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sabato 31 luglio 2010

Quella rosa del Manchester City che costa tanto

L’analisi del bilancio al 31 maggio 2009, chiuso con una perdita di 89,7 milioni di sterline, della società dello sceicco Mansour riporta che il costo di stipendi e ammortamenti dei calciatori ha raggiunto i 122 milioni a fronte di un fatturato di 87 milioni

Una delle società che dovrà confrontarsi con il “Fair Play” finanziario dell’UEFA è senza dubbio il Manchester City, che manifesta un forte squilibrio strutturale dal punto di vista economico: a fronte di un fatturato di 87 milioni di sterline, la rosa giocatori costa 122 milioni di sterline tra stipendi e ammortamenti. Manchester City Football Club Limited è una società che ha per oggetto la gestione dell’omonimo club di calcio professionistico inglese. Al 31 maggio 2009, risultava che il controllore in ultima istanza di tale società era Abu Dhabi United Group Investment & Development, società registrata in Abu Dhabi e facente capo allo sceicco Mansour. La società Manchester City Limited figurava come holding intermedia, controllante di Manchester City Football Club Limited. Tra le società controllate da quest’ultima c’erano: Manchester City Investments Limited operante come società finanziaria e Manchester City Property Limited operante nel settore immobiliare.

Dal bilancio della società Manchester City Football Club Limited, relativo alla stagione 2008/2009, come già detto, emerge uno squilibrio strutturale generatore di perdite record, che hanno determinato un patrimonio netto negativo per 42 milioni di sterline, pari a circa 50 milioni di euro (al cambio: 1 EUR = 0,8414 GBP). Il 31 maggio 2009 la perdita registrata è stata di 89,7 milioni di sterline (106,6 milioni di euro), mentre l’esercizio precedente la perdita era di 29,7 milioni di sterline (35,2 milioni di euro).

Secondo gli amministratori, l'esercizio chiuso il 31 maggio 2009 ha segnato l'inizio di un periodo di significativi investimenti previsti in tutte le aree di attività del Club, ossia: la squadra di calcio, l'Academy, le infrastrutture, il sito web e i servizi tecnologici per i tifosi. E tali investimenti hanno avuto un impatto significativo sui risultati finanziari dell’esercizio in questione e continueranno, ad esercitare i loro effetti anche negli esercizi a seguire. L’obiettivo che ci si propone è quello di raggiungere il successo sia in campo che fuori dal campo.

Il fatturato al 31 maggio 2009 è aumentato del 5,76% registrando la cifra di 87,0 milioni di sterline (circa 103,4 milioni di euro), infatti, nel 2008 il fatturato era pari a 82.3 milioni di sterline (97,8 milioni di euro).

I ricavi da diritti TV, che rappresentano il 55,45% del totale dei ricavi, sono aumentati del 11,57% raggiungendo la cifra di 48,3 milioni di sterline (57,3 milioni di euro), anche a causa dei proventi da Coppa UEFA, che hanno compensato il leggero calo dei proventi da diritti TV da Premier League.

I ricavi da attività commerciali, che incidono per il 26,8% sul totale dei ricavi, sono diminuiti dell'8%, registrando la cifra di 23,3 milioni di sterline (27,7 milioni di euro). Tale decremento è dovuto principalmente a causa di una riduzione di ricavi da “eventi”; infatti, nell’esercizio 2007/2008, sono stati organizzati eventi come la finale di Coppa UEFA, concerti di musica e un grande evento di pugilato. A fronte della diminuzione dei ricavi da eventi si sono registrati incrementi nelle altre componenti di tale voce di ricavi. I ricavi da gare si sono incrementati del 13,2% passando da 13,6 milioni di sterline (16,1 milioni di euro) a 15,4 milioni di sterline (18,2 milioni di euro). La presenza media degli spettatori alle gare disputate in casa è stata di 42.890 con un aumento dell’1,92% rispetto alla media di 42.081 della stagione precedente. L’aumento dei ricavi da biglietteria di 1,8 milioni di sterline, è dovuto soprattutto alle gare di Coppa UEFA. Gli altri ricavi pari a 95 mila sterline incidono solo con lo 0,11% sul totale del fatturato.

