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giovedì 15 gennaio 2009

Roma-Sampdoria: denunciati 2 tifosi giallorossi

Inoltre il Tribunale di Roma ha condannato N.D. di anni 27 di Reggio Calabria, a 2 mesi di arresto e a 100 euro d'ammenda,  perché trovato in possesso di un fumone durante Roma-Reggina

In occasione dell'incontro di calcio Roma-Sampdoria, disputatosi allo Stadio Olimpico nella serata di ieri, gli Agenti della Polizia di Stato del Commissariato ''Prati'', diretto da Filippo Santarelli, hanno fermato ai tornelli situati presso la Tribuna Tevere, F.T. romano di anni 34, poiché dopo aver già superato il controllo degli Steward, ha cercato di eludere le operazioni di filtraggio della Polizia di Stato. Immediatamente perquisito, è stato trovato in possesso di alcune dosi di sostanze stupefacenti, extasy e marijuana, custodite in un pacchetto di sigarette, e nel giubbotto, nascondeva un artificio pirotecnico del tipo magnum, la cui introduzione all'interno dello Stadio è assolutamente vietata. Il fermato, che ha precedenti penali per reati contro il patrimonio, è stato denunciato in stato di libertà per possesso di artifizio pirotecnico e segnalato alla Prefettura di Roma per le sanzioni amministrative; nei suoi confronti è stato altresì formulata la proposta per il divieto di accesso nei luoghi ove si svolgono manifestazioni sportive (Daspo). Inoltre, al termine dell'incontro di calcio, gli Agenti della Polizia di Stato della Digos e del Commissariato Prati, hanno denunciato in stato di libertà un giovane romano di 21 anni, per lancio di materiale pericoloso, in quanto durante la partita ha lanciato un grosso petardo all'interno del campo. Il ragazzo, dopo aver lanciato il razzo dagli spalti della Curva Sud ha cercato di far perdere le proprie tracce, spostandosi in un altro settore della Curva ed indossando successivamente al fatto un berretto di lana. Ma sia il momento del lancio che i vari spostamenti del giovane, sono stati seguiti dalle telecamere ad alta definizione che operano all'interno dello Stadio e che sono costantemente monitorate dal personale della Digos presso la Sala Radio dello Stadio. La Questura di Roma ha inoltre reso noto che ''in merito all'incontro di calcio Roma-Reggina, il Tribunale di Roma ha condannato N.D. di anni 27 di Reggio Calabria, a 2 mesi di arresto e a 100 euro d'ammenda, perche' trovato in possesso di un fumone''.
Fonte: Asca

domenica 7 dicembre 2008

Sintesi tv di Reggina-Bologna 2-2 (da You Tube)

Importante punto esterno del Bologna contro la Reggina, diretta concorrente per la salvezza.
Ecco tutti i gol tratti da You Tube.

Reggio Calabria, Stadio "Oreste Granillo", 7 dicembre 2008
Reggina 2 Bologna 2

Reggina Bologna 1-0 Gol Corradi 15a Giornata Sky DirettaGol


Reggina Bologna 1-1 Gol Valiani 15a Giornata Sky DirettaGol


Reggina Bologna 2-1 Gol Barreto 15a Giornata Sky DirettaGol


Reggina Bologna 2-2 Gol Di Vaio 15a Giornata Sky DirettaGol

mercoledì 29 ottobre 2008

Calcio in cifre: Reggina inesistente, Napoli sugli scudi

Com'era stato previsto alla vigilia, gli azzurri hanno dominato grazie a una pericolosità indiscutibile (64% contro 17,6%) e a una difesa solida: lo dimostra l'indice di protezione area (71,9%). Da incorniciare la prestazione di Denis: su quattro tentativi a rete ha realizzato tre gol

