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mercoledì 24 febbraio 2010

Il Lodo arbitrale su Pandev e Ledesma: quando la giustizia è opinabile

Seconda puntata dell'inchiesta di Federsupporter sulle verità nascoste nella Lazio

Un recente lodo pronunciato dal Collegio Arbitrale costituito presso la Lega calcio,( per approfondimenti sul tema vedasi "Note illustrative e di commento del lodo" di Massimo Rossetti in http://www.federsupporter.it/) secondo quanto previsto dal CCNL (Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro) applicabile ai calciatori professionisti, definito dal dr.Lotito " il cancro vero del calcio", ha stabilito, su ricorso del calciatore Pandev, che quest’ultimo aveva diritto a veder dichiarato risolto il contratto di lavoro che lo legava alla Lazio con scadenza al 30 giugno del corrente anno, per fatto e colpa della Società datrice di lavoro, avendo quest’ultima violato nei suoi confronti le norme contrattuali applicabili.
Non solo. Ma la Società è stata anche condannata a pagare un importo ( nella misura massima consentita del 20% della retribuzione ) per risarcimento del danno arrecato, con i suoi comportamenti, al giocatore medesimo, il quale, conseguentemente, ha subito instaurato un nuovo contratto di lavoro con l’Inter, senza alcun indennizzo a favore della Lazio e con un danno, per quest’ultima e per i suoi azionisti, valutabile, secondo la stima del valore di mercato del calciatore a suo tempo pubblicamente resa nota dallo stesso dr. Lotito, in un importo non inferiore ad almeno € 14/15 mln .Ciò premesso, afferma, però, il dr. Lotito che "il giudizio arbitrale non è stato terzo" e ,quel che è più grave, che " qualcuno ha eluso le norme", "il Collegio Arbitrale della Lega ha sempre privilegiato l’AIC ( Associazione Italiana Calciatori n.d.r.)" Laddove non può sfuggire come l’attuale Presidente del Consiglio di Gestione della Lazio affermi che il Collegio arbitrale, non solo non sarebbe stato imparziale, ma, addirittura," avrebbe eluso le norme".
Viceversa, lo stesso Collegio arbitrale, sia pure in composizione diversa, ma l’Organo giudicante è sempre il medesimo, successivamente pronunciandosi sul ricorso presentato dal calciatore Ledesma, avrebbe, sempre secondo il dr. Lotito, " detto la verità" ed attuato una " giustizia giusta". Dal che si deduce che,quando un Organo giudicante si pronuncia in maniera favorevole e gradita al dr.Lotito, è imparziale, giusto e, soprattutto,"non elude le norme", e "non privilegia l’AIC "al contrario, quando lo stesso Organo si pronuncia in maniera a lui sfavorevole e non gradita, è "parziale, ingiusto" o, peggio, "elude le norme" e "privilegia l’AIC". Della serie "Spesso ho una opinione quando sono sdraiato ed una del tutto diversa quando sono in piedi" ( da "Osservazioni e pensieri " di G.CH.Lichtenberg, scienziato e scrittore tedesco 1742-1799) .
Naturalmente gli scriventi sono curiosi ed in attesa di chiarimenti e precisazioni in merito da parte del Collegio arbitrale che si è pronunciato sul caso Pandev.
Va, inoltre,detto,con riferimento al caso Ledesma, che la decisione del Collegio non è entrata nel merito della vicenda , stabilendo chi delle parti aveva ragione e chi torto, essendosi limitata a dichiarare l’inammissibilità del ricorso, poiché, alla data in cui esso era stato presentato, non sussistevano i presupposti per farlo, in quanto, qualora il calciatore avesse ritenuto di essere stato illecitamente escluso dagli allenamenti con la prima squadra anche dopo la data di presentazione del ricorso, avrebbe dovuto, cosa che evidentemente non ha fatto, ripetere la procedura di messa in mora della Società, così come previsto dal CCNL applicabile.
Ma la cosa ancor più paradossale è che l’utilizzazione di Ledesma, il quale ha nuovamente giocato e molto bene, nella partita Parma Lazio del 14 febbraio u.s.,viene , in qualche modo, ricollegata al pronunciamento arbitrale di cui sopra: quasi che, solo per effetto di quest’ultimo, tale utilizzazione si sia resa possibile, dimenticandosi che il calciatore aveva fatto ricorso al Collegio arbitrale proprio perché non veniva utilizzato (!!).
Così come, per lo stesso motivo, ha fatto Pandev, non comprendendosi d’altronde, perché, se, come aveva sostenuto pubblicamente il dr. Lotito, quest’ultimo era in possesso di prove documentali e testimoniali al riguardo, e se "non a caso alcune Istituzioni stanno indagando ( QUALI ? n.d.r.)" non ha promosso, nelle sedi opportune (non certo in sede di Procura Federale che non è un organo competente in ordine all’accertamento dell’eventuale violazione di norme civilistiche), un procedimento per far accertare e dichiarare l’inadempimento contrattuale del calciatore per violazione dell’obbligo di fedeltà e l’illecito storno di dipendente da parte della società che gli avesse fatto offerte in periodo non consentito dalle Norme Federali.
Cosa che, peraltro, gli scriventi avevano suggerito, invano, di fare (vedasi lettera raccomandata A.R., anticipata via fax, del 28 settembre 2009 alla SS Lazio spa), anziché,come avvenuto, estromettere, di fatto, il giocatore dagli allenamenti con la prima squadra e dalla sua utilizzazione in campo, con le disastrose conseguenze economiche di cui alla richiamata decisione arbitrale e con le altrettanto disastrose conseguenze sul piano sportivo che hanno portato la Lazio in zona retrocessione .
Quali sono, poi, "quelle certe cose" per cui dovrebbe "scoppiare una bomba,se tirate fuori "? E perché, dr.Lotito, come dice Lei "non le tira fuori " invece di fare discorsi allusivi e che suonano come messaggi in codice perché chi vuole intendere intenda ?
Ma, sostiene il dr Lotito, sia Pandev sia Ledesma sono stati sempre a disposizione dell’allenatore, senza alcuna preclusione e senza alcun divieto della Società alla loro utilizzazione .
Ne consegue che i calciatori in questione non sono stati utilizzati per mera ed esclusiva volontà e discrezionalità dell’ex allenatore Ballardini. A quest’ultimo, dunque, viene addossata ogni responsabilità per il mancato utilizzo ed è, perciò,da augurarsi che, prima più che poi, il suddetto Ballardini voglia confermare o smentire questa affermazione, se non altro a tutela della propria dignità e reputazione professionale e voglia precisare quali sono le "condizioni interne" che avrebbero pregiudicato la sua attività quale allenatore della Lazio.
Non solo, ma se Ledesma era ed è sempre stato, così come asserisce il dr.Lotito, liberamente utilizzabile da parte dell’ex allenatore Ballardini, senza alcuna preclusione e senza alcun divieto societari, perché mai da parte della Lazio sarebbe stato chiesto allo stesso calciatore, così come pubblicamente reso noto a suo tempo sempre dal dr. Lotito, di sottoscrivere una lettera, già predisposta dalla Società, di"giustificazione", per così dire, del suo comportamento, quale condizione pregiudiziale ed irrinunciabile per essere utilizzato? (La stessa procedura era stata attuata nei confronti del calciatore Stendardo, il quale, infatti, solo dopo aver sottoscritto una pubblica lettera, per così dire, di "contrizione" era stato utilizzato)
Alfredo Parisi e Massimo Rossetti
In esclusiva per "il pallone in confusione"
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