All’aumento del fatturato si contrappone un significativo incremento del 44,5% dei costi operativi, che hanno raggiunto la cifra di 121,2 milioni di sterline (144,1 milioni di euro), a fronte di 83,9 milioni di sterline (99,7 milioni di euro) registrati nel 2008. La causa principale è da attribuirsi all’aumento delle spese per il personale.

Il costo del personale segna la cifra di 82,6 milioni di sterline (98.2 milioni di euro) con un’incidenza di circa il 95% sul fatturato. Nel 2008 tale costo ammontava a 54,2 milioni di sterline (64,4 milioni di euro) ed aveva un’incidenza del 65,89% sul fatturato. L’incremento è stato del 52,40%. Dal punto di vista numerico, il personale è passato da 258 unità del 2008 a 302 unità del 2009.

I costi relativi agli ammortamenti dei contratti dei giocatori sono aumentati nel corso dell'anno. Tale aumento ha comportato il raggiungimento della cifra di 39,4 milioni di sterline (46,8 milioni di euro) contro i 25,4 milioni di sterline (30,2 milioni di euro) dell’anno precedente e riflette ancora una volta i costi relativi alla costruzione “ex novo” della squadra.

Gli oneri finanziari ammontanti a 14,4 milioni di sterline (17,2 milioni di euro) sono aumentati notevolmente rispetto all’esercizio precedente, registrando un incremento dell’87,79%, a causa del più elevato livello di finanziamenti soci alle attività effettuate durante l'anno. Infatti, gli interessi passivi bancari ammontanti a 1,6 milioni di sterline registrano un incremento del 17,35%, mentre gli interessi sugli altri prestiti ammontanti a 12,6 milioni di sterline risultano incrementati del 102,27%.

Il totale delle attività si è incrementato del 35,25%, passando da 248,5 a 336,1 milioni di sterline, supportato da un forte incremento dell’indebitamento lordo del 63,62%.

Le immobilizzazioni immateriali nette ammontano a 131,8 milioni di sterline (156,6 milioni di euro). Rispetto all’esercizio precedente registrano un incremento del 188,02%. Segno del forte investimento effettuato nella rosa giocatori.

Le immobilizzazioni materiali nette pari a 175,3 milioni di sterline segnano un decremento del 2,86%. Esse sono composte da: terreni e fabbricati di piena proprietà per 3,5 milioni di sterline; terreni e fabbricati in leasing a breve per 516 mila sterline; terreni e fabbricati in leasing a lungo termine per 162,8 milioni di sterline; immobilizzazioni in corso e acconti per 1,2 milioni di sterline e arredi e attrezzature per 7,2 milioni di sterline. Il 5 agosto 2003 il vecchio stadio “Maine Road” fu scambiato per una concessione in affitto per 250 anni dello stadio "City of Manchester". Il contratto fu concepito alla stregua di un leasing finanziario, con un particolare meccanismo di rivalutazione basato anche sulla media degli spettatori. Le attività correnti ammontano complessivamente a 29 milioni di sterline (34,5 milioni di euro). Tra queste attività prevalgono le disponibilità liquide per 18,6 milioni di sterline (22,2 milioni di euro).

Dal lato del passivo si registra un patrimonio netto negativo per 42 milioni di sterline, debiti per 365 milioni di sterline (434,5 milioni di euro) e risconti passivi per 12,5 milioni di sterline. Durante l'anno 380.315 azioni ordinarie da 1 sterlina sono state emesse per un corrispettivo di 119,19 sterline per azione. Il corrispettivo totale è stato di 45.329.000 sterline ed il premio di 44.949.000 è stato incluso nel conto sovrapprezzo azioni.

I debiti come già detto segnano un incremento del 63,62% rispetto all’esercizio precedente, in cui segnavano la cifra di 223,4 milioni di sterline (265,6 milioni di euro). Tra i debiti con durata inferiore all’esercizio, ammontanti a 282,7 milioni di sterline (336 milioni di euro), spiccano i debiti verso i soci per 194,4 milioni di sterline (231 milioni di euro). I soci hanno incrementato il loro finanziamento nel club di 141,5 milioni di sterline (168,2 milioni di euro). I debiti a lungo termine, ammontanti a 82,9 milioni di sterline (98,5 milioni di euro), sono sostanzialmente invariati rispetto all’esercizio precedente (83,6 milioni di sterline). Tra questi debiti spicca la voce debiti per locazione finanziaria dello stadio “City of Manchester” per l’importo di 43 milioni di sterline (51 milioni di euro). L’importo di 414 mila sterline dello stesso debito è evidenziato tra i debiti a breve: l’importo complessivo è di 43,4 milioni di sterline. I risconti passivi per ricavi anticipati ammontano a 12,5 milioni di sterline (14,9 milioni di euro, segnano un decremento del 14%.

