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martedì 2 settembre 2008

Roma-Napoli: un tifoso racconta la domenica infernale

La Polizia avrebbe infierito sui tifosi durante la scorsa sciagurata domenica nelle ore precedenti e seguenti l'incontro tra Roma e Napoli? Sul forum http://www.napolimagazine.info/forum/viewtopic.php?t=60426&postdays=0&postorder=asc&start=0 appartenente al sito www.napolimagazine.com è riportata la testimonianza di un tifoso con il nick “Sivori 87”, che lascia molti dubbi in proposito. Dubbi che si vorrebbe che fossero sciolti dalle autorità competenti e da Trenitalia. Forse alcune risposte potrebbero essere date nelle riunioni di oggi alle ore 18 al Viminale dei rappresentanti dell'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive e del nuovo Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive, presiedute dal ministro dell’Interno, Roberto Maroni. Riportiamo alcuni passi significativi di questa testimonianza.
Il tifoso arriva alle 10.05 alla stazione Centrale di Napoli: sceglie di prendere l’ “intercity maledetto” numero 520 delle 9,24 per Torino ancora fermo al binario 22. «Il treno Ic per Torino (ferma a Roma) – racconta il tifoso – parte dall’ultimo binario della stazione, proprio quello a ridosso dell’uscita della Vesuviana, dove il passaggio è assolutamente angusto. “L’ingorgo” è indistricabile, anche i normali passeggeri degli altri convogli fanno fatica a raggiungere i rispettivi treni». Sembra assurda la scelta di convogliare una massa ingente di persone in un luogo così angusto della stazione Centrale, dove sarebbe stato difficile controllare l’ordine per l’accesso al treno: inoltre in quella posizione da molto tempo c’è l’accesso temporaneo per i treni della Circumvesuviana. Era quindi un punto molto problematico. Nonostante ciò, il tifoso però spiega che «la situazione è relativamente tranquilla, nessuna carica, nessun segno di insofferenza». Ma, nonostante la calma, poco dopo arriva la prima inspiegabile sorpresa. «Poi, però, proprio a ridosso del cordone di caschi verdi succede qualcosa – prosegue Sivori 87 - e un ragazzo viene colpito con una manganellata al capo. Svenuto, o quasi, viene portato via dagli amici e soccorso al centro della stazione». Le cronache avevano invece riportato di un semplice malore di questo tifoso.
Le ore passano e il treno non parte. In un comunicato di Trenitalia, riportato dall’Ansa, si sottolinea che «sono stati circa 250 i passeggeri che a causa delle intemperanze dei tifosi del Napoli hanno dovuto deviare il loro rientro: hanno, cioè, dovuto lasciare l’Intercity plus 520 diretto a Torino e viaggiare a bordo di altri treni». Un successivo lancio Ansa delle 13.03 spiega che «Stanchi e provati dall'esperienza di stamane (''una stazione sotto assedio per colpa di una partita di calcio'') ma soprattutto inferociti per essere stati in pratica sfrattati dal loro convoglio: i passeggeri che avrebbero dovuto partire da Napoli con l'intercity delle 9.24, diretti a Torino, commentano con rabbia l'assalto dei tifosi, che li ha convinti ad accogliere la richiesta di Trenitalia, ossia scendere dal convoglio per far posto ai supporter azzurri». Il tifoso riporta un’altra versione dei fatti. «Le cronache riportano di una presunta invasione di tifosi napoletani sul treno – spiega Sivori 87 – con conseguente sgombero dei passeggeri “civili”. Falso. Trenitalia, dopo aver impiegato ore per capire che in quella situazione sarebbe stato folle far salire tutti quei pazzi su un treno “normale” invita i passeggeri a scendere. Niente treno speciale? Bella idea. Finisce secondo pronostico. I tifosi del Napoli salgono a bordo del convoglio, ormai sgomberato». Il supporter azzurro chiosa chiedendosi: «E questo come lo chiamate se non “treno speciale”?». Ma c’è un particolare ancora più grave fornito dal supporter. «Da notare come, a compiere il controllo dei biglietti prima dell’ingresso sul treno, non sia né la polizia né alcun dipendente delle ferrovie. Due “Ultras”, grandi e grossi, organizzano il prefiltraggio facendo salire i loro compagni e dispensando schiaffi e cazzotti agli altri. Mi prendo la mia prima razione di giornata (infondo carezze rispetto al resto), e salgo sul treno». Ci sarebbe quindi stata una situazione paradossale: stando alla testimonianza, sarebbero stati gli stessi ultras facinorosi a mantenere l’ordine pubblico nel corso dell’accesso al treno di tutti i tifosi, con metodi poco civili.
Il treno parte poco dopo le 12,30 in condizioni a dir poco disumane. Il tifoso evidenzia che «siamo su un Ic in trasferta a Roma eppure sembra di essere su un treno degli anni ’30 in direzione Auschwitz…ammassati come bestie, perfino sugli scompartimenti per le valigie, aria condizionata ad intermittenza. Fa un caldo infernale». Prosegue sottolineando che «il treno si ferma non soltanto nelle stazioni ordinarie (Aversa, Formia, Latina) nonostante non ve ne fosse bisogno dato che non doveva scendere o salire nessuno ma anche in parecchie stazioni intermedie». «Che Trenitalia non ci venga a raccontare – protesta Sivori 87 – la storia del freno d’emergenza. Secondo voi, in ritardo di un’ora rispetto alla tabella di marcia e con un caldo intollerabile nei vagoni, eravamo così stupidi da voler fermare il treno? Sarebbe più onesto dire che il ritardo sia stato voluto».
