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venerdì 30 gennaio 2009

Premier league, cifre mostruosamente proibite

Ecco le quotazioni di mercato di alcuni assi d’Oltremanica, sostenibili soltanto dalle tre grandi Inter, Milan e Juventus: Cristiano Ronaldo 60 milioni, Gerrard 45, Drogba 40, Fabregas 38, Lampard 37, Adebayor 24

Ecco i sogni mostruosamente proibiti dei tifosi italiani. Fuoriclasse fuori dalla portata delle tasche dei club nostrani: ad eccezione di Inter, Milan e Juventus, che possono permettersi di aprire il portafoglio qualora i loro dirigenti lo volessero. Ma prima di iniziare la nostra carrellata di assi dalla ricca (ma anche indebitata) Inghilterra, leggiamo i dati dei principali campionati d’Europa. Stando ai dati del sito Transerfermarket.de, la Premier League presenta il valore di mercato complessivo più elevato per i suoi 556 giocatori suddivisi in 20 squadre, pari a oltre 3 miliardi di euro. Seconda la Primera Division con oltre 2,5 miliardi per i suoi 508 calciatori militanti in 20 società. Il parco dei 565 atleti delle 20 formazioni della nostra Serie A è al terzo posto con 2,31 miliardi. Seguono la Bundesliga con 1,53 miliardi (491 giocatori in 18 squadre) e la Ligue 1 con 1,37 miliardi (20 in 560).
Voliamo oltre Manica e rechiamoci a Londra per esaminare il Chelsea. La squadra del miliardario russo Roman Abramovich presenta il valore di mercato più elevato della Premier League con 386 milioni. L’oggetto dei desiderio di tifosi e presidenti del Belpaese è sicuramente Drogba: chi volesse intavolare una trattativa dovrà munirsi necessariamente della cifra esorbitante di 40 milioni. Tuttavia, il rendimento del 30enne attaccante franco-ivoriano non è stato finora esaltante: 10 partite in campionato, sei volte entrato dalla panchina due volte sostituito, un gol in 520 minuti. Il capocannoniere Anelka (14 gol in 22 partite e 1714 minuti giocati, una marcatura ogni 122 minuti e tre assist vincenti) ne vale molto meno: 18 milioni. Segue Lampard, il 30enne centrocampista offensivo a lungo corteggiato l’estate scorsa dall’Inter: il suo prezzo di mercato è di 37 milioni, da cui partire per i successivi rilanci. Per lui 22 partite per 1963 minuti giocati, 9 gol (uno ogni 218 minuti) e 4 assist vincenti. Trentatrè milioni sono invece necessari per poter discutere di un eventuale trasferimento del roccioso difensore Terry (28 anni): invece ne occorrono 32,5 per il centrocampista ganese Essien, infortunato fino a marzo. E’ il turno di un altro centrocampista, Ballack, 32enne nazionale tedesco: vale 28 milioni. Alzi la mano che vuole il portiere Cech e lasci alla cassa 28 milioni. Per l’attaccante portoghese Carvalho, attualmente fermo per infortunio, ne occorrono 22 milioni.
La seconda squadra inglese per valore è il Manchester United con 383,2 milioni. La domanda è d’obbligo: quanto vale la stella portoghese (nella foto) Cristiano Ronaldo? Mettete 60 milioni sul piatto e vedete che i dirigenti dei "diavoli rossi" vi daranno importanza: e pensare che lo Sporting Lisbona aveva venduto il 24enne fuoriclasse nel luglio 2003 per 17,75 milioni. Per lui 10 gol in 19 gare con 1587 minuti giocati in campionato (una rete ogni 159 minuti) e 5 assist vincenti per i compagni. Rooney, 23enne centravanti della nazionale inglese, ne vale 40 milioni. C’è qualcuno che ha bisogno delle prestazioni del difensore Ferdinand (30 anni)? Staccate un bell’assegno da 33 milioni e