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martedì 16 settembre 2008

Abbonati del Napoli in Camera di conciliazione, un ricorso possibile

L'avvocato Fabio Turrà sta preparando l'intervento presso l'organismo del Coni per sostenere le ragioni dei tifosi contro le curve chiuse, la cui udienza si terrà giovedì. Occorre però l'intervento di uno sponsor per coprire le spese amministrative di 1000 euro


Anche gli abbonati del Napoli possono agire assieme alla società presso la Camera di conciliazione e arbitrato dello sport del Coni. L’avvocato Fabio Turrà sta raccogliendo la documentazione necessaria per presentare entro domani l’istanza presso l’organismo della giustizia sportiva. «Ciò può essere compiuto – spiega il legale a “il pallone in confusione” – in forza del comma 10 dell’articolo 5 del regolamento che regola il ricorso alla Camera del Coni. Il procedimento può servire per riconoscere il buon diritto ai numerosissimi abbonati di curva che sono persone perbene e a cui è stato negato l’accesso al proprio posto al San Paolo». L’articolo 5 dispone che «un terzo (ossia gli abbonati ndr) può partecipare al procedimento di conciliazione tra altri iniziato ai sensi del presente Regolamento qualora abbia nella controversia tra altri insorta un interesse individuale e diretto, specificando le ragioni di tale istanza, il fondamento della propria legittimazione e l'interesse che la giustifica e formulando le conclusioni che intende proporre nella conciliazione». Riguardo all’istanza di partecipazione «decide il Presidente della Camera, sentite, ove occorra, le altre parti».
Il ricorso si fonda sulla possibile applicazione dell’articolo 14, comma 5, del Codice di giustizia sportiva, ovvero su due punti precisi. «Sto reperendo la ripresa televisiva dei tifosi napoletani – prosegue Turrà – presenti allo stadio Olimpico che applaudono durante il minuto di raccoglimento per la scomparsa del presidente della Roma, Franco Sensi». L’altro riguarda le immagini in tv dell’appello lanciato dal direttore generale, Pierpaolo Marino, e dal difensore Paolo Cannavaro affinché i tifosi si comportino a Roma in modo corretto, peraltro riportato dalle agenzie di stampa il 27 agosto scorso e pubblicato dai quotidiani il giorno dopo. «Le due circostanze occorre che siano provate perché – spiega Turrà – in questo modo potranno essere applicate le attenuanti e o l’esimente generale previste dall’articolo 13 del codice di giustizia sportiva». Inoltre occorre che il Napoli dimostri di aver già fornito alle forze dell’ordine e alle autorità competenti i tabulati contenenti i nominativi dei propri abbonati, «al fine della loro eventuale identificazione e/o del loro disonoscimento in ordine ai fatti violenti contestati» si legge nel testo dell’intervento alla Camera di Conciliazione.
Il ricorso ha però un suo costo. L’avvocato afferma che «non voglio avere alcun tipo di onorario e sono disposto ad accollarmi le spese della trasferta a Roma. Però occorrono 1000 euro per i diritti amministrativi, la cui copia della ricevuta del pagamento avvenuto deve essere spedita entro il giorno precedente alla data dell’udienza, ossia nella giornata di domani». Considerata l’occasione importante per i tifosi di far valere i propri diritti, basterebbe che 1000 di essi pagassero un euro per far partire il ricorso. Oppure, per un motivo di praticità, occorrerebbe l’intervento di uno sponsor che possa versare la cifra. Il tempo però stringe: giovedì è molto più vicino di quanto si pensi. Si può contattare l’avvocato ai numeri 081-7347273 e 339-1992865 oppure all’indirizzo email fabio_turra@libero.it
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)

Vicenza: biglietti superscontati alle famiglie con quattro figli

Grazie a un accordo tra la società biancorossa  e l'Associazione nazionale famiglie numerose si potrà entrare in tribuna pagando 5 euro invece di 40

