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giovedì 19 marzo 2009

Marotta: la crisi economica travolgerà il calcio

''La crisi economica mondiale? Le proprietà delle società sono in mano agli imprenditori ed essendoci questa crisi, gli stessi imprenditori, sia che italiani che stranieri, hanno meno disponibilita' perche' il sistema calcio non dà utili, ma dà dei bilanci in negativo''. E' l'opinione del direttore generale della Sampdoria Giuseppe Marotta, che intervenendo ai microfoni di Radio Kiss Kiss, spiega: ''Ci sarà maggior attenzione nell'affrontare certe tematiche, anche per rispetto nei confronti della gente che e' meno fortunata di chi opera nel mondo del calcio, visto che parliamo di un fenomeno sociale. Nel calcio - aggiunge il dirigente blucerchiato - esistono diversi modelli: esiste il modello Inter, che è legato ad una forma che definirei di vecchio mecenatismo, dove il presidente ripiana le perdite. Ci sono dei club, come Milan, Inter e Juventus, che fino a poco fa miravano principalmente ad ottenere l'obiettivo sportivo per poi ripianare il bilancio''. ''Poi - continua Marotta - ci sono modelli, come dovrebbero essere le societa' medio-piccole, nei quali prima bisogna dare un certo equilibrio di bilancio, e poi il risultato. Noi abbiamo un azionista molto forte, che però ha raccolto una Samp in grande difficoltà sette anni fa. E' stato un impegno morale nei confronti della città, ma non può andare oltre certi limiti che lo portano a sostenere la Sampdoria'', conclude Marotta.
Fonte: Asca

Gattuso:«Sono d'accordo alla riduzione del mio ingaggio»

Ringhio: «Ne ho già parlato con Galliani». E riguardo ai compagni: «Non posso certo fare il portavoce, io parlo per me»

«In periodi così io sono favorevole all'eventuale riduzione dell'ingaggio». Rino Gattuso è pronto a fare sacrifici economici per affrontare la crisi. Ieri Adriano Galliani, amministratore delegato del Milan, parlando della crisi economica ha previsto che nel prossimo mercato estivo tutti i club saranno costretti a tirare la cinghia. Il centrocampista rossonero è pronto a dare l'esempio: «Ne ho già parlato con Galliani. Se la società mi chiederà una riduzione io sono pronto», dice Gattuso in una dichiarazione riportata dal sito ufficiale del Milan. A chi gli domanda se il "diavolo" avrebbe potuto battere il Manchester United in Champions League, il giocatore risponde: «Nella partita secca noi possiamo ottenere risultati imprevedibili. Per noi comunque adesso è importantissimo tornare in Champions, un anno di Coppa Uefa è stato pesante».
Fonte: Adnkronos

«Sono favorevole ad un ridimensionamento delle cifre del calcio». Rino Gattuso raccoglie l'appello di Adriano Galliani che ha ieri sottolineato la necessità di un mercato che, per effetto della crisi internazionale, dovrà essere "esangue" nelle cifre, sia quelle da pagare per i cartellini dei nuovi acquisti, sia per quanto riguarda gli ingaggi. E si dice disposto anche ad affrontare eventuali discorsi di riduzione di ingaggi. «Se si parla di crisi, è giusto che ci sediamo e ne parliamo», ha detto Gattuso a margine della presentazione di una iniziativa della sua Onlus per il rifacimento di un impianto sportivo a Corigliano Calabro, la sua città di origine. Gattuso comunque non si è detto preoccupato che la crisi incida particolarmente sul futuro del Milan: «Se la crisi ce l'ha il Milan, ce l'hanno anche le altre società - ha spiegato il centrocampista rossonero - non sarà certo solo il Milan ad esserne penalizzato. Poi dopo sono d'accordo con Galliani quando afferma che la differenza tra noi e altre squadre inglesi è fatta soprattutto dagli stadi moderni e dalle diverse possibilità di trarne ricavi importanti che vanno sui bilanci di fine anno». Ma i calciatori saranno disposti ad accettare la necessità di ridurre le spese del calcio? «Non posso certo fare il portavoce dei miei compagni - ha risposto il centrocampista rossonero - io parlo per me. Sono dieci anni che indosso la maglia del Milan, ho tanta riconoscenza per questa società e se mi viene chiesto qualcosa, sono disposto a sedermi ed a parlarne».
Fonte: Ansa

sabato 14 marzo 2009

E' nato Pianetagenoa1893.net, quotidiano telematico della "genoanità"

E' nato Pianetagenoa1893.net, quotidiano on line fondato da Marco Liguori, direttore ed editore della testata "Il pallone in confusione". Il sito racconterà non solo delle vicende del Genoa, ma anche della storia della "genoanità" custodita dalla Fondazione Genoa, fondata da Enrico Preziosi e guidata dai due reggenti, i professori Andrea D'Angelo e Sergio Carbone. Pianetagenoa1893.net trattando della storia della società di calcio più antica d'Italia, si occuperà anche della cultura calcistica in generale: è visibile all'indirizzo http://www.pianetagenoa1893.net