vi passa la paura di non averlo. Meno cari, ma non per questo meno accessibili, le quotazioni iniziali dell’attaccante della nazionale bulgara Berbatov, pari a 32 milioni (6 gol e 9 assist in 20 gare, e dell’argentino Tevez, 28 milioni (3 gol e 2 assist in 16 gare). Sull’altra sponda di Manchester, ossia il City, quarta per valore con 227,5 milioni, si segnalano soltanto in particolare i 34 milioni del 25enne brasiliano Robinho. Per lui 11 gol e tre assist in 16 partite disputate (pari a 1409 minuti) in Premier League: media di un gol ogni 128 minuti.
E da Manchester passiamo a Liverpool, la cui rosa vale 292,4 milioni. Solo per intavolare un barlume di trattativa per il 28enne centrocampista centrale Gerrard bisogna recarsi nella città dei Beatles con in tasca un assegno da 45 milioni. E’ autore di 9 reti e 6 assist in 20 partite per 1685 minuti complessivi: mediamente un gol ogni 187 minuti in campionato. Cinque milioni in meno ne vale l’attaccante spagnolo Torres (24 anni): ha segnato 5 gol in 15 partite. Seguono il centrocampista difensivo argentino Mascherano (24 anni, 24 milioni uno per anno) e l’attaccante irlandese Keane (28 anni, 21 milioni). E’ il turno di Xabi Alonso, il 27enne centrocampista difensivo spagnolo che era nel mirino della Juventus la scorsa estate (gli fu preferito Poulsen): adesso la premiata ditta Cobolli&Blanc dovranno trattare tenendo ben presente la base d’asta di 20 milioni. C’è qualcuno che intende riportare negli italici stadi il 27enne difensore di fascia Dossena? Vincoli 8 milioni e i dirigenti dei "Reds" inizieranno i colloqui per la cessione: cifra decisamente non esorbitante. Nell’altra squadra di Liverpool, l’Everton, si segnala il 26enne attaccante centrale nigeriano Yakubu con i suoi 20 milioni iniziali: per lui 4 reti realizzate in 14 gare di campionato, per complessivi 1126 minuti. Media di un gol ogni 282 minuti.
E torniamo a Londra e ci rechiamo nella sede dell’Arsenal, il cui parco giocatori vale 247 milioni, il quarto in Inghilterra. Quanto vale Fabregas, uno degli attaccanti che si trova spesso al centro delle presunte trattative rese note dai media? Occorrono ben 38 milioni per il 21enne attaccante spagnolo, infortunato fino a marzo. Per lui 1 gol in 15 partite (1305 minuti) in Premier, con 4 assist per i compagni. E’ il turno del sogno di mezza estate del Milan, svanito negli ultimi caldi dello scorso agosto: Adebayor, 24enne attaccante del Togo, vale almeno 24 milioni: detiene in campionato 19 presenze con 8 reti in complessivi 1525 minuti disputati. Per lui una media di 1 marcatura ogni 191 minuti: chissà se Galliani sta ancora pensando a lui. Segue il suo collega di reparto Tourè: per il 27enne ivoriano bisogna preparare un bell’assegno (meglio se circolare) da 22 milioni. Invece ne occorrono 19 per il 31enne difensore francese Gallas: 16 milioni per l’attaccante olandese Van Persie (25 anni).
Infine un'altra squadra inglese, il Tottenham, ha tre pezzi pregiati dai prezzi tutto sommato modici rispetto a quelli visti finora. Due sono dell’Est: il centrocampista croato Modric (18 milioni, 23 anni, 1 rete e 5 assist in 19 partite) e l’attaccante russo Pavlyuchenko (13 milioni, 27 anni, 3 reti in 18 partite, infortunato fino ad aprile). Il terzo è Bentley, 24enne centrocampista inglese con sette presenze in nazionale: valore 17 milioni.
Marco Liguori
Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte
(1a puntata - continua)

