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mercoledì 25 novembre 2009

Sorpresa: Cruz non è stato acquistato a parametro zero

Leggendo il bilancio intermedio consolidato della Lazio al 30 settembre 2009 si può notare a pag. 22 la tabella del costo di acquisizione dei diritti alle prestazioni sportive dei calciatori della prima squadra, cioè il prezzo pagato per l’acquisizione dei cosiddetti cartellini. Ebbene, sulla riga di Julio Cruz si legge che il costo di acquisto è stato di Euro 2,15 milioni e che Cruz ha un contratto con scadenza al 30 giugno 2011. Quindi non sembra rispondere al vero la notizia circolata a suo tempo che l’acquisizione era avvenuta a costo zero. Questa è una delle notizie che si scoprono leggendo il bilancio della Lazio per il primo trimestre della stagione in corso.

Campagna acquisti e plusvalenze
Dal bilancio si apprende inoltre che è stato di Euro 8,2 milioni il costo complessivo dei quattro giocatori acquistati nell’ultima campagna acquisti, Bizzarri, Cruz, Eliseu e Matuzalem. Come detto, Euro 2,15 milioni sono stati pagati per Cruz, Euro 5,31 milioni sono stati pagati per Matuzalem ed Euro 1 milione è stato pagato per Eliseu; Bizzarri è stato acquistato a parametro zero. Ricordo che Zàrate risulta acquistato prima del 30 giugno 2009 e quindi il costo del suo acquisto (Euro 20,2 milioni) è già inserito nel bilancio al 30 giugno 2009. Iil prestito di cinque giocatori effettuato nell’ultima campagna acquisti ha determinato un risparmio di retribuzioni per Euro 2,06 milioni per l’intera stagione.
Si apprende inoltre che la Lazio ha realizzato una plusvalenza di Euro 8,16 milioni attraverso la cessione di Rozenhal e De Silvestri.
Il valore dei diritti alle prestazioni sportive dei calciatori della prima squadra ammonta al 30 settembre 2009 ad Euro 52,61 milioni.

Utile, ricavi e costi
L’utile netto del trimestre è di Euro 5,84 milioni, contro Euro 5,20 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente, quindi, sostanzialmente, immutato.
Il valore dei ricavi consolidati del trimestre ammonta ad Euro 22,31 milioni con un incremento del 25% sullo stesso periodo dell’anno precedente. Esso è costituito da ricavi da gare per Euro 2,66 milioni, diritti TV ed altre concessioni per Euro 11,60 milioni, sponsorizzazioni, pubblicità e royalties per Euro 6,24 milioni, altri ricavi per Euro 1,81 milioni.
I costi per il personale aumentano del 17,1%, da Euro 7,74 milioni a Euro 9,07 milioni; l’incremento è dovuto principalmente ai premi individuali riconosciuti ai calciatori per la qualificazione alla Europa League, ottenuta nella stagione precedente.

Sintesi
In sintesi, il bilancio del primo trimestre della stagione corrente mostra un leggero miglioramento rispetto al bilancio dello stesso periodo della stagione precedente. A tale risultato contribuiscono in maniere determinante le plusvalenze sulle cessioni dei giocatori (Euro 8,16 milioni quest’anno ed Euro 9,76 milioni nella stagione precedente, per le plusvalenze sulle cessioni di Behrami e Mudingay), senza le quali sia il bilancio 2008-2009, sia il bilancio ora in esame si sarebbero chiusi in perdita.
La relazione al bilancio afferma infine che si può “ragionevolmente affermare che l’esercizio (2009-2010) si chiuderà in linea con il risultato conseguito nei primi mesi della stagione”, quindi con un utile.
Paolo Lenzi - Per gentile concessione dell'autore - Fonte www.laziofamily.it