Tra gli eventi verificatisi dopo il 31 maggio 2009, sono segnalati l’acquisto di vari calciatori come Roque Santa Cruz (Blackburn Rovers), Gareth Barry (Aston Villa), Emmanuel Adebayor (Arsenal), Carlos Tevez (Manchester United), Kolo Touré (Arsenal), Joleon Lescott (Everton) e le cessioni di Elano Blumer (Galatasaray), Ricahrd Dunne (Aston Villa), Tal Ben-Haim (Portsmouth), Gelson Fernandes (Saint Etienne). L’importo netto investito è stato di 117 milioni di sterline (139 milioni di euro).

Luca Marotta

jstargio@gmail.com

RIPRODUZIONE (ANCHE PARZIALE) DELL'ARTICOLO CONSENTITA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: IL PALLONE IN CONFUSIONE

venerdì 30 gennaio 2009

Premier league, cifre mostruosamente proibite

Ecco le quotazioni di mercato di alcuni assi d’Oltremanica, sostenibili soltanto dalle tre grandi Inter, Milan e Juventus: Cristiano Ronaldo 60 milioni, Gerrard 45, Drogba 40, Fabregas 38, Lampard 37, Adebayor 24

Ecco i sogni mostruosamente proibiti dei tifosi italiani. Fuoriclasse fuori dalla portata delle tasche dei club nostrani: ad eccezione di Inter, Milan e Juventus, che possono permettersi di aprire il portafoglio qualora i loro dirigenti lo volessero. Ma prima di iniziare la nostra carrellata di assi dalla ricca (ma anche indebitata) Inghilterra, leggiamo i dati dei principali campionati d’Europa. Stando ai dati del sito Transerfermarket.de, la Premier League presenta il valore di mercato complessivo più elevato per i suoi 556 giocatori suddivisi in 20 squadre, pari a oltre 3 miliardi di euro. Seconda la Primera Division con oltre 2,5 miliardi per i suoi 508 calciatori militanti in 20 società. Il parco dei 565 atleti delle 20 formazioni della nostra Serie A è al terzo posto con 2,31 miliardi. Seguono la Bundesliga con 1,53 miliardi (491 giocatori in 18 squadre) e la Ligue 1 con 1,37 miliardi (20 in 560).
Voliamo oltre Manica e rechiamoci a Londra per esaminare il Chelsea. La squadra del miliardario russo Roman Abramovich presenta il valore di mercato più elevato della Premier League con 386 milioni. L’oggetto dei desiderio di tifosi e presidenti del Belpaese è sicuramente Drogba: chi volesse intavolare una trattativa dovrà munirsi necessariamente della cifra esorbitante di 40 milioni. Tuttavia, il rendimento del 30enne attaccante franco-ivoriano non è stato finora esaltante: 10 partite in campionato, sei volte entrato dalla panchina due volte sostituito, un gol in 520 minuti. Il capocannoniere Anelka (14 gol in 22 partite e 1714 minuti giocati, una marcatura ogni 122 minuti e tre assist vincenti) ne vale molto meno: 18 milioni. Segue Lampard, il 30enne centrocampista offensivo a lungo corteggiato l’estate scorsa dall’Inter: il suo prezzo di mercato è di 37 milioni, da cui partire per i successivi rilanci. Per lui 22 partite per 1963 minuti giocati, 9 gol (uno ogni 218 minuti) e 4 assist vincenti. Trentatrè milioni sono invece necessari per poter discutere di un eventuale trasferimento del roccioso difensore Terry (28 anni): invece ne occorrono 32,5 per il centrocampista ganese Essien, infortunato fino a marzo. E’ il turno di un altro centrocampista, Ballack, 32enne nazionale tedesco: vale 28 milioni. Alzi la mano che vuole il portiere Cech e lasci alla cassa 28 milioni. Per l’attaccante portoghese Carvalho, attualmente fermo per infortunio, ne occorrono 22 milioni.
