collina, presente in tribuna, e' stato aggredito verbalmente dai tifosi del Genoa all'uscita dal campo quando le polemiche, complice il risultato finale, sono esplose con maggiore veemenza, anche nei confronti di alcuni sostenitori viola.
Si e' conclusa senza incidenti la contestazione da parte di un centinaio di tifosi del Genoa nei confronti del signor Rizzoli, arbitro di Genoa-Fiorentina. Il direttore di gara ha infatti lasciato lo stadio Luigi Ferraris da una porta laterale, dribblando cosi' i sostenitori rossoblu' che lo attendevano all'esterno.
Fonte: Ansa

CALCIO: TIFOSO GENOA INVESTITO DA PULLMAN FIORENTINA (ANSA) - GENOVA, 15 FEB - Un tifoso del Genoa e' stato investito dal pullman della Fiorentina mentre il bus lasciava lo stadio Ferraris di Genova. Secondo le prime informazioni, il giovane rossoblu', che faceva parte di un gruppo di tifosi impegnati nella contestazione alla squadra viola, sarebbe stato colpito dal pullman durante una manovra. Ora e' stato trasportato al pronto soccorso dell'ospedale San Martino.
Fonte: Ansa

CALCIO: TIFOSO GENOA INVESTITO, RICOVERATO IN RIANIMAZIONE (ANSA) - GENOVA, 15 FEB - E' ricoverato al reparto rianimazione dell'ospedale San Martino il giovane tifoso del Genoa investito dal pullman della Fiorentina. Le sue condizioni sarebbero gravi. Secondo quanto ricostruito dal questore di Genova, Salvatore Presenti, il giovane faceva parte di un gruppo di sostenitori rossoblu' impegnati a contestare l'arbitro. Quando dallo stadio e' uscito il pullman della Fiorentina, la contestazione si e' spostata nei confronti della squadra viola, con insulti e lancio di oggetti contro il bus. Il tifoso sarebbe stato agganciato dal mezzo e sarebbe finito sotto le ruote posteriori. L'autista del pullman non si sarebbe accorto di nulla ed avrebbe proseguito la sua marcia.
''Se il ragazzo si salva, e' un miracolo''. Lo ha detto il funzionario della Polizia Muncipale di Genova che ha assistito all'incidente avvenuto questa sera all'uscita dello stadio Luigi Ferraris di Genova nel corso del quale un giovane tifoso del Genoa e' stato investito dal pullman della Fiorentina. Secondo quanto riferito dal funzionario, il giovane si trovava insieme ad un folto gruppo di tifosi rossoblu', circa 150 persone, impegnati a contestare la squadra viola. I sostenitori genoani hanno circondato il pullman della Fiorentina, cercando di rallentare la manovra di uscita dallo stadio e picchiando contro le fiancate del mezzo. Il giovane tifoso sarebbe stato agganciato o sarebbe scivolato sotto il pullman, rimanendo schiacciato da una delle ruote posteriori. L'autista del bus, forse perche' non si e' accorto dell'investimento o forse preso dal panico, ha proseguito la sua corsa.
Si chiama Gabriele Amato ed ha 36 anni il tifoso rimasto gravemente ferito dopo essere stato investito dal pullman della Fiorentina all'uscita dello stadio di Genova. L'uomo, residente a Campomorone, nell'entroterra del capoluogo ligure, e' ora ricoverato nel reparto rianimazione dell'ospedale San Martino.
Fonte: Ansa

CALCIO: TIFOSO GENOA; AUTISTA BUS TRATTENUTO DA POLIZIA- GENOVA, 15 FEB - Il pullman della Fiorentina e' stato fermato da una pattuglia della Polstrada nell'area di servizio di Sestri Levante. I giocatori viola saranno lasciati andare verso le loro destinazioni, mentre sara' trattenuto per accertamenti il conducente del mezzo che questa sera, all'uscita dello stadio di Genova, ha investito un giovane tifoso rossoblu' che ora si trova in gravi condizioni all'ospedale San Martino.
Fonte: Ansa

CALCIO: TIFOSO GENOA; PREZIOSI E' RIMASTO A GENOVA (ANSA) - GENOVA, 15 FEB - Il patron del Genoa Enrico Preziosi sta seguendo da vicino con preoccupazione l'evolversi della situazione relativa all'incidente avvenuto questa sera all'esterno dello stadio e nel quale e' rimasto gravemente ferito un tifoso rossoblu'. Preziosi, a differenza di quanto fa ogni domenica, e' rimasto a Genova e non ha raggiunto la sua abitazione. Al termine della gara di oggi contro la Fiorentina Preziosi e tutta la societa' rossoblu' si sono prodigati per calmare gli animi dei tifosi che stavano contestando l'arbitro. Il patron e' anche uscito all'esterno dello stadio per convincere i sostenitori a non proseguire la loro protesta.
Fonte: Ansa

