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mercoledì 4 febbraio 2009

Milan batte Inter 330 a 316 milioni

Alla chiusura del calciomercato i rossoneri scavalcano i cugini nel derby del valore del parco calciatori e diventano la prima squadra italiana in graduatoria. Questo è l’effetto della cessione di Quaresma da parte nerazzurra, mentre il “diavolo” ha acquisito Beckham, Thiago Silva e Felipe Mattioni

Notizia fresca del dopo-calciomercato invernale che farà gongolare Galliani: il Milan scavalca l’Inter nella graduatoria del valore complessivo di mercato della rosa calciatori e si portano in testa. Secondo il sito Transfermarkt.de i rossoneri sono primi con 330,3 milioni di euro contro i 316,2 milioni dei “cugini”. Ciò è dovuto in particolare alle due cessioni in prestito effettuate negli ultimi giorni di contrattazioni all’Ataquark Hotel. In modo particolare all’operazione Quaresma: il portoghese vale 24 milioni. L’altra, riguardante Dacourt, ha tolto soltanto pochi spiccioli al parco calciatori della società di Moratti: appena 2 milioni. Invece, sul fronte milanista, sono arrivati tre calciatori che hanno rimpolpato il valore globale della rosa: Beckham, Thiago Silva e Felipe Mattioni. Il fuoriclasse inglese, giunto in prestito gratuito dal Los Angeles Galaxy, presenta una quotazione di mercato pari a 9 milioni, in netto calo da quella registrata un anno fa di 15 milioni. Questo il suo rendimento con il “diavolo”: cinque partite, due reti, due assist vincenti nell’ultima partita contro la Lazio, 421 minuti giocati e una media di un gol ogni 211 minuti. Invece quelle di Thiago Silva, difensore con quattro presenze nella nazionale brasiliana, sono in rialzo: da 6 milioni dello scorso dicembre agli attuali 7,5 milioni. Anche il suo connazionale, il difensore di fascia destra Felipe, presenta un valore in incremento da 600mila euro a 1,3 milioni.
Il pezzo forte del Milan è l’idolo della tifoseria, Kakà. Il fuoriclasse brasiliano presenta una base d’asta iniziale di 55 milioni: a inizio stagione era pari a 50 milioni. E’ il capocannoniere in serie A dell’“Ancelotti team” con 10 reti in 19 gare con 1644 minuti disputati: un gol ogni 164 minuti. Inoltre, è l’uomo assist in assoluto: cinque in campionato, uno in Coppa Italia e due in Coppa Uefa. L’altro goleador rossonero è Pato, sempre con 10 gol in 22 gare (uno ogni 134 minuti), e cinque passaggi vincenti per i compagni. Chi volesse recarsi da Galliani per iniziare a trattare la sua cessione, deve necessariamente posare sul tavolo un assegno da 15 milioni: a inizio stagione erano 13 milioni. L’attaccante carioca possiede il settimo valore nella graduatoria della rosa di via Turati: il secondo è Pirlo con 36 milioni (un anno fa 30). Risente del suo stato di forma in calo l’altro fuoriclasse brasiliano, Ronaldinho, scivolate dai 38 milioni del luglio scorso agli attuali 35 milioni: finora ha messo a segno sette reti in 18 incontri, una ogni 173 minuti e quattro assist. In discesa anche uno degli eroi del mondiale in Germani, Nesta: occorrono 22 milioni per discutere della sua cessione, contro i 20 dello scorso agosto. Precipita anche il valore di mercato di Gattuso, probabilmente a causa del suo lungo infortunio: se lo volesse un club estero (uno a caso, il solito Manchester City) dovrebbe pensare a una cifra vicina ai 19 milioni, tre milioni in meno rispetto a quelli dell’estate scorsa. Volano molto basse anche le quotazioni dell’oggetto misterioso, almeno in campionato Shevchenko: da 24 a 16 milioni. L’attaccante ucraino ha lasciato solo tracce in Coppa Uefa: un gol e due assist in sei gare.
In ribasso anche Seedorf: il centrocampista olandese molto discusso attualmente per le sue performance altalenanti si vede rosicchiare il suo valore da 15 a 13 milioni. Da segnalare che ha messi a segno cinque assist in campionato. Male anche Zambrotta: da 16 a 14 milioni. Chi è in rialzo sono i due infortunati Flamini (da 11 a 13 milioni) e Borriello (da 8 a 12 milioni): forse c’è qualcuno pronto a scommettere ancora su di loro e a offrire cifre alletanti per il vicepresidente vicario Galliani. Il dirigente rossonero dovrà tenersi stretto il suo portiere Abbiati, sempre presente in campionato: il suo valore è aumentato dai 4 milioni del luglio 2008 a 4,8 milioni. Offerte in vista?
Scendono le basi d’asta anche per due storiche bandiere milaniste: il capitano Maldini (sotto contratto dal 1986) diminuisce da 3 a 2 milioni, ma la sua svalutazione è stata molto lenta poiché il precedente valore è del 2006. Infine, Inzaghi cala dai 6 milioni della passata estate ai 5 attuali: il 35enne attaccante ha messo a segno in campionato due gol in dieci gare (uno ogni 181 minuti) e un assist.
Marco Liguori
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martedì 3 febbraio 2009

