Ecco il tabellino e la sintesi video della Rai di Atalanta-Napoli 3-1 tratta da You Tube.
ATALANTA (4-4-2): Coppola; Garics, Talamonti, Manfredini, Bellini; Ferreira Pinto, De Ascentis, Padoin; Doni; Vieri(79' Valdes), Floccari. All.: Del Neri In panchina: Valdes, Rivalta, Marconi, Consigli, Bonaventura, Cerci, Capelli.
NAPOLI (3-5-2): Iezzo; Santacroce(67' Pià), Cannavaro, Contini; Maggio, Blasi, Gargano, Hamsik(77' Rinaudo), Vitale; Lavezzi, Denis(34' Denis). All.: Reja In panchina: Navarro, Rinaudo, Aronica, Mannini, Pazienza, Pià , Zalayeta
ARBITRO: Brighi di Cesena (Stefani-Faverani)
AMMONITI: F.Pinto, Manfredini, Coppola, Lavezzi, Maggio, Vitale
ESPULSI: 66' Zalayeta per doppia ammonizione
MARCATORI: 62' Ferreira Pinto, 72', Hamsik rig., 89' Manfredini, 90' Floccari
cronache dalla casta del calcio con varie ed eventuali
quotidiano telematico
la balle dans la confusion - the football in confusion - топка в неловко положение
den ball in verwirrung - la pelota en la confusión - a bola em confusão - der bal in verwarring
την μπάλα στη σύγχυση - мяч в путанице - 혼란에 공 - 混乱のボール - 球在混亂
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lunedì 17 novembre 2008
domenica 16 novembre 2008
Atalanta-Napoli: testimonianza di Canale 9 sull'inciviltà dei tifosi bergamaschi
Riceviamo dalla redazione del sito dell'emittente napoletana Canale 9 (www.9online.it) e pubblichiamo la testimonianza del comportamento incivile della tifoseria bergamasca nel corso di Atalanta-Napoli disputata oggi.
«Tra buu razzisti, improperi di ogni genere nei confronti della popolazione napoletana tutta, ed un tentativo di aggressione alla panchina del Napoli, a Bergamo, parallelamente alla partita è andata in scena una pessima rappresentazione. Dalla puntata odierna di "Tutti In Campo", le testimonianze sui vergognosi episodi avvenuti allo Stadio Atleti Azzurri d'Italia».
Clicca quiper vedere i video della telecronaca di Carlo Alvino (Canale 9) e l'intervento di Salvatore Calise (Radio Marte)
«Tra buu razzisti, improperi di ogni genere nei confronti della popolazione napoletana tutta, ed un tentativo di aggressione alla panchina del Napoli, a Bergamo, parallelamente alla partita è andata in scena una pessima rappresentazione. Dalla puntata odierna di "Tutti In Campo", le testimonianze sui vergognosi episodi avvenuti allo Stadio Atleti Azzurri d'Italia».
Clicca quiper vedere i video della telecronaca di Carlo Alvino (Canale 9) e l'intervento di Salvatore Calise (Radio Marte)
venerdì 14 novembre 2008
Mancini pesa sui conti in rosso dell’Inter
Il presidente Massimo Moratti ha spiegato nel verbale di assemblea del 3 novembre scorso, che ha approvato i conti 2007/08, che la perdita di 148,3 milioni è stata generata da quattro motivazioni. Tra esse, è compreso l’«accantonamento degli stipendi per la stagione 2008/2009» dell’ex tecnico e del suo staff per 10,2 milioni
Se l’Inter ha perso 148,3 milioni nel bilancio 2007/08, ciò è dovuto anche alle spettanze dovute a Roberto Mancini e ai suoi collaboratori. La spiegazione è fornita dal presidente nerazzurro e azionista di maggioranza (tramite Internazionale Holding) Massimo Moratti nel verbale dell’assemblea del 3 novembre scorso che ha approvato i conti della passata stagione e ha ripianato il passivo, che si è ridotto di 58,6 milioni rispetto ai 206,8 milioni del 2006/07. I soci, considerato che il capitale sociale è diminuito di oltre un terzo in conseguenza di perdite, hanno svolto una «riduzione del capitale sociale ad euro 7.203.759» e una ricapitalizzazione per «massimi euro 86.565.557». Il numero uno nerazzurro, riconfermato nella stessa assise sociale, afferma nel documento che «l’importante perdita al 30 giugno 2008 (euro 148.000.000 circa) è dovuta in via principale» a quattro motivazioni. Riguardo all’ex tecnico specifica che è stato effettuato un «accantonamento degli stipendi per la stagione 2008/2009 e del suo staff». La cifra riguardante questa posta prudenziale è pari a 10,2 milioni (in vecchie lire, circa 20 miliardi) ed è indicata nel fondo rischi e nei costi della produzione per «oneri futuri relativi a personale tecnico esonerato prima dell’inizio della nuova stagione sportiva». Ciò vuol dire che la società di via Durini corrisponderà regolarmente lo stipendio per la stagione attuale al “Mancio” e a tutti i suoi collaboratori. Inoltre, potrebbe significare che, allo stato attuale, non esistono controversie legali tra l’Inter e il predecessore di Josè Mourinho, almeno per quanto riguarda le spettanze fino al 30 giugno 2009.
Riguardo alla vicenda dell’esonero, il vicepresidente Rinaldo Ghelfi la illustra nella relazione sulla gestione, avvenuta «alla fine del mese di maggio, al termine quindi della stagione sportiva appena conclusa». Dopo il ringraziamento a Mancini, nella relazione si legge che «tale esonero, effettuato prima del ritiro estivo per la preparazione della nuova stagione sportiva ha consentito di pianificare al meglio la scelta della nuova guida tecnica. Il tesseramento avvenuto nel mese di giugno del sig. Josè Mourinho, affermato professionista con un consistente palmares a livello internazionale, ha consentito la pianificazione per il completamento della rosa della prima squadra per il mantenimento della società a livelli altamente competitivi».
Riguardo alla rosa dei calciatori, Moratti nel verbale di assemblea specifica che ha inciso per tre motivazioni sul risultato finale in rosso. Innanzitutto per l’«aumento dei costi onerosi della campagna trasferimenti, mantenutasi a livelli di prestigio». Il presidente ha sottolineato nel documento che i valori dei diritti alle prestazioni dei calciatori (comunemente ancora chiamati cartellini) «sono iscritti sulla base del loro costo storico, al netto delle quote di ammortamento effettuate annualmente». Moratti sottolinea che «il valore iscritto in bilancio, anche per i giocatori di grande pregio e prestigio, è frequentemente assai modesto e di molto inferiore alle quotazioni che il mercato esprime per i medesimi giocatori». Il valore storico è pari a 99 milioni: «una valutazione più aderente al valore di mercato corrente – si legge ancora nel verbale – riscontrata tramite offerte effettivamente ricevute ed analisi settoriali, fa ritenere il valore di mercato superiore di 3/4 volte il valore esposto in bilancio». Secondo questa affermazione di parte del presidente nerazzurro, il valore del parco giocatori dell’Inter ammonterebbe a 396 milioni.
