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mercoledì 27 agosto 2008

Non desiderare la roba e i giocatori d’altri

I dieci comandamenti nel calcio - 10
Come può un uomo timorato da Dio e sostenuto dal petrolio, che manda soldi agli ospedali di Gino Strada, realizza campi di calcio per i bambini in Africa e in Brasile, aiuta il centro di recupero di San Patrignano, aderisce ad Amnesty International, appoggia il cardinale Martini nel conforto agli extracomunitari, piange per il cuore malato di un calciatore (Kanu), ne elegge a familiare acquisito un altro (Recoba) e definisce “figlio mio” il terzo (Ronaldo), come può quest’uomo che vuole bene a tutti e ha preso l’Inter perché “bisogna aiutare chi soffre e chi soffre più dei tifosi interisti?”, come può, dopo avere osservato nove comandamenti, cadere sul decimo che gli imporrebbe di non desiderare la roba d’altri? Massimo Moratti ha questa frenesia intima e una tentazione perenne, portatore di un peccato irrinunciabile, che lo spinge a prendersi i calciatori d’altri. Porta via calciatori che sono ancora nella culla. Prende Roberto Carlos a 22 anni dalla culla del Palmeiras, Kanu a 20 anni da quella dell’Ajax, Ronaldo a 21 dalla culla del Barcellona, Frey a 18 anni dalla culla del Cannes, Mutu a 20 dalla culla della Dinamo Bucarest, l’irlandese Robbie Keane ventenne dalla culla inglese del Wolverhampton, Farinos a 22 anni dalla culla del Valencia, Kallon a 16 anni dalla culla della Sierra Leone, Adriano a 19 dalla culla del Flamengo. E’ Erode nelle culle calcistiche.Alcuni bambini li prende e li butta. Butta via Roberto Carlos dopo un anno. Frey lo fa svezzare a Verona e a Parma e poi lo butta in Arno. Disconosce Mutu e se lo ritrova alla Fiorentina. Non riesce ad affezionarsi a Robbie Keane e lo rimanda in Inghilterra. Disperde Kallon a Lugano.Non desiderare la roba d’altri. Moratti la desidera molto. Al Manchester strappa Ince da sei anni legato al club inglese. Si appropria di Djorkaeff sottraendolo a una vita tutta francese (14 anni). Pirlo è bresciano e lo porta via al Brescia. Peruzzi otto anni alla Juve e Moratti lo afferra per l’Inter, un anno e lo regala alla Lazio. Trascina via dalla Turchia il musulmano Hakan Sukur per soffiarlo alla Juve e all’esistenza turca del giocatore, otto anni al Galatasaray. Rapisce Toldo alla Fiorentina infrangendo la sua fedeltà viola (otto anni).Moratti non perdona. Non solo desidera la roba d’altri, ma la prende. Fa razzie nei gerontocomi, pur di prendere. Prende Roby Baggio a 31 anni, più un capriccio che altro. Sottrae Blanc, 34 anni, agli ozi di Marsiglia. Arraffa Batistuta a 33 anni, roba fiorentina e poi romana, per fargli giocare appena dodici partite. Si accaparra Ballotta a 36 anni e Cruz a trenta.Vecchi e bambini: li desidera e li prende, a chiunque. Il diavolo tentatore è Berlusconi che per un certo tempo prende tutti senza avere bisogno di desiderare. Prese Rui Costa (80 miliardi) che era roba del Parma dopo l’accordo del club emiliano con la Fiorentina. Prese Zaccheroni che era roba dell’Inter. Prese Ancelotti giocando un altro scherzo al Parma. Moratti vuol mettersi alla pari. Ma dal Milan prende solo Helveg. E al Milan regala Ganz, Taribo West che pure aveva proclamato: “Dio mi ha detto che devo giocare nell’Inter”, Simic che all’Inter resta tre anni e al Milan sei, Pirlo che ancora fa girare la squadra rossonera e nei due anni all’Inter giravano altre cose, Seedorf tre anni nerazzurri e poi consegnato al Milan come una scarpa vecchia del Suriname, Brocchi e Christian Vieri che era costato 90 miliardi, aveva segnato più di cento gol nell’Inter ma ormai aveva 32 anni.Quanta roba della Juve ha desiderato Moratti? Ha desiderato