mercoledì 28 gennaio 2009

Processo plusvalenze Juve: chiesta audizione Zavaglia

L'audizione di Franco Zavaglia, ex amministratore delegato della Gea, è stata chiesta oggi dalla difesa all'udienza preliminare per i conti della vecchia gestione della Juventus. Zavaglia era stato assolto lo scorso 8 gennaio al processo sulla società di procuratori sportivi celebrato dal tribunale di Roma. L'udienza torinese è stata aggiornata al 3 marzo per dare tempo alle parti di esaminare le consulenze depositate dalle difese. Ad essere chiamati in causa sono Antonio Giraudo, Luciano Moggi, Roberto Bettega e, nella veste di persona giuridica, la stessa Juventus, che ha chiesto di patteggiare una pena pecuniaria.
L'accusa, basandosi sulla consulenza di Mario Adinolfi, agente della Figc, contesta irregolarità di bilancio legate alla compravendita di calciatori. Si parla di intermediazioni fittizie sulle trattative per quattro atleti (Zidane, Maresca, Mutu, Miccoli) e di violazioni sulle cosiddette plusvalenze per altri. L'esperto interpellato della procura, per esempio, contesta la valutazione di Bachini nel momento in cui, nel 2001, passò al Parma: pagato 28 miliardi di lire, per Adinolfi ne valeva fra i 6 e gli 8. Lo stesso discorso vale per Brighi, ceduto al Parma nel 2002 per 10 milioni di euro a fronte di un valore stimato fra i 4 e i 5. Le difese, forti tra l'altro di un rapporto di Luca Ferrari, avvocato esperto in transazioni calcistiche, ribattono che è impossibile calcolare la quotazione di un giocatore in modo matematico, visto che i fattori da esaminare (età, stato di forma, rendimento, la simpatia di un allenatore, sintonia con i compagni) sono troppi e cambiano continuamente. I fatti presi in esame coprono un arco di tempo cominciano nel 2001 (ma per quell'anno sono prescritti) e il 2005, perché per il 2006 sembra che il falso in bilancio non abbia superato la soglia di punibilità.
Fonte: Ansa

martedì 16 dicembre 2008

Bilancio Udinese: dov’è la novità?

Nel documento contabile 2007/08 della società friulana emergono 33,7 milioni di plusvalenze calciatori che hanno consentito di ottenere un utile di 7,9 milioni: è una componente straordinaria comune a tutte le società italiane, che non dispongono degli altri tipi di entrate delle squadre inglesi. Essa ha compensato la gestione costi/ricavi in perdita per 17,7 milioni. La società friulana ha però «all’orizzonte un progetto “nuovo stadio”»

