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sabato 31 luglio 2010

Quella rosa del Manchester City che costa tanto

L’analisi del bilancio al 31 maggio 2009, chiuso con una perdita di 89,7 milioni di sterline, della società dello sceicco Mansour riporta che il costo di stipendi e ammortamenti dei calciatori ha raggiunto i 122 milioni a fronte di un fatturato di 87 milioni

Una delle società che dovrà confrontarsi con il “Fair Play” finanziario dell’UEFA è senza dubbio il Manchester City, che manifesta un forte squilibrio strutturale dal punto di vista economico: a fronte di un fatturato di 87 milioni di sterline, la rosa giocatori costa 122 milioni di sterline tra stipendi e ammortamenti. Manchester City Football Club Limited è una società che ha per oggetto la gestione dell’omonimo club di calcio professionistico inglese. Al 31 maggio 2009, risultava che il controllore in ultima istanza di tale società era Abu Dhabi United Group Investment & Development, società registrata in Abu Dhabi e facente capo allo sceicco Mansour. La società Manchester City Limited figurava come holding intermedia, controllante di Manchester City Football Club Limited. Tra le società controllate da quest’ultima c’erano: Manchester City Investments Limited operante come società finanziaria e Manchester City Property Limited operante nel settore immobiliare.

Dal bilancio della società Manchester City Football Club Limited, relativo alla stagione 2008/2009, come già detto, emerge uno squilibrio strutturale generatore di perdite record, che hanno determinato un patrimonio netto negativo per 42 milioni di sterline, pari a circa 50 milioni di euro (al cambio: 1 EUR = 0,8414 GBP). Il 31 maggio 2009 la perdita registrata è stata di 89,7 milioni di sterline (106,6 milioni di euro), mentre l’esercizio precedente la perdita era di 29,7 milioni di sterline (35,2 milioni di euro).

Secondo gli amministratori, l'esercizio chiuso il 31 maggio 2009 ha segnato l'inizio di un periodo di significativi investimenti previsti in tutte le aree di attività del Club, ossia: la squadra di calcio, l'Academy, le infrastrutture, il sito web e i servizi tecnologici per i tifosi. E tali investimenti hanno avuto un impatto significativo sui risultati finanziari dell’esercizio in questione e continueranno, ad esercitare i loro effetti anche negli esercizi a seguire. L’obiettivo che ci si propone è quello di raggiungere il successo sia in campo che fuori dal campo.

Il fatturato al 31 maggio 2009 è aumentato del 5,76% registrando la cifra di 87,0 milioni di sterline (circa 103,4 milioni di euro), infatti, nel 2008 il fatturato era pari a 82.3 milioni di sterline (97,8 milioni di euro).

I ricavi da diritti TV, che rappresentano il 55,45% del totale dei ricavi, sono aumentati del 11,57% raggiungendo la cifra di 48,3 milioni di sterline (57,3 milioni di euro), anche a causa dei proventi da Coppa UEFA, che hanno compensato il leggero calo dei proventi da diritti TV da Premier League.

I ricavi da attività commerciali, che incidono per il 26,8% sul totale dei ricavi, sono diminuiti dell'8%, registrando la cifra di 23,3 milioni di sterline (27,7 milioni di euro). Tale decremento è dovuto principalmente a causa di una riduzione di ricavi da “eventi”; infatti, nell’esercizio 2007/2008, sono stati organizzati eventi come la finale di Coppa UEFA, concerti di musica e un grande evento di pugilato. A fronte della diminuzione dei ricavi da eventi si sono registrati incrementi nelle altre componenti di tale voce di ricavi. I ricavi da gare si sono incrementati del 13,2% passando da 13,6 milioni di sterline (16,1 milioni di euro) a 15,4 milioni di sterline (18,2 milioni di euro). La presenza media degli spettatori alle gare disputate in casa è stata di 42.890 con un aumento dell’1,92% rispetto alla media di 42.081 della stagione precedente. L’aumento dei ricavi da biglietteria di 1,8 milioni di sterline, è dovuto soprattutto alle gare di Coppa UEFA. Gli altri ricavi pari a 95 mila sterline incidono solo con lo 0,11% sul totale del fatturato.

