Ricerca personalizzata
Visualizzazione post con etichetta ordine e disordini. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta ordine e disordini. Mostra tutti i post

mercoledì 17 settembre 2008

Il Napoli si costituisce parte civile contro sei ultras

Ciò è finalizzato alla richiesta di risarcimento danni per «non meno di cinque milioni di euro». Marino ai tifosi: «Domani non venite allo stadio con i petardi»

Prosegue l'impegno della Società sportiva calcio Napoli contro la violenza negli stadi. La squadra di Aurelio De Laurentiis si è costituita parte civile nel procedimento penale contro sei ultras accusati per disordini accaduti in passato allo stadio stadio San Paolo. La richiesta è stata formalizzata stamattina dal legale della società azzurra, Bruno Botti, durante l'udienza preliminare davanti al giudice dell'udienza preliminare Carlo Alabiso. In essa l'avvocato del Napoli sottolinea che l'azione è finalizzata alla richiesta a titolo di risarcimento dei danni morali e materiali per «non meno di 5 milioni di euro».
Il gup dovrà decidere riguardo alle richieste di rinvio a giudizio presentata dal pubblico ministero Antonio Ardituro nei confronti di sei tifosi azzurri: tra essi vi sono anche capi di gruppi ultras, accusati a vario titolo, di associazione per delinquere, estorsione e esplosione di ordigni allo scopo di suscitare disordini. 
In particolare, al centro delle indagini vi sono due precisi episodi: l'esplosione di bombe carta durante Napoli-Frosinone del 2006 e l'incendio doloso in tribuna stampa accaduto il 27 gennaio 2005. Entrambi questi fatti sono stati interpretati dai magistrati inquirenti come atti intimidatori contro la società allo scopo di ottenere numerosi biglietti omaggio. 
Intanto Pierpaolo Marino ha lanciato un appello per la partita di domani sera di Coppa Uefa contro il Benfica. Il direttore generale ha chiesto ai tifosi di non venire allo stadio con i petardi. «Domani - spiega Marino - i tifosi saranno tantissimi. Il San Paolo sarà stracolmo e per questo chiedo ai napoletani di non portare allo stadio materiale pirotecnico. In campo europeo fumogeni, bengala, petardi e qualsiasi tipo di fuochi artificiali è severamente punito anche se fatto esplodere sugli spalti. Mi appello, quindi, ai nostri splendidi tifosi affinchè domani siano vicini alla squadra con il loro calore ma senza recare con se' alcun materiale pirotecnico, altrimenti corriamo seriamente il rischio di incorrere in sanzioni che provocherebbero ulteriori danni a noi ed ai nostri stessi sostenitori».

mercoledì 10 settembre 2008

Roma-Napoli: la testimonianza di un giornalista austriaco

«In futuro crederò ancora meno di prima alle notizie di scontri provenienti dall’Italia» racconta Reinhard Krennhuber in un'intervista a derstandard.at. «Ritardi e maltrattamenti studiati per provocare reazione. Nessun attacco, la polizia invece nei bus ha picchiato a caso»


Reinhard Krennhuber, caporedattore della rivista calcistica "Ballesterer fm", accompagnato dal collega Rosenberg, ha viaggiato insieme agli Ultras Napoletani verso Roma e prende posizione in un'intervista al derStandard.at sui fatti accaduti. L'articolo è comparso per la prima volta su http://www.asromaultras.it/updates.htm e lo ha ripreso anche www.tuttonapoli.net. Una versione differente da quella offerta dai media italiani, con il racconto di scene assurde. Il testo integrale in lingua tedesca è su http://derstandard.at/?url=/?id=1220457342474
Ecco la traduzione italiana

I media raccontano di come atti di violenza all'inizio del campionato di serie A abbiano di nuovo danneggiato l’immagine del calcio italiano. Da fonti di agenzia di stampa si apprende di come 1500 Ultras Napoletani abbiano assaltato un treno alla stazione di Napoli costringendo a scendere 300 passeggeri. Inoltre avrebbero ferito quattro controllori di Trenitalia e danneggiato e saccheggiato le carrozze. All'arrivo a Roma Termini avrebbero acceso bombe carta e usato gas lacrimogeni mentre erano scortati dalle forze dell’ordine ai bus verso lo stadio. Trenitalia parla di danni attorno ai 500.000 Euro.

Reinhard Krennhuber, caporedattore della rivista calcistica "Ballesterer fm", accompagnato dal collega Jakob Rosenberg, ha viaggiato insieme agli Ultras Napoletani in trasferta verso Roma e prende posizione in un' intervista al derStandard.at sui fatti accaduti. "Ballesterer fm" ne parlerà in un articolo che uscirà il 7 ottobre sulla crisi nel calcio italiano, raccontando in particolare i fatti della partita Roma – Napoli.

