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venerdì 23 dicembre 2011

Caro ministro Fornero, sono indignato per le sue dichiarazioni

Sono un giornalista di quasi 50 anni che paga, tra immensi sforzi, i suoi contributi all'Inpgi. Sono indignato per le frasi del ministro del Lavoro, Elsa Fornero, poiché avremmo «goduto di qualche privilegio, probabilmente per la vicinanza al potere politico». Faccio presente che il sottoscritto non ha mai goduto di tali privilegi, né è vicino, come tanti colleghi, al potere politico. Anzi, ho perso un lavoro retribuito dignitosamente 10 anni fa e la mia vita professionale è stata un inferno: non ho più avuto un contratto di lavoro, ma mi sono state proposte collaborazioni da 20-30 euro lordi da giornali nazionali. Invece di avere un atteggiamento pregiudizievole, invito il ministro a calarsi nei problemi della nostra categoria. Non ci sono soltanto i giovani precari, ma anche quelli della mia generazione che aumentano sempre più: siamo troppo giovani per andare in pensione e troppo vecchi per poter essere assunti. Mi sarei aspettato provvedimenti che agevolassero il reintegro nel mondo del lavoro: invece non ci sarà nulla di tutto questo. Anche perché se non ci sono assunti, il sistema contributivo o retributivo che sia, serve a molto poco.

Aggiungo che ho fondato un sito internet, ma vivere di pubblicità è molto duro: dove sono nella manovra i provvedimenti per la crescita delle imprese? Se non sono contemplati, il mercato resterà paralizzato. Avevo molta fiducia in questo esecutivo, ma purtroppo è stata mal riposta.

Marco Liguori - Napoli

marco_liguori@katamail.com

mercoledì 28 settembre 2011

AIGOL scende in campo a tutela della RETE

Non solo presenza il prossimo 29 settembre alla manifestazione di protesta contro il DDL intercettazioni, ma anche un disegno di legge per aiutare gli editori del web.

Puntuale come un orologio torna l’incubo del DDL intercettazioni, che potrebbe avere forti ripercussioni per il mondo del web e dell’editoria online in quanto introdurrebbe una serie di restrizioni e di censure, che vanno contro la libertà di informazione da sempre costituzionalmente garantita nel nostro Paese.

“Il Governo continua a vivere il web più come un problema che come una opportunità”, ha dichiarato Marcel Vulpis, presidente di AIGOL (Associazione Italiana Giornali OnLine). “Non è la prima volta che accade e sta diventando persino stucchevole rimarcarlo di volta in volta. Il prossimo 29 settembre i vertici della nostra Associazione scenderanno in piazza (al Pantheon), insieme ad altre strutture e realtà, per protestare contro questo DDL, che contiene, al suo interno, la cosiddetta norma “ammazza-blog”. Impone infatti ai gestori di tutti i siti informatici l’obbligo di procedere alla rettifica di ogni contenuto pubblicato dietro semplice richiesta del soggetto che se ne ritiene leso.
Come AIGOL siamo però stanchi di tenere una posizione difensiva ed è per questa ragione che, nel mese di ottobre, creeremo un gruppo di lavoro (aperto inoltre ad altre associazioni) per presentare un DDL innovativo sul tema dei contributi per l’online. In Francia sono stati stanziati per i prossimi tre anni circa 60 milioni di euro a favore del web e dell’editoria in Rete. In Italia siamo al “Cenozoico”, si preferisce aiutare giornali politici su carta con investimenti spesso superiori ai 2 milioni di euro annui per testata. Siamo alle porte di una nuova era e il Governo dovrà capire che il mondo del web ha la stessa dignità e valore di altri mezzi tradizionali, come la tv, la carta stampata o la radio. Entro i prossimi tre anni, i principali analisti americani prevedono che il web sarà il primo media per modalità di fruizione da parte degli utenti. Non capirlo significa voler rimanere nel Cenozoico piuttosto che uscirne per traghettare le nuove generazioni in una società più moderna e multimediale”.

Aigol - Associazione italiana editori on line (Marco Liguori, editore di Pianetagenoa1893.net e de Il Pallone in Confusione è uno dei soci fondatori)


giovedì 8 settembre 2011

La nuova frontiera immobiliare della Juventus

In occasione dell'inaugurazione del nuovo stadio "Delle Alpi" di Torino riproponiamo questo articolo pubblicato sul quotidiano "il manifesto" il 22 maggio 2003. Nonostante siano trascorsi otto anni, il testo è ancora di stringente attualità. Lo stesso argomento è stato posto dagli autori nel libro "Il pallone nel burrone" edito da Editori Riuniti nel febbraio 2004.