Il treno giunge a Roma Termini verso le 15. Il tifoso racconta che «dal treno scende un fiume di persone, spuntano spranghe, fumogeni, riecheggiano botti fortissimi. Sembra Beirut. Al grido di “Bruciamo la Capitale” e sotto gli occhi increduli di centinaia di “civili” che guardano ai lati della stazione la disordinata invasione degli Unni, raggiungiamo i pullman dell’Atac». Tutto ciò è confermato da un video girato da un passeggero che ha assistito la scena sul piazzale antistante i binari della stazione della Capitale, visibile su http://it.youtube.com/watch?v=h4KQ8mOTV-c  su http://it.youtube.com/watch?v=xVczsnRuOyg e alla fine di questo articolo. Gli autobus messi a disposizione, sottolinea il tifoso, «è evidente che non sono sufficienti. Anche lì siamo assiepati come cani e vi assicuro che lo stadio non è vicino alla stazione. Anzi». All’arrivo all’ingresso ospiti, «non viene logicamente effettuato alcun controllo del biglietto» dice Sivori ‘87. E il prosieguo è un racconto da inferno dantesco: «Sono le 16, i tornelli vengono divelti, la gente si accalca nella stretta zona compresa tra il prefiltraggio e l’ingresso. Anche qui si rischia grosso, la calca è disumana, parecchi ragazzi cadono e rischiano di restare schiacciati dalla folla. Invadiamo gli spalti, siamo ben più dei 3000 annunciati. A fine partita restiamo per circa due ore all’interno dello stadio (nessun segno d’insofferenza, nessun tentativo di forzare i blocchi) poi usciamo e rientriamo nei pullman».
All’uscita, sempre secondo la testimonianza del tifoso, ci sarebbe stato un particolare molto strano. «Non mi è dato sapere come mai – riferisce Sivori ’87 - centinaia di tifosi napoletani, nonostante nessun pullman fosse ancora partito dallo stadio, fossero già alla stazione Termini, dove si consuma, secondo quanto apprendo dai giornali, una battaglia epocale contro la polizia. Su questo però glisso perché non sono informato. Intanto la notizia degli scontri giunge all’esterno dello stadio». Per evitare che un altro cospicuo numero di tifosi giunga a Termini, il supporter partenopeo spiega che «i pullman vengono bloccati fino a nuovo ordine. Passeranno ore prima che ripartono. La situazione è comunque tranquilla, tutti aspettano negli autobus».
Ma è a questo punto, nella calma apparente, che sarebbe scoppiata un’inaudita e inaspettata esplosione di violenza. Il tifoso evidenzia che «i poliziotti, forse per vendicarsi di quanto sta avvenendo alla stazione, combinano l’impossibile. In risposta a qualche gestaccio (un dito medio alzato, niente di più) caricano all’interno di alcuni pullman (su uno di questo ci sono anche io, e ti pareva). E’ un disastro. La scena è agghiacciante. In assetto antisommossa, i poliziotti entrano dalla prima delle tre porte del pullman e cominciano a volare manganellate contro gente inerme. Ovviamente tutti fuggono in fondo al pullman». Ma, prosegue sempre il sostenitore, la violenza prosegue con ulteriore veemenza: «A quel punto altri poliziotti, non contenti, cercano di entrare dall’ultima delle porte (dove si sono assiepati i tifosi) non riuscendo ad entrare perché gli ingressi sono bloccati dalla gente in fuga. Un poliziotto, in modo folle, sfonda il vetro della porta con una manganellata e a quel punto rischiamo di fare davvero la morte delle zoccole, aggrediti sia davanti che da dietro in uno spazio di 10 metri quadrati da queste persone inqualificabili che ci urlano “Adesso vi ammazziamo”, “ Non uscite vivi da Roma” ecc…». E a questo punto, Sivori87 tiene a specificare che «essendo tutti giovani e disarmati, nessuno di noi ha né provocato in maniera palese (se non con qualche gestaccio) né tanto meno reagito all’assalto. Abbiamo alzato le mani ma loro hanno continuato a picchiarci». Egli stesso sarebbe stato «colpito più volte alla schiena» da un agente, il quale avrebbe «cercato di colpirmi col manganello alla testa mentre ero quasi a terra. Non so come sono riuscito a fuggire….Un ragazzo aveva il muso spaccato, altri erano doloranti alla schiena, altri alle braccia». Il tifoso conclude con una chiosa emblematica: «I romanisti? Non pervenuti». Ciò vuol dire che i sostenitori giallorossi non si sarebbero proprio fatti vedere nei paraggi dove passavano i napoletani.
Si chiede ai rappresentanti dell’ordine pubblico: tutto ciò è vero oppure sono state semplici fantasie di un tifoso?
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, possibile soltanto dietro citazione della fonte)

Altra testimonianza reperibile su http://altocasertano.wordpress.com/2008/09/02/napoli-report-sulla-trasferta-dei-tifosi-napoletani-a-roma-la-verita-che-i-media-non-raccontano/




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