Genoa-Palermo: vendita in beneficenza bandiere Saharawi

Il Genoa Club Red’n Blue Ladies domenica 1 febbraio fuori dallo stadio Luigi Ferraris, prima della partita Genoa – Palermo, metterà a disposizione di tutti i Genoani che lo vorranno, le bandiere confezionate dalle donne del Saharawi.
I manufatti potranno essere acquisiti con un’offerta minima di 10,00 euro.
Il ricavato sarà totalmente devoluto alle donne del Saharawi che vivono in condizioni disperate e verrà consegnato direttamente a due rappresentati del popolo del Saharawi prima dell’incontro Genoa – Lazio in programma il 19 aprile 2009.
Ringraziamo preventivamente il popolo Genoano sicure che, così come in passato verso simili iniziative, sarà ben disposto e generoso.
Il direttivo del Genoa Club Red’n Blue Ladies
Per informazioni Associazione Club Genoani email pcaricci@yahoo.it

giovedì 29 gennaio 2009

"Il pallone in confusione" aderisce a "Forza Daniele"

L'iniziativa, lanciata da Napolisoccer.net, per dare sostegno a Mannini contro l'ingiusta squalifica inflittagli dal Tas

"Il pallone in confusione" aderisce e appoggia la campagna lanciata da Napolisoccer.net sul link
http://www.napolisoccer.net/5634/forza-daniele/ a sostegno di Daniele Mannini contro l'assurda e ingiusta sentenza inflitta oggi dal Tas di Losanna.
Invitiamo i nostri lettori a inviare una mail all'indirizzo sottostante allo sfortunato giocatore del Napoli. La redazione di Napolisoccer la recapiterà all'interessato nei tempi e nei modi più opportuni.
Forza Daniele!!!!!!
Email: forzadanielemannini@libero.it

Mannini e Possanzini, Gattuso e Totti: giustizia diseguale per tutti

Avete presente gli infortuni del sabato pomeriggio, le famose contratturine, oppure quel crack sentito proprio tirando l'ultimo rigore prima della doccia? Peccato per quel forfait della vigilia, ci sarà sotto un caso? Magari una discussione con l'allenatore sulla posizione in campo...Si tratta in molti casi di doping, o più spesso di droga assunta per piacere-vizio, rilevato da un controllo medico interno e come tale da far sfuggire ai controlli. Con un tasso di disidratazione normale basta smettere di sniffare coca, per fare un esempio caro a molti calciatori (anche padri di famiglia con foto posata sul settimanale complice), al giovedì per risultare puliti la domenica. Per questo siamo restii a crocifiggere quei pochi che pagano per tutti, anche se proprio questa sarebbe la logica della crocifissione.
Premessa per dire che ci dispiace che le carriere e le vite di Daniele Mannini e Davide Possanzini vengano rovinate da questa sentenza del Tas: un anno di squalifica per essersi presentati in ritardo a un test antidoping dopo la partita del Brescia (dove all'epoca giocavano entrambi, adesso Mannini è al Napoli) con il Chievo del dicembre 2007. Possiamo dirlo? Ci sembra di notare uno strano accanimento, lo diciamo da non tifosi di Mannini, Possanzini, del Napoli o del Brescia. La Figc aveva assolto infatti i due, per un comportamento sicuramente grave (in teoria, perché in pratica i due erano nello spogliatoio con il resto della squadra) ma non diverso da quello di tanti campioni graziati in circostanze analoghe, poi il Coni a cui gli atti erano stati trasmessi aveva chiuso la vicenda con un buffetto (15 giorni di squalifica). A questo punto la Wada, cioé l'agenzia mondiale antidoping, ha fatto ricorso, chiedendo due anni di squalifica, ed adesso è arrivata la decisiona di Losanna. Comunque la si veda, l'equiparazione di un'ingenuità (magari anche dolosa, mettiamo per ipotesi che Mannini e Possanzini siano davvero 'cattivi') a quella del reato vero e proprio, cioè quello di essersi dopati.
Non vogliamo essere innocentisti a prescindere, pur vedendo il caos che regna nelle zone intorno agli spogliatoi dopo le partite, ma solo dire che il caso di Mannini e Possanzini ricorda solo vagamente quello di Rino Gattuso (rifiutò un prelievo di sangue dopo un Roma-Milan, che comunque non era obbligatorio, con spiegazioni per tifosi di bocca buona: 'Il mio doping è il peperoncino') ed invece moltissimo quello di Francesco Totti: un ritardo di circa un quarto d'ora nel presentarsi al test antidoping obbligatorio (quello sulle urine, insomma) dopo Roma-Torino del maggio 2007 giustificato in maniera risibile (''Mi faceva male la caviglia''). La cosa curiosa è che nell'occasione non è che ci fu un giudizio morbido, ma non ci fu proprio giudizio. La procura antidoping della Figc nemmeno segnalò la cosa al Coni e nell'ottobre dello stesso anno la Corte di Giustizia (sempre Figc) archiviò tutto, cioè niente. Il circuito Coni-Wada-Tas-Eccetera in quell'occasione non si attivò.
di Stefano Olivari
Tratto da Indiscreto
per gentile concessione dell'autore ed editore
stefano@indiscreto.it

