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giovedì 4 settembre 2008

Domenica al via la serie D a forte rischio violenza

Appello del presidente della Lega dilettanti Tavecchio: «Il nostro mondo deve dimostrare di avere una fiducia ben riposta soprattutto per quanto riguarda la diminuzione della violenza»

Domenica parte il campionato di serie D tra luci e ombre. Cominciamo con i primi. Il presidente della Lega Dilettanti, Carlo Tavecchio, ha sottolineato che sono stati raggiunti «importanti riconoscimenti» anche dal mondo politico. L'ultimo in ordine di tempo è quello del 5 per mille, «è un segno tangibile». Tavecchio ha proseguito sul tema del teppismo, lanciando un appello: «Pertanto il nostro mondo deve dimostrare di avere una fiducia ben riposta soprattutto per quanto riguarda la diminuzione della violenza, la cultura nuova di scendere in campo che debba mettere in conto anche la sconfitta e la voglia di giocare che tutti abbiamo nel cuore». 
La serie D torna in campo con un campionato elevato da 162 squadre a 166, dopo l'aggiunta di quattro società: Spezia 2008 nel girone A, Massese 1919 e Sporting Lucchese nel girone E, Messina Peloro nel girone I. Nonostante il maggior numero di squadre c'è la possibilità di un eventuale ridimensionamento: «Il commissariamento è stato un provvedimento intervenuto per fatti non sportivi» spiega Tavecchio. A condizionare il torneo dilettanti l'inibizione del presidente del Comitato Interregionale Williams Punghellini, coinvolto nel secondo filone delle intercettazioni dell'inchiesta napoletana su Calciopoli. «La mia posizione non è stata mai critica nei confronti dell'attivita' organizzativa e agonistica della serie D - puntualizza Tavecchio - Sono intervento per riportare nella norma situazioni che avevano procurato al Comitato Interregionale problemi di varia natura» quali l'attivita' commerciale, i rapporti interni nella comunicazione e l'immagine esterna. «Il campionato parte quindi all'insegna della normalità e della ristrutturazione di tutti i soggetti gestionali che lo organizzano. Essere normali non vuol dire fare le cose meno bene anzi essere normali significa oggi essere importanti». 
L'esclusione di importanti societa' dai campionati della Lega Pro hanno creato difficoltà alla serie D che ha subito ritardi con i calendari. «Nelle prospettive che già mettevamo in conto avevamo valutato che la crisi che ha investito parecchie societa' della Lega Pro avrebbe avuto delle ricadute nei nostri campionati - prosegue il presidente -. Quindi in sintonia con il presidente federale abbiamo ritenuto di collocare queste societa' provenienti dal mondo professionistico in soprannumero, quindi senza ledere diritti di terzi nei gironi toscano, piemontese e siciliano. Messina, La Spezia, Massese e Lucchese quindi parteciperanno al campionato dilettantistico portando secondo me un tasso di pubblico e di consensi certamente elevato a livello delle competizioni. D'altro canto abbiamo disposto un equo indennizzo per le trasferte disagiate avallato anche dal presidente Abete». 
La denominazione della prima serie dilettantistica potrebbe cambiare in futuro. «Non abbiamo ancora trovato un sinonimo che renda appieno la filosofia e i contenuti agonistici e volontaristici della nostra lega - conclude Tavecchio -. Accettiamo contributi da tutti per trovare eventuali migliori soluzioni».
Marco Liguori
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il pallone in confusione

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