Amarcord Coppa Italia 2006/07: sintesi tv Napoli-Juventus 8-7 (da You tube)

Napoli, Stadio San Paolo, 27 agosto 2006 ore 21
Coppa Italia - Terzo turno

Napoli-Juventus 8-7 dopo i rigori
(2-2 dopo 90 minuti, 3-3 dopo tempi supplementari)
NAPOLI 4-3-1-2: 1 Iezzo,2 Grava,28 Cannavaro,26 Domizzi,19 Savini,4 Montervino, 18 Bogliacino(5'ts Amòdio),24 Dalla Bona,20 De Zerbi(35'st Pià),29 Bucchi,11 Calaiò(23'st Trotta). In panchina: 22 Gianello,23 Giubilato, 6 Maldonado,21 Amòdio,Trotta,9 Sosa,8 Pià. All. Reja
JUVENTUS 4-2-3-1: 1 Buffon,14 Balzaretti,2 Birindelli,4 Kovac,3 Chiellini,8 Giannichedda (15'st Guzman), 6 Zanetti,32 Marchionni,11 Nedved(38'st Camoranesi),19 Paro,9 Bojinov (15'st Del Piero). In panchina: 12Mirante,15 Marchisio,23 Guzman,33 Urbano, 36 Chiumiento,16 Camoranesi,10 Del Piero. All. Deschamps
ARBITRO: Matteo Trefoloni di Siena
ESPULSI: Al 2' sts Camoranesi (J) per una manata a Montervino con palla lontana; 9' sts Grava (N) per somma di ammonizioni.
AMMONITI: 25' pt Grava (N), 29' pt C. Zanetti (J), 30' pt Montervino (N), 44' st Camoranesi (J) per gioco fal loso, 2' sts Amodio (N); 13' pts P. Cannavaro per comportamento scorretto.
NOTE: spettatori 56.295 per un incasso di 733.488,00 euro. Angoli 6-3 per la Juventus. Recuperi: 1' nel pt; 6' nel st
Sequenza rigori (Napoli 5, Juventus 4): Trotta ( rete);Buffon (fuori);Bucchi (gol);Guzman (gol);Domizzi (gol);Birindelli (gol);Dalla Bona (parato);Cannavaro (traversa);Del Piero (gol);Montervino (gol);Chiellini (gol);Amòdio(gol);Balzaretti(fuori).

