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martedì 6 aprile 2010

Federsupporter chiede chiarimenti alla Consob sul bilancio della Lazio

Con lettera dell’8 febbraio 2010, la scrivente Associazione, che rappresenta e tutela i diritti e gli interessi dei sostenitori di società sportive ed in particolare dei piccoli azionisti, richiedeva al Consiglio di Sorveglianza della S.S. LAZIO SpA, in nome e per conto dei piccoli azionisti di quest’ultima, chiarimenti in merito ad una appostazione contabile nel bilancio al 30 giugno 2006, così come precisato nella richiamata lettera, che, in copia, si trasmette.

In data 17/3/2010, il predetto Consiglio di Sorveglianza rispondeva alla richiesta con lettera che, pure, si allega.

In tale risposta, vengono forniti elementi esplicativi e giustificativi che non trovano riscontro nella realtà, non convincono, e che tentano di coinvolgere, codesta Autorità.

Ciò premesso, si ritiene opportuno evidenziare gli elementi di cui sopra nella loro erroneità e contraddittorietà, provenienti da un Organo il quale, specie nel sistema dualistico adottato dalla S.S. LAZIO Spa, deve svolgere un particolare ruolo di garanzia verso gli azionisti di minoranza.

La prima osservazione riguarda quanto affermato al secondo capoverso della richiamata lettera, secondo cui “… la tabella a pag. 65 da Voi richiamata, che evidenzia i compensi maturati nel periodo per i componenti degli organi sociali, è espressa in Euro e non in migliaia di Euro” .

Detta affermazione risulta in contrasto con quanto, invece, riportato nella NOTA INTEGRATIVA al bilancio chiuso al 30 giugno 2006, con riguardo al Contenuto e forma del bilancio ( cfr. pag. 33 – allegata), ove è chiaramente detto che “Gli importi indicati negli schemi di Stato Patrimoniale e di Conto Economico sono espressi in Euro ed i valori in nota integrativa sono espressi in migliaia di Euro”.

Ne consegue che la precisazione del Consiglio di Sorveglianza ove afferma che “… quando infatti le tabelle presenti in bilancio sono espresse in migliaia di Euro, è sempre riportata in alto a sinistra delle stesse tabelle, l'espressione importi in Euro migliaia” si appalesa non esatta,mente rispondente alla realtà e pleonastica avuto riguardo a quanto specificato nella Nota Integrativa.

Tale precisazione, metodologica e formale (“l’espressione in importi Euro migliaia è sempre riportata in alto a sinistra delle stesse tabelle”) non si rinviene,infatti, con riferimento alle tabelle del bilancio al 30/6/2006, espresse in migliaia di euro, nei seguenti casi:

a) Rapporti con parti correlate (pag. 36);

b) Imposte anticipate (pag. 47);

c) Patrimonio netto (pag. 50);

d) Debiti verso Società calcistiche per compartecipazioni (pag. 54);

e) Costi per acquisizione temporanea prestazioni calciatori (pag. 64);

f) Tabella calcolo IRAP (pag. 67);

g) Tabella differenze temporanee attive ai fini delle imposte dirette (pag. 68).

La seconda osservazione è riferita alla natura dell'appostazione contabile in esame (Euro 3.841) inserita, con la dizione “Altro” nella tabella relativa a “Compensi e/o bonus ed incentivi maturati nel periodo in esame per i componenti degli Organi sociali” (pag. 65).

Precisa, infatti, il Consiglio di Sorveglianza che la somma percepita dall’Avv. Gentile “... fa riferimento a rimborsi spese vive e contributi sostenuti per i giudizi in corso all’epoca”.

Tale precisazione non è conforme , ad avviso della scrivente , ai principi di chiarezza e precisione che devono informare la redazione del bilancio, così come richiesto dalla normativa civilistica (art. 2423 C.C.).

Infatti, sull’ovvio presupposto della veridicità dell'affermazione, l'appostazione contabile (che avrebbe dovuto essere riportata in tabella quanto meno come Euro 0,35) è errata nel suo nomen juris, in quanto avrebbe dovuto correttamente essere ricompresa tra le Spese amministrative o tra le consulenze.

Ma a tale rilievo, di per sé già importante per quanto riguarda i contenuti monetari e le modalità espositive, devono aggiungersi le seguenti considerazioni.

Se è vero che l’avv. Gentile ha svolto attività professionale in favore della Società – e la circostanza è dichiarata dal Consiglio di Sorveglianza - v’è ulteriormente da domandarsi:

- se non fosse stata esistente una situazione di incompatibilità tra lo svolgimento di attività professionale dell’Avv. Gentile in favore della Società in concomitanza con la sua carica di Presidente del Consiglio di Sorveglianza, quanto meno per il periodo temporale ( 1/12/2004-5/06/2005) in cui i due incarichi si fossero sovrapposti e quali fossero state le eventuali conseguenze che dal verificarsi di tale incompatibilità avessero potuto conseguire nei confronti del predetto professionista; ma, soprattutto, per quanto qui di interesse, in capo alla società;

- se, in particolare, l’avere assunto incarichi professionali in concomitanza con l’esercizio della carica di Presidente del Consiglio di Sorveglianza, indipendentemente dal pagamento contestuale dei compensi che tali incarichi comportavano, non abbia potuto costituire una violazione oltreché di regole di deontologia professionale, soprattutto delle situazioni di incompatibilità in ordine alla acquisizione degli incarichi professionali, per la contestualità della carica di Presidente di un organo di controllo della Società conferente gli incarichi stessi ;

- quali siano le appostazioni contabili, quantomeno sotto la voce fatture da ricevere, attesa la presunzione di onerosità di un incarico professionale, nell’esercizio in cui le prestazioni sono state svolte o, eventualmente, negli esercizi successivi, e quali siano gli importi maturati dall’Avv. Gentile a fronte di incarichi professionali affidatigli o comunque iniziati in costanza della sua carica di Presidente del Consiglio di Sorveglianza, destando, peraltro, perplessità l’affidamento di incarichi professionali all’Avv. Gentile anche in epoca immediatamente successiva alla cessazione dalla sua carica societaria .

Una terza considerazione si impone con riferimento a quanto affermato all'ultima frase del terzo capoverso della citata lettera e che è diretta conseguenza dell'errore in precedenza evidenziato. Infatti, l’importo della misura di 3.841, sia esso espresso in Euro che in Euro/migliaia, non aveva, comunque, titolo per essere ricompreso tra i compensi per i componenti degli Organi sociali, trattandosi, come sopra precisato, dal medesimo Consiglio di Sorveglianza, di somme afferenti all’attività professionale svolta dall’Avv. Gentile, sicuramente non in veste di Presidente del Consiglio di Sorvegl,ianza.

Un'ultima considerazione riguarda il tono della lettera, gratuitamente non rispettoso degli interessi e dei diritti degli azionisti che sottopongono all’attenzione dell' Organo che li dovrebbe tutelare un elemento, quantomeno, di opacità e di confusione del bilancio della Società da essi partecipata, così come strumentale appare il tentativo di coinvolgimento, tra gli altri, di codesta Commissione, chiamata impropriamente in causa come implicitamente avallante le anomalie rilevate dalla scrivente.