Come previsto dai pronostici e dalle statistiche Panini Digital-Lega Calcio del pre-partita non c'è stata gara al San Paolo. Il Napoli ha dominato in lungo e in largo sul campo: la Reggina non è stata mai in partita. Le cifre sono impietose. A fronte di un possesso palla del 55% (45% degli avversari) gli azzurri hanno ottenuto un indiscutibile indice di pericolosità con il 64%, contro il più che modesto 17,6% degli amaranto. Ciò significa che la squadra di casa ha prevalso nella capacità di mantenere il possesso palla, di verticalizzare, di giungere al tiro e, soprattutto, di creare occasioni da rete. Improponibile anche il paragone nella capacità offensiva: 56,1 % della squadra di Reja contro il 28,1% di quella di Nevio Orlandi. Il Napoli ha tirato 15 volte verso la porta avversaria: su sei tiri terminati nello specchio, tre di Denis sono finiti in fondo al sacco. L'attaccante argentino ha avuto stasera uno score invidiabile: solo una delle sue saette non è finita alle spalle di Campagnolo. Gli altri tiratori scelti sono stati Lavezzi (5 volte), Gargano (2) e Pazienza (2). La Reggina ha provato due sole volte: uno soltanto è finito dalle parti di Navarro.
Ma i partenopei hanno stracciato la Reggina anche con la supremazia difensiva. Infatti, l'indice di protezione area è a loro favorevole: 71,9% contro 43,9%. L'unica nota positiva per i calabresi è stata il numero cospicuo di recupero palloni ottenuto da Lanzaro (15) e Costa (13).
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)
Clicca qui per leggere tutti i dati statistici dell'incontro

La sintesi di Napoli-Reggina 3-0

Calcio in cifre: Napoli strafavorito sulla Reggina

La formazione azzurra è nettamente superiore a quella calabrese, a cominciare dal proprio rendimento in casa: tre vittorie su altrettante gare, contro le quattro sconfitte degli avversari. Stando alle statistiche di Panni Digital, Reja dovrà fare attenzione alla forte vocazione difensiva di Orlandi (pari al 61,2%) e al rendimento di Corradi pari a quello di Hamsik: quattro reti su 17 tentativi

Stando al rendimento delle due squadre, in casa per il Napoli e in trasferta per la Reggina, stasera non ci sarebbe proprio partita. La formazione partenopea tra le mura amiche del San Paolo ha vinto tre gare su tre, con avversari del calibro di Fiorentina, Palermo e Juventus: sei i gol fatti, tre quelli subiti . Invece i calabresi hanno perso tutte e quattro le partite disputate: un solo gol fatto e ben nove incassati.
Scendendo nel dettaglio delle statistiche Panini Digital-Lega Calcio (cliccare qui per Napoli-Reggina) si nota che il Napoli è una squadra ad alta redditività. La formazione di Eddy Reja è al diciottesimo posto per palloni giocati, all'undicesimo per la media dei tiri in porta per gara e al sedicesimo posto per supremazia territoriale: ma è al nono posto per la complessiva pericolosità (44,9%). Ciò significa che la squadra con un volume di gioco poco elevato riesce a rendere molto, a vincere e a essere in testa alla classifica alla pari con Inter e Udinese.
Discorso opposto per la Reggina, che si trova nelle ultime posizioni di tutte le statistiche delle prime otto giornate del campionato, ad eccezione dei palloni giocati (è al dodicesimo posto). Per dare un'idea della squadra amaranto, basti pensare che l'indice di pericolosità (36,6%) è il diciassettesimo di tutta la serie A. E ha una scarsa propensione ad attaccare la porta avversaria con il 39%: il Napoli è al 47,7%. C'è però da registrare che, nonostante le 13 reti subite complessivamente, la squadra di Nevio Orlandi ha una forte propensione a difendere la propra area, il cui indice è al 61,2% (il Napoli è al 56.4%). Probabilmente ci sarà da attendersi stasera la sua totale chiusura degli spazi, necessari per contenere le sgroppate di Lavezzi ed Hamsik.
Rigurdo ai singoli Corradi è l'attaccante più pericoloso della Reggina, con i suoi quattro gol su 17 tentativi. Sono le stesse cifre di Hamsik.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)
(cliccare qui per visionare le statistiche Panini Digital - Lega Calcio dell'incontro)