All’aumento del fatturato si contrappone un significativo incremento del 44,5% dei costi operativi, che hanno raggiunto la cifra di 121,2 milioni di sterline (144,1 milioni di euro), a fronte di 83,9 milioni di sterline (99,7 milioni di euro) registrati nel 2008. La causa principale è da attribuirsi all’aumento delle spese per il personale.

Il costo del personale segna la cifra di 82,6 milioni di sterline (98.2 milioni di euro) con un’incidenza di circa il 95% sul fatturato. Nel 2008 tale costo ammontava a 54,2 milioni di sterline (64,4 milioni di euro) ed aveva un’incidenza del 65,89% sul fatturato. L’incremento è stato del 52,40%. Dal punto di vista numerico, il personale è passato da 258 unità del 2008 a 302 unità del 2009.

I costi relativi agli ammortamenti dei contratti dei giocatori sono aumentati nel corso dell'anno. Tale aumento ha comportato il raggiungimento della cifra di 39,4 milioni di sterline (46,8 milioni di euro) contro i 25,4 milioni di sterline (30,2 milioni di euro) dell’anno precedente e riflette ancora una volta i costi relativi alla costruzione “ex novo” della squadra.

Gli oneri finanziari ammontanti a 14,4 milioni di sterline (17,2 milioni di euro) sono aumentati notevolmente rispetto all’esercizio precedente, registrando un incremento dell’87,79%, a causa del più elevato livello di finanziamenti soci alle attività effettuate durante l'anno. Infatti, gli interessi passivi bancari ammontanti a 1,6 milioni di sterline registrano un incremento del 17,35%, mentre gli interessi sugli altri prestiti ammontanti a 12,6 milioni di sterline risultano incrementati del 102,27%.

Il totale delle attività si è incrementato del 35,25%, passando da 248,5 a 336,1 milioni di sterline, supportato da un forte incremento dell’indebitamento lordo del 63,62%.

Le immobilizzazioni immateriali nette ammontano a 131,8 milioni di sterline (156,6 milioni di euro). Rispetto all’esercizio precedente registrano un incremento del 188,02%. Segno del forte investimento effettuato nella rosa giocatori.

Le immobilizzazioni materiali nette pari a 175,3 milioni di sterline segnano un decremento del 2,86%. Esse sono composte da: terreni e fabbricati di piena proprietà per 3,5 milioni di sterline; terreni e fabbricati in leasing a breve per 516 mila sterline; terreni e fabbricati in leasing a lungo termine per 162,8 milioni di sterline; immobilizzazioni in corso e acconti per 1,2 milioni di sterline e arredi e attrezzature per 7,2 milioni di sterline. Il 5 agosto 2003 il vecchio stadio “Maine Road” fu scambiato per una concessione in affitto per 250 anni dello stadio "City of Manchester". Il contratto fu concepito alla stregua di un leasing finanziario, con un particolare meccanismo di rivalutazione basato anche sulla media degli spettatori. Le attività correnti ammontano complessivamente a 29 milioni di sterline (34,5 milioni di euro). Tra queste attività prevalgono le disponibilità liquide per 18,6 milioni di sterline (22,2 milioni di euro).

Dal lato del passivo si registra un patrimonio netto negativo per 42 milioni di sterline, debiti per 365 milioni di sterline (434,5 milioni di euro) e risconti passivi per 12,5 milioni di sterline. Durante l'anno 380.315 azioni ordinarie da 1 sterlina sono state emesse per un corrispettivo di 119,19 sterline per azione. Il corrispettivo totale è stato di 45.329.000 sterline ed il premio di 44.949.000 è stato incluso nel conto sovrapprezzo azioni.

I debiti come già detto segnano un incremento del 63,62% rispetto all’esercizio precedente, in cui segnavano la cifra di 223,4 milioni di sterline (265,6 milioni di euro). Tra i debiti con durata inferiore all’esercizio, ammontanti a 282,7 milioni di sterline (336 milioni di euro), spiccano i debiti verso i soci per 194,4 milioni di sterline (231 milioni di euro). I soci hanno incrementato il loro finanziamento nel club di 141,5 milioni di sterline (168,2 milioni di euro). I debiti a lungo termine, ammontanti a 82,9 milioni di sterline (98,5 milioni di euro), sono sostanzialmente invariati rispetto all’esercizio precedente (83,6 milioni di sterline). Tra questi debiti spicca la voce debiti per locazione finanziaria dello stadio “City of Manchester” per l’importo di 43 milioni di sterline (51 milioni di euro). L’importo di 414 mila sterline dello stesso debito è evidenziato tra i debiti a breve: l’importo complessivo è di 43,4 milioni di sterline. I risconti passivi per ricavi anticipati ammontano a 12,5 milioni di sterline (14,9 milioni di euro, segnano un decremento del 14%.