La nuova frontiera immobiliare della Juventus
Lo stadio Delle Alpi di Torino diventerà presto un centro commerciale. Ecco come e perché

MARCO LIGUORI
SALVATORE NAPOLITANO


Cose strane accadono all'ombra della Mole Antonelliana. Sono cose che riguardano l'uso dello spazio pubblico concesso dal Comune. Hai un bar o un ristorante e vuoi espanderti mettendo dei tavolini sul marciapiede, vuoi installare un banco per il commercio di libri usati oppure di fiori? Il costo annuo al metro quadro sarà mediamente di 76,65 euro: un po' di più in centro, un po' meno in periferia. Se il ristorante volesse aggiungere una veranda, il costo medio salirebbe a 115,28 euro. Sei un'azienda che voglia occupare il suolo pubblico per attività economiche o promozionali? La tariffa sarà ben più elevata e si attesterà mediamente a 613,2 euro. Ma se sei una società di calcio e ti chiami Juventus il trattamento a te riservato sarà del tutto diverso. Ti potrà essere dato il diritto di edificare sul suolo comunale e di divenire proprietario della costruzione per 99 anni: tale diritto è detto «di superficie» dal Codice Civile. In più, ti è riservata la possibilità di acquisire anche la proprietà del suolo, qualora il Comune decidesse di venderlo. Tutto questo per la modica cifra annua di 4,68 euro al metro quadro: in altre parole, 9.050 delle vecchie lire. E' il senso della Convenzione, relativa allo Stadio Delle Alpi ed alle zone ad esso adiacenti, che il Comune di Torino sta per firmare con la Juventus e che è sorta dopo la modifica al Piano regolatore. Non occorrono sofisticati calcoli per capire il senso di una delibera che assomiglia tanto ad un grazioso regalo: per la costituzione del diritto di superficie la Juventus pagherà in totale 25 milioni, ossia 252.525 euro all'anno. L'area interessata è di 54mila metri quadrati, parte all'interno del Delle Alpi, parte all'esterno. In cambio, la società bianconera potrà costruirvi un centro commerciale, una multisala cinematografica, la nuova sede e dei parcheggi. Deciso il regalo, il Comune avrebbe potuto almeno farsi pagare subito: neanche per sogno. Si accontenterà di ricevere 18 dei 25 milioni complessivi in 9 rate annuali. Tutto ciò è accaduto con l'accordo sostanziale delle forze politiche di maggioranza e di opposizione, ad eccezione di Rifondazione comunista che ha votato contro. Mentre potrebbe essere al tramonto l'epoca delle plusvalenze incrociate è forse questa la nuova frontiera «immobiliare» di cui parla l'amministratore delegato della Juventus, Antonio Giraudo, ipotizzando un roseo futuro: che si appresti a farsi concedere altri diritti di superficie alle medesime condizioni per costruirvi qualunque tipo di edificio e poi rivenderlo a prezzi più alti? Da sempre il bilancio dei bianconeri risponde alla filosofia del «beati monoculi in terra caecorum», nel senso che è soltanto meno peggiore dei conti dissestati di tante squadre di calcio. Dunque, anch'esso avrebbe urgente bisogno di qualche idea geniale: nonostante sia possibile raggiungere al 30 giugno, giorno di chiusura dell'esercizio, il record assoluto di fatturato per le società calcistiche italiane con 200 milioni, i conti 2002-2003 sono destinati a chiudere in rosso. Al 31 marzo, le perdite complessive dei primi nove mesi erano pari a 11,37 milioni, nonostante plusvalenze già incamerate per 13,48 milioni. La Juventus è infatti solita imputare all'esercizio successivo (in questo caso al 2002-2003) i movimenti della campagna trasferimenti, cioè quelli dell'estate 2002. Così l'imminente calciomercato produrrà effetti solo sul bilancio dell'esercizio 2003-2004. E non sarebbe sufficiente a invertire il segno del conto economico annuale nemmeno l'eventuale adesione al decreto cosiddetto «salvacalcio», che, in base ad un gioco di prestigio ideato dalla maggioranza parlamentare, consente di suddividere nell'arco di dieci anni le perdite derivanti dalla diminuzione del valore di mercato dei calciatori. Nella sede di Corso Galileo Ferraris questi numeri sono perfettamente conosciuti: tanto che appare subdolo il consiglio, dato ieri dalla Gazzetta dello Sport al direttore generale Luciano Moggi, di fare un tuffo nella piscina piena di euro di cui la Juventus disporrebbe. Se Moggi si tuffasse davvero in quella piscina, ne uscirebbe con un vistoso bernoccolo. Più saggiamente, il direttore generale avrà preferito esercitare, e con lui anche il vice presidente Roberto Bettega, il diritto di acquistare 347.525 azioni della società bianconera al prezzo di 21 centesimi. Con il titolo che viaggia in Borsa intorno ai 2,35 euro al momento fa una plusvalenza, vera per entrambi, di circa 750.000 euro.

