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martedì 2 marzo 2010

La Procura di Torino invita Blanc e Cobolli Gigli a presentarsi

I due manager hanno ricevuto dai magistrati un invito «per illustrare la propria posizione in relazione all’ipotesi di violazioni fiscali in materia di Iva contestate per gli anni 2005, 2006 e 2007»

La "visita" della Guardia di Finanza nella sede della Juventus, conclusasi lo scorso 23 luglio, ha avuto una conseguenza molto importante. "Il pallone in confusione" ha scoperto che è riportata nel bilancio semestrale della Vecchia Signora chiuso al 31 dicembre 2009. «Nel corso del mese di gennaio 2010 – si legge nel paragrafo "controversie in corso" del documento contabile – l’ex presidente Giovanni Cobolli Gigli e l’attuale presidente Jean-Claude Blanc hanno ricevuto dalla Procura della Repubblica di Torino un invito a presentarsi per illustrare la propria posizione in relazione all’ipotesi di violazioni fiscali in materia di Iva contestate per gli anni 2005, 2006 e 2007». La società bianconera sottolinea che «si è trattato di un atto doveroso a seguito della comunicazione della verifica fiscale da parte della Guardia di Finanza alla Procura della Repubblica». Alla data di stesura del documento contabile (lo scorso 26 febbraio), «non è pervenuto alcun avviso di accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate» si legge ancora nella semestrale.
Riguardo ancora agli esiti dell’ispezione, nel documento si sottolinea che le Fiamme gialle hanno svolto «l’accertamento relativo alle annualità dal 2001/2002 al 2007/2008 (2002/2003 esclusa), rilasciando in pari data (NDR: 23 luglio 2009) il processo verbale di constatazione». In esso «sono state contestate pretese violazioni, per importi rilevanti, – prosegue la semestrale – delle norme fiscali su alcune operazioni relative ai diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori, ai compensi corrisposti a prestatori di servizi nonché ad altre fattispecie minori».
Su tutta questo contenzioso con il fisco la Juventus e i suoi legali rappresentanti pro tempore dichiarano «di avere sempre ottemperato alle norme vigenti e si avvarranno dei diritti previsti dallo statuto del contribuente facendo valere, ove necessario, le loro difese nei modi e termini previsti dalla legge».
Ma la lunga partita tra i bianconeri e il fisco non finisce qui. Lo scorso 2 novembre l’Agenzia delle entrate ha presentato appello contro la sentenza della Commissione tributaria Provinciale di Torino. I giudici avevano «accolto il ricorso presentato da Juventus – si legge ancora nella semestrale – contro il diniego al rimborso di un credito Iva di 1,4 milioni di euro, relativo alle competizioni Uefa della stagione sportiva 2000/2001». «Il 23 dicembre 2009 la società ha presentato – conclude il documento contabile – le proprie controdeduzioni ed è in attesa che venga fissata l’udienza in Commissione Tributaria regionale».
Marco Liguori
RIPRODUZIONE (ANCHE PARZIALE) DELL'ARTICOLO CONSENTITA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: IL PALLONE IN CONFUSIONE

martedì 13 ottobre 2009

Stipendi cda Juve: aumento per Blanc, lieve taglio per Cobolli

Remunerazione in calo di 2mila euro per il presidente, mentre all’amministratore delegato sono state assegnati 448mila in più. Come l’anno scorso, nessun amministratore bianconero possiede azioni della squadra: solo il membro del collegio sindacale Picatti ne ha 540