Quel sapore di antico dell'esonero di Reja

Con l'esonero nottetempo del tecnico friulano, il Napoli sembra essere ritornato ai tempi in cui Ferlaino cacciava all'improvviso gli allenatori. Donadoni, poco decisionista, sembrerebbe essere l'uomo sbagliato nel posto sbagliato

Permettete una parola? L’esonero di Reja dal Napoli ha sapore d’antico, dei tempi in cui lo storico presidente Corrado Ferlaino cacciava all’improvviso gli allenatori che non riuscivano a garantire continuità di risultati. Purtroppo quei tempi, che non sono i "tiempe belle ‘e na vota" della famosa canzone di Califano e Valente, sono ritornati. Segno di una gestione societaria che purtroppo ha per ora fallito l’aggancio all’Europa, nonostante i cospicui mezzi approntati dalla buona gestione di bilancio (nel 2007/08 ha incassato 88,4 milioni che hanno ampiamente coperto i costi di gestione, chiudendo con un utile di 11,9 milioni). Ci si è illusi tutti, società, tifosi e addetti ai lavori, che il Napoli potesse continuare la sua marcia trionfale verso la zona Champions League, iniziata con i successi prestigiosi ottenuti con Fiorentina, Juventus e Palermo. A metà ottobre, avevo sottolineato nella trasmissione dell’emittente napoletana Canale 21, Campania Sport, che gli azzurri non potevano proseguire a ritmi elevati e che avrebbero dovuto fare i conti con un possibile calo fisico, dopo la partenza sprint dovuta alla preparazione anticipata per l’Intertoto. Fui subissato dalle critiche e dai rimbrotti degli ospiti in studio: avrei proprio voluto che avessero ragione, invece è andata (come volevasi dimostrare) diversamente.
Tornando a Reja, che ho tante volte criticato per il suo indecisionismo, voglio dargli atto di essere uscito di scena da vero signore qual è. Egli risponde anche per colpe non sue. L’unica sua mancanza grave è quella di non aver puntato i piedi per il mercato di riparazione di gennaio: avrebbe dovuto chiedere un giocatore di fascia sinistra che non è arrivato: ci sarebbe voluto anche un "regista" di centrocampo e una vera punta d’area (Denis non lo è, poiché pretende di essere sempre imbeccato dai compagni). Il direttore generale Marino gli ha dato Datolo, pagato ben 8 milioni, che non può ricoprire questo ruolo e nient’altro. A questo punto il tecnico si sarebbe dovuto dimettere. E invece gli è stato dato il benservito nottetempo dalla società, con un comunicato pubblicato attorno alle 22.30 di martedì scorso.
E adesso esaminiamo l’arrivo di Roberto Donadoni. Un allenatore che tutti gli addetti ai lavori durante gli Europei della scorsa estate hanno criticato per il suo indecisionismo e per aver snaturato alcuni giocatori dal proprio ruolo. Ricordo ancora il quarto di finale contro la Spagna, terminato all’eliminazione ai rigori dell’Italia. Aquilani, De Rossi e Ambrosini relegati a fare i "Gattuso" svolgendo soltanto ruoli di copertura. Cassano relegato a centrocampista aggiunto, lasciando da solo Toni a fare il centroboa solitario sovrastato dai giovani e coriacei difensori spagnoli. Nonostante l’esonero, Donadoni sembrerebbe che sia rimasto in buoni rapporti con la Figc, tanto da essere definito "uomo di Federazione". L’ex ct era alla ricerca di una panchina nuova: quando l’Udinese a fine dicembre attraversava un periodo buio simile a quello del Napoli, sembrava che dovesse sostituire il tecnico friulano Marino, cosa che poi non è avvenuta. Non lo nascose in un’intervista ai giornalisti di Udineseblog: "Rispondo come ho già detto pochi giorni fa. Posso solo dire che là dove c'è un programma serio che mira ad obiettivi concreti allora sono disponibile". Donadoni proseguì dicendo che "vale per tutte quelle squadre che hanno questi propositi - ha aggiunto Donadoni - Si chiamino Udinese o in altra maniera. Sono sei mesi che non alleno e mi spiace non fare questo lavoro. Voglio rientrare nel giro". Insomma, doveva tornare a lavorare: non importa se l’Udinese e poi il Napoli erano in piena crisi e il progetto di entrambe era offuscato.
Insomma, monsieur le Donadon, che ha lasciato un ottimo ricordo a Livorno che però aveva ben altre ambizioni rispetto al Napoli, sembra proprio essere l’uomo sbagliato nel posto sbagliato. Bisogna riconoscergli però un grande coraggio ad accettare di prendere le redini di una squadra allo sbando a meno di tre mesi dalla fine del torneo, con pochissime speranze (forse sono solo congiunzioni astrali) di piazzamento in zona Uefa. Almeno questo è un segno positivo, in mezzo a tanti problemi.
Domani schiererà gli azzurri con il 4-3-1-2 contro la Reggina: anche un bambino lo avrebbe capito che avrebbe ricalcato lo schema di Reja, poiché il Napoli non ha più esterni dopo l’infortunio grave di Maggio. Bisognerà vedere se Donadoni imposterà una partita difensiva come quella contro la Spagna. E soprattutto notare se è riuscito a recuperare l’armonia della squadra: lo scontro Denis-Santacroce è forse stata la spia di un malessere ancor più diffuso nello spogliatoio che, sommato al calo atletico, ha fermato la rincorsa del Napoli verso l’Europa. Voglio dargli però una chance, sperando di sbagliarmi sul suo conto: magari riuscirà davvero a raddrizzare il timore della nave azzurra.
Marco Liguori
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Marco Liguori domani sera a "Campania Sport" su Canale 21