martedì 12 ottobre 2010

Se l'Eni sbaglia la lettura del gas

Stavolta non si parla di calcio, ma di un tema che interessa tutti i cittadini-tifosi
Ho ricevuto per l’ennesima volta una bolletta dall’Eni recante l’indicazione errata della lettura del gas. Nel documento è riportata una lettura stimata dalla società al 5 agosto scorso di 129 metri cubi: faccio presente che a tutt’oggi la mia lettura è di 106 metri cubi e che l’ho regolarmente segnalata alla società attraverso il suo sistema telefonico. Inoltre, i letturisti possono in qualsiasi momento controllare il contatore poiché è collocato sulla scala del palazzo: aggiungo anche che l’Eni ha già stabilito sulla stessa bolletta che in settembre "si presume che, a condizioni climatiche normali, il contatore gas segnerà 129". Il 21 settembre scorso ho segnalato al call center questo grave errore, ma non mi è stata data alcuna rassicurazione in merito. La suddetta bolletta di 53,02 euro è già stata riscossa presso la mia banca. Chiedo pertanto la restituzione della cifra non dovuta: non è corretto pretendere i pagamenti dai clienti sulla base di letture completamente inesatte e arbitrarie.
Marco Liguori

lunedì 20 settembre 2010

E' nato il sito dell'Associazione italiana giornali on line - Aigol

E' nato oggi il sito dell'Associazione italiana giornali on line - Aigol a cui aderiscono Pianetagenoa1893.net e Il pallone in confusione editi e diretti da Marco Liguori. Ne sono membri anche Atleticom srl, EdiWebRoma srl, L&V Editrice srl, Mediagol, Nextmediaweb srl e Sailbiz. L'associazione nasce dalla volontà di ottenere il riconoscimento giuridico della professione di editore online, alla pari dell’equivalente già presente nella carta stampata, radio o tv: è aperta la campagna di iscrizione, più testate aderiranno maggiori saranno le possibilità di far valere i propri diritti. Sul portale sono illustrate le modalità per poter iscriversi: clicca qui per accedere.

venerdì 25 giugno 2010

FEDERSUPPORTER: anche il ministro Maroni deve munirsi della Tessera del tifoso per le trasferte del Milan

L'associazione spiega che il documento è obbligatorio anche per ottenere biglietti per l’accesso alle cosiddette “Tribune Autorità” o “Tribune d’Onore"