Lei è stato un testimone oculare dei fatti successi alla stazione di Napoli, ci racconta cosa in realtà è successo?
«Innanzitutto non si può assolutamente parlare di Ultras Napoletani che abbiano minacciato e fatto scendere dal treno 300 passeggeri, poi degli attacchi ai controllori di Trenitalia non ne abbiamo preso atto. Il treno sarebbe dovuto partire alle 09:24. Poco dopo le 11 i dipendenti di Trenitalia sono passati sui treni per consigliare ai passeggeri non tifosi del napoli e senza intenzione di andare a Roma di lasciare il treno e di prenderne un altro, cosa che hanno fatto tutti. Alla fine si parte alle 12:30 in un treno strapieno e sovraffollato. All’arrivo a Roma la partita era già iniziata; siamo entrati all' Olimpico al 52° minuto di gioco, una vergogna pensando che la maggior parte degli ultras aveva pagato sia il biglietto del treno che il biglietto di entrata all'Olimpico per 28 Euro. Abbiamo assistito alla demolizione dei bagni ma non si arriverebbe comunque mai alla cifra che Trenitalia ha comunicato ufficialmente, e poi qualcuno mi dica cosa ci sarebbe da saccheggiare in un treno...il tutto si sottrae alla mia immaginazione, come la notizia che gli ultras avrebbero usato gas lacrimogeni alla stazione Termini».

C'è stato qualche momento in cui avete avuto paura che potesse succedere qualcosa?
«Non abbiamo avute paure create dagli ultras napoletani, non hanno attaccato le forze dell’ordine nè alla stazione nè allo stadio, anche perchè sapevano cosa ci fosse in gioco. L’unico momento di tensione è stato quando dopo la partita sono entrate le forze dell’ordine nei bus per picchiare a caso chiunque si trovasse sulla loro via, il tutto con la scusa che queste persone avrebbero ostacolato la partenza dei bus. La cosa più assurda e che questi bus sono partiti poi dopo un'ora e mezza! Ci hanno trattenuto dentro lo stadio per 4 ore senza la possibilità di acquistare acqua o cibo. La promessa di ricevere acqua non è mai stata mantenuta!»

Il Ministero degli Interni italiano vorrebbe emettere un divieto di trasferta ai tifosi napoletani e vorrebbe far giocare a porte chiuse il Napoli sanzionando anche la società con una multa. Lei pensa che questi provvedimenti servano a qualcosa?
«No, trovo il divieto alle trasferte e le porte chiuse un provvedimento molto esagerato. La maggior parte dei tifosi napoletani non ha commesso nessun reato durante la trasferta. Le accuse che gli incidenti siano stati pianificati e orchestrati dai fans o addirittura dalla camorra mi sembrano totalmente assurde, un'invenzione. Al contrario non riesco a smettere di pensare che il tutto, cioè il ritardo e diversi maltrattamenti, siano stati studiati di proposito come per avere una reazione da parte dei tifosi per provocare una reazione ed emanare poi i provvedimenti che adesso vogliono far passare».

Il capo della polizia Antonio Manganelli parla di risultati positivi ottenuti dallo Stato contro la violenza negli stadi. Afferma che dopo la morte dell'ispettore Raciti a Catania ci sono meno incidenti. Racconta poi di come la sicurezza negli stadi sia stata migliorata e come questo abbia di nuovo attirato le famiglie con i bambini a frequentare di nuovo lo stadio. Sono fatti reali o solo belle parole?
«Gli standard di sicurezza sono stati sicuramente migliorati ma si tratta solamente di qualche cancello e qualche tornello in più all’entrata. Gli stadi italiani sono ancora nelle stesse desolanti condizioni di prima, non è cambiato niente all’interno. A parte questo lo Stato italiano usa solamente la via della repressione, non hanno alcuna intenzione di spendere soldi o lavorare insieme ai tifosi per un programma con essi. Poi trovo la deposizione di Manganelli molto cinica, pensando che nel novembre 2007 veniva ucciso Gabriele Sandri da un colpo di pistola esploso da un agente della polizia. Inoltre non riesco a vedere l'incremento delle visite allo stadio da parte di famiglie. A Roma nel settore ospiti ho notato tra le 3600 persone due che erano sopra i 50 anni e cinque o sei donne, cosa che non mi stupisce affatto visto il trattamento a volte disumano che subiscono i tifosi».