L’Inter non riesce a contenere i costi per il personale, che riguardano quasi completamente i tesserati, dovuti «all’inserimento nella prima squadra di importanti calciatori – recita il verbale di assemblea – all’adeguamento dei contratti di alcuni calciatori ed allo stanziamento dei premi relativi alla vittoria del campionato 2007/2008». Al 30 giugno scorso essi si sono incrementati del 12,06%, in valore assoluto circa 19 milioni, passando a 175,6 milioni: circa 130 milioni sono per giocatori (117,2 milioni nel 2006/07), quasi 12 milioni per allenatori e tecnici (12,5 milioni), mentre i premi per il rendimento sono lievitati dai precedenti 21,7 a 28,1 milioni. Il quarto e ultimo motivo del rosso di bilancio, riguarda l’«importo degli ammortamenti dei diritti alle prestazioni dei calciatori stanziati per complessivi euro 35.000.000».
Ad ogni modo, Moratti ha intenzione sempre di supportare la squadra nerazzurra. Oltre alla nota integrativa, ciò è ribadito nella relazione della società di revisione Deloitte & Touche e in quella del collegio sindacale. In quest’ultima si legge che «successivamente al 30 giugno 2008, il socio di riferimento, per il tramite della controllante Internazionale Holding srl ha proceduto ad effettuare versamenti a titolo di capitale per complessivi euro 24,5 milioni (relativi all’aumento di capitale già deliberato dall’assemblea degli azionisti del 27 dicembre 2007), nonché un versamento di euro 20 milioni in conto copertura perdita. E’ inoltre previsto un ulteriore versamento di euro 24 milioni relativo al sopracitato aumento di capitale già deliberato, e già effettuato nel mese di ottobre 2008».
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)
Si ringrazia Luca Marotta per la cortese collaborazione
Nella foto Roberto Mancini (tratta da http://www.interfc.it)
Se l’Inter ha perso 148,3 milioni nel bilancio 2007/08, ciò è dovuto anche alle spettanze dovute a Roberto Mancini e ai suoi collaboratori. La spiegazione è fornita dal presidente nerazzurro e azionista di maggioranza (tramite Internazionale Holding) Massimo Moratti nel verbale dell’assemblea del 3 novembre scorso che ha approvato i conti della passata stagione e ha ripianato il passivo, che si è ridotto di 58,6 milioni rispetto ai 206,8 milioni del 2006/07. I soci, considerato che il capitale sociale è diminuito di oltre un terzo in conseguenza di perdite, hanno svolto una «riduzione del capitale sociale ad euro 7.203.759» e una ricapitalizzazione per «massimi euro 86.565.557». Il numero uno nerazzurro, riconfermato nella stessa assise sociale, afferma nel documento che «l’importante perdita al 30 giugno 2008 (euro 148.000.000 circa) è dovuta in via principale» a quattro motivazioni. Riguardo all’ex tecnico specifica che è stato effettuato un «accantonamento degli stipendi per la stagione 2008/2009 e del suo staff». La cifra riguardante questa posta prudenziale è pari a 10,2 milioni (in vecchie lire, circa 20 miliardi) ed è indicata nel fondo rischi e nei costi della produzione per «oneri futuri relativi a personale tecnico esonerato prima dell’inizio della nuova stagione sportiva». Ciò vuol dire che la società di via Durini corrisponderà regolarmente lo stipendio per la stagione attuale al “Mancio” e a tutti i suoi collaboratori. Inoltre, potrebbe significare che, allo stato attuale, non esistono controversie legali tra l’Inter e il predecessore di Josè Mourinho, almeno per quanto riguarda le spettanze fino al 30 giugno 2009.
Riguardo alla vicenda dell’esonero, il vicepresidente Rinaldo Ghelfi la illustra nella relazione sulla gestione, avvenuta «alla fine del mese di maggio, al termine quindi della stagione sportiva appena conclusa». Dopo il ringraziamento a Mancini, nella relazione si legge che «tale esonero, effettuato prima del ritiro estivo per la preparazione della nuova stagione sportiva ha consentito di pianificare al meglio la scelta della nuova guida tecnica. Il tesseramento avvenuto nel mese di giugno del sig. Josè Mourinho, affermato professionista con un consistente palmares a livello internazionale, ha consentito la pianificazione per il completamento della rosa della prima squadra per il mantenimento della società a livelli altamente competitivi».
Riguardo alla rosa dei calciatori, Moratti nel verbale di assemblea specifica che ha inciso per tre motivazioni sul risultato finale in rosso. Innanzitutto per l’«aumento dei costi onerosi della campagna trasferimenti, mantenutasi a livelli di prestigio». Il presidente ha sottolineato nel documento che i valori dei diritti alle prestazioni dei calciatori (comunemente ancora chiamati cartellini) «sono iscritti sulla base del loro costo storico, al netto delle quote di ammortamento effettuate annualmente». Moratti sottolinea che «il valore iscritto in bilancio, anche per i giocatori di grande pregio e prestigio, è frequentemente assai modesto e di molto inferiore alle quotazioni che il mercato esprime per i medesimi giocatori». Il valore storico è pari a 99 milioni: «una valutazione più aderente al valore di mercato corrente – si legge ancora nel verbale – riscontrata tramite offerte effettivamente ricevute ed analisi settoriali, fa ritenere il valore di mercato superiore di 3/4 volte il valore esposto in bilancio». Secondo questa affermazione di parte del presidente nerazzurro, il valore del parco giocatori dell’Inter ammonterebbe a 396 milioni.
L’Inter non riesce a contenere i costi per il personale, che riguardano quasi completamente i tesserati, dovuti «all’inserimento nella prima squadra di importanti calciatori – recita il verbale di assemblea – all’adeguamento dei contratti di alcuni calciatori ed allo stanziamento dei premi relativi alla vittoria del campionato 2007/2008». Al 30 giugno scorso essi si sono incrementati del 12,06%, in valore assoluto circa 19 milioni, passando a 175,6 milioni: circa 130 milioni sono per giocatori (117,2 milioni nel 2006/07), quasi 12 milioni per allenatori e tecnici (12,5 milioni), mentre i premi per il rendimento sono lievitati dai precedenti 21,7 a 28,1 milioni. Il quarto e ultimo motivo del rosso di bilancio, riguarda l’«importo degli ammortamenti dei diritti alle prestazioni dei calciatori stanziati per complessivi euro 35.000.000».
Ad ogni modo, Moratti ha intenzione sempre di supportare la squadra nerazzurra. Oltre alla nota integrativa, ciò è ribadito nella relazione della società di revisione Deloitte & Touche e in quella del collegio sindacale. In quest’ultima si legge che «successivamente al 30 giugno 2008, il socio di riferimento, per il tramite della controllante Internazionale Holding srl ha proceduto ad effettuare versamenti a titolo di capitale per complessivi euro 24,5 milioni (relativi all’aumento di capitale già deliberato dall’assemblea degli azionisti del 27 dicembre 2007), nonché un versamento di euro 20 milioni in conto copertura perdita. E’ inoltre previsto un ulteriore versamento di euro 24 milioni relativo al sopracitato aumento di capitale già deliberato, e già effettuato nel mese di ottobre 2008».