L’art. 9 della legge n. 41/2007 contempla il divieto per le società calcistiche di emettere, vendere e cedere titoli di accesso allo stadio a soggetti che siano stati destinatari di DASPO o a soggetti che siano stati, comunque, condannati, anche con sentenza non definitiva, per reati da stadio.Nel corso della Conferenza Stampa di Federsupporter del 21 giugno 2010, dedicata alla tessera del tifoso, è stato posto il problema della interpretazione della disposizione di cui sopra: interpretazione che, secondo il mio pensiero, ho già esposto a voce in sede di Conferenza Stampa e che ora riespongo, di seguito, per iscritto.A questo proposito, bisogna partire, a mio parere, dalla considerazione che la prevenzione di fenomeni violenti o, comunque, suscettibili di turbative di spettacoli calcistici comporta, per il legislatore, il necessario coinvolgimento delle società di calcio, con, quindi, specifici obblighi a loro carico.Obblighi che, nel dettato della legge n.41/2007, consistono sia nel divieto appena citato di cui all’art. 9 sia nel divieto di erogare, in forma diretta o indiretta, sovvenzioni, contributi e facilitazioni di qualsiasi natura, ivi inclusa l’erogazione a prezzo agevolato o gratuito di biglietti e abbonamenti o titoli di viaggio, ai soggetti destinatari dei provvedimenti di interdizione di accesso allo stadio.E’ chiaro, pertanto, secondo me, che i divieti in parola, a carico delle società calcistiche, vanno posti in stretta e inscindibile correlazione con l’esistenza e l’efficacia di DASPO o di sentenze di condanna, sia pure non definitive, per reati da stadio.In altre parole, i divieti in oggetto presuppongono e si applicano solo ove esistano e abbiano efficacia i provvedimenti di interdizione di accesso allo stadio. Alla luce di questa pregiudiziale considerazione deve essere letto l’uso del congiuntivo passato (“siano stati destinatari” e “siano stati, comunque, condannati”) fatto dal legislatore all’art. 9 e che, in base a una prima lettura, può aver indotto facilmente a credere che il divieto di emettere, vendere e cedere titoli di accesso allo stadio possa essere interpretato come una sorta di “divieto a vita” nei confronti di coloro i quali, sia pure per una sola volta e in tempi remoti, siano stati assoggettati a DASPO o a condanne per reati da stadio, sebbene tali provvedimenti abbiano esaurito nel tempo la loro efficacia.Interpretazione, questa, che non potrebbe, a mio avviso, non suscitare più che legittimi e fondati dubbi sulla costituzionalità della disposizione sotto vari profili e, in specie, sotto quello di una manifesta arbitrarietà, sproporzionalità e, soprattutto, irragionevolezza intrinseca.A questo riguardo, va sottolineato che fondati dubbi di legittimità della norma scaturirebbero anche da un suo evidente contrasto con l’art. II – 109, ultimo comma, della CARTA DEI DIRITTI FONDAMENTALI DELL’UNIONE EUROPEA: laddove è sancito che le pene inflitte, in senso generale (nel caso che ci occupa il DASPO non ha neppure natura penale bensì amministrativa), non devono essere sproporzionate rispetto al reato.Se, perciò, non si vuole incorrere in possibili, anzi più che probabili, censure di illegittimità della norma in esame, essa va interpretata in altro modo.Soccorrono, a tal fine, i criteri, integrativi di quello puramente letterale, di interpretazione delle leggi: vale a dire il criterio sistematico e il criterio che adegua il senso delle norme ordinarie alle norme a esse sovraordinate, in particolare a quelle di rango costituzionale.L’uso di detti criteri, soprattutto tenuto conto dell’intero sistema normativo in cui la disposizione è inserita e che, come rilevato in precedenza, dimostra come il divieto di emissione, vendita e cessione di titoli di accesso allo stadio è strettamente e inscindibilmente collegato all’esistenza e all’efficacia di provvedimenti interdittivi di tale accesso, porta, sempre a mio avviso, a una interpretazione ben più aderente alla ratio e alla voluntas legis oggettivate dalla norma in discussione.Tale interpretazione porta a concludere che l’uso del congiuntivo passato (“siano stati destinatari” e “siano stati, comunque, condannati”) non significa, come potrebbe apparire da una prima e superficiale lettura, che il divieto di emissione, vendita e cessione di titoli di accesso allo stadio si applichi anche nei confronti di coloro i quali siano stati assoggettati, magari per una sola volta e nel passato, a provvedimenti interdittivi del suddetto accesso.Provvedimenti che abbiano esaurito nel tempo la loro efficacia, applicandosi, quindi, il divieto solo a quei soggetti che, sottoposti a provvedimenti interdittivi prima della data di entrata in vigore della norma che ha imposto il divieto alle società di calcio di vendita e di cessione di titoli di accesso allo stadio, stessero ancora scontando o dovessero ancora scontare a quella data i provvedimenti stessi.Ove, infatti, il legislatore avesse usato il congiuntivo presente (“siano destinatari” e “ siano, comunque, condannati”) al posto di quello passato, poiché il congiuntivo esprime una eventualità, quest’ultima avrebbe potuto riferirsi solo a provvedimenti interdittivi futuri, emanati dopo la data di entrata in vigore della norma di divieto per le società calcistiche e, quindi, il divieto medesimo sarebbe stato inapplicabile nei confronti di coloro i quali, assoggettati a DASPO emessi prima di tale data, lo stessero ancora scontando o lo dovessero ancora scontare dopo tale data.In questo modo, è evidente che si sarebbe realizzata una illogica e iniqua disparità di trattamento a parità di condizioni (assoggettamento a DASPO da scontare in tutto o in parte) per una mera casualità temporale legata alla data di emissione del provvedimento interdittivo (prima o dopo la data di entrata in vigore del divieto a carico delle società).Ecco, dunque, una diversa, trasparente e lineare lettura e spiegazione di quell’uso del congiuntivo passato e dei suoi – limitati – effetti: lettura che rende la norma pienamente conforme ai canoni di interpretazione, oltre che letterale, sistematica e adeguatrice al dettato costituzionale.Approfitto, infine, dell’occasione anche per rispondere, per iscritto, a un altro, specifico quesito che è stato avanzato nel corso della Conferenza Stampa del 21 giugno 2010.Più precisamente, è stato chiesto se la tessera del tifoso debba applicarsi anche a titoli di accesso allo stadio aventi particolare natura (abbonamenti o biglietti omaggio e/o a pagamento, in specie per l’accesso alle cosiddette “Tribune Autorità” o “Tribune d’Onore”). Ebbene, a mio parere, la risposta non può che essere positiva. Se, infatti, la tessera del tifoso deve servire a certificare che il suo possessore non è soggetto a provvedimenti interdittivi di accesso allo stadio, tale certificazione non può non valere anche con riferimento a quei, particolari titoli di accesso sopra menzionati.Ciò sia in quanto l’art. 9, più volte citato, parla espressamente e omnicomprensivamente di divieto di “emissione, vendita e cessione” di titoli di accesso sia in quanto, come ricordato, la legge n. 41/2007 vieta l’emissione, anche gratuita o a prezzo agevolato, di abbonamenti e biglietti a favore di soggetti interdetti dall’accesso allo stadio.Ne consegue che l’acquisto o, comunque, l’acquisizione, a qualsiasi titolo, di abbonamenti e/o di biglietti per la trasferte nel settore ospiti potranno essere emessi dalle società di calcio e ottenuti dagli interessati, solo a condizione che questi ultimi siano, secondo le Circolari e le Direttive del Ministero dell’Interno, in possesso di tessera del tifoso, ancorchè si tratti di Autorità in senso lato.Sicchè, tanto per fare un esempio e in vero in maniera alquanto paradossale, se l’attuale Ministro dell’Interno vorrà acquisire l’abbonamento alla propria squadra del cuore (NDR: il Milan) e vorrà seguirla in trasferta nel settore ospiti, dovrà munirsi, in ossequio alle sue stesse Circolari e Direttive, di apposita tessera del tifoso.
Avv. Massimo Rossetti
Responsabile dell’Area Legale e Giuridica di Federsupporter

