L’avvocato Giorgio Merlone spiega a “il pallone in confusione” i motivi della causa di risarcimento danni proposta dall’ex ct contro la Figc, il cui contratto non fu rinnovato nel 2006. Alla base della vertenza una dichiarazione pubblica dell’ex commissario straordinario Guido Rossi, «è ancora l’allenatore dell’Under 21» e le rassicurazioni del suo vice Demetrio Albertini: quest’ultimo ha però smentito
«Claudio Gentile non fa parte di nessuna lobby, né nell’ambito calcistico né fuori». L’avvocato Giorgio Merlone, legale del difensore campione del mondo nel 1982, spiega così a “il pallone in confusione” le probabili motivazioni del mancato rinnovo del contratto come ct dell’Under 21, che lo hanno spinto a proporre una causa di risarcimento danni al tribunale civile di Roma. Correva l’estate dell’anno 2006: era da poco scoppiato lo scandalo di Calciopoli. L’allora commissario straordinario Guido Rossi aveva affermato in una conferenza stampa che «Claudio Gentile è ancora l’allenatore dell’Under 21». Demetrio Albertini, all’epoca vice commissario, aveva rassicurato Gentile sulla sua conferma: circostanza smentita ieri dallo stesso Albertini all’Ansa. Secondo Merlone si configura l’ipotesi di un grave pregiudizio all’immagine per il suo assistito, oltre che quello derivante dalla perdita di opportunità di lavorare presso prestigiose squadre italiane e straniere.
Quale tipo di vertenza legale ha intrapreso Gentile: ricorso del lavoro o causa risarcimento danni?
«Ha proposto una causa di risarcimento danni contro la Figc. Non poteva essere proposta alcuna vertenza lavorativa per l’assenza di un contratto: il suo precedente legame era scaduto il 30 giugno 2006 e lui attendeva il formale rinnovo, già garantito dalla Federazione. I danni all’immagine di Claudio Gentile oltre ai danni da perdita di chance lavorative concrete, ossia l’assunzione da parte di prestigiosi club italiani e stranieri, hanno il loro presupposto nella lesione dell’affidamento che l’ex Mundial ’82 aveva riposto nelle promesse e rassicurazioni di tutti i dirigenti, alla luce dei risultati ottenuti».
Può spiegarne le motivazioni?
«Dopo la sostituzione di Gentile con la coppia Casiraghi-Zola e la nomina di Donadoni per la Nazionale maggiore, era stato garantito a Gentile che una volta terminato il Commissariamento, egli sarebbe stato reintegrato all’interno della Figc. Pertanto, il mio assistito ha atteso le elezioni, e il neo-presidente Giancarlo Abete, un tempo suo grande estimatore del ct, almeno a parole, nulla decideva sul suo conto».
Perché ha atteso ben due anni prima di ricorrere al giudice?
«L’Under 21 faticava non poco a trovare una propria identità: a stento superava lo spareggio col Portogallo per le Olimpiadi e pertanto Gentile continuava a coltivare la speranza di poter subentrare al neo-allenatore Casiraghi da un momento all’altro: ha sperato ancora dopo l’eliminazione alle Olimpiadi di Pechino e dopo lo spareggio per l’Europeo di categoria. Infatti, da più parti all’interno della Federazione giungevano rassicurazioni circa la stima dei più alti dirigenti nei suoi confronti. Si sarebbe dovuto paragonare lui a Vittorio Pozzo: altro che Lippi, come è stato magnificato sulla stampa. Egli è l’unico allenatore italiano vivente ad avere conquistato, dopo Pozzo, una medaglia olimpica con la Nazionale».
Riguardo alla medaglia olimpica, al suo assistito è stato promesso un premio?
«Il Coni e le federazioni sportive riconoscono un importante premio economico ai vincitori di medaglie olimpiche: a Gentile era stato promesso che tale premio sarebbe stato riconosciuto nel nuovo contratto per il biennio 2006/2008, per cui il proprio ingaggio sarebbe stato notevolmente aumentato».