La crisi economica si fa sentire sui bilanci delle famiglie e una società di calcio è corsa ai ripari. L'idea è venuta alla dirigenza del Vicenza, che ha pensato di portare i nuclei con almeno quattro figli allo stadio a pochi euro. La società biancorossa, tra le prime in Italia ad adottare questa iniziativa, ha raggiunto un'intesa con l'Associazione nazionale famiglie numerose. 
Gli iscritti all'Associazione, che possiedono almeno quattro pargoli, potranno accedere agli spalti dello stadio "Romeo Menti" per seguire le partite di campionato del Vicenza a prezzi agevolati. Paolo Bedin, direttore di gestione della società veneta, ha spiegato i dettagli dell'accordo. «Dopo aver studiato il problema - afferma il dirigente - abbiamo deciso di inserire i componenti di queste famiglie, previa presentazione del tesserino che viene consegnato al capofamiglia, nella tariffa promozione, che prevede un costo di 5 euro in tribuna centrale (al posto di 40 euro), di 3 euro nei distinti (20 euro il costo base) e di 2 euro nelle curve (10 euro)». Questi biglietti a tariffa molto ridotta non sono vendibili nelle biglietterie abituali, ma devono essere acquistati soltanto nella segreteria dell'Associazione.
Marco Liguori

Novemila firme per dire «no alla chiusura dello stadio San Paolo»

Grande successo per l'iniziativa ideata da Canale9 tv e lanciata su Internet dal sito Calcionapoli1926. I tifosi condannano gli atti di teppismo e violenza, ma chiedono la riapertura delle curve dell'impianto del Napoli

Se a Milano si firma per protestare contro il patron rossonero Berlusconi, a Napoli si sottoscrive un appello sul web per evitare la chiusura del "tempio" calcistico di Fuorigrotta. La petizione "No alla chiusura del San Paolo", reperibile sul link http://www.firmiamo.it/noallachiusuradelsanpaolo, sta per raggiungere quota 9mila sigle: per la precisione 8966. Si prevede che sarà bruciato in tempi brevi il prossimo obiettivo delle 10mila sottoscrizioni. Il consistente risultato è stato raggiunto in soli 13 giorni, sull'onda della chiusura delle curve dello stadio azzurro disposta dalla giustizia sportiva: molti tifosi temevano che l'inibizione potesse essere estesa all'intero impianto, probabilmente decisa dagli organismi del ministero dell'Interno (Osservatorio sulle manifestazioni sportive e Casms). Così è nata questa iniziativa, molto apprezzata dai sostenitori partenopei, ideata dalla redazione del sito 9online.it e dalla redazione de "Tutti in Campo" dell'emittente napoletana Canale 9 (http://www.9online.it) e lanciata su Internet dal sito Calcionapoli1926 (http://www.calcionapoli1926.it/). Probabilmente le firme potrebbero essere in seguito presentate alla società per dimostrare il sostegno del suo pubblico, ma anche presso le autorità calcistiche e statali.
Le firme sul sito sono spesso accompagnate anche da commenti di diversi tifosi. Oltre al ricorrente «forza Napoli» ce ne sono anche altri molto gustosi e salaci. «Il San Paolo non si tocca» scrive Ezio Barone da Bacoli. «Sono un tifoso del Napoli "pulito", perché devo stare a casa a guardare la tv - si chiede Silvio Luise - quando ho lo stadio della mia città a due passi da casa mia,non trovo giusto perdermi Fiorentina, Palermo e i nostri amici juventini, con tanto di abbonamento?». Ci sono anche condanne nette degli episodi di violenza, come quella di Antonio Liguori da Sant'Antimo: «Che il calcio trionfi e che gli idioti se ne stiano a casa». Apprezzamento per l'iniziativa arriva anche da sostenitori di altre squadre. «Pur non essendo una tifosa del Napoli, mi sento comunque coinvolta - spiega Francesca74 da Bari - perchè si sta portando la Federazione calcio a estremi davvero impossibili per il vero tifoso appassionato. Non penso che la chiusura dello stadio risolverà la cosa». Tre tifosi protestano vivacemente per la chiusura delle curve. Ivan Russo da Volla: «Deluso, ancora una volta paghiamo delle assurde conseguenze!!! Tra tanti sacrifici anche quest'anno mi sono comprato l'abbonamento in curva B, spero solo che il nostro presidente riesca nel tutelare chi va allo stadio per incitare serenamente il Napoli». Sulla stessa lunghezza d'onda anche Emanuela Iavarone da Pomigliano d'Arco: «La chiamano giustizia ma così non è. Sono abbonata da quattro anni e non è la prima volta che sono costretta a vedere la partita da casa, trattata da delinquente e privata di una giornata di gioia. Tutto questo non ha prezzo! De Laurentiis non mollare». Infine Carmine Gramanzini di Casoria: «Non si puo accettare di chiudere 2 curve del Napoli da 22.000 spettatori solo per alcuni presunti tifosi(anche se non lo sono)».
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)