Le remunerazioni del consiglio di amministrazione della Juventus sono aumentate del 14,6%. Nella bozza del bilancio della società quotata a Piazza Affari chiuso al 30 giugno scorso, con un utile di 6,6 milioni di euro, vi è infatti indicato che il totale ammonta a 3,53 milioni contro i 3,08 dell’anno precedente: in termini assoluti sono 448 mila euro. Osservando il dettaglio delle somme percepite dagli otto consiglieri, il cui mandato è scaduto con la chiusura dell’esercizio, si hanno però delle sorprese. Il presidente Giovanni Cobolli Gigli si è visto decurtare di 2mila euro il suo ammontare, mentre l’amministratore delegato e direttore generale Jean Claude Blanc ha ottenuto un più che sostanzioso incremento di 448mila euro. Entrambi sono gli unici amministratori esecutivi: il manager francese è l’unico ad avere responsabilità strategiche. Da sottolineare il loro stakanovismo: hanno partecipato a tutte le riunioni del cda e del comitato sportivo. Nel 2007/08 Cobolli Gigli, che non sarà riconfermato nel nuovo cda che sarà eletto dall’assemblea dei soci del 27 ottobre, ha incassato 725mila euro mentre nel 2008/09 la cifra è stata di 723mila euro. La differenza è dovuta alla diminuzione dei benefici non monetari, passati da 14mila a 12mila euro. Secondo il documento contabile, il numero uno bianconero ha conseguito 18mila euro per la carica di amministratore, 450mila per quella di presidente, 225mila per bonus e altri incentivi e 18mila per altri compensi. In quest’ultima voce vi sono comprese le indennità per spese di affitto: un particolare che nell’esercizio precedente non era stato indicato.

Invece, la retribuzione di Blanc (prossimo sostituto di Cobolli alla presidenza) è più articolata ed è pari a 2,67 milioni contro i precedenti 2,24. Per la sola carica di amministratore egli ha conseguito 15mila euro. Invece, per quella di amministratore delegato ne ha ricevuto 539mila (contro i 503mila del 2007/08) più 13mila per i benefici non monetari (21mila). Sempre per l’incarico di ad, Blanc ha avuto anche 1,2 milioni per bonus e altri incentivi (erano 844mila l’anno scorso) «valore maturato dall’additional compensation – si legge nel documento di bilancio – che sarà erogato al termine del piano di sviluppo a medio termine approvato dal consiglio di amministrazione del 14 marzo 2007, al lordo degli effetti dell’attualizzazione finanziaria». La specifica degli emolumenti da direttore generale prevede 12mila euro in benefici non monetari (9mila nel 2007/08), 410 mila in bonus e altri incentivi (392mila) e 507mila per altri compensi (456mila). Per quest’ultima cifra vi è specificato nel bilancio che si tratta di «retribuzione da lavoro dipendente e indennità spese d’affitto». Anche per Blanc nel bilancio chiuso al 30 giugno 2008 non era stata indicata la voce relativa al canone di locazione della propria abitazione. Sia Blanc che Cobolli avevano ancora nell’ultimo esercizio il “paracadute” da 3,45 milioni in totale come indennità in caso di licenziamento senza giusta causa. Al manager d’oltralpe era riconosciuta anche in caso di sue dimissioni con giusta causa.

Anche nell’ultimo esercizio è indicato che nessuno dei consiglieri di amministrazione e dei componenti del collegio sindacale possiede azioni della Juventus. L’unico a detenere 540 titoli, come già in passato è il sindaco Paolo Picatti. A tal proposito, l’anno scorso durante l’assemblea di approvazione del bilancio, Cobolli Gigli rispose alle precise domande degli azionisti del sito Ju29ro.com: «Non ho mai avuto azioni delle società quotate in cui ero amministratore». Eppure negli Stati Uniti i manager delle aziende presenti in borsa possiedono sempre quantitivi di azioni.

Riguardo agli altri amministratori bianconeri, l’unico a ricevere un aumento è stato Riccardo Montanaro: i suoi emolumenti per la carica sono passati da 23mila a 25mila. Retribuzioni invariate per Camillo Venesio (20mila), Carlo Barel di Sant’Albano (18mila) e Aldo Mazzia (10mila): per gli ultimi due le somme sono versate da Exor, controllante della Vecchia Signora. Invece, Gian Paolo Montali, ex allenatore della nazionale di pallavolo, ha subito un drastico taglio da 27mila a 19mila euro. Ciò è avvenuto a causa della riduzione delle prestazioni per consulenze, precipitate da 12mila a 4mila euro.