Sintesi tv Napoli-Juventus 8-7 (immagini di Canale 21 tratte da You tube)

Fondazione Genoa: record di reti segnate consecutivamente dai rossoblù

Tutte le volte in cui il Genoa è andato in doppia cifra nella casella delle partite consecutive con reti attive nei campionati di massima serie a girone unico (43 edizioni)

La sequenza attualmente in corso di partite consecutive con reti attive del Genoa, giunta dopo la vittoria sul Palermo al suo quattordicesimo incontro, si colloca nel quadro dei 43 campionati di massima serie a girone unico finora disputati dal Genoa in seconda posizione assoluta alla pari con quella realizzata nel Campionato 1939/1940. Finora sono state nove le serie di almeno dieci partite consecutive con reti attive nella massima serie. 
Clicca qui per leggere tutte le tabelle statistiche
Fonte: Fondazione Genoa

Mannini-Possanzini: pieno sostegno della Fifa a Figc

Il presidente Blatter si impegna affinché la Wada possa accettare di sottoporre al Tas un'istanza di revisione del processo ai due calciatori

«La Fifa garantirà alla Figc pieno sostegno, perché la Wada possa accettare di sottoporre al Tribunale arbitrale dello sport (Tas) un'istanza di revisione del procedimento che riguarda i calciatori Mannini e Possanzini». E' questa l'assicurazione fornita dal presidente Joseph Blatter, che ha riposto stamattina alla lettera inviatagli ieri dal presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete. Sulla base dei documenti che la Figc ha messo subito a disposizione, la Fifa ritiene che le testimonianze mancanti e ulteriori elementi di giudizio da sottoporre al Tas potrebbero portare a una diversa valutazione del caso. Il Dipartimento legale della Fifa, e gli uffici della Figc, già in contatto venerdì scorso, continueranno a collaborare per decidere insieme i prossimi passaggi giuridici e le prossime iniziative, con l'obiettivo di trovare una soluzione circoscritta all'ambito della giurisdizione sportiva. I calciatori Daniele Mannini e Davide Possanzini sono stati squalificati per un anno dal Tas dopo essersi presentati in ritardo ad un test antidoping, al termine della partita Brescia-Chievo del dicembre 2007. La Federcalcio aveva assolto i due giocatori, il Tribunale nazionale antidoping del Coni li aveva condannati a 15 giorni di squalifica (già scontati): la Wada, Agenzia mondiale antidoping, aveva però fatto ricorso. 
Fonte: Ansa

lunedì 2 febbraio 2009

Ecco i retroscena della sentenza del Tas su Mannini

L’avvocato Fabio Turrà spiega in esclusiva a "il pallone in confusione" il contenuto delle 25 pagine in cui è stata disposta la squalifica del calciatore del Napoli e quella del suo compagno del Brescia Possanzini