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)
Si ringrazia Luca Marotta per la cortese collaborazione
Nella foto Roberto Mancini (tratta da http://www.interfc.it)
giovedì 13 novembre 2008
"Iene" e le irregolarità al San Paolo: parla uno steward napoletano
Riprendiamo la lettera di uno steward napoletano pubblicata su Calciotoscano.it che riprende quanto illustrato da una video-inchiesta di Elena di Cioccio delle “Iene” di Italia1 sulla criticità dell’ordine pubblico al San Paolo.
Caro CalcioToscano.it,
ieri sera 11/11/2008 ho visto con interesse il servizio delle "Iene", la fortunata trasmissione di Mediaset, ed io per primo sono rimasto molto stupito dal comportamento sicuramente amorale e scorretto da parte dello steward cui hanno chiesto il famoso favore di entrare in due con un solo biglietto.
Un gesto sicuramente fatto in cattiva fede perchè nel regolamento degli steward è proibito in maniera assoluta di far entrare allo stadio persone sprovviste di regolare abbonamento e/o biglietto e relativa documentazione.
Nel servizio hanno fatto vedere persone che scavalcavano le mura di cinta dello stadio San Paolo e si intravedeva un poliziotto (”uno soltanto in un settore dove si contano dalle 2 alle 3 mila persone”). E’ un gesto molto pericoloso, ma il servizio per l’antiscavalcamento agli steward è consentito effettuarlo solo all’interno dello stesso stadio e sui vari settori a loro assegnati.
Ora il problema è, perchè si va a vedere soltanto steward che fanno entrare 2 persone in un tornello quando poi ci sono organi di polizia, carabinieri, guardia di finanza, siae,tributaria e quant’altro che fanno entrare interi gruppi familiari compresi di nonno al seguito?
Mi sembra abbastanza strano che le IENE abbiano visto solo quello che volevano far vedere!
Noi steward napoletani ogni volta che prestiamo servizio, siamo esposti a continue minacce ed insulti da parte di facinorosi TIFOSI (CHE TIFOSI NON SONO ASSOLUTAMENTE), e tutto questo per cosa??
Per la ridicola somma di 23€ a partita? No, non è per i soldi. Io amo la mia squadra e faccio di tutto perchè il mio servizio resti sempre immacolato e corretto ma quando vedo le cose girare nel verso sbagliato a me girano le scatole!
Parlano tanto di sicurezza negli stadi quando poi le Iene riescono ad entrare con una telecamera e di sicuro non sono stati gli steward a farli entrare.
Vi saluto affetuosamente
Lettera firmata
Caro CalcioToscano.it,
ieri sera 11/11/2008 ho visto con interesse il servizio delle "Iene", la fortunata trasmissione di Mediaset, ed io per primo sono rimasto molto stupito dal comportamento sicuramente amorale e scorretto da parte dello steward cui hanno chiesto il famoso favore di entrare in due con un solo biglietto.
Un gesto sicuramente fatto in cattiva fede perchè nel regolamento degli steward è proibito in maniera assoluta di far entrare allo stadio persone sprovviste di regolare abbonamento e/o biglietto e relativa documentazione.
Nel servizio hanno fatto vedere persone che scavalcavano le mura di cinta dello stadio San Paolo e si intravedeva un poliziotto (”uno soltanto in un settore dove si contano dalle 2 alle 3 mila persone”). E’ un gesto molto pericoloso, ma il servizio per l’antiscavalcamento agli steward è consentito effettuarlo solo all’interno dello stesso stadio e sui vari settori a loro assegnati.
Ora il problema è, perchè si va a vedere soltanto steward che fanno entrare 2 persone in un tornello quando poi ci sono organi di polizia, carabinieri, guardia di finanza, siae,tributaria e quant’altro che fanno entrare interi gruppi familiari compresi di nonno al seguito?
Mi sembra abbastanza strano che le IENE abbiano visto solo quello che volevano far vedere!
Noi steward napoletani ogni volta che prestiamo servizio, siamo esposti a continue minacce ed insulti da parte di facinorosi TIFOSI (CHE TIFOSI NON SONO ASSOLUTAMENTE), e tutto questo per cosa??
Per la ridicola somma di 23€ a partita? No, non è per i soldi. Io amo la mia squadra e faccio di tutto perchè il mio servizio resti sempre immacolato e corretto ma quando vedo le cose girare nel verso sbagliato a me girano le scatole!
Parlano tanto di sicurezza negli stadi quando poi le Iene riescono ad entrare con una telecamera e di sicuro non sono stati gli steward a farli entrare.
Vi saluto affetuosamente
Lettera firmata
mercoledì 12 novembre 2008
Avviso ai lettori
Per motivi tecnici "il pallone in confusione" rallenterà o sospenderà l'aggiornamento delle notizie. Il giornale riprenderà la frequenza normale a partire da lunedì prossimo.
lunedì 10 novembre 2008
Moggi: «Ho chiuso con il mondo del calcio»
Lo ha affermato l'ex direttore generale e consigliere di amministrazione con poteri esecutivi della Juventus nell'udienza odierna del processo alla Gea World. Il figlio Alessandro: erano i calciatori a cercarmi
«Il calcio è un mondo che non mi interessa più, non voglio tornarci. Lo guarderò dall'esterno come un critico giornalista». Lo ha detto Luciano Moggi al processo che si tiene a Roma sui presunti illeciti attribuiti alla Gea, la società che gestiva le procure di numerosi calciatori. Moggi è intervenuto facendo spontanee dichiarazioni. In particolare ha descritto la sua attività di dirigente spiegando di aver coniugato «risultati sportivi e benedici economici». «Ho vinto scudetti e coppe - ha affermato rivolgendosi ai giudici della X sezione del tribunale - ci sono stati anche dividendi per gli azionisti e la Juventus non ha mai messo soldi di tasca propria». E, come fiore all'occhiello di questa attività, ha ricordato la cessione di Zinedine Zidane al Real Madrid per 150 miliardi di lire. In questo contesto - ha aggiunto - si è dovuto confrontare con giocatori «viziati i quali hanno sempre voglia di rinnovi contrattuali e di adeguamenti economici». «Mai nessun favoritismo a mio figlio - ha detto ancora - le nostre erano due attività separate». Oltre a Moggi, ed al figlio Alessandro, sono imputati anche Franco Zavaglia, Davide Lippi, Pasquale Gallo e Francesco Ceravolo per associazione per delinquere finalizzata all'illecita concorrenza con violenza e minaccia. Domani la requisitoria del pm Luca Palamara, la sentenza a gennaio.
Il primo a chiedere di fare dichiarazioni spontanee è stato Alessandro Moggi che fino ad oggi non era mai intervenuto nel corso delle udienze. Ha raccontato che dopo aver cercato di fare il calciatore senza risultati apprezzabili e prima ancora il raccattapalle ha pensato di diventare procuratore sportivo partendo dal basso. E lo ha fatto senza ricevere alcun aiuto da parte di suo padre. «Soffro ancora per essere stato definito 'il figlio di Moggì perchè con questo accostamento non è stato per me facile affermarmi». Se ha fatto carriera lo deve a Franco Zavaglia, ha spiegato, con il quale nel '93-'94 creò la società Football management che nel 2001 diventò Gea confendosi con la General atletic della quale facevano parte i figli di Cragnotti e di Tanzi. «Respingo i reati che mi vengono contestati - ha detto Alessandro Moggi - Non li ho commessi e lo dimostra il fatto che ancora oggi i calciatori che avevo dovuto abbandonare quando si è aperta l'inchiesta sono tornati da me e ancora li rappresento. Il mio lavoro è sempre andato avanti grazie e soprattutto ai rapporti personali e alla fiducia che hanno avuto in me calciatori e società».