CALCIO: GRAVE TIFOSO GENOA INVESTITO DA BUS FIORENTINA/ANSA ARBITRO CONTESTATO FUORI DA STADIO, SEQUESTRATO PULLMAN (ANSA) - GENOVA, 15 FEB - L'amarezza per una vittoria sfuggita proprio all'ultimo istante di gara, la rabbia nei confronti dell'arbitro, accusato dalla tifoseria di casa di aver favorito gli ospiti, la contestazione all'esterno dello stadio, il pullman della squadra avversaria circondato da un gruppo di scalmanati, un tifoso che cade e viene investito dal bus. E' il drammatico epilogo di una domenica di calcio che a Genova si e' trasformata nel dramma di una famiglia, di una tifoseria. Il supporter rimasto ferito, ed ora ricoverato in prognosi riservata nel reparto rianimazione dell'ospedale San Martino, si chiama Gabriele Amato, ha 36 anni e vive a Campomorone, piccolo comune dell'entroterra del capoluogo ligure. Nell'incidente ha riportato la fratture delle gambe, del bacino, dello sterno e di alcune costole. La Tac, alla quale e' stato sottoposto in serata, ha escluso lesioni interne, anche se le sue condizioni restano gravissime. Tutto e' cominciato al 93' della partita tra Genoa e Fiorentina, quando l'arbitro ha fischiato la fine di una gara intensa sul piano del gioco e delle emozioni, un 3 a 3 che ha lasciato l'amaro in bocca ai tifosi rossoblu' che stavano gia' assaporando la gioia della vittoria su una diretta concorrente alla Champions. Il Genoa, in vantaggio di tre gol, si era infatti fatto raggiungere proprio allo scadere grazie ad una tripletta di Adrian Mutu. L'amarezza si e' subito trasformata in rabbia nei confronti dell'arbitro Rizzoli di Bologna, nei confronti del quale si e' immediatamente rivolta la protesta dapprima di alcuni giocatori rossoblu' e poi dell'intera tifoseria di casa. Ai fischi, alla contestazione, alle urla sugli spalti (indirizzati anche verso il designatore Collina, presente oggi a Marassi), sono seguiti quelli lanciati all'esterno dello stadio. Oltre un centinaio di sostenitori rossoblu' si sono accalcati davanti all'uscita degli spogliatoi, in attesa del direttore di gara, che pero' e' riuscito a dribblare tutti allontanandosi da una porta laterale. L'attesa dei contestatori fuori dal Ferraris e' proseguita fino a quando dai cancelli dello stadio ha fatto la sua comparsa il pullman che trasportava i giocatori della Fiorentina. Secondo la ricostruzione compiuta dalla Polizia Municipale, grazie anche ai filmati delle telecamere di sicurezza, circa 150 persone hanno circondato il bus della squadra viola, lanciando contro oggetti e battendo la carrozzeria con calci e pugni. Per le contestazioni il pullman avrebbe rallentato la marcia, fino a fermarsi. A questo punto, ma le testimonianze sono qui molto discordanti, uno dei contestatori, appunto Gabriele Amato, sarebbe scivolato a terra, rimanendo intrappolato sotto le ruote del mezzo che, ripartendo, lo ha investito. Immediatamente e' partita la macchina dei soccorsi. Il ferito e' stato trasportato al San Martino in codice rosso e ricoverato in rianimazione. Intanto il pullman della Fiorentina, raggiunto da una pattuglia della Polstrada sulla A12, e' stato fatto fermare in un'area di sosta a Sestri Levante e posto sotto sequestro. I giocatori viola sono stati trasbordati su un altro bus che li ha portati a destinazione, mentre l'autista e' rimasto piu' a lungo per gli accertamenti del caso. Secondo quanto raccontato agli agenti, il conducente non si sarebbe accorto dell'investimento, cosi' come i giocatori a bordo.
Fonte: Ansa

Calcio/ Genova, resta grave tifoso genoano investito La Tac evidenzia fratture multiple ma nessuna lesione interna
Genova, 15 feb. (Apcom) - Fratture delle gambe, del bacino, dello sterno e di alcune costole ma nessuna lesione interna. E' quanto emerge dalla Tac a cui è stato sottoposto Gabriele Amato, il tifoso genoano investito dal pullman della Fiorentina, contestata dai sostenitori rossoblù all'uscita dello stadio Luigi Ferraris di Genova. Il giovane supporter genoano, originario di Campomorone, paese dell'entroterra genovese, è ricoverato in prognosi riservata nel reparto di rianimazione dell'ospedale San Martino di Genova. Nel nosocomio genovese sono arrivati i genitori e la sorella di Amato, oltre a molti semplici tifosi
Fonte: Apcom

Comunicato Ac Fiorentina
La Fiorentina esprime profondo rammarico per quanto successo questo pomeriggio a Genova. Si è trattato di una drammatica fatalità che comunque ha messo in pericolo una vita umana. La Fiorentina è vicina alla persona colpita e alla sua famiglia e si augura che l’evoluzione clinica si stabilizzi prima possibile. La società viola inoltre è in stretto contato con la società Genoa Cfc 1893 per seguire l’evolversi della situazione minuto dopo minuto.
Fonte: http://it.violachannel.tv/

Comunicato stampa Genoa Cfc 1893
GENOVA - Il Genoa Cfc segue con profonda apprensione l’evolversi del quadro clinico del signor Gabriele Amato ed è vicino a lui e alla sua famiglia, in questo imprevisto e drammatico episodio. La società ritiene quanto accaduto oggi al di fuori dello stadio, a quel che sembra una tragica fatalità, che tuttavia vede un uomo in pericolo di vita. La società – prosegue il comunicato – ha seguito in riunione permanente con l’intero CdA e la dirigenza, l’evoluzione degli eventi di oggi, giunti al termine di un incontro leale e di grande intensità agonistica. Il Genoa Cfc, nell’auspicio che l’evoluzione clinica evolva in senso migliorativo, come sembra risultare dall’ultimo referto, ringrazia i componenti del pronto soccorso e le forze di polizia per gli immediati soccorsi. La società, comunica inoltre che l’ad Alessandro Zarbano e il dg Fabrizio Preziosi sono presenti all’Ospedale San Martino sia per seguire l’evolversi della prognosi che per solidarietà.
Fonte: http://www.genoacfc.it

CALCIO: TIFOSO GENOA; CONDIZIONI RESTANO STABILI (ANSA) - GENOVA, 16 FEB - Le condizioni di Gabriele Amato, 36 anni, il tifoso investito ieri sera all'esterno dello stadio di Genova dal pullman della Fiorentina durante le contestazioni alla squadra viola, restano gravissime ma stabili. L'uomo, ricoverato al reparto rianimazione dell'ospedale San Martino, e' stato sottoposto questa mattina alle 5 ad una nuova Tac, che ha confermato l'assenza di lesioni interne, pur in un quadro clinico difficile a causa delle numerose fratture in tutto il corpo. Anche l'esame angiografico, compiuto nella notte, ha dato esito negativo. Al momento i sanitari del nosocomio genovese hanno deciso di non intervenire chirurgicamente per ridurre le fratture, ma un nuovo consulto e' previsto per oggi alle ore 12 al fine di valutare la situazione. Per tutta la notte in ospedale sono rimasti i familiari di Amato, insieme a numerosi amici-tifosi rossoblu'. Ieri, a tarda sera, al San Martino erano giunti anche l'amministratore delegato ed il direttore generale del Genoa, Alessandro Zarbano e Fabrizio Preziosi, per portare la solidarieta' della societa'.
Fonte: Ansa

CALCIO: GENOVA, RESTANO STABILI CONDIZIONI TIFOSO ROSSOBLU INVESTITO = Genova, 16 feb. - (Adnkronos) - Sono stazionarie le condizioni del tifoso del Genoa, Gabriele Amato, investito ieri sera all'esterno dello stadio di Genova dal pullman della Fiorentina all'uscita dallo stadio Ferraris dopo il pareggio rocambolesco per 3-3 tra le due squadre, e durante le contestazioni dei tifosi rossoblu alla squadra viola. Le condizioni del tifoso, ricoverato all'ospedale San Martino, sono stabili ma molto gravi. Il 36enne e' stato sottoposto ad una tac che ha escluso lesioni interne, pur in un quadro clinico difficile a causa delle numerose fratture in tutto il corpo. Fonte: Adnkronos

