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martedì 20 aprile 2010

Si arresta il Caso

Sono scattate stamattina le manette per Gian Gaetano Caso, ex editore di Dieci, e suo figlio Fabio

Sette arresti (di cui cinque ai domiciliari) e 14 denunce. E' il bilancio dell'operazione "Capital Watering" con la quale il Nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di finanza ha smantellato il castello societario del Gruppo Hopit. Abusivismo bancario per oltre 200 milioni di euro, 9 milioni di euro di fatture false, 80 milioni di euro di fittizi aumenti di capitale sociale, bancarotta fraudolenta per Hopit Spa, Net.Tel. Spa, Editoriale Dieci Srl e Segem Spa, tentata truffa aggravata nei confronti della Regione Abruzzo per l'ottenimento illecito di fondi pubblici, falsita', calunnia aggravata e resistenza a pubblico ufficiale per il patron del gruppo Gian Gaetano Caso, suo figlio Fabio ed altri collaboratori e professionisti.
Fonte Agi http://www.agi.it/rubriche/ultime-notizie-page/201004201335-cro-rom0061-abusivismo_bancario_arrestato_caso_ex_editore_dieci
Leggi anche questo materiale d'archivio sulla famiglia Caso e la visura della Hopit spa http://marcoliguori.blogspot.com/2008/03/ritorna-il-caso-unit.html

martedì 10 giugno 2008

Il ritorno dei Caso

http://www.pubblicitaitalia.it/news.asp?id_news=49712

I progetti dei Caso “Dopo le riviste Peruzzo, trattiamo per Newton e pensiamo a un quotidiano”

Dopo l’acquisto delle riviste di Peruzzo Editore, il progetto di riportare in edicola Newton, chiuso da Rcs, e il sogno mai spento di fondare un quotidiano. Giangaetano Caso (padre) e Fabio Caso (figlio) non rinunciano all’editoria nonostante il fallimento un anno fa dell’esperienza di Dieci, sfortunato quotidiano sportivo, e il mancato acquisto dell’Unità. Di Tutto, La mia casa e Top Salute, le tre riviste ex Peruzzo, totalizzano una raccolta annua di circa 3 milioni.

[09/06/2008 - 11.22] Finalmente editori. Ce l’hanno fatti i due Caso, Giangaetano (padre) e Fabio (figlio). Dopo il fallimento del quotidiano sportivo Dieci, fondato esattamente un anno fa e di breve durata, e dopo il mancato acquisto dell’Unità, per cui avevano fatto un’offerta poco prima di quella poi vincente di Renato Soru, i due ora attraverso la loro società Giornali e Associati e la loro concessionaria di pubblicità Ed7, entrambe con sede legale a Roma e sede operativa a Milano in via Washington 70, entrano nell’editoria da una porta di servizio, quella dei periodici.Dal’1 giugno sono infatti proprietari di tre riviste di Peruzzo Editore: il settimanale di gossip Di Tutto e i due mensili La mia casa e Top Salute. Ma questo è solo il primo passo. I Caso hanno infatti in corso una trattativa con Rcs Periodici per l’affitto della licenza di Newton, mensile maschile dedicato alle scienze e alle tecnologie che via Rizzoli ha chiuso a gennaio, ricollocando internamente al gruppo i 16 giornalisti, a partire dal direttore Giorgio Rivieccio, passato a dirigere Il Corriere dell’enigmistica, Domenica Quiz e Quiz Mese, tre periodici che ricadono sotto l’unità Familiari di Rcs Periodici. Resta la testata, di cui Rcs ha acquisito la licenza da un editore giapponese. “Abbiamo chiesto di affittare la licenza – conferma Fabio Caso –, e dopo un’iniziale apertura, c’è stato un raffreddamento. Gli ultimi contatti risalgono alla fine di maggio. Ma non considero l’affare sfumato”. Quanto ai periodici ex Peruzzo, di cui il precedente editore ha deciso di liberarsi per concentrarsi sul business dei collezionabili, la Giornali e Associati li farà realizzare in service, come del resto Peruzzo. Per tutte e tre le riviste la concessionaria continuerà ad essere Media Company (per Di Tutto attraverso una subconcessione di Ed7). “Il valore pubblicitario delle tre riviste – dichiara Caso – è di circa 3 milioni di euro. Ma entro la fine del 2009 la nostra casa editrice e concessionaria punta a un portafoglio di testate da 10 milioni di euro. Non abbandoniamo infatti l’idea di fondare o rilevare un quotidiano. Già a settembre potremmo forse annunciare novità”. (F.C.)