Marco Liguori

RIPRODUZIONE (ANCHE PARZIALE) DELL'ARTICOLO CONSENTITA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: “IL PALLONE IN CONFUSIONE”

martedì 28 ottobre 2008

Cobolli:«I compensi del presidente e dell'ad inferiori al passato»

Secondo il presidente juventino i compensi «sono il 60% di quelli spettanti ai dirigenti precedenti». Riguardo al "paracadute" per licenziamento senza giusta causa, ha precisato che è un «rimborso»

«I compensi fissi di presidente e amministratore delegato/direttore generale sono il 60% di quelle spettanti ai dirigenti precedenti. Ed anche il totale (fisso e variabile) è inferiore rispetto al passato». La precisazione è giunta dal numero uno bianconero, Giovanni Cobolli Gigli, che ha replicato alle critiche sui compensi percepiti dal consiglio di amministrazione.
Quanto al "paracadute" per il licenziamento immotivato, il presidente ha precisato che «se venisse allontanato prima della scadenza senza giusta causa, ha diritto a 450mila euro di rimborso». Invece, l'amministratore delegato Blanc «si sobbarca la maggior parte del lavoro e ha diritto quindi ad una maggiore indennità» pari a tre milioni.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)

Cobolli: «Non ho mai avuto azioni delle società quotate in cui ero amministratore»

Il presidente bianconero ha così risposto alle critiche degli azionisti: «Il fatto che non abbiamo azioni della Juve non vuole dire che non partecipiamo». E ha smentito qualsiasi mediazione di Montezemolo nella decisione di ricorrre al Tar contro le sentenze della giustizia sportiva per Calciopoli

«Il fatto che non abbiamo azioni della Juve non vuole dire che non partecipiamo alla Juve. Non ho mai avuto azioni delle società quotate in cui ho ricoperto ruoli da amministratore». Così ha risposto il presidente Giovanni Cobolli Gigli alla precisa domanda degli azionisti sul fatto che nessun componente del cda bianconero posseide una sola azione della società che amministra. Insomma, per il presidente è assolutamente normale non detenere azioni della società da lui diretta e quotata a Piazza Affari. Forse il vice-ceo di Unicredit, Sergio Ermotti, che venerdì scorso in piena bufera ribassista del mercato borsistico ha acquistato azioni per 2 milioni di euro della sua banca, ha sbagliato nel dare un segnale rassicurante ai suoi azionisti. Il presidente, stando al racconto riportato da www.ju29ro.com, ha avuto un lapsus freudiano. «Sono convinto di essere arrivato alla Rinascente (testuale, voleva dire la Juve, sottolineano i redattori del sito) per svolgere delle mansioni che sono in grado di svolgere. In particolari, rapporti con istituzioni sportive e la comunicazione».
Rigurado al ruolo svolto da Montezemolo, il numero uno bianconero lo smentisce seccamente: «Ciò che ha detto Blatter non è stato smentito perchè non è vero». Anzi, Montezemolo non ha mai avuto a che fare con la Juventus. E ha puntualizzato che «tutte le decisioni cruciali, come quella sul Tar, sono state prese dal consiglio di amministrazione». Cobolli ha fornito spiegazioni anche sul «progetto» che è un «piano a medio termine, che per ora è rispettato». Anzi, ha puntualizzato che il termine «progetto» è stato «inventato da altri». Inoltre, Cobolli ha rassicurato la platea riguardo alla perdita di quest'anno che «era prevista».
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)

Assemblea Juve: Cobolli annuncia accordo sponsorizzazione col Trentino

La provincia autonoma risulta official partner sul sito della società bianconera. Dopo la Regione Piemonte e il Comune di Torino si allarga così la schiera di enti pubblici che sostengono la squadra posseduta dall'Ifil

