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giovedì 6 marzo 2008

derivati sull'Adige

LiberoMercato 7 novembre 2007

Swap anche nel calcio
Il caso del Verona


Marco Liguori
Clamoroso al Bentegodi, spuntano i derivati nel bilancio dell’Hellas Verona, in profonda crisi dopo essere precipitato all’ultimo posto del girone A della C1. Nella nota integrativa dell’ultimo bilancio disponibile in Camera di Commercio della società calcistica (2005/06, quando militava in B), firmato dall’ex presidente Giambattista Pastorello, è riportato un "contratto di Irs (Interest rate swap) variabile protetto" per un importo di 4 milioni di euro. La scadenza del derivato, sottoscritto con Unicredit, è fissata per l’11/2/2013: il testo riporta che "la valutazione mark to market dei predetti contratti" al 30 giugno 2006 è negativa per 775.700 euro. Nel documento è specificato che tale somma è stata coperta con un "fondo rischi per derivati, stanziato per la prima volta nel bilancio dell’esercizio 2003/2004, che accoglie l’onere derivante dalla valutazione in base ai tassi esistenti al 30/6/2006 dei contratti derivati stipulati dalla società". Nella tabella del fondo rischi, vi è specificato alla voce "fondo rischi per derivati" il saldo al 30 giugno 2005 per 449.882 euro: in seguito, dopo un accantonamento per 336.771 euro e un utilizzo per 10.953 euro, il saldo copre la passività di oltre 775mila euro dell’Irs.
Ma perché è stato sottoscritto il derivato? La spiegazione la fornisce la relazione sulla gestione del bilancio chiusosi con una perdita di 5,15 milioni e un patrimonio netto negativo di 2,68 milioni. In essa si legge che "la gestione finanziaria mostra un saldo negativo di circa 805mila euro dovuta principalmente al ricorso al mercato bancario e finanziario e all’accantonamento a fronte della perdita insita nel contratto derivato di Irs detenuto dalla società". Nella relazione è specificato che "tale contratto non è stato sottoscritto con finalità di copertura sul rischio di rialzo del tasso d’interesse, ma va letto in combinazione con un’operazione nel 2000/2001, quando si pensava ad un rialzo dei tassi e in realtà si era poi verificato un ribasso; per coprire la perdita generata da quella operazione si è posto in essere questa con l’obiettivo di minimizzare la perdita". Sempre al 30 giugno 2006, il Verona presentava un debito verso banche di 3,27 milioni: 1,5 milioni con Unicredit, 1,14 milioni con Banca Agricola Mantovana e 625mila con la Popolare di Vicenza.
La visura soci del Verona riporta ancora come socio di riferimento la P&P Sport Invest. In realtà, secondo il verbale di assemblea del 21 dicembre 2006 in cui è stata deliberata la copertura della perdita, era presente Pietro Arvedi d’Emilei "in qualità di amministratore unico della Arilicense srl" che possiede l’80% della società, ora anche amministratore unico del Verona. Secondo il bilancio al 31/12/06 della Arilicense, posseduta al 99,81% da d’Emilei, "il prezzo di acquisto" della quota "è stato fissato per euro 6950000". La Arilicense ha chiuso l’esercizio con una perdita di oltre 127mila euro: la voce "valore della produzione" è uguale a zero, mentre la differenza con i costi è negativa per quasi 22mila euro. La voce "debiti con le banche" presenta una somma di 5,35 milioni, tutta nei confronti di Unicredit Banca d’Impresa.