giovedì 20 marzo 2008

Ritorna il Caso Unità - terza puntata

EDITORIA: 'PANORAMÀ, GIAN GAETANO CASO INTERESSATO A 'L'UNITA

= Roma, 20 mar. - (Adnkronos) - L'imprenditore campano Gian Gaetano Caso sarebbe interessato a comprare 'L'Unita», secondo quanto riporta 'Panoramà nel numero di domani in edicola. Caso è il patron della Hopit Spa, 50 milioni di euro di capitale dichiarato, «ma -scrive il settimale- nel 2006 ha chiuso il bilancio con meno di mezzo milione in attivo». Il settimanale diretto da Maurizio Belpietro riferisce, inoltre, altri particolari sull'imprenditore campano: «Nel 2002 Caso, allora patron della Globo News, giornale romano free press, ha chiamato i carabinieri per cacciare dalla redazione i distributori del quotidiano, un gruppo di extracomunitari in attesa da mesi del giusto compenso. I giornalisti che avevano osato manifestare solidarietà sono stati licenziati in blocco. Messi alla porta nel 2007, con un cartello appeso alla porta della redazione, anche i redattori di 'Diecì, quotidiano sportivo free press». (Pol/Pn/Adnkronos) 20-MAR-08 17:38 NNN

mercoledì 19 marzo 2008

Ritorna il Caso Unità - seconda puntata

http://dagospia.excite.it/articolo_index_38959.html

ACQUISTI PER CASO – A FINE MESE POTREBBE CHIUDERSI LA TRATTATIVA TRA I SOCI DELL’“UNITÀ” E LA FAMIGLIA CASO (10 MILIONI PER IL 70% DELLE QUOTE) – E IL CDR ADESSO QUASI RIMPIANGE GLI ANGELUCCI…

Jarvis Macchi per “Italia Oggi”

Prosegue la trattativa per l'acquisto da parte della famiglia Caso dell'Unità, che, secondo le indiscrezioni raccolte da “ItaliaOggi”, sarebbe vicina alla conclusione. Un accordo potrebbe essere raggiunto in tempi brevi nonostante l'assemblea di ieri dei soci della Nie, la società Nuove iniziative editoriali che controlla il capitale del quotidiano fondato da Antonio Gramsci, non abbia ancora deliberato quell'aumento di capitale necessario per far entrare Gian Gaetano e Fabio Caso in possesso del pacchetto di maggioranza del quotidiano. I soci non hanno ancora stabilito nemmeno la data del cda della Nie che avallerà l'acquisizione, che dovrebbe comunque svolgersi entro fine mese.

IN ATTESA DEL CDA
Sarà quello l'appuntamento per sapere se i Caso saranno o meno i nuovi proprietari della testata diretta da Antonio Padellaro. Intanto gli avvocati delle due parti stanno lavorando per mettere a punto i dettagli dell'operazione: l'avvocato Giovanni Frau a rappresentare la Nie guidata da Marialina Marcucci e lo studio Adoninno Ascoli Cavasola per i Caso. Sempre secondo le ultime indiscrezioni, si vanno delineando quelli che sarebbero i particolari della cessione: i Caso rileverebbero il 70% delle quote della Nie per un prezzo di 10 milioni di euro. A questo bisognerebbe aggiungere una cifra compresa tra i 7-8 milioni di euro come aumento di capitale, prioritario rispetto al pagamento delle quote agli azionisti.

IL PIANO INDUSTRIALE
L'Unità perde oggi circa 4,7 milioni di euro l'anno e usufruisce di un contributo per l'editoria da parte dello stato pari a 6,4 milioni di euro l'anno. Il valore del contributo sarebbe garantito dai soci attuali, qualora venisse a mancare, fino al 2010. Il piano industriale per il rilancio dell'Unità prevedrebbe una politica di allegati e speciali per aumentare sia le vendite sia la raccolta pubblicitaria per arrivare a break even in 24-36 mesi senza tuttavia ridurre gli organici redazionali.

I TIMORI DEL CDR
La notizia dell'interessamento di Gian Gaetano e Fabio Caso aveva spinto il cdr dell'Unità a convocare un'assemblea nella giornata di lunedì, che è stata aggiornata a domani. Dopo l'anticipazione di “ItaliaOggi” di venerdì scorso sullo stato della trattativa della famiglia Caso con la Nie, il cdr aveva chiesto alla proprietà «garanzie chiare circa un passaggio cruciale nella vita del giornale»; esortando Francesco Di Stefano, l'editore di Europa 7 che si era detto in più occasioni disponibile a rilevare “l'Unità”, di «andare oltre le parole e di esprimere in tempi rapidi atti espliciti che dimostrino nei fatti la volontà di diventare editore del giornale fondato da Antonio Gramsci».
Fatti che non sono arrivati così come chiarificatore non è stato l'incontro avuto tra il cdr e la proprietà del quotidiano. E c'è chi in redazione «si pente» delle barricate erette, non ufficialmente ma nei fatti, di fronte all'arrivo degli Angelucci, che hanno fatto naufragare la trattativa. Non solo. La domanda che più gira tra le postazioni dei redattori è come mai Walter Veltroni, ex direttore dell'Unità e da sempre interessato alle sorti del giornale, a maggior ragione durante questa campagna elettorale, non abbia trovato un imprenditore di area disposto a rilanciare il quotidiano? Il timore di molti redattori è infatti quello di un «disimpegno» del Pd nei confronti del giornale.