La Vecchia Signora vale 256,3 milioni

A tanto ammonta la quotazione di mercato del parco calciatori bianconero, rilevato da “il pallone in confusione”. “Pezzi da novanta” Buffon e Trezeguet, seguiti da Chiellini, dal capocannoniere Amauri e dal capitano Del Piero, primo per numero di assist vincenti

“Il pallone in confusione” alza il velo sul valore del parco giocatori della Juventus. Stando a quanto riportato dal sito Transfermarkt.de l’attuale valore di mercato complessivo della “damigella d’onore” della serie A, per ora dietro la “regina” Inter, si aggira sui 256,3 milioni di euro a fronte di un’età media di 29 anni, la più alta del massimo campionato assieme al Milan. La rosa della Vecchia Signora presenta una cifra terza per valore rispetto a quella dei rossoneri, pari a 330,3 milioni.
Il “pezzo da novanta” dei bianconeri è Buffon con un prezzo iniziale di 32 milioni. Le quotazioni del portierone della Nazionale restano al rialzo, nonostante l’infortunio che lo ha costretto a giocare soltanto sei volte in serie A (una volta rispettivamente in Champions League e in Coppa Italia) per complessivi 513 minuti. Decisamente più economico il suo collega Manninger: il titolare della nazionale austriaca è valutato 3 milioni, dopo aver collezionato 1395 minuti in 16 presenze e una media di 0,73 reti subite a gara. Secondo per valore dietro Buffon c’è un altro illustre infortunato, Trezeguet, che ieri sera è rientrato a Udine nel finale: la sua base d’asta è fissata attorno ai 25 milioni. Probabilmente ha influito l’interesse manifestato qualche settimana fa dal Manchester City dello sceicco Mansour.
La terza posizione del podio dei valori di mercato della Vecchia Signora spetta a Chiellini, quotato 18,5 milioni: per lui 15 presenze in campionato con 1350 minuti giocati e due reti segnate. Distanziato di un’incollatura è il capocannoniere Amauri con i suoi 18 milioni: 21 partite giocate per 1757 minuti, 11 gol segnati con una media di una marcatura ogni 159 minuti. Restando sempre nel reparto avanzato, chi vorrà accaparrarsi Del Piero (nella foto) dovrà mettere sul tavolo un assegno da 15 milioni, solo per iniziare i colloqui per la cessione: se si concretizzasse sarebbe una plusvalenza piena, poiché il valore di libro del capitano è zero. L’Alex nazionale sta vivendo una nuova giovinezza con i suoi sette gol in 17 incontri disputati per 1382 minuti totali, con una media di una rete ogni 197 minuti. Completa il suo ritratto di uomo squadra il suo record personale di assist vincenti: ben otto. Il capitano ha lo stesso valore di Camoranesi: per il centrocampista otto partite (386 minuti) e un gol.
E restiamo ancora nel reparto centrale. La classifica dei valori base vede in testa Sissoko (12,5 milioni), seguito da Poulsen (12 milioni), Giovinco e Nedved (9 milioni), Zanetti (8,5 milioni), Tiago (8 milioni), Grygera (7 milioni), Salihamidzic (6 milioni) e Marchionni (5 milioni). L’autore della rete contro la Fiorentina, Marchisio, presenta un valore iniziale di 2,5 milioni.
Ad esclusione di Chiellini, al primo posto della graduatoria dei prezzi dei difensori c’è lo svedese Mellberg (9 milioni). Chi desidera il difensore della Nazionale Legrottaglie dovrà pensare a una cifra iniziale per le trattative non lontana da 6,5 milioni. Invece queste sono i valori iniziali degli altri difensori: Molinaro (4,2 milioni), Knezevic (3,8 milioni) e De Ceglie (3,2 milioni). L’infortunato Zebina, che non ha disputato finora partite, vale 3,5 milioni: a causa dei suoi problemi fisici, il sito Transfermarkt.de segnala le sue quotazioni al ribasso.
Marco Liguori
Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte

Sintesi di Milan-Genoa 1-1 (da You Tube)

Milano, stadio "Giuseppe Meazza", mercoledì 28 gennaio 2009 ore 20.30
21a giornata Campionato serie A
Milan - Genoa 1-1 (primo tempo 1-0)
Milan (4-3-2-1): Abbiati, Zambrotta, Maldini, Favalli, Jankulovski, Beckham (26' st Flamini), Pirlo, Ambrosini, Kakà, Seedorf (34' st Senderos), Pato (30' st Ronaldinho). (1 Dida, 77 Antonini, 9 Inzaghi, 76 Shevchenko). All.: Ancelotti
Genoa (3-4-1-2): Rubinho, Biava, Bocchetti, Criscito, Mesto, Milanetto, Juric, Modesto (40' pt Jankovic), Thiago Motta (46' pt Vanden Borre), Sculli (14' st Palladino), Milito. (73 Scarpi, 15 Papastathopoulos, 7 Rossi, 11 Olivera). All.: Gasperini 6.5
Arbitro: Gervasoni di Mantova 5.5
Reti: nel pt 33' Beckham; nel st 42' Milito. Angoli: 5-4 per il Milan. Recupero: 1' e 3'. Ammoniti: Juric, Criscito, Favalli, Beckham, Biava, Ambrosini, Zambrotta, Maldini e Flamini per gioco falloso. Spettatori: 49.907
Per commento e cronaca leggi Il Milan stanco casca nella trappola del Genoa

Immagini Mediaset tratte da You Tube

Il Milan stanco casca nella trappola del Genoa


















I rossoblù fanno sfuriare i rossoneri poco concreti nel primo tempo, che riescono a passare solo su punizione di Beckham. Nel finale quattro passaggi e tiro in porta di Milito che porta via un punto prezioso e strameritato

