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giovedì 7 maggio 2009

Roma e Italpetroli: smentiamo interesse Angelini

L'As Roma e Italpetroli non hanno mai ricevuto alcuna manifestazione di interesse da parte di Francesco Angelini. A precisarlo in una nota congiunta sono l'As Roma e Italpetroli. Italpetroli, «nella sua qualità di controllante indiretta di As Roma e congiuntamente a quest'ultima», si legge nella nota, «precisa di non aver mai ricevuto, nè direttamente, nè indirettamente, alcuna manifestazione di interesse da parte di Francesco Angelini, avente ad oggetto la propria partecipazione in As Roma, nè alcun contatto anche telefonico è intercorso con tale imprenditore».
Fonte: Adnkronos

venerdì 29 agosto 2008

Ecco l’accordo Unicredit-Italpetroli

L’intesa, spiegata dall’amministratore delegato del gruppo industriale Rosella Sensi nella relazione al bilancio consolidato 2007, prevede due fasi con la drastica riduzione del debito bancario per 130 milioni entro 5-6 mesi attraverso cessioni di asset non strategici e riorganizzazione in tre subholding. Nel documento è stata espressa la volontà di attribuire maggiore valore alla As Roma rispetto ai 3 milioni attuali e di evidenziare i plusvalori inespressi di 99 milioni di euro del terreno di Torrevecchia dove sorgerà la Cittadella dello Sport