la finanza della Leonessa

Liberomercato 27 febbraio 2008 pagina 12

Calcio & finanza

Tre derivati con Unicredit
per il Brescia Calcio


Bilancio sotto di 8 milioni

Marco Liguori

Dopo il Verona (Liberomercato del 7 novembre scorso) anche il Brescia Calcio ha utilizzato i derivati. Nel bilancio al 30 giugno 2007 depositato in Camera di Commercio della società guidata dall’amministratore unico Luigi Corioni, militante nel campionato di serie B, vi sono tre contratti. Nel documento non si accenna alla banca con cui sono state svolte le operazioni, inserite alla voce “conti d’ordine”. Liberomercato ha contattato Attilia Ferrari, procuratore speciale delle “rondinelle”: il dirigente ha spiegato che l’istituto in questione «è Unicredit Banca». Nella tabella collocata nella nota integrativa è sottolineato che è stato sottoscritto un “sunrise swap” il 20 giugno 2003, con scadenza al prossimo 24 giugno, per un importo di 11,5 milioni di euro. Il secondo derivato è un “knock in forward” stipulato il 26 luglio 2005 per un valore di un milione di dollari Usa, con scadenza al 16 giugno prossimo. In questo giorno terminerà il “currency option”, anch’esso per un milione di dollari, firmato dal Brescia sempre il 26 luglio di tre anni fa. Al contrario delle operazioni poste in essere dal Verona, la valutazione mark to market, ossia il costo nominale di mercato al 30 giugno, risulta essere positiva per il “sunrise swap” per oltre 456mila euro e per il “knock in forward” per una cifra di poco superiore alle 382mila euro. Soltanto il “currency option” è in perdita per poco più di 19mila euro. Secondo la nota integrativa «il valore nozionale dei derivati in essere consiste in euro 11.500.000 ed in dollari 2.000.000, il cui fair value in estinzione al 30 giugno 2007 era pari a euro 1.480.933». Sempre nel testo si spiega che i derivati sono stati «utilizzati con finalità di copertura rischio cambio». Nella gestione finanziaria del conto economico, negativa per 1,57 milioni (-1,97 milioni del 2005/06), si nota un rosso per 1,16 milioni per interessi e altri oneri finanziari e 478mila euro per perdite su cambi. La società specifica che queste ultime «sono state tutte realizzate e sono pertanto di competenza diretta dell’esercizio».
Il bilancio 2006/07 si è concluso con una perdita di 8,26 milioni: in precedenza era di 751mila euro. La motivazione dell’incremento è riportata nella relazione sulla gestione: «non aver ceduto nel corso dell’annata 2006/07 i calciatori più importanti e richiesti dal mercato per poter mantenere una squadra competitiva» per poter puntare nel 2007/08 alla «promozione in serie A». I ricavi, pari a 15 milioni (+31,30%), sono stati inferiori ai costi, ammontati a 21,76 milioni (-6,1%), per 6,7 milioni: dato in discesa dagli 11,7 milioni del 2005/06. Al conto economico mancano i 13,4 milioni di plusvalenze calciatori realizzate al 30 giugno 2006: nello scorso esercizio hanno raggiunto appena i 510mila euro, con le cessioni di Santoni allo Spezia (500mila euro), Settembrino al Carpenedolo (10mila) e Pezzana al Siena (290 euro). I proventi tv (5,2 milioni) sono aumentati oltre un milione. Tra i costi si segnala il drastico calo di 1,06 milioni dei salari e stipendi (8,2 milioni).
Riguardo allo stato patrimoniale i crediti, pari a 18 milioni, hanno superato i debiti, pari a 17,6 milioni. Tra questi si nota il forte incremento di quelli con le banche, passati da 1,97 a 4,58 milioni. Il Brescia ha illustrato i rapporti con la controllante al 95% Brescia Service (il rimanente è di Corioni), e con la capogruppo Sportinvest (controllata da Nazionale Fiduciaria e Solofid Fiduciaria). Con la prima possiede debiti per finanziamenti postergati per 3,8 milioni e crediti commerciali per 11,7 milioni derivanti dalla cessione del marchio avvenuta nel 2005. Invece con Sportinvest ha un debito finanziario di 1,12 milioni.