Ha cercato una composizione amichevole di questa vicenda?
«Voglio sottolineare che il 24 aprile 2008 ho inviato una raccomandata con ricevuta di ritorno. L’ho inoltrata direttamente al Presidente Abete come “riservata personale” per evitare fughe di notizie o permalose prese di posizione. È stata ricevuta il successivo 28 aprile e da allora non solo nessuno mi ha risposto per iscritto, ma addirittura nessuno mi ha telefonato o ha preso contatti con il mio studio. In quella lettera chiedevo spiegazioni sul comportamento della Federazione che senza alcun legittimo motivo aveva escluso Gentile dai quadri tecnici e dirigenziali in modo del tutto inaspettato e arbitrario, interrompendo unilateralmente trattative già di fatto concluse che attendevano soltanto la ratifica scritta. Chiedevo infine la possibilità di un incontro per discutere della situazione. Lunedì scorso scadevano ben sei mesi dalla ricezione di quella raccomandata. Se domandare è lecito, rispondere è doverosa correttezza. Ma evidentemente in Figc l’educazione non trova cittadinanza.
Martedì scorso sull'Ansa il suo assistito ha affermato che «gli accordi verbali lo avevano convinto a respingere le offerte di diverse squadre italiane e straniere». E' possibile che intentare una causa solo su questi accordi verbali proferiti dall’ex commissario straordinario Guido Rossi oppure ci sono altri tipi di prove, magari scritte?
«Guido Rossi, nella conferenza stampa del 18 luglio 2006, quando ha presentato Donadoni come allenatore della Nazionale, alla precisa domanda del giornalista Cherubini aveva risposto: «Claudio Gentile è ancora l’allenatore dell’Under 21». Ciò significa che non solo gli accordi verbali erano di fatto già stati conclusi da tempo. Il vice commissario Demetrio Albertini aveva assicurato a Gentile, mentre in Germania si stavano svolgendo i campionati del mondo, che una volta rientrati in Italia avrebbero «messo tutto a posto», ma il mio assistito stava attendendo di essere convocato in Federazione per sottoscrivere il nuovo contratto, comprensivo dell’aumento previsto per la conquista della medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Atene. E invece…»
C'è stata forse una sorte di discriminazione nei confronti di Gentile poiché non faceva parte del gruppo dirigente che nel 2006 faceva capo a Rossi?
«Claudio Gentile è il procuratore di se stesso. Non appartiene a nessuna lobby, né nell’ambito calcistico né fuori. È proprio questo suo essere un free rider di cristallina onestà, grande conoscitore del calcio e delle tattiche di gioco, con questa sua insistenza nel convocare in Nazionale i giocatori più in forma e più promettenti, col volere a tutti i costi valorizzare i giovani di maggior talento e non quelli che sono raccomandati da procuratori e società, che lo ha reso sgradito e ingombrante al sistema. Sistema che non ha fatto altro che liberarsi dai potenti del passato per crearne nuovi, meno competenti, che da quelle ceneri sono nati ma utilizzano usi, costumi e comportamenti per certi versi ben peggiori di quelli così tanto stigmatizzati nel 2006. Se me lo consente, vorrei fare un’amara considerazione su questa vicenda».
Dica pure
«E’ questo il benservito che la Federazione ha elargito ad un monumento del nostro calcio, campione del mondo quando giocava. Oltre ad essere stato riconosciuto come il migliore giocatore del mondo, nel suo ruolo, di tutti i tempi e, da allenatore, campione europeo ed olimpico con la Nazionale Under 21. Questa è la nostra epoca, e noi stiamo discendendo mestamente dal crinale».