lunedì 22 settembre 2008

Ferimento tifoso Reggina: confermato arresto per ultrà Roma

Arresto convalidato con detenzione in carcere per il tifoso ultrà romanista Fabio Testadiferro che la sera di sabato scorso ha ferito con una coltellata un tifoso della Reggina poco prima dell'incontro di calcio in programma allo stadio Olimpico. Lo ha deciso il giudice monocratico del Tribunale di Roma che contesta all'imputato, processato per direttissima, l'accusa di lesioni gravi, la detenzione abusiva e l'uso di coltello di genere proibito. Nel corso dell'udienza di convalida svoltasi oggi davanti alla Sesta sezione penale del Tribunale è emerso che Testadiferro è alcolista, ha vari precedenti per detenzione di armi bianche. Secondo il giudice se fosse tornato libero ci sarebbe stato il pericolo di reiterazione del reato considerati appunto i precedenti dell'imputato. Dopo la convalida il processo è stato rinviato al 1 ottobre prossimo e nel corso dell'udienza saranno sentiti gli agenti che avevano arrestato l'uomo e anche testimoni, uno dei quali al momento del fatto era vicino alla persona ferita. Dopo l'arresto in un motorino di proprieta' di Testadiferro fu trovato anche un coltello.
(Adnkronos)

lunedì 15 settembre 2008

Statistiche Reggina-Torino: pareggio giusto

Pareggio giusto tra Reggina e Torino, almeno per quanto riguarda la maggiore pericolosità delle due squadre. La differenza riguardo a questo indice è davvero minima tra le due formazioni, pari a 1,5% in più per gli amaranto calabresi. Il dato riassume la capacità di tenere il possesso di palla, verticalizzare, giungere al tiro e creare occasioni da rete. 
Invece, riguardo ai singoli dati si nota una maggiore superiorità della Reggina (+14,8%) riguardo alla maggiore capacità di attaccare la porta avversaria. Ancora più marcata la superiorità difensiva della squadra di Orlando (pari a circa il 15%). La formazione di De Biase ha compensato con un numero maggiore di palle giocate (566 contro 480) e possesso palla (53% contro 47%). Il Toro ha avuto un maggior rendimento nei tiri nello specchio della porta: 5 su 7 totali, mentre la Reggina ha ottenuto un 4 su 12.
In attacco, l'attaccante reggino Corradi ha battuto l'ex Amoruso con 2 tiri: quest'ultimo è stato raggiunto da Barillà e Carmona.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, possibile soltanto dietro citazione della fonte)


Le statistiche di Reggina-Torino
(Fonte Panini Digital-Lega Calcio)





Reggina-Torino: il commento e le sintesi tv

Toro bagnato, ma poco fortunato. Sotto il diluvio universale abbattutosi sullo stadio Granilllo, la squadra granata ha giocato un buon primo tempo contro la Reggina, andando a segno con l'ex Amoruso (con la complicità del reggino Cirillo). Peccato che non sia arrivato il colpo del ko: il 2-0 avrebbe steso i calabresi, molto frastornati dopo il gol del Torino. Invece il caso c'ha messo lo zampino: autogol di Di Loreto e si vanifica d'incanto il buon lavoro fatto sino a quel momento. La ripresa ha visto la squadra di casa molto più tonica e aggressiva, che ha messo in difficoltà più volte i granata: come nell'occasione dell'insidioso calcio d'angolo respinto sulla linea di porta da Sereni. Squadra giovane e agile la Reggina: manca solo di quel pizzico di esperienza per concretizzare e segnare il gol della vittoria.
Insomma, qualche rimpianto per il Torino, ma il risultato è fondamentalmente giusto. Vista le prestazione del primo tempo si potrebbe pensare che, zitto zitto, De Biasi sta preparando una squadra che potrebbe lottare per l'Uefa. D'accordo, è presto per dirlo e occorre più continuità nei risultati: ma sognare potrebbe essere lecito.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, possibile soltanto dietro citazione della fonte)