Lei a che conclusioni arriva dopo il weekend passato?
«In futuro crederò ancora meno di prima alle notizie di scontri provenienti dall’Italia. C'è una discrepanza enorme tra quello che abbiamo vissuto quel giorno e cosa hanno riportato i media il giorno seguente. Per tutta la giornata non abbiamo incontrato un collega giornalista. I media non hanno fatto alcuna ricerca sul posto, si fanno dare i servizi già pronti dall'ufficio stampa delle autorità. E in quei servizi la versione dei tifosi non viene presa in considerazione o solo minimamente. Raiuno è l’unica emittente che ha fatto parlare anche tifosi e gente comune, e non solo politici e vari esponenti delle autorità su fatti. E quella gente comune e i tifosi raccontano analoghe storie come la nostra vissuta lo scorso weekend».

(Thomas Hirner, derStandard.at, 5. September 2008)

Maroni sconfessa il Casms: niente tifosi catanesi a Milano

Incredibile dietrofront del ministro dell'Interno Roberto Maroni, che ha deciso che i tifosi del Catania non potranno recarsi sabato a Milano per seguire la partita della loro squadra contro l'Inter. Il numero uno del Viminale lo ha annunciato nel corso della sua audizione alla Commissione Affari costituzionali del Senato: in questo modo ha sconfessato il Comitato di analisi per la sicurezza nelle manifestazioni sportive, che aveva reso possibile la vendita dei biglietti ai sostenitori siciliani. I tagliandi per l'accesso allo stadio San Siro erano stati riservati però solo a chi avesse presentato «un titolo di viaggio valido e riscontrabile al fine di evitare i disagi loro causati in passato da lunghe attese notturne nelle stazioni ferroviarie»
Maroni ha spiegato ai senatori che Inter-Catania, in programma per la seconda giornata della serie A, è uno degli incontri «ad alto rischio» individuati dall'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive ed esaminati dal Casms. Ieri il Casms aveva decretato il divieto di trasferta a Napoli per i tifosi della Fiorentina, a Latina per i tifosi del Sora e a Foggia per i sostenitori della Cavese.
L'impressione che si ha da tutto questo "balletto" di competenze sull'ordine pubblico è che non ci sia un organismo centrale da cui partano decisioni nette e definitive. Ma il campionato è ancora lungo e al Viminale tutto può essere corretto.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, possibile soltanto dietro citazione della fonte)

martedì 9 settembre 2008

Tumulti dopo morte Gabriele Sandri: Pm chiede 20 rinvii a giudizio

Il magistrato romano Pietro Saviotti ha ipotizzato dieci reati per gli imputati

Pugno di ferro della magistratura per i tumulti seguiti a Roma nel giorno in cui fu ucciso il tifoso laziale Gabriele Sandri, l'11 novembre 2007, in un'area di servizio della A1 presso Arezzo. La procura di Roma ha infatti richiesto stamattina il rinvio a giudizio di venti persone riguardo, in un'area di se all'inchiesta su una struttura criminale formata da soggetti di estrema destra e ultrà. I reati ipotizzati dal Pubblico ministero Pietro Saviotti, a seconda delle posizioni degli imputati, sono ben dieci: associazione per delinquere, lesioni, invasione di terreni o edifici, tentato incendio, violenza o minaccia a un pubblico ufficiale, devastazione e saccheggio, violazione della legge sulle armi, danneggiamento. L'udienza preliminare è stata fissata al prossimo 20 ottobre. 
Tra i numerosi fatti addebitati a vario titolo sono stati inclusi gli assalti alla caserma della Polizia "Maurizio Giglio", di via Guido Reni, a quella dell'ex commissariato Porta del Popolo, della Bulgarella, sede del reparto carabinieri Segredifesa e alla stazione di Ponte Milvio, i danneggiamenti alle porte di accesso e agli arredi interni del Coni. Oltre a questi episodi, sono stati addebitati anche l'irruzione al concerto della Banda Bassotti nel parco di Villa Ada del 29 giugno, quando vennero feriti alcuni spettatori, il tentato incendio di una baracca in un campo nomadi in via Walter Procaccino «per finalità di xenofobia nei confronti dei cittadini romeni», l'occupazione di un immobile dell'Atac in viale Etiopia, l'incursione da persone travisate e armate di spranghe, manganelli telescopici in ferro e bottiglie di vetro, nel locale "Sally Brown", in via degli Etruschi, nel corso della quale vennero prelevati numerosi compact disc, cimeli calcistici e altri oggetti.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, possibile soltanto dietro citazione della fonte)

venerdì 5 settembre 2008

«Il Daspo è efficace solo se disposto da un giudice, come in Inghilterra»