Dagospia 19 Marzo 2008

venerdì 14 marzo 2008

Ritorna il Caso Unità

La Marialina Marcucci, presidente della casa editrice dell'Unità, ha avuto contatti con i Caso, ex editori del quotidiano sportivo Dieci, diretto da Ivan Zazzaroni, che ha chiuso in pochi mesi nel 2007...
Secondo una visura camerale dello scorso giugno, la loro casa editrice, la Hopit, era controllata da due società con sede all'estero, MEDITERRANEA S.A. e la CENTRALE AMERICA ADVENTURES S.A., mentre Gian Gaetano Caso ne possiede solo il 10%: chi c'è dietro a queste società? E soprattutto in quale paese hanno sede, visto che nel "paradisiaco" Lussemburgo esse non sono presenti?

EDITORIA: L'UNITÀ; MARCUCCI, CONTATTI CON I CASO
POL S0A QBXB EDITORIA: L'UNITÀ; MARCUCCI, CONTATTI CON I CASO DI STEFANO RESTA IN CAMPO, MA PRIORITÀ È EUROPA 7 (ANSA) - ROMA, 14 MAR - «Con i Caso ci sono dei contatti ma al momento non vi è nulla di formale. Può darsi che dopo Pasqua ci siano delle opportunità»: così Marialina Marcucci, presidente della Nie (Nuove Iniziative Editoriali, la società che edita l'Unità), reagisce alla notizia pubblicata su Italia Oggi che vedrebbe la famiglia Caso in pole position per diventare la nuova proprietaria del quotidiano fondato da Antonio Gramsci. Secondo il giornale economico, Gian Gaetano e Fabio Caso, che già in passato avevano tentato la strada dell'editoria, rileverebbero non la totalità del pacchetto azionario, bensì una quota di maggioranza vicina al 60%. Resta comunque in campo, come conferma anche la Marcucci, l'imprenditore Francesco Di Stefano, patron di Europa 7, il quale ribadisce il proprio interesse verso l'Unità. «Di Stefano - dice la presidente della Nie - l'ho sentito ieri. Lui è realmente interessato ma in questo momento la sua priorità è la questione di Europa 7». Sarà infatti resa nota a giorni la data della riunione del Consiglio di Stato che deve pronunciarsi sul ricorso dell'emittente per ottenere le frequenze per trasmettere e il risarcimento danni. «Stiamo vedendo i conti del giornale», dice l'imprenditore. «In questo momento - aggiunge - abbiamo problemi più grandi e pressanti anche se l'interesse per l'Unità c'era e rimane».(ANSA). SN 14-MAR-08 18:24 NNN



http://dagospia.excite.it/articolo_index_38842.html

“UNITÀ”, IL CASO È RISOLTO – LA HOPIT DI GIAN GAETANO E FABIO CASO IN POLE PER L’ACQUISTO DEL QUOTIDIANO DI GRAMSCI - TRANSAZIONE DA 3-4 MILIONI (CIFRA BASSA PER LE CAUSE IN CORSO) PER IL 60% DELLA PROPRIETÀ…

Jarvis Macchi per “Italia Oggi”

La famiglia Caso è in pole position per diventare la nuova proprietaria dell'Unità. Dopo una trattativa lunga e difficile, l'accordo potrebbe essere raggiunto e ufficializzato già dopo Pasqua. Secondo quanto risulta a ItaliaOggi infatti, tra i legali delle due parti girerebbero già alcune bozze di lettere d'intenti, pronte per essere firmate dopo la due diligence da parte dei compratori.

Il prezzo? Sempre secondo indiscrezioni, il valore reale della transazione si aggirerebbe intorno ai 3-4 milioni di euro, ma Gian Gaetano e Fabio Caso, attraverso la Hopit, rileverebbero non la totalità del pacchetto azionario, bensì una quota di maggioranza, vicina al 60%. Una cifra così bassa sarebbe motivata dal peso di cause civili in corso stimabili intorno ai 60 milioni di euro.