Noi tifosi bolognesi, secondi a nessuno per civiltà e correttezza

Riceviamo e pubblichiamo questa lettera speditami da alcuni utenti del sito http://bolognanelcuore.leo.it
Il testo è opera di un tifoso con il nick "Big bang"
"il pallone in confusione" è aperto alle lettere di tutti coloro che vogliono intervenire nel dibattito sul blocco delle trasferte

Lo sappiamo tutti che ogni giornalista sportivo (e forse anche non sportivo) di Bologna legge il forum. Visto che spesso avete utilizzato quello che leggevate sul forum come spunto per scrivere articoli, per "tastare" il polso alla piazza, per avere scoop ed informazioni (Spinelli a Bologna da chi è stato scoperto?) spesso senza neanche citare la fonte delle vostre informazioni, credo che sia giunto il momento di fare voi un favore al tifo rossoblu. Sui giornali di oggi si sta tirando la volata al tifo della Fiorentina, dipingendolo come il migliore di Italia, il più corretto fantastico festoso e meraviglioso tifo che una società di calcio possa avere. Al tempo stesso però pare che la partita Fiorentina-Bologna sia a rischio. Essendo i viola cosi meravigliosi, appare abbastanza chiaro che quelli "pericolosi" siamo noi. Ecco, credo che sarebbe un bel gesto da parte del giornalismo bolognese cercare di far capire all'opinione pubblica e a chi di dovere che noi non abbiamo proprio nulla da invidiare ai tifosi della Fiorentina. Scrivete che noi l'anno scorso siamo andati in 8000 a Mantova, in 6000 a Verona, il 4500 a Ravenna, in 4000 a Rimini, in 2500 a Modena, in 2000 a Cesena, e non è mai e dico mai successo nulla. Scrivete che siamo andati in 5000 a Milano e nessuno si è accorto del nostro passaggio. Scrivetelo, che i bolognesi in trasfera sono una risorsa visto che danni non ne fanno ma riempiono ristoranti ed autogrill. Ditelo, fatevi sentire perchè se davvero Fiorentina-Bologna sarà vietata allora ancora una volta di più in Italia avrà ragione chi spacca, danneggia, rompe, distrugge, minaccia, spaventa. Cercate, almeno una volta, di farlo voi un favore al tifo rossoblu.
Cordiali saluti
Valentino Orsini di http://bolognanelcuore.leo.it

lunedì 15 settembre 2008

Galliani a Telelombardia:«Mai pensato di sostituire Ancelotti»