Luciano Moggi, intervenendo subito dopo il figlio, si è scusato per le sue «intemperanze» manifestate durante le precedenti udienze, giustificandole tuttavia come «reazione nei riguardi di persone che mi volevano infangare». Ha ribadito comunque i suoi contrasti con l'ex direttore sportivo della Roma, Franco Baldini, al quale rimprovera tra l'altro di avere spinto una persona ad accusarlo rivolgendosi al maggiore dei carabinieri Auricchio che svolgeva l'inchiesta sulla Gea. In questo contesto Moggi oltre ad accusare Baldini di aver fatto dichiarazioni mendaci, ha negato di averlo minacciato poichè durante un incontro equivocò sul tenore le sue parole. «Io -ha detto Moggi- parlando del mondo del calcio mi ricordai che viviamo in un campo turbolento e che dovevamo aiutarci tra di noi. Ma lui ha dato un diverso significato alle mie parole». Sempre con riferimento a Baldini Moggi a proposito dei calciatori prestati dalla Juve al Messina ha negato di essere diventato «il gestore occulto» di questa squadra. E i prestiti fatti dalla Juve avvenivano praticamente a titolo gratuito.
«Passare per capro espiatorio di una vicenda che ha procurato tanti problemi anche nella famiglia di mio figlio Alessandro va bene, ma non bisogna esagerare. Se tutto quello che succedeva prima non succedesse più direi 'ho sbagliatò, ma non è così. Prima erano complotti, ora sono casualità». Questo un altro passo delle dichiarazioni spontanee di Luciano Moggi al processo Gea. Durante il suo intervento, l'ex dg della Juventus ha lanciato stilettata ai suoi accusatori, in particolare all'ex dirigente della Roma Franco Baldini, che ora lavora per la federcalcio inglese. «È la persona che chiese ad un procuratore di testimoniare contro di me al maggiore dei Cc Auricchio - ha detto Moggi -. È lo stesso che mi ha accusato per Baiocco, ma la Roma lo perse perchè lo voleva a parametro zero e lo avvicinò pur essendo in costanza di contratto; mi ha accusato per l'affare Chiellini, ma la Roma non poteva prenderlo perchè fuori dai parametri». Altre frecciatine sono state lanciate a Nicola Amoruso («con noi ha guadagnato 14 miliardi di lire in quattro anni»), Francesco Grabbi («in 12 anni non ne ha fatta una buona»), Salvatore Fresi e Manuele Blasi («dopo una squalifica per doping mi chiese l'adeguamento del contratto»). «I calciatori dati al Messina a caro prezzo? Erano praticamente dei prestiti e furono pagati premi di valorizzazione» ha concluso, dicendo di «avere fiducia nei giudici, anche perchè la giustizia esiste ancora».
«Il mio lavoro si basa esclusivamente sui rapporti personali. Ho cercato di farmi apprezzare e ciò ha determinato, anche attraverso il passa parola, che fossero i calciatori a cercare me». Così Alessandro Moggi, figlio di Luciano, in dichiarazioni spontanee fatte oggi al processo Gea a Roma. «Rifiuto in maniera totale le accuse - ha detto - le accuse che mi vengono mosse. All'interno della Gea, nata da un progetto che voleva essere imprenditoriale e commerciale, ognuno aveva le proprie competenze; io mi occupavo di calcio mercato e non ho mai avuto vantaggi di tipo parentale, ho lavorato per scrollarmi di dosso l'etichetta di figlio di Moggi». Parlando della sua passione per il calcio («ho fatto anche il raccattapalle»), Moggi jr. ha sottolineato di essere entrato nel mondo del calcio con l'ausilio di Franco Zavaglia. «Ho avuto la sventura di dover lasciare l'attività nel 2006 in un momento particolare - ha aggiunto - e nonostante ciò l'85-90 percento dei miei assistiti mi hanno rinnovato la fiducia. Uno dei miei principali accusatori, Antonio Caliendo, mi ha corteggiato a lungo perchè diventassi presidente di una sua società».
Fonte: Ansa
«Il calcio è un mondo che non mi interessa più, non voglio tornarci. Lo guarderò dall'esterno come un critico giornalista». Lo ha detto Luciano Moggi al processo che si tiene a Roma sui presunti illeciti attribuiti alla Gea, la società che gestiva le procure di numerosi calciatori. Moggi è intervenuto facendo spontanee dichiarazioni. In particolare ha descritto la sua attività di dirigente spiegando di aver coniugato «risultati sportivi e benedici economici». «Ho vinto scudetti e coppe - ha affermato rivolgendosi ai giudici della X sezione del tribunale - ci sono stati anche dividendi per gli azionisti e la Juventus non ha mai messo soldi di tasca propria». E, come fiore all'occhiello di questa attività, ha ricordato la cessione di Zinedine Zidane al Real Madrid per 150 miliardi di lire. In questo contesto - ha aggiunto - si è dovuto confrontare con giocatori «viziati i quali hanno sempre voglia di rinnovi contrattuali e di adeguamenti economici». «Mai nessun favoritismo a mio figlio - ha detto ancora - le nostre erano due attività separate». Oltre a Moggi, ed al figlio Alessandro, sono imputati anche Franco Zavaglia, Davide Lippi, Pasquale Gallo e Francesco Ceravolo per associazione per delinquere finalizzata all'illecita concorrenza con violenza e minaccia. Domani la requisitoria del pm Luca Palamara, la sentenza a gennaio.
Il primo a chiedere di fare dichiarazioni spontanee è stato Alessandro Moggi che fino ad oggi non era mai intervenuto nel corso delle udienze. Ha raccontato che dopo aver cercato di fare il calciatore senza risultati apprezzabili e prima ancora il raccattapalle ha pensato di diventare procuratore sportivo partendo dal basso. E lo ha fatto senza ricevere alcun aiuto da parte di suo padre. «Soffro ancora per essere stato definito 'il figlio di Moggì perchè con questo accostamento non è stato per me facile affermarmi». Se ha fatto carriera lo deve a Franco Zavaglia, ha spiegato, con il quale nel '93-'94 creò la società Football management che nel 2001 diventò Gea confendosi con la General atletic della quale facevano parte i figli di Cragnotti e di Tanzi. «Respingo i reati che mi vengono contestati - ha detto Alessandro Moggi - Non li ho commessi e lo dimostra il fatto che ancora oggi i calciatori che avevo dovuto abbandonare quando si è aperta l'inchiesta sono tornati da me e ancora li rappresento. Il mio lavoro è sempre andato avanti grazie e soprattutto ai rapporti personali e alla fiducia che hanno avuto in me calciatori e società».