Tra gli eventi verificatisi dopo il 31 maggio 2009, sono segnalati l’acquisto di vari calciatori come Roque Santa Cruz (Blackburn Rovers), Gareth Barry (Aston Villa), Emmanuel Adebayor (Arsenal), Carlos Tevez (Manchester United), Kolo Touré (Arsenal), Joleon Lescott (Everton) e le cessioni di Elano Blumer (Galatasaray), Ricahrd Dunne (Aston Villa), Tal Ben-Haim (Portsmouth), Gelson Fernandes (Saint Etienne). L’importo netto investito è stato di 117 milioni di sterline (139 milioni di euro).

Luca Marotta

jstargio@gmail.com

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sabato 22 maggio 2010

Il mistero delle Isole Cayman nel controllo del Liverpool

Nella prima puntata sui conti del Liverpool si evidenzia la presenza della Kop Football (Cayman) Ltd con sede nel famoso paradiso fiscale. I revisori di Kpmg Llp hanno in rilievo che Kop Football (Holdings) Limited, con sede in Inghilterra, che la mancata risoluzione del problema dell’indebitamento finanziario possa minare il principio di continuità aziendale


"You’ll never walk alone" è il motto che campeggia nel logo del Liverpool F.C., ed in questo momento il club di calcio ha bisogno della compagnia di nuovi proprietari nel suo cammino. Oggetto di questa esposizione sarà la descrizione del bilancio consolidato al 31 luglio 2009 di Kop Football (Holdings) Limited, l’ultima controllante, con sede nel Regno Unito, del gruppo, nel cui perimetro di consolidamento rientra il club di calcio professionistico conosciuto come: "Liverpool F.C.". Dalla lettura di quanto segue, si potrà ben comprendere come gli attuali proprietari del club abbiano deciso di porlo in vendita. L’investimento fatto con soldi presi a prestito, nonostante gli aumenti di fatturato, non ha generato quella redditività in grado di ripagare il prestito, inoltre a causa della chiusura dei rubinetti da parte delle banche, la proprietà è stata costretta, a sua volta, a prestare ingenti somme di danaro al club, che fruttano ulteriori interessi da pagare ad una società con sede nelle Isole Cayman, che fa capo sempre ai proprietari americani Hicks e Gillet. Bisogna anche aggiungere che la proprietà ha anche prestato garanzie per 110 milioni di sterline, necessario per il rifinanziamento del prestito bancario scaduto nel 2009. Il 16 aprile 2010, la proprietà del gruppo ha reso noto a mezzo di un comunicato, apparso sul sito internet ufficiale Liverpoolfc.tv, la volontà di cedere il club, nominando Martin Broughton, già presidente di British Airways PLC, come presidente della società Liverpool Football Club e Athletic Grounds Ltd, con un preciso mandato a vendere.
Il punctum dolens della situazione al 31 luglio 2009, è rappresentato dall’enorme costo del debito finanziario, che determina una situazione economica in perdita, la quale, a sua volta, aggrava ulteriormente la situazione patrimoniale già deficitaria. Infatti, le passività superano le attività determinando un patrimonio netto abbondantemente negativo e il 2008/2009 è il terzo esercizio consecutivo con un patrimonio netto negativo. Il quadro è completato dall’aumento dell’indebitamento finanziario netto che è passato da 299,8 milioni di sterline a 351,4 milioni di sterline. E i revisori di Kpmg Llp hanno in rilievo nella relazione, che la mancata risoluzione del problema dell’indebitamento finanziario possa minare il principio di continuità aziendale.