CALCIO:TIFOSO GENOA; VIGILI, PER ORA NESSUNA RESPONSABILITA' (ANSA) - GENOVA, 16 FEB - Al momento non sono emerse responsabilita' a carico dell'autista del pullman della Fiorentina che ieri sera, all'uscita dallo stadio di Genova, ha investito un tifoso del Genoa, ricoverato in gravi condizioni al reparto rianimazione dell'ospedale San Martino. Il conducente del mezzo, bloccato in serata lungo la A12, nell'area di sosta di Sestri Levante, e' stato ascoltato informalmente dalla Polizia Municipale di Genova che si occupa della vicenda. L'uomo avrebbe raccontato ai vigili di non essersi accorto dell'investimento e di essersi allontanato dalla zona dello stadio in tutta fretta a causa della contestazione di un folto gruppo di tifosi genoani. L'uomo e' stato sottoposto anche al test alcolimetrico, risultato negativo. Il pullman e' stato ispezionato nella notte dai vigili e poi conducente e mezzo hanno ripreso il loro percorso verso Firenze. Nessun provvedimento e' stato al momento adottato nei confronti dell'autista. I vigili dell'infortunistica dovranno ora raccogliere testimonianze e visionare i filmati delle telecamere di sicurezza dello stadio per valutare appieno la situazione.
Fonte: Ansa

Medici Ospedale San Martino: «Prossime ore decisive per le condizioni del tifoso» (Radio Capital)
Secondo il giornale radio di Radio Capital, i medici dell'ospedale San Martino di Genova hanno dichiarato che «le prossime ore saranno decisive per le condizioni del tifoso ricoverato».

CALCIO: TIFOSO GENOA; MEDICI, DECISIVE LE PROSSIME ORE (ANSA) - GENOVA, 16 FEB - ''Saranno decisive le prossime ore. Quando il ferito sara' stabilizzato, si decidera' come e quando intervenire sulle fratture''. Lo ha detto questa mattina il direttore sanitario dell'ospedale San Martino di Genova, Giovanni Orengo, a proposito delle condizioni di Gabriele Amato, il tifoso del Genoa investito ieri sera dal pullman della Fiorentina all'uscita dallo stadio di Marassi. Il ferito, polifratturato, rimane in prognosi riservata. Gli accertamenti ai quali e' stato sottoposto ieri sera e nella notte hanno confermato che non ci sono lesioni interne, ma le ferite riportate nell'incidente sono tali e tante da indurre i medici ad agire con prudenza.
Fonte: Ansa

CALCIO: VIMINALE, DECISIONI DOPO RELAZIONE QUESTURA GENOVA = (ASCA) - Roma, 16 feb - L'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive del Viminale valutera' le decisioni da assumere solo dopo aver ricevuto la relazione della Questura di Genova sui fatti avvenuti ieri al termine della partita Genoa-Fiorentina, quando un tifoso rossoblu e' stato investito dal pullman che trasportava la squadra Viola. Lo ha spiegato il presidente dell'Osservatorio Domenico Mazzilli a margine della presentazione del lancio della biglietteria per la finale di Champions League. ''Faremo un'analisi con gli organi competenti locali, e quindi la Questura, per capire come sono avvenuti i fatti - ha detto il Capo dell'Osservatorio -. Domani portero' il tutto all'Osservatorio, che e' un organo collegiale, e vedremo cosa fare. Aspetteremo la relazione della Questura. In base a quello che riferiranno, prenderemo le decisioni su cosa fare'', ha concluso.
Fonte: Asca

CALCIO: TIFOSO GENOA; APERTA INCHIESTA PER LESIONI COLPOSE (ANSA) - GENOVA, 16 FEB - Il sostituto procuratore genovese Marco Airoldi ha aperto un fascicolo per lesioni colpose a carico di C.R., l'autista dell'autobus della Fiorentina che ieri sera ha travolto, ferendolo gravemente, il tifoso del Genoa Gabriele Amato. Gli agenti dell'Infortunistica della Polizia municipale di Genova, che hanno ascoltato sommariamente C.R., e che hanno condotto gli accertamenti sull'autobus, in queste ore stanno raccogliendo elementi utili all'indagine. Tra questi anche i filmati delle telecamere che hanno ripreso la scena all'uscita dello stadio Ferraris. Secondo quanto si e' appreso inoltre, l'autobus non e' stato posto sotto sequestro e gia' ieri sera e' tornato a Firenze. Intanto, le condizioni di Amato, ricoverato nel reparto di rianimazione dell'ospedale San Martino, restano gravi ma stabili.
Fonte: Ansa

CALCIO: TIFOSO GENOA; MAROTTA, ITALIA NO SICUREZZA IMPIANTI (ANSA) - FIRENZE, 16 FEB - ''Episodi come quello accaduto ieri a Genova si potevano evitare''. Lo ha affermato l'a.d. della Sampdoria Beppe Marotta a margine dell' inizio del corso per direttori sportivi a Coverciano. ''Voglio innanzitutto esprimere la mia solidarieta' al Genoa, ai suoi tifosi e in particolare al ragazzo che e' in ospedale - ha detto Marotta - purtroppo e' risaputo che strutture ad alta capienza di pubblico come gli stadi devono avere delle norme di sicurezza, ma l'Italia da questo punto di vista e' il fanalino di coda in Europa. Abbiamo strutture inadeguate che auspico si possano migliorare, ma lo ripeto, fatti come quelli accaduti ieri potevano essere evitati''
Fonte: Ansa