La Roma non si vende, anzi si valorizza. E’ questa una delle caratteristiche evidenziate dall’amministratore delegato Rosella Sensi nella relazione sulla gestione del bilancio consolidato 2007 di Compagnia Italpetroli, depositato in Camera di Commercio, concluso con una perdita di 73,6 milioni di euro (in aumento di 64,3 milioni dal 2006) e un patrimonio netto negativo per 164 milioni. Nello stesso documento, stilato il 23 luglio scorso, Rosella Sensi spiega in dettaglio l’accordo raggiunto cinque giorni prima con Unicredit-Banca di Roma, principale creditore bancario del gruppo della famiglia Sensi e suo azionista al 49%. Su un totale complessivo debitorio di 357 milioni, ben 274 milioni sono dovuti all’istituto di Alessandro Profumo: 273 milioni sono per scoperti di conto corrente e 1,5 milioni «relativi alla quota esigibile entro l’esercizio successivo di mutui concessi». Con altri due istituti sono in corso contatti per l’adesione al piano.
L’intesa, di cui erano state date dalla As Roma alcune anticipazioni tramite un comunicato lo scorso 18 luglio, prevede due fasi per il rientro dall’esposizione finanziaria. «Nello specifico è prevista in una prima fase – si legge nella relazione siglata dalla Sensi – una significativa riduzione (circa 130 milioni di euro, da ripartire tra il ceto creditizio) del livello di indebitamento mediante cessioni di assets non strategici (nella quasi totalità di natura immobiliare) da conseguire entro i prossimi 5/6 mesi e la riorganizzazione societaria in tre subholding (oil & gas/entertainment/immobiliare)». Nel testo si evidenzia che sono state «avviate procedure di dismissioni di taluni assets» e si ritiene «sussistere quindi i presupposti per rispettare quanto previsto nella prima fase, sia per ciò che concerne le somme da introitare e restituire alle banche, sia per quanto riguarda la tempistica di incasso». Il mandato di financial advisor per le operazioni di dismissione è stato affidato a Banca Finnat Euramerica, che si sta occupando della vendita della controllata Svila srl. Nella seconda fase «si dovranno portare a termine aggiuntive significative dismissioni (da effettuarsi nel periodo 2009-2010) al fine di ricondurre l’esposizione debitoria a quel livello che sarà giudicato (secondo i criteri e condizioni generali indicate nell’accordo) finanziariamente sostenibile dagli assets residui sottostanti». L’accordo prevede anche «diversi momenti di verifica intermedi degli impegni presi dal Gruppo nella sua futura configurazione e dei relativi andamenti economico/finanziari». In base a ciò, Unicredit ha la possibilità «di attivare differenziate azioni tese a garantire comunque la riduzione dell’esposizione in essere qualora dovessero essere disattese le principali condizioni dell’accordo stesso».
Riguardo ancora ai rapporti bancari nella nota integrativa sono esposte le sette ipoteche che gravano su immobili di società del gruppo Italpetroli per complessivi 117 milioni. Tre sono state accese con la Bnl, due con Banca di Roma (gruppo Unicredit), una con Centrobanca e una con Banca Antonveneta. Riguardo ancora a Bnl, si legge nella nota integrativa, è stato siglato «un contratto di interest swap su un capitale nozionale di 7.762mila euro, stipulato dalla società Infisser srl, al fine di coprirsi dai rischi connessi alla fluttuazione dei tassi di interesse». La nota fa riferimento alla «scadenza del mutuo di riferimento» stabilita «al 31 dicembre 2012». Inoltre sottolinea che «l’andamento dei tassi di interesse ha determinato, nell’esercizio 2007, differenziali negativi contabilizzati nella voce “Oneri finanziari” di ammontare pari ad euro 23mila».
L’amministratore delegato Sensi riguardo al settore entertainment di Italpetroli, di cui fa parte la AS Roma, evidenzia nel documento «il maggiore valore da attribuire» ad esso «rispetto a quanto inserito nel bilancio consolidato (circa 3 milioni di euro contabilizzati nella voce partecipazioni non consolidate)». Quindi la “Magica” resta, almeno per ora, nei piani della famiglia Sensi e non è oggetto di cessione.
Nella relazione sono state spiegati i «plusvalori inespressi nel settore immobiliare pari a circa 99 milioni di euro, al netto dell’effetto fiscale teorico». Ciò si riferisce al valore della perizia effettuata dalla Cb Richard Ellis sul terreno di 27 ettari, sito a Roma in località Torrevecchia, di proprietà della controllata (tramite l’Immobiliare Patetta srl) Compagnia Fondiaria Romana srl. Tale valore è stato calcolato «anche in relazione alla realizzazione sullo stesso di un progetto di trasformazione urbanistica denominato “Cittadella dello sport”». Secondo la relazione «tale progetto, presentato al Comune di Roma, prevedeva attraverso la procedura dell’accordo di programma, la realizzazione su parte del terreno di un complesso sportivo da cedere integralmente all’Amministrazione Comunale, da finanziare attraverso lo sfruttamento della concessione all’edificazione, rilasciata dallo stesso Comune, di complessi residenziali nel resto dell’area di proprietà». Il percorso burocratico per la realizzazione della Cittadella dello sport è giunto quasi alla sua conclusione: dopo le recenti elezioni, la palla è però passata dalla giunta capitanata da Walter Veltroni a quella del nuovo sindaco Gianni Alemanno. Infatti, si legge sempre nella relazione Italpetroli, il nuovo Piano regolatore generale di Roma, oggetto di deliberazione di Consiglio comunale n°18 del 12 febbraio 2008, ha approvato la deliberazione n° 101 del 12 aprile 2006 ed ha ratificato la Variante urbanistica, «recependo quindi come definitivamente approvato il programma di intervento già deliberato dal Consiglio Comunale». Ciò è stato indicato come «indirizzi al Sindaco ex art.24 dello Statuto comunale ai fini della sottoscrizione dell’accordo di programma concernente il programma di trasformazione urbanistica “Cittadella dello sport” in località Torrevecchia». L’iter amministrativo prevede ora «l’esame del progetto da parte della Conferenza dei servizi indetta dal Comune di Roma», slittata a causa delle recenti elezioni amministrative. «E’ comunque possibile prevedere un recupero dei tempi – è evidenziato nella relazione sulla gestione – avendo la Regione Lazio già espresso un parere sull’impatto ambientale».
Infine nella relazione che accompagna il bilancio Italpetroli si fa riferimento a un contenzioso giudiziario. Esso è stato promosso con atto del 7 marzo 2007 da Emmanuele Emanuele (che è anche Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Roma) che ha citato in giudizio 10 società del gruppo Italpetroli, tra cui Fondiaria Lasa, Genghini e Società Sportiva Torrevecchia. Emanuele ha inteso così «far accertare e dichiarare il suo diritto al compenso per l’attività di commissario, determinare l’ammontare dei detti compensi e per l’effetto condannare la Fondiaria Lasa spa a corrispondere all’attore i detti compensi pari a complessivi euro 750.971,36». Fondiaria Lasa si è costituita per chiedere il rigetto della pretesa di Emanuele: l’udienza è stata rinviata al 12 febbraio 2009. «Allo stato attuale non è ancora prevedibile sapere l’esito del giudizio – conclude la relazione sulla gestione – e pertanto non è stato effettuato alcun accantonamento nel presente bilancio».
Marco Liguori
In esclusiva per "Il pallone in confusione"
(Riproduzione riservata, effettuabile soltanto attraverso la citazione della fonte)

giovedì 26 giugno 2008

Italpetroli sposta l'assemblea per l'approvazione del bilancio

In una nota, la controllante della Roma spiega che ciò è stato deciso «sulla base delle indicazioni pervenute da azionisti rappresentanti la maggioranza del capitale della Societa». Ciò probabilmente per ridefinire il piano per il rientro dei 268,2 milioni con Unicredit