Per quanto riguarda il caso Liverpool vi sono delle analogie con il caso Manchester United. La prima è la modalità di acquisto dei due club, la seconda è la nazionalità statunitense dei proprietari. Infatti, in entrambi i casi è avvenuto l’acquisto del club di calcio ad opera di imprenditori statunitensi, con un’operazione di Leverage Buy-Out, ossia si è utilizzata una società indebitata con le banche per acquistare il club di calcio. Nel caso del Liverpool, la società veicolo utilizzata è stata: Kop Football Limited. Il 23 marzo 2007, Kop Football Limited acquisì il 100% della società Liverpool Football Club e Athletic Grounds Ltd, per un corrispettivo in contanti di 175 milioni di sterline, a cui sono stati aggiunti costi di acquisizione per 8,5 milioni di sterline, valorizzando l'investimento a 183,5 milioni di sterline. Questa operazione era supportata dalla convinzione che la redditività del club sarebbe stata in grado di ripagare il costo del debito oltre che rimborsare il debito stesso.
Secondo gli amministratori di Kop Football (Holdings) Limited, gli elementi chiave della strategia del Gruppo per la crescita sono: il rafforzamento della squadra di calcio, lo sfruttamento del marchio, e il finanziamento per la costruzione del nuovo stadio.
Dal punto di vista sportivo la stagione 2008/2009 ha visto il conseguimento del secondo posto in Premier League ed il raggiungimento dei quarti di finale in Champions League, con l’eliminazione subita ad opera del Chelsea. Il secondo posto in campionato ha permesso di aumentare il fatturato derivante dai diritti TV.
La struttura del Gruppo
La struttura del gruppo che controlla il Liverpool Football Club è piuttosto complessa. La holding finale risiede negli Stati Uniti, ma la proprietà passa poi, tramite una società con sede nelle Isole Cayman, denominata: "Kop Fottball (Cayman) Limited". Questa società, residente nel "paradiso fiscale" delle Isole Cayman, controlla, a sua volta, la holding del gruppo con sede nel Regno Unito, denominata: "Kop Football (Holdings) Limited".
La catena di controllo dall’alto verso il basso è la seguente: Kop Investment LLC (USA); Kop Football (Cayman) Ltd (Isole Cayman); Kop Football (Holdings) Ltd (UK); Kop Football Ltd (UK); Liverpool Football Club & Athletic Grounds Ltd. (UK).
La società: "Kop Investment LLC", con sede a Dallas, risulta registrata nello stato del Delaware (USA), forse per ragioni fiscali, tale società è la holding di controllo, che è di proprietà congiunta di George N. Gillett e Thomas O. Hicks. Questa società controlla Kop Football (Cayman) Ltd.
Kop Football (Cayman) Ltd, è una società, di cui si sa poco, con sede nel paradiso fiscale delle Isole Cayman. Essa controlla Kop Football (Holdings) Ltd.
Kop Football (Holdings) Ltd è la società capogruppo del Regno Unito e ha presentato i conti consolidati derivanti dalle sue due controllate: Kop Football Ltd e Liverpool Football Club & Athletic Grounds Limited.
Kop Football Ltd è la società indebitata, che è stata utilizzata per l'acquisto del club di calcio. Tale società di fatto è solo una subholding, in quanto come attività possiede solo la società Liverpool Football Club & Athletic Grounds Limited. Liverpool Football Club & Athletic Grounds Limited è la società meglio conosciuta come "Liverpool FC". Questa è la società che è stata venduta da David Moores a Gillett e Hicks e che ora è di loro proprietà attraverso una serie di holding come sopra descritto. (1 - continua)

Luca Marotta
jstargio@gmail.com

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venerdì 30 gennaio 2009

Premier league, cifre mostruosamente proibite

Ecco le quotazioni di mercato di alcuni assi d’Oltremanica, sostenibili soltanto dalle tre grandi Inter, Milan e Juventus: Cristiano Ronaldo 60 milioni, Gerrard 45, Drogba 40, Fabregas 38, Lampard 37, Adebayor 24