Sintesi Sky



Sintesi Rai

giovedì 12 giugno 2008

La mannaia di Palazzi si abbatte su Genoa, Udinese e Reggina

Il procuratore federale ha deferito alla commissione disciplinare nazionale per vicende legate alle plusvalenze fittizie i presidenti Preziosi, Soldati e Foti. Dinanzi all'organismo di giustizia sportiva dovranno presentarsi anche Pierpaolo Marino (ex vicepresidente "zebrette") e Giovanni Blondet (ex dg genoano). Anche l'ex presidente del Grifone, Luigi Dalla Costa, è implicato per le plusvalenze: si tratta però di fatti risalenti al 2002.


La mannaia di Stefano Palazzi si è abbattuta su Genoa, Udinese e Reggina. Oltre alle tre società di serie A, per alcune vicende legate a plusvalenze fittizie sono state deferiti dal procuratore federale alla commissione disciplinare nazionale il presidente del Genoa Enrico Preziosi, il numero uno dell'Udinese Franco Soldati e quello della Reggina Pasquale Foti. Adesso bisognerà vedere se cadranno nel nulla, come già accaduto diverse volte, oppure porteranno a sentenze di condanna. Palazzi ha anche deferito Pierpaolo Marino, ex Vice Presidente del Consiglio di Amministrazione dell’Udinese, e Giovanni Blondet, ex direttore generale del Genoa. Coinvolto anche Luigi Dalla Costa, ex presidente del Grifone, per fatti risalenti al 2002.
Queste in sintesi le accuse, trascritte sul sito della Figc.
Preziosi – le accuse rivolte da Palazzi al presidente rossoblù riguardano la violazione dei principi di lealtà, probità e correttezza sanciti per aver sottoscritto alcuni contratti attinenti a diritti alle prestazioni sportive di alcuni calciatori, con abnorme e strumentale valutazione dei diritti stessi; per la violazione dei principi di lealtà, probità e correttezza sanciti per aver contabilizzato nei bilanci chiusi al 30 giugno 2003 ed al 30 giugno 2004 nonche' nella situazione infrannuale al 31 marzo 2004 plusvalenze fittizie derivanti dalla stipula di contratti attinenti a diritti alle prestazioni di calciatori con corrispettivi di gran lunga superiori a quelli realmente attribuibili ai diritti medesimi, nonche' per non aver svalutato nei bilanci al 30 giugno 2004 e 30 giugno 2005 e nelle situazioni infrannuali al 31 marzo 2004 e 31 marzo 2005 le poste attive contabilizzate al momento dell'acquisizione dei diritti alle prestazioni dei calciatori, tutte condotte connesse fra di loro e tutte finalizzate ad ottenere l'iscrizione al campionato di competenza delle stagioni 2004/2005 e 2005/2006 in assenza dei requisiti previsti dalla normativa federale.
Soldati – il presidente dell’Udinese è stato deferito per la violazione dei principi di lealta', probita' e correttezza per aver contabilizzato nei bilanci chiusi al 30 giugno 2003 ed al 30 giugno 2004 nonché nella situazione infrannuale al 31 marzo 2004 plusvalenze fittizie derivanti dalla stipula di contratti attinenti a diritti alle prestazioni di calciatori con corrispettivi di gran lunga superiori a quelli realmente attribuibili ai diritti medesimi, nonche' per non aver svalutato nel bilancio al 30 giugno 2004 e nella situazione infrannuale al 31 marzo 2005 le poste attive contabilizzate al momento dell'acquisizione dei diritti alle prestazioni dei calciatori, tutte condotte connesse fra di loro e tutte finalizzate a far apparire perdite inferiori a quelle realmente esistenti e ad ottenere l'iscrizione al campionato di competenza delle stagioni 2004/2005 e 2005/2006 in assenza dei requisiti previsti dalla normativa federale.