La seconda squadra inglese per valore è il Manchester United con 383,2 milioni. La domanda è d’obbligo: quanto vale la stella portoghese (nella foto) Cristiano Ronaldo? Mettete 60 milioni sul piatto e vedete che i dirigenti dei "diavoli rossi" vi daranno importanza: e pensare che lo Sporting Lisbona aveva venduto il 24enne fuoriclasse nel luglio 2003 per 17,75 milioni. Per lui 10 gol in 19 gare con 1587 minuti giocati in campionato (una rete ogni 159 minuti) e 5 assist vincenti per i compagni. Rooney, 23enne centravanti della nazionale inglese, ne vale 40 milioni. C’è qualcuno che ha bisogno delle prestazioni del difensore Ferdinand (30 anni)? Staccate un bell’assegno da 33 milioni e vi passa la paura di non averlo. Meno cari, ma non per questo meno accessibili, le quotazioni iniziali dell’attaccante della nazionale bulgara Berbatov, pari a 32 milioni (6 gol e 9 assist in 20 gare, e dell’argentino Tevez, 28 milioni (3 gol e 2 assist in 16 gare). Sull’altra sponda di Manchester, ossia il City, quarta per valore con 227,5 milioni, si segnalano soltanto in particolare i 34 milioni del 25enne brasiliano Robinho. Per lui 11 gol e tre assist in 16 partite disputate (pari a 1409 minuti) in Premier League: media di un gol ogni 128 minuti.
E da Manchester passiamo a Liverpool, la cui rosa vale 292,4 milioni. Solo per intavolare un barlume di trattativa per il 28enne centrocampista centrale Gerrard bisogna recarsi nella città dei Beatles con in tasca un assegno da 45 milioni. E’ autore di 9 reti e 6 assist in 20 partite per 1685 minuti complessivi: mediamente un gol ogni 187 minuti in campionato. Cinque milioni in meno ne vale l’attaccante spagnolo Torres (24 anni): ha segnato 5 gol in 15 partite. Seguono il centrocampista difensivo argentino Mascherano (24 anni, 24 milioni uno per anno) e l’attaccante irlandese Keane (28 anni, 21 milioni). E’ il turno di Xabi Alonso, il 27enne centrocampista difensivo spagnolo che era nel mirino della Juventus la scorsa estate (gli fu preferito Poulsen): adesso la premiata ditta Cobolli&Blanc dovranno trattare tenendo ben presente la base d’asta di 20 milioni. C’è qualcuno che intende riportare negli italici stadi il 27enne difensore di fascia Dossena? Vincoli 8 milioni e i dirigenti dei "Reds" inizieranno i colloqui per la cessione: cifra decisamente non esorbitante. Nell’altra squadra di Liverpool, l’Everton, si segnala il 26enne attaccante centrale nigeriano Yakubu con i suoi 20 milioni iniziali: per lui 4 reti realizzate in 14 gare di campionato, per complessivi 1126 minuti. Media di un gol ogni 282 minuti.
E torniamo a Londra e ci rechiamo nella sede dell’Arsenal, il cui parco giocatori vale 247 milioni, il quarto in Inghilterra. Quanto vale Fabregas, uno degli attaccanti che si trova spesso al centro delle presunte trattative rese note dai media? Occorrono ben 38 milioni per il 21enne attaccante spagnolo, infortunato fino a marzo. Per lui 1 gol in 15 partite (1305 minuti) in Premier, con 4 assist per i compagni. E’ il turno del sogno di mezza estate del Milan, svanito negli ultimi caldi dello scorso agosto: Adebayor, 24enne attaccante del Togo, vale almeno 24 milioni: detiene in campionato 19 presenze con 8 reti in complessivi 1525 minuti disputati. Per lui una media di 1 marcatura ogni 191 minuti: chissà se Galliani sta ancora pensando a lui. Segue il suo collega di reparto Tourè: per il 27enne ivoriano bisogna preparare un bell’assegno (meglio se circolare) da 22 milioni. Invece ne occorrono 19 per il 31enne difensore francese Gallas: 16 milioni per l’attaccante olandese Van Persie (25 anni).
Infine un'altra squadra inglese, il Tottenham, ha tre pezzi pregiati dai prezzi tutto sommato modici rispetto a quelli visti finora. Due sono dell’Est: il centrocampista croato Modric (18 milioni, 23 anni, 1 rete e 5 assist in 19 partite) e l’attaccante russo Pavlyuchenko (13 milioni, 27 anni, 3 reti in 18 partite, infortunato fino ad aprile). Il terzo è Bentley, 24enne centrocampista inglese con sette presenze in nazionale: valore 17 milioni.
Marco Liguori
Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte
(1a puntata - continua)