CALCIO: TIFOSO GENOA; RELAZIONE QUESTURA,NESSUNA COLPA/ANSA LE CONDIZIONI DEL FERITO RESTANO GRAVI, DECISIVE LE PROSSIME ORE (ANSA) - GENOVA, 16 FEB - Dinamica accidentale, grande collaborazione da parte del Genoa e del suo patron Enrico Preziosi, caso isolato rispetto alla tifoseria rossoblu'. Sono questi gli elementi portanti della relazione che la Questura di Genova sta preparando per l'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive circa l'incidente avvenuto ieri sera al termine di Genoa-Fiorentina, nel corso del quale e' rimasto gravemente ferito un tifoso rossoblu'. Fonti della Questura riferiscono che ''non sono emerse responsabilita' ne' da parte della tifoseria ne' tantomeno della societa' Genoa''. Sui fatti di ieri, comunque, e' in preparazione una dettagliata relazione che si basa sulla documentazione anche filmata degli incidenti. Secondo quanto trapelato, non ci sarebbero dubbi sulla natura accidentale dell'investimento di Gabriele Amato. Cio' sarebbe confermato anche dai filmati delle telecamere di sicurezza dello stadio. Nelle immagini, infatti, si vedrebbe un uomo, presumibilmente proprio Gabriele, correre da solo dietro il pullman della Fiorentina in marcia all'esterno dello stadio, raggiungere lo spigolo posteriore opposto al lato guida, rimanere illuminato per qualche istante dal fanalino di coda e poi sparire. In quel momento, con ogni probabilita', il tifoso sarebbe scivolato sotto il bus, rimanendo schiacciato. La dinamica metterebbe in luce anche il fatto che l'incidente sarebbe non direttamente collegato alle manifestazioni di protesta di un gruppo di tifosi genoani nei confronti del pullman della Fiorentina. Si tratterebbe, dunque, di un fatto isolato. L'ultimo elemento della relazione riguarderebbe la grande collaborazione fornita alle forze dell'ordine da parte del Genoa per stemperare la tensione fra i tifosi. Al termine della gara, infatti, un folto gruppo di sostenitori rossoblu', circa 500 persone, si sono radunate all'uscita degli spogliatoi manifestando contro l'arbitro Rizzoli. Il patron del Genoa, Enrico Preziosi, e l'amministratore delegato Alessandro Zarbano, sono usciti dallo stadio ed hanno tentato di calmare gli animi, parlando a lungo con i manifestanti. Al termine dell'incontro la maggioranza della tifoseria organizzata ha accolto l'invito della societa' rossoblu' e si e' allontanata. Fuori dal Ferraris e' rimasto meno di un centinaio di persone, ''i meno caldi'' spiegano in questura, ed alcuni ''cani sciolti''. E proprio in questo ambito sarebbe avvenuto l'incidente a Gabriele Amato. Intanto le condizioni del tifoso genoano rimangono stabili, pur in un quadro clinico molto grave. Secondo il direttore sanitario dell'ospedale San Martino, Giovanni Orengo, ''le prossime ore saranno decisive''. I medici sono impegnati a stabilizzare il ferito e poi si valutera' come e quando intervenire chirurgicamente per ridurre le tante fratture riportate. Al capezzale di Gabriele si sono riuniti anche oggi, come gia' durante la notte, i vertici della societa' rossoblu' che hanno portato la loro solidarieta' alla famiglia.
Fonte: Ansa

CALCIO: TIFOSO GENOA; FIORENTINA, AUTISTA IRREPRENSIBILE (ANSA) - FIRENZE, 16 FEB - Serio, bravo, irreprensibile: cosi' dalla Fiorentina alla Lazzi, l'azienda di Firenze di autolinee e trasporto pubblico locale di cui e' dipendente dalla fine degli anni Novanta, giudicano l'autista che ieri sera era alla guida del pullman della squadra viola sotto cui, all'esterno dello stadio Ferraris, e' finito il trentasettenne tifoso del Genoa Gabriele Amato. L'uomo, 54 anni, sposato e residente a Firenze, collabora con la Fiorentina dal 2002, dai tempi del campionato di serie C2: un rapporto di fiducia e stima andato sempre piu' consolidandosi tanto che la societa' viola ormai richiede sempre lui per le trasferte in Italia e anche all'estero, come accaduto in ottobre per la sfida di Champions League a Monaco di Baviera. ''E' in assoluto il migliore autista della Lazzi'' dicono i piu'. Oggi e' rimasto a riposo (ma era programmato considerando la domenica di turno) ma da domani dovrebbe riprendere regolarmente servizio. A quei pochi che l'hanno visto o sentito e' parso comprensibilmente ancora scosso e amareggiato nonostante i messaggi di incoraggiamento giuntigli da tutta la Fiorentina e da chi lo conosce bene. Anche l'ambiente viola e' sempre scosso, il pensiero di tutti al tifoso ricoverato a Genova (i dirigenti da ieri notte sono sempre in contatto con quelli rossoblu'), nessuna conferenza-stampa oggi in programma (ma dalla societa' fanno sapere che era previsto come capita spesso il lunedi'), squadra in campo gia' stamani per prepararsi per la sfida Uefa con l'Ajax di scena al Franchi giovedi' prossimo. Volti tirati, addosso ancora paura e incredulita' per quanto accaduto e vissuto ieri.
Fonte: Ansa
CALCIO: TIFOSO GENOA; APERTA INCHIESTA PER LESIONI COLPOSE (ANSA) - GENOVA, 16 FEB - Il sostituto procuratore genovese Marco Airoldi ha aperto un fascicolo per lesioni colpose a carico di C.R., l'autista dell'autobus della Fiorentina che ieri sera ha travolto, ferendolo gravemente, il tifoso del Genoa Gabriele Amato. Gli agenti dell'Infortunistica della Polizia municipale di Genova, che hanno ascoltato sommariamente C.R., e che hanno condotto gli accertamenti sull'autobus, in queste ore stanno raccogliendo elementi utili all'indagine. Tra questi anche i filmati delle telecamere che hanno ripreso la scena all'uscita dello stadio Ferraris. Secondo quanto si e' appreso inoltre, l'autobus non e' stato posto sotto sequestro e gia' ieri sera e' tornato a Firenze. Intanto, le condizioni di Amato, ricoverato nel reparto di rianimazione dell'ospedale San Martino, restano gravi ma stabili.
Fonte: Ansa


GENOA; UNA TIFOSERIA IMPEGNATA ANCHE NEL SOCIALE (V. 'CALCIO: TIFOSO GENOA; RELAZIONE QUESTURA...' DELLE 18:56) (ANSA) - GENOVA, 16 FEB - Al di la' del gruppo dei contestatori che ieri sera hanno manifestato il loro disappunto fuori dallo stadio Ferraris, e che sembrano non appartenere ad alcuna organizzazione di supporter organizzati, i tifosi del Genoa si contraddistinguono per una serie di iniziative benefiche e per la loro particolare attenzione ai bambini. Con ''Genoa for children'' hanno infatti la piu' storica e numerosa iniziativa di supporter bambini in Europa, e organizzano raccolte e donazioni di beneficenza due domeniche al mese. Di recente hanno commissionato oltre mille bandiere agli esuli del Saharawy come gesto di solidarieta', mentre proprio ieri avevano raccolto sette tonnellate di generi di prima necessita' da destinare in aiuto dei civili di Gaza, aderendo all'iniziativa dell'associazione ''Music for peace creativi della notte''. Genoa e Fiorentina - si sottolinea poi in ambienti rossoblu' - pochi minuti dopo la chiusura dell'incontro avevano gia' dimenticato ogni tensione agonistica, mostrando fin dai primi commenti in sala stampa correttezza reciproca e superamento di ogni dialettica. Le due societa' hanno anche ricevuto l'apprezzamento della Lega Calcio per la collaborazione e la gestione non esacerbata e responsabile degli eventi.
Fonte. Ansa
CALCIO: TIFOSO GENOA; MEDICI, CONDIZIONI RESTANO CRITICHE (ANSA) - GENOVA, 17 FEB - ''Permangono critiche, ma stazionarie, con piccoli segnali di stabilizzazione'', secondo quanto spiegato dai medici stamani, le condizioni di Gabriele Amato, il tifoso del Genoa travolto dal bus della Fiorentina fuori dallo stadio Ferraris domenica pomeriggio e ricoverato presso il reparto di rianimazione dell'ospedale San Martino di Genova con fratture multiple in tutto il corpo. Amato viene mantenuto in coma farmacologico ed e' ventilato artificialmente. In giornata dovrebbe essere ripetuta una Tac.
Fonte: Ansa