Se il centenario vuol dire solo lucrare

Questa lettera è l'ennesima dimostrazione delle storture dell'era del calcio a scopo di lucro, inaugurata con la legge Veltroni (pardon, approvata d'urgenza con Decreto Legge) nel 1996. In base a questa legge è stato stabilito il principio cardine che tutto va pagato, anche le maglie: ciò vale anche (e soprattutto) per i tifosi.
Se l'Inter avesse prestato le maglie del centenario per una partita di calcio dei tifosi nerazzurri dei Muratidentro con quelli del Liverpool sarebbe stato un bel gesto: anzi, uno dei modi migliori di festeggiare la ricorrenza della nascita della "Beneamata". Sarebbe stata l'occasione per "benedire", magari attraverso una grande rilevanza d'immagine per il gesto fatto dal club, questa iniziativa di amicizia tra i tifosi: in fondo il calcio è un'occasione per le persone di conoscersi. Ciò sarebbe stato anche un riconoscimento verso i propri sostenitori che pagano ogni stagione i biglietti e agli abbonamenti per le pay tv e lo stadio. Invece no: la società non ha voluto prestare le proprie maglie per una sola serata. L'incontro è per lunedì prossimo: l'Inter può ancora ripensarci. 

Aggiornamento 7 marzo 2008
Luca Renoldi mi ha scritto, evidenziando che oggi pomeriggio l'Inter consegnerà in regalo ai tifosi di Muratidentro le maglie della Champions League dell'anno scorso per la partita con i supporters del Liverpool. La società ha compiuto un gesto molto importante, in coincidenza con il proprio "giubileo" del Centenario. Il gruppo Muratidentro ringrazia per l'interessamento la responsabile commerciale nerazzurra Katia Bassi.


caro Marco,
Ecco che ci risiamo. mentre un InterClub di Milano, organizza una partita di calcio tra una selezione di Inter Club Milanesi ed una squdra di tifosi del Liverpool, così per vivere il calcio in modo rilassato e in amicizia e si preoccupa di trovare il campo, gli arbitri e la copertura finanziaria per questa iniziativa...ecco mentre avviene tutto questo l'Inter, l'FC Internazionale alla quale erano state chieste con la formula del prestito, le maglie del centenario per disputare questa partita contro i rivali inglesi, non trova di meglio che comunicare attraverso un proprio dirigente: "... purtroppo la residua disponibilità di maglie sia del centenario che nerazzurre sarà tutta impiegata per le numerosissime iniziative previste per le celebrazioni della ricorrenza."
Beh immagino che a margine dei festeggiamenti ci siano decine di partite ad esempio tra i VIPS meneghini e quelli della Mersey; o che ogni personalità invitata alla festa riceverà una maglia del centenario, o che tutte le magliette del centenario con la data di fondazione errata messe in vendita con l'approvazione di qualche sprovveduto dirigente di Via Durini siano tutte finite in qualche inceneritore...immagino tutto questo, però credo che sia un'ennesima occasione persa.
A questo riguardo qualora l'Inter dovesse passare il turno di CL, sono già al lavoro per organizzare con la squadra dei tifosi dei prossimi avversari, una sfida in perfetto stile Rollerball, il film degli anni 70 diretto da Norman Jewinson nel quale due squadre rivali si menavano di santa ragione su una pista di pattinaggio con il solo scopo di sfogare la propria violenza repressa.
Probabilmente questa nuova iniziativa avrà il giusto risalto e l'apprezzamento di Brand e e Case Rosse, di registi e di fotografi...insomma di margnuffoni vari.
La partita comunque si farà ugualmente, si giocherà alle ore 21 di lunedì 10 marzo al centro sportivo Baggio 2^ in Via Olivieri 11 a Milano i tifosi della beneamata indosseranno le proprie maglie nerazzurre quelle che ognuno di loro custodisce negli armadi per i grandi eventi, per le grandi occasioni. Peccato però che indossandole per questa partita non potranno la sera del giorno successivo sfoggiarle sugli spalti di San Siro.