lunedì 19 gennaio 2009

Manchester City ore 22.10: abbiamo chiuso noi la trattativa per Kakà

La società inglese fa sapere dal suo sito, oltre mezz'ora prima dell'annuncio di Berlusconi, che ha deciso di concludere volontariamente le trattative con la società rossonera. I colloqui «avevano raggiunto soltanto la fase preliminare»: inoltre «in nessun momento il giocatore è stato coinvolto nella trattativa» e «non sono stati definiti accordi economici»

E' il Manchester City ad aver chiuso le trattative con il Milan per l'acquisto di Kakà. Lo ha annunciato la società inglese sul suo sito ufficiale alle ore 22.10, circa mezz'ora prima dell'annuncio di Silvio Berlusconi a Italia 7 Gold «Kakà è e resta al Milan». Inoltre, il club d'Oltremanica precisa che le discussioni «avevano raggiunto soltanto la fase preliminare»: inoltre «in nessun momento il giocatore è stato coinvolto nella trattativa» e «non sono stati definiti accordi economici». Insomma, il City non ha mai proposto alcuna offerta effettiva alla società rossonera per l'acquisto di Kakà, nè sono state formulate al giocatore eventuali cifre per l'ingaggio. La versione inglese differisce anche da quella del presidente del Consiglio e proprietario del Milan che a Sky sport 24 ha dichiarato che Kakà «Ha rinunciato alle offerte del Manchester privilegiando il Milan, i suoi compagni i suoi tifosi. Ha detto no perché i soldi non sono tutto nella vita».
Questa è la traduzione del testo inglese in italiano.
«Il Manchester City ha chiuso le trattative con l'Ac Milan sul possibile trasferimento del giocatore Kakà. Dopo un incontro tenutosi oggi a Milano la società ha compreso che era improbabile che le due parti fossero riuscite a raggiungere un terreno comune per un accordo. I colloqui avevano raggiunto soltanto la fase preliminare e in nessun momento il calciatore è stato coinvolto. Non sono stati definiti accordi economici. Commentando i fatti, Garry Cook (Ndr: direttore generale del Manchester City) ha affermato: «Malgrado il Manchester City Football Club abbia un ovvio interesse verso giocatori di classe mondiale come Kakà, dobbiamo ai nostri tifosi che un trasferimento del genere funzioni a ogni livello: commerciale, finanziario, in termini di risultati sul campo e all'interno della più ampia comunità del Manchester City».
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)

Testo originale
Manchester City has terminated its discussions with AC Milan over the possible transfer of the player Kaka.
Following a meeting in Milan today, the Club felt that it was unlikely that the two parties could reach common ground for an agreement.
The discussions reached only a preliminary stage and the player was not involved at any time. No commercial terms were framed.
Commenting on the situation, Garry Cook stated: «Whilst Manchester City Football Club has an obvious interest in world class players of the quality of Kaka, we owe it to our fans that such a transfer must work on every level; commercially, financially, in terms of results on the field and within Manchester City's broader community».

Kakà e l’"amletico" Milan

E’ meglio realizzare una plusvalenza da 103 milioni con la cessione del fuoriclasse brasiliano al Manchester City o aiutare Berlusconi per le elezioni europee? E’ questo il dubbio che potrebbe attanagliare la dirigenza rossonera. Da non sottovalutare il ruolo degli sponsor nella trattativa