di prenderle Capello e Moggi, ma le ha preso solo Lippi per un campionato e una partita, poi però Ibrahimovic (spiazzando il Milan) e Vieira godendo molto.Ha desiderato dal primo momento Roberto Mancini quando il “Mancio” giocava ancora nella Samp per prenderselo dieci anni dopo portandolo via dalla panchina della casa della Lazio. Sempre guardando in casa d’altri, ha desiderato e si prese il 30 per cento dello Spezia sei anni fa.Non ha più bisogno di desiderare la roba d’altri il presidente che viola il decimo comandamento. Ha preso tutto in dodici anni, compresi ventidue terzini sinistri e dodici allenatori. L’Inter era di Pellegrini. La prese a Pellegrini perché la desiderava molto. Neanche la maga Clara Romano di Potenza Picena, che consultava spesso prima delle partite, lo ha fermato. Mai.Altri hanno desiderato e preso la roba d’altri.Gianluigi Lentini, torinese di Carmagnola, era cresciuto nel Torino, era l’idolo della Curva Maratona, era il Toro col capello lungo, la vita sregolata e il gioco devastante, come era stato solo al tempo di Meroni. Se ne invaghì Berlusconi. Il Cavaliere desiderò fortemente quella roba d’altri, roba Toro. Sfoderò sessanta miliardi in rivoli sparsi e s’infilò in un processo per avere disobbedito al decimo comandamento. Roberto Baggio era per Firenze il David in maglia viola, era Michelangelo che faceva parlare il pallone come non riuscì al grande uomo rinascimentale di far parlare Mosè, era Benvenuto Cellini che cesellava le partite, più bello del campanile di Giotto, più avvincente di una terzina dell’Alighieri. Questo per dirvi che cos’era Baggio nei cinque anni a Firenze. Diceva: “Resterò qui per sempre, lo scriverò sui muri”. Berlusconi lo desiderò moltissimo, ma Agnelli, l’Avvocato, gli disse di toglierselo dai desideri, “perché Baggio è nostro”. Successe che quando l’esecrabile conte Pontello promise di vendere la Fiorentina a Mario Cecchi Gori gli impose una condizione: la società sarebbe stata sua a patto che Baggio andasse alla corte di Agnelli. E così anche l’Avvocato, elegante, signore, illuminato e aristocratico, prese la roba d’altri. Perché Baggio era dei fiorentini e quel 18 maggio 1990 a Firenze scoppiò la rivoluzione quando si seppe che Robygol veniva deportato a Torino dove, un giorno, l’Avvocato l’avrebbe chiamato “coniglio bagnato”. Anche Gabriel Batistuta, l’argentino che stette tre metri e nove anni sopra il cielo di Firenze, e aveva una statua in Curva Fiesole, era più che un granduca. Era l’arcangelo Gabriel del gol, il più amato. Alla Fiorentina s’era legato anche l’anno della serie B, condottiero della riscossa. Non sarebbe mai stato un vecchio per i tifosi viola, neanche a 31 anni quando il presidente romanista Sensi volle, anche lui, desiderare la roba d’altri e lo portò via da Firenze per 70 miliardi.Quanta roba d’altri ha desiderato e preso Luciano Moggi? Quali fantastici intrighi, diaboliche persuasioni e abili stratagemmi in telefonate, opere e dismissioni usò per prendersi Fabio Cannavaro, roba dell’Inter, in cambio del portiere Carini (!) e cuccarsi Ibrahimovic, roba dell’Ajax, giocando di inimitabile astuzia? All’uomo devoto di padre Pio e pellegrino a Lourdes, che governava cento giocatori, tre procuratori, ventuno tra allenatori, direttori sportivi e dirigenti, aveva tredici società amiche e appena diciassette nemici riconosciuti, desiderare la roba d’altri e prendersela era un imprescindibile dovere-potere professionale. Uomo di potere, per lui potere era volere. E di tutti e dieci i comandamenti, più che osservarli, pretendeva che si rispettasse “non nominare il nome mio invano”. Era scoppiata Calciopoli.
Mimmo Carratelli
Tratto dal Guerin Sportivo - 25/8/2008

