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sabato 20 dicembre 2008

Amarcord 1988/89: Torino-Napoli 0-1 (da You tube)

Il Napoli dell'era Maradona vince facilmente a Torino, grazie anche all'espulsione di Benedetti per doppia ammonizione. L'unica rete dell'incontro sarà realizzata da Careca nel primo tempo. Al termine della stagione 1988/89 il Torino arrivò al quart'ultimo posto e retrocesse in serie B, mentre il Napoli arriverà secondo alle spalle dell'Inter e vincerà la Coppa Uefa.

Torino, stadio Comunale, 8/1/1989 ore 14,30
12a giornata Serie A 1988/89

TORINO - NAPOLI 0-1 (0-1)

Torino: Marchegiani, Brambati (al 34' Rossi), Catena, Ferri, Benedetti, Cravero, Sabato (al 68' Fuser), Comi, Muller, Zago, Skoro. A disposizione: Di Sarno, Edu, Menghini. All.: Sala.
Napoli: Giuliani, Ferrara (al 32' Carannante), Francini, Fusi, Corradini, Renica, Crippa, De Napoli, Careca, Maradona, Carnevale. A disposizione: Di Fusco, Di Rocco, Filardi, Neri. All.: Bianchi.
Arbitro: Lanese di Messina.
Reti: Careca 30'
Spettatori: 32.303 di cui 20.730 paganti e 11.573 abbonati.
Note: Ammonito Benedetti, espulso Benedetti al 24' per doppia ammonizione.
(Tabellino da www.archiviotoro.it) 
Sintesi filmata di Torino-Napoli 0-1 (immagini Rai tratte da You Tube) con intervista a Careca

venerdì 12 dicembre 2008

"Porompompero" e il Napoli trionfò sul Lecce 4 a 0

Correva l'anno di grazia 1989 dell'era Maradona: dopo l'ultimo gol segnato da Alemao partì un festoso e ritmato coro dalla curva B, che si propagò a tutto il San Paolo
«Porompompòn! Porom-poron-pompero-però! Porom-poron-pompero-però! Poron-poron-pompò!». Tranquilli, “nun è asciuto pazz’ ‘o padrone” come si dice nel dialetto del Golfo, ma è un ricordo di gioventù del cronista: il quale non sta cantando il ritornello di un celebre sketch di Cochi e Renato, ma pensa a ben altro. Il ricordo di un simpaticissimo coro partito dalla Curva B durante una trionfale partita del Napoli dell'era di grazia Maradona, che schiantò il Lecce con un perentorio 4 a 0 il 26 febbraio del 1989. La stagione 1988/89 fu coronata dal trionfo azzurro in Coppa Uefa nel doppio confronto con lo Stoccarda. In campionato gli eroi del sole e del mare arrivarono secondi, superati soltanto dalla pragmatica Inter trapattoniana che vinse in scioltezza con 11 lunghezze. Quanti ricordi in quel “porompompero”: il cronista era allora un giovane e semplice “staccabiglietti” del San Paolo a 19mila lire nette per partita con la possibilità di guardare un tempo a scelta. Si lavorava molto, ma con tanta passione, con qualsiasi tempo atmosferico. Adesso questa figura professionale si definisce più pomposamente con l’anglicismo “steward”, manco fossimo su un aereo. Domandina da un centesimo di euro per i calciofili napoletani e dell’intera penisola: vi piacerebbero di più le hostess? Magari in minigonna o in tutù?
Il Napoli di quasi 10 anni fa era spettacolare e pirotecnico come i fuochi della sua tifoseria. Purtroppo soffriva la “panchina corta”: però la rosa limitata non impediva a Ottavio Bianchi di raggiungere risultati formidabili: Ecco la sua formazione contro i giallorossi salentini: Giuliani, Ferrara, Carannante, Fusi, Corradini, Renica, Crippa, De Napoli, Careca, Maradona, Carnevale. Carletto Mazzone, che raggiunse la prima salvezza per il Lecce, rispose con: Terraneo, Miggiano, Baroni (che indosserà l’anno dopo i colori azzurri), Enzo, Righetti, Vanoli, Garzya, Barbas, Pasculli, Levanto, Paciocco. Troppo evidente il divario in campo: dopo soli 3 minuti Carnevale segna la prima rete per il Napoli. Poi arriva la seconda marcatura di De Napoli: doppietta di Carnevale in apertura della ripresa. Completa l’opera Alemao, entrato al posto di Crippa, da poco recuperato dopo una brutta epatite (così ricorda il cronista) che lo aveva tenuto lontano dai campi di gioco.
Dopo il gol del brasiliano “tedesco” con i baffi, si sentì nascere un brusio sempre crescente che partì dalla curva B. Subito dopo, diventò un vero e proprio coro, scandito con ritmo e allegria: come se le bocche si fossero trasformate in incessanti percussioni battenti a tempo. «Porompompòn! Porom-poron-pompero-però! Porom-poron-pompero-però! Poron-poron-pompò!». Quel coro gioioso, divertente e (soprattutto) coinvolgente si espanse in un batter di ciglia come una dolce “febbre azzurra” (chi si ricorda quella che prese Totò ne “L’imperatore di Capri) in tutto il San Paolo. Era una festa, anzi visto il mese (mi perdoni l’attaccante) un Carnevale di tutti i tifosi orgogliosi ed entusiasti del gioco e dei risultati di una squadra straordinaria. Sarebbe stupendo se domani sera, allagamenti dello stadio permettendo, i tifosi tornassero a cantare quel “porompompero”: adesso il “Ciuccio” è tornato a correre e ha ritrovato un posto nelle zone alte del campionato, bisogna festeggiare.
Marco Liguori
Ps. Il vecchio cronista non è riuscito a trovare su You Tube filmati del “porompompero” di Napoli-Lecce. Inserisce però quelli della partita del 2007 in serie B, che vide il Napoli vincere per 1-0 con gol di Calaiò e volare verso la serie A, con le coreografie delle curve.

Napoli-Lecce 1-0 3 giugno 2007 Stadio San Paolo








Il "Ti amo" della curva B e il coro della curva A in Napoli-Lecce





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il pallone in confusione

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