Notizie video aggiornate sulle condizioni di Gabriele Amato possono essere viste su http://www.primocanale.it/ La tv genovese trasmette i propri programmi in streaming sul suo sito

martedì 2 dicembre 2008

Tifoso Juve aggredito a Bologna: scoperto presunto colpevole

Gli inquirenti sono convinti di aver individuato chi colpì con una pietra il tifoso bianconero di 44 anni durante l'aggressione al termine della partita Bologna-Juventus del 29 ottobre scorso. Il responsabile sarebbe uno dei due ultras, appartenenti all'ex gruppo Mod's che si ispirava all'estrema destra, ufficialmente iscritti sul registro degli indagati la settimana scorsa dopo il riconoscimento all'americana avvenuto negli uffici della Questura di Bologna. Per quell'episodio la pm Lucia Musti ha aperto un fascicolo per tentato omicidio con l'aggravante dei motivi abbietti e futili. Il secondo ultras rossoblù indagato non avrebbe nulla a che vedere con l'aggressione al supporter della Juventus. Lui sarebbe accusato di aver strappato la sciarpa a una tifosa bianconera che era nei pressi dello stadio insieme al fratello. 
Verso le 22,30 poco prima della fine del match Massimo D.V., il figlio e un loro amico erano usciti dallo stadio per tornare a casa evitando così il caos post-gara. All'angolo tra via della Certosa e via Andrea Costa erano stati raggiunti da un supporter con in mano una bandiera del Bologna che ha intimato al sedicenne di togliersi dal collo la sciarpa della Juve. Il giovane non si era fatto intimidire nonostante la minaccia dello sconosciuto che gli avrebbe detto «ora ci penso io» prima di allontanarsi. All'improvviso un secondo individuo li aveva raggiunti alle spalle e aveva tolto la sciarpa al ragazzo. L'uomo l'aveva inseguito e ne era nata una colluttazione che aveva costretto lo sconosciuto alla fuga. Poco dopo mentre proseguivano lungo via della Certosa un terzo lo aveva colpito in faccia con un oggetto contundente, forse una pietra. L'uomo è poi stato ricoverato in Rianimazione all'ospedale Maggiore di Bologna e ora è in convalescenza a casa a Modena alle prese con gravi conseguenze fisiche dovute all'aggressione.
Fonte: Adnkronos

venerdì 21 novembre 2008

Lorenzo Contucci, il difensore della curva

Riceviamo ancora da Virgilio Motta e pubblichiamo

Intervista:
Il difensore della curva
A colloquio con Lorenzo Contucci, avvocato penalista, esperto della
normativa applicata al mondo degli ultras


di Tommaso Della Longa per il mensile "La Voce del Ribelle"
Avvocato penalista, romano e romanista, Lorenzo Contucci è sicuramente uno dei massimi esperti della normativa applicata alla questione ultras. E grazie al suo lavoro quotidiano, può avere un punto di vista molto chiaro sulle falle del sistema, su cosa andrebbe cambiato e su quello che succede nelle curve italiane e nelle aule di tribunale. Proprio per questo abbiamo
voluto intervistarlo, spaziando dalla situazione legislativa odierna, alla farsa mediatica di Roma-Napoli o alle foto “taroccate” di Bulgaria-Italia.
D. Qual è la situazione odierna della legislazione italiana contro il mondo ultras?
R. È una legislazione definita di prevenzione, ma che in realtà è di repressione. Lo strumento utilizzato è il famoso D.a.spo. (Divieto di accedere alle manifestazioni sportive, ovvero la “diffida” ndr) la cui durata è oggi passata da uno a cinque anni. Nel 90% dei casi ha l’obbligo
di presentazione alla P.G. L’anomalia è che viene applicato direttamente dal Questore, mentre altre misure di prevenzione di una certa gravità vengono proposte dal Questore e applicate da un giudice. Nel nostro caso l’intervento del giudice - spesso sommario e senza garanzie difensive - esiste solo per l’obbligo di presentazione, ma non per il divieto in sé stesso. In Inghilterra non è così: la polizia propone, il giudice decide. Senza contare che il D.as.po.
si basa il più delle volte su una semplice denuncia che altrettanto spesso finisce in un’archiviazione o in un’assoluzione, naturalmente a provvedimento scontato. Da vero e proprio stato di polizia, invece, è quella parte della legge Amato che consente di diffidare anche senza che vi sia una denuncia: il paradosso è che un soggetto denunciato può sperare nella revoca del d.a.spo. - perché ad esempio viene poi assolto nel procedimento penale – mentre un soggetto non denunciato, ma diffidato non può fare proprio nulla perché non potrà mai ottenere un’archiviazione o un’assoluzione.
D. A cosa ha portato la politica dei divieti e della disgregazione dei gruppi organizzati?
R. Ha portato alla pressoché totale perdita di colori negli stadi e una conseguente perdita di fascino delle partite stesse. I giornali per presentare il derby di Roma continuano a tirare fuori foto di archivio e dimenticano che tutto quel colore che c’era è oggi reato. In più si sono create delle frange anarchiche nel senso non politico del termine, assai pericolose perché premeditano gli scontri.
D. Quando è iniziato il “pugno di ferro” in Italia contro le curve?
R. Poiché la polizia è il braccio operativo del ministero dell’Interno, e quindi del governo, da quando lo Stato ha deciso che alcuni episodi di violenza non potevano più essere tollerati, anche in quanto amplificati dai media e recepiti in tal modo dall’opinione pubblica, con conseguenti riflessi sui governi stessi. Dietro lo slogan del “riportiamo le famiglie
allo stadio”, ampiamente fallito come possiamo vedere con i nostri stadi vuoti, si è semplicemente favorito ulteriormente il mondo delle pay per view, primo canale di introiti per le squadre di calcio, almeno in serie A.
D. Che cos’è esattamente il D.as.po.? È un provvedimento anticostituzionale?
R. È l’ordine con il quale il questore vieta a un soggetto ritenuto pericoloso di andare allo stadio, per un periodo che può andare da uno a cinque anni. Ha quasi sempre abbinato l’obbligo di presentazione alla P.G. per le partite, in casa e in trasferta, della squadra del cuore. La Corte
Costituzionale è più volte intervenuta e il fatto che la legge venga continuamente modificata sull’onda emotiva di fatti di cronaca non potrà impedire che ci si torni di nuovo. Allo stato la Corte Costituzionale ha offerto spunti interpretativi della legge dicendo come i giudici dovevano interpretarla perché non fosse dichiarata incostituzionale. C’è anche da dire che le prime pronunce sono del 1996, quando questi provvedimenti erano annuali e quindi comprimevano in modo limitato la libertà personale. Ora che sono quinquennali è auspicabile un nuovo intervento della Corte, per garantire un diritto di difesa pieno.
D. Come ci si difende da un D.as.po.?
R. È assai difficile. Quando vi è l’obbligo di presentazione, si hanno 48 ore di tempo per difendersi davanti al giudice che lo deve convalidare, ma non vi è una udienza. Si può depositare una memoria difensiva. I tempi assai ristretti spesso vanificano tale possibilità ed è quasi impossibile portare prove a discarico. Dopo la convalida da parte del Gip, si hanno
solo 15 giorni di tempo per andare in Cassazione e solo con un avvocato cassazionista. Contro il divieto di andare allo stadio, invece, si può ricorrere al prefetto, cosa quasi sempre inutile perché gerarchicamente è il superiore del questore, ovvero andare al T.a.r.. Il problema sono le
spese legali da sostenere e il fatto che - basandosi il D.as.po. su una denuncia - per aspettare di avere ragione bisogna attendere che parallelamente il procedimento penale faccia il suo corso, con i tempi biblici che sappiamo.
D. Quali sono le strutture dello stato che dovrebbero controllare i tifosi?
Da chi sono composte? Sono efficaci?