martedì 26 agosto 2008

Roma-Napoli: biglietti per i tifosi azzurri in vendita da venerdì presso i cancelli 9 e 11 dello Stadio San Paolo

In riferimento alla decisione assunta dal Comitato di Analisi per la Sicurezza delle Manifestazioni Sportive, relativa alla vendita dei biglietti del Settore Ospiti per la gara Roma-Napoli di domenica 31 agosto, la SSC Napoli rende noto che la vendita dei tagliandi avrà inizio venerdì 29 agosto all'interno dello Stadio San Paolo (Settore Curva B) con ingresso dai cancelli 9 e 11.
Sarà possibile acquistare un solo biglietto e lo stesso non potrà essere ceduto a terzi. All'atto dell'acquisto sarà necessario presentare documento di identità valido più fotocopia dello stesso. Il costo del biglietto è di 28 euro.
Questi gli orari di apertura dei cancelli: venerdì 29 agosto ore 10.00/20.00, sabato 30 agosto ore 10.00/19.00
Comunicato della SSc Napoli (www.sscnapoli.it)

Permettete una Parola? - Addio “Tutto il calcio minuto per minuto”

Permettete una parola? Oggi si è consumato in Lega un altro dramma del calcio a scopo di lucro. Con il “niet” unanime dei presidenti all’offerta della Rai (circa 25 milioni) per gli highlights (e ditelo per favore una buona volta in italiano: le azioni salienti!) delle partite di serie A e B. Galliani ha spiegato oggi che è «impossibile scontare il nostro prodotto del 75 per cento. Valeva 75 milioni e ora è valutato 20 milioni. Ci dispiace molto che i campionati di serie A e B partano senza la possibilità di vederli per chi non ha la pay tv, ma ci siamo trovati davanti a offerte che non potevano essere accettate». «Tanto vale investire tutto sul satellite» aveva dichiarato alcuni giorni fa il presidente Antonio Matarrese. Anzi, per essere più precisi la “Confindustria del pallone” ha rifiutato decisamente i 30,6 milioni offerti dalla Rai per le azioni salienti (stavolta è corretto) di serie A e B, Coppa Italia e per la radio. Ma ha detto anche no ai circa 10 milioni messi sul tavolo da Mediaset per l'esclusiva dei gol serali. Quindi se non ci saranno novità prima di venerdì (giorno dell’anticipo di serie B) e sabato prossimo (giorno degli anticipi di A e dell’inizio del torneo cadetto), i tifosi dovranno rinunciare probabilmente alla Domenica sportiva di Mamma Rai e a Controcampo su Mediaset (che fa parte del gruppo Fininvest, a cui è legato anche il Milan di cui Galliani è vicepresidente vicario e amministratore delegato). Ma soprattutto dovranno dire addio a “Tutto il calcio minuto per minuto”, la storica trasmissione radiofonica dell’emittenza di Stato le cui cronache hanno fatto sognare, appassionare, gioire e soffire tanti appassionati dell’italica pedata. Cosa ne penserebbero al riguardo i compianti Sandro Ciotti ed Enrico Ameri della scomparsa della loro trasmissione?
Ma “business are business” dicono in via Rosellini. Voci di corridoio dicono che la Lega voglia cercare di costringere con la decisione di oggi la Rai ad alzare le sue offerte, sino ad arrivare a 40-50 milioni. Vedremo.