Una cifra, peraltro, smentita da fonti vicine agli imprenditori che vorrebbero, invece, accreditare la valutazione della testata intorno ai 23 milioni di euro. La voce che l'intesa fosse stata raggiunta è circolata già nella mattinata di ieri anche se non è stata confermata (ma nemmeno smentita) dai vertici dell'Unità. Contattata telefonicamente, Marialina Marcucci, amministratore delegato della Nie, la società che detiene il controllo del quotidiano della sinistra, ha così commentato: «La famiglia Caso è uno dei player che sono interessati all'acquisto del quotidiano, ma non confermo che sia stato raggiunto alcun tipo di accordo». Marcucci ha anche aggiunto: «l'aumento di capitale di due milioni di euro che abbiamo deliberato a luglio sarà sottoscritto dagli attuali soci».

Le trattative tra la Nie e la famiglia Caso sarebbero però già in fase molto avanzata e l'unico ostacolo sarebbe di carattere tecnico: la due diligence da effettuare sui conti del quotidiano. Una formalità che potrebbe essere sbrigata nelle prossime settimane, per arrivare ad una firma dopo Pasqua. Anche nell'ipotesi di ingresso della famiglia Caso, sempre secondo indiscrezioni, Marialina Marcucci resterebbe in sella ai vertici del giornale.

IL CASO DIECI
Quello dei Caso non è un nome nuovo nell'editoria, nella quale avevano già provato a cimentarsi nel 2001, con l'esperienza del Globo, free-press romana fondata grazie a un finanziamento iniziale dell'Unione europea e poi chiusa dopo breve. Ma la loro incursione più famosa nel settore, soprattutto per le polemiche che ha generato, resta quella legata all'avventura di Dieci, il quotidiano sportivo diretto da Ivan Zazzaroni ed edito dai Caso insieme con Alberto Donati. Testimonial del quotidiano era stato Roberto Baggio, ma il progetto era finito rovinosamente, dopo 96 giorni in edicola, nel giugno 2007.
La coppia Caso-Donati scoppio quasi subito (sembra per problemi legati alla ripartizione dei ricavi delle vendite in edicola) e questo fu un primo passo che affossò Dieci, a cui si aggiunsero gli stipendi dei trenta redattori assunti, rimasti bloccati per mesi, e il mancato pagamento degli altri collaboratori. Una vicenda che aveva scatenato non poche polemiche e che aveva visto anche Zazzaroni dimettersi come gesto plateale di difesa nei confronti della redazione. Con ripercussioni sindacali soprattutto per il modo con cui erano stati licenziati i redattori, «rei» di aver scioperato per chiedere il pagamento degli stipendi.
Al loro rientro in redazione avevano trovato una lettera del presidente di garanzia di Editoriale Dieci, Mauro Conta ad attenderli sulla porta: «A seguito», si leggeva nel messaggio, «delle immotivate argomentazioni poste dal comitato di redazione e della conseguente decisione di astenersi dall'attività lavorativa, l'Editore ritiene che si renda necessario procedere al licenziamento per giusta causa di tutta la redazione di Dieci. Si riserva altresì di valutare una richiesta di danni subiti a causa della reiterata posizione assunta da tutta la redazione». Dopo l'uscita di Zazzaroni e il licenziamento dei redattori, il giornale non ha più ripreso le pubblicazioni. E la società è stata messa in liquidazione nell'ottobre scorso.
La cassaforte di famiglia. Se i Caso dovessero ritentare la strada dell'editoria con L'Unità, sicuramente l'operazione passerà attraverso la Hopit, la cassaforte della famiglia. La holding nasce nel 2004 come finanziaria di partecipazione, e si struttura in due subholding: la Nettel spa, società attiva nel campo delle tlc e la Giornali Associati, che serve ai Caso per gli investimenti nell'editoria. Hopit, sul versante internazionale ha interessi in Nicaragua, dove è concessionaria delle ferrovie e dei trasporti intermodali con il Consorcio Ferronica SA; Russia, dove ha una partecipazione in una banca moscovita e in Montenegro.
Quanto vale il gruppo? Ecco qualche numero: il capitale sociale della capogruppo Hopit spa è di 50 milioni di euro e nel 2006 ha registrato un utile netto di 466 mila euro. Utile che però deriva non dalla gestione operativa, il cui risultato è negativo per 481 mila euro, ma da proventi straordinari. Sempre nel 2006 l'intero gruppo ha registrato un utile di 56,4 mila euro a fronte di un risultato operativo negativo per oltre un milione di euro sempre per il motivo citato prima. I debiti consolidati del gruppo sono pari a 14 milioni di euro, di cui 12,7 milioni verso i fornitori.
L'altro pretendente. Il nome dei Caso circolava da tempo nei corridoi dell'Unità, assieme a quello di Francesco Di Stefano, il fondatore di Europa7, anche lui interessato al quotidiano. Dopo l'abbandono della trattativa da parte degli Angelucci, il cdr aveva chiesto all'azienda di «perseguire strade che siano affidabili e che non si perdano altri mesi per non concludere niente».
Lo stesso cdr poco più di dieci giorni fa aveva emesso un comunicato in cui invitata esplicitamente lo stesso Di Stefano in qualche modo a farsi avanti, esprimendo così la sua «preferenza» tra i possibili compratori rimasti. Di certo, fanno sapere dal cdr, «l'Unità non è un giornale che si può vendere a chiunque, a prescindere dalla sua collocazione politica».
Dagospia 14 Marzo 2008