Il direttore de "Il pallone in confusione" ed editore di www.Pianetagnoa1893.net, Marco Liguori, sarà ospite in studio domani nella trasmissione "Campania Sport" in onda sull'emittente napoletana Canale 21. Il programma avrà inizio alle ore 20.

domenica 1 marzo 2009

Marco Liguori ospite stasera su Tv Luna a 90° Febbre Azzurra

Conducono Dario Sarnataro e Anna Di Chiara. Telefoni aperti per tutta la puntata dalle ore 19. Sms al 3349103929. Ospiti in studio oltre al direttore de "il pallone in confusione" ed editorialista di Tuttomercatoweb,com, Pasquale De Simone il capitano del Posillipo Andrea Scotti Galletta

Puntata ricca di sorprese, contenuti e ospiti quella di questa sera di "90° Febbre Azzurra" su TvLuna: dalle 19 alle 20.30 si parlerà di Juventus - Napoli con immagini, interviste e commenti dei tifosi. In studio, con Dario Sarnatario e Anna di Chiara ospiti e giornalisti. Telefoni aperti per i commenti dei tifosi da casa (allo 081-195711183-84) anche attraverso le e-mail febbreazzurra@libero.it e sms 3334910382. Come di consueto infatti la trasmissione la “conducono” idealmente i tifosi da casa con le telefonate commenti e pagelle alla prestazione del Napoli.

I rebus di Reja? Un attacco pieno di problemi

Permettete una parola? Ieri sera il Napoli a Torino ha compiuto grandi passi avanti sul piano dell'impegno, ma non su quello del gioco. Contro una Juventus mediocre (come lo era stata mercoledì scorso contro il Chelsea in Champions League), la formazione di Reja ha giocato secondo i dettami del "facite ammuina": ossia, possesso palla, tentativi di attaccare la porta avversaria, senza però riuscire a tirare. Lo testimoniano le statistiche Panini Digital: gli azzurri hanno ottenuto un maggior possesso palla degli avversari (51%) e un superiore numero di palle giocate (529 contro 516). Il problema grave, che si manifesta da circa un mese, è rappresentato dai tentativi di tiro: appena cinque in tutto, di cui due verso Buffon, contro gli 11 dei bianconeri che ne hanno scagliato quattro verso Navarro. Uno di essi, tirato malamente da Marchisio è stato deviato da Blasi in porta: senza questo sfortunato tocco dell'azzurro, autore peraltro di un'ottima prestazione, il tiro sarebbe probabilmente finito fuori. Ma Marchisio ha almeno provato a tirare ed è stato premiato. E la Juve ha trovato tre punti semplicemente per questo episodio: e Ranieri ringrazia. Il Napoli può recriminare per il fuorigioco molto dubbio fischiato a Cannavaro nell'occasione del punto del pareggio realizzato da Lavezzi: ma la polemica è subito rientrata dopo le parole pronunciate dal direttore generale Pierpaolo Marino a fine partita. Ciò rappresenta comunque una macchia sulla buona direzione di gara dell’arbitro Ayroldi.
Dopo la sconfitta di ieri sera, emergono alcuni problemi in fase offensiva di non facile risoluzione, che Reja dovrà risolvere se vorrà riagguantare la sempre più lontana zona Uefa, sono due. Problemi che sono emersi soprattutto nel secondo tempo, quando il Napoli ha stretto la Juve nella sua metà campo, mutando l’atteggiamento iniziale difensivo, senza però alcun costrutto.
Innanzitutto si sente la mancanza di uomini d’area di rigore che possano intimorire le difese avversarie: questo ruolo sarebbe dovuto essere ricoperto da Denis, che sta dimostrando invece di non essere nè carne, nè pesce. L’argentino perde puntualmente i contrasti con gli avversari e non riesce a tirare: unica eccezione, il suo delizioso colpo di tacco per Hamsik su cui è uscito Buffon alla disperata. Mancano anche le discese in area di Lavezzi, che nelle ultime gare viene chiuso con puntualità dai difensori. Si sente inoltre la mancanza di giocatori di fascia che possano crossare per la testa di Denis o, quando si sgancia in avanti, di Cannavaro. Infine, nessuno degli azzurri ha provato a tirare anche da lontano: occorre un maggiore coraggio se si vogliono realizzare i gol che riporterebbero il Napoli al posto che gli compete, la qualificazione in Coppa Uefa.
Marco Liguori
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il pallone in confusione

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Sede: corso Meridionale 11, 80143 Napoli
Editore e direttore responsabile: Marco Liguori

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