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martedì 27 aprile 2010

Moggi e Pairetto contestano testimonianza ispettore Salvagno

Udienza sospesa alla IX sezione penale per attendere l'arrivo del testimone Cosimo Ferri, componente del Csm, atteso nel primo pomeriggio a deporre nell'ambito del processo Calciopoli. Questa mattina per oltre due ore l'ispettore di polizia Claudio Salvagno ha riferito sull'indagine avviata dalla procura di Torino nel 2004 sulla Juventus, riferendo sulle intercettazioni telefoniche che furono poi trasmesse a Napoli. La rete dei rapporti tra Luciano Moggi e la Federazione, la nazionale, gli arbitri. Attraverso le telefonate ascoltate, l'investigatore ha citato i vari episodi finiti poi nell'inchiesta napoletana, come la cena tra Moggi, Pairetto, Giraudo e Bergamo, alla vigilia di una partita nel settembre 2004, o la conversazione del 14 settembre 2004 tra Antonio Giraudo e il responsabile della commissione disciplinare Ghirelli, dove il primo chiedeva all'altro una punizione esemplare per il tecnico del Lecce Zednek Zeman. C'e', nella testimonianza dell'ispettore Salvagno, anche la ricostruzione dei rapporti tra Luciano Moggi e la stampa. In particolare, viene citata una telefonata tra l'ex direttore generale della Juventus e Giorgio Tosatti, che chiedeva a Moggi di far leva sulle sue conoscenze al ministero dell'Interno per recuperare la registrazione di una trasmissione radiofonica in cui il giornalista veniva diffamato e aveva intenzione di querelare. Nella stessa conversazione Moggi chiede a Tosatti chi lo avesse attaccato e Tosatti replica: "Tu li paghi (i giornalisti), perché dovrebbero attaccarti".
Prima della sospensione, decisa dal presidente Teresa Casoria, Moggi ha reso delle dichiarazioni spontanee, nelle quali ha voluto chiarire alcuni aspetti della testimonianza resa, in una precedente udienza, dal colonnello dei carabinieri Attilio Auricchio sul metodo investigativo, che prevedeva la consultazione dei quotidiani sportivi. Esibendo i giornali, l'ex dg della Juventus ha tentato di dimostrare come i tabellini siano soggettivi e spesso distanti, da testata a testata e non potevano essere strumento di verifica rispetto alle conversazioni intercettate. Rispetto alle accuse di interessamenti sulla nazionale, Moggi spiega che parlare con il ct Marcello Lippi era cosa naturale. "Se la nazionale - dice - prende giocatori miei, Cannavaro nella fattispecie, so io in che condizioni fisiche sono, non li conosce certamente Lippi". E infine sul potere di Innocenzo Mazzini, considerato vicino a Moggi - come emergerebbe da intercettazioni riferite da Salvagno - all'interno della nazionale, Moggi e' chiaro. "E' uno che magari parlava tanto - dice - ma era ed e' un uomo che ha la coscienza e non va a raccontare barzellette. In nazionale era sicuramente l'ultima ruota del carro". Dichiarazioni spontanee rese anche dall'ex designatore arbitrale Pierluigi Pairetto, che ha voluto replicare alla testimonianza dell'ispettore Salvagno spiegando le modalita' con cui avvenivano le designazioni internazionali. "C'era una commissione - racconta - composta da un presidente svizzero e da tre vice piu' altri cinque membri. Io ero uno dei tre vice, e ricevevo le indicazioni dal presidente, affinche' poi ciascun vice potesse fare poi le sue osservazioni". Quanto ai rapporti con le societa', "era la Federcalcio a spingerci ad avere contatti e rapporti".
Fonte Agi

lunedì 27 ottobre 2008

Processo Calciopoli/Pm: Giraudo stipulò polizze con Bergamo

Il magistrato della Procura napoletana Narducci: «Non sono operazioni illecite ma hanno rilevanza perché dimostrano un intreccio di rapporti»

Polizze di assicurazione stipulate per conto della Juventus dall'allora amministratore delegato della società bianconera Antonio Giraudo con Paolo Bergamo, designatore arbitrale e all'epoca dei fatti agente generale dell'Ina Assitalia. I documenti emersi da una recente indagine dela Guardia di Finanza sono stati depositati dai pm Giuseppe Narducci e Filippo Beatrice oggi, nel corso dell'udienza davanti al gup Eduardo De Gregorio relativa al giudizio abbreviato che si sta celebrando nei confronti di Giraudo e di altri dieci imputati di calciopoli. Le polizze furono poi liquidate alla Juventus, secondo quanto riferito in aula dai pm, per un importo di un milione e 800 mila euro e un milione e 32 mila euro. «Non sono - ha sottolineato il pm Narducci - operazioni illecite ma hanno rilevanza perché dimostrano un intreccio di rapporti».Le due polizze furono stipulate nel 2001 e nel 2003 nella città di Livorno presso l'agenzia Ina Assitalia di cui Bergamo era agente generale. Nel 2007 l'attuale amministratore della Juventus, Jean Claude Blanc, ha chiesto la liquidazione anticipata del premio.
Fonte: Ansa
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il pallone in confusione

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