ELENCO SOCI HOPIT
PROT. N. 28579498 19/06/2007
CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO AGRICOLTURA DI ROMA - UFFICIO REGISTRO DELLE IMPRESE - VISURA SENZA VALORE DI CERTIFICAZIONE DELL'ASSETTO DELLA COMPAGINE SOCIALE DELL'IMPRESA SOTTO INDICATA
DATI IDENTIFICATIVI DELL'IMPRESA
Codice fiscale e numero d'iscrizione: 08462451009
del Registro delle Imprese di ROMA
data di iscrizione: 12/04/2005

Iscritta nella sezione ORDINARIA il 12/04/2005
Iscritta con il numero Repertorio Economico Amministrativo 1095986
Denominazione: HOPIT SOCIETA' PER AZIONI
Forma giuridica: SOCIETA' PER AZIONI
INFORMAZIONI PATRIMONIALI E FINANZIARIE
Capitale Sociale in EURO:
deliberato 50.000.000,00
sottoscritto 50.000.000,00
versato 50.000.000,00
conferimenti in DENARO
ELENCO DEI SOCI E DEGLI ALTRI TITOLARI DI DIRITTI SU AZIONI O QUOTE SOCIALI AL 21/10/2006
PROTOCOLLO RM/2006/243003 del 31/10/2006
Capitale sociale dichiarato sul modello con cui è stato depositato l'elenco deisoci: 50.000.000,00 (valuta: EURO)
Quota composta da 22.500 AZIONI ORDINARIE
pari a nominali: 22.500.000,00 (valuta: EURO)
- MEDITERRANEA S.A. C.F. 03173120613
tipo di diritto: PROPRIETA'
Quota composta da 22.500 AZIONI ORDINARIE
pari a nominali: 22.500.000,00 (valuta: EURO)
- CENTRALE AMERICA ADVENTURES S.A. C.F. 03211080613
tipo di diritto: PROPRIETA'
Quota composta da 5.000 AZIONI ORDINARIE
pari a nominali: 5.000.000,00 (valuta: EURO)
- CASO GIAN GAETANO C.F. CSAGGT45B25G596G
tipo di diritto: PROPRIETA'