Tanto premesso, si chiede a codesta Commissione di valutare, nell’ambito dei propri poteri- doveri, se dai fatti e dai comportamenti sopra esposti possa emergere una qualche violazione delle disposizioni legislative che regolano l’attività della Società in oggetto e dei membri del Consiglio di Sorveglianza: sia in termini generali, sia con particolare riferimento agli interessi giuridici ed economici degli azionisti della Società stessa, i quali, come noto, avendo quest’ultima adottato il sistema dualistico, non hanno altro tutore istituzionale se non la CONSOB, qualora il Consiglio di Sorveglianza fosse eventualmente venuto meno a propri obblighi e compiti istituzionali.

Con i migliori saluti.

Federsupporter

Il Presidente

Dr. Alfredo Parisi

lunedì 1 marzo 2010

Lotito e il "sistema" calcio

Quarta e ultima puntata dell'inchiesta di Federsupporter sulle "Verità nascoste della Lazio"

Il dr. Lotito sottolinea che " siede" nel Comitato di Presidenza Federale e che riceve " la solidarietà di alcuni" dei suoi colleghi, cioè fa parte, in una posizione apicale, di quel "sistema protetto"(da CHI e per CHI n.d.r.?) che "agli altri" (a CHI n.d.r.?) non interessa cambiare " e in cui sempre "gli altri stanno zitti perché sono tutti collusi (con CHI e per QUALI MOTIVI o SCOPI n.d.r.?) "
Non dice,però che egli,intanto può "sedere"in quel consesso e far parte di quel "sistema",in quanto l’attuale art.22 bis delle NOIF ( Norme Organizzative Interne Federali) non contempla espressamente e specificamente le condanne, anche non definitive, per i reati di aggiotaggio manipolativo ed informativo, quali cause di sospensione cautelare, in attesa del giudizio definitivo, da cariche federali.
I reati societari e finanziari contemplati dal citato art. 22 bis risalgono, in effetti, al Codice Civile del 1942, non essendo stati sorprendentemente effettuati dalla FIGC, nel frattempo, gli opportuni -necessari- adeguamenti all’evolversi della nuova disciplina del diritto societario , in particolare a quanto previsto per le società quotate dal T.U.F. ( Testo Unico in materia di intermediazione Finanziaria).
Il dr. Lotito, infatti, con sentenza n. 2949 del 3 marzo/15 luglio 2009, del Tribunale di Milano,Sez. II penale, è stato condannato a due anni di reclusione, a € 65.000 di multa, nonché all’interdizione dai pubblici uffici e dagli uffici direttivi di persone giuridiche per la durata di un anno, per i reati ,per l’appunto,di aggiotaggio manipolativo ed informativo del mercato finanziario per aver violato ,nel giugno 2005, l’obbligo di OPA(Offerta Pubblica di Acquisto) agli altri azionisti, avendo occultato, a quella data, il superamento della soglia del 30 % di controllo del capitale sociale, superamento che comporta l’obbligo della suddetta OPA, mediante l’interposizione fittizia di altra persona ( Arch. Roberto Mezzaroma) nell’acquisto di un pacchetto azionario (circa il 14,61 % ) della Lazio.
Va sottolineato, per assoluta correttezza e completezza di informazione, che, come detto, trattasi di sentenza di primo grado, quindi non definitiva e che, secondo l’art. 27, 2° comma, della Costituzione, nessuno può essere considerato colpevole sino alla condanna definitiva.
Ma, indipendentemente da quanto deciso e che verrà definitivamente deciso in sede penale, il dr. Lotito non dice , e quasi nessun altro, stranamente, dice, che il Consiglio di Stato, Sez. VI, con sentenza dell’1/17 dicembre 2009, ha sancito, in via definitiva ,in sede amministrativa giurisdizionale, che, quantomeno il 30 giugno 2005, tra lo stesso Lotito ,anche per il tramite di Lazio Events srl, ed il sunnominato Mezzaroma, è stato stipulato un patto parasociale occulto per l’acquisto concertato di azioni della SS Lazio spa "diretto proprio ad aggirare l’obbligo di promuovere l’OPA, che sarebbe scattata a seguito dell’acquisto diretto da parte di Lotito e che prevedeva appunto l’acquisto delle azioni da parte di Mezzaroma nell’ambito di una complessa operazione in cui la somma per l’acquisto proveniva dal Lotito, anche se formalmente imputata al contratto preliminare di compravendita di quote di altra società".
Recita, altresì, la richiamata sentenza che il patto parasociale occulto ha consentito al dr. Lotito di "programmare in un tempo diverso e soprattutto ad un prezzo diverso – € 0,40 per azione nel dicembre 2006 a fronte di € 0,74,29 per azione se l’offerta fosse stata correttamente promossa nel giugno 2005)" l’Opa.
La qualcosa ha comportato un danno, in termini di lucro cessante ( perdita di occasione di guadagno) per i possessori di azioni della Lazio nel giugno 2005, valutabile complessivamente in oltre circa € 10 mln, senza contare gli interessi legali ed il risarcimento per l’eventuale maggior danno da svalutazione monetaria ( altro che i costi delle penne e delle matite della FIGC che, come sembra, al dr. Lotito stanno particolarmente a cuore !)
A questi eventi giudiziari vanno aggiunti : la condanna, in sede di giustizia sportiva, ad un periodo di interdizione dalla carica per violazione dell’obbligo di probità sportiva; l’esclusione della Lazio dalla competizione UEFA; la condanna della stessa ad una penalizzazione di punti in classifica.
Il tutto a seguito delle note vicende comunemente conosciute sotto il nome di "Calciopoli".
Violazioni, non soltanto rilevanti nell’ambito sportivo ma rilevanti anche sotto il profilo del rispetto dei doveri e degli obblighi incombenti agli amministratori della Società e delle conseguenti responsabilità, tenuto conto che l’art. 3 del vigente Statuto della Lazio prevede, tra l’altro, che le attività di cui all’oggetto sociale devono essere esercitate " con l’osservanza delle norme direttive della Federazione Italiana Gioco Calcio e dei suoi organi ",vale a dire con l’osservanza delle norme di quel "sistema" che l’azionista di riferimento e Presidente del Consiglio di Gestione della Società ritiene " che non funziona", che Lui " combatte", che " è al collasso" ed in cui " la gente si mette d’accordo (con CHI e per CHE COSA n.d.r.)".
Un quadro che, complessivamente considerato, non avalla, ad avviso degli scriventi, la missione di "bonifica del sistema" che il dr. Lotito si autoattribuisce nelle interviste e che "agli altri ( a CHI n.d.r.?) non interessa cambiare".
Conclusioni
Ma, in conclusione, crediamo e speriamo che lo stesso dr.Lotito, tra "quelli che mistificano, che non sanno, che non studiano, che non conoscono, che sono obsoleti", "che sono collusi", "che fanno sciacallaggio elettorale" voglia perdonare anche i poveri estensori di queste note che, d’altro canto, non sono sicuramente annoverabili tra coloro ai quali sono state tagliate "agevolazioni", "biglietti gratuiti" e che, invece, hanno, forse, avuto ed hanno il torto di aver sempre pagato,per lungo tempo, biglietti ed abbonamenti, di non aver mai ricevuto "agevolazioni" di sorta e, da ultimo, ma non per importanza, di aver investito nella Lazio, non certo per fini speculativi, bensì per Amore, somme non irrilevanti e non insignificanti, almeno per i sottoscritti, così come hanno fatto tanti altri che, sempre per Amore, hanno affrontato sacrifici e che, fosse solo per questo, meriterebbero, almeno, un po’ di Rispetto e di Verità.
Alfredo Parisi
Massimo Rossetti
RIPRODUZIONE (ANCHE PARZIALE) DELL'ARTICOLO CONSENTITA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: IL PALLONE IN CONFUSIONE

venerdì 26 febbraio 2010

Gli investimenti della Lazio e il risanamento societario

Terza puntata dell'inchiesta di Federsupporter sulla reale situazione economico-finanziaria della Lazio