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)
Clicca qui per vedere l'intervista di Claudio Gentile alla trasmissione "Le Iene"
cronache dalla casta del calcio con varie ed eventuali
quotidiano telematico
la balle dans la confusion - the football in confusion - топка в неловко положение
den ball in verwirrung - la pelota en la confusión - a bola em confusão - der bal in verwarring
την μπάλα στη σύγχυση - мяч в путанице - 혼란에 공 - 混乱のボール - 球在混亂
Ricerca personalizzata
giovedì 30 ottobre 2008
Calcio in cifre: riecco il Toro scatenato contro l'Atalanta
La formazione di De Biasi scaccia la crisi battendo i bergamaschi, grazie a una maggiore e netta pericolosità offensiva
Finalmente si è rivisto (pur se a tratti) il Toro scatenato tra le mura amiche dell'Olimpico. Le statistiche Panini Digital-Lega Calcio ritraggono così la squadra di Giovanni De Biasi, che si è mostrata nettamente più pericolosa (51,5%) dell'Atalanta (38,2%). Sei i tiri in porta dei granata su dieci in totale: Amoruso due tiri un gol, Stellone tre tiri un gol. Sulla sponda bergamasca si registrano cinque tiri nello specchio difeso da Calderoni su dieci tentativi: tre i tentativi di Doni, due quelli di Floccari con una realizzazione. La squadra di casa ha giocato un numero superiore di palloni, 480 contro 472: questo dato è stato ben sfruttato, grazie anche alla superiorità territoriale (ossia il tempo totale di possesso palla nella metà campo avversaria) pari a circa nove minuti.
Com'era nelle previsioni, i nerazzurri hanno tenuto un ateggiamento difensivo. Lo denota il maggior possesso palla (52% contro 48%) e della protezione della propria area di rigore (53,1% contro 50,8%). Inaspettatamente la formazione di Del Neri ha avuto una maggiore capacità offensiva (49,3%) rispetto al Torino (46,9%): caratteristica però penalizzata dalla scarsa pericolosità, come si è visto prima.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)
Clicca qui per leggere tutti i dati statistici dell'incontro
La sintesi tv non è ancora disponibile
Finalmente si è rivisto (pur se a tratti) il Toro scatenato tra le mura amiche dell'Olimpico. Le statistiche Panini Digital-Lega Calcio ritraggono così la squadra di Giovanni De Biasi, che si è mostrata nettamente più pericolosa (51,5%) dell'Atalanta (38,2%). Sei i tiri in porta dei granata su dieci in totale: Amoruso due tiri un gol, Stellone tre tiri un gol. Sulla sponda bergamasca si registrano cinque tiri nello specchio difeso da Calderoni su dieci tentativi: tre i tentativi di Doni, due quelli di Floccari con una realizzazione. La squadra di casa ha giocato un numero superiore di palloni, 480 contro 472: questo dato è stato ben sfruttato, grazie anche alla superiorità territoriale (ossia il tempo totale di possesso palla nella metà campo avversaria) pari a circa nove minuti.
Com'era nelle previsioni, i nerazzurri hanno tenuto un ateggiamento difensivo. Lo denota il maggior possesso palla (52% contro 48%) e della protezione della propria area di rigore (53,1% contro 50,8%). Inaspettatamente la formazione di Del Neri ha avuto una maggiore capacità offensiva (49,3%) rispetto al Torino (46,9%): caratteristica però penalizzata dalla scarsa pericolosità, come si è visto prima.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)
Clicca qui per leggere tutti i dati statistici dell'incontro
La sintesi tv non è ancora disponibile
mercoledì 29 ottobre 2008
Calcio in cifre: Reggina inesistente, Napoli sugli scudi
Com'era stato previsto alla vigilia, gli azzurri hanno dominato grazie a una pericolosità indiscutibile (64% contro 17,6%) e a una difesa solida: lo dimostra l'indice di protezione area (71,9%). Da incorniciare la prestazione di Denis: su quattro tentativi a rete ha realizzato tre gol
Come previsto dai pronostici e dalle statistiche Panini Digital-Lega Calcio del pre-partita non c'è stata gara al San Paolo. Il Napoli ha dominato in lungo e in largo sul campo: la Reggina non è stata mai in partita. Le cifre sono impietose. A fronte di un possesso palla del 55% (45% degli avversari) gli azzurri hanno ottenuto un indiscutibile indice di pericolosità con il 64%, contro il più che modesto 17,6% degli amaranto. Ciò significa che la squadra di casa ha prevalso nella capacità di mantenere il possesso palla, di verticalizzare, di giungere al tiro e, soprattutto, di creare occasioni da rete. Improponibile anche il paragone nella capacità offensiva: 56,1 % della squadra di Reja contro il 28,1% di quella di Nevio Orlandi. Il Napoli ha tirato 15 volte verso la porta avversaria: su sei tiri terminati nello specchio, tre di Denis sono finiti in fondo al sacco. L'attaccante argentino ha avuto stasera uno score invidiabile: solo una delle sue saette non è finita alle spalle di Campagnolo. Gli altri tiratori scelti sono stati Lavezzi (5 volte), Gargano (2) e Pazienza (2). La Reggina ha provato due sole volte: uno soltanto è finito dalle parti di Navarro.