Sentenza formalmente ineccepibile, forse l’unica strada percorribile sarebbe quella per cui Coni e Figc potrebbero chiedere un provvedimento di grazia al Wada. Questo è in sintesi il succo delle 25 pagine della sentenza del Tas, il Tribunale sportivo di Losanna, che ha squalificato il giocatore azzurro Daniele Mannini e il suo ex collega Davide Possanzini esaminate in esclusiva per "il pallone in confusione" dall’avvocato napoletano Fabio Turrà. In fin dei conti ciò è possibile: entrambi si sono presentati in ritardo agli esami antidoping, ma non avevano preso sostanze illecite.
Avvocato Turrà come giudica la sentenza del Tas?
E’ giuridicamente ineccepibile. Purtroppo la questione è stata inizialmente sottovalutata per i suoi possibili effetti.
Scendiamo nel dettaglio: chi erano i soggetti tirati in ballo?
Il Wada, ossia l’agenzia internazionale antidoping che ha sede a Montreal in Canada, aveva appellato in giudizio in primis il Coni come "first respondent", come recita la sentenza, a causa della sanzione blanda di 15 giorni di squalifica inferta a Mannini e Possanzini. C’è da sottolineare che il Coni non si è costituito dinanzi al Tas. A seguire c’è la Figc. Mannini e Possanzini sono rispettivamente la terza e la quarta parte trascinata in giudizio.
Quali erano i fatti addebitati?
Al termine della gara Brescia-Chievo del 1° dicembre 2007 Mannini e Possanzini, che all’epoca erano tesserati con la società lombarda, erano stati sorteggiati per il controllo antidoping. I due medici della Figc, Vincenzo De Vita e Riccardo Miniadore, avvisarono riguardo ai nomi dei calciatori il medico delle "Rondinelle", Diego Giuliani, e si recarono verso l’area dei prelievi assieme ai due atleti. Ma accadde un imprevisto.
E cosa accadde precisamente?
Il testo della sentenza riporta che i quattro vennero intercettati dal presidente del Brescia, Gino Corioni, che era su tutte le furie e invitava Mannini e Possanzini a recarsi immediatamente verso lo spogliatoio dello stadio "Rigamonti" per presenziare alla riunione con l’allenatore Serse Cosmi. Ciò era stato stabilito a causa della terza sconfitta consecutiva della squadra lombarda.
E i medici della Figc come agirono davanti a questo imprevisto?
Il dottor De Vita fece presente che a norma del regolamento i due giocatori non potevano allontanarsi dalla sua vista fino al momento dei prelievi. Di conseguenza, recita ancora la sentenza, i dirigenti del Brescia invitarono i due medici federali a entrare nello spogliatoio. Ma De Vita, come ha testimoniato davanti al Tas, trovò la porta di accesso chiusa dall’interno.
Quindi dovettero attendere la fine della riunione per effettuare i prelievi?
Proprio così. Quindi Mannini e Possanzini si presentarono in ritardo ai controlli antidoping: ai quali risultarono negativi, ossia completamente puliti da eventuali sostanze dopanti.
Qual è la norma che dispone la squalifica?
La sentenza riporta che la punizione ai due giocatori è stata inflitta ai sensi dell’articolo 2.3 del codice Wada. La disposizione stabilisce che se gli atleti rifiutano o omettono di sottomettersi ai controlli antidoping, senza addurre particolari motivi di impedimento ad essi, è prevista una sanzione minima di due anni di squalifica. E’ stata ridotta a un solo anno poiché è stata riconosciuta la buona fede di Mannini e Possanzini.
Ma non esistono eccezioni o "scappatoie" al riguardo?
No. Esiste un obbligo per i giocatori di informarsi sulle sostanze proibite e sulle esatte procedure per essere sottoposti agli esami: parimenti, essi hanno l’obbligo di non sottrarsi ad essi, nel momento in cui sono sorteggiati. Nel caso di Mannini e Possanzini si evidenzia nella sentenza un altro fatto ben preciso e che è stato altrettanto decisivo per imporre la squalifica.
Quale?