L’attuale Presidente del Consiglio di gestione della Lazio, riconosce che la Società si "autofinanzia" , vale a dire che vive esclusivamente delle proprie risorse e non anche di investimenti del proprio azionista di riferimento. Poi, però, in altra parte dell’intervista, immemore di quanto detto prima, perentoriamente intima: «Scriva: Zarate,oltre venti milioni in contanti. Matuzalem idem in contanti. Ho speso quasi 60 milioni,nessuna rata. Io». Non «IO ho speso 60 milioni", Egregio Dott. Lotito, bensì "LA LAZIO ha" speso 60 milioni».
Così come , sempre " la Lazio" ha complessivamente speso centinaia di migliaia di euro per non dire milioni, per risarcimento di danni a calciatori, per stipendi pagati a calciatori che non vengono utilizzati, per spese legali. A ciò aggiungasi che,come già rilevato, sempre alla Lazio ed ai suoi azionisti la gestione del caso Pandev, da sola, è costata, in termini di mancato guadagno, una cifra come 14-15 milioni di euro: cioè un importo, pari ,da solo, a circa la metà degli utili vantati e del monte ingaggi dei calciatori!
Il dr. Lotito sostiene,anche,di aver «preso una società che aveva 1.070 miliardi di debiti».
Ebbene, dalla situazione patrimoniale ed economica della Lazio al 31.03.2004 (situazione patrimoniale ed economica predisposta per l’Assemblea del successivo luglio 2004, nel rispetto dei Regolamenti Consob), poco prima, quindi, della data in cui il dr. Lotito sarebbe diventato l’azionista di riferimento della stessa Lazio, risulta che i debiti della società erano pari a € 379,7 mln (circa lire 735 miliardi) , di cui € 132,4 mln per debiti fiscali e previdenziali, € 71 mln per debiti verso società del settore e con un patrimonio netto negativo € 39,9 mln. Peraltro, i debiti attribuibili alla gestione del dr.Sergio Cragnotti, precedente alle gestioni, poi succedutesi, ( Longo-Baraldi), risultano, secondo il bilancio chiuso al 30.06.2003 (la gestione Cragnotti, per la verità e precisione, era cessata il 2 gennaio 2003 e quindi il bilancio al 30.06.2003 comprendeva le risultanze di circa sei mesi di gestione diversa) ammontavano a circa € 430,9 mln :di cui € 118,8 mln per debiti fiscali e previdenziali,€ 116 mln per debiti verso società calcistiche per acquisizione calciatori,con un patrimonio netto negativo di € 49,6 mln.
E’, peraltro, opportuno ricordare che nell’agosto 2003 vi fu un aumento di capitale della Lazio per € 110 mln , garantito da un consorzio bancario guidato da Capitalia e sottoscritto dagli azionisti all’epoca esistenti, che fu utilizzato, come evidenziato nella Relazione di gestione del richiamato bilancio ( cfr.pag.23) per :
- il pagamento di contributi ed imposte per e 19,30 mln
- debiti verso la Lega Calcio per € 11,16 mln
- pagamento di debiti verso società calcistiche per € 11,71 mln
- stipendi a calciatori per € 8,03 mln
- transazioni con procuratori e fornitori per € 10,94
- per pagamenti a società calcistiche per € 2,11 mln.
Nel gennaio 2004 fu deliberato un nuovo aumento di capitale per € 120 mln, questa volta non assistito dalla garanzia di alcun consorzio bancario, conclusosi nel luglio 2004, in sede di collocamento della seconda tranche del suddetto aumento, con la sottoscrizione da parte del dr. Lotito, per il tramite di Lazio Events srl ( società creata ad hoc), di azioni della Società per una percentuale pari a circa il 26,97 % del capitale sociale.
Tutti i dati sin qui riportati sono tratti da bilanci, da documenti societari approvati e depositati e di pubblica consultazione.
Tuttavia, nella sua intervista, delicati apprezzamenti, quali: «meteore velenose» che «han portato al fallimento e alla perdita di credibilità del sistema» e «a un calcio drogato» sembrano dedicate esclusivamente al dr. Cragnotti ed alla sua gestione, lasciando nell’oblio le gestioni successive, dal 3 gennaio 2003 e fino al 30 giugno 2004.
Nessuna spiegazione viene, però, data del fatto che ,una volta diventato l’azionista di riferimento e Presidente del Consiglio di gestione della Lazio, egli non abbia promosso alcuna azione di responsabilità nei confronti dei precedenti amministratori, pur invitato, sia in assemblea che per iscritto a farlo, anche questa volta invano (lettera dell’avv. M. Rossetti, quale azionista).
In particolare, il dr.Lotito non spiega perché non abbia agito nei confronti dei suddetti amministratori per mancato versamento all’Erario delle ritenute fiscali effettuate sui compensi ai calciatori. Mancato versamento che ha generato un debito di circa € 150 mln, a parte il fatto che tale mancato versamento sarebbe stato rilevabile e rilevante anche sul piano penale per l’ipotesi di appropriazione indebita.
Perché, in sostanza, il dr. Lotito, invece di inutilmente recriminare a parole verso le precedenti amministrazioni, anzi,verso una in particolare, non ha utilmente esercitato, a tutela della società e dei suoi azionisti, quelle azioni che avrebbe potuto –dovuto- esercitare, così come pure egli era stato invitato formalmente a fare?
D’altra parte, quando il dr. Lotito, nella sua intervista, quanto alla rateizzazione con l’Agenzia delle Entrate del suddetto debito erariale della Lazio, sostiene di essere «stato il primo degli ultimi e l’ultimo dei primi» fa una affermazione inesatta.
Omette, infatti, di dire che, in realtà, il procedimento per la rateizzazione in parola fu avviato e promosso dalla precedente gestione (Baraldi) ed omette di precisare che esso si è concluso non con una transazione, che avrebbe dovuto comportare una consistente falcidia delle somme dovute al fisco, bensì, per l’appunto, con una mera dilazione di quanto dovuto in capitale, interessi e sanzioni, fino al saldo finale.
Peraltro, il suddetto debito si sarebbe potuto estinguere se, all’epoca, il dr. Lotito avesse messo a disposizione della Lazio la necessaria liquidità, grazie al condono fiscale ( utilizzato, per esempio, dalla AS Roma spa) mediante il versamento di una somma pari a circa la metà del debito stesso .
(Fine 3a puntata: continua……)
Alfredo Parisi e Massimo Rossetti
RIPRODUZIONE (ANCHE PARZIALE) DELL'ARTICOLO CONSENTITA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: IL PALLONE IN CONFUSIONE