«Nè la proprietà nè tantomeno il sottoscritto hanno mai pensato di sostituire l'allenatore». Adriano Galliani, vicepresidente vicario e amministratore delegato del Milan, in un'intervista a Telelombardia e Antenna3 dopo l'incontro odierno con Carlo Ancelotti, ha voluto seccamente smentire le voci riguardanti l'eventuale esonero del tecnico.
«L'incontro è andato bene - ha proseguito Galliani - non era solo con il nostro allenatore, ma anche con il preparatore atletico Tognaccini e con Jean Pierre Meersseman. Abbiamo parlato di tutto, abbiamo affrontato tutti i problemi per piu' di due ore e la vita continua». Il giornalista di Telelombardia ha domandato se il problema del Milan sia più fisico o psicologico. «Non lo so ha risposto Galliani - non credo sia psicologico. Domani faremo tutta una serie di test, di analisi e continuiamo». Saranno decisive le prossime quattro partite? ''Non c'e' nulla di decisivo, ho sentito adesso altre televisioni che dicevano cose incredibili e false, quindi non esiste. Ne' la proprieta' ne' tanto meno il sottoscritto hanno mai pensato di sostituire l'allenatore''. Bisognerà vedere cosa accadrà nel ciclo di risultati fino al derby con l'Inter.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, possibile soltanto dietro citazione della fonte)

Tutto Moggi in un Cd

In occasione della trasmissione de La 7 "L'infedele" di Gad Lerner su Giuliano Tavaroli, riproponiamo l'articolo che lo riguarda di indiscreto.it