venerdì 18 giugno 2010

FEDERSUPPORTER: lunedì a Roma conferenza stampa sulla "Tessera del tifoso"

Lunedì 21 giugno 2010 ore 10 presso il Palazzo Federmanager – Via Ravenna 14, Roma – Sala Verde si terrà la conferenza stampa di Federsupporter per presentare un’ampia analisi dei problemi connessi con la "TESSERA del TIFOSO"Il tema sarà affrontato sotto molteplici profili, in particolare sotto il profilo giuridico e sotto il profilo economico. Seguirà dibattito e confronto.La partecipazione è aperta anche agli esponenti di tutte le organizzazioni di tifosi.
Relazioni introduttive: - prof Alfredo Parisi (presidente Federsupporter) - avv. Massimo Rossetti (resp. legale Federsupporter)
Interventi di: Maurizio Martucci, giornalista, Fabio Argentini giornalista, Luca Aleandri, sociologo,della D.ssa Antonella Bellucci, dell'avv. Lorenzo Contucci (esperto normativa sull’ordine pubblico negli stadi)
Moderatore: Marco Liguori (giornalista, direttore responsabile de il pallone in confusione e Pianetagenoa1893.net)
Per comunicazioni e adesioni: www.federsupporter.it

martedì 8 giugno 2010

AIGOL: Nasce a Roma l’Associazione Italiana Editori On Line

Obiettivo primario il riconoscimento giuridico dell’editoria web. In autunno le prime attività per un disegno di legge. bipartisan. Nasce l'Associazione Italia Giornali On-Line (AIGOL). (nella foto l'immagine del logotipo dell'Associazione nazionale).

E’ nata ufficialmente a Roma l’Associazione Italiana Giornali On-Line (AIGOL) dall’unione di sette “soci fondatori”, tutti editori attivi sulla piattaforma web.

Si tratta di L&V Editrice (proprietaria del marchio e dell’agenzia stampa Sporteconomy.it), di Atleticom.it, di Sailbiz.it (dei giornalisti Walter Mei e Alberto Morici), EdiWebRoma (proprietaria della testata VignaClarablog.it), di Mediagol.it, di PianetaGenoa1893.net e di Il pallone in confusione (editore Marco Liguori) e di Nextmediaweb (proprietaria del portale Calciomercato.it).

