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sabato 14 novembre 2009

Inter: profondo rosso per 154,4 milioni

La società nerazzurra ha ridotto il passivo 2008/09 in modo anomalo grazie all’utile conseguito in luglio, di competenza dell’esercizio successivo, con le plusvalenze derivanti dalla cessone al Barcellona di Ibrahimovic e Maxwell. La somma delle perdite della società di Moratti ammonta negli ultimi tre anni a 509 milioni

Perdite per complessivi 154,4 milioni di euro, superiori del 4,15% rispetto ai 148,3 milioni dell’esercizio precedente. Questa è la fotografia del bilancio 2008/09, depositato in Camera di Commercio, della Fc Internazionale Milano spa analizzata da "il pallone in confusione" che nelle ultime tre stagioni ha subito un "rosso" complessivo per 509,5 milioni. Secondo il verbale dell’assemblea dei soci del 26 ottobre scorso, il presidente Massimo Moratti ha confermato «che l’ingente perdita dell’esercizio chiuso al 30/6/2009 trova la propria giustificazione nell’aver voluto mantenere la 1° squadra a livelli di assoluto valore mondiale». Probabilmente il numero uno nerazzurro si riferiva a una futura prospettiva internazionale: per ora l’Inter, con la sua rosa composta da numerosi campioni, ma dai costi molto elevati, si è limitata a vincere il suo 17° scudetto. Infatti, analizzando il costo del lavoro ha raggiunto i 199,9 milioni (+ 13,84%) con un rapporto rispetto ai ricavi pari a 86,9%: livello decisamente più elevato rispetto al 70% consigliato dall’associazione europea dei club. Come sottolineato da Luca Marotta su "il pallone in confusione" il Real Madrid presenta a livello consolidato un dato pari al disotto del 50%, con 187,2 milioni per gli emolumenti e introiti per 407 milioni. Il monte stipendi dell’Inter è lievitato in modo cospicuo negli ultimi tre anni: 156,7 milioni nel 2006/07, 175,6 milioni nel 2007/08 fino a sfiorare i 200 milioni nell’ultima stagione. Riguardo a quest’ultima si può anche calcolare rapidamente il costo per Moratti di ciascuno dei 70 gol segnati dalla sua squadra: 2,9 milioni. Sul bilancio hanno anche pesato i 49,9 milioni degli ammortamenti e svalutazioni per i "cartellini" dei calciatori, in deciso aumento dai 34,8 milioni dell’anno prima. Sempre riguardo ai giocatori, nella nota integrativa si fa cenno alla risoluzione consensuale con Adriano raggiunta nell’aprile scorso: ciò è costato all’Inter una minusvalenza di poco più di 6 milioni.
Da sottolineare il singolare meccanismo per la copertura dell’ultimo risultato negativo approvato nell’ultima assemblea. I soci hanno approvato sia il risultato chiuso al 30 giugno, chiusosi appunto con il passivo di 154,4 milioni, sia la situazione patrimoniale al 31 luglio 2009 ossia il risultato di un mese rientrante nella competenza dell’esercizio successivo. In quest’ultimo periodo si è registrato un utile di 56,5 milioni «determinato in via prevalente dalle plusvalenze – si legge nel verbale dell’assise sociale – pari ad euro 62.725.000,00 generate dalla cessione dei diritti pluriennali relativi ai calciatori Zlatan Ibrahimovic e Maxwell Andrade». D’incanto, grazie all’utile mensile, la perdita si riduce a 97,95 milioni. Inoltre «il patrimonio della società – si legge sempre nel verbale di assemblea – che era negativo di euro 28.319.000,00 al 30/6/09 ritorna ad essere positivo per oltre euro 48.000.000,00 anche per effetto di ulteriori versamenti di euro 20.000.000 effettuati nel mese di luglio a copertura perdite». Dopo la copertura ulteriore delle riserve e l’abbattimento del capitale sociale a 48,1 milioni viene varato l’aumento da 70 milioni che lo eleva a 118,1 milioni. Insomma, si è usata una procedura anomala: per coprire gran parte della perdita dell’esercizio 2008/09 si è usato il risultato positivo di un mese relativo all’esercizio successivo, che non rientra quindi nella competenza del precedente, per risparmiare una somma cospicua. Il socio di riferimento Massimo Moratti (tramite Internazionale Holding) dovrà dunque ringraziare il Barcellona se ha potuto contabilizzare una doppia plusvalenza con Ibrahimovic (53,4 milioni) e Maxwell (3,8 milioni). C’è da chiedersi se l’Inter avesse operato nello stesso modo nel caso in cui avesse conseguito minusvalenze per analoghi importi. Comunque, si legge nella relazione sulla gestione, «il socio di riferimento ha espresso il consueto impegno a supportare anche per il futuro, in caso di necessità, economicamente e finanziariamente la società». Il presidente ha infatti versato anche altri 12 milioni, in due rate tra luglio e settembre scorsi, per l’aumento di capitale del luglio 2008. Ed è previsto anche il versamento di Moratti di ulteriori 9,4 milioni, derivanti sempre da questa operazione di incremento del capitale.
Tornando al bilancio 2008/09 dell’Inter, si rileva una situazione di squilibrio finanziario con 431 milioni di debiti che sovrastano 66,3 milioni di crediti. Lo stato debitorio presenta un notevole incremento delle somme dovute alle società di calcio per le campagne acquisti, passate da 61 a 98,7 milioni: 28,1 milioni sono dovuti al Genoa per l’acquisto di Milito effettuato nell’ultimo mese dell’esercizio. Le somme ancora da versare al fisco, pari a 21 milioni, sono in linea con l’anno precedente. E a proposito di tributi, la società milanese ha vinto tre ricorsi davanti alla Commissione tributaria di primo grado riguardanti l’Irap sulle plusvalenze calciatori incassate dal 2001 al 2004: sono state annullate le sanzioni e gli accertamenti. Nello scorso settembre, si legge nella nota integrativa, «l’Agenzia delle entrate ha notificato alla società un processo verbale di constatazione inerente l’Irap sulle plusvalenze derivanti dalla cessione dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori per gli anni 2005-06 e 2006-07». L’Inter è in attesa del ricevimento e dell’accertamento per poi proporre un altro ricorso.
Parte della voce "altri debiti", passata dai precedenti 36,1 a 71,6 milioni, è composta dai 40 milioni di crediti riguardanti "la cessione dei diritti televisivi per la stagione 2009/10 ad un primario istituto di credito" come si legge nella nota integrativa. E, passando al conto economico, si nota come siano sempre più i diritti tv la voce principale dei ricavi: 99,2 milioni dalle partite in campionato, più 28,2 milioni dalla Champions League e 6 milioni dalla percentuale conseguita dalle squadre ospitanti. In aumento le sponsorizzazioni, passate da 31,7 a 38,5 milioni. Al confronto delle precedenti voci, i ricavi da botteghino sono ben poca cosa, pari a 15,5 milioni. Nonostante l’incremento delle entrate per circa 30 milioni, attestatesi su 232,6 milioni, sono state sovrastate da costi per 382,3 milioni: la gestione caratteristica si è chiusa con uno sbilancio di 149,7 milioni, superiore al precedente risultato negativo per 139 milioni. In perdita anche la gestione finanziaria per 3,6 milioni. I 14 membri del consiglio di amministrazione, tutti riconfermati dall’assemblea, hanno percepito un monte compensi complessivo per 800mila euro: l’anno scorso era di 700mila euro.
Marco Liguori
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