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domenica 18 maggio 2008

Risultati sondaggio: chi vincerà lo scudetto?

Secondo gli oltre 100 votanti l'Inter sarà campione d'Italia.
Ecco il risultato del sondaggio:
Chi vincerà lo scudetto 2007-2008?
Inter 55%
Roma 44%

Adesso il verdetto spetta al campo...buon divertimento a tutti!

sabato 17 maggio 2008

Ridere sul "dramma" del calcio/2

Questi sono due lanci dell'Adnkronos di oggi riguardo a un primario psichiatra dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano, che dà alcuni consigli all'Inter.

ADNK (SPR) - 17/05/2008 - 14.33.00
CALCIO: LO PSICHIATRA ALL'INTER, NON PERDA LA TESTA E RIMANGA UNITA
ZCZC ADN0396 5 SPR 0 RTX SCA NAZ RLO CALCIO: LO PSICHIATRA ALL'INTER, NON PERDA LA TESTA E RIMANGA UNITA = STOP ALLE POLEMICHE, OGNI ENERGIA VA USATA PER LA VITTORIA
Milano, 17 mag. - (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Gatti neri, intercettazioni sospette e giallorossi 'ai talloni'. L'Inter si prepara a giocarsi il sedicesimo scudetto negli ultimi 90 minuti di campionato e tra mille pressioni. "Polemiche insidiose che rischiano di creare ulteriori lacerazioni, rubando energie preziose da convogliare invece nella conquista della vittoria". Alla vigilia del big match di Parma, scende in campo anche lo psichiatra: "Il consiglio che posso dare ai nerazzurri e' di non perdere la calma e restare uniti - spiega all'ADNKRONOS SALUTE Claudio Mencacci, capo del Dipartimento di Salute mentale dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano - Devono rimanere lucidi e concentrati fino all'ultimo secondo di gara". Senza cedere alla paura di fallire, perche' "e' proprio nei momenti critici, quando tutto sembra perduto, che subentra una forza inattesa: la forza di usare al meglio le proprie risorse", aggiunge lo psichiatra, o nell'ipotesi peggiore, la forza della disperazione. Nato a Siena, ma meneghino di adozione, Mencacci non nasconde un cuore rossonero. "Mi descrivono come amante delle due ruote, del Milan e dei cani - sottolinea lo psichiatra - Ma in questi ultimi anni anche dei gatti, pure di quelli neri", sorride l'esperto dopo il giallo della Pinetina e dell'investimento scaramantico imputato a Figo. (segue) (Sal/Pn/Adnkronos) 17-MAG-08 14:32 NNNN

ADNK (SPR) - 17/05/2008 - 14.40.00CALCIO: LO PSICHIATRA ALL'INTER, NON PERDA LA TESTA E RIMANGA UNITA (2)
ZCZC ADN0404 5 SPR 0 RTX SCA NAZ RLO CALCIO: LO PSICHIATRA ALL'INTER, NON PERDA LA TESTA E RIMANGA UNITA (2) = (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Analizzando la parabola del team di Mancini, che poteva chiudere il campionato con tre domeniche d'anticipo, Mencacci chiama in causa un insieme di fattori: Un po' di "paura di vincere" e forse "l'illusione" di una vittoria sulla carta ormai sicura. "Ma nello sport, e non solo, non esistono gli eserciti baldanzosi - avverte lo specialista - Non bisogna mai dare niente per scontato". Quando si vince una battaglia bisogna sempre ricordare che si puo' anche perdere la guerra, e che "il valore vero e' la capacita' di tenere sulla lunga distanza". Come a scuola, come sul lavoro e come in amore. "Sempre", ribadisce Mencacci. Che conclude con un monito: "Un buon team, sportivo o meno, non deve mai dimenticare la dimensione di gruppo". Insomma, il suggerimento alla squadra e' proprio quello di "fare piu' squadra". (Sal/Pn/Adnkronos) 17-MAG-08 14:40 NNNN