Foti – il numero uno amaranto è stato deferito per la violazione dei principi di lealta', probita' e correttezza per aver sottoscritto alcuni contratti attinenti a diritti alle prestazioni sportive di alcuni calciatori, con abnorme e strumentale valutazione dei diritti stessi; per la violazione dei principi di lealtà, probità e correttezza per aver contabilizzato nella situazione infrannuale al 31 marzo 2004 plusvalenze fittizie derivanti dalla stipula dei contratti di cessione con corrispettivi di gran lunga superiori a quelli realmente attribuibili; per la violazione dei principi di lealtà, probità e correttezza per aver contabilizzato nel bilancio chiuso al 30 giugno 2004 plusvalenze fittizie derivanti dalla stipula dei contratti di cessione con corrispettivi di gran lunga superiori a quelli realmente attribuibili, nonché per non aver svalutato nel Bilancio al 30 giugno 2004 le poste attive contabilizzate al momento dell'acquisizione dei diritti alle prestazioni dei calciatori, tutte condotte connesse fra di loro e tutte finalizzate a far apparire perdite inferiori a quelle realmente esistenti e ad ottenere l'iscrizione al campionato di competenza della stagione 2005/2006 in assenza dei requisiti previsti dalla normativa federale.
Marino e Blondet - i capi di imputazione dell’ex Vice Presidente del Consiglio di Amministrazione delle “zebrette” friulane (e attuale direttore generale del Napoli) e per l’ex dg del Grifone riguardano la violazione dei principi di lealtà, probità e correttezza sanciti dall’art. 1, comma 1, del C.G.S., per aver sottoscritto alcuni contratti attinenti a diritti alle prestazioni sportive di alcuni calciatori, con abnorme e strumentale valutazione dei diritti stessi.
Dalla Costa - l'ex presidente del Genoa è stato deferito per due motivazioni. La prima riguarda la violazione dei principi di lealtà, probità e correttezza sanciti dall’art. 1, comma 1, del C.G.S., per aver sottoscritto alcuni contratti attinenti a diritti alle prestazioni sportive di alcuni calciatori, con abnorme e strumentale valutazione dei diritti stessi. L'altra riguarda la violazione dei principi di lealtà, probità e correttezza sanciti dall’art. 1, comma 1, del C.G.S e delle disposizioni di cui all’art. 7, comma 3, del C.G.S. previgente, trasfuso nell’art. 8, comma 4, del vigente C.G.S., per aver contabilizzato nei bilanci chiusi al 30 giugno 2002, plusvalenze fittizie derivanti dalla stipula di contratti attinenti a diritti alle prestazioni di calciatori con corrispettivi di gran lunga superiori a quelli realmente attribuibili ai diritti medesimi, tutte condotte connesse e tutte finalizzate a far apparire perdite inferiori a quelle realmente esistenti e ad ottenere l’iscrizione al campionato di competenza della stagione 2003/2004 in assenza dei requisiti previsti dalla normativa federale.