mercoledì 24 febbraio 2010

Comunicato stampa Federsupporter/ Incontro Federsupporter-Federico Guidi,

Comunicato stampa Federsupporter
Incontro Federsupporter-Federico Guidi,
presidente I Commissione Comune di Roma
L’On.le Federico Guidi, Presidente della I Commissione Consiliare Permanente del Comune di Roma per le Politiche Economiche, Finanziarie e di Bilancio e componente delle Commissioni Cultura,Sport,Politiche giovanili, Ambiente dello stesso Comune, ha incontrato Federsupporter, il primo Sindacato nazionale dei sostenitori di società ed associazioni sportive che intende rappresentare e tutela i diritti e gli interessi diffusi dei suddetti sostenitori : sia quali piccoli azionisti sia quali consumatori finali dello spettacolo agonistico.
All’incontro hanno partecipato, per Federsupporter, il Presidente dr. Alfredo Parisi, il Vice Presidente dr Felice Pulici ed il Consigliere avv. Massimo Rossetti .
I summenzionati esponenti dell’Associazione, prima di illustrare natura,organizzazione,scopi e programmi di Federsupporter, hanno ringraziato l’On.le Guidi, per l’attenzione e la sensibilità dimostrate verso la neo costituita Associazione, essendo stati i primi dei soggetti con evidenza istituzionale ad aver accolto la richiesta di incontro avanzata dall’Associazione stessa.
L’Associazione intende anche analizzare, studiare e proporre alle Istituzioni , nuove regole del sistema sportivo per renderlo più adeguato ai tempi e più attento ad esigenze di carattere sociale e culturale .
L’incontro di oggi rappresenta solo un primo passo volto ad approfondire quanto prima le proposte avanzate da Federsupporter onde esaminare ed approfondire congiuntamente tutte le problematiche, concernenti l’ordinamento sportivo e, più in generale, la materia dello sport.
Federsupporter
Il Presidente-Dr. Alfredo Parisi

Il Lodo arbitrale su Pandev e Ledesma: quando la giustizia è opinabile

Seconda puntata dell'inchiesta di Federsupporter sulle verità nascoste nella Lazio

Un recente lodo pronunciato dal Collegio Arbitrale costituito presso la Lega calcio,( per approfondimenti sul tema vedasi "Note illustrative e di commento del lodo" di Massimo Rossetti in http://www.federsupporter.it/) secondo quanto previsto dal CCNL (Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro) applicabile ai calciatori professionisti, definito dal dr.Lotito " il cancro vero del calcio", ha stabilito, su ricorso del calciatore Pandev, che quest’ultimo aveva diritto a veder dichiarato risolto il contratto di lavoro che lo legava alla Lazio con scadenza al 30 giugno del corrente anno, per fatto e colpa della Società datrice di lavoro, avendo quest’ultima violato nei suoi confronti le norme contrattuali applicabili.
Non solo. Ma la Società è stata anche condannata a pagare un importo ( nella misura massima consentita del 20% della retribuzione ) per risarcimento del danno arrecato, con i suoi comportamenti, al giocatore medesimo, il quale, conseguentemente, ha subito instaurato un nuovo contratto di lavoro con l’Inter, senza alcun indennizzo a favore della Lazio e con un danno, per quest’ultima e per i suoi azionisti, valutabile, secondo la stima del valore di mercato del calciatore a suo tempo pubblicamente resa nota dallo stesso dr. Lotito, in un importo non inferiore ad almeno € 14/15 mln .Ciò premesso, afferma, però, il dr. Lotito che "il giudizio arbitrale non è stato terzo" e ,quel che è più grave, che " qualcuno ha eluso le norme", "il Collegio Arbitrale della Lega ha sempre privilegiato l’AIC ( Associazione Italiana Calciatori n.d.r.)" Laddove non può sfuggire come l’attuale Presidente del Consiglio di Gestione della Lazio affermi che il Collegio arbitrale, non solo non sarebbe stato imparziale, ma, addirittura," avrebbe eluso le norme".
Viceversa, lo stesso Collegio arbitrale, sia pure in composizione diversa, ma l’Organo giudicante è sempre il medesimo, successivamente pronunciandosi sul ricorso presentato dal calciatore Ledesma, avrebbe, sempre secondo il dr. Lotito, " detto la verità" ed attuato una " giustizia giusta". Dal che si deduce che,quando un Organo giudicante si pronuncia in maniera favorevole e gradita al dr.Lotito, è imparziale, giusto e, soprattutto,"non elude le norme", e "non privilegia l’AIC "al contrario, quando lo stesso Organo si pronuncia in maniera a lui sfavorevole e non gradita, è "parziale, ingiusto" o, peggio, "elude le norme" e "privilegia l’AIC". Della serie "Spesso ho una opinione quando sono sdraiato ed una del tutto diversa quando sono in piedi" ( da "Osservazioni e pensieri " di G.CH.Lichtenberg, scienziato e scrittore tedesco 1742-1799) .
Naturalmente gli scriventi sono curiosi ed in attesa di chiarimenti e precisazioni in merito da parte del Collegio arbitrale che si è pronunciato sul caso Pandev.
Va, inoltre,detto,con riferimento al caso Ledesma, che la decisione del Collegio non è entrata nel merito della vicenda , stabilendo chi delle parti aveva ragione e chi torto, essendosi limitata a dichiarare l’inammissibilità del ricorso, poiché, alla data in cui esso era stato presentato, non sussistevano i presupposti per farlo, in quanto, qualora il calciatore avesse ritenuto di essere stato illecitamente escluso dagli allenamenti con la prima squadra anche dopo la data di presentazione del ricorso, avrebbe dovuto, cosa che evidentemente non ha fatto, ripetere la procedura di messa in mora della Società, così come previsto dal CCNL applicabile.
Ma la cosa ancor più paradossale è che l’utilizzazione di Ledesma, il quale ha nuovamente giocato e molto bene, nella partita Parma Lazio del 14 febbraio u.s.,viene , in qualche modo, ricollegata al pronunciamento arbitrale di cui sopra: quasi che, solo per effetto di quest’ultimo, tale utilizzazione si sia resa possibile, dimenticandosi che il calciatore aveva fatto ricorso al Collegio arbitrale proprio perché non veniva utilizzato (!!).
Così come, per lo stesso motivo, ha fatto Pandev, non comprendendosi d’altronde, perché, se, come aveva sostenuto pubblicamente il dr. Lotito, quest’ultimo era in possesso di prove documentali e testimoniali al riguardo, e se "non a caso alcune Istituzioni stanno indagando ( QUALI ? n.d.r.)" non ha promosso, nelle sedi opportune (non certo in sede di Procura Federale che non è un organo competente in ordine all’accertamento dell’eventuale violazione di norme civilistiche), un procedimento per far accertare e dichiarare l’inadempimento contrattuale del calciatore per violazione dell’obbligo di fedeltà e l’illecito storno di dipendente da parte della società che gli avesse fatto offerte in periodo non consentito dalle Norme Federali.
Cosa che, peraltro, gli scriventi avevano suggerito, invano, di fare (vedasi lettera raccomandata A.R., anticipata via fax, del 28 settembre 2009 alla SS Lazio spa), anziché,come avvenuto, estromettere, di fatto, il giocatore dagli allenamenti con la prima squadra e dalla sua utilizzazione in campo, con le disastrose conseguenze economiche di cui alla richiamata decisione arbitrale e con le altrettanto disastrose conseguenze sul piano sportivo che hanno portato la Lazio in zona retrocessione .
Quali sono, poi, "quelle certe cose" per cui dovrebbe "scoppiare una bomba,se tirate fuori "? E perché, dr.Lotito, come dice Lei "non le tira fuori " invece di fare discorsi allusivi e che suonano come messaggi in codice perché chi vuole intendere intenda ?
Ma, sostiene il dr Lotito, sia Pandev sia Ledesma sono stati sempre a disposizione dell’allenatore, senza alcuna preclusione e senza alcun divieto della Società alla loro utilizzazione .
Ne consegue che i calciatori in questione non sono stati utilizzati per mera ed esclusiva volontà e discrezionalità dell’ex allenatore Ballardini. A quest’ultimo, dunque, viene addossata ogni responsabilità per il mancato utilizzo ed è, perciò,da augurarsi che, prima più che poi, il suddetto Ballardini voglia confermare o smentire questa affermazione, se non altro a tutela della propria dignità e reputazione professionale e voglia precisare quali sono le "condizioni interne" che avrebbero pregiudicato la sua attività quale allenatore della Lazio.
Non solo, ma se Ledesma era ed è sempre stato, così come asserisce il dr.Lotito, liberamente utilizzabile da parte dell’ex allenatore Ballardini, senza alcuna preclusione e senza alcun divieto societari, perché mai da parte della Lazio sarebbe stato chiesto allo stesso calciatore, così come pubblicamente reso noto a suo tempo sempre dal dr. Lotito, di sottoscrivere una lettera, già predisposta dalla Società, di"giustificazione", per così dire, del suo comportamento, quale condizione pregiudiziale ed irrinunciabile per essere utilizzato? (La stessa procedura era stata attuata nei confronti del calciatore Stendardo, il quale, infatti, solo dopo aver sottoscritto una pubblica lettera, per così dire, di "contrizione" era stato utilizzato)
Alfredo Parisi e Massimo Rossetti
In esclusiva per "il pallone in confusione"
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lunedì 22 febbraio 2010