Luca Renoldi

IC Muratidentro

mercoledì 5 marzo 2008

Quant'è sempre bello rateizzare

Liberomercato 5 marzo 2008 pagina 8

Deve all’erario 6,24 milioni

Anche il Chievo spalma il debito con il fisco

Marco Liguori
Anche il Chievo Verona ha scoperto quant’è bello rateizzare i debiti con il fisco. La società veneta nel bilancio 2006/07, coincidente con l’ultima stagione trascorsa in serie A e chiuso con una perdita di 6,38 milioni di euro (utile di 385mila euro nel 2005/06) e un patrimonio netto di 9 milioni (precedenti 15,1 milioni), presenta debiti complessivi per 33,27 milioni (-1%), di cui 6,24 milioni (-13,11%) con il fisco. Nella nota integrativa si spiega che quest’ultima voce "è composta da debiti verso l’erario per l’Iva per euro 861.493" e "per Iva rateizzata entro l’esercizio successivo per euro 1.265.762 e per euro 1.518.915 oltre l’esercizio successivo". In totale 2,78 milioni "rateizzati grazie a una transazione raggiunta con l’Agenzia delle Entrate a marzo 2007". In aggiunta, ci sono "debiti verso l’erario per Irap e sanzioni Iva pari a euro 651.927" che "sono stati rateizzati grazie a una transazione raggiunta con l’Agenzia delle Entrate ad ottobre 2006". Sempre nella nota integrativa si legge che oltre alle dilazioni, il club presieduto da Luca Campedelli presenta altre somme dovute "per le ritenute Irpef effettuate sui lavoratori dipendenti pari a euro 1.278.531, per altre ritenute d’acconto per euro 16.708" e "per il debito per l’Irap per euro 646.045". Gli "asini volanti" aggiungono che la cifra dovuta per questo importo "include le eventuali sanzioni il cui valore è stato accantonato al fondo rischi diversi". Quest’ultimo ammonta a circa 99mila euro, su un totale fondo rischi di 818mila euro.
Tornando allo stato debitorio, esso ha sovrastato i crediti (13,60 milioni, +17,1%) per 19,7 milioni. In esso spiccano i 10,7 milioni dovuti agli istituti di credito: nei "proventi e oneri finanziari" sono registrati interessi passivi bancari per 810mila euro su un totale di 1,09 milioni. La voce "altri debiti" ammonta a 5,19 milioni: 1,9 milioni verso società di factoring per "anticipazioni del credito verso Lega per i trasferimenti dei calciatori" e "da debiti verso dipendenti per le competenze maturate per euro 3.050.184". Inoltre, esisteva un debito di 1,14 milioni con la controllata Chievo Verona Servizi, a cui sono stati ceduti i marchi a fine giugno 2005 con una plusvalenza di 10,07 milioni.
Nella relazione sulla gestione la società evidenzia l’ammortamento di 9,43 milioni, contabilizzato negli oneri straordinari, che ha estinto la passività relativa alla legge 27/2003 "spalma-ammortamenti". "In assenza di questa partita straordinaria – si legge nel testo – il bilancio della società al 30 giugno avrebbe riportato un utile di esercizio superiore ai 3 milioni". La gestione straordinaria del conto economico è positiva per 2,6 milioni grazie a ben 11,14 milioni di plusvalenze da cessioni calciatori: la società non ha fornito i nomi. Invece, quella caratteristica è in rosso per 7,4 milioni nonostante i ricavi (31 milioni) siano cresciuti del 5%. Tra essi si nota un calo di un milione per quelli da gare, mentre i proventi della Lega Calcio sono aumentati di 1,9 milioni come anche la voce "altri proventi" per 1,02 milioni: il Chievo non li specifica, ma potrebbero riferirsi in parte al turno preliminare di Champions League, conclusosi con l’eliminazione dal Levski Sofia. Immutati i diritti tv a 15,8 milioni. I costi (38,4 milioni) sono lievitati del 31%: gli stipendi (17,4 milioni) sono cresciuti di 4,13 milioni, mentre l’incremento dei servizi è di 1,6 milioni. Tra questi, 838mila euro per adeguamento dello stadio alla normativa sulla sicurezza.

lunedì 3 marzo 2008

Mancini rinuncia, Lavezzi galoppa e il Napoli ringrazia

Senza togliere meriti alla formazione azzurra, l'Inter ha lasciato completamente giocare l'avversario, costruendo poche palle gol. Tra una settimana c'è il Liverpool: riuscirà l'allenatore a svegliare la sua squadra dal suo gioco da "bella addormentata"?