Il presidente Cobolli Gigli ha annunciato nel suo intervento introduttivo che, nell'ambito di nuovi accordi commerciali, hanno firmato un accordo di sponsorizzazione con il Trentino. Quest'ultima compare sul sito della Juventus come official partner. Si allarga così la schiera di enti pubblici che sostengono a vario titolo la società bianconera, quotata a Piazza Affari e posseduta al 60% dall'Ifil. Sempre sul sito è indicato che la Regione Piemonte è official supplier (al pari di Atahotels e Costa Crociere), mentre il comune di Torino è commercial partner (al pari della Gazzetta dello Sport, Editori Perlafinanza). Sarebbe interessante sapere cosa comporta, in base agli accordi commerciali, l'utilizzo di risorse pubbliche per un'azienda privata com'è appunto la squadra bianconera.
Sono circa 70 gli azionisti presenti su 150 accreditati per i lavori dell'assise sociale, iniziati puntualmente alle 10.30 presso i saloni dell'Archivio storico della Fiat a Torino. Il presidente ha ricordato l'incidente stradale in cui la scorsa settimana sono morti due tifosi che si stavano recando allo stadio Delle Alpi per assistere alla partita contro il Real Madrid per il girone eliminatorio di Champions League. Cobolli ha dichiarato di voler ospitare il club svizzero di cui facevano parte i tifosi deceduti in una delle prossime partite.
Da segnale che attorno alle 11,20 è arrivato l'ex vicepresidente Roberto Bettega: molto probabilmente possiede ancora un pacchetto di azioni della Vecchia Signora.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)

giovedì 23 ottobre 2008

I membri del cda non hanno azioni della Vecchia Signora

Nel bilancio 2008 è evidenziato che i consiglieri di amministrazione bianconeri, compresi il presidente Cobolli Gigli e l’amministratore delegato Blanc che beneficiano di un “paracadute” di 3,45 milioni in caso di ingiusto licenziamento, non posseggono titoli della Juventus. Un segnale poco confortante per il mercato: negli Stati Uniti i manager possiedono sempre cospicui pacchetti delle proprie aziende quotate