Ma i partenopei hanno stracciato la Reggina anche con la supremazia difensiva. Infatti, l'indice di protezione area è a loro favorevole: 71,9% contro 43,9%. L'unica nota positiva per i calabresi è stata il numero cospicuo di recupero palloni ottenuto da Lanzaro (15) e Costa (13).
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)
Clicca qui per leggere tutti i dati statistici dell'incontro
La sintesi di Napoli-Reggina 3-0
Come previsto dai pronostici e dalle statistiche Panini Digital-Lega Calcio del pre-partita non c'è stata gara al San Paolo. Il Napoli ha dominato in lungo e in largo sul campo: la Reggina non è stata mai in partita. Le cifre sono impietose. A fronte di un possesso palla del 55% (45% degli avversari) gli azzurri hanno ottenuto un indiscutibile indice di pericolosità con il 64%, contro il più che modesto 17,6% degli amaranto. Ciò significa che la squadra di casa ha prevalso nella capacità di mantenere il possesso palla, di verticalizzare, di giungere al tiro e, soprattutto, di creare occasioni da rete. Improponibile anche il paragone nella capacità offensiva: 56,1 % della squadra di Reja contro il 28,1% di quella di Nevio Orlandi. Il Napoli ha tirato 15 volte verso la porta avversaria: su sei tiri terminati nello specchio, tre di Denis sono finiti in fondo al sacco. L'attaccante argentino ha avuto stasera uno score invidiabile: solo una delle sue saette non è finita alle spalle di Campagnolo. Gli altri tiratori scelti sono stati Lavezzi (5 volte), Gargano (2) e Pazienza (2). La Reggina ha provato due sole volte: uno soltanto è finito dalle parti di Navarro.
Ma i partenopei hanno stracciato la Reggina anche con la supremazia difensiva. Infatti, l'indice di protezione area è a loro favorevole: 71,9% contro 43,9%. L'unica nota positiva per i calabresi è stata il numero cospicuo di recupero palloni ottenuto da Lanzaro (15) e Costa (13).
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)
Clicca qui per leggere tutti i dati statistici dell'incontro
La sintesi di Napoli-Reggina 3-0
Rinvio a giudizio per il presidente del Messina
Pietro Franza, presidente del Messina Calcio, e Jose' Villari, presidente della societa' Eta Beta, sono stati rinviati a giudizio per emissione di fatture per operazioni inesistenti. Lo ha deciso il gup del Tribunale di Messina Maria Teresa Arena nell'ambito di una vecchia inchiesta, avviata nel 2005 dal sostituto procuratore Vito Di Giorgio, sui bilanci della societa' di calcio messinese. Dalle indagini sarebbe emerso che Franza avrebbe emesso fatture per 180mila euro a favore della societa' Eta Beta, per operazioni mai avvenute. La prima udienza si terra' il 2 febbraio prossimo davanti ai giudici della seconda sezione del Tribunale di Messina.