Se l’Udinese ha conseguito un utile di 7,9 milioni di euro nell’esercizio 2007/08 lo deve principalmente ai 33,7 milioni di plusvalenze calciatori: in quello precedente aveva chiuso in rosso per 6,3 milioni. Spulciando il bilancio depositato in Camera di Commercio della società friulana si nota infatti che la gestione ordinaria, ossia il conto costi/ricavi, si è conclusa con una perdita di 17,7 milioni. In essa si nota che nonostante l’aumento del valore della produzione (pari a 44,9 milioni) del 41%, i costi (ammontati a 62,6 milioni) sono lievitati del 22%. I proventi da cessione dei diritti (comunemente chiamati ancora “cartellini”) alle prestazioni dei giocatori, ossia la differenza positiva tra il valore netto di libro e il prezzo di vendita, hanno ovviato al rosso della gestione caratteristica. Essi sono stati correttamente inseriti nella voce “proventi e oneri straordinari”, secondo quanto stabilito dai criteri del Codice Civile: i diritti alle prestazioni dei calciatori sono beni della società e il ricavato per la loro alienazione rientra nelle voci straordinarie. Ma quel che è più importante è il calcolo totale di esse al netto dei 10,2 milioni di minusvalenze da alienazione: l’Udinese spiega nella relazione sulla gestione che esso «in questo esercizio»è «pari a euro 23,622 milioni contro i 10,632 milioni dello scorso esercizio». E chi sono i nomi dei calciatori e delle società a cui sono stati ceduti? Non è dato saperlo: nel documento contabile depositato in Camera di Commercio manca un prospetto di cessioni e acquisti. Vi è solo quello riepilogativo delle cifre delle immobilizzazioni immateriali con quelle dei «diritti pluriennali calciatori». L’agenzia Ansa, presente alla presentazione del bilancio del 27 novembre scorso, riporta che le plusvalenze riguardano soprattutto la «vendita di Iaquinta alla Juventus e di Muntari al Portsmouth».
Insomma, nulla di nuovo sotto il sole del mondo calcistico italiano che, al contrario di quello inglese e francese (come visto per Arsenal, Tottenham e Lione), ha ben poche fonti di ricavo per fronteggiare i costi elevati. Anche l’Udinese, come del resto tante altre società (si pensi al Bologna 2007/08, di recente esaminato, o alla Juventus degli anni della retrocessione in serie B), si è affida a una componente straordinaria del proprio bilancio per rafforzare i propri conti. C’è però una novità “all’inglese” per la società controllata dalla lussemburghese Gesapar: c’è «all’orizzonte un progetto “nuovo stadio” – si legge nella relazione sulla gestione - che crediamo possa essere sviluppato e concretizzato nel breve medio termine».
Oltre alle plusvalenze, c’è anche un’altra componente immancabile (questa volta però ordinaria) nei bilanci delle squadre, ossia i diritti tv: stando alla relazione sulla gestione, essi pesano per il 54% sui ricavi dell’Udinese e hanno raggiunto i 24,3 milioni (+41% sul 2006/07). A questa cifra va aggiunta la percentuale su diritti televisivi da squadre ospitanti pari a 6,3 milioni (+41%). L’Udinese sottolinea anche la «ripresa degli introiti da gare (+56% circa rispetto alla S.S. 06/07» che hanno superato (includendo campionato, Coppa Italia e altre gare) gli 1,6 milioni: nella relazione sulla gestione però si specifica che il forte incremento è dovuto al fatto che nella stagione precedente gli incassi «erano stati compressi e fortemente penalizzati dai drastici provvedimenti in materia di sicurezza previsti dal “decreto Pisanu” che avevano visto» l’Udinese «dover affrontare nella stagione 06/07 dieci partite a porte chiuse». Se sono in netto aumento del 27% le entrate da sponsorizzazioni, pari a 24,3 milioni, non sono evidenziate quelle da merchandising: probabilmente è un settore ancora da costruire. All'estero è invece una voce importante: ad esempio, il 24,7% dei ricavi operativi del Lione (38,5 milioni nel 2007/08) è costituito dallo sfruttamento commerciale del marchio tramite la vendita di magliette e gadgets vari, la produzione e la distribuzione di immagini, le licenze di esercizio, i viaggi, signing fees e altro.
Passando ai costi, il 67% di essi è composto da ammortamenti e svalutazioni, pari a 18,6 milioni (+7%), e da quelli per il personale, ammontati a 23,3 milioni (+15,43%). Il monte stipendi per i 46 tesserati (diminuiti di 4 unità rispetto all’anno precedente) ha raggiunto i 20,6 milioni con un aumento del 18%. Inoltre, la politica dell’individuazione di giovani talenti ha un prezzo elevato: nella nota integrativa si sottolinea l’incremento del 104% dei costi specifici tecnici (8,5 milioni) ossia quelli per le attività di scouting e osservazione dei calciatori. Riguardo agli stipendi dei cinque membri del consiglio di amministrazione, essi hanno ricevuto un ammontare complessivo di 147mila euro.
Riguardo allo stato patrimoniale, esso presenta uno squilibrio debiti-crediti per 23,4 milioni. Ciò è abbondantemente coperto dal patrimonio netto, ossia i mezzi propri, per 41,3 milioni. Lo stato debitorio complessivo è di 74,9 milioni, in calo del 12,75%. Al 30 giugno scorso i debiti col fisco, «tutti esigibili entro l’esercizio successivo» spiega l’Udinese nella nota integrativa, erano pari a 3,5 milioni in aumento dell’85%: gran parte di essi sono «ritenute Irpef su redditi lavoro dipendente» per 1,3 milioni e «debiti per Iva» pari a 1,6 milioni. Le somme dovute alle banche hanno invece toccato i 16 milioni (+1,2%). Infine, nel documento contabile le “zebrette” friulane fanno sapere che «si rimane ancora in attesa degli esiti derivanti dalla verifica fiscale (programma annuale 2007) iniziata l’8 gennaio 2007 dall’Agenzia delle Entrate, Direzione Regionale del Friuli Venezia Giulia».L’accertamento era «relativo al periodo d’imposta 1/07/2003-30/06/2004 ai fini delle imposte dirette – si legge nella nota integrativa – e anno 2004 ai fini degli obblighi del sostituto d’imposta e delle imposte indirette». L’operazione di verifica è stata interrotta il 14 febbraio 2007 « a seguito di perquisizione e sequestro di documenti vari della Guardia di Finanza, Nucleo di Polizia Tributaria di Udine nell’ambito del procedimento penale n.9674/04, sequestro ed indagini ad oggi ancora in corso». Il collegio sindacale informa nella sua relazione che la visita delle Fiamme Gialle è stata svolta su delega della Procura della Repubblica di Udine «in merito ad alcune operazioni di compravendita di giocatori».
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)