Luciano Moggi, intervenendo subito dopo il figlio, si è scusato per le sue «intemperanze» manifestate durante le precedenti udienze, giustificandole tuttavia come «reazione nei riguardi di persone che mi volevano infangare». Ha ribadito comunque i suoi contrasti con l'ex direttore sportivo della Roma, Franco Baldini, al quale rimprovera tra l'altro di avere spinto una persona ad accusarlo rivolgendosi al maggiore dei carabinieri Auricchio che svolgeva l'inchiesta sulla Gea. In questo contesto Moggi oltre ad accusare Baldini di aver fatto dichiarazioni mendaci, ha negato di averlo minacciato poichè durante un incontro equivocò sul tenore le sue parole. «Io -ha detto Moggi- parlando del mondo del calcio mi ricordai che viviamo in un campo turbolento e che dovevamo aiutarci tra di noi. Ma lui ha dato un diverso significato alle mie parole». Sempre con riferimento a Baldini Moggi a proposito dei calciatori prestati dalla Juve al Messina ha negato di essere diventato «il gestore occulto» di questa squadra. E i prestiti fatti dalla Juve avvenivano praticamente a titolo gratuito.
«Passare per capro espiatorio di una vicenda che ha procurato tanti problemi anche nella famiglia di mio figlio Alessandro va bene, ma non bisogna esagerare. Se tutto quello che succedeva prima non succedesse più direi 'ho sbagliatò, ma non è così. Prima erano complotti, ora sono casualità». Questo un altro passo delle dichiarazioni spontanee di Luciano Moggi al processo Gea. Durante il suo intervento, l'ex dg della Juventus ha lanciato stilettata ai suoi accusatori, in particolare all'ex dirigente della Roma Franco Baldini, che ora lavora per la federcalcio inglese. «È la persona che chiese ad un procuratore di testimoniare contro di me al maggiore dei Cc Auricchio - ha detto Moggi -. È lo stesso che mi ha accusato per Baiocco, ma la Roma lo perse perchè lo voleva a parametro zero e lo avvicinò pur essendo in costanza di contratto; mi ha accusato per l'affare Chiellini, ma la Roma non poteva prenderlo perchè fuori dai parametri». Altre frecciatine sono state lanciate a Nicola Amoruso («con noi ha guadagnato 14 miliardi di lire in quattro anni»), Francesco Grabbi («in 12 anni non ne ha fatta una buona»), Salvatore Fresi e Manuele Blasi («dopo una squalifica per doping mi chiese l'adeguamento del contratto»). «I calciatori dati al Messina a caro prezzo? Erano praticamente dei prestiti e furono pagati premi di valorizzazione» ha concluso, dicendo di «avere fiducia nei giudici, anche perchè la giustizia esiste ancora».
«Il mio lavoro si basa esclusivamente sui rapporti personali. Ho cercato di farmi apprezzare e ciò ha determinato, anche attraverso il passa parola, che fossero i calciatori a cercare me». Così Alessandro Moggi, figlio di Luciano, in dichiarazioni spontanee fatte oggi al processo Gea a Roma. «Rifiuto in maniera totale le accuse - ha detto - le accuse che mi vengono mosse. All'interno della Gea, nata da un progetto che voleva essere imprenditoriale e commerciale, ognuno aveva le proprie competenze; io mi occupavo di calcio mercato e non ho mai avuto vantaggi di tipo parentale, ho lavorato per scrollarmi di dosso l'etichetta di figlio di Moggi». Parlando della sua passione per il calcio («ho fatto anche il raccattapalle»), Moggi jr. ha sottolineato di essere entrato nel mondo del calcio con l'ausilio di Franco Zavaglia. «Ho avuto la sventura di dover lasciare l'attività nel 2006 in un momento particolare - ha aggiunto - e nonostante ciò l'85-90 percento dei miei assistiti mi hanno rinnovato la fiducia. Uno dei miei principali accusatori, Antonio Caliendo, mi ha corteggiato a lungo perchè diventassi presidente di una sua società».
Fonte: Ansa
Ecco il modello inglese: immobili, merchandising, diritti tv e dividendi
Riceviamo e pubblichiamo un interessante studio sul bilancio 2008 del Tottenham, club di seconda fascia quotato alla Borsa di Londra con un patrimonio netto di circa 58 milioni di euro. Evidenti le differenze con Roma, Juve e Lazio presenti a Piazza Affari: l'indebitamento di circa 170 milioni è destinato al progetto di sviluppo immobiliare (stadio, negozi e abitazioni). Inoltre presenta una minore incidenza degli introiti televisivi e le plusvalenze calciatori non sono incluse nei ricavi ordinari
La lettura dei risultati finali per l'anno chiuso al 30 giugno 2008, pubblicati e comunicati alla Borsa di Londra il 30 ottobre 2008, ci permette di scrivere qualche appunto che potrebbe tornare utile quando si commentano i risultati economici, finanziari e patrimoniali delle nostre società di calcio. L'esposizione dei risultati finali è accompagnata dal "Chairman's Statement 2008" a firma del presidente del club Daniel Levy e dal "Financial Review" a firma del Finance Director M. J. Collecott. Bisogna tener anche presente, che il Tottenham Hotspur, pur essendo quotato in Borsa, non è un club di prima fascia, cui appartengono Manchester United, Chelsea, Liverpool e Arsenal.
In sintesi, a prima vista, emergono due notevoli differenze con le squadre di calcio italiane: una minore incidenza dei ricavi da diritti TV sui ricavi totali e la notevole presenza di investimenti immobiliari. La stagione 2007-2008 oltre a rappresentare il 125° anno di attività degli "Spurs", ha visto il trionfo del Tottenham nella Coppa di Lega Inglese denominata Carling Cup al Wembley Stadium contro il Chelsea, mentre per quanto riguarda la Premier League, il club londinese è giunto all'undicesimo posto.
Il giro d'affari è stato pari a 114.788 migliaia di sterline con un incremento di circa l'11% rispetto al 30 giugno 2007. Considerando un cambio euro/sterlina pari a 0,80, il fatturato in euro ammonta a circa 143 milioni di euro. Il conto economico consolidato evidenzia che l'utile netto si è ridotto da 19.158 migliaia di sterline a 969 mila sterline.
La composizione del fatturato, calcolata in migliaia di sterline, è la seguente:
ricavi da Premier League 18.274 (15,92%)
ricavi dalle Coppe 10.341 (9.01%)
ricavi da sponsor 27.778 (24,20%)
ricavi da TV e media 40.329 (35,13%)
ricavi da merchandising 9.723 (8,47%)
altri ricavi 8.343 (7,07%)
Rispetto al 2007, sono i ricavi relativi ai diritti TV che hanno registrato il maggiore incremento in valore assoluto, infatti, nella presentazione dei risultati finanziari si legge che si è verificato un aumento sostanziale dei ricavi da TV e radiodiffusione del 20% assestandosi a circa 40,3 milioni di sterline (nel 2007 erano 33,7 milioni). Da ricordare che in Inghilterra la vendita dei diritti TV è centralizzata. E' anche molto importante evidenziare che tra i ricavi ordinari pari a 114,8 milioni di sterline non sono comprese le plusvalenze relative alle cessioni dei diritti alle prestazioni sportive dei calciatori, che sono evidenziate a parte nella voce "Profit on disposal of intagible fixed assets" per l'importo di 16,4 milioni di sterline (pari a circa 20,5 milioni di euro NDR), come sappiamo tale voce nei bilanci delle nostre società calcistiche è fondamentale, se non addirittura "salvifica". Se consideriamo anche i proventi finanziari pari a 1,8 milioni di sterline, i componenti positivi di reddito ammontano complessivamente a 132,9 milioni di sterline, che al cambio di 0,80 corrispondono a circa 166 milioni di euro. Di conseguenza l'incidenza dei proventi da diritti TV sui componenti positivi di reddito è del 30,33% (La media delle squadre italiane si aggira all'incirca attorno al 46% NDR).