Ridere sul "dramma" del calcio/1

In questo post vi sono i tre esilaranti articoli pubblicati stamattina su "Il Riformista". Costituiscono un modo intelligente e simpatico di ridere sul "dramma" del calcio e dello scudetto che sarà assegnato domani: finora si è ascoltato nei dibattiti sulle tv private che in tanti hanno storto il naso, la bocca e persino le orecchie alla divertente triade di articoli del giornale diretto da Antonio Polito. Eppure, anche un bambino noterebbe che sono una garbata presa in giro con le intercettazioni telefoniche fasulle e i rumors sulla vendita della Roma altrettanto tarocchi.
Ma la "sacralità" del calcio non deve essere in alcun modo messa in discussione. Domani, nei due "anfiteatri" del Tardini di Parma e del Massimino di Catania andranno in scena le due "tragedie" dell'italica pedata: Parma-Inter e Catania-Roma.
Il mondo del calcio non ha saputo cogliere l'ironia di questi pezzi: forse anche questo è un segnale del pallone in confusione.

http://www.ilriformista.it/
Il RIFORMISTA 17/5/2008

E SE DOMANI I nerazzurri vincono il campionato, qualcuno potrebbe portarglielo via
L'INTER APPESA A UN PM
Siamo in grado di anticipare le più recenti conversazioni intercettate tra Domenico Brescia, il sarto da ieri in custodia cautelare con l'accusa di traffico di stupefacenti, e numerosi tesserati dell'Inter. Alcune di queste conversazioni sono già allo studio dell'Ufficio Indagini della Federcalcio, che potrebbe anche sovvertire il risultato del campo di domani. I ciuffi/1 Conversazione del 12/03/2008. Mancini e Brescia parlano di un sottocollo di giacca da accorciare. Poi si cambia argomento.
Brescia: "Allora domenica quanti ciuffi mi porti?"
Mancini: "Tre"Brescia: "Posso dirlo a ***?"
Mancini: "Tranquillo"Secondo gli inquirenti i ciuffi rappresentano il numero di gol previsti per la partita Inter-Palermo del 16-03-2008, poi finita 2-1 per l'Inter.
I ciuffi/2 Conversazione intercettata il 28/03/2008. Mancini chiama Brescia per ordinare un maglioncino verde pistacchio in seta e cachemire. Quindi si parla di Lazio-Inter.
Brescia: "Lo fai giocare Viera?"
Mancini: "No, il paralitico no. È un… [incomprensibile]"
Brescia: "Mi ha detto Sinisa che si fa un ciuffo per uno"
Mancini: "Se lo dice lui…".Per gli inquirenti il riferimento è al risultato previsto per Lazio-Inter del giorno dopo, che termina 1-1.
L'orologio Conversazione del 24-03-2008. Brescia chiama Materazzi e gli offre un orologio.
Brescia: "C'ho per le mani un Vacheron anni Cinquanta. Te lo do per quattromila. Interessa?".
Materazzi: "Un Va che?".
Brescia: "Lascia stare, glielo rifilo al Mancio".
La sciarpetta Conversazione intercettata il 5-04-2008. Brescia chiama Mancini e si informa sulla formazione per Atalanta-Inter del giorno dopo. Poi cambia discorso.
Brescia: "Notizie di qualche sciarpetta?"
Mancini: "Ne vende una un amico di Siena"
Brescia: "Vende o già venduta?"
Mancini: "Venduta"
Per gli inquirenti la sciarpetta indica una partita dal risultato già concordato e il riferimento sarebbe a Siena-Udinese, poi finita 1-1.
I vasetti Conversazione intercettata il 12-04-2008. Mancini chiama Brescia.
Mancini: "Mi servono con urgenza due vasetti".Gli inquirenti hanno sospettato che dietro i "vasetti" potesse nascondersi un altro messaggio in codice, ma pare che Mancini si riferisca proprio a due vasetti di crema idratante.
Sei amiche dopo il Liverpool Conversazione dell'11-03-2008.L'Inter è appena stata eliminata dal Liverpool in Champions League. Mihajlovic chiama Brescia.
Mihajlovic: "Ciao Dome, stasera c'è bisogno di divertirsi un po'".
Brescia: "Che partita di merda. Ti mando le amiche dell'altra volta? Quanti siete?".
Mihajlovic: "Io, Salsa (Salsano, ndr ) e Dejan (Stankovic, ndr )"
Brescia: "Bastano sei?"I due si risentono poco dopo, perché Mancini ha annunciato la sua intenzione di lasciare la panchina dell'Inter a fine stagione.
Mihajlovic: "Dome, ferma tutto. Hai sentito Mancini? Moratti è un stronzo (sic). Qui è un casino, ci sentiamo domani"
Brescia: "Eh, ma è un casino pure per me, come faccio?…"
Mihajlovic: "Mandale tutte a casa di Spillo"
L'Aston Martin Conversazione del 4-04-2008. Brescia chiama Materazzi e gli offre un'auto.
Brescia: "C'ho un Aston Martin DB7 Vantage V12 che vien via per 70 mila".
Materazzi: "Asto che?"
Brescia: "Vabbè, chiamo Zanetti".
L'amico e il fisco Conversazione intercettata il 30-04-2008. Mancini chiama Brescia.
Mancini: "Ma che fine ha fatto ***?" (il Mancio fa il nome di un altro pregiudicato, ndr )
Brescia: "Gli è arrivata un cartella dal fisco di 12 milioni di euro".Mancini: "Ma quando? Gliel'avevo detto di aspettare che tornava Tremonti...".