Marco Liguori

Il Napoli ha riaperto il campionato? No, questo prodigio lo ha compiuto l’allenatore dell’Inter, Roberto Mancini, con una sola parola: rinuncio. Senza ovviamente togliere alcun merito alla prestazione della squadra azzurra, vittoriosa nel suo San Paolo (pieno di tifo e calore fondamentali per le riprese tv: capito cari presidenti?) per 1 a 0, in particolare all’inesauribile Lavezzi, al razionale Hamsik, ai lanci di Gargano, alla prestazione maiuscola di Mannini sulla fascia e di Santacroce in difesa. A ciò bisogna aggiungere che il 3-5-2 di Reya è insostituibile: se l’allenatore napoletano sa sole giocare così, va benissimo. E’ un modulo che si è dimostrato ancora una volta efficace con i suoi ripetuti contropiede: un’arma che, dopo Juventus e Roma (che domenica prossima sarà di scena a Fuorigrotta), si è rivelata micidiale anche contro la statica difesa dell’Inter.
Tornando a Mancini, questi ha commesso il più grave errore nella formazione. E’ vero che ha dovuto raschiare il fondo del barile della sua rosa di calciatori: ma aveva ancora uomini di classe e perciò maggiormente utili al proprio gioco. E invece ha alzato bandiera bianca davanti alla gioiosa macchina da guerra napoletana, che, se ha un suo tallone di Achille ben conosciuto: la difesa, che con le sue 40 reti subite (al pari di Atalanta e Palermo e migliore solo di Parma e Cagliari) non è certo brillante. Ma Mancini ha voluto gettare nella mischia l’inesperto Balotelli (il ragazzo ha tanta buona volontà, ma non può essere bruciato in partite delicate come quella di Napoli) e il titubante Maniche (decisamente poco utile alla manovra interista), adottando di fatto un 4-5-1 poco incisivo che ha lasciato grandi spazi nella pampa alle cavalcate di Lavezzi (con tanto di bolas, a mò di gaucho) e compagni. Se a queste mosse aggiungiamo la serata poco felice di Pelè, Vierà, Figo e Suazo, unita al tentativo goffo e maldestro nel primo tempo di Materazzi di buttare la palla alle spalle del suo portiere Julio Cesar, si capisce che il mix è risultato fatale. L’allenatore nerazzurro ha dunque voluto lasciare in panchina Crespo e Zanetti. Il primo dei due argentini avrebbe potuto in difficoltà la difesa partenopea per la sua maggiore esperienza. L’altro avrebbe potuto rinforzare un centrocampo che si è dimostrato asfittico di idee e incapace di arginare la manovra veloce dei partenopei. Il loro ingresso nel secondo tempo ha cambiato poco: la confusione e il marasma regnavano già sovrani nella formazione milanese. Lo si nota anche dal risicato numero di tiri in porta: nel primo tempo l’Inter ha tirato nello specchio una sola volta con Suazo su passaggio di Maicon e una seconda grazie all’azione solitaria di quest’ultimo con tiro finito sull’esterno della rete. Nel secondo tempo nulla. Insomma, sembra proprio che sia terminata la benzina alla Ferrari nerazzurra: il peggio è che è finita con i rincalzi a disposizione di Mancini. A proposito, in panchina a Napoli c’era Stankovic: avrebbe potuto essere collocato in campo nel secondo tempo, quando ormai occorreva giocare il tutto per tutto. Ma forse ormai non c’era più nulla da fare: l’allenatore campione d’Italia ha forse compreso che dalla sua squadra non poteva pretendere di più. E su tutto ciò grava l’ombra della gara di ritorno del Liverpool: se l’Inter continuerà a giocare come la "bella addormentata" si ritrova fuori dalla Champions League in un amen.
Un’ultima osservazione sull’arbitraggio di Rizzoli: il fallo da rigore di Julio Cesar su Gargano avrebbe dovuto essere rivisto alla moviola per notare che l’intervento era sulla palla prima ancora che sul piede del centrocampista napoletano. Sono sfuggiti al direttore di gara i ripetuti falli di Santacroce e quelli di Vieirà: sul finire, ha cominciato a tirare fuori il cartellino giallo a volontà sull’onda di un chiaro nervosismo. Occorrerebbe la moviola in campo con l’uso, come si fa nel basket, limitato a due volte nel corso della partita. Ma su questa proposta il numero uno della Fifa, Joseph Sepp Blatter, non ci vuole proprio sentire.

sabato 1 marzo 2008

Morte, perché c'hai fatta sí gran guerra?