Ecco i sogni mostruosamente proibiti dei tifosi italiani. Fuoriclasse fuori dalla portata delle tasche dei club nostrani: ad eccezione di Inter, Milan e Juventus, che possono permettersi di aprire il portafoglio qualora i loro dirigenti lo volessero. Ma prima di iniziare la nostra carrellata di assi dalla ricca (ma anche indebitata) Inghilterra, leggiamo i dati dei principali campionati d’Europa. Stando ai dati del sito Transerfermarket.de, la Premier League presenta il valore di mercato complessivo più elevato per i suoi 556 giocatori suddivisi in 20 squadre, pari a oltre 3 miliardi di euro. Seconda la Primera Division con oltre 2,5 miliardi per i suoi 508 calciatori militanti in 20 società. Il parco dei 565 atleti delle 20 formazioni della nostra Serie A è al terzo posto con 2,31 miliardi. Seguono la Bundesliga con 1,53 miliardi (491 giocatori in 18 squadre) e la Ligue 1 con 1,37 miliardi (20 in 560).
Voliamo oltre Manica e rechiamoci a Londra per esaminare il Chelsea. La squadra del miliardario russo Roman Abramovich presenta il valore di mercato più elevato della Premier League con 386 milioni. L’oggetto dei desiderio di tifosi e presidenti del Belpaese è sicuramente Drogba: chi volesse intavolare una trattativa dovrà munirsi necessariamente della cifra esorbitante di 40 milioni. Tuttavia, il rendimento del 30enne attaccante franco-ivoriano non è stato finora esaltante: 10 partite in campionato, sei volte entrato dalla panchina due volte sostituito, un gol in 520 minuti. Il capocannoniere Anelka (14 gol in 22 partite e 1714 minuti giocati, una marcatura ogni 122 minuti e tre assist vincenti) ne vale molto meno: 18 milioni. Segue Lampard, il 30enne centrocampista offensivo a lungo corteggiato l’estate scorsa dall’Inter: il suo prezzo di mercato è di 37 milioni, da cui partire per i successivi rilanci. Per lui 22 partite per 1963 minuti giocati, 9 gol (uno ogni 218 minuti) e 4 assist vincenti. Trentatrè milioni sono invece necessari per poter discutere di un eventuale trasferimento del roccioso difensore Terry (28 anni): invece ne occorrono 32,5 per il centrocampista ganese Essien, infortunato fino a marzo. E’ il turno di un altro centrocampista, Ballack, 32enne nazionale tedesco: vale 28 milioni. Alzi la mano che vuole il portiere Cech e lasci alla cassa 28 milioni. Per l’attaccante portoghese Carvalho, attualmente fermo per infortunio, ne occorrono 22 milioni.
La seconda squadra inglese per valore è il Manchester United con 383,2 milioni. La domanda è d’obbligo: quanto vale la stella portoghese (nella foto) Cristiano Ronaldo? Mettete 60 milioni sul piatto e vedete che i dirigenti dei "diavoli rossi" vi daranno importanza: e pensare che lo Sporting Lisbona aveva venduto il 24enne fuoriclasse nel luglio 2003 per 17,75 milioni. Per lui 10 gol in 19 gare con 1587 minuti giocati in campionato (una rete ogni 159 minuti) e 5 assist vincenti per i compagni. Rooney, 23enne centravanti della nazionale inglese, ne vale 40 milioni. C’è qualcuno che ha bisogno delle prestazioni del difensore Ferdinand (30 anni)? Staccate un bell’assegno da 33 milioni e vi passa la paura di non averlo. Meno cari, ma non per questo meno accessibili, le quotazioni iniziali dell’attaccante della nazionale bulgara Berbatov, pari a 32 milioni (6 gol e 9 assist in 20 gare, e dell’argentino Tevez, 28 milioni (3 gol e 2 assist in 16 gare). Sull’altra sponda di Manchester, ossia il City, quarta per valore con 227,5 milioni, si segnalano soltanto in particolare i 34 milioni del 25enne brasiliano Robinho. Per lui 11 gol e tre assist in 16 partite disputate (pari a 1409 minuti) in Premier League: media di un gol ogni 128 minuti.
E da Manchester passiamo a Liverpool, la cui rosa vale 292,4 milioni. Solo per intavolare un barlume di trattativa per il 28enne centrocampista centrale Gerrard bisogna recarsi nella città dei Beatles con in tasca un assegno da 45 milioni. E’ autore di 9 reti e 6 assist in 20 partite per 1685 minuti complessivi: mediamente un gol ogni 187 minuti in campionato. Cinque milioni in meno ne vale l’attaccante spagnolo Torres (24 anni): ha segnato 5 gol in 15 partite. Seguono il centrocampista difensivo argentino Mascherano (24 anni, 24 milioni uno per anno) e l’attaccante irlandese Keane (28 anni, 21 milioni). E’ il turno di Xabi Alonso, il 27enne centrocampista difensivo spagnolo che era nel mirino della Juventus la scorsa estate (gli fu preferito Poulsen): adesso la premiata ditta Cobolli&Blanc dovranno trattare tenendo ben presente la base d’asta di 20 milioni. C’è qualcuno che intende riportare negli italici stadi il 27enne difensore di fascia Dossena? Vincoli 8 milioni e i dirigenti dei "Reds" inizieranno i colloqui per la cessione: cifra decisamente non esorbitante. Nell’altra squadra di Liverpool, l’Everton, si segnala il 26enne attaccante centrale nigeriano Yakubu con i suoi 20 milioni iniziali: per lui 4 reti realizzate in 14 gare di campionato, per complessivi 1126 minuti. Media di un gol ogni 282 minuti.
E torniamo a Londra e ci rechiamo nella sede dell’Arsenal, il cui parco giocatori vale 247 milioni, il quarto in Inghilterra. Quanto vale Fabregas, uno degli attaccanti che si trova spesso al centro delle presunte trattative rese note dai media? Occorrono ben 38 milioni per il 21enne attaccante spagnolo, infortunato fino a marzo. Per lui 1 gol in 15 partite (1305 minuti) in Premier, con 4 assist per i compagni. E’ il turno del sogno di mezza estate del Milan, svanito negli ultimi caldi dello scorso agosto: Adebayor, 24enne attaccante del Togo, vale almeno 24 milioni: detiene in campionato 19 presenze con 8 reti in complessivi 1525 minuti disputati. Per lui una media di 1 marcatura ogni 191 minuti: chissà se Galliani sta ancora pensando a lui. Segue il suo collega di reparto Tourè: per il 27enne ivoriano bisogna preparare un bell’assegno (meglio se circolare) da 22 milioni. Invece ne occorrono 19 per il 31enne difensore francese Gallas: 16 milioni per l’attaccante olandese Van Persie (25 anni).
Infine un'altra squadra inglese, il Tottenham, ha tre pezzi pregiati dai prezzi tutto sommato modici rispetto a quelli visti finora. Due sono dell’Est: il centrocampista croato Modric (18 milioni, 23 anni, 1 rete e 5 assist in 19 partite) e l’attaccante russo Pavlyuchenko (13 milioni, 27 anni, 3 reti in 18 partite, infortunato fino ad aprile). Il terzo è Bentley, 24enne centrocampista inglese con sette presenze in nazionale: valore 17 milioni.
Marco Liguori
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(1a puntata - continua)