UNO SCUDETTO MERITATO SUL CAMPO
Ci risiamo. Gli italiani ormai la lezione la conoscono a memoria. L'orologio della nostra giustizia, quella che si scrive sempre con la "g" minuscola, non si inceppa quasi mai. E, come sempre alla vigilia di un evento, torna a farsi sentire. Domani tocca all'Inter: la Beneamata - ch'ebbe un Sarti ("S" maiuscola) in cima all'undici-filastrocca del mago Herrera - si presenterà al Tardini di Parma con l'incubo di un sarto ("s" minuscola) come spada di Damocle. Ma, anche in condizioni ambientali così difficili, siamo certi che saprà dimostrare ancora una volta sul campo la propria forza. E saprà mettere a tacere tutte le voci che in queste ore di vigilia hanno intossicato l'ambiente.
Già, perché a incepparsi, a volte, è l'orologio della giustizia. Quella con la "G" maiuscola che, guarda caso, in Italia spesso impazzisce proprio nel momento meno opportuno. Raccontavamo ieri, nell'articolo "Toghe giallorosse", come questo sia avvenuto in passato in occasioni molto più serie. E che quella che giustamente Guido Rossi definisce "giustizia a orologeria" ha fatto cadere governi e gettato nel tritacarne l'onorabilità di politici e imprenditori poi usciti immacolati dalle forche caudine del processo.
Ebbene, l'Inter è più forte di tutto ciò. Ne siamo così certi che abbiamo deciso di pubblicarli questi fatidici verbali. Perché dentro, come è evidente leggendoli, non c'è nulla. Si parla di "ciuffi", di "sciarpette" e di "vasetti". E che male ci sarà nel discutere al telefono di creme di bellezza? Questo, chi ha messo in giro certe voci, prima o poi dovrà spiegarlo nelle sedi opportune. Noi, ora, vogliamo soltanto pensare al calcio giocato. Ora, il resto non ci interessa. Questa storia - di cui qui a fianco raccontiamo i prossimi sviluppi - non merita grandi riflessioni sulle "garanzie", che lasciamo per casi ben più seri. Anche perché questa storia, e lo capisce anche un bambino, è come quel vecchio capolavoro di Ejzenstejn visto con gli occhi di Fantozzi.