AIGOL nella prima assemblea ha scelto come consiglieri gli editori Camillo Franchi Scarselli (Atleticom), Alessandro Santandrea (Calciomercato), Fabrizio Giorgio Azzali (Vignaclarablog) e William Anselmo (Mediagol.it). Marco Liguori e William Anselmo sono stati scelti, inoltre, come “delegati” per la Liguria/Campania e la Sicilia.

Marcel Vulpis, editore di Sporteconomy.it, coprirà il doppio ruolo di consigliere e presidente della giovane associazione italiana, che intende, entro i prossimi 18 mesi, diventare il punto di riferimento per gli editori online. Potranno diventare “soci” solo testate giornalistiche con almeno un anno di vita e che presentino la figura del direttore responsabile.

“L’informazione giornalistica veicolata attraverso il web deve avere la stessa dignità e valore di quella cartacea o televisiva”, ha dichiarato il presidente di AIGOL. “Il riconoscimento e tutela giuridica della nostra professione è il primo punto su cui lotteremo nei prossimi mesi. E’ giunto il momento che in questo Paese ci si accorga dell’industria on-line e del suo impatto economico sul mercato del giornalismo. Abbiamo scelto il web perché è il presente e il futuro, adesso puntiamo ad ottenere gli stessi diritti dei nostri “cugini” della carta e della tv. In America questa distinzione non esiste più, in Italia, invece, c’è chi ha interesse che si rimanga figli di un Dio minore. Questo non è più accettabile!”.

I prossimi passi sono nella direzione di un disegno di legge condiviso dal maggior numero di parlamentari per ottenere finalmente il riconoscimento giuridico della nostra attività. Per settembre sarà pronto anche il sito ufficiale dell’associazione e le prime iniziative di lobbying in ambito parlamentare. Nel frattempo è stato scelto il claim dell’Associazione con sede a Roma: AIGOL-EDITORI IN RETE.

Per ulteriori informazioni:

AIGOL

Sede operativa c/o Atleticom srl – Roma – viale Tiziano 19

Tel: 393.3330928 aigol.info@gmail.com

Marco Liguori delegato per Liguria e Campania

marco_liguori@katamail.com

lunedì 23 novembre 2009

Nasce l'associazione piccoli azionisti e tifosi società di calcio

UN CONVEGNO VIVISEZIONA IL MONDO DEL CALCIO E DA’ L’AVVIO ALLA COSTITUZIONE DI UN’ASSOCIAZIONE DI PICCOLI AZIONISTI E DI TIFOSI DELLE SOCIETA’ DI CALCIO

I bilanci delle Società di calcio quotate: governance, tutela dei risparmiatori e degli stakeholders” questo il titolo del Convegno tenutosi il 20 novembre 2009 in Roma, Via Ravenna 14, presso Federprofessional (Associazione rappresentativa e di promozione, sostegno e tutela dei consulenti indipendenti e di ex dirigenti e quadri aziendali oggi impegnati in attività autonome. L’Associazione è affiliata a Federmanager, Organizzazione rappresentativa dei dirigenti industriali italiani), con inizio dei lavori dalle ore 9.30 e con prosecuzione degli stessi fin oltre le 14,00. Il Convegno è stato organizzato da Federprofessional e da CRITERIA RICERCHE Srl, Società con sede operativa in Roma, Via Tommaso Salvini 25, che svolge attività di consulenza aziendale e di formazione manageriale.

Il Convegno è stato presieduto dal Prof. Sergio Cherubini, docente della facoltà di Economia dell’Università di Roma, Tor Vergata, Direttore del Master in Sport Management presso la suddetta Facoltà e moderato dal dr. Marco Liguori, giornalista economico che si è, in particolare, dedicato all’economia applicata allo sport e coautore del libro, edito nel 2004, “Il pallone nel burrone”.

I relatori sono stati: il dr. Alfredo Parisi,docente universitario,attuale amministratore di CRITERIA RICHERCHE Srl, che ha svolto un’analisi critica comparativa dei dati di bilancio al 30/6/2009 delle Società calcistiche quotate (Roma, Juventus e Lazio) e non ( Milan e Inter),richiamando le strategie di governance adottate dalle società analizzate oltreché il ruolo e l’attività della Consob nell’ottica della tutela del mercato ; il dr. Paolo Lenzi, dottore commercialista e Presidente di Lazio Family srl, che ha svolto un’analisi critica dei principali assett patrimoniali-economici delle Società ,soffermandosi in particolare sulle iniziative in corso relative agli stadi di proprietà; l’Avv. Massimo Rossetti,già Direttore Generale di Federmanager ,che ha ricoperto la responsabilità di Direttore degli Affari Legali in importanti società multinazionali,e che si è occupato degli aspetti e delle problematiche principali del quadro normativo di settore, sia sotto il profilo dei rapporti tra ordinamento sportivo e ordinamento comune, con richiami in tema di governo societario, sia, infine, sotto quello dei rapporti tra le società calcistiche ed i calciatori e procuratori; l’Avv. Roberto Betti, giudice tributario e Presidente di Federprofessional, che ha posto in evidenza taluni aspetti critici della fiscalità nel rapporto di lavoro dei calciatori e dei procuratori; il Dr. Giacomo Mazzocchi, giornalista sportivo ed esperto in comunicazione, che ha raccontato alcune sue esperienze.