Vista l’esiguità delle cifre offerte dalla Rai, ma in misura ancor più bassa anche da Mediaset, si può pensare che il calcio in chiaro (ossia quello gratuito, quindi non quello in abbonamento di Sky) non richiami molto gli spettatori, ma tantomeno gli inserzionisti pubblicitari. Bisogna ricordarsi sempre un aspetto fondamentale dell’era del calcio a scopo di lucro: i tifosi da salotto non sono mai stati clienti. Sono proprio loro il prodotto venduto: proprio come tante belle fette di carne o pacchi di detersivo ben disposti nei frigoriferi e sugli scaffali di un supermercato (o ipermercato, fate voi). Sono dunque i telespettatori ad essere la “merce” degli inserzionisti. I quali sanno benissimo che se molti dei tifosi hanno già visto su Sky (e Mediaset Premium e La 7 sul digitale terrestre) hanno visto le partite in diretta, i filmati delle azioni principali e dei gol è ovvio, per non dire scontato, che difficilmente li guarderanno in chiaro nella fascia oraria tra le 18 e le 23. A meno che non vogliano rischiare una conguntivite cronica per gli occhi stanchi da visione di tanto spettacolo televisivo.

Quindi, dopo una riflessione approfondita, i “grandi elettori” della Lega avrebbero dovuto applicare un altro motto dell’economia, rozzo ma efficace: “Pochi, maledetti e subito”. Invece, in questo modo rischiano di perdere capra e cavoli. E’ vero che la somma del chiaro deve essere ripartito anche per la B: ma il prodotto vale quel che vale. Non sarebbe meglio incassare e pensare a trovare altre fonti per i cadetti? Non farlo sarebbe suicida: in fondo sono le televisioni a fare il mercato con le loro offerte, a seconda dello loro convenienze. E se le squadre non le accettano, peggio per loro: niente partite e niente soldi. Quando impareranno i dirigenti del calcio a pensare a diversificare le fonti di ricavo? Ed evitare di contare sempre e solo sui diritti televisivi? Probabilmente solo se avranno l’acqua fin sopra la gola.

I dirigenti di via Rosellini dovrebbero fare anche un’altra riflessione. Con la crisi economica che ormai attanaglia il nostro Paese, con la crescita immobile come i pali di una porta di calcio, sarebbe meglio venire a più miti pretese. La recessione potrebbe influire sulla sottoscrizione degli abbonamenti al calcio criptato: ma anche sulle aziende inserzioniste, poco propense per ora a investire denaro per propagandare i propri prodotti. Chi scrive ha riportato nel volume “Il pallone nel burrone”, scritto con Salvatore Napolitano, che dal 1980 al 2002 l’incremento dei diritti tv è aumentato del 49.900%. Ma tale cifra stratosferica potrà ancora essere foraggiati da Rai, Mediaset, Sky e co? Ai posteri l’ardua sentenza.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, riproducibile solo dietro citazione della fonte)

Studio economisti Bocconi-Humbolt: altre 12 gare dell’era Calciopoli a rischio combine

Secondo una ricerca basata su modelli matematici dei professori Tito Boeri e Battista Severgnini ci sarebbero alcune partite del campionato 2004/05, non esaminate dai giudici sportivi, che potrebbero aver subito un “aggiustamento” del risultato. Tra esse Inter-Lazio 1-1, Juventus-Lazio 2-1, Milan-Lazio 2-1 e Juventus-Inter 0-1