E SE DOMANI I GIALLOROSSI VINCONO il campionato, il futuro rischia di essere biancazzurro
RICUCCI VUOLE LA ROMA
L'ombra yankee di Soros è sempre più lontana. E una cordata italiana ha messo gli occhi sull'As Roma. L'obiettivo è la maggioranza del pacchetto azionario della società giallorossa. Ma il tricolore non è l'unica caratteristica del misterioso gruppo di imprenditori e affaristi molto vicino all'acquisto della quota della famiglia Sensi. La difesa dell'italianità dell'As Roma, infatti, potrebbe avere un prezzo molto alto: la misteriosa cordata, infatti, è in odor di lazialità.
Le probabilità che la gloriosa società giallorossa - che domani si gioca le chance di conquista del suo quarto scudetto - finisca in mani biancocelesti sono alte. Molto alte. Per quanto possa sembrare surreale, a reggere le fila del gruppo vicino all'accordo con i Sensi c'è Stefano Ricucci. Proprio lui, l'odontotecnico di Roma (e non di Zagarolo, come pensano i più) convertitosi all'immobiliarismo e finito sotto le macerie della (breve) stagione dei furbetti.
L'operazione doveva rimanere top secret. Almeno fino alla prossima settimana. Domani c'è la partita di Catania; e quella che sembrava semplicemente un'ultima speranza, con l'Inter tormentata dallo scandalo intercettazioni potrebbe riservare piacevoli sorprese ai tifosi romanisti.
La trattativa tra Ricucci e la dottoressa Sensi, amministratore delegato della società, sarebbe già a buon punto. "Rosella" ha invitato "Stefano" a tenersi alla larga sia da Trigoria che dal quartier generale della Italpetroli. La presenza dell'immobiliarista, che ha nel suo palmares un passato recente da socio della SS Lazio, non sarebbe passata inosservata, visti i tanti cronisti che in questi giorni sorvegliano giorno e notte l'universo della società giallorossa. I due si sarebbero incontrati più volte, evitando con cura anche i grandi alberghi del centro storico di Roma e privilegiando invece i locali di un vecchio centro congressi alle porte della Capitale. Meglio rimanere al riparo da occhi indiscreti.
Domanda: ma Ricucci non era finito in disgrazia? Risposta: tutt'altro. Soltanto pochi giorni fa, l'immobiliarista ha fatto filtrare la voce della vendita imminente del patrimonio immobiliare della Magiste. Si parla di una cifra vicina ai 540 milioni. E anche se sembra sfumata l'ipotesi di vendere alla svizzera Citigroup, rimangono intatte le probabilità che Ricucci possa contare - e a breve - su una liquidità di mezzo miliardo. E una fetta consistente di quella torta, quindi, pare destinata all'"operazione As Roma".
Tra la cordata in odor di lazialità guidata da Ricucci e l'acquisto dell'As Roma c'è un solo, grande ostacolo. Si chiama Franco Sensi. L'anziano presidente, infatti, non condivide la scelta della figlia Rosella di lasciare la Lupa nelle mani di un gruppo di aquilotti. Per la serie "va bene la difesa dell'italianità della squadra, ma farla finire nelle grinfie dei laziali...". Sensi avrebbe confidato tutte le sue perplessità a Giulio Andreotti, il vero custode politico dell'ortodossia giallorossa. Non è dato sapere in che modo il senatore a vita ha reagito all'inaspettata telefonata del presidente. L'unica certezza è che dopo il colloquio tra "Franco" e "Giulio", tra l'As Roma e Ricucci s'è infilato un altro misterioso pretendente. Chi? La notizia non ha conferme, ma fonti degne di fede giurano che dietro l'identikit di Mister X si nasconda Giuseppe Ciarrapico.
C'è solo un indizio che potrebbe confermare la tesi: ieri l'altro, a margine del voto di fiducia al governo Berlusconi, alcuni testimoni giurano di aver visto il divo Giulio e il neo-senatore Ciarra parlottare nel salone che separa il Transatlantico di palazzo Madama dall'Aula. "Se è così vuol dire che sarò io a difendere la romanità della società", avrebbe detto al suo interlocutore l'ex re delle acque minerali, già presidente dell'As Roma dal '91 al '93.
Ciarrapico potrebbe contare sul sostegno del neo-sindaco Alemanno e sul nuovo gruppo di potere pronto a conquistare Roma dopo la caduta del modello veltronian-bettiniano. L'operazione "Roma ai romanisti", però, sembra partire fuori tempo massimo. Se Appiano Gentile sembra tramortita dalla maledizione del gatto nero, un aquilotto biancoceleste sta per decollare sulla pista di Trigoria.