LA VISURA DELLA HOPIT
PROT. N. 28579487 19/06/2007
CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO AGRICOLTURA DI ROMA
UFFICIO REGISTRO DELLE IMPRESE –
VISURA SENZA VALORE DI CERTIFICAZIONE ORDINARIA
DATI IDENTIFICATIVI DELL'IMPRESA
Codice fiscale e numero d'iscrizione: 08462451009 del Registro delle Imprese di ROMA data di iscrizione: 12/04/2005
Iscritta nella sezione ORDINARIA il 12/04/2005
Iscritta con il numero Repertorio Economico Amministrativo 1095986
Denominazione: HOPIT SOCIETA' PER AZIONI
Forma giuridica: SOCIETA' PER AZIONI
Sede: ROMA (RM) VIA XX SETTEMBRE 5 CAP 00187telefono: 06/42742713
Costituita con atto del 29/03/2005 Durata: INDETERMINATA
Scadenza primo eserc. 31/12/2005 scadenza eserc. successivi: 31/12
Lo statuto prevede proroga di n. 60 giorni dei termini approvazione del bilancio Tipo dell'atto:
ATTO COSTITUTIVO
Notaio PALMIERI PAOLO
Repertorio num. 126355 loc. GENZANO DI ROMA (RM)
Oggetto Sociale:
LA SOCIETA' HA PER OGGETTO: LA SOCIETA' HA PER OGGETTO IL POSSESSO E LA GESTIONE DI PACCHETTI AZIONARI DI SOCIETA' CONTROLLATE O TERZE OLTRE A SVOLGERE ATTIVITA' DI CONSULENZA FINANZIARIA E DI ATTIVITA' DI GESTIONE DI DATI AMMINISTRATIVO-FINANZIARI DI SOCIETA' CONTROLLATE O TERZE. LA SOCIETA' POTRA' PARTECIPARE AD APPALTI PUBBLICI E PRIVATI. LA SOCIETA' POTRA' ASSUMERE PARTECIPAZIONI, INTERESSENZE IN ALTRE SOCIETA' AVENTI SCOPI ANALOGHI, COMPLEMENTARI OD AFFINI AL PROPRIO NON A SCOPO DI COLLOCAMENTO E NON A CARATTERE PREVALENTE E POTRA' COMPIERE TUTTE LE OPERAZIONI FINANZIARIE, BANCARIE, INDUSTRIALI, COMMERCIALI ED IMMOBILIARI, NECESSARIE AL CONSEGUIMENTO DELL'OGGETTO SOCIALE, POTRA' ALTRESI' PRESTARE FIDEJUSSIONI E GARANZIE REALI A FAVORE DI TERZI, ENTI, PERSONE FISICHE, GIURIDICHE E BANCHE AL SOLO FINE DEL RAGGIUNGIMENTO DEGLI SCOPI SOCIALI POTRA' INOLTRE CONTRARRE MUTUI PASSIVI ED EFFETTUARE OPERAZIONI DI FACTORING ALLO SCOPO DI PROCURARSI MEZZI ECONOMICI PER LA PROPRIA ATTIVITA', NONCHE' STIPULARE CONTRATTI DI LEASING PASSIVI PER LA LOCAZIONE DI IMMOBILI, ATTREZZATURE E MACCHINE CONCEDENDO LE OPPORTUNE E RICHIESTE GARANZIE; SUBORDINATAMENTE ALL'OTTENIMENTO DELLE DEBITE AUTORIZZAZIONI AMMINISTRATIVE E' PURE PREVISTO L'ESERCIZIO NEI CONFRONTI DEL PUBBLICO DELLE ATTIVITA' DI ASSUNZIONE DI PARTECIPAZIONI, DI CONCESSIONE DI FINANZIAMENTI SOTTO QUALSIASI FORMA, DI PRESTAZIONE DI SERVIZI DI PAGAMENTO E DI INTERMEDIAZIONE IN CAMBI, RISERVATO AGLI INTERMEDIARI FINANZIARI ISCRITTI NELL'APPOSITO ELENCO TENUTO DALL'UIC O NELL'ELENCO SPECIALE TENUTO DALLA BANCA D'ITALIA, L'ATTIVITA' DISCIPLINATA DAGLI ARTICOLI 106 E 107 DEL TESTO UNICO DELLE DISPOSIZIONI IN MATERIA BANCARIA, D.LGS. 01.09.1993, N. 385.
SISTEMA DI AMMINISTRAZIONE E CONTROLLO
Soggetto che esercita il controllo contabile: revisore contabile
Forma amministrativa: AMMINISTRATORE UNICO
Numero amministratori in carica: 1
durata in carica: FINO ALLA REVOCA
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
Numero minimo amministratori: 3
Numero massimo amministratori: 7
Numero amministratori in carica: 3
durata in carica: 3 ANNI
data fine carica: 16/03/2009
Collegio Sindacale: numero effettivi: 3
numero supplenti: 2
numero in carica: 5
data inizio carica: 12/04/2006 data fine carica: 31/12/2006
INFORMAZIONI SULLO STATUTO/ATTO COSTITUTIVO
Poteri da Statuto:
IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE E' INVESTITO DEI PIU' AMPI POTERI PER L'AMMINISTRAZIONE ORDINARIA E STRAORDINARIA DELLA SOCIETA' E, PIU' SEGNATAMENTE, HA FACOLTA' DI COMPIERE TUTTI GLI ATTI CHE RITENGA OPPORTUNI PER L'ATTUAZIONE ED IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI SCOPI SOCIALI, ESCLUSO SOLTANTO QUANTO PER LEGGE E PER STATUTO E' RISERVATO ALLA ASSEMBLEA.
AI SENSI DELL'ART. 2365 C.C. SONO ATTRIBUITE AL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE, OLTRE A QUANTO GIA' ALTROVE PREVISTO DAL PRESENTE STATUTO, LE DELIBERAZIONI CONCERNENTI LA FUSIONE NEI CASI PREVISTI DAGLI ART. 2505 E 2505 BIS C.C. E L'ADEGUAMENTO DELLO STATUTO SOCIALE A DISPOSIZIONI NORMATIVE. IL CONSIGLIO PUO' DELEGARE PARTE DELLE PROPRIE ATTRIBUZIONI E PROPRI POTERI AL PRESIDENTE O AD ALTRI DEI SUOI MEMBRI (AMMINISTRATORE O AMMINISTRATORI DELEGATI).
IL CONSIGLIO PUO' NOMINARE FRA I SUOI MEMBRI UN COMITATO ESECUTIVO, DELEGANDO AD ESSO ATTRIBUZIONI E POTERI SUOI PROPRI.
IL CONSIGLIO PUO' NOMINARE UNO O PIU' DIRETTORI, VICE DIRETTORI E DIRIGENTI, DETERMINANDONE I POTERI, NONCHE' PROCURATORI AD NEGOTIA PER DETERMINATI ATTI O CATEGORIA DI ATTI. LA RAPPRESENTANZA LEGALE DELLA SOCIETA' DI FRONTE A TERZI, COMPRESA OGNI AUTORITA' GIUDIZIARIA O AMMINISTRATIVA, SPETTA AL PRESIDENTE, O A CHI NE FA LE VECI A SENSI DELL'ART. 17 DEL PRESENTE STATUTO. LA SUDDETTA RAPPRESENTANZA, NONCHE' LA FIRMA SOCIALE, SPETTANO ALTRESI' ALLE PERSONE AUTORIZZATE DAL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE CON DELIBERAZIONE PUBBLICATA A NORMA DI LEGGE E PER GLI OGGETTI PREVISTI NELLA DELIBERAZIONE STESSA.
RIPARTIZIONE DEGLI UTILI E DELLE PERDITE TRA I SOCI DAGLI UTILI NETTI RISULTANTI DAL BILANCIO DEVE ESSERE DEDOTTA UNA SOMMA CORRISPONDENTE AL CINQUE PER CENTO (5%) DA DESTINARE ALLA RISERVA LEGALE FINO A CHE QUESTA NON ABBIA RAGGIUNTO IL QUINTO DEL CAPITALE SOCIALE OPPURE, SE LA RISERVA E'DISCESA AL DI SOTTO DI TALE LIMITE, FINO ALLA REINTEGRAZIONE DELLA STESSA; LA DECISIONE DEI SOCI CHE APPROVA IL BILANCIO DECIDE SULLA DISTRIBUZIONE DEGLI UTILI AI SOCI.
POSSONO ESSERE DISTRIBUITI ESCLUSIVAMENTE GLI UTILI REALMENTE CONSEGUITI E RISULTANTI DA BILANCIO REGOLARMENTE APPROVATO. SE SI VERIFICA UNA PERDITA DEL CAPITALE SOCIALE NON PUO' FARSI LUOGO A DISTRIBUZIONE DEGLI UTILI FINO A CHE IL CAPITALE NON SIA REINTEGRATO O RIDOTTO IN MISURA CORRISPONDENTE. NON E' CONSENTITA LA DISTRIBUZIONE DI ACCONTI SUGLI UTILI.
Modalità di convocazione, intervento e funzionamento dell'assemblea:
ARTICOLO 10 - ARTICOLO 11 - ARTICOLO 12 - ARTICOLO 13
Clausole di recesso:
ART. 9 DELLO STATUTO SOCIALE
Clausole di esclusione:
ART. 10 DELLO STATUTO SOCIALE
INFORMAZIONI PATRIMONIALI E FINANZIARIE
Capitale Sociale in EURO:
deliberato 50.000.000,00
sottoscritto 50.000.000,00
versato 50.000.000,00
conferimenti in DENARO