«In alcuni casi Calciopoli non è stata storia di pura corruzione, ma di pressioni psicologiche sugli arbitri. Ciò è dovuto alla enorme potenza di alcune squadre che hanno incassato enormi somme dai diritti televisivi che le fa disporre di un enorme capitale da utilizzare per questa influenza. Esse sono principalmente Inter, Milan e Juventus: a queste si aggiungono le squadre di fascia media come Roma, Lazio e Fiorentina». E’ questa la spiegazione fornita dal professore Battista Severgnini, ricercatore alla Humboldt Universitat di Berlino, a “Il pallone in confusione” riguardo allo scandalo più scottante degli ultimi anni del campionato di serie A. Spiegazione che è tra le conclusioni dello studio “The italian job: partite truccate, preoccupazioni per la carriera e concentrazione dei media in Serie A” che sarà presentata domani durante la prima giornata del convegno annuale dell'European Economic Association e della Econometric Society che si terrà presso l'Università Bocconi di Milano. L’indagine è stata condotta da Severgnini assieme al professore Tito Boeri, docente ordinario della Bocconi. Lo studio, basato su modelli matematici, oltre a evidenziare il controllo o la partecipazione dei presidenti del mondo del calcio in giornali e televisioni, elenca 12 partite sospette del campionato 2004/05 (quello revocato alla Juventus e assegnato all’Inter) che non sono sotto osservazione della giustizia sportiva. Secondo i due studiosi esse avrebbero il 100% di probabilità di essere state deviate. Tra esse si segnalano i big match Inter-Lazio 1-1 (9a giornata), Juventus-Lazio 2-1 (14a giornata), Milan-Lazio 2-1 (23° giornata) e Juventus-Inter 0-1 (32a giornata). A ciò si aggiunge un ulteriore elenco di 77 partite dello stesso torneo che avrebbero l’ipotesi di consistenti probabilità di aver subito la stessa sorte.
Come avete svolto la vostra indagine?
«Abbiamo raccolto tutti i dati a partire dal 1990. Però ci siamo concentrati soprattutto attorno ai campionati di serie A del 2003/04 e 2004/05, ossia quello dello scandalo di Calciopoli e quello successivo».
Fino anche al campionato scorso?
«No, perché a causa della retrocessione della Juventus mancavano numerose informazioni di tipo matematico da poter inserire nel nostro modello».
Su cosa si basa il modello?
«C’è un primo stadio in cui abbiamo analizzato le cause della corruzione delle partite. I fattori sono diversi. I primi due elementi sono abbastanza prevedibili. Innanzitutto il tempo: un match può essere corrotto più facilmente verso metà o nel giorno di ritorno del campionato. Secondo elemento è la posizione della squadre. Molto più interessante è l’analisi delle carriere arbitrali. In essa abbiamo trovato che le partite maggiormente coinvolte in Calciopoli sono quelle arbitrate da direttori di gara di media classe che sono presenti da alcuni anni e intendono far carriera. Non ci sono gli internazionali o quelli che per la prima volta si affacciavano in serie A. Questo tipo di arbitro può essere maggiormente sottomesso ai poteri delle società di calcio».
Non esisistono nomi di arbitri nello studio?
«Assolutamente no. Abbiamo espresso solo giudizi quantitativi e non qualitativi».
Nello studio c’è un atto di accusa verso il mondo dei media per le possibili influenze sugli arbitri: è proprio così?
«I presidenti delle squadre di calcio molto spesso vanno a braccetto con l’editoria. Basta vedere documenti pubblici, come le intercettazioni, per comprendere che ci sia un innesto di persone che vogliono far modificare il giudizio dei giornalisti. Non vogliamo dire che tutti giornalisti sportivi siano stati coinvolti, però bisogna dire che pochissimi hanno accennato a eventuali episodi di corruzione. Riteniamo che un elemento che abbia molto favorito tutto questo sia la concentrazione del potere mediatico da parte delle società di calcio.
Si riferisce anche alla contrattazione dei diritti televisivi?
«Proprio così. Anche oggi le grandi squadre percepiscono gran parte della torta: ciò contribuisce ad aumentare la loro forza non solo dal punto di vista competitivo con i campionati dominati solo da esse, risultando estremamente noioso per i tifosi delle piccole società. Per riassumere questo intreccio tra potere mediatico e potere sportivo che falsa non solo l’esito del campionato ma anche l’informazione legata agli avvenimenti sportivi».
C’è anche un ruolo del calciomercato in questo sistema?
«Il settore degli agenti sportivi italiano è praticamente un oligopolio, per non parlare di un duopolio. Ciò, unito a tutti gli eventi che ho descritto prima, costituiscono il terreno fertile per l’eventuale manomissione dei risultati delle partite».
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, riproducibile solo dietro citazione della fonte)