Marco Liguori
(riproduzione riservata, effettuabile soltanto dietro citazione della fonte)

mercoledì 20 febbraio 2008

speranze petroniane, disperazione sullo stretto

La Padania - luglio 2006

Calciopoli, uno scandalo infinito

La Reggina nei guai, il Bologna spera

Avviso di garanzia al presidente Lillo Foti, accusato di aver richiesto arbitri “compiacenti” in 6 gare

Marco Liguori

Dalla Procura della Repubblica di Napoli è partita ieri un’altra raffica di avvisi di garanzia, riguardante le indagini sul campionato di calcio 2004/2005 controllato dalla cosidetta “cupola Moggi”. Otto le persone destinatarie dei provvedimenti giudiziari.
Si tratta del presidente della Reggina, Lillo Foti, dell’ex designatore arbitrale Paolo Bergamo e dell’arbitro Massimo De Santis: questo ultimi erano già stati colpiti da avvisi di garanzia nello scorso maggio. L’informazione di garanzia è stata recapitata anche agli arbitri Andrea De Marco e Tiziano Pieri, agli assistenti arbitrali Stefano Papi, Giorgio Nicolai e Sandro Rossomando. Nei provvedimenti giudiziari, i pubblici ministeri napoletani, Filippo Beatrice e Giuseppe Narducci, hanno ipotizzato il reato di concorso in frode sportiva. L’accusa riguarda sei partite, nelle quali, stando alla ricostruzione dei magistrati, vi sarebero stati una serie di tentativi di “truccare” il risultato, attraverso la designazione delle terne arbitrali. Gli incontri di serie A al vaglio degli inquirenti sono: Reggina-Brescia, Reggina-Cagliari, Reggina-Palermo, Udinese-Reggina, Sampdoria-Reggina e Palermo-Reggina. Negli avvisi di garanzia i Pm hanno evidenziato che la Reggina è una delle società «orbitanti nel circuito di potere moggiano». Il fascicolo della Procura napoletana sarò esaminato nei prossimi giorni anche dal Capo dell’ufficio indagini della Federcalcio, Francesco Saverio Borrelli, per l’apertura di un secondo fronte del procedimento giudiziario sportivo, dopo quello che ha coinvolto Juventus, Milan, Lazio e Fiorentina.
Oltre alle accuse relative alle intercettazioni di oggi, la società calabrese è protagonista anche della vicenda relativa all’iscrizione al campionato 2005/2006.
Il Bologna ha proposto ricorso davanti alla Corte federale, dopo averlo proposto in primo grado davanti alla Corte di appello federale, per ottenere il rientro in serie A dopo la retrocessione in B del 2004/05. Secondo la documentazione raccolta dalla società felsinea, la Reggina aveva debiti per 14,7 milioni di euro: con questo “fardello” era impossibile l’iscrizione al campionato di serie A.
«Come mai il Torino e la Salernitana che avevano indebitamenti tributari inferiori - ha spiegato [...] il legale del Bologna, Mattia Grassani - non sono state ammesse ai rispettivi campionati e invece la Reggina sì? E’ un mistero che la giustizia sportiva dovrà risolvere».
Nella documentazione presentata dal Bologna dinanzi ai giudici sportivi, c’è anche una lettera raccomandata dell’Agenzia delle Entrate del 25 maggio 2005, indirizzata alla Reggina, in cui si evidenzia che la richiesta di condono presentata dalla società calabrese non fosse adeguatamente supportata da adeguate garanzie.
«L’esibizione di 3 polizze fidejussorie - si legge nel documento - a garanzia del carico tributario già iscritto a ruolo, rilasciate dalla San Remo spa, si comunica che le garanzie prodotte risultano rilasciate da soggetto che non ha i requisiti previsti dall’articolo 19 del Dpr 602/73, non risultando la San Remo spa né una compagnia di assicurazioni né istituto bancario».
Tornando alla vicenda degli avvisi di garanzia, il presidente della Reggina non ha voluto rilasciare alcun commento in merito.
«In relazione agli ultimi avvenimenti che mi vedono coinvolto - ha dichiarato Foti - tengo a ribadire la mia serenità in quanto estraneo ad ogni tipo di accusa». Foti ha precisato che «i miei comportamenti, specie quelli oggetto di indagine, sono stati sempre corretti e trasparenti nel più assoluto rispetto dei ruoli istituzionali. Tutelerò in ogni sede gli interessi e l’immagine della mia società a difesa dei tifosi amaranto». Nel provvedimento destinato al numero uno del club dello stretto, i Pm napoletani hanno evidenziato «il rapporto di subalternità tra Foti e Moggi». In una telefonata l’ex direttore generale della Juventus rimprovera al presidente reggino, con toni molto accesi, di aver partecipato a una riunione di presidenti contrari alla rielezione di Adriano Galliani alla presidenza della Lega Calcio. «Ma che cazzo vai a quella riunione, Lillo, puttana…» ha affermato Moggi per stigmatizzare il comportamento di Foti, che poi cercò di tranquillizzare il dg juventino, riferendogli anche quello che dissero nella riunione i presidenti “ribelli”.
Foti spiega in una successiva telefonata a Moggi di aver illustrato allo stesso Galliani il resoconto dell’incontro. Tra gli atti riportati nel provvedimento contro Foti c’è anche una telefonata che il presidente calabrese fa all’ex designatore Bergamo prima della partita Parma-Reggina del 10 novembre 2004. «Foti si raccomanda - osservano i magistrati - per il sorteggio: “ti raccomando è troppo importante…» ha affermato supplicante il presidente.
Insomma, onda dopo onda, la marea dello scandalo cresce a vista d’occhio. Resta solo da chiedersi a chi toccherà la prossima volta...