S.S.Lazio spa: le verità nascoste (1a puntata)

Da oggi pubblichiamo un'inchiesta in quattro puntate sulla situazione reale della Lazio condotta da Federsupporter

Con grande evidenza su "IL GIORNALE" del 13 febbraio, , alle pagine 1 e 19, e su "IL TEMPO" del 20 febbraio,alle pagine 32 e 33, sono stati pubblicati :
a) un articolo a firma di Tony Damascelli che reca un’ampia intervista all’attuale azionista di riferimento e Presidente del Consiglio di Gestione della SS Lazio spa, dr.Claudio Lotito;
b) il resoconto di un forum con una ampia intervista allo stesso dr. Lotito.
L’ articolo e l’intervista sub a) sono titolati : "Lotito: vi racconto cosa succede alla Lazio" e " Vi racconto la mia verità sulla Lazio",mentre le dichiarazioni a Il Tempo recano il titolo " Voglio moralizzare il sistema" (in prima pagina), "Mi contestano ma tutti mi imitano" ( alle pagine 32 e 33).
Il secondo titolo dell’intervista a "Il Giornale" sembra il più appropriato ai contenuti dell’intervista stessa e, più in generale, a tutte le dichiarazioni rese, in quanto, dalla lettura di queste ultime, si ricava che , in effetti, si tratta proprio e solo della "sua"verità: cioè quella del dr.Lotito.
I fatti, e non le opinioni, dimostrano, però,che ci sono (sarebbero) ben altre "verità" sulla Lazio che lo stesso dr.Lotito non racconta, così come la gran parte dei più importanti mass media, sia a livello nazionale sia a livello locale, omette di raccontare.
Riteniamo, dunque, opportuno raccontare alcuni fatti, non raccontati, seguendo il modello espositivo dei romanzi d’appendice: vale a dire, per singoli capitoli e per puntate successive.
Ciò sia per favorire la lettura o l’ascolto di ogni specifico capitolo e puntata, sia per accrescere la suspence nel lettore o nell’ascoltatore.

Il sistema di governo societario
La SS Lazio spa è l’unica fra le Società calcistiche quotate in borsa ( le altre sono, come noto, Juventus e Roma ) ad aver adottato ed a mantenere il sistema di governo societario così detto "dualistico" che svuota di diritti e poteri l’assemblea dei soci e che rende,in pratica, gli azionisti di minoranza,che nella Lazio rappresentano, pur sempre, oggi circa il 33 % del capitale sociale,degli "invisibili".
Vale a dire dei soggetti privi di qualsiasi, effettivo, non solo potere di partecipazione alla vita societaria, ma persino di qualsiasi conoscenza di tale vita.
Se, peraltro, l’adozione del suddetto sistema"dualistico" poteva giustificarsi allorché l’azionariato della Lazio risultava frammentato, il mantenimento di tale sistema non trova più alcuna oggettiva e valida giustificazione, dal momento in cui il dr.Lotito, quale azionista, direttamente ed indirettamente, di riferimento ( dichiara di detenere oltre il 67 % del capitale sociale) e che gestisce la Società ( è da sempre il Presidente del Consiglio di Gestione), è l’azionista,non solo, per l’appunto, di riferimento, ma anche di comando della Lazio, non soggetto,dunque, ad alcuna "mediazione" o "compromesso" e che può fare, e fa, esattamente tutto ciò che vuole.
Pertanto, l’unico, plausibile motivo per cui si continua a mantenere il sistema di governo societario così detto "dualistico" non può che essere quello di totale ed assoluto straniamento degli azionisti di minoranza dalla vita societaria, realizzandosi così un modello di gestione che, nel gergo tecnico, suole definirsi di " dittatura della maggioranza"o, se si preferisce, di " dominio tirannico" della Società. Il che, evidentemente, corrisponde a "quel senso spiccato di proprietà" di cui parla il dr. Lotito ed al fatto che, sempre secondo il dr.Lotito, una società per azioni quotata in borsa e che produce e vende spettacolo sportivo non farebbe parte di un "sistema produttivo", rimanendo del tutto ignoto ed imperscrutabile a quale mai altro "sistema" dovrebbe appartenere.
di Massimo Rossetti e Alfredo Parisi
(in neretto e in corsivo le dichiarazioni del dr.Lotito rilasciate a "Il Giornale" del 13 febbraio 2010 e a "Il Tempo del 20 febbraio)
(1a puntata, continua……)

giovedì 11 febbraio 2010

Federsupporter: lettera aperta al Presidente dell'Ussi

Egregio Presidente, nella mia qualità di cofondatore e Presidente di Federsupporter, Associazione che rappresenta e tutela i diritti e gli interessi diffusi dei sostenitori di società ed associazioni sportive, sia quali piccoli azionisti sia quali consumatori dello spettacolo agonistico,Le faccio presente e Le propongo quanto segue. L’Associazione da me presieduta, oltre a rappresentare e tutelare i diritti e gli interessi di cui sopra,intende svolgere un ruolo propositivo e propulsivo per modificare ed adeguare ai tempi il sistema e le prassi che regolano il mondo sportivo,in specie professionistico e calcistico. In tale ottica ed a tale scopo, raccogliendo anche alcune istanze che erano state avanzate in occasione del Convegno “ I bilanci delle società di calcio quotate” tenutosi il 20 novembre 2009, organizzato e realizzato da me e da alcuni altri amici che hanno, poi, il 25 gennaio u.s.,costituito Federsupporter, quest’ultima vuole offrire ai giornalisti sportivi l’opportunità di apprendere fondamentali rudimenti in materia economica, finanziaria, giuridica, stante il fatto che, con sempre maggiore frequenza, i suddetti giornalisti si trovano a dover affrontare problematiche che comportano la necessità di conoscere tali rudimenti.