mercoledì 3 dicembre 2008

Bologna: due buone notizie dai conti 2007/08

La società ha ridotto la perdita a 560mila euro dai precedenti 7,4 milioni grazie ai proventi della gestione calciatori, in particolare dalle plusvalenze. Il presidente Francesca Menarini ha investito in 60mila azioni: un piccolo segnale confortante per il futuro aziendale
Due buone notizie arrivano dal bilancio 2007/08 del Bologna. Nella stagione della promozione dalla serie B alla A, si è registrata la riduzione del passivo di fine esercizio, passato a 560mila euro dai precedenti 7,4 milioni. Ciò è stato causato dalla gestione del parco calciatori. Infatti, i 10,6 milioni di plusvalenze calciatori (contro i 2,1 milioni del 2006/07) hanno irrobustito il valore della produzione (26,3 milioni, +33,6%): da sottolineare che per il Codice civile sono componenti straordinarie, poiché riguardano la cessione di beni societari, come sono appunto i diritti alle prestazioni dei giocatori, mentre per gli schemi Figc rientrano nel valore dei ricavi. A ciò bisogna aggiungere i 237mila euro per il prestito di calciatori. In questo modo è stato ridotto lo squilibrio con i costi da 6,4 a 3,5 milioni. Inoltre, ha contribuito alla riduzione della perdita finale la gestione finanziaria in attivo per 1,4 milioni, dovuta per la quasi totalità ai proventi netti conseguiti con la chiusura di alcune comproprietà. L’altra buona notizia riguarda i 60mila euro (pari all’1%) investiti direttamente dal presidente Francesca Menarini nel capitale sociale, il cui 99% è in mano all’Aktiva rilevata interamente la scorsa estate dall’azienda della sua famiglia, la Cogei Costruzioni, da Alfredo Cazzola. Un piccolo segnale che testimonia che la numero uno rossoblù crede nella società. Sicuramente più confortante di quanto affermato dalla Juventus, quotata a Piazza Affari, nel bilancio al 30 giugno scorso, in cui si evidenzia che il presidente Giovanni Cobolli Gigli e tutti i consiglieri di amministrazione non posseggono una sola azione della società. Sempre riguardo al capitale sociale, il verbale dell’assemblea dei soci del 27 ottobre scorso riporta che «i soci hanno sottoscritto integralmente l’aumento di capitale da euro 3.000.000, deliberato dall’assemblea dei soci in data 16 luglio 2008, con versamento contestuale del 25% pari a euro 750.000». Questo concreto sostegno dei soci ha portato il patrimonio netto a oltre 3,8 milioni.
Ora bisognerà vedere se gli amministratori riusciranno a portare in attivo (o quantomeno a ridurre ulteriormente il disavanzo) il conto costi/ricavi entro gennaio, mese in cui si svolge la seconda fase del calciomercato, per poter acquistare rinforzi per la rosa. Con la promozione nella massima serie la società ritiene possibile un aumento del valore della produzione poiché, è evidenziato nella relazione sulla gestione, «si stima un consistente aumento dei proventi da cessione dei diritti radiotelevisivi»: l’anno scorso ammontarono ad appena 338mila euro, in discesa dai precedenti 3 milioni poiché «non sono stati negoziati collettivamente – prosegue la relazione sulla gestione – dalla Lega Nazionale Professionisti, come per la precedente stagione». Riguardo ai costi nella relazione si prevede «un incremento cospicuo dei costi del personale, da ricondurre ai compensi previsti per i nuovi giocatori ed al compenso per alcuni giocatori, già presenti nella rosa del Bologna nella passata stagione, il cui contratto prevedeva la corresponsione di un diverso importo nel caso di disputa del campionato di serie A». Il testo sottolinea che «tali variazioni complessivamente dovrebbero comunque consentire una sensibile riduzione della perdita operativa».
Ritornando alle plusvalenze, si segnalano quelle ricavate dalle cessioni dei centrocampisti Meghni (3,5 milioni) e Loviso (500mila euro), dei difensori Albertazzi (2 milioni), Tedeschi (1,4), e Costa (2,7), dell’attaccante Fava Passaro (500mila euro).
Riguardo ai costi, essi hanno raggiunto i 29,8 milioni (+14.18%): il 53,4% è costituito da quelli per il personale passati da 14,5 a 15,6 milioni. Stando sempre alla relazione sulla gestione, l’incremento è «dovuto principalmente all’aumento dei costi del personale sportivo per premi riconosciuti a seguito della promozione in serie A, agli ammortamenti e alla minusvalenza generata dalla cessione del giocatore Danilevicius pari a 1,5 milioni di euro».
Lo stato patrimoniale presenta uno squilibrio tra debiti (17,4 milioni, +26%) e crediti (6,6 milioni, +186%) pari a 10,8 milioni. Nello stato debitorio si segnalano 1,34 milioni dovuti alle banche con un incremento del 9,2% rispetto all’anno precedente.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)

Nella foto, tratta da http://www.sport.it, la curva Andrea Costa dello stadio Comunale di Bologna Clicca e leggi la seconda parte I contenziosi del Bologna tra fisco e previdenza
http://www.wikio.it

il pallone in confusione

Registrazione n° 61 del 28 settembre 2009 presso il Tribunale di Napoli
Sede: corso Meridionale 11, 80143 Napoli
Editore e direttore responsabile: Marco Liguori

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