R. Presso le questure vi sono le squadre tifoserie della D.i.g.o.s., che ben conoscono le realtà del tifo organizzato. Di certo con la disgregazione dei gruppi operata dall’operazione repressiva il loro compito si è fatto più difficile per la mancanza di referenti. Poi abbiamo l’osservatorio
nazionale sulle manifestazioni sportive, che ho sempre definito - insieme con il Casm (Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive ndr) - organismi inutili e da stato di polizia che contribuiscono a distruggere il tifoso da stadio e non solo i tifosi violenti. Il criterio con cui operano è analogo al concetto del buttare via il bambino con l’acqua sporca.
D. Esiste un modo per arrivare al dialogo tra i tifosi e lo stato?
R. La parola “tifosi” comprende più realtà. Per me il tifoso deve fare il tifoso e lo Stato deve fare lo Stato. Essere tifoso non dovrebbe essere una professione e quindi non ho necessità di dialogare con nessuno: vado allo stadio e mi vedo la partita.
D. Le curve sono ancora oggi il più grande movimento giovanile?
R. In parte sì. Quando lo Stato se ne è reso conto ha deciso di ammaestrarle e chi non si fa ammaestrare viene soppresso.
D. Pensi che gli ultras facciano paura per la capacità ancora oggi di aggregare?
R. Assolutamente sì. Chi ci governa non ha capito - e se lo ha capito lo ha fatto tardi - che le politiche attuate hanno radicalizzato alcune frange.
D. Quanto ha influenzato il Legislatore l’onda emotiva della morte di Raciti?
R. Moltissimo. Ancorché quella situazione sia dipesa, anche - e sottolineo anche - da una non corretta gestione dell’ordine pubblico (mi riferisco alla decisione folle di far arrivare i tifosi del Palermo a partita iniziata e non molto tempo prima), era assolutamente ovvio che un fatto
così grave influenzasse il Legislatore. È anche giusto che sia così, sebbene i veri correttivi da apportare non fossero certamente quelli poi adottati populisticamente. In quella occasione per lo meno il fatto era storicamente avvenuto e di assoluta gravità. Tuttavia il Legislatore si muove spesso prescindendo da una reale emergenza, ma sulla mera percezione di essa da parte
dell’opinione pubblica.
D. Ci puoi raccontare com’è stato montato ad arte dai media il caso Roma-Napoli?
R. Tutto è partito da una notizia falsa nata da un comunicato di Trenitalia, recepito dai media nazionali – tv, quotidiani cartacei e on line - come devastazione e sopruso. Televisivamente, sono state mostrate - sapientemente tagliate e montate - fotografie di un paio di vetri rotti
mostrati da tutte le angolazioni e i napoletani che correvano alla stazione Termini sono stati presentati come facinorosi che creavano disordini, sottacendo che stavano semplicemente correndo verso i pullman perché era già finito il primo tempo. Basta andare su Youtube per verificare come il loro comportamento sia stato senz’altro folkloristico e agitato, ma certamente non violento. Eppure è passata la notizia di stazioni e treni devastati. Per fortuna su quel treno c’erano due giornalisti austriaci che, allibiti, hanno raccontato come nulla di quello che era stato detto sui media fosse vero. Solo pochi giornalisti illuminati – come nel caso del servizio d’inchiesta di Rai News 24 - hanno dato notizia della bufala mediatica. Ovviamente dopo che il giudice sportivo aveva chiuso entrambe le curva del San Paolo e che il Ministro Maroni aveva proibito ai tifosi del Napoli tutte le trasferte, proprio nell’occasione in cui - sono parole di un giudice - avevano fatto tutto il possibile per evitare problemi. Una
disorganizzazione totale dell’evento è stata attribuita, con la solita complicità dei media, ai tifosi per coprire le responsabilità di chi gestisce l’ordine pubblico, con tanto di servizi segreti al suo interno. In un Paese che ancora non ha fatto chiarezza su Ustica, Bologna e tante
stragi impunite non mi stupisco più di nulla e sono sempre più motivato nel non votare più.
D. Cosa è successo veramente quel giorno a Roma?
R. Ho già risposto. Mi limito ad aggiungere che uno dei più seri quotidiani italiani, il Corriere della Sera, per ben due volte ha inserito delle fotografie con la didascalia “i tifosi del Napoli durante gli scontri di Roma” riferite a episodi di diversi anni fa. Mi è bastato navigare per
cinque minuti su internet per mostrare la falsità della rappresentazione. Questo comportamento non è solo deontologicamente scorretto. È ben di più, visto che influenza l’opinione pubblica e, di conseguenza, il Legislatore.
D. Sappiamo che hai difeso alcuni ultras napoletani e che sei stato criticato da alcuni quotidiani. Cosa ne pensi?
R. Ho già detto cosa penso di alcuni giornalisti che lavorano per alcuni quotidiani. Si spacciano per democratici quando uno stato totalitario rappresenterebbe, per loro, il luogo naturale di espressione. Il tifoso delinque lanciando un sasso o in molti altri modi, il giornalista delinque
dicendo menzogne basate su fatti falsi. Questo, per il sottoscritto è un comportamento criminale assai più grave del ragazzino che lancia un sasso, se non altro perché i quotidiani sono sovvenzionati anche dallo Stato: il ragazzino che lancia un sasso no.
D. E della questione Bulgaria-Italia cosa ne pensi? Anche lì gli scontri e i famigerati saluti romani sono stati una montatura. Erano tutti da parte bulgara....
R. Sono rimasto allibito. Non si tratta di essere di una idea politica o di un’altra. Si tratta di distinguere il falso dal vero. La quasi totalità dei giornali, approfittando dell’identità dei colori nazionali, hanno spacciato i tifosi bulgari pieni di svastiche per quelli italiani, che certo di
sinistra non erano ma che hanno tenuto comportamenti assai meno esibizionistici. Poiché l’onda emotiva del momento è la questione fascismo/antifascismo, il meccanismo tritatutto dell’informazione di regime ha, in modo criminale, trattato la notizia. Mi ripeto: un giudice delinque se si vende una sentenza, un avvocato se tradisce il proprio cliente e un giornalista se dice falsità.
D. Esiste un’informazione libera e corretta in Italia?
R. Solo su internet e da parte di pochi giornalisti coraggiosi, per i quali ho la massima stima. Purtroppo temo non faranno carriera, per lo meno in Italia. Se i giornali sono il cane da guardia della democrazia - come ha scritto la Corte di Cassazione - internet è il leone da guardia della
democrazia stessa. È per questo che ci sono progetti di legge per limitarne la capacità di espressione.