I componenti del consiglio di amministrazione non possiedono alcuna azione della Juventus. Questa inaspettata e incredibile notizia è riportata nel paragrafo delle “partecipazioni detenute dagli organi di amministrazione e controllo e dirigenti con responsabilità strategiche” riportato nel progetto di bilancio chiuso al 30 giugno 2008 con un risultato fortemente negativo di 20,8 milioni di euro. Nel testo si legge che «nessun amministratore, sindaco o altro soggetto di cui all’articolo 79 di cui sopra detiene o ha detenuto nel corso dell’esercizio azioni della Juventus e/o azioni della ex società controllata Campi di Vinovo spa». Soltanto un membro del collegio sindacale, Paolo Piccatti, possiede 540 azioni che, al prezzo di riferimento di 0,792 euro registrato ieri, ammontano in totale alla più che esigua cifra di 427,68 euro.
Negli Stati Uniti, patria del capitalismo sempre additata come fulgido e perenne esempio del libero mercato, i manager delle società quotate in borsa possiedono singolarmente sempre un certo cospicuo quantitativo di titoli. Ciò rappresenta un chiaro segnale al mercato di credere nell’azienda da loro amministrata. Invece, gli otto membri del cda della Juventus, presente a Piazza Affari dal dicembre 2001, non sembrano molto convinti nel «progetto»: così l’ha definita di recente la Juve dal presidente Giovanni Cobolli Gigli. O almeno per ora: forse in futuro potrebbero ripensarci e acquistare titoli bianconeri. C’è da dire però che anche nel bilancio chiuso al 30 giugno 2007 nessuno componente dei vertici, neanche i sindaci, possedeva azioni della squadra di Casa Agnelli. Il documento contabile precisa che «la società non ha in essere piani di stock option» per gli amministratori, ossia opzioni che concedono il diritto di acquistare azioni di una società ad un determinato prezzo d'esercizio.
Tutto ciò potrebbe costituire argomento di discussione nella prossima assemblea. I piccoli azionisti (che esprimono da tempo il loro dissenso su www.j1897.com, www.ju29ro.com e www.giulemanidallajuve.com) potrebbero chiedere spiegazioni al riguardo, soprattutto per quanto riguarda le due cariche esecutive, ossia il presidente Cobolli Gigli e dall’amministratore delegato e direttore generale Jean Claude Blanc. Anche perché entrambi percepiscono un “paracadute” complessivo di 3,45 milioni: in caso di licenziamento senza giusta causa il numero uno bianconero percepirà una somma di 450mila euro. Invece per il manager francese la clausola vale anche «in caso di dimissioni» date «con giusta causa» con «il riconoscimento di un’indennità forfettaria pari» a 3 milioni. I tifosi potrebbero chiedere lumi anche alla luce dei cospicui compensi complessivi da loro percepiti: 2,24 milioni per Blanc, 707mila euro per Cobolli. Riguardo agli altri consiglieri, risulta maggiormente retribuito Gian Paolo Montali, ex allenatore della Nazionale di pallavolo, con 27mila euro: 15mila come emolumenti per la carica, 12mila per prestazioni di consulenza. Seguono Riccardo Montanaro con 23mila, Camillo Venesio con 20mila, Marzio Saà con 18mila. Carlo Barel di Sant’Albano e Aldo Mazzia hanno rispettivamente ricevuto 18mila e 10mila euro: nel bilancio è specificato che per entrambi «l’emolumento è versato direttamente alla società Ifil Investments spa».
Riguardo ai vertici delle altre due società quotate sul listino di Milano, si riscontra che alla Lazio vige una situazione abbastanza simile a quella della Vecchia Signora. Nel progetto di bilancio 2007/08 si legge che ad eccezione del presidente Lotito (possessore indirettamente di 41,5 milioni di azioni) nessuno dei consiglieri di gestione e di sorveglianza possiede un solo titolo della squadra biancoceleste: il solo ex consigliere Giovanni Gilardoni ne aveva 20.646 fino al 20/10/2007, data di cessazione dalla sua carica. Invece alla Roma almeno quattro sui dieci membri del consiglio di amministrazione sono detentori di cospicui pacchetti azionari. Nel progetto di bilancio al 30 giugno scorso emerge che il presidente e amministratore delegato Franco Sensi (deceduto nello scorso agosto) possedeva indirettamente tramite società controllate 156.939 titoli e altri 220.515 come «possesso indiretto di piena proprietà per il tramite del coniuge in società controllate». L’amministratore delegato Rosella Sensi aveva 15.025.300 azioni: anch’essa per «possesso indiretto di piena proprietà per il tramite di società controllate». Altre 15.024.552 sono di Silvia Sensi, detenute con la stessa motivazione della sorella. Invece, il consigliere Renato Bernardini ne ha tra le sue mani soltanto 2.320.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)
E a proposito di acquisti di azioni da parte degli amministratori delle società quotate, inseriamo questo lancio Ansa
UNICREDIT: SERGIO ERMOTTI COMPRA AZIONI PER 2 MLN EURO +RPT+ RIPETIZIONE CON TESTO CORRETTO ALLA TERZA RIGA (ANSA) - MILANO, 23 OTT - Il titolo Unicredit scivola oggi sotto la soglia dei 2 euro e Sergio Ermotti, responsabile dell'area Corporate Investment Banking e Private Banking (rpt. dell'area Corporate Investment Banking e Private Banking) oltre che vice Ceo, compra 1 milione di azioni per un controvalore di 1,975 milioni di euro. E' quanto si legge nelle comunicazioni obbligatorie sull'internal dealing. Già nei giorni scorsi Profumo e altri manager, fra cui lo stesso Ermotti, avevano acquistato azioni sul mercato. (ANSA). DOA 23-OTT-08 17:11 NNN

venerdì 17 ottobre 2008

I soci-tifosi della Juve: via Cobolli Gigli e Blanc

In un documento con quattro punti, presente sul forum j1897.com si chiedono le dimissioni del cda assieme alla vendita del pacchetto di maggioranza da parte dell’Ifil a «favore di un investitore, straniero od italiano che sia slegato e non suddito dalla lobby politico finanziaria tipicamente italiana»