Le dodici paritite sospette secondo l'indagine

lunedì 25 agosto 2008

Coppa Uefa: i prezzi dei biglietti per Napoli-Vllaznia

Il Napoli comunica sul suo sito www.sscnapoli.it che sono stati già venduti 10.000 biglietti per la partita di Coppa Uefa Napoli-Vllaznia, ritorno del secondo turno di qualificazione che si disputerà giovedì prossimo. L'inizio della gara è previsto per le 21.
I biglietti potranno essere acquistati presso tutte le ricevitorie autorizzate Lottomatica e i Punti Plus e presso il botteghini 1, 3 e 5 dello Stadio San Paolo in orario di ufficio (ore 9/13 e 15/19). La campagna "risparmio la fila" terminerà mercoledì 27 agosto alle 19.00. Per motivi di ordine pubblico i botteghini saranno chiusi il giorno della gara 3 ore prima del fischio d'inizio.
La società comunica inoltre che potranno accedere alla Tribuna riservata ai diversamente abili solo le persone che sul proprio decreto di invalidità hanno contrassegnato i punti 5 e 6 e i non vedenti. Le richieste di accredito, correlate da decreto di invalidità, dovranno pervenire a partire dal mercoledì antecedente la gara e fino ad esaurimento posti al numero di fax 081.6107311. I richiedenti dovranno, telefonando allo stesso numero, informarsi della venuta accettazione di accredito. I diversamente abili che non necessitano di carrozzina potranno acquistare il biglietto ridotto di qualsiasi settore presso tutte le rivendite autorizzate e punti speciali esibendo il decreto di invalidità al 100%.
Contestualmente alla vendita dei tagliandi per Napoli-Vllaznia, proseguirà anche quella degli abbonamenti.

Questi i prezzi per la partita di Coppa Uefa di giovedì prossimo (compreso il diritto di prevendita)

Tribuna Posillipo Euro 45 + Euro 1
Tribuna Nisida Euro 22 + Euro 1
Distinti Euro 22 + Euro 1
Curve Euro 14 + Euro 0,50

Questi i prezzi ridotti (donne, under 16 e diversamente abili)
Tribuna Posillipo Euro 25 + Euro 1
Tribuna Nisida Euro 14 + Euro 1
Distinti Euro 14 + Euro 1
Curve Euro 10 + Euro 0,50

A partire dalle ore 19.00 di mercoledì 27 agosto terminerà la campagna "risparmio la fila" ed i prezzi saranno così applicati
Tribuna Posillipo Euro 50 + Euro 1
Tribuna Nisida Euro 28 + Euro 1
Distinti Euro 28 + Euro 1
Curve Euro 18 + Euro 0,50
Questi i prezzi ridotti di "risparmio la fila"
Tribuna Posillipo Euro 30+1

Imminente il passaggio di Berbatov al Manchester United

Secondo la stampa inglese, entro due giorni i Red Devils comunicheranno l'acquisto della stella della nazionale bulgara

Ultimi giorni di trattativa decisivi per il trasferimento dell'attaccante Dimitar Berbatov dal Tottenham al Manchester United. Secondo la stampa inglese i rapporti tra la stella della nazionale bulgara, prossima avversaria dell'Italia nel girone di qualificazione ai Mondiali 2010 in Sudafrica, e il club londinese sembrano sempre più deteriorati. Berbatov non era neanche in panchina nell'ultimo impegno nella Premier League contro il Sunderland, nonostante i due gol realizzati in nazionale la settimana scorsa: sembra proprio che la dirigenza degli Spurs si sia decisa a cedere il centravanti e si attende l'annuncio ufficiale del passaggio ai Red Devils nei prossimi due-tre giorni.
Sempre secondo i quotidiani britannici, la trattativa tra le due società sarebbe in fase molto avanzata. Non sembra tanto distante la distanza tra la richiesta del Tottenham, pari a circa 33 milioni di euro, e la cifra offerta dal Manchester, che si aggira attorno ai 30 milioni. Berbatov non ha mai fatto nascosto di gradire il trasferimento all'Old Trafford: tempo fa aveva dichiarato ''un sogno che diventerebbe realta''', le sue parole. L'allenatore degli Spurs, Juande Ramos, si è sempre opposto alla sua cessione in mancanza di una valida alternativa. Ma adesso la situazione è precipitata: si attende ormai soltanto l'accordo definitivo tra le parti.
Marco Liguori