sabato 16 febbraio 2008

il mistero del marchio amaranto

Liberomercato 1° febbraio 2008 pagina 11

L’asse con Piazza Cordusio

Il marchio della Reggina è controllato da Unicredit

Foti ha 2,6 milioni di bond

Marco Liguori

Da chi è posseduto il marchio della Reggina Calcio? Secondo il bilancio al 30 giugno 2005 la società amaranto, militante in serie A, lo ha venduto per 10 milioni di euro alla Reggina Service srl, definita "società correlata", ricavandone una plusvalenza di pari importo. Ma scorrendo l’ultima visura disponibile in Camera di Commercio si ha una sorpresa: il proprietario del 98% della Reggina Service si nasconde dietro il velo della Cordusio Fiduciaria. Dunque, non è dato sapere il nome del reale possessore del marchio celato nelle stanze ovattate della fiduciaria del gruppo Unicredit, il cui compito è perfettamente legittimo. Ma resta un mistero il controllante della società che, stando alle visure camerali, ha, tra i suoi oggetti sociali principali, oltre all’acquisto e alla gestione in concessione o in affitto di marchi, "la progettazione, realizzazione, e commercializzazione di gadgets per conto proprio e/o di terzi" e anche "la gestione diretta di punti vendita specializzati nel settore ovvero indirettamente mediante contratti di franchising". E’ previsto anche "l’acquisto e/o la gestione di diritti all’immagine e di diritti radiotelevisivi". Si legge nel bilancio 2005/06 che la Reggina ha ottenuto altri 2 milioni sul marchio a causa di "adeguamento del prezzo di vendita supportata da apposita perizia effettuata successivamente alla data del contratto così come previsto dalle condizioni contrattuali". Nel 2006/07 è evidenziato che la maggior parte dei 4,9 milioni di "crediti verso altre società" della squadra presieduta da Pasquale Foti sono vantati verso Reggina Service "a seguito del pagamento effettuato dalla Società (la Reggina Calcio ndr) in nome proprio e per conto della Reggina Service delle rate del leasing relative al marchio, come da mandato senza rappresentanza conferito da quest’ultima" alla Reggina Calcio "in data 20/1/2006".
Anche la squadra calabrese ha un rapporto con Unicredit: nel 2006 ha acquistato 2,6 milioni di obbligazioni emesse dalla banca guidata dall’ad Alessandro Profumo, con un rendimento del 3% netto pari a 78mila euro.
Il bilancio 2006/07 della Reggina si è chiuso con patrimonio netto di 12,6 milioni e un utile di 356mila euro, in netto calo sui precedenti 8,3 milioni, raggiunto anche per una sopravvenienza attiva di 1,33 milioni. I ricavi raggiungono i 32,5 milioni (- 6,3% sul 2005/06). In essi spiccano 6,4 milioni da plusvalenze calciatori: 3 milioni per Pelizzoli al Lokomotiv Moska e 2,2 milioni per Leon al Genoa. I costi ammontano a 32,2 milioni, inferiori di 295mila euro ai ricavi. Nei crediti (20,1 milioni) risaltano 2,7 milioni verso il fisco, di cui 2,3 per rimborso sanzioni. Tra i debiti (24,3 milioni) ci sono 7,5 milioni verso altri finanziatori e 5,5 milioni per tributi: 3,6 per Iva e 924mila euro per ritenute fiscali su redditi lavoratori dipendenti.
http://www.wikio.it

il pallone in confusione

Registrazione n° 61 del 28 settembre 2009 presso il Tribunale di Napoli
Sede: corso Meridionale 11, 80143 Napoli
Editore e direttore responsabile: Marco Liguori

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