Indiscreto http://www.indiscreto.it/ 21/12/2006

Tutto Moggi in un cd

di Marco Liguori
Giuliano Tavaroli ha vuotato il sacco sul sistema Moggi. L’11 ottobre scorso l’ex responsabile della security del gruppo Telecom Italia ha dichiarato a verbale, davanti ai Pubblici ministeri di Milano che indagano sui dossier illegali, nuove circostanze che fanno comprendere come già quattro anni fa i vertici dell’Inter fossero perfettamente a conoscenza della "rete" di rapporti di potere dell’ex direttore generale della Juventus. "Alla fine del 2002 dopo essere stato contattato dalla segreteria di Massimo Moratti – ha raccontato Tavaroli nella sua deposizione davanti ai Pm – incontrai Moratti e Facchetti presso la sede della Saras. Facchetti rappresentò a me e a Moratti di essere stato avvicinato da un arbitro della delegazione di Bergamo che in più incontri aveva rappresentato un sistema di condizionamento delle partite di calcio facente capo a Moggi ed avente come perno l’arbitro Massimo De Santis". Tavaroli ha subito precisato che "Facchetti non fece il nome dell’arbitro che lo aveva avvicinato anche se successivamente emerse che si trattava di Nucini". L’ex capo della sicurezza Telecom ha riferito nei verbali altre dichiarazioni del defunto presidente dell’Inter. Quest’ultimo ha raccontato a Tavaroli che il "misterioso" arbitro, cioè Danilo Nucini, era stato avvicinato da De Sanctis nel corso del raduno di Sportilia. In quella occasione De Sanctis gli aveva fatto presente che vi era un modo per avanzare nella graduatoria degli arbitri e che chi aveva contatti con Facchetti arbitrava prevalentemente in serie B.Tavaroli ha proseguito nella sua esposizione davanti ai magistrati, riferendo altri dettagli che sarebbero stati dichiarati da Nucini a Facchetti. De Sanctis avrebbe spiegato allo stesso Nucini che se avesse voluto dirigere incontri in serie A, che comportavano rimborsi più consistenti, doveva seguire i suoi suggerimenti. "De Sanctis gli aveva altresì raccontato – ha sottolineato Tavaroli – di aver migliorato la sua posizione economica e di aver acquistato una bella casa a Roma e un’auto di lusso". Stando sempre alle parole dell’ex capo della security Telecom, l’arbitro bergamasco aveva confidato a Facchetti di aver accettato il consiglio di De Sanctis. E qui il racconto di Tavaroli si arricchisce di un episodio degno di una spy-story di John Le Carrè. Infatti, dopo alcuni giorni Nucini fu prelevato da un’automobile dopo aver lasciato il cellulare nella sua vettura. "Dopo un lungo giro in città fatto per disorientarlo – ha proseguito Tavaroli nel suo racconto – arrivò in un albergo di Torino dove incontrò Luciano Moggi che gli chiese la disponibilità a favorire la Juventus penalizzando le squadre avversarie nelle partite giocate prima di affrontare la Juve. L’arbitro accettò e ricevette da Moggi un cellulare sicuro e diversi numeri dove poteva essere chiamato".Tavaroli ha aggiunto altri particolari alla sua ricostruzione e riferisce che "Facchetti mi disse che l’arbitro gli aveva raccontato i fatti in cambio di un favore da parte dell’Inter, un posto nella società nerazzurra, aggiungendo che era disposto a denunciare". L’ex presidente nerazzurro si mise d’accordo con Nucini per un nuovo incontro. E qui l’ex dirigente del colosso della telefonia arricchisce la sua versione dei fatti con altri dettagli da romanzo giallo. "Facchetti mi disse di aver registrato su un cd – ha sottolineato Tavaroli – i suoi colloqui con l’arbitro Nucini e mi chiese di fare delle verifiche su De Sanctis. Concordammo di dare l’incarico a Cipriani (anch’egli arrestato per la vicenda delle intercettazioni). Chiesi ad Adamo Bove (ex funzionario di polizia passato a Telecom e morto a suicida a Napoli) di verificare i numeri dati da Moggi all’arbitro per vedere se fossero riconducibili a personaggi del mondo del calcio. Bove confermò. Cipriani redasse un report: "Operazione ladroni"". Tavaroli ha poi raccontato di aver dato un consiglio all’ex numero uno dell’Inter. "Io proposi a Facchetti due opzioni: presentarsi in Procura o collaborare come confidente delle forze dell’ordine senza esporsi subito. Facchetti preferì la seconda opzione. Ne parlai con il maggiore Chittaro comandante del nucleo informativo dei Carabinieri di Milano. Di fatto Facchetti non diede seguito a tale sua disponibilità". Tavaroli ha concluso la sua deposizione davanti ai Pm spiegando che Facchetti presentò un esposto in Procura il cui contenuto non fu poi confermato da Nucini. Questi fatti sono ormai diventati cronaca da tempo. I magistrati hanno chiesto a Tavaroli come mai il report su "Operazione ladroni" fu pagato con 50mila euro a Cipriani. Tavaroli ha risposto che "non so se il report che mi esibite è quello con tutta l’attività".Alla luce anche delle dichiarazioni rilasciate al settimanale L’Espresso da Massimo Moratti, ritornato da pochi mesi alla guida dell’Inter dopo l’interregno di Giacinto Facchetti durato dal gennaio 2004 sino all’ottobre di quest’anno, si devono fare alcune considerazioni e domande. "A un certo punto – ha detto Moratti nell’intervista a L’Espresso – mi ero rassegnato. Capivo che, ad andare bene, con quel sistema lì saremmo sempre arrivati secondi. E allora ho pensato seriamente di mollare". Il presidente dell'Inter, ha poi confessato di essere andato molto vicino a cedere il club nerazzurro. "Attorno ad aprile di quest’anno – ha raccontato Moratti – non ce la facevo più a vedere quello che succedeva nell'indifferenza generale. Non speravo che sarebbe venuta fuori la verità, almeno in tempi brevi. Ero davvero stufo". Dall’insieme di queste dichiarazioni sembrerebbe che il patron dell’Inter abbia confermato ciò che ha detto Tavaroli negli interrogatori: Moratti sapeva del sistema Moggi, visto che nella famosa riunione del 2002 negli uffici della Saras era presente con Facchetti e Tavaroli. Ma allora, se sapeva del maneggi di Moggi, perché non ha presentato un esposto alla giustizia sportiva? Però, nel caso in cui ne fosse stato a conoscenza e non lo avesse denunciato, avrebbe violato l'articolo 6 comma 7 del codice di giustizia sportiva, quello che riguarda il dovere di denunciare l’illecito sportivo. C’è da aggiungere che, considerati i fatti lontani nel tempo, potrebbe già essere scattata la prescrizione. Quindi, forse a questa domanda non ci sarà più risposta. Altro quesito: perché l’arbitro Nucini non ha voluto più confermare ciò che aveva dichiarato a Facchetti? Paura, rimorso, dovuti magari a un "avvertimento" di qualcuno, o chissà quale altro motivo recondito? E, ultima domanda, ma non per questo non meno importante: che fine ha fatto il cd su cui Facchetti ha inciso le dichiarazioni di Nucini? Visto che l’ex gloria della Nazionale e della società nerazzurra era al vertice dell’Inter si suppone che ne avesse custodita una o più copie. Sono domande a cui forse solo i magistrati della Procura di Milano, se ne ravvedessero l’opportunità per le loro indagini sulle intercettazioni abusive, potrebbero dare un’esauriente risposta.
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Oltre 10800 firme per la petizione "Berlusconi vendi il Milan"