La controllante della As Roma, la Compagnia Italpetroli della Famiglia Sensi, ha comunicato oggi che l'assemblea degli azionisti per l'approvazione del bilancio societario al 31 dicembre 2007, convocata in prima convocazione per il 27 giugno, si svolgerà invece in seconda convocazione il 23 luglio prossimo.
Questo spostamento tecnico di circa un mese, deciso secondo la nota «sulla base delle indicazioni pervenute da azionisti rappresentanti la maggioranza del capitale della Societa», dovrebbe consentire al gruppo ai Sensi un maggior lasso di tempo per meglio definire il piano di rientro del proprio indebitamento in vista dell'approvazione del bilancio. Stando all’ultimo bilancio consolidato disponibile in Camera di Commercio di Italpetroli al 31 dicembre 2006, sono 381 milioni i debiti complessivi (-91 milioni rispetto al 2005) che gravano sul gruppo, di cui 343,2 milioni verso le banche (-68,7 milioni). Nella nota integrativa si legge che «l’ammontare dei debiti a breve verso la Banca di Roma (ex Capitalia ora appartenente al gruppo Unicredit) è pari a» 268,2 milioni di cui 267,1 milioni «per scoperti di c/c» e 1,1 milioni «relativi alla quota esigibile entro l’esercizio successivo di mutui concessi da detto istituto di credito».
Nelle ultime settimane, ci sono stati alcuni incontri tra Italpetroli e Unicredit per cercare una soluzione dell'esposizione di Italpetroli, in cui la famiglia Sensi detiene il 51% mentre il restante 49% è nelle mani della banca guidata da Alessandro Profumo. In una nota del 20 giugno scorso era evidenziato che «le intese in corso di definizione prevedono un impegno da parte di Italpetroli a ridurre l'indebitamento di gruppo mediante la cessione di beni a questi facenti capo, esclusivamente nella misura necessaria a ridurre tale indebitamento a livelli convenuti». Tuttavia il comunicato spiegava che sarà «esclusiva facolta» di Compagnia Italpetroli stabilire se «far rientrare o meno il pacchetto azionario di controllo» della As Roma «tra i beni da utilizzare» per ripianare l'indebitamento del gruppo nei confronti di Unicredit. Secondo indiscrezioni, un primo piano di ristrutturazione del debito era stato deciso dai vertici di Banca di Roma lo scorso 5 dicembre, con un termine di tre mesi. Ma le voci riguardanti l'arrivo del finanziere americano George Soros e il tanto tempo trascorso sulla trattativa dell'eventuale passaggio di mano della "magica" avevano fatto slittare il termine. Il 3 giugno scorso la Procura della Repubblica della Capitale ha aperto un fascicolo processuale sulle violente oscillazioni del titolo dell'As Roma in concomitanza proprio con le voci di una cessione del club a Soros.
Intanto, le voci di una presunta cessione della Roma sono ancora proseguite nel corso di giugno. Le ultime indiscrezioni sul nuovo piano riportano l'eventuale cessione di beni di Italpetroli per 250 milioni di euro - tra questi potrebbe esserci appunto la As Roma - entro fine 2010 e l'allungamento a 15 e 30 anni della parte residua del debito. Riguardo ai conti della società giallorossa, nell'ultimo comunicato relativo all'esposizione debitoria al 30 aprile scorso vi erano evidenziate passività correnti (comprendenti i debiti verso erario, enti previdenziali, fornitori e personale) pari a 114,6 milioni e hanno superato le attività per 70,5 milioni. Quest’ultimo dato è in calo rispetto a marzo (95,01 milioni) ed è abbastanza vicino ai 79,88 milioni della chiusura annuale al 30 giugno di un anno fa. Riguardo ai debiti di funzionamento, quelli verso il personale ammontano a 9,7 milioni (10,06 milioni in marzo), di cui 8,9 con i tesserati: non ci sono somme scadute. Gli importi dovuti verso società calcistiche ammontano a oltre 13 milioni, contro i precedenti 9,6 milioni. La Roma ha generato una posizione finanziaria netta, ossia le disponibilità liquide, in attivo per 19,9 milioni in calo dai 29,3 milioni di marzo, ma in crescita di 9,5 milioni nel corso degli ultimi 12 mesi. Infine, stando al comunicato comunicato mensile sullo situazione finanziaria al 30 aprile scorso e nella terza trimestrale al 31 marzo, la società ha chiesto la quarta rateizzazione dei debiti fiscali.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata)
http://www.wikio.it

il pallone in confusione

Registrazione n° 61 del 28 settembre 2009 presso il Tribunale di Napoli
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Editore e direttore responsabile: Marco Liguori

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