MEGLIO MORIRE YANKEE CHE AQUILOTTI
No, i laziali no: a Trigoria non li vogliamo. Impossibile pensare che per salvare l'italianità della squadra giallorosa se ne metta in dubbio la romanità. E se è così, allora, lasciateci dire che noi del Riformista non abbiamo dubbi: molto meglio Yankee che laziali.
Se le voci che circolano sull'interessamento di Ricucci alla squadra giallorossa trovassero conferme ufficiali, saremmo di fronte a un fatto senza precedenti. E sarebbe davvero la morte del calcio. Soprattutto per questo motivo, per una ragione alta e per il bene di questo gioco che ogni domenica ci fa tornare bambini, abbiamo deciso di fare il nostro endorsement e dichiarare apertamente il nostro tifo per il finanziere americano Soros. A meno che non prenda corpo l'ipotesi Ciarrapico che consentirebbe di far rinanere la stanza dei bottoni all'ombra del Colosseo.
Ma da soli non possiamo farcela. Allora, chiediamo a tutti coloro che hanno a cuore la romanità della squadra della capitale, di scendere in campo e darsi da fare. Che facciano sentire la propria voce i politici, gli imprenditori, i Cesaroni, la gente comune. Che si faccia sentire soprattutto il neo sindaco di Roma, Gianni Alemanno. Gli ricordiamo ciò che disse in campagna elettorale il leader del suo schieramento politico, Silvio Berlusconi, sulla necessità di sottrarre la compagnia di bandiera alle mire del vicino francese. Se va bene per l'Alitalia, allora va bene anche per l'As Roma. Per ora, però, tutto tace, anche se sembra che l'antico sodale di tante battaglie, Francesco Storace, si sia lasciato andare con gli amici a un eloquente: "Meglio froci che laziali". Non siamo naturalmente d'accordo con i toni utilizzati e, in giornata, lo stesso Storace ha smentito tutto, attribuendo la fuga di notizie ad ambienti del Pdl. Occorre però che questa battaglia sia presa sul serio. E allora, contro laziali e furbetti del quartierino, diciamo, come disse Francesco Saverio Borrelli: "Resistere, resistere, resistere". E speriamo che Alemanno faccia la resistenza insieme a noi.

martedì 13 maggio 2008

Inter o Roma? Scudetto del centenario o della Lupa?

Gli amici interisti e romanisti mi hanno giustamente comunicato che sul sito deve essere presente anche il sondaggio più importante. Chi sarà il vincitore dello scudetto 2007-2008? Chi piangerà domenica sera: Moratti o i Sensi? La Roma o l'Inter?
Si può votare fino alle 13 di domenica prossima, prima del fischio d'inizio dell'ultimo turno di campionato.
Votate! Votate!! Votate!!!

E' l'ora del gemellaggio Ciuccio-Viola?