Federsupporter, nel rendersi disponibile ad offrire questo genere di formazione mirata, fruibile anche on line,potendosi avvalere delle proprie competenze e capacità professionali ed organizzative, ritiene che questa iniziativa possa essere preferibilmente realizzata d’intesa ed insieme con l’Organizzazione da Lei presieduta, rappresentativa della categoria dei giornalisti sportivi. Al riguardo, mi permetto di citare quanto il grande giornalista ed editore, Joseph Pulitzer ebbe a dire, ai primi del ‘900, all’inaugurazione della scuola di giornalismo della Columbia University di New York :” Così, analogamente, nei corsi universitari potremmo trovare elementi marginali capaci di soddisfare le esigenze del giornalista. Perchè dunque non dirottarli,spostarli,estrarli,concentrarli, specializzarli e destinarli al giornalista come specialista?”.

Le chiedo,pertanto, qualora Lei sia interessato ad esaminare e valutare tale proposta,di voler concordare, anche per le vie brevi la data di un incontro onde, insieme con altri fondatori di Federsupporter, tra i quali, l’Associazione si vanta e si onora di avere, quale Vice Presidente,un personaggio come Felice Pulici, poterLe illustrare dettagliatamente ed approfonditamente il progetto formativo in parola

Mi riservo,inoltre, in occasione dell’incontro che Lei vorrà eventualmente concederci, di illustrarLe anche il progetto di un incontro-dibattito organizzato congiuntamente dall’USSI e da Federsupporter, sui rapporti tra il mondo dello sport e gli organi di informazione, sia sotto il profilo della garanzia e tutela del giornalista ad essere informato e ad informare l’opinione pubblica, sia sotto il profilo della garanzia e tutela di una informazione precisa, puntuale, completa,veritiera ed imparziale nei confronti dei sostenitori di società ed associazioni sportive, sia nella qualità di piccoli azionisti sia in quella di consumatori dello spettacolo agonistico prodotto ed offerto dalle suddette società ed associazioni .

Grato per l’attenzione ed in attesa di un Suo cortese e gradito riscontro, nel frattempo,voglia gradire i miei più cordiali saluti .

Il Presidente

Dr. Alfredo Parisi

Federsupporter

Via Tommaso Salvini ,25 00198 Roma

Tel. 06 45474435

Fax 06 45477047

www.federsupporter.it

info@federsupporter.it

venerdì 5 febbraio 2010

Federsupporter: da domani disponibili i moduli per aderire all'Associazione

COMUNICATO STAMPA FEDERSUPPORTER
La Federsupporter comunica che da domani, 6 febbraio 2010, sarà disponibile sul sito www.federsupporter.it la modulistica da scaricare per aderire all’Associazione nonché tutti gli aggiornamenti utili per quanti intendano partecipare alle attività dell’Associazione.
Inoltre giovedì 11 febbraio 2010 si svolgerà una "maratona" radiofonica per far conoscere i contenuti, gli scopi e le modalità operative dell’Associazione Federsupporter, il primo "sindacato" italiano a tutela dei sostenitori sportivi e dei piccoli azionisti delle società per azioni sportive (quotate e non), nella loro veste di "consumatori" dello spettacolo sportivo.
Sull’emittente romana "RADIO ERRE 2 " i responsabili dell’associazione si alterneranno dalle ore 11,00 alle ore 13,30 nel programma "Lazio Patria Nostra" condotto da Paolo Arcivieri e Luigi Colantuoni e dalle ore 16,00 alle ore 18,00 nel programma "Noi Biancocelesti" condotto da Franco e Giorgio Capodaglio.
Interverranno nel dibattito con gli ascoltatori: Il Presidente Prof. Alfredo Parisi,l’Avv. Felice Pulici (Vice-Presidente), l’Avv. Massimo Rossetti (Consigliere), il Dott. Luigi Taralli (Consigliere) e l’Avv. Paolo Montemurro (addetto alle relazioni con la stampa).

giovedì 28 gennaio 2010

E’ NATA OGGI FEDERSUPPORTER IL “SINDACATO” DEI TIFOSI

E’ stata presentata oggi a Roma Federsupporter, l’associazione che tutela gli interessi dei tifosi e degli azionisti delle società sportive di tutte le discipline. All’incontro (svoltosi presso la sede di Federprofessional in via Ravenna 14) erano presenti i fondatori: Alfredo Parisi (presidente), Felice Pulici (vicepresidente e grande portiere della Lazio degli anni ‘70), Massimo Rossetti (responsabile legale), e Paolo Montemurro (relazioni esterne). E’ stato anche illustrato il sito dell’associazione ( http://www.federsupporter.it/) dove sono illustrate tutte le modalità per l’iscrizione. Federsupporter si avvarrà della consulenza dello Studio Legale Grassi di Roma per tutte le iniziative in favore dei propri soci.
L’associazione è un vero e proprio sindacato dei sostenitori.«Ci rivolgiamo agli abbonati, ai tifosi e agli azionisti delle società» ha detto il presidente Parisi. «Vogliamo dare risalto – ha proseguito
Parisi – ai diritti dei “prosumer” ossia dei tifosi che sono produttori e consumatori dello spettacolo sportivo. Per quanto riguarda il governo delle società di calcio quotate in borsa, puntiamo anche alla riforma del sistema dualistico, che è stato adottato dalla Lazio, poiché finora non ha sufficientemente garantito i diritti dei piccoli azionisti».
Felice Pulici ha voluto sottolineare che «il modello spagnolo fornisce una maggiore rappresentanza agli azionisti-tifosi a cui i presidenti sottopongono il proprio programma gestionale per un quadriennio». Un modello a cui tende Federsupporter. Pulici ha anche ricordato «l’importanza del settore giovanile per le società sportive e quelle di calcio in particolare. Va riformato il sistema: i club cercano giovani in Sudamerica invece di curare al meglio i propri vivai».
Paolo Montemurro ha auspicato «una forte collaborazione con l’Ordine dei giornalisti per organizzare corsi di informazione sulle delicate tematiche giuridiche e finanziarie connesse con il mondo sportivo».
Infine Massimo Rossetti ha spiegato che «Federsupporter vuole essere il punto di riferimento per fornire assistenza legale agli azionisti-tifosi che intendano adire le vie giudiziarie per il riconoscimento dei propri diritti». Ad esempio, «conoscere i quorum importi dalla legge per proporre l’azione di responsabilità per le squadre di calcio quotate in Borsa, Lazio, Roma e Juventus».