Fonte: Asca
Fonte: Asca
Casms: Napoli-Salernitana gara ad alto rischio
Di conseguenza la trasferta dei tifosi granata per la gara di Tim Cup potrebbe essere vietata. Prevista per la partita di domenica prossima degli azzurri a Milano l'esordio della "tessera del tifoso". Considerato il blocco per i tifosi partenopei di assistere alle gare esterne della propria squadra, sembra un test molto poco attendibile: sarebbe stato meglio provarla in una partita con entrambe le tifoserie
Nella sua nota odierna, il Casms ha confermato la "tolleranza zero" per le tifoserie a rischio. L'organismo del Viminale ha vietato la trasferta dei tifosi della Salernitana a Napoli per la gara di Tim Cup del prossimo 12 novembre. Stop anche agli esodi delle tifoserie ospiti per Bologna-Roma, Bari-Pisa, Foggia - Pescara, Cesena - Novara, Pisa - Ascoli, Pescara - Paganese, Sorrento - Juve Stabia, Virtus Entella - Spezia e Stella Azzurra Roma - Scauri (incontro di basket). Per tutte queste gare, incluse quella di Napoli, i soli residenti delle città delle squadre ospitanti potranno acquistare i biglietti. Al Casms non hanno però forse pensato che a Napoli potrebbero risiedere dei facinorosi tifosi salernitani, in numero nemmeno esiguo vista la vicinanza tra le due città: o forse sono sicuri che tutti siano tranquilli. Inoltre, è stata considerata a rischio Fiorentina - Atalanta: è stata stabilita disposta la vendita di un solo tagliando per spettatore. «Ad altissimo rischio» è stata considerata Battipagliese - Ebolitana: l'incontro si disputerà in assenza di spettatori ed in campo neutro.
Lo stesso organismo ha anche anunciato che domenica prossima in occasione di Milan-Napoli darà il suo esordio la "tessera del tifoso". Nel comunicato si sottolinea che «queste determinazioni (il blocco delle trasferte verso le tifoseria di Pisa e Siracusa) si pongono l'obiettivo di coinvolgere le tifoserie sane in una logica di sicurezza partecipata, che in attesa della tessera del tifoso, in esordio per la gara Milan - Napoli, determini il rifiuto all'interno dei gruppi delle sparute minoranze violente che, con il loro comportamento, pregiudicano la passione sportiva e il desiderio dei tifosi di andare allo stadio». Insomma, la tessera assieme al blocco delle trasferte sono la panacea di tutta la violenza del calcio italiano. Forse sarebbe stato meglio provare l'affidabilità della tessera in una gara in cui c'è anche la tifoseria ospite: a quella del Napoli è stata sanzionata l'inibizione fino al termine della stagione. A meno che al Viminale si pensi che tutti i tifosi del Milan siano tranquilli: a giudicare dai petardi gettati dagli spalti durante il derby con l'Inter, con la presenza in tribuna del ministro dell'Interno Roberto Maroni, forse qualche "diavoletto" ci sarà. Affidiamoci al caso e speriamo che tutto fili liscio: a meno che qualche facinoroso non si presenti a San Siro con un lanciarazzi e un bazooka. E a proposito, con i ferrei controlli di polizia come mai sono passati questi petardi? Sono stati individuati i responsabili? Si attendono risposte.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)
Nella sua nota odierna, il Casms ha confermato la "tolleranza zero" per le tifoserie a rischio. L'organismo del Viminale ha vietato la trasferta dei tifosi della Salernitana a Napoli per la gara di Tim Cup del prossimo 12 novembre. Stop anche agli esodi delle tifoserie ospiti per Bologna-Roma, Bari-Pisa, Foggia - Pescara, Cesena - Novara, Pisa - Ascoli, Pescara - Paganese, Sorrento - Juve Stabia, Virtus Entella - Spezia e Stella Azzurra Roma - Scauri (incontro di basket). Per tutte queste gare, incluse quella di Napoli, i soli residenti delle città delle squadre ospitanti potranno acquistare i biglietti. Al Casms non hanno però forse pensato che a Napoli potrebbero risiedere dei facinorosi tifosi salernitani, in numero nemmeno esiguo vista la vicinanza tra le due città: o forse sono sicuri che tutti siano tranquilli. Inoltre, è stata considerata a rischio Fiorentina - Atalanta: è stata stabilita disposta la vendita di un solo tagliando per spettatore. «Ad altissimo rischio» è stata considerata Battipagliese - Ebolitana: l'incontro si disputerà in assenza di spettatori ed in campo neutro.