ADDETTI
Numero addetti dell'impresa rilevati nell'anno 2005
Dipendenti: 2 (informazione di sola natura statistica)
TITOLARI DI CARICHE O QUALIFICHE
1) LUPI ROBERTO
nato a ROMA (RM) il 11/04/1972
codice fiscale: LPURRT72D11H501W
residente a: ROMA (RM) VIA UGO OJETTI 16 CAP 00100
CONSIGLIERE nominato con atto del 16/03/2006 fino al 16/03/2009
Durata in carica: 3 ANNI
3) BASSOLI CARLO
nato a LATINA (LT) il 06/08/1949
codice fiscale: BSSCRL49M06E472X
residente a: LATINA (LT) VIA LUNGA 23 CAP 04100
CONSIGLIERE nominato con atto del 16/03/2006 fino al 16/03/2009
Durata in carica: 3 ANNI
9) DI MATTEO CORRADO
nato a VENAFRO (IS) il 01/05/1943
codice fiscale: DMTCRD43E01L725G
residente a: PIEDIMONTE MATESE (CE) PIAZZA ROMA 1 CAP 81016
PRESIDENTE DEL COLLEGIO SINDACALE nominato con atto del 12/04/2006 fino al 31/12/2005
Data presentazione carica 18/05/2006
ALBO UNICO REVISORI CONTABILI
n. 31 BIS del 12/04/1995
Rilasciata dall'ente MINISTERO DI GIUSTIZIA
10) BERNARDO VINCENZO
nato a PIEDIMONTE MATESE (CE) il 16/03/1964
codice fiscale: BRNVCN64C16G596D
residente a: PIEDIMONTE MATESE (CE) VIA PIZZONE 20 CAP 81016
SINDACO EFFETTIVO nominato con atto del 12/04/2006 fino al 31/12/2008
Data presentazione carica 18/05/2006
ALBO UNICO REVISORI CONTABILI
n. 87 del 15/10/1999
Rilasciata dall'ente MINISTERO DI GIUSTIZIA
11) BLOISI LUCIANO
nato a MILANO (MI) il 19/12/1964
codice fiscale: BLSLCN64T19F205A
residente a: PIEDIMONTE MATESE (CE) VIA ALDO MORO CAP 81016
SINDACO EFFETTIVO nominato con atto del 12/04/2006 fino al 31/12/2008
Data presentazione carica 18/05/2006
ALBO UNICO REVISORI CONTABILI
n. 47 del 06/03/1998
Rilasciata dall'ente MINISTERO DI GIUSTIZIA
12) TRIVELLONE GIACOMO
nato a CASAGIOVE (CE) il 23/07/1962
codice fiscale: TRVGCM62L23B860R
residente a: ALIFE (CE) VIA CADUTI SUL LAVORO 30 CAP 81011
SINDACO SUPPLENTE nominato con atto del 12/04/2006 fino al 31/12/2008
Data presentazione carica 18/05/2006
ALBO UNICO REVISORI CONTABILI
n. 87 del 15/10/1999
Rilasciata dall'ente MINISTERO DI GIUSTIZIA
13) IANUALE RAFFAELE
nato a CASAGIOVE (CE) il 10/10/1964
codice fiscale: NLIRFL64R10B860R
residente a: SAN NICOLA LA STRADA (CE) VIA DUCA D'AOSTA 3 CAP 81020
SINDACO SUPPLENTE nominato con atto del 12/04/2006 fino al 31/12/2008
Data presentazione carica 18/05/2006
ALBO UNICO REVISORI CONTABILI
n. 87 del 15/10/1999
Rilasciata dall'ente MINISTERO DI GIUSTIZIA
14) MELONI MICHELE
nato a GROSSETO (GR) il 04/05/1965
codice fiscale: MLNMHL65E04E202L
residente a: GROSSETO (GR) VIA ARCIDOSSO 46 CAP 58100
PRESIDENTE CONSIGLIO AMMINISTRAZIONE nominato con atto del 19/02/2007
Durata in carica: FINO ALLA PROSSIMA ASSEMBLEA
Data presentazione carica 22/02/2007
POTERI RELATIVI ALLA CARICA DI
PRESIDENTE CONSIGLIO AMMINISTRAZIONE
SOLO ED ESCLUSIVAMENTE LA RAPPRESENTANZA LEGALE DELLA SOCIETA'