Alla vigilia della partitissima Napoli-Juventus e dell’assemblea dell’approvazione del bilancio 2008 tira aria di contestazione tra la tifoseria bianconera. Lo si può leggere ad esempio sui post del forum www.j1897.com: in modo particolare su quello dedicato all’assise dei soci del prossimo 28 ottobre, che si preannuncia molto intensa e vibrante come una finale di Champions League. In esso vi sono riportati quattro punti chiave. Si chiedono senza mezzi termini le dimissioni per la fine della stagione in modo particolare del presidente Giovanni Cobolli Gigli e dell’amministratore delegato Jean Claude Blanc: ma ovviamente anche di tutto il consiglio di amministrazione. I tifosi-azionisti li ritengono inadeguati all’incarico.
Il secondo punto riguarda la dimostrazione «attraverso dati (investimenti diretti delle proprietà di Juventus, Inter, e Milan negli ultimi 20 anni) e considerazioni inconfutabili – spiegano i tifosi – che l'attuale maggiore azionista di maggioranza non è in grado di supportare attraverso risorse finanziarie ed organizzative la Juventus F.C: investimenti assolutamente esigui rispetto alla concorrenza nazionale ed internazionale». I sostenitori bianconeri ritengono che l’Ifil agisca solo per «strumentalizzazione per fini speculativi». Da ciò deriverebbe, a loro dire, «il mancato delisting della società dalla Borsa, che rappresenta un grandissimo macigno per la competitività della Juventus, quotazione che è un caso unico tra i più grandi club europei che hanno tutti azionariati o investitori a capo, e non holding come Ifil il cui fine è il lucro». Invece, gli estensori del documento sottolineano che «la Juventus deve avere come priorità il conseguimento di risultati sportivi, e non il lucro a favore della holding che ne controlla la maggioranza e dei suoi azionisti».
Il secondo punto è propedeutico al terzo, dove si chiede all’Ifil la cessione del pacchetto di maggioranza. La finanziaria di casa Agnelli lo dovrebbe compiere a «favore di un investitore, straniero od italiano che sia slegato e non suddito dalla lobby politico finanziaria tipicamente italiana, che possa far fronte agli investimenti che una società come la Juve richiede per essere leader per quanto riguardo l'aspetto sportivo a livello nazionale ed internazionale, e che possa finalmente accelerare ed ammodernare con interventi economicamente più sostanziosi, rispetto a progetti vigenti, come la costruzione del nuovo stadio, bloccato per anni dall'attuale proprietà disinteressata». I tifosi della Vecchia signora si auspicano «una proprietà che a differenza dell'attuale azionista di maggioranza non intrattenga rilevanti rapporti d'affari ed industriali con esponenti di vertice delle principali società avversarie, da anteporre al bene della Juve come è stato fin qui fatto».
L’ultima parte del documento chiede «che vengano davvero intraprese tutte le vie legali» per «tutelare tifosi e persone che hanno lavorato tra mille difficoltà» dagli avvenimenti del maggio 2006, ossia di Calciopoli. Secondo i sostenitori, il processo sportivo «ha sostanzialmente scippato» scudetti e giocatori alla squadra bianconera.
Infine nel post si invita a partecipare in massa all’assemblea e a tenere presente le modalità di partecipazione. Il tifoso "Mago di Ios" spiega che «basta anche una sola azione. Occorre andare alla banca presso cui detieni il conto titoli su cui sono depositate le azioni Juve e chiedere il biglietto per la partecipazione all'assemblea (conviene non ridurti proprio all'ultimo perché la banca ci può mettere qualche giorno a rilasciare il biglietto). Sul biglietto per la partecipazione all'assemblea c'è lo spazio per indicare un eventuale delegato. E' sufficiente indicare le informazioni richieste sul delegato direttamente sul biglietto».
Marco Liguori
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il pallone in confusione

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