E’ la notte magica del Genoa a Milano: Milito lascia la sua zampata vincente sull’erba di San Siro. I rossoblù prendono un punto strameritato. Anzi, ringraziano vivamente la truppa di Ancelotti: con la vittoria a Marassi dell’andata, il Milan deve rinunciare a quattro punti. Il match di stasera ha visto i rossoneri molto tonici nel primo tempo: ma non hanno saputo concretizzare la loro superiorità. Detto in soldoni: il Milan ha provato a sfiancare il Genoa giocando imponendo un gran ritmo, ma nel secondo tempo si è visto il suo evidente calo vistoso. Non avendo messo fieno in cascina nella prima frazione, al Diavolo è stata fatale la ripresa e il povero Ancelotti (ma perché ha cambiato Pato con Ronaldinho e ha lasciato in campo l’inutile Seedorf?) non vi ha potuto porre rimedio. Insomma, il Milan ha corso in lungo e in largo ottenendo ben poco, cascando nella trappola preparata da Gasperini che era ben conscio della migliore tenta atletica della sua squadra. Scendendo nel dettaglio, la superiorità dei padroni di casa si notata praticamente solo sui calci piazzati: azioni vere poche. Infatti sono solo due le azioni salienti concluse con tiri in porta: al quarto d’ora il tiro da lontano di Beckham (tra i migliori dei suoi assieme a Kakà, ispiratore delle manovre) che Rubinho devia in angolo, mentre sei minuti dopo Pato anticipa l’inglese tirando maldestramente fuori. Il Milan ha centrato due traverse su punizione due volte con Pirlo. Il gol del vantaggio è scaturito sempre su punizione, tirata stavolta da Beckham che aveva subito fallo da Milanetto. Tiro a girare dell’inglese dall’angolo destro genoano, poco fuori dall’area di rigore, e palla dentro: merito anche della barriera mal sistemata e da Rubinho piazzato in posizione poco felice. I primi ’45 minuti si concludono con ben sette ammoniti, per falli tutto sommato meno cattivi: ma l’arbitro Gervasoni era di tutt’altra opinione. Alla fine saranno nove i cartellini gialli: gli ultimi due di per falli molto cattivi di Flamini e Maldini. Quest’ultimo si è trovato spesso in difficoltà con Milito.
Dall’altro lato il Grifone, attento e sornione. Prima il condottiero Gasperini lo ha schierato in posizione attendista, chiudendo gli spazi agli avversari con cinque centrocampisti e due sole punte (Milito e Sculli) supportate a turno dall’uomo assist Juric con Thiago Motta in regia. Con la sostituzione di Modesto con Jankovic dopo i primi 40 minuti, sotto di un gol, il Genoa ha cambiato volto. Nel primo tempo si era reso pericoloso soltanto con una sventola su punizione di Thiago Motta, parata da Abbiati. Nel secondo tempo, esce il brasiliano (fino a quel momento il migliore) per infortunio ed entra Vandenborre: i rossoblù iniziano a salire di giri mentre il Milan, invece di chiudere la gara con una seconda rete, scende progressivamente e verticalmente. I rossoneri si fanno vedere solo nel quarto d’ora finale con una punizione di Ronaldinho (sempre su calcio piazzato) che Rubinho riesce a parare. Siamo nel finale e ha inizio la danza del Genoa, con un colpo di testa di Biava finito di poco sopra la traversa. Poi è il turno di Milito, che al 35° sempre di testa impegna Abbiati che toglie letteralmente la palla dalla porta. Ma l’appuntamento con il gol è solo rimandato di pochi minuti. Correva il 42°: i rossoblù trovano ampi spazi, con gli uomini di Ancelotti che li guardano come gatti di marmo. Il convincente Palladino, subentrato a uno stanco Sculli, crossa dalla destra un pallone delizioso che Biava (sempre efficace nei suoi inserimenti offensivi) devia per il Principe fromboliere che mette la sfera dentro il sacco. Fuorigioco? No, c'era l'immobile Favalli a tenerlo in gioco. Quattro passaggi e tiro in porta: un altro miracolo dell’orologio svizzero, pardon zeneize, creato da Gasperson che può ancora sognare la Champions League.
Marco Liguori
Riproduzione riservata, consentitasoltanto dietro citazione della fonte

Milano, stadio "Giuseppe Meazza", mercoledì 28 gennaio 2009 ore 20.30
21a giornata Campionato serie A
Milan - Genoa 1-1 (primo tempo 1-0).
Milan (4-3-2-1): Abbiati, Zambrotta, Maldini, Favalli, Jankulovski, Beckham (26' st Flamini), Pirlo, Ambrosini, Kakà, Seedorf (34' st Senderos), Pato (30' st Ronaldinho). (1 Dida, 77 Antonini, 9 Inzaghi, 76 Shevchenko). All.: Ancelotti
Genoa (3-4-1-2): Rubinho, Biava, Bocchetti, Criscito, Mesto, Milanetto, Juric, Modesto (40' pt Jankovic), Thiago Motta (46' pt Vanden Borre), Sculli (14' st Palladino), Milito. (73 Scarpi, 15 Papastathopoulos, 7 Rossi, 11 Olivera). All.: Gasperini 6.5.
Arbitro: Gervasoni di Mantova 5.5.
Reti: nel pt 33' Beckham; nel st 42' Milito. Angoli: 5-4 per il Milan. Recupero: 1' e 3'. Ammoniti: Juric, Criscito, Favalli, Beckham, Biava, Ambrosini, Zambrotta, Maldini e Flamini per gioco falloso. Spettatori: 49.907
Per vedere le immagini della partita clicca su Sintesi di Milan-Genoa 1-1 (da You Tube)
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il pallone in confusione

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