Dopo il "raffredamento" dovuto all'acquisto di Ronaldinho, la sconfitta contro il Genoa ha fatto ripartire la petizione rivolta al numero uno rossonero

E' arrivata a 10884 firme la petizione "Berlusconi vendi il Milan" reperibile sul sito http://www.firmiamo.it/berlusconivendiilmilan Il testo è stato inserito il 2 luglio scorso sul sito www.firmiamo.it da un gruppo di tifosi rossoneri. La protesta contro il proprietario del Milan aveva perso di intensità verso la fine di luglio, quando era stato acquistato Ronaldinho dal Barcellona. Ma dopo la disfatta di ieri contro il Genoa e la messa in discussione di Ancelotti sulla panchina rossonera, sembra che abbia ripreso vigore.
Nel testo i promotori spiegano che «chi ama il Milan non può non capire la situazione difficile di questi anni a livello di mercato. Galliani nelle sue interviste manifesta continuamente la mancanza di risorse economiche,la differenza di introiti, di fisco e di cultura calcistica nei confronti di Spagna e Inghilterra e questo ci fa pensare ad un futuro piuttosto che sereno. Oltretutto il nostro presidente non ha più intenzione di investire nella società e da quando è in politica il Milan non è più competitivo economicamente in Europa». I tifosi sottolineano che «questo succede (oltre ai fattori che cita Galliani nelle interviste) per il famoso conflitto di interessi. Un patron di una società non può governare l'Italia per cercare di risollevarla e poi spendere fior fior di euro per la stessa. In effetti questo ragionamento è logico e va bene per tutti, ma non per noi. Non possono essere i milanisti a pagare per risollevare le sorti dell'Italia e degli Italiani». 
Il gruppo di sostenitori rossoneri non risparmiano dalle loro critiche anche la holding berlusconiana. «Oltretutto c'è una politica assurda di Fininvest che è quella di non investire più con forza nel Milan. Tutto questo dovrebbe metterci i brividi, dovrebbe farci riflettere tutti. Siamo grati al presidente per tutto quello che ha fatto per il Milan e per noi tifosi,ma la verità è che negli ultimi anni 2 anni quello che abbiamo vinto è frutto di un miracolo della squadra».
Gli autori della petizione ricordano che «poiché non si vive sempre di miracoli e di fortuna, io chiedo a tutti i tifosi che come me hanno a cuore le sorti del Diavolo: se sono questi i presupposti potrà esserci un futuro degno di questi colori? Fuori gli attributi popolo rossonero, facciamoci sentire in modo serio, per una petizione forte e manifestiamo liberamente le nostre delusioni». Il testo si conclude con un appello accorato: «Firmiamo e cerchiamo di ridare al Milan la dignità che gli spetta. Per il bene di tutti ma specialmente del Milan, caro presidente vendi e restituiscici l'orgoglio di essere milanisti!!!!!»
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, possibile soltanto dietro citazione della fonte)
http://www.wikio.it

il pallone in confusione

Registrazione n° 61 del 28 settembre 2009 presso il Tribunale di Napoli
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Editore e direttore responsabile: Marco Liguori

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