La sentenza sottolinea che entrambi hanno fatto una scelta, nonostante la costrizione del presidente Corioni, tra partecipare alla riunione nello spogliatoio oppure recarsi dai medici federali per i controlli. Se avessero disertato la prima, l’eventuale sanzione inflitta loro dal Brescia sarebbe stata annullata poiché avrebbero ottemperato al loro preciso dovere di sottoporsi agli esami. Avendo evitato questi ultimi, ritardandoli, di conseguenza è scattata la sanzione del Tribunale sportivo internazionale.
Ma si sarebbero potute addurre altre argomentazioni per discolpare i due calciatori?
Sarebbe stato più opportuno se la difesa avesse insistito sull’impossibilità materiale per entrambi di uscire dalla riunione nello spogliatoio, in cui erano stati spinti contro la loro volontà. Mancando ciò, il Tas ha deciso per la loro colpevolezza.
Ma non sarebbe stato meglio chiamare Corioni come testimone?
Stranamente manca il suo nome nell’elenco dei testimoni. Per il Brescia ci sono solo Cosmi, il medico Giuliani e il team manager Edoardo Piovani.
A questo punto cosa si può fare?
In teoria c’è soltanto il ricorso alla Corte federale svizzera: ma finora vi sono stati pochissimi precedenti e bassissime percentuali di esito vittorioso. Il procedimento rischia di durare circa un anno: è quindi inutile intentarlo, visto che Mannini e Possanzini avrebbero già scontato la squalifica. Sarebbe meglio che Coni e Figc chiedessero la grazia al Wada motivandola con l’ingiustizia della sanzione inflitta, ammettendo di aver recepito l’importanza della tempistica e dell’obbligo dei controlli e sottolineando che Mannini e Possanzini non avevano assunto sostanze proibite.
Marco Liguori
Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte
ASCA (SPR) - 02/02/2009 - 20.24.00
CALCIO: AVV. TURRA', SENTENZA TAS INECCEPIBILE. MEGLIO CHIEDERE GRAZIA
ZCZC ASC0184 1 SPR 0 R03 / +TLK XX ! 1 X CALCIO: AVV. TURRA', SENTENZA TAS INECCEPIBILE. MEGLIO CHIEDERE GRAZIA = (ASCA)
- Roma, 2 feb - La sentenza del Tas che ha squalificato per un anno Mannini e Possanzini per essersi presentati in ritardo ad un controllo antidoping e' ''formalmente ineccepibile''. Meglio sarebbe per Coni e Figc chiedere la grazia al Wada. E' quanto sostiene l'avv. Fabio Turra' a ''il pallone in confusione''. Dopo aver ripercorso i fatti accaduti al termine della gara Brescia-Chievo del 1 dicembre 2007, il legale precisa che il tribunale ha applicato una precisa disposizione in cui si stabilisce che ''se gli atleti rifiutano o omettono di sottomettersi ai controlli antidoping, senza addurre particolari motivi di impedimento ad essi, e' prevista una sanzione minima di due anni di squalifica. E' stata ridotta a un solo anno poiche' e' stata riconosciuta la buona fede di Mannini e Possanzini''. Non esistono quindi eccezioni. ''Esiste un obbligo per i giocatori - spiega - di informarsi sulle sostanze proibite e sulle esatte procedure per essere sottoposti agli esami: parimenti, essi hanno l'obbligo di non sottrarsi ad essi, nel momento in cui sono sorteggiati'' mentre se avessero disertato la riunione a cui li ha obbligati il presidente Corioni ''l'eventuale sanzione inflitta loro dal Brescia sarebbe stata annullata poiche' avrebbero ottemperato al loro preciso dovere di sottoporsi agli esami. Avendo evitato questi ultimi, ritardandoli, di conseguenza e' scattata la sanzione del Tribunale sportivo internazionale''. A questo punto cosa si puo' fare? ''In teoria - sostiene l'avv. Turra' - c'e' soltanto il ricorso alla Corte federale svizzera: ma finora vi sono stati pochissimi precedenti e bassissime percentuali di esito vittorioso. Il procedimento rischia di durare circa un anno: e' quindi inutile intentarlo, visto che Mannini e Possanzini avrebbero gia' scontato la squalifica. Sarebbe meglio che Coni e Figc chiedessero la grazia al Wada motivandola con l'ingiustizia della sanzione inflitta, ammettendo di aver recepito l'importanza della tempistica e dell'obbligo dei controlli e sottolineando che Mannini e Possanzini non avevano assunto sostanze proibite''. red-rf/sam/lv 022024 FEB 09 NNNN