Oltre 103 milioni di euro. A tanto ammonterebbe, ai valori di bilancio del 2007, la plusvalenza per il Milan risultante dalla vendita al Manchester City di Ricardo Izecson Dos Santos Leite detto "Kakà", il cui contratto con il club di via Turati avrà termine il 30 giugno 2011. La cifra è stata calcolata tenendo presente due elementi: innanzitutto dell’offerta ufficiosa di 108 milioni riportata stamattina dal "Corriere della Sera". L’altro "ingrediente" è il valore netto di libro riportato nell’ultimo bilancio disponibile della società rossonera (ossia quello chiuso al 31 dicembre 2007) pari a 4,55 milioni. Quindi, si può ipotizzare che il costo del diritto pluriennale alle prestazioni sportive (comunemente ancora chiamato "cartellino") del fuoriclasse brasiliano sia stato quasi completamente ammortizzato nel corso del 2008. Il Milan aveva già compiuto un’operazione analoga nel 2006, quando cedette Shevchenko al Chelsea con una plusvalenza netta di 42 milioni: anche il valore dell’attaccante ucraino era stato quasi completamente azzerato. Il proprietario del Manchester City, lo sceicco di Abu Dhabi Mansour Bin Zayed al Nahyan, non è sconosciuto alla galassia Fininvest. Secondo le comunicazioni al mercato della Consob, il suo fondo Abu Dhabi Investment Authority è presente nel capitale di Mediaset dal dicembre 2007. Inoltre, lo sceicco ha acquistato lo scorso ottobre il 16,3% di Barclays Bank: anche l’istituto di credito inglese è presente nella società televisiva berlusconiana dalla fine del 2007 e ne possiede attualmente il 2,3% del capitale.
In base a ciò si potrebbe pensare che le dichiarazioni di sabato scorso dell’amministratore delegato, Adriano Galliani, siano fondate: «I deficit di bilancio ci sono e vanno ripianati con le proprie gambe o con gli assegni dell'azionista. Io credo che una società virtuosa debba farlo nel primo modo». In realtà, il Milan ha le spalle più che coperte dal gruppo Fininvest. Stando sempre al bilancio 2007 la sua controllante ha contribuito a irrobustire il patrimonio netto con la rinuncia «di parte di un finanziamento fruttifero» trasformato «in versamento in conto capitale» per 10,86 milioni. Inoltre, la Fininvest ha effettuato un altro versamento per 14,14 milioni. Il revisore Deloitte & Touche ha evidenziato che nel gennaio 2008 è stato effettuato un altro versamento di 25 milioni. Anzi, dal rosso di bilancio è arrivato un beneficio di legge per la Fininvest: il Milan ha trasferito alla capogruppo 18,34 milioni «nell’ambito dell’accordo sull’esercizio dell’opzione per il regime fiscale del consolidato nazionale».
Nonostante ciò, si possono fare alcune ipotesi. Anzi, la prima potrebbe essere un’opzione, se non addirittura un dubbio "amletico" rispetto alla cessione di Kakà. Se il Milan ha deciso di venderlo è forse perché Silvio Berlusconi per ora non vuole investire nel suo "biglietto da visita". Il club rientra da alcuni anni in questa strategia: il calcio è espressione e comunicazione della filosofia vincente della Fininvest. Strategia che ha un fondamento soprattutto in politica: la squadra rossonera è un efficace veicolo elettorale. Forse il presidente del Consiglio e proprietario della Fininvest pensa che non possa essere d’aiuto nella ormai prossima tornata elettorale del prossimo giugno, riguardanti il Parlamento europeo. L’opposizione del Pd veltronian-dalemiano non sembra poterlo impensierire: Berlusconi potrebbe ripensare alla sua posizione sul Milan, alla luce del sondaggio pubblicato oggi di Ipr marketing per Repubblica.it secondo cui «per la prima volta dall'insediamento, la fiducia nei confronti dell'esecutivo e del presidente del Consiglio è in discesa». La squadra dovrebbe quindi necessariamente vincere la Coppa Uefa e qualificarsi per la Champions per dare una mano a Berlusconi e al suo schieramento politico. E di conseguenza Kàkà potrebbe restare a Milano per raggiungere questi obiettivi.
Infine, un’ultima ipotesi potrebbe riguardare gli sponsor di Kakà, che ne ha tre principali: Adidas, Armani e Gillette per il Sudamerica. Quest’ultima è anche rappresentata da David Beckham, in prestito al Milan fino a marzo. La casa produttrice dei rasoi potrebbe aver bisogno del fuoriclasse brasiliano per il mercato inglese, magari in coppia con il ritrovato David. Ci sarebbe da sistemare solo sua moglie, Caroline Celico, che è proprietaria in Italia della Party Design che ha organizzato anche eventi per il Milan. Insomma, ancora una volta tutto sarebbe stato deciso anche da motivazioni pubblicitarie. Se così fosse e se la cessione andasse in porto le più che giustificate proteste dei tifosi, che si vedono privare di una "bandiera" e di un giocatore fondamentale per gli schemi del tecnico Ancelotti, saranno inutili e sterili. «Ma dove sono gli eroi» cantava Loredana Bertè nel 1979 e si rispondeva: «Li abbiamo travolti noi».
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte: anche per le singole cifre numeriche)