L’avvocato Lorenzo Contucci spiega a "il pallone in confusione" come è disposto Oltremanica il divieto di ingresso allo stadio. Il legale critica la proposta del ministro La Russa di portare i tifosi a firmare nelle scuole e nei teatri

«Il Daspo potrebbe essere un’efficace misura di prevenzione se fosse disposto da un giudice su proposta della Polizia, come accade in Inghilterra. Tutti parlano di modello inglese, ma nei fatti non lo si concretizza». Lorenzo Contucci, noto avvocato penalista romano esperto di normativa antiviolenza, stigmatizza in questa intervista a "il pallone in confusione" i provvedimenti che intende assumere il governo sul tifo violento.
Avvocato, come viene invece sanzionato il Daspo in Italia?
«Il questore sancisce automaticamente il divieto di assistere alle manifestazioni sportive e il magistrato fa un controllo sommario soltanto sull’obbligo di firma collegato ad esso, ma non sul provvedimento. Concedendo questo enorme potere alla polizia si hanno delle conseguenze paradossali: ad esempio si può essere "daspati" fino a cinque anni se ci si reca nelle vicinanze del campo di gioco, comportamento considerato come reato, per raccogliere la maglia del proprio campione preferito, com’è accaduto domenica a Torino. Questo potere andrebbe limitato con l’intervento del magistrato, come per gli indagati per i reati di mafia, per migliorare i rapporti tra le tifoserie con Polizia e Carabinieri».
Può spiegare meglio questo concetto?
«In teoria un tifoso è trattato peggio di un accusato di associazione mafiosa. Per questi ultimi, il questore non applica la misura preventiva, ma inoltra la proposta al tribunale che eventualmente la concede dopo la riunione in camera di consiglio. Ciò dovrebbe essere stabilito, come accade in tutti i paesi democratici, anche per i sostenitori delle squadre di calcio».
Tornando all’obbligo di firma, la sua ottemperanza per il tifoso in una città come Roma con due società diventa molto problematico?
«Proprio così. Se la Roma gioca alle 15 e la Lazio alle 20.30 occorre che il tifoso si presenti tre volte quando gioca la prima e altre tre per quando gioca l’altra: insomma, si trascorre mezza giornata nei commissariati o in Questura».
Cosa ne pensa del pacchetto annunciato ieri dal ministro della Difesa, Ignazio La Russa?
«Il ministro si è dimenticato la professione forense che svolgeva un tempo. Innanzitutto ha affermato che il Daspo lo dà il prefetto: è errato, è di competenza del questore. Inoltre, la totalità dei divieti viene accompagnata dall’obbligo di firma: dire che si vuole introdurre ora la firma è quindi un non senso. L’idea di portare i tifosi a firmare nelle scuole e nei teatri è una solenne sciocchezza, poiché sono sufficienti le stazioni di Polizia. E presso la scuola chi prenderebbe la firma? Forse i presidi? Occorrerebbe sempre la presenza delle forze dell’ordine in loco».
Che idea si è fatto sugli avvenimenti di domenica riguardanti la tifoseria napoletana a Roma?
«Ritengo che questa vicenda si pone a metà tra il trappolone organizzato e la totale disorganizzazione tipicamente italica».
Ma il nuovo Casms, istituito ad agosto, ha funzionato o no?
«Mettiamola così. Nel momento in cui è stato creato il Comitato che, supera anche l’Osservatorio sulle manifestazioni sportiva e che annovera la presenza dei servizi segreti, e non si è affrontato in modo adeguato la trasferta dei tifosi del Napoli vuol dire che gli organismi non hanno funzionato. Oppure potremmo pensare che è stata data un’apertura di credito ai tifosi, in assoluta buona fede, senza predisporre alcun tipo di organizzazione».
Ma c’è davvero la mano della camorra dietro il tifo organizzato?
«Non diciamo sciocchezze. Difendo i tifosi del Napoli da anni e conosco perfettamente la loro realtà. Che interesse avrebbe la camorra a infiltrarsi in una situazione di questo tipo? In realtà lo Stato si è reso perfettamente conto che è stata commessa una grande imprudenza. La trasferta dei sostenitori azzurri per Roma – Napoli, ossia una delle partite più a rischio del campionato, è stata gestita come se fossero state andate in gita le suore orsoline a visitare un monastero».
Cosa si sarebbe dovuto fare?
«Occorreva una maggiore collaborazione tra il Viminale e Trenitalia. Si sarebbe dovuto istituire un treno speciale: sarebbe partito da una stazione secondaria di Napoli e sarebbe arrivato in una altrettanto secondaria della Capitale e non sarebbero accaduti incidenti. A proposito dei danni, ho dei dubbi in proposito».
Li esponga.
«Non ci sono stati poliziotti feriti, le stazioni di Napoli e Roma sono rimaste indenni. Le immagine che hanno proposto in televisione riguardavano il solito vetro rotto: bisogna effettivamente dimostrare se la quantificazione del danno ammonta a 500mila euro».
Quindi niente gruppi "paramilitari"?
«Ma non scherziamo. Credo che in futuro si rischi di emanare la "carta del cittadino" che contemplerà anche l’esclusione dei diritti civili per chi è pregiudicato. Bisogna fare al riguardo un ragionamento "tout cour" che comprenda anche limiti che riguardino anche i deputati e senatori pregiudicati che sono presenti in Parlamento. E non solo per chi si macchia eventualmente di reati commessi allo stadio».
La legislazione repressiva è più un frutto del centrodestra oppure del centrosinistra?
«Sono esattamente la stessa cosa, tranne che per un punto. L’ultimo governo Prodi ha introdotto la diffida senza denuncia, una norma che non esisteva sotto il periodo fascista».
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, possibile soltanto dietro citazione della fonte)