Sapessi com'è strano non poter comprare i biglietti per Lecce-Inter a Milano

Riceviamo da Banda Bagaj e pubblichiamo

In seguito all’info pubblicata sul sito ufficiale del centro coordinamento Inter club:
comunicati
INFO BIGLIETTI LECCE-INTER
31 Gennaio - 07:36
MILANO – Si comunica che è già in corso la vendita dei biglietti del settore ospiti per la gara di campionato Lecce-Inter, in programma allo stadio “Via del Mare” di Lecce sabato 7 febbraio alle ore 18.00.
Il loro costo unitario è di euro 25,00 e il circuito di distribuzione è quello di Lottomatica (indirizzi rivendite abilitate alla vendita di eventi sportivi ricavabili dal sito:
www.listicket.it
Non essendoci alcuna limitazione indicata dall’Osservatorio Nazionale per le Manifestazioni Sportive, la vendita avverrà secondo le consuete modalità previste dalla legge.
Siamo entrati nel sito in questione www.listicket.it.
Purtroppo però abbiamo verificato che le uniche città in cui sono messi in vendita sono:
Brindisi
Lecce
Roma
Napoli

Ora, diteci voi se quei pochissimi centinaia di migliaia di tifosi interisti residenti a MILANO (che ricordiamo è la città della società F.C. INTERNAZIONALE) e alcuni altri pochissimi centinaia di migliaia tifosi interisti spersi per l’italia, si devono prendere 2 giorni di ferie e farsi 2.000 km solo per andare in Puglia (o a Roma e Napoli) per andare presso un punto vendita listicket ABILITATO per acquistare il PROPRIO biglietto.
Ora, chiediamo al responsabile del centro coordinamento Inter club come dovremmo fare per acquistare i biglietti di Lecce-Inter (ricordiamo che questa partita non è assolutamente oggetto di restrizioni da parte dell’osservatorio).
Come? Cosa centra il responsabile del ccic?
Allora: noi siamo un Inter club. La notizia della vendita è apparsa sul sito ufficiale del Ccic
A CHI DOVREMMO RIVOLGERCI???
Non possiamo sempre scomodare gli alti dirigenti inter per risolvere piccoli problemi organizzativi di cui sono responsabili altri.
Se la persona che dovrebbe darci queste risposte non è FAUSTO SALA, saremmo molto felici di sapere a chi dobbiamo rivolgerci.
Intanto invitiamo tutti a fare una prova:
ACQUISTATE UN BIGLIETTO PER LECCE INTER SEGUENDO LE INDICAZIONI DEL SITO CCIC
Se ci riuscite, vi saremmo infinitamente grati nel momento in cui riusciate a darci delle indicazioni. Da Fausto Sala invece, sarebbe gradita una risposta in tempi brevi, visto che i biglietti sono in via di esaurimento
Grazie mille e buona giornata
Inter club Banda Bagaj
info@bandabagaj.it
http://www.bandabagaj.it/

domenica 1 febbraio 2009

Sintesi tv di Genoa-Palermo 1-0 (da You Tube)

Genova, stadio "Luigi Ferraris", domenica 1 febbraio ore 15
22a giornata campionato serie A
GENOA-PALERMO 1-0 (Primo tempo 0-0)
Genoa (3-4-3): Rubinho, Biava, Ferrari, Bocchetti, Vanden Borre (18' st Palladino), Milanetto, Juric, Criscito, Sculli (38' st Olivera), Milito, Jankovic (73 Scarpi, 27 D'Alessandro, 20 Mesto, 7 Rossi, 23 Modesto). All.: Gasperini
Palermo (4-3-2-1): Amelia, Cassani, Carrozzieri (8' st Savini) Kjaer, Bovo, Nocerino, Liverani (44' pt Migliaccio), Bresciano, Simplicio, Cavani, Michedidlze (30' st Guana). (1 Ujkani, 25 Savini, 21 Cossentino, 4 Tedesco, 19 Succi). All.: Ballardini.
Arbitro: Trefoloni di Siena 5
Rete: nel st 43' Criscito
Angoli: 11 a 5 per il Genoa Recupero: 2 e 3 Ammoniti: Criscito, Simplicio, Juric, Guana per gioco scorretto; Cavani per comportamento non regolamentare. Spettatori: 25.000


http://www.wikio.it

il pallone in confusione

Registrazione n° 61 del 28 settembre 2009 presso il Tribunale di Napoli
Sede: corso Meridionale 11, 80143 Napoli
Editore e direttore responsabile: Marco Liguori

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