lunedì 25 agosto 2008

Imminente il passaggio di Berbatov al Manchester United

Secondo la stampa inglese, entro due giorni i Red Devils comunicheranno l'acquisto della stella della nazionale bulgara

Ultimi giorni di trattativa decisivi per il trasferimento dell'attaccante Dimitar Berbatov dal Tottenham al Manchester United. Secondo la stampa inglese i rapporti tra la stella della nazionale bulgara, prossima avversaria dell'Italia nel girone di qualificazione ai Mondiali 2010 in Sudafrica, e il club londinese sembrano sempre più deteriorati. Berbatov non era neanche in panchina nell'ultimo impegno nella Premier League contro il Sunderland, nonostante i due gol realizzati in nazionale la settimana scorsa: sembra proprio che la dirigenza degli Spurs si sia decisa a cedere il centravanti e si attende l'annuncio ufficiale del passaggio ai Red Devils nei prossimi due-tre giorni.
Sempre secondo i quotidiani britannici, la trattativa tra le due società sarebbe in fase molto avanzata. Non sembra tanto distante la distanza tra la richiesta del Tottenham, pari a circa 33 milioni di euro, e la cifra offerta dal Manchester, che si aggira attorno ai 30 milioni. Berbatov non ha mai fatto nascosto di gradire il trasferimento all'Old Trafford: tempo fa aveva dichiarato ''un sogno che diventerebbe realta''', le sue parole. L'allenatore degli Spurs, Juande Ramos, si è sempre opposto alla sua cessione in mancanza di una valida alternativa. Ma adesso la situazione è precipitata: si attende ormai soltanto l'accordo definitivo tra le parti.
Marco Liguori
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il pallone in confusione

Registrazione n° 61 del 28 settembre 2009 presso il Tribunale di Napoli
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Editore e direttore responsabile: Marco Liguori

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