Cara Maria Rosa,
anzi...cara Milla
ho voluto ricordarti così, parafrasando il titolo di una celebre poesia del poeta medioevale Giacomino Pugliese: «Morte, perché c'hai fatta sí gran guerra?»
Da ieri non ci sei più: la morte ha portato via silenziosamente il nostro piccolo sole e "c'ha fatta sí gran guerra".
Nessuno dei tuoi amici vuole ancora crederci: se ne è andata per sempre la creatrice di http://www.xpeople.org/, nel giorno stesso in cui questa messaggeria ha cessato di esistere. Avevi creato assieme a Dan "Alkemy" un formidabile strumento che ha permesso di conoscere tanti di noi, residenti in tante città diverse, ma uniti nel desiderio di socializzare. E non a caso amavi il tema di Hair: "Let the sunshine, Let the sunshine in" lascia entrare la luce del sole splendente...e quel sole che animava Xpeople eri tu, piena di gioia di vivere e di entusiasmo. E ancor di più amavi l'altra canzone di Hair, Acquarius, la canzone dell'amicizia e della pace: l'associazione che gestiva il sito si chiamava così, un sogno di libertà finto purtroppo dopo soli sette anni, a cui tu avevi lavorato sinceramente con tanta, tantissima passione.
Domani pomeriggio noi tutti saremo nella tua città a darti l'ultimo saluto. Ma voglio bandire qualsiasi retorica: di sicuro, mi fulmineresti giustamente con una delle tue battute in dialetto bergamasco. Non eri, anzi, non sei il tipo da chiacchiere e frasi di circostanza. Voglio salutarti e ricordarti con le due tue canzoni preferite...ciao Milla

Hair - Let The Sunshine In / The Flesh Failures
We Starve-look at one another short of breath
Walking proudly in our winter coats
Wearing smells from laboratories

Facing a dying nation of moving paper fantasy
Listening for the new told lies
With supreme visions of lonely tunes

Somewhere inside something there is a rush of greatness
Who knows what stands in front of our lives
I fashion my future on films in space
Silence tells me secretly
Everything; Everything....

Manchester England, England
Across the Atlantic Sea...
And I'm a genius genius,I believe in God
And I believe that God
Believes in Claude
That's me, that's me... that's me...
The rest is silence...the rest is silence...

We Starve-look at one another short of breath
Walking proudly in our winter coats
Wearing smells from laboratories

Facing a dying nation of moving paper fantasy
Listening for the new told lies
With supreme visions of lonely tunes

Singing our space songs on a spider web sitar
Life is around you and in you
Answer from Timothy Leary deary

Let the sunshine
Let the sunshine in
The sunshine in

Let the sunshine
Let the sunshine in
The sunshine in

Let the sunshine
Let the sunshine in
The sunshine in

Aquarius
When the moon is in the Seventh House
and Jupiter aligns with Mars
Then peace will guide the planets
And love will steer the stars
This is the dawning of the age of Aquarius
The age of Aquarius
Aquarius! Aquarius!
Harmony and understanding
Sympathy and trust abounding
No more falsehoods or derisions
Golden living dreams of visions
Mystic crystal revelation
And the mind's true liberation
Aquarius! Aquarius!

When the moon is in the Seventh Houseand
Jupiter aligns with Mars
Then peace will guide the planets
And love will steer the stars
This is the dawning of the age of Aquarius
The age of Aquarius
Aquarius! Aquarius!
As our hearts go beating through the night
We dance unto the dawn of day
To be the bearers of the water
Our light will lead the way

We are the spirit of the age of Aquarius
The age of Aquarius
Aquarius! Aquarius!