giovedì 15 gennaio 2009

Calciomercato: Milan sfoglia la margherita sui 150 milioni per Kakà

Secondo Milan Channel il club rossonero potrebbe «valutare l'offerta» del Manchester City: arriva il difensore Mattioni dal Gremio. Il Vicenza ha ufficilizzato l'ingaggio di Forestieri, di proprietà del Genoa

Il Manchester City è in pressing, a suon di vagonate di milioni di euro, per provare a convincere Ricardo Kakà a lasciare la maglia rossonera del Milan e accettare la faraonica proposta del club inglese, di proprietà dei ricchi sceicchi arabi. E il Milan starebbe valutando la maxi offerta. La lunga giornata di mercato che ha visto protagonista l'asso brasiliano, ha avuto molti sussulti. Nel tardo pomeriggio arriva, tramite il canale satellitare tematico del Milan, la notizia che potrebbe "accellerare" decisamente la trattativa. Secondo "Milan Channel", il club rossonero potrebbe «valutare l'offerta», che secondo molte voci delle ultime ore sarebbe salita ad addirittura 150 milioni di euro. Una cifra mai spesa per un calciatore. In mattinata le voci dall'Inghilterra hanno alimentato l'operazione: «Le trattative sono ancora in corso», spiega il manager dei Citizens, Mark Hughes, che conferma di fatto quanto affermato alla BBC dal suo vice, Mark Bowen, che ha addirittura parlato di «ingaggio molto vicino», spiegando che «stiamo convincendo il giocatore di quelli che sono i futuri programmi del Manchester City».«E' impossibile dire se l'operazione andrà avanti oppure no - ha poi ribadito Hughes - ma vi faremo sapere quando ci sarà qualcosa da dire». Insomma, a Manchester ci credono, Hughes e Bowen sono ottimisti e la stessa stampa inglese stamattina era scatenata. Se in Inghilterra ribadiscono l'interesse dei Citizens per l'asso brasiliano del Milan, ecco il quotidiano "Arabian Business" rivelare che la trattativa è stata definitivamente interrotta. E ancora: Bosco Leite, padre e procuratore di Kakà, è in vacanza e il giocatore si sta regolarmente allenando a Milanello perché non c'è al momento alcuna trattativa tra lo stesso giocatore e il Manchester City. Questa la versione fornita al portale brasiliano "Terra" dall'entourage del Pallone d'Oro 2007 di fronte alle notizie arrivate dall'Inghilterra secondo le quali il padre di Kakà sarebbe atteso nelle prossime ore per discutere del contratto del figlio con i dirigenti dei Citizen.
In attesa di conoscere l'evoluzione o la conclusione della super-trattativa fra Manchester City e Milan per Kakà, è arrivata l'ufficialità da via Turati per Felipe Mattioni che è un nuovo giocatore rossonero (in prestito con diritto di riscatto). Mattioni arriva dal Gremio, 20enne esterno difensivo, che nei giorni scorsi sembrava invece vicino alla Juventus. Il Vicenza ha ufficilizzato l'ingaggio di Fernando Martin Forestieri, giovane promessa argentina che proprio oggi festeggia il suo 19esimo compleanno. L'attaccante, di proprietà del Genoa, arriva dal Siena. Langella assicura che non ha intenzione di muoversi da Verona e di provare l'avventura inglese con il West Ham di Zola. "Sono lusingato dell'interessamento ma resto al Chievo, mollare ora non fa parte del mio carattere", ha detto l'ex Cagliari. Dopo aver perso Giampaolo Pazzini, approdato alla Sampdoria, il Palermo potrebbe pensare all'attaccante Pablo Daniel Osvaldo, sempre della Fiorentina. Il Siena stringe i tempi con la Roma per la rischiata del giovane attaccante Okaka. In partenza dovrebbe esserci Calaiò. Massimo Mutarelli è libero di tesserarsi con qualsiasi club in questo mercato di gennaio. Sul giocatore c'è l'interesse del Bologna.
Fonte: Agi
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il pallone in confusione

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