FEDERSUPPORTER
Indirizzo:
via T. Salvini 25
Roma cap 00197
Telefono:
06 45474435
Fax:
06 45477047
http://www.federsupporter.it/

venerdì 22 gennaio 2010

Giovedì 28 nasce a Roma Federsupporter

COMUNICATO STAMPA FEDERSUPPORTER
SARA’ COSTITUITA IL 25 GENNAIO P.V. FEDERSUPPORTER, LA PRIMA ASSOCIAZIONE DI RAPPRESENTANZA E TUTELA DEI DIRITTI E DEGLI INTERESSI DEI PICCOLI AZIONISTI DI
SOCIETA’ SPORTIVE, QUOTATE E NON QUOTATE, NONCHE’, PIU’ IN GENERALE, DEI SOSTENITORI DI TALI SOCIETA’ E DI ASSOCIAZIONI SPORTIVE, QUALI CONSUMATORI
FINALI DELLO SPETTACOLO AGONISTICO.

SCOPI, MODALITA’ ASSOCIATIVE, ORGANIZZAZIONE E INIZIATIVE DELL’ASSOCIAZIONE SARANNO DETTAGLIATAMENTE ILLUSTRATI IN UNA CONFERENZA STAMPA, A CUI
SONO INVITATI TUTTI GLI ORGANI DI INFORMAZIONE (STAMPA, RADIO E TV) A CIO’ INTERESSATI, CHE SI TERRA’ IL 28 GENNAIO P.V., ALLE ORE 10.00 IN ROMA, VIA
RAVENNA 14, PRESSO LA SALA VERDE DI FEDERMANAGER (FEDERAZIONE NAZIONALE DIRIGENTI DI AZIENDE INDUSTRIALI).
SARA' PRESENTE IL COMITATO DEI SEI PROMOTORI: Felice Pulici (portiere della Lazio dello scudetto '74), Massimo Rossetti, Alfredo Parisi, Luigi Taralli, Paolo Montemurro
e Roberto Betti.

martedì 19 gennaio 2010

L’addio di Pandev e Ledesma costa 35,7 milioni alla Lazio

A tanto ammonta il danno stimato dai piccoli azionisti che sono pronti a preparare azioni legali contro la società per accertare le eventuali responsabilità del presidente Lotito e degli altri componenti del Consiglio di gestione

Piccoli azionisti Lazio sul piede di guerra contro il presidente e azionista di maggioranza Claudio Lotito. Dopo aver visto perdere Pandev attraverso la decisione del Collegio arbitrale Figc, che ha svincolato il giocatore acquisito a parametro zero dall’Inter, ora i soci minoritari temono la risoluzione analoga anche per Ledesma. Infatti, c’è il rischio concreto che il prossimo 26 gennaio il Collegio stabilisca lo “stato libero” del centrocampista argentino. In una sua recente nota, di cui “il pallone in confusione” ne è venuta in possesso in esclusiva, l’avvocato Massimo Rossetti quantifica la perdita. «E’ evidente l’impatto gravoso del lodo Pandev – scrive il legale – nonché di altro e analogo lodo (vedi caso Ledesma)». E a quanto ammonta il danno patrimoniale? «Consiste sia nel danno emergente (valore residuale di Pandev a bilancio al 30 giugno 2009 del calciatore 1.000.000 di euro circa; per Ledesma tale valore ammonta a circa euro 1.700.000) sia soprattutto nel lucro cessante consistente nel mancato introito alla società del prezzo di cessione del calciatore o dei calciatori ad altra(e) società». Rossetti specifica che «per stessa ammissione del presidente della Lazio, la quotazione di mercato di Pandev era stata valutata in euro 18.000.000 e di Ledesma in 15.000.000». Il totale così stimato ammonta a 35,7 milioni. Le cifre non comprendono «ulteriori importi a carico della società per risarcimento danni all’uno e all’altro dei sunnominati giocatori».

Anche nel caso in cui Ledesma rinunciasse all’arbitrato si potrebbe creare un danno per la società biancoceleste. «E’ opportuno osservare per quanto riguarda Ledesma – sottolinea l’avvocato – che pur ammesso che il calciatore dia il proprio assenso alla cessione del suo contratto nel mese di gennaio corrente anno a titolo oneroso ad altra società, rinunciando al procedimento arbitrale, tuttavia anche in questa ipotesi trattandosi quasi certamente di una “svendita”, considerata la situazione venutasi a creare, si determinerebbe in ogni caso un danno notevole per la Lazio e per i suoi azionisti». Nel caso in cui, prosegue l’avvocato, «trovasse definitiva conferma che i danni in parola siano stati causati da comportamenti illegittimi di chi amministra la società, l’amministratore o gli amministratori ne dovrebbe/dovrebbero rispondere sia alla società sia ai suoi azionisti». Il potere-dovere di controllo sostanziale sulla corretta amministrazione della Lazio, che ha scelto il sistema dualistico invece di quello tradizionale con il consiglio di amministrazione, spetta al Consiglio di sorveglianza. Proprio all’organismo di vigilanza lo scorso 28 settembre l’avvocato Rossetti e l’azionista Alfredo Parisi avevano spedito una raccomandata formulando «espressa e formale riserva di ogni diritto e azione, nella qualità di azionisti, nel caso in cui si fossero verificati i danni in questione a causa di atti e/o fatti addebitabili alla gestione societaria». Al Consiglio di sorveglianza compete di promuovere l’esercizio dell’azione di responsabilità nei confronti dei componenti del Comitato di gestione «ove si verifichino danni per effetto di una non corretta amministrazione» spiega Rossetti. L’azione di responsabilità può anche essere promossa dall’assemblea dei soci, convocata dai detentori di almeno il 2,5% del capitale sociale, poiché la Lazio è quotata a Piazza Affari. «L’azione, se deliberata con il voto favorevole di almeno 1/5, cioè il 20% del capitale sociale, comporta la revoca dall’ufficio degli amministratori contro i quali l’azione è proposta». La denuncia al Consiglio di sorveglianza di fatti censurabili può essere fatta da ciascun socio.

Da questo quadro emerge chiaramente, conclude Rossetti, «per gli azionisti di minoranza di una società quotata come la Lazio, per di più retta dal sistema dualistico che svuota, di fatto, di diritti e di poteri l’assemblea dei soci, l’esigenza di associarsi tra loro, aderendo alla costituenda Associazione Federsupporter che possa così rappresentare e tutelare al meglio i loro diritti e interessi».

Marco Liguori

RIPRODUZIONE (ANCHE PARZIALE) DELL'ARTICOLO CONSENTITA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: IL PALLONE IN CONFUSIONE

Nella foto, tratta da laziohellas.gr, Christian Ledesma

Per contattare Federsupporter: Alfredo Parisi alfredoparisi@virgilio.it

venerdì 18 dicembre 2009

Nasce Federsupporter, prima Associazione di rappresentanza dei sostenitori di Società e Associazioni sportive

Nasce Federsupporter, la prima Associazione di rappresentanza e tutela dei diritti e degli interessi dei sostenitori di Società e Associazioni sportive, quotate e non quotate,quali piccoli azionisti e consumatori finali dello spettacolo sportivo.