Lo Stato Patrimoniale consolidato al 30 giugno 2008 del Tottenham Hotspurs PLC, presenta un totale dell'attivo patrimoniale pari a 217.194 migliaia di sterline a fronte di un patrimonio netto di 42.610 migliaia di sterline (pari al 19,62% del totale dell'attivo) e debiti per un totale di 174.584 migliaia di sterline, pari all' 80,38% del totale dell'attivo. Lo Stato Patrimoniale consolidato al 30 giugno 2007, invece, presentava un attivo patrimoniale pari a 181.463 migliaia di sterline a fronte di un patrimonio netto di 46.128 migliaia di sterline (pari a 57,7 milioni di euro NDR), pari al 25,42% del totale dell'attivo, e debiti per un totale di 135.335 migliaia di sterline (circa 170 milioni di euro NDR), pari al 74,58% del totale dell'attivo. Sia nel bilancio al 30 giugno 2007 che nel bilancio al 30 giugno 2008 i debiti o elementi del passivo hanno superato il fatturato e precisamente: nel 2007 sono pari al 131,28% del fatturato, mentre nel 2008 con un trend in ascesa sono pari al 152,09%.
Nel dettaglio l'attivo dello Stato patrimoniale espone: attività non correnti per 136,5 milioni di sterline (nel 2007 erano 122,1 milioni) e attività correnti pari a 80,6 milioni di sterline (nel 2007 erano 59,3 milioni). Il passivo dello stato patrimoniale espone: passività correnti per 90,8 milioni di sterline (nel 2007 erano 72,1 milioni) e passività non correnti per 83,6 milioni di sterline (nel 2007 erano 63,1 milioni). Dividendo le passività correnti al netto delle attività correnti per il fatturato si ha una percentuale dell'8,93% (nel 2007 era 12,44%). I movimenti più significativi nello stato patrimoniale sono dovuti al grande investimento che il gruppo ha fatto per l'acquisizione di proprietà immobiliari nei pressi dello stadio White Hart Lane in funzione del progetto nuovo stadio. Di conseguenza, immobili, impianti e macchinari sono aumentati da 51,1 milioni a 74,1 milioni di sterline, di cui 4,9 milioni riguardano onorari professionali.
Nelle immobilizzazioni immateriali emergono gli investimenti per la rosa dei calciatori. Durante l'esercizio 2007-2008 il Club ha acquistato i seguenti calciatori: Jonathan Woodgate, Alan Hutton, Younes Kaboul, Kevin-Prince Boateng, Chris Gunter, Gilberto, Daniel Rose e Yuri Berchiche per un esborso di 32,7 milioni di sterline, mentre Jermain Defoe, Ahmed Hossam Mido, Reto Ziegler, Emil Hallfredsson, Mark Yeates, Phil Ifil, Lee Barnard e Wayne Routledge hanno lasciato il club durante l'esercizio per un prezzo di vendita complessivo di 18,8 milioni di sterline.
La campagna di rafforzamento per la stagione 2008-2009 ha visto un esborso in uscita per un totale di 78.0 milioni di sterline. Queste acquisizioni sono compensate in parte da 73,7 milioni di sterline per cessioni effettuate in estate durante la campagna di trasferimenti. Nell'importo di 78 milioni di sterline figurano i seguenti acquisti: Luka Modric, Giovani Dos Santos, Heurelho Gomes, Cesar Sanchez, Vedran Corluka, Roman Pavlyuchenko e David Bentley. Nell'importo relativo alle cessioni di 73,7 milioni di sterline figurano: Radek Cerny, Joe Martin, Robbie Keane, Dimitar Berbatov, Pascal Chimbonda, Teemu Tainio, Steed Malbranque, Younes Kaboul, Anthony Gardner, Paul Robinson, Tommy Previsione e Young-Pyo Lee. Tra l'altro a stagione appena iniziata, a causa degli scarsi risultati di avvio stagione, è stato avvicendato l'allenatore Juande Ramos con Harry Redknapp. Nel Financial Review si legge inoltre che come conseguenza della campagna di rafforzamento della rosa dei calciatori, gli ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali sono aumentati di 18,1 milioni di sterline assestandosi a 37 milioni di sterline.
Per quanto riguarda le spese operative considerate al netto della gestione relativa alla commercializzazione dei calciatori ("Football trading"), si evidenzia un aumento di 14 milioni di sterline, assestandosi a 87,3 milioni di sterline. Tale aumento viene giustificato dall'aumento degli stipendi dei calciatori dovuto all'allargamento della rosa e a costi una tantum per l'avvicendamento del "coaching staff".
Le plusvalenze relative alle cessioni di immobilizzazioni immateriali ammontano a 16,4 milioni di sterline, comprendendo 7,9 milioni relativi alla vendita di Jermain Defoe al Portsmouth. Altre significative cessioni riguardano Ahmed Hossam Mido al Middlesbrough e Reto Ziegler alla Sampdoria, che hanno generato rispettivamente una plusvalenza di 2,3 milioni di sterline e 0,9 milioni. Un'ulteriore plusvalenza di 3,4 milioni di sterline si è registrata in relazione al trasferimento di Michael Carrick al Manchester United. Il risultato operativo con esclusione della gestione "Football Trading" risulta positivo per 27, 4 milioni di sterline, includendo la gestione "Football Trading" si riduce a 6,8 milioni di sterline.
GESTIONE COMMERCIALE
I due principali partner commerciali sono Mansion e lo sponsor tecnico Puma. L'accordo con Mansion si estende per ulteriori due stagioni, mentre quello con Puma per altre tre. Il club vanta delle partnership con BT, Thomas Cook e Carlsberg. Il fatturato della gestione merchandising è cresciuto del 38% da 7 milioni di sterline si è passati 9,7 milioni di sterline. Il fatturato del negozio on-line è cresciuto dell'88%. Il sito web riceve regolarmente oltre 1 milione di visite al mese.
RENDICONTO FINANZIARIO
I flussi finanziari generati dall'attività operativa risultano positivi per l'importo di 29,5 milioni di sterline, nonostante la contrazione del risultato operativo.I flussi finanziari derivanti dall'attività di investimento sono negativi per 37,1 milioni di sterline. I flussi finanziari derivanti dall'attività finanziaria ammontano a 14,6 milioni di sterline. Da segnalare l'ottenimento di un prestito garantito di 20 milioni di sterline. La variazione incrementativa delle disponibilità liquide è stata di 7 milioni di sterline. Secondo il presidente del Tottenham Hotspur Daniel Levy il livello di indebitamento netto assestatosi a 14,6 milioni di sterline rimane basso nonostante la notevole spesa per la rosa calciatori e gli investimenti immobiliari. L'indebitamento netto dell'esercizio rappresenta il 33,10% degli impieghi effettuati durante l'esercizio stesso.