La netta vittoria del Napoli sul Milan di domenica scorsa ha scatenato l'entusiasmo dei tifosi della Fiorentina: la sconfitta del diavolo rossonero ha riaperto le porte della Champions League ai viola che hanno ballato addirittura sugli spalti la tarantella. Ciò è stato raccontato da Violaplanet in questo articolo reperibile al link http://www.violaplanet.com/index.php?a=lettura_news&id=31269 
Anche www.fiorentina.it riporta i commenti positivi e i ringraziamenti dei tifosi fiorentini a quelli napoletani.
A questo punto, bisogna ascoltare la loro opinione su un possibile gemellaggio. A sinistra si può votare per il sondaggio che oggi apro su questo argomento.
Spero anche che i colleghi di Fiorentina.it, Violaplanet, www.quotidiano.net, www.napolisoccer.net, www.pianetanapoli.it, www.tuttomercatoweb.com, Radio Marte e Radio Fiorentina e anche le altre testate di Napoli e Firenze, come pure i siti nazionali come www.lamescolanza.com www.dagospia.com e www.settimanasportiva.it, propaghino la mia iniziativa. Il gemellaggio potrebbe essere non solo un atto di amore e di civiltà verso il calcio, le due tifoserie e le due società, ma anche verso due città piene di storia e arte.
Quindi, cari tifosi votate, votate, votate...

lunedì 12 maggio 2008

Dopo il trionfo con il Milan

Napoli: un Reja per l’Uefa

La qualificazione alla competizione internazionale è ormai vicina: il tecnico friulano potrebbe restare sulla panchina azzurra con una squadra rafforzata. Occorre un regista di centrocampo, una punta da affiancare a Zalayeta e due difensori di peso