mercoledì 20 agosto 2008

Cesare Lanza: ecco la mia accademia, Studio 254

Cesare Lanza, in questi giorni è in libreria il suo ultimo romanzo, “Caldo argento”, a ottobre esce nelle sale il suo film “La Perfezionista”, intanto sta lavorando alla prossima stagione televisiva in cui sarà impegnato come autore della “Talpa” e della domenica di Paola Perego e anche, secondo indiscrezioni, del Festival di Sanremo 2009, se alla conduzione sarà confermata, come a tutti pare ormai certa, la conduzione di Paolo Bonolis.
Ma l’ultima notizia che riguarda Lanza è la sua decisione di fondare un’Accademia – che si chiama Studio 254 - per i giovani desiderosi di avvicinarsi al giornalismo, al cinema, alla televisione…
Perché?
“Ricevo ogni mese decine di lettere da parte di giovani, che assicurano di possedere una sincera vocazione” dice Lanza “E tuttavia molti dicono di sentirsi frenati, pessimisti, insicuri perché, nella maggior parte almeno, pensano che per far carriera, anche in questi settori, siano indispensabili forti raccomandazioni.”
Non è così?
“E’ anche così, purtroppo. E non solo in Italia. Ma chi ha davvero vocazione può farcela. Però è importante qualcosa che i giovani e i meno giovani non vogliono intendere e accettare: bisogna capire, studiare, attrezzarsi, prepararsi. L’Accademia, Studio 254, nasce con questi intenti: aiutare i giovani a imboccare un giusto percorso, senza pretenziosità, ma realisticamente, con fiducia in se stessi.”
Quando si comincia e quali saranno i corsi?
“Corsi per giornalismo, autori televisivi, sceneggiatori, regia televisiva e cinematografica, recitazione, dizione, fotografia, musica e canto, scenografia… Ci saranno insegnanti di riferimento stabili e lezioni di grossi nomi del cosiddetto show-system. Si comincia ai primi di ottobre. A settembre la preselezione. Ho trovato i locali che desideravo nel quartiere Appio-Piazza Re Di Roma, aule scolastiche comode e funzionali in una struttura prestigiosa.”
Lei terrà delle lezioni?
“Certamente. Ovviamente nelle materie che hanno caratterizzato il mio lavoro: giornalismo, televisione e cinema. Per me, scoprire il talento dei giovani e aiutare i giovani ad esprimersi è fondamentale: da direttore di giornale ho scoperto, assunto e lanciato ragazzi – tra gli altri - che si chiamavano Massimo Donelli e Ferruccio de Bortoli, Gian Antonio Stella, Edoardo Raspelli, Gigi Moncalvo… Prima regola: fiducia in se stessi, onestà intellettuali rispetto verso tutti e paura di nessuno…”
Come iscriversi?
“I miei uffici stanno stanno ricevendo numerose domande. Ma mi fa piacere avere contatti diretti: basta scrivermi via email a cesare@lamescolanza.com oppure indirizzare a “La Mescolanza” via Montezebio 28, 00195 Roma.

Tratto da http://www.lamescolanza.com/Clan/eccolamiaaccademia=010808.html
http://www.wikio.it

il pallone in confusione

Registrazione n° 61 del 28 settembre 2009 presso il Tribunale di Napoli
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