giovedì 28 agosto 2008

Ecco le misure del Viminale per Roma-Napoli e Fiorentina-Juventus

Le tifoserie delle quattro squadre delle due principali partite della prima di campionato sono già sotto osservazione. Previsto l'utilizzo di una "cabina di regia centrale" per il coordinamento operativo

I violenti delle tifoserie del pallone sono avvisate: nessuna tolleranza per chi creerà disordini e incidenti nel campionato 2008/09. E’ stato questo lo spirito a cui è stata improntata la riunione organizzata dall'ufficio Ordine Pubblico del Dipartimento della Pubblica sicurezza, che ha messo a punto il piano nazionale per la sicurezza per prima giornata della serie A. Il Ministero dell’Interno ha sottolineato che il vertice è stato soprattutto incentrato sui due incontri di cartello le due partite Roma - Napoli e Fiorentina – Juventus: vi hanno partecipato tutti gli uffici nazionali della Polizia Stradale, Ferroviaria e quelli responsabili del monitoraggio delle tifoserie, le questure di Napoli, Torino, Firenze, collegate in videoconferenza, e quelle di Roma, Latina e Frosinone. Sono stati messi in azione gli uffici di Polizia, in base alle informazioni raccolte dal Casm, che sorveglieranno sia l’andamento delle gare sia le trasferte dei gruppi di tifosi sulle autostrade che sulla rete ferroviaria.
Il piano del Viminale prevede l’utilizzo del personale delle forze di polizia con funzioni di primo filtro nelle città di partenza dei tifosi, mentre nelle stazioni ferroviarie effettueranno il controllo e l’individuazione di eventuali gruppi violenti. Sulle autostrade le forze dell’ordine svolgeranno funzioni di monitoraggio dei flussi ed intervento per ogni situazione di illegalità, tramite anche la collaborazione delle aziende erogatrici di servizi autostradali. Inoltre, nelle città dove si svolgeranno le gare saranno rafforzati i servizi degli stewards, con l'impiego degli agenti del servizio anti-sommossa che potranno intervenire in caso di disordini.
Intanto il Viminale sta proseguendo l'attività di investigazione sugli eventuali elementi facinorosi delle tifoserie. In particolare sono state attivate in merito le squadre specializzate delle Digos di Roma, Napoli, Torino e Firenze. L'intera giornata di domenica prossima (come per tutte le gare di campionato) sarà coordinata da un’unica “cabina di regia” centrale che, dal centro nazionale di informazione sulle Manifestazioni Sportive dell'ufficio Ordine Pubblico, monitorerà la giornata calcistica. In caso di necessità, l’organismo supporterà le autorità provinciali di Pubblica sicurezza. Insomma, per dirla con San Filippo Neri, cari tifosi «state buoni, se potete».
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, riproducibile dietro citazione della fonte)

http://www.wikio.it

il pallone in confusione

Registrazione n° 61 del 28 settembre 2009 presso il Tribunale di Napoli
Sede: corso Meridionale 11, 80143 Napoli
Editore e direttore responsabile: Marco Liguori

Si prega di non intasare le caselle di posta elettronica con spam pubblicitario e di altro tipo (come appelli politici). Questo sito tratta solo di calcio, finanza del calcio e di argomenti affini. Ogni abuso sarà punito.

Le foto presenti su "il pallone in confusione" sono state in gran parte prese da siti Internet: dovrebbero essere di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, possono segnalarlo a uno dei due indirizzi email sopra indicati