Si sono riuniti il 18 dicembre 2009, in Roma, via Ravenna 14, presso Federprofessional, i sigg. Dr. Felice Pulici, Avv. Roberto Betti, Presidente di Federprofessional, Avv. Massimo Rossetti, ex Direttore Generale di Federmanager, Dr. Alfredo Parisi, Amministratore di Criteria ricerche srl, Dr. Luigi Maria Taralli, Dottore commercialista, Avv. Paolo Montemurro, Funzionario Direttivo del Comune di Roma, i quali hanno deciso di dare vita ad una Associazione, denominata Federsupporter, di rappresentanza e tutela dei sostenitori di Società e Associazioni sportive, quotate e non quotate, quali piccoli azionisti e consumatori finali dello spettacolo sportivo.

I suddetti soci fondatori hanno già predisposto lo statuto ed il manifesto di programma dell’Associazione. Subito dopo le ormai imminenti Festività Natalizie e di Fine Anno i sunnominati soci formalizzeranno l’atto costitutivo dell’Associazione presso Notaio di fiducia ed indiranno una conferenza stampa in cui saranno dettagliatamente illustrati all’opinione pubblica natura, scopi, modalità associative, programmi ed obiettivi della neo costituita Associazione, nonché utilità e benefici specifici per gli associati.

lunedì 23 novembre 2009

Nasce l'associazione piccoli azionisti e tifosi società di calcio

UN CONVEGNO VIVISEZIONA IL MONDO DEL CALCIO E DA’ L’AVVIO ALLA COSTITUZIONE DI UN’ASSOCIAZIONE DI PICCOLI AZIONISTI E DI TIFOSI DELLE SOCIETA’ DI CALCIO

I bilanci delle Società di calcio quotate: governance, tutela dei risparmiatori e degli stakeholders” questo il titolo del Convegno tenutosi il 20 novembre 2009 in Roma, Via Ravenna 14, presso Federprofessional (Associazione rappresentativa e di promozione, sostegno e tutela dei consulenti indipendenti e di ex dirigenti e quadri aziendali oggi impegnati in attività autonome. L’Associazione è affiliata a Federmanager, Organizzazione rappresentativa dei dirigenti industriali italiani), con inizio dei lavori dalle ore 9.30 e con prosecuzione degli stessi fin oltre le 14,00. Il Convegno è stato organizzato da Federprofessional e da CRITERIA RICERCHE Srl, Società con sede operativa in Roma, Via Tommaso Salvini 25, che svolge attività di consulenza aziendale e di formazione manageriale.

Il Convegno è stato presieduto dal Prof. Sergio Cherubini, docente della facoltà di Economia dell’Università di Roma, Tor Vergata, Direttore del Master in Sport Management presso la suddetta Facoltà e moderato dal dr. Marco Liguori, giornalista economico che si è, in particolare, dedicato all’economia applicata allo sport e coautore del libro, edito nel 2004, “Il pallone nel burrone”.

I relatori sono stati: il dr. Alfredo Parisi,docente universitario,attuale amministratore di CRITERIA RICHERCHE Srl, che ha svolto un’analisi critica comparativa dei dati di bilancio al 30/6/2009 delle Società calcistiche quotate (Roma, Juventus e Lazio) e non ( Milan e Inter),richiamando le strategie di governance adottate dalle società analizzate oltreché il ruolo e l’attività della Consob nell’ottica della tutela del mercato ; il dr. Paolo Lenzi, dottore commercialista e Presidente di Lazio Family srl, che ha svolto un’analisi critica dei principali assett patrimoniali-economici delle Società ,soffermandosi in particolare sulle iniziative in corso relative agli stadi di proprietà; l’Avv. Massimo Rossetti,già Direttore Generale di Federmanager ,che ha ricoperto la responsabilità di Direttore degli Affari Legali in importanti società multinazionali,e che si è occupato degli aspetti e delle problematiche principali del quadro normativo di settore, sia sotto il profilo dei rapporti tra ordinamento sportivo e ordinamento comune, con richiami in tema di governo societario, sia, infine, sotto quello dei rapporti tra le società calcistiche ed i calciatori e procuratori; l’Avv. Roberto Betti, giudice tributario e Presidente di Federprofessional, che ha posto in evidenza taluni aspetti critici della fiscalità nel rapporto di lavoro dei calciatori e dei procuratori; il Dr. Giacomo Mazzocchi, giornalista sportivo ed esperto in comunicazione, che ha raccontato alcune sue esperienze.

Il Convegno, dopo le esposizioni dei relatori illustrate dalla proiezione di slides e accompagnate dalla consegna ai partecipanti di ampia e copiosa documentazione, si è concluso con un intenso e prolungato dibattito che ha consentito ai partecipanti stessi (piccoli azionisti, stakeholders, studenti, professionisti, giornalisti e opinionisti) di porre quesiti e di avanzare proposte.

In particolare merita di essere richiamata la proposta di Marcel Vulpis ( Direttore dell’istituto di ricerca Sporteconomy) e di Felice Pulici,, ed alla quale hanno aderito numerosi altri partecipanti, di dar vita a una Associazione che, oltre a rappresentare e tutelare i piccoli azionisti e, più in generale, i tifosi, quali consumatori, possa supportare il mondo del calcio con idonee attività formative in materia di organizzazione e gestione manageriale, finanziaria, amministrativa, comunicativa, giuridica, economica, a favore degli operatori del settore, considerato che, come ha rilevato il Prof. Cherubini, il calcio e, in genere, lo sport devono avviare un sempre più indispensabile, intenso e urgente processo di aziendalizzazione che deve sviluppare un “circuito virtuoso” onde poter adeguatamente gestire un triplo mercato:rivolto alle persone, alle imprese ed alle Istituzioni.

Aziendalizzazione e triplo mercato che richiedono l’abbandono di gestioni societarie familistiche improntate a modelli accentrati, autoritari, non trasparenti, autorereferenziali e tendenzialmente chiusi e ostili nei confronti dei mass media e, più in generale, del mondo dell’informazione (vedasi i diffusi e ripetuti, quanto illegali, anzi illeciti, oltre che controproducenti, “silenzi stampa” su cui si è soffermato, in particolare, nella sua relazione, l’Avv. Rossetti).

Inoltre, la costituenda Associazione dovrebbe farsi ideatrice e portatrice di proposte regolamentari e legislative volte a superare anacronismi e storture del settore calcistico, quali, per esempio: una diversa qualificazione del rapporto di lavoro dei calciatori, da lavoro dipendente a lavoro autonomo; una migliore e più definita qualificazione giuridica dei procuratori e dei loro rapporti con le Società e con i calciatori; benefici e garanzie a favore di quelle Società che favoriscano al proprio interno l’addestramento e la formazione dei giovani per avviarli alla professione di calciatore, impedendosi o penalizzandosi attività e comportamenti slealmente “predatori” su tali giovani da parte di altre Società concorrenti.

Gli Enti organizzatori del Convegno ed i relatori, preso atto della proposta di cui sopra e di quanto emerso dal dibattito, si sono impegnati a studiare e a mettere a punto nei prossimi giorni modalità e strumenti costitutivi, regolamentativi e organizzativi, inclusivi di particolari e specifiche opportunità, benefici e vantaggi da offrire agli associati, e un manifesto di programma della costituenda Associazione: modalità, strumenti e programma che verranno illustrati prossimamente all’opinione pubblica in una conferenza stampa che verrà appositamente indetta e di cui si darà preventiva e tempestiva comunicazione a tutti i mass media.

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il pallone in confusione

Registrazione n° 61 del 28 settembre 2009 presso il Tribunale di Napoli
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