martedì 28 ottobre 2008

Giulemanidallajuve: «Chi ha incaricato Montezemolo come "mediatore" in calciopoli?»

Il presidente dell'associazione, Giuseppe Belviso, pretende una spiegazione riguardo al «ruolo nella vicenda di un uomo privo di alcuna rappresentanza legale sia in Ifil che nella Juventus». L'azionista-tifoso ha ricordato che una recente sentenza del Tar stabilisce «la responsabilità dell’azionista di maggioranza» della squadra bianconera «nel non aver adeguatamente difeso, attraverso un’opportuna tutela giuridica, gli interessi degli azionisti di minoranza»

«Chi ha incaricato il Sig. Montezemolo di proporsi in veste di “mediatore” nei fatti di calciopoli?». Se lo chiede nel suo intervento nell'assemblea odierna Giuseppe Belviso, presidente dell'associazione Giulemanidallajuve, che pretende una chiara risposta dal cda bianconero: anzi, un'eventuale smentita.
L'azionista-tifoso spiega che «sebbene giustizia sportiva ed ordinaria non abbiano mai trovato alcuna traccia di partita truccata, il collegio di legali (costati oltre 700 mila euro) ed i vertici dell’azionista di maggioranza hanno fin da subito decretato la nostra colpevolezza». A questo punto Belviso ha una perplessità: «Non è chiaro, altresì, il ruolo nella vicenda di un uomo privo di alcuna rappresentanza legale sia in Ifil che nella Juventus come Luca Cordero di Montezemolo. Ed allora, visto che nessuno si è preoccupato di smentire tale circostanza, vi chiedo: ragioni indipendenti dal “mondo Juve” hanno spinto il medesimo ad imporre la mancata difesa dei vecchi amministratori?». Il presidente di Giulemanidallajuve ha auspicato che «Mister “conflitto d’interessi”, uomo dai disastrosi risultati gestionali nella Cinzano e nella Juventus, dovrà essere tenuto in futuro il più lontano possibile dalla squadra».
Belviso ha ricordato la sentenza emessa dal Tar del Lazio nel maggio scorso sul ricorso presentato dalla sua associazione. «Una sentenza che non mancherà di far giurisprudenza poiché afferma - ha spiegato l'azionista - per la prima volta, la natura amministrativa del lodo arbitrale». Il presidente di Giulemanidallajuve afferma che è una «sentenza che rinnova, se mai ce ne fosse bisogno, la responsabilità dell’azionista di maggioranza nel non aver adeguatamente difeso, attraverso un’opportuna tutela giuridica, gli interessi degli azionisti di minoranza». E ha ribadito a Cobolli e Blanc che «il lodo arbitrale, così come i precedenti gradi della giustizia sportiva, sono impugnabili dinnanzi la giustizia amministrativa». Infine, Belviso ha ricordato che un passo della sentenza del tribunale amministrativo: «appare arduo riconoscere in capo alla ricorrente associazione un interesse qualificato a contestare un lodo arbitrale accettato dalla società sportiva che lo ha proposto”. Non serve aggiungere altro».
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)

Gli azionisti Juve: "Come mai il cda non ha neppure un’azione?"

Vittorio Salvadori e Salvatore Cozzolino hanno ripreso quanto scritto da "il pallone in confusione" e chiedono una risposta dettagliata dai vertici bianconeri. Riguardo al mancato ricorso al Tar dopo Calciopoli, è stato richiesto il ruolo svolto in questa vicenda da Luca Cordero di Montezemolo