Lo stesso organismo ha anche anunciato che domenica prossima in occasione di Milan-Napoli darà il suo esordio la "tessera del tifoso". Nel comunicato si sottolinea che «queste determinazioni (il blocco delle trasferte verso le tifoseria di Pisa e Siracusa) si pongono l'obiettivo di coinvolgere le tifoserie sane in una logica di sicurezza partecipata, che in attesa della tessera del tifoso, in esordio per la gara Milan - Napoli, determini il rifiuto all'interno dei gruppi delle sparute minoranze violente che, con il loro comportamento, pregiudicano la passione sportiva e il desiderio dei tifosi di andare allo stadio». Insomma, la tessera assieme al blocco delle trasferte sono la panacea di tutta la violenza del calcio italiano. Forse sarebbe stato meglio provare l'affidabilità della tessera in una gara in cui c'è anche la tifoseria ospite: a quella del Napoli è stata sanzionata l'inibizione fino al termine della stagione. A meno che al Viminale si pensi che tutti i tifosi del Milan siano tranquilli: a giudicare dai petardi gettati dagli spalti durante il derby con l'Inter, con la presenza in tribuna del ministro dell'Interno Roberto Maroni, forse qualche "diavoletto" ci sarà. Affidiamoci al caso e speriamo che tutto fili liscio: a meno che qualche facinoroso non si presenti a San Siro con un lanciarazzi e un bazooka. E a proposito, con i ferrei controlli di polizia come mai sono passati questi petardi? Sono stati individuati i responsabili? Si attendono risposte.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)
Calcio in cifre: Napoli strafavorito sulla Reggina
La formazione azzurra è nettamente superiore a quella calabrese, a cominciare dal proprio rendimento in casa: tre vittorie su altrettante gare, contro le quattro sconfitte degli avversari. Stando alle statistiche di Panni Digital, Reja dovrà fare attenzione alla forte vocazione difensiva di Orlandi (pari al 61,2%) e al rendimento di Corradi pari a quello di Hamsik: quattro reti su 17 tentativi
Stando al rendimento delle due squadre, in casa per il Napoli e in trasferta per la Reggina, stasera non ci sarebbe proprio partita. La formazione partenopea tra le mura amiche del San Paolo ha vinto tre gare su tre, con avversari del calibro di Fiorentina, Palermo e Juventus: sei i gol fatti, tre quelli subiti . Invece i calabresi hanno perso tutte e quattro le partite disputate: un solo gol fatto e ben nove incassati.
Scendendo nel dettaglio delle statistiche Panini Digital-Lega Calcio (cliccare qui per Napoli-Reggina) si nota che il Napoli è una squadra ad alta redditività. La formazione di Eddy Reja è al diciottesimo posto per palloni giocati, all'undicesimo per la media dei tiri in porta per gara e al sedicesimo posto per supremazia territoriale: ma è al nono posto per la complessiva pericolosità (44,9%). Ciò significa che la squadra con un volume di gioco poco elevato riesce a rendere molto, a vincere e a essere in testa alla classifica alla pari con Inter e Udinese.