POLITICA DEL DIVIDENDO
Nonostante la riduzione dell'utile è stato proposto di pagare lo stesso dividendo dell'esercizio precedente, con un esborso previsto in 3,7 milioni di sterline. La data di stacco proposta è il 16 gennaio 2009.
I PROGETTI DI INVESTIMENTO
Per quanto riguarda i progetti di investimento, si evidenzia che il progetto del centro sportivo di allenamento ha ricevuto le necessarie autorizzazioni nel 2008 e l'inizio lavori è previsto per il 2009. Il nuovo centro sportivo di allenamento si svilupperà su di una superficie di 68 acri. E' stato anche annunciato l'intenzione di rimanere nel quartiere di Londra, attraverso la realizzazione del progetto Northumberland di livello mondiale. Esso incorpora un nuovo stadio con una capacità di 60.000 posti, il museo del club, nuovi negozi, ristoranti, case e un importante spazio pubblico destinato alla comunità. La scelta di rimanere nel borgo di Haringey è stata molto apprezzata dalle Autorità locali. La necessità che ha reso imprescindibile la scelta di costruire un nuovo stadio risiede nella presenza di una lista d'attesa per gli abbonamenti di oltre 22,000 persone ed un numero di aderenti al programma Hotspur membership salito ad oltre 70,000. Nel corso degli ultimi 5 anni sono stati spesi 44 milioni di sterline per acquisire terreni e proprietà residenziali per raggiungere la superficie critica necessaria al nuovo progetto. Il nuovo stadio sarà costruito vicino all'attuale stadio White Hart Lane (36.244 posti). Secondo il presidente Daniel Levy il piano per la realizzazione del nuovo stadio si avvierà il prossimo anno, durante il quale inizierà l'iter burocratico per ottenere le necessarie autorizzazioni, per puntare ad essere pronto per l'anno 2013.
Luca Marotta
(Dottore Commercialista - Bari)
In esclusiva per "il pallone in confusione"
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)
La lettura dei risultati finali per l'anno chiuso al 30 giugno 2008, pubblicati e comunicati alla Borsa di Londra il 30 ottobre 2008, ci permette di scrivere qualche appunto che potrebbe tornare utile quando si commentano i risultati economici, finanziari e patrimoniali delle nostre società di calcio. L'esposizione dei risultati finali è accompagnata dal "Chairman's Statement 2008" a firma del presidente del club Daniel Levy e dal "Financial Review" a firma del Finance Director M. J. Collecott. Bisogna tener anche presente, che il Tottenham Hotspur, pur essendo quotato in Borsa, non è un club di prima fascia, cui appartengono Manchester United, Chelsea, Liverpool e Arsenal.
In sintesi, a prima vista, emergono due notevoli differenze con le squadre di calcio italiane: una minore incidenza dei ricavi da diritti TV sui ricavi totali e la notevole presenza di investimenti immobiliari. La stagione 2007-2008 oltre a rappresentare il 125° anno di attività degli "Spurs", ha visto il trionfo del Tottenham nella Coppa di Lega Inglese denominata Carling Cup al Wembley Stadium contro il Chelsea, mentre per quanto riguarda la Premier League, il club londinese è giunto all'undicesimo posto.
Il giro d'affari è stato pari a 114.788 migliaia di sterline con un incremento di circa l'11% rispetto al 30 giugno 2007. Considerando un cambio euro/sterlina pari a 0,80, il fatturato in euro ammonta a circa 143 milioni di euro. Il conto economico consolidato evidenzia che l'utile netto si è ridotto da 19.158 migliaia di sterline a 969 mila sterline.
La composizione del fatturato, calcolata in migliaia di sterline, è la seguente:
ricavi da Premier League 18.274 (15,92%)
ricavi dalle Coppe 10.341 (9.01%)
ricavi da sponsor 27.778 (24,20%)
ricavi da TV e media 40.329 (35,13%)
ricavi da merchandising 9.723 (8,47%)
altri ricavi 8.343 (7,07%)
Rispetto al 2007, sono i ricavi relativi ai diritti TV che hanno registrato il maggiore incremento in valore assoluto, infatti, nella presentazione dei risultati finanziari si legge che si è verificato un aumento sostanziale dei ricavi da TV e radiodiffusione del 20% assestandosi a circa 40,3 milioni di sterline (nel 2007 erano 33,7 milioni). Da ricordare che in Inghilterra la vendita dei diritti TV è centralizzata. E' anche molto importante evidenziare che tra i ricavi ordinari pari a 114,8 milioni di sterline non sono comprese le plusvalenze relative alle cessioni dei diritti alle prestazioni sportive dei calciatori, che sono evidenziate a parte nella voce "Profit on disposal of intagible fixed assets" per l'importo di 16,4 milioni di sterline (pari a circa 20,5 milioni di euro NDR), come sappiamo tale voce nei bilanci delle nostre società calcistiche è fondamentale, se non addirittura "salvifica". Se consideriamo anche i proventi finanziari pari a 1,8 milioni di sterline, i componenti positivi di reddito ammontano complessivamente a 132,9 milioni di sterline, che al cambio di 0,80 corrispondono a circa 166 milioni di euro. Di conseguenza l'incidenza dei proventi da diritti TV sui componenti positivi di reddito è del 30,33% (La media delle squadre italiane si aggira all'incirca attorno al 46% NDR).
Lo Stato Patrimoniale consolidato al 30 giugno 2008 del Tottenham Hotspurs PLC, presenta un totale dell'attivo patrimoniale pari a 217.194 migliaia di sterline a fronte di un patrimonio netto di 42.610 migliaia di sterline (pari al 19,62% del totale dell'attivo) e debiti per un totale di 174.584 migliaia di sterline, pari all' 80,38% del totale dell'attivo. Lo Stato Patrimoniale consolidato al 30 giugno 2007, invece, presentava un attivo patrimoniale pari a 181.463 migliaia di sterline a fronte di un patrimonio netto di 46.128 migliaia di sterline (pari a 57,7 milioni di euro NDR), pari al 25,42% del totale dell'attivo, e debiti per un totale di 135.335 migliaia di sterline (circa 170 milioni di euro NDR), pari al 74,58% del totale dell'attivo. Sia nel bilancio al 30 giugno 2007 che nel bilancio al 30 giugno 2008 i debiti o elementi del passivo hanno superato il fatturato e precisamente: nel 2007 sono pari al 131,28% del fatturato, mentre nel 2008 con un trend in ascesa sono pari al 152,09%.