«Come mai gli amministratori – e, in particolare, quelli operativi – non posseggono neanche una azione della Nuova Juventus 2006 FC? Forse perché neanche loro hanno fiducia nel proprio operato?». Il commercialista Vittorio Salvadori di Wiesenhoff, conosciuto su http://www.ju29ro.com/ come "Il Mago di Ios" si è così rivolto al presidente Giovanni Cobolli Gigli e all’amministratore delegato Jean-Claude Blanc. In pratica, nel suo intervento l’azionista-tifoso bianconero ha raccolto la notizia pubblicata giovedì scorso da "il pallone in confusione" (ripresa da Tuttomercatoweb e Fc Italia.com) riguardante il fatto che, stando ai bilanci 2006/07 e 2007/08, nessun membro del cda possedeva una sola azione della Juve. Soltanto un membro del collegio sindacale, Paolo Piccatti, ne possiede 540. Lo ha ricordato nel suo contributo assembleare Salvatore Cozzolino, conosciuto come "Dominiobianconero" sul web. «Vorrei porre il benvenuto al Dott. Paolo Piccatti – ha spiegato Cozzolino – nuovo componente del Collegio Sindacale. E voglio farlo perchè il Dott. Piccatti è uno di noi. E’ un piccolo azionista, possiede 540 azioni della Juventus. Mi auguro che oltre ad essere piccolo azionista sia anche lui rancoroso come molti di noi. Sottolineare il fatto che il Dott. Piccatti è un piccolo azionista serve però a evidenziare invece che nessuno dei componenti dell’attuale CDA possiede uno straccio di azioni Juventus. Evidentemente non credono al famoso "progetto" che spesso viene tirato in ballo quando si tratta di giustificare qualche battuta d’arresto della squadra». Ci si attende, al termine degli interventi di altri azionisti, la replica al riguardo di Cobolli e Blanc.
I due azionisti hanno espresso un nutrita raffica di domande su svariati argomenti: dall’ormai eterna e pluriannunciata ristrutturazione dello stadio Delle Alpi, alla cessione della Semana per soli 330 milioni di euro (la società di gestione e manutenzione dell’Olimpico e Delle Alpi), sino al calciomercato definito "miope" da Cozzolino. L’agguerrito bancario ha evidenziato che «la distruzione di valore, il depauperamento finanziario dovuto al calciomercato, come dicevo, è devastante. E ne vediamo le dirette conseguenze già in questo bilancio, dove quasi la metà della perdita è da imputare alla svalutazione definitiva di Andrade, un calciatore purtroppo che invece di avere le ginocchia usurate come gli altri, le aveva addirittura marce. E noi lo abbiamo pagato 10 milioni di euro, oltre al suo lauto ingaggio». Cozzolino ha lanciato una serie di domande riguardo al mancato ricorso al Tar dopo il processo sportivo di Calciopoli. «A Dicembre 2007 infatti, Il Presidente Fifa Blatter ha dichiarato che – prosegue l’azionista – il Sig. Luca Cordero di Montezemolo è stato decisivo per il ritiro del ricorso al Tar; considerato che non mi è parso di leggere nessuna smentita da parte vostra gradirei sapere con quale ruolo e a che titolo il personaggio in questione si è occupato di Juventus nell’estate del 2006?». Cozzolino ha una richiesta precisa: «E visto che il ritiro del ricorso al Tar ha causato un ingente danno economico, vi chiedo se non è il caso di citarlo in giudizio, non ricoprendo il signore in questione alcuna carica ufficiale nel nostro sodalizio?».
Infine Salvadori ha chiesto chiarimenti in merito al "paracadute" per Cobolli Gigli e Blanc in caso di licenziamento senza giusta causa. «Comunque sia, potete per cortesia illustrare più in dettaglio – ha concluso il commercialista – il meccanismo dell’indennità forfetaria prevista per l’Amministratore Delegato e Direttore Generale e dovuta in caso di risoluzione del rapporto da parte della società senza giusta causa ed in caso di dimissioni di Monsieur Blanc con giusta causa? Più precisamente, come si articola questo "paracadute" in considerazione dei due diversi ruoli di Monsieur Blanc? In altri termini, i 3 milioni di euro di indennità si rendono dovuti anche nell’ipotesi in cui, successivamente alla scadenza del suo mandato come amministratore, la società decidesse di risolvere anticipatamente il contratto da direttore generale?».
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)

mercoledì 8 ottobre 2008

RaiNews24 presenta "La bufala campana"

In questi due filmati è possibile vedere l'operazione di "ingigantimento" dei media italiani riguardo le vicende dei tifosi napoletani per la partita Roma-Napoli di domenica 31 agosto. L'inchiesta, condotta dal giornalista Enzo Cappucci e andata in onda su RaiNews24, presenta molti aspetti oscuri per nulla chiariti dai mezzi di informazione. Illuminante è l'intervista al giornalista austriaco Jacob Rosenberg, presente sull'ormai famoso Intercity "Modigliani" partito con oltre tre ore di ritardo da Napoli Centrale. Su Tuttonapoli.net è possibile leggere l'altra intervista rilasciata da Rosenberg, in cui conferma ancora tutto ciò che ha effettivamente visto in quella domenica. E sembra proprio che quel treno non abbia subito danno per 500mila euro, come affermato da Trenitalia.
Dopo aver visto i filmati, ci sono domande a cui bisognerebbe che qualcuno desse una risposta: perché tutto questo? E perché proprio Napoli, il Napoli e i suoi tifosi? E' una trappola, il cui meccanismo ha giovato a qualcuno? E, se c'è, chi è questo qualcuno?
Marco Liguori

Prima parte



Seconda parte


martedì 16 settembre 2008

Noi tifosi bolognesi, secondi a nessuno per civiltà e correttezza

Riceviamo e pubblichiamo questa lettera speditami da alcuni utenti del sito http://bolognanelcuore.leo.it
Il testo è opera di un tifoso con il nick "Big bang"
"il pallone in confusione" è aperto alle lettere di tutti coloro che vogliono intervenire nel dibattito sul blocco delle trasferte

Lo sappiamo tutti che ogni giornalista sportivo (e forse anche non sportivo) di Bologna legge il forum. Visto che spesso avete utilizzato quello che leggevate sul forum come spunto per scrivere articoli, per "tastare" il polso alla piazza, per avere scoop ed informazioni (Spinelli a Bologna da chi è stato scoperto?) spesso senza neanche citare la fonte delle vostre informazioni, credo che sia giunto il momento di fare voi un favore al tifo rossoblu. Sui giornali di oggi si sta tirando la volata al tifo della Fiorentina, dipingendolo come il migliore di Italia, il più corretto fantastico festoso e meraviglioso tifo che una società di calcio possa avere. Al tempo stesso però pare che la partita Fiorentina-Bologna sia a rischio. Essendo i viola cosi meravigliosi, appare abbastanza chiaro che quelli "pericolosi" siamo noi. Ecco, credo che sarebbe un bel gesto da parte del giornalismo bolognese cercare di far capire all'opinione pubblica e a chi di dovere che noi non abbiamo proprio nulla da invidiare ai tifosi della Fiorentina. Scrivete che noi l'anno scorso siamo andati in 8000 a Mantova, in 6000 a Verona, il 4500 a Ravenna, in 4000 a Rimini, in 2500 a Modena, in 2000 a Cesena, e non è mai e dico mai successo nulla. Scrivete che siamo andati in 5000 a Milano e nessuno si è accorto del nostro passaggio. Scrivetelo, che i bolognesi in trasfera sono una risorsa visto che danni non ne fanno ma riempiono ristoranti ed autogrill. Ditelo, fatevi sentire perchè se davvero Fiorentina-Bologna sarà vietata allora ancora una volta di più in Italia avrà ragione chi spacca, danneggia, rompe, distrugge, minaccia, spaventa. Cercate, almeno una volta, di farlo voi un favore al tifo rossoblu.
Cordiali saluti
Valentino Orsini di http://bolognanelcuore.leo.it
http://www.wikio.it

il pallone in confusione

Registrazione n° 61 del 28 settembre 2009 presso il Tribunale di Napoli
Sede: corso Meridionale 11, 80143 Napoli
Editore e direttore responsabile: Marco Liguori

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Le foto presenti su "il pallone in confusione" sono state in gran parte prese da siti Internet: dovrebbero essere di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, possono segnalarlo a uno dei due indirizzi email sopra indicati