Marco Liguori
Il Napoli ha fatto la sua ennesima vittima eccellente al San Paolo. Ieri pomeriggio anche il Milan ha dovuto soccombere: il risultato finale (3 a 1) non lascia dubbi e probabilmente i rosseneri dovranno dire addio alla Champions dopo diversi anni di qualificazioni e vittorie. E solo adesso i media si accorgono del piccolo miracolo compiuto da Eddy Reya, friulano gentile, ma tanto tenace: all’inizio del campionato qualche critico aveva avanzato forti dubbi sulla qualità dell’organico della squadra e del modulo di gioco dell’allenatore. Si era parlato anche di possibile coinvolgimento nella lotta per la salvezza e qualcuno avanzava il possibile ritorno in B: bene, i critici, che forse aspettavano Reja al varco "reo" di aver trionfato con due promozioni consecutive dalla C1 alla A, sono stati serviti con tanto di barba e capelli. Raggiungendo l’ottavo posto a due punti di vantaggio dal Genoa il Napoli "rischia" un’inaspettata qualificazione diretta in Coppa Uefa, scavalcando i preliminari dell’Intertoto: bisognerà però aspettare il responso della Commissione delle Licenze Uefa di secondo grado sull’Udinese, dopo la bocciatura delle "zebrette" friulane da parte di quella di primo grado.
Domenica scorsa in una tv privata napoletana, Teleluna, avevamo descritto come avrebbe dovuto giocare la squadra azzurra contro quella guidata da Carlo Ancelotti, con la sua unica arma efficace: il contropiede, perfettamente attuabile con il 3-5-2, che con il suo folto centrocampo avrebbe creato problemi al Milan e fatto scattare le "frecce" Hamsik e Lavezzi. Reja ha saputo sfruttarlo al massimo contro il diavolo berlusconiano: l’apoteosi di questa tattica è stata raggiunta con il gol capolavoro di Hamsik, su cui nessun giocatore rossonero ha saputo opporre resistenza. Avevamo detto che occorreva però un attaccante di peso che potesse mettere in difficoltà la difesa avversaria e coordinarsi con Lavezzi. Il "Pocho" non è una prima punta: è un "guastatore" che parte da centrocampo con le sue galoppate fulminee (giocatore dunque perfetto per il contropiede) e deve servire i compagni smarcati oppure cercare il fallo in prossimità dell’area di rigore. Ieri c’era il "Pampa" Sosa (a proposito, ma perché lascia Napoli per tornare in Argentina? Non desidera una meritata carriera da dirigente, dopo aver dato tanto come calciatore?) a svolgere il ruolo della punta: la sua assenza si era notata nell’ultima trasferta di Torino, dove Reja aveva schierato Bogliacino dietro Lavezzi come unico attaccante, con risultati poco confortanti. E invece il contropiede azzurro ha demolito il Milan, dopo aver "picconato" le altre grandi: Juventus, Inter, Fiorentina e Udinese. Soltanto la Roma è scampata alla regola del San Paolo vincendo 2 a 0. Resta il rammarico per il pessimo rendimento in trasferta (11 sconfitte, quattro pareggi e sole tre vittorie) e per le "amnesie" in casa con Genoa ed Empoli. Ma si sa, il calcio non è una scienza esatta: il ritorno in serie A è stato comunque più che proficuo. I tifosi napoletani sono però molto esigenti e vogliono sempre di più dal presidente Aurelio De Laurentiis: dopo il fallimento del 2004, volevano subito una squadra protagonista in serie A. E Reja, seppur tra alti e bassi e con qualche tentennamento, ha raggiunto questo obiettivo.
Adesso la società azzurra dovrà subito guardare al futuro. E, a nostro modesto parere, non dovrà incaponirsi sulla scelta di un nuovo tecnico. Meglio confermare Reja, soprattutto se la società si qualificherà direttamente in Uefa: sarebbe la circostanza migliore, poiché l’Intertoto da disputare nei mesi estivi potrebbe creare problemi alla tenuta atletica della squadra. Vorremmo vedere il goriziano all’opera con una squadra ritoccata e rafforzata in alcuni reparti. Ad esempio nel centrocampo, dove occorre un "regista" che guidi la squadra soprattutto nei momenti difficili: purtroppo un calciatore alla Francesco Romano, portato nel 1986 a Napoli proprio dall’attuale direttore generale Pierpaolo Marino e che fu la svolta tattica per la conquista del primo scudetto azzurro, nel campionato italiano (almeno per ora) non sembra che sia reperibile. Forse Cigarini del Parma potrebbe avere le caratteristiche da "cabina di regia": sicuramente Marino lo avrà annotato sul suo promemoria.
Il Napoli dovrebbe cercare all’estero una figura simile, per poter anche variare sulla tattica e il modulo da scegliere a seconda delle caratteristiche dell’avversario. A ciò bisogna aggiungere una punta agile da affiancare a Zalayeta (sperando che la comproprietà non si risolva a favore della Juve) e un paio di difensori di peso.
Le risorse per questi acquisti potrebbero essere trovate probabilmente nei contratti di sponsorizzazione, contornate da qualche cessione di giocatori che apportino discrete plusvalenze. Immaginiamo che il Napoli abbia clausole con i suoi sponsor che prevedano il raggiungimento di obiettivi determinati: la qualificazione Uefa potrebbe portare quindi denari, condizione indispensabile nell’era attuale del calcio a scopo di lucro. Bisogna ricordare però che la partecipazione a questa competizione concede un apporto limitato per i diritti tv: il Napoli potrà incassare quindi solo dalle vendite dei biglietti e dagli sponsor. Ma, se la squadra dovesse svolgere un lungo cammino in Uefa, potrebbe ricevere consistenti introiti al passaggio di ciascun turno: sicuramente le aziende che supportano economicamente la società azzurra, e forse diverse altre, saranno interessate a dare il loro apporto in una prestigiosa vetrina internazionale com’è appunto la Coppa Uefa.

venerdì 9 maggio 2008

I conti del calcio su Radio Tau

Domenica 11 maggio sarò ospite nel programma "Tempi Supplementari" in onda sull'emittente radiofonica di Bologna Radio Tau dalle ore 21 alle 23. Si parlerà di aspetti critici del calcio (ha assicurato la sua presenza lo scrittore Carlo Petrini) e dei conti in rosso del calcio.
La trasmissione può essere ascoltata anche in streaming tramite il sito http://www.radiotau.it/
http://www.wikio.it

il pallone in confusione

Registrazione n° 61 del 28 settembre 2009 presso il Tribunale di Napoli
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