Nel dettaglio l'attivo dello Stato patrimoniale espone: attività non correnti per 136,5 milioni di sterline (nel 2007 erano 122,1 milioni) e attività correnti pari a 80,6 milioni di sterline (nel 2007 erano 59,3 milioni). Il passivo dello stato patrimoniale espone: passività correnti per 90,8 milioni di sterline (nel 2007 erano 72,1 milioni) e passività non correnti per 83,6 milioni di sterline (nel 2007 erano 63,1 milioni). Dividendo le passività correnti al netto delle attività correnti per il fatturato si ha una percentuale dell'8,93% (nel 2007 era 12,44%). I movimenti più significativi nello stato patrimoniale sono dovuti al grande investimento che il gruppo ha fatto per l'acquisizione di proprietà immobiliari nei pressi dello stadio White Hart Lane in funzione del progetto nuovo stadio. Di conseguenza, immobili, impianti e macchinari sono aumentati da 51,1 milioni a 74,1 milioni di sterline, di cui 4,9 milioni riguardano onorari professionali.
Nelle immobilizzazioni immateriali emergono gli investimenti per la rosa dei calciatori. Durante l'esercizio 2007-2008 il Club ha acquistato i seguenti calciatori: Jonathan Woodgate, Alan Hutton, Younes Kaboul, Kevin-Prince Boateng, Chris Gunter, Gilberto, Daniel Rose e Yuri Berchiche per un esborso di 32,7 milioni di sterline, mentre Jermain Defoe, Ahmed Hossam Mido, Reto Ziegler, Emil Hallfredsson, Mark Yeates, Phil Ifil, Lee Barnard e Wayne Routledge hanno lasciato il club durante l'esercizio per un prezzo di vendita complessivo di 18,8 milioni di sterline.
La campagna di rafforzamento per la stagione 2008-2009 ha visto un esborso in uscita per un totale di 78.0 milioni di sterline. Queste acquisizioni sono compensate in parte da 73,7 milioni di sterline per cessioni effettuate in estate durante la campagna di trasferimenti. Nell'importo di 78 milioni di sterline figurano i seguenti acquisti: Luka Modric, Giovani Dos Santos, Heurelho Gomes, Cesar Sanchez, Vedran Corluka, Roman Pavlyuchenko e David Bentley. Nell'importo relativo alle cessioni di 73,7 milioni di sterline figurano: Radek Cerny, Joe Martin, Robbie Keane, Dimitar Berbatov, Pascal Chimbonda, Teemu Tainio, Steed Malbranque, Younes Kaboul, Anthony Gardner, Paul Robinson, Tommy Previsione e Young-Pyo Lee. Tra l'altro a stagione appena iniziata, a causa degli scarsi risultati di avvio stagione, è stato avvicendato l'allenatore Juande Ramos con Harry Redknapp. Nel Financial Review si legge inoltre che come conseguenza della campagna di rafforzamento della rosa dei calciatori, gli ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali sono aumentati di 18,1 milioni di sterline assestandosi a 37 milioni di sterline.
Per quanto riguarda le spese operative considerate al netto della gestione relativa alla commercializzazione dei calciatori ("Football trading"), si evidenzia un aumento di 14 milioni di sterline, assestandosi a 87,3 milioni di sterline. Tale aumento viene giustificato dall'aumento degli stipendi dei calciatori dovuto all'allargamento della rosa e a costi una tantum per l'avvicendamento del "coaching staff".
Le plusvalenze relative alle cessioni di immobilizzazioni immateriali ammontano a 16,4 milioni di sterline, comprendendo 7,9 milioni relativi alla vendita di Jermain Defoe al Portsmouth. Altre significative cessioni riguardano Ahmed Hossam Mido al Middlesbrough e Reto Ziegler alla Sampdoria, che hanno generato rispettivamente una plusvalenza di 2,3 milioni di sterline e 0,9 milioni. Un'ulteriore plusvalenza di 3,4 milioni di sterline si è registrata in relazione al trasferimento di Michael Carrick al Manchester United. Il risultato operativo con esclusione della gestione "Football Trading" risulta positivo per 27, 4 milioni di sterline, includendo la gestione "Football Trading" si riduce a 6,8 milioni di sterline.
GESTIONE COMMERCIALE
I due principali partner commerciali sono Mansion e lo sponsor tecnico Puma. L'accordo con Mansion si estende per ulteriori due stagioni, mentre quello con Puma per altre tre. Il club vanta delle partnership con BT, Thomas Cook e Carlsberg. Il fatturato della gestione merchandising è cresciuto del 38% da 7 milioni di sterline si è passati 9,7 milioni di sterline. Il fatturato del negozio on-line è cresciuto dell'88%. Il sito web riceve regolarmente oltre 1 milione di visite al mese.
RENDICONTO FINANZIARIO
I flussi finanziari generati dall'attività operativa risultano positivi per l'importo di 29,5 milioni di sterline, nonostante la contrazione del risultato operativo.I flussi finanziari derivanti dall'attività di investimento sono negativi per 37,1 milioni di sterline. I flussi finanziari derivanti dall'attività finanziaria ammontano a 14,6 milioni di sterline. Da segnalare l'ottenimento di un prestito garantito di 20 milioni di sterline. La variazione incrementativa delle disponibilità liquide è stata di 7 milioni di sterline. Secondo il presidente del Tottenham Hotspur Daniel Levy il livello di indebitamento netto assestatosi a 14,6 milioni di sterline rimane basso nonostante la notevole spesa per la rosa calciatori e gli investimenti immobiliari. L'indebitamento netto dell'esercizio rappresenta il 33,10% degli impieghi effettuati durante l'esercizio stesso.
POLITICA DEL DIVIDENDO
Nonostante la riduzione dell'utile è stato proposto di pagare lo stesso dividendo dell'esercizio precedente, con un esborso previsto in 3,7 milioni di sterline. La data di stacco proposta è il 16 gennaio 2009.
I PROGETTI DI INVESTIMENTO
Per quanto riguarda i progetti di investimento, si evidenzia che il progetto del centro sportivo di allenamento ha ricevuto le necessarie autorizzazioni nel 2008 e l'inizio lavori è previsto per il 2009. Il nuovo centro sportivo di allenamento si svilupperà su di una superficie di 68 acri. E' stato anche annunciato l'intenzione di rimanere nel quartiere di Londra, attraverso la realizzazione del progetto Northumberland di livello mondiale. Esso incorpora un nuovo stadio con una capacità di 60.000 posti, il museo del club, nuovi negozi, ristoranti, case e un importante spazio pubblico destinato alla comunità. La scelta di rimanere nel borgo di Haringey è stata molto apprezzata dalle Autorità locali. La necessità che ha reso imprescindibile la scelta di costruire un nuovo stadio risiede nella presenza di una lista d'attesa per gli abbonamenti di oltre 22,000 persone ed un numero di aderenti al programma Hotspur membership salito ad oltre 70,000. Nel corso degli ultimi 5 anni sono stati spesi 44 milioni di sterline per acquisire terreni e proprietà residenziali per raggiungere la superficie critica necessaria al nuovo progetto. Il nuovo stadio sarà costruito vicino all'attuale stadio White Hart Lane (36.244 posti). Secondo il presidente Daniel Levy il piano per la realizzazione del nuovo stadio si avvierà il prossimo anno, durante il quale inizierà l'iter burocratico per ottenere le necessarie autorizzazioni, per puntare ad essere pronto per l'anno 2013.
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