Harmony and understanding
Sympathy and trust abounding
Angelic illumination
Rising fiery constellation
Travelling our starry courses
Guided by the cosmic forces
Oh, care for us; Aquarius

Let the sunshine
Let the sunshine in
The sunshine in

Let the sunshine
Let the sunshine in
The sunshine in

Let the sunshine
Let the sunshine in
The sunshine in

il biglietto verde sempre più debole: tempi duri per l'Europa

Liberomercato 1 marzo 2008

Euro da record?
Contro il dollaro non è ai massimi

Ieri la moneta unica ha toccato quota 1,5239 sul biglietto verde. Per gli analisti salirà ancora

Marco Liguori

L’euro ha collezionato ieri l’ennesimo massimo storico sul dollaro. La nostra divisa ha toccato quota 1,5239 sul biglietto verde d’oltreoceano, in deciso aumento rispetto a 1,5194 di giovedì scorso. Sulle quotazioni hanno pesato ancora le attese di un consistente taglio del tasso ufficiale di riferimento da parte della Federal Reserve. Le prese di profitto scattate nel pomeriggio hanno portato il cambio a calare dello 0,16% rispetto al record della mattinata, giungendo nell’area compresa tra 1,5170-1,5173. Molti esperti prevedono un ulteriore apprezzamento per la divisa unica dopo i dati resi noti ieri sull'inflazione europea, confermata a gennaio al 3,2%, stanno rafforzando la convinzione che la Bce giovedì prossimo lascerà invariati i tassi d'interesse. "Considerato lo scenario macroeconomico che vede gli Stati Uniti – spiega Duilio Parise, chief analyst dello Studio Ciesse – in forte fase di rallentamento e la possibilità dell’ennesimo taglio dei tassi da parte della Fed, mentre in Europa la Bce dovrebbe ancora ancorarli al 4%, tutto ciò dovrebbe alimentare la speculazione contro il dollaro. Di conseguenza, l’euro dovrebbe portarsi, in un periodo compreso tra uno e tre mesi, nell’area compresa tra 1,5860 e 1,60". Dopo il raggiungimento di questo livello "si dovrebbe assistere a un rafforzamento del biglietto verde, che dovrebbe riportarsi verso 1,43-1,45" prosegue Parise, "e ciò dovrebbe continuare per un periodo compreso tra quattro e sei mesi". L’analista sottolinea però un aspetto molto importante. "Bisognerà che gli operatori diano molta attenzione alla soglia psicologica posta attorno a 1,60-1,61 dollari, poiché nel caso in cui fosse superata, la fase di rafforzamento dell’euro sul dollaro potrebbe proseguire a lungo".
Nonostante questo scenario poco favorevole al dollaro, la prossima settimana sarà decisiva per verificare la sua effettiva debolezza. "L’analisi tecnica del cross tra la nostra divisa e quella americana – afferma Parise – presenta un supporto importante posto attorno a 1,4770-1,4790 dollari. Se dovesse essere rotto da un eventuale trend al ribasso, potrebbe verificarsi in anticipo la fase di rafforzamento del biglietto verde d’oltreoceano".
Riguardo alle scelte operative, nello scenario attuale le aziende esportatrici di beni si troveranno in difficoltà. "Di conseguenza, esse dovranno effettuare una serie di vendite di dollari a termine per coprirsi dal possibile deprezzamento della valuta americana. Vanno sospese nel caso in cui se dovesse raggiungere il supporto posto tra 1,4770-1,4790". Invece, le imprese importatrici "dovranno svolgere acquisti a termine solo se è al disopra del suddetto supporto". Queste operazioni dovranno essere compiute "anche nel caso in cui il cross euro/dollaro raggiunga l’area 1,58-1,60" conclude Parise.
http://www.wikio.it

il pallone in confusione

Registrazione n° 61 del 28 settembre 2009 presso il Tribunale di Napoli
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