Discorso opposto per la Reggina, che si trova nelle ultime posizioni di tutte le statistiche delle prime otto giornate del campionato, ad eccezione dei palloni giocati (è al dodicesimo posto). Per dare un'idea della squadra amaranto, basti pensare che l'indice di pericolosità (36,6%) è il diciassettesimo di tutta la serie A. E ha una scarsa propensione ad attaccare la porta avversaria con il 39%: il Napoli è al 47,7%. C'è però da registrare che, nonostante le 13 reti subite complessivamente, la squadra di Nevio Orlandi ha una forte propensione a difendere la propra area, il cui indice è al 61,2% (il Napoli è al 56.4%). Probabilmente ci sarà da attendersi stasera la sua totale chiusura degli spazi, necessari per contenere le sgroppate di Lavezzi ed Hamsik.
Rigurdo ai singoli Corradi è l'attaccante più pericoloso della Reggina, con i suoi quattro gol su 17 tentativi. Sono le stesse cifre di Hamsik.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)
(cliccare qui per visionare le statistiche Panini Digital - Lega Calcio dell'incontro)
Stando al rendimento delle due squadre, in casa per il Napoli e in trasferta per la Reggina, stasera non ci sarebbe proprio partita. La formazione partenopea tra le mura amiche del San Paolo ha vinto tre gare su tre, con avversari del calibro di Fiorentina, Palermo e Juventus: sei i gol fatti, tre quelli subiti . Invece i calabresi hanno perso tutte e quattro le partite disputate: un solo gol fatto e ben nove incassati.
Scendendo nel dettaglio delle statistiche Panini Digital-Lega Calcio (cliccare qui per Napoli-Reggina) si nota che il Napoli è una squadra ad alta redditività. La formazione di Eddy Reja è al diciottesimo posto per palloni giocati, all'undicesimo per la media dei tiri in porta per gara e al sedicesimo posto per supremazia territoriale: ma è al nono posto per la complessiva pericolosità (44,9%). Ciò significa che la squadra con un volume di gioco poco elevato riesce a rendere molto, a vincere e a essere in testa alla classifica alla pari con Inter e Udinese.
Discorso opposto per la Reggina, che si trova nelle ultime posizioni di tutte le statistiche delle prime otto giornate del campionato, ad eccezione dei palloni giocati (è al dodicesimo posto). Per dare un'idea della squadra amaranto, basti pensare che l'indice di pericolosità (36,6%) è il diciassettesimo di tutta la serie A. E ha una scarsa propensione ad attaccare la porta avversaria con il 39%: il Napoli è al 47,7%. C'è però da registrare che, nonostante le 13 reti subite complessivamente, la squadra di Nevio Orlandi ha una forte propensione a difendere la propra area, il cui indice è al 61,2% (il Napoli è al 56.4%). Probabilmente ci sarà da attendersi stasera la sua totale chiusura degli spazi, necessari per contenere le sgroppate di Lavezzi ed Hamsik.
Rigurdo ai singoli Corradi è l'attaccante più pericoloso della Reggina, con i suoi quattro gol su 17 tentativi. Sono le stesse cifre di Hamsik.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)
(cliccare qui per visionare le statistiche Panini Digital - Lega Calcio dell'incontro)
Iscriviti a:
Post (Atom)
il pallone in confusione
Registrazione n° 61 del 28 settembre 2009 presso il Tribunale di Napoli
Sede: corso Meridionale 11, 80143 Napoli
Sede: corso Meridionale 11, 80143 Napoli
Editore e direttore responsabile: Marco Liguori
Si prega di non intasare le caselle di posta elettronica con spam pubblicitario e di altro tipo (come appelli politici). Questo sito tratta solo di calcio, finanza del calcio e di argomenti affini. Ogni abuso sarà punito.
Le foto presenti su "il pallone in confusione" sono state in gran parte prese da siti Internet: dovrebbero essere di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, possono segnalarlo a uno dei due indirizzi email sopra indicati
Le foto presenti su "il pallone in confusione" sono state in gran parte prese da siti Internet: dovrebbero essere di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, possono segnalarlo a uno dei due indirizzi email sopra indicati