Il Convegno, dopo le esposizioni dei relatori illustrate dalla proiezione di slides e accompagnate dalla consegna ai partecipanti di ampia e copiosa documentazione, si è concluso con un intenso e prolungato dibattito che ha consentito ai partecipanti stessi (piccoli azionisti, stakeholders, studenti, professionisti, giornalisti e opinionisti) di porre quesiti e di avanzare proposte.

In particolare merita di essere richiamata la proposta di Marcel Vulpis ( Direttore dell’istituto di ricerca Sporteconomy) e di Felice Pulici,, ed alla quale hanno aderito numerosi altri partecipanti, di dar vita a una Associazione che, oltre a rappresentare e tutelare i piccoli azionisti e, più in generale, i tifosi, quali consumatori, possa supportare il mondo del calcio con idonee attività formative in materia di organizzazione e gestione manageriale, finanziaria, amministrativa, comunicativa, giuridica, economica, a favore degli operatori del settore, considerato che, come ha rilevato il Prof. Cherubini, il calcio e, in genere, lo sport devono avviare un sempre più indispensabile, intenso e urgente processo di aziendalizzazione che deve sviluppare un “circuito virtuoso” onde poter adeguatamente gestire un triplo mercato:rivolto alle persone, alle imprese ed alle Istituzioni.

Aziendalizzazione e triplo mercato che richiedono l’abbandono di gestioni societarie familistiche improntate a modelli accentrati, autoritari, non trasparenti, autorereferenziali e tendenzialmente chiusi e ostili nei confronti dei mass media e, più in generale, del mondo dell’informazione (vedasi i diffusi e ripetuti, quanto illegali, anzi illeciti, oltre che controproducenti, “silenzi stampa” su cui si è soffermato, in particolare, nella sua relazione, l’Avv. Rossetti).

Inoltre, la costituenda Associazione dovrebbe farsi ideatrice e portatrice di proposte regolamentari e legislative volte a superare anacronismi e storture del settore calcistico, quali, per esempio: una diversa qualificazione del rapporto di lavoro dei calciatori, da lavoro dipendente a lavoro autonomo; una migliore e più definita qualificazione giuridica dei procuratori e dei loro rapporti con le Società e con i calciatori; benefici e garanzie a favore di quelle Società che favoriscano al proprio interno l’addestramento e la formazione dei giovani per avviarli alla professione di calciatore, impedendosi o penalizzandosi attività e comportamenti slealmente “predatori” su tali giovani da parte di altre Società concorrenti.

Gli Enti organizzatori del Convegno ed i relatori, preso atto della proposta di cui sopra e di quanto emerso dal dibattito, si sono impegnati a studiare e a mettere a punto nei prossimi giorni modalità e strumenti costitutivi, regolamentativi e organizzativi, inclusivi di particolari e specifiche opportunità, benefici e vantaggi da offrire agli associati, e un manifesto di programma della costituenda Associazione: modalità, strumenti e programma che verranno illustrati prossimamente all’opinione pubblica in una conferenza stampa che verrà appositamente indetta e di cui si darà preventiva e tempestiva comunicazione a tutti i mass media.

domenica 21 dicembre 2008

Marco Liguori ospite stasera a Tv Luna a 90° Febbre Azzurra

I telespettatori potranno intervenire in diretta dalle 19 alle 20.30 per dire la loro opinione su Torino-Napoli

Questa sera il direttore de "il pallone in confusione", Marco Liguori, sarà tra gli ospiti di "90° Febbre Azzurra" su TvLuna. Dalle 19 alle 20.30 si parlerà di Torino - Napoli con immagini, interviste e commenti dei tifosi. In studio, con Dario Sarnatario e Anna di Chiara ospiti e giornalisti. Telefoni aperti per i commenti dei tifosi da casa (allo 081-195711183-84) anche attraverso le e-mail febbreazzurra@libero.it e sms 3334910392. Come di consueto infatti la trasmissione la “conducono” idealmente i tifosi da casa con le telefonate commenti e pagelle alla prestazione del Napoli.