lunedì 25 febbraio 2008

comunicato fnsi su vicenda ifatti.com

http://www.fnsi.it/Default.asp?key=7716&SINGA=S

Licenziati quattro giornalisti dell’agenzia ‘iFatti.com’
La Fnsi: “Incredibile ed inaccettabile decisione dell’editore”


22/02/08
“Quattro giornalisti dell'agenzia di stampa ‘iFatti.com’, edita dalla società napoletana Edizioni Senzaprezzo, sono stati licenziati su due piedi. La decisione della società è tanto più grave in quanto è avvenuta a seguito di un incontro a Roma, chiesto più volte, con il direttore della testata finalizzato all'osservanza dei più elementari diritti: pagamenti degli stipendi, organizzazione del lavoro e mancate contribuzioni ad Inpgi e Casagit.
Invece di rispondere alle richieste dei colleghi l’Edizioni Senzaprezzo ha avviato le procedure di licenziamento dei giornalisti. La Fnsi ed i colleghi contestano la decisione dell’editore come atto inaccettabile, irresponsabile e lesivo della dignità professionale al di fuori da ogni legge e regola. La Federazione Nazionale della Stampa è al fianco dei colleghi e si riserva di agire nei confronti dell’Edizioni Senzaprezzo in tutte le sedi competenti per impedire gli ingiusti licenziamenti e per far riconoscere ai collaboratori dell’agenzia di stampa ‘iFatti.com’ il loro reale rapporto di lavoro e le loro giuste competenze”.
http://www.wikio.it

il pallone in confusione

Registrazione n° 61 del 28 settembre 2009 presso il Tribunale di Napoli
Sede: corso Meridionale 11, 80143 Napoli
Editore e direttore responsabile: Marco Liguori

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