venerdì 19 dicembre 2008

Marco Liguori a Toro News: «Partita difficile per il Napoli»

'FORMAZIONE DEFICITARIA E OCCHIO ALLA LEGGE DELL'EX'

di Andrea Abbattista
Manca ormai poco all'ultima partita del 2008 del campionato. Per i granata dietro l'angolo una partita difficile, contro una delle formazioni più in forma del campionato: il Napoli. Forti del terzo posto in classifica diviso con il Milan, i partenopei arrivano però a Torino con tre assenze pesanti, una per ruolo. Paolo Cannavaro, Hamsik e Lavezzi saranno i tre illustri “napoletani” assenti. Allertato per le mancanze ma fiducioso Marco Liguori, giornalista napoletano esperto di calcio e direttore de “Il pallone in confusione”:

“E' una gara cruciale per il Toro perché deve assolutamente fare punti. Dall'altra parte c'è il Napoli che nonostante qualche assenza, soprattutto quella di Lavezzi, ha lo stesso l'obiettivo di tornare almeno con un punto per rimanere nelle posizioni alte della classifica”.

Nuovo allenatore nel Torino, Walter Novellino, già passato da qui lo scorso anno, ma transitato anche a Napoli...

“Sì, infatti quello che spaventa e a cui bisogna stare attenti è la legge dell'ex. Novellino è stato l'allenatore del Napoli nell'anno della promozione dalla Serie B nel 1999. In quell'anno c'era anche un carissimo giocatore, Antonino Asta, diventato poi capitano granata, che è un rimpianto, ma in quei tempi riversavamo in una brutta situazione economica e andavamo avanti soprattutto a prestiti. E infatti poi andò al Toro”.

Un crescendo la storia del Napoli negli ultimi anni, fino al terzo posto a pari merito con il Milan e sopra Roma, Fiorentina e Lazio. Qual è il segreto?

“Ci sono una serie di fattori che hanno portato il Napoli all'attuale posizione di classifica. Intanto il bilancio: i conti sono strabilianti e avevo scritto un pezzo proprio su questo valutando effettivamente che c'è un ricavo maggiore delle spese, quindi si riesce a coprire tutto quello che serve coprire e si ha anche un surplus. Sono davvero poche le società in Serie A ad avere questo bilancio. Il secondo fattore si chiama Pierpaolo Marino. De Laurentis è proprietario e Presidente, ma ha delegato molti poteri al “richelieu del mercato”. E' un grande uomo di mercato, basti fare i nomi di Hamsik o Mannini, ma non solo, anche Maggio esterno quanto mai azzeccato per la fascia destra e Denis, una scommessa vinta. Il Torino dovrà stare molto attento alle fasce, soprattutto perché è il tallone d'Achille per quanto ho potuto vedere nella partita contro il Bologna”.

Tu che sei un esperto giornalista finanziario, il ritorno di Novellino può essere figlia soprattutto del fatto che era a libro paga?

“Sì, può anche essere per questo. D'altronde quando si presenta un'urgenza si richiama anche così. Il fatto che lascia perplesse è che Novellino era stato mandato via a poche giornate dalla fine e ora è stato richiamato. Poi che sia l'uomo giusto per gli uomini a disposizione può anche essere. Credo comunque che il problema del Torino non sia il tecnico ma è un aspetto mentale, non riesco a capire come possa una squadra giocare una signora partita con il Milan e poi crollare completamente”.

Parlando di passato... tuo padre è stato uno dei privilegiati che ha potuto veder giocare il Grande Torino. Che ricordi ti ha lasciato?

“Io ho un ricordo bellissimo di quello che mi raccontava mio padre. Lui aveva circa 20 anni quando aveva visto per la prima volta giocare la squadra del 1946/47, l'anno in cui il Napoli retrocesse. Mi raccontava che non aveva mai visto una squadra che ogni 6-7 passaggi arrivava automaticamente al tiro, come fosse un orologio. Un orologio perfetto”.

Quindi bisogna ripartire dalla storia per costruirsi un futuro! Un'ultima domanda come sempre si fa: un pronostico per Torino-Napoli.

“Per quella bisogna avere una sfera di vetro. Per il Napoli non è una partita facile per via delle assenze, ma dico X 2”.
Tratto da http://www.toronews.net/?action=article&ID=10851
http://www.wikio.it

il pallone in confusione

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