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lunedì 23 febbraio 2009

"il pallone in confusione" cambia casa

"Il pallone in confusione" cambia casa e sospende le pubblicazioni per dieci giorni.
Dove andrà mai? Invitiamo i lettori, che ringraziamo per la costanza e la fiducia, a seguirci e a scoprirlo: ci saranno altre novità interessanti da non perdere.
Un cordiale saluto a tutti
Marco Liguori

sabato 21 febbraio 2009

Napoli-Genoa, il “derby del mare” passaporto per l’Europa

Entrambe le squadre di scena al San Paolo vogliono vincere: gli azzurri per riagganciare la zona Uefa, i rossoblù per lottare verso le posizioni che valgono la Champions League



Napoli-Genoa è una partita decisiva per verificare le ambizioni europee di entrambe. Nel “derby delle città di mare” ci sarà grande cordialità sugli spalti tra le tifoserie gemellate (prevista la presenza di un migliaio di genoani) che urleranno reciprocamente il nome dell’avversario (magari fosse così in ogni gara di campionato!), tra l’allenatore azzurro Reja (un ex) e il rossoblù Gasperini, tra i presidenti De Laurentiis e Preziosi, legati da antica amicizia. Ma in campo le squadre si batteranno a viso aperto e con la massima determinazione per un unico obiettivo: la vittoria. Sulla carta, a nessuna delle due interessa pareggiare. Ai padroni di casa sono necessari i tre punti per poter riagguantare la zona Uefa, da cui sono scivolati a causa dei due soli punti conquistati in sei partite dopo aver anche assaporato nei mesi scorsi il piazzamento in Champions League. Potrebbero anche riavvicinarsi a quest’ultima, se ci fosse una concomitante rosa di risultati positivi. Il risultato pieno occorre al Genoa per tenere il passo con le due dirette rivali, ossia Fiorentina e Roma, per la qualificazione al massimo torneo continentale. Senza contare che a soli quattro punti c’è il Milan, cui il Grifone ha strappato una vittoria e un pareggio: il terzo posto, occupato attualmente dai rossoneri, darebbe il diritto di affrontare avversari più malleabili nei turni preliminari della Champions.
La posta in palio è dunque molto alta. All’importantissimo appuntamento del San Paolo vi giungeranno un Napoli in crisi di gioco e di risultati e un Genoa deluso e amareggiato per il pareggio nello scontro diretto casalingo contro la Fiorentina. Reja ha il problema di recuperare il centrocampo, chiave di volta del suo schieramento 3-5-2, che ha garantito il buon rendimento nella prima parte del campionato. Fin quando ha funzionato, il settore mediano è stato un vero “schiacciasassi”: riusciva a bloccare il gioco avversario e contemporaneamente costruire palloni in attacco per Lavezzi e Denis (e anche per Zalajeta). Adesso la squadra è in crisi soprattutto nel suo stato fisico: era prevedibile, visto che gioca a ciclo quasi continuo dall’inizio di luglio, con la partecipazione all’Intertoto. Circostanza aggravata anche dal fatto che Reja non dispone un’ampia rosa per sostituire i giocatori stanchi. Dalle ultime notizie che trapelano dal fortino del Napoli (in silenzio stampa), sembra che il tecnico goriziano voglia far giocare Vitale sulla fascia sinistra invece di Datolo. Alcuni osservatori ritengono che sia una scelta dettata dall’esigenza di contenere le fiammate offensive dei genoani. Ciò potrebbe anche nascondere un’altra ipotesi: probabilmente Datolo non può sostituire Mannini, squalificato (almeno momentaneamente) dal Tas. Non potendo schierare altri uomini nel ruolo, Reja ha giocoforza optato per Vitale. Contro il Bologna il neo acquisto argentino non ha convinto. Resta un incognita Denis, che necessita di essere imbeccato dai compagni per poter essere efficace. Per fortuna di Reja, torna Hamsik che potrebbe dare una scossa in fase offensiva: ci sarà Blasi, che sarà utile per i contrasti a centrocampo e disturbare la regia del “cervello” rossoblù Thiago Motta. Un altro rebus del Napoli è Lavezzi: da circa un mese sta offrendo prestazioni discontinue. Si spera in un suo pronto recupero, per mettere in difficoltà con le sue galoppate improvvise la difesa a tre genoana.
E passiamo ai Grifoni. Gasperini non avrà problemi in difesa a sostituire lo squalificato Biava con Papastathopoulos, autore di un’eccellente prestazione all’andata a Marassi: sarà affincato dal napoletano Bocchetti e da Ferrari. A centrocampo invece mancherà a Gasperson il giocatore-diga, Juric. Potrebbe optare per la soluzione Vandenborre: il belga, pur avendo caratteristiche diverse dal croato, è molto abile nel possesso di palla e in fase di interdizione del gioco avversario. Il tecnico potrebbe anche scegliere di schierare due registi, Milanetto e Thiago Motta, sfruttando molto le fasce con Mesto (o Rossi) a destra e Criscito a sinistra. In questo modo potrebbe costringere i corrispondenti giocatori del Napoli, Maggio e Vitale, a svolgere solo un lavoro di copertura. In attacco non ci saranno problemi nella conferma del trio Jankovic-Milito-Sculli. Ne potrebbe avere invece la difesa del Napoli, visto che i due esterni (Jankovic e Sculli o in alternativa Palladino) si scambiano spesso di posizione correndo da destra a sinistra del fronte di attacco, cercando di aprire varchi per l’”ariete” Milito oppure per servigli palloni con scambi stretti in velocità.
Qualsiasi sia il risultato, la partita nello stadio di Fuorigrotta sarà una festa. Si spera soltanto che l’arbitro Orsato e i suoi assistenti non offrano l’ennesima conduzione mediocre: il Napoli e il Genoa, pur se con toni composti, reclamano con decisione una maggiore equità nel metro delle decisioni arbitrali.
Marco Liguori
Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte


Nella foto, il gol di Faccenda in Napoli-Genoa 2-2 del 16 maggio 1982

venerdì 20 febbraio 2009

Massimo Donelli: la leggenda del regalo di Krol

Il direttore di Canale 5, supertifoso del Genoa, rivela a "il pallone in confusione" un particolare inedito della sfida del 1982 che sancì il gemellaggio tra i tifosi rossoblù e quelli del Napoli

Chissà se è vero oppure se una semplice leggenda, il racconto riguardante il grande Ruud Krol, che nel 1982 indossava la maglia del Napoli, che lo vorrebbe "mediatore" della salvezza del Genoa. Lo narra in esclusiva a "il pallone in confusione" Massimo Donelli, supertifoso accesissimo del Genoa e direttore di Canale 5. In passato è stato a capo di testate prestigiose come Epoca, La Notte, Sorrisi e Canzoni tv: ha anche ricoperto incarichi importanti a Il Giornale, Panorama e a Il Secolo XIX. Vanta anche un'esperienza napoletana: ha lavorato per tre anni a Il Mattino e parla di quel periodo con nostalgia. 

Quali sono i suoi ricordi di quel lontano 16 maggio 1982, quando nacque il gemellaggio tra i tifosi di Napoli e Genoa?
«Ero a Milano, in un appartamento che si affacciava su un cortile chiuso ai quattro lati. Mio fratello e io ascoltavamo "Tutto il calcio minuto per minuto" e quando arrivò la notizia del gol di Faccenda tirammo un urlo che fece affacciare le poche persone in quel momento a casa (era un pomeriggio caldissimo). Solo dopo scoprii le incredibili dinamiche dell'azione (Castellini che butta la palla in angolo etc.). E solo moltissimo tempo dopo mi fu spiegato (chissà se è vero?) che quel...regalo era dovuto alla regia del grande, immenso Krol. Narra la leggenda (nessuna prova, solo leggenda, appunto) che Krol avesse fatto da mediatore nel passaggio del suo connazionale Peters al Genoa. E se il Genoa fosse retrocesso Peters non sarebbe potuto arrivare (allora in B non c'erano stranieri) e Krol non avrebbe incassato la mediazione... Sarà vero? Mah... Fatto sta che io venivo da tre anni meravigliosi di vita a Napoli. E che più che mai quel giorno mi sentii parte...genovese e partenopeo...»

Ci sono alcuni tifosi napoletani e genoani che auspicano su internet la nascita di un inno comune delle due squadre, sull'esempio di "You'll never walk alone" comune a Liverpool e Celtic: che ne pensa?

«Napoli e Genova sono le due capitali della canzone leggera (e non solo) italiana. O sole mio è nato a Napoli, Fratelli d'Italia a Genova: sono il doppio inno nazionale... Si, bella idea: vedrei bene Pino Daniele e quel matto di Baccini a scriverlo insieme.

Il gemellaggio è una forma di rispetto sportivo tra due tifoserie che può ancora esistere nell'era del calcio a scopo di lucro, dove dominano i soldi e le tv?

«C'è più umanità e saggezza sugli spalti che negli uffici della Lega calcio...»

Alla luce delle ultime prestazioni di Napoli e Genoa, come interpreta la gara di domenica prossima?
«Il Genoa di Preziosi e Gasperini gioca sempre per vincere. E su ogni campo assicura emozioni, spettacolo, nel gioco. All'andata fu una partita bellissima. Lo sarà anche stavolta».

Quale giocatore ammira in particolare tra gli avversari?
«Impazzirei per vedere Lavezzi assieme a Milito!»

Reja e Gasperini, due filosofie di gioco differenti a confronto: quali sono i pregi e i difetti?
«Massimo rispetto per Reja, ma se potessi mi terrei Gasperini tutta la vita!»

Cosa bolle nella pentola di Massimo Donelli, direttore di Canale 5? Forse nuovi programmi tv? Oppure un libro o una commedia sul Genoa sullo stile di quelle di Gilberto Govi?
«Vorrei fare un musical tratto da Govi, con musiche di Gino Paoli e sul palcoscenico Luca e Paolo. Ma fuori da Canale 5, giusto per fare un omaggio al grande Gilberto e alla nostra meravigliosa Superba».
Marco Liguori
Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte

Mimmo Carratelli: vi racconto la nascita del gemellaggio tra città di mare

Il celeberrimo giornalista e scrittore napoletano narra a "il pallone in confusione" tutti i retroscena della notte precedente al 16 maggio 1982, quando si giocò Napoli-Genoa

Il primo gemellaggio tra genoani e napoletani nacque a casa sua, la notte prima di Napoli-Genoa, in una cena tra colleghi con una beneagurante bevuta finale di whisky alla salvezza del Grifone: e salvezza fu. Mimmo Carratelli, celeberrimo giornalista e scrittore napoletano, racconta a "il pallone in confusione" i retroscena della notte precedente al 16 maggio 1982, quando fu sancita la "santa alleanza" tra i tifosi azzurri e rossoblù. Tornando ai giorni nostri, confessa anche un suo sogno segreto: scrivere un romanzo su Diego Armando Maradona.

Quali sono i suoi ricordi di quel lontano 16 maggio 1982, quando nacque il gemellaggio tra i tifosi di Napoli e Genoa?
«La sera prima della partita facemmo una gran baldoria a casa mia con gli amici venuti da Genova, capeggiati da Gian Luigi Corti. C’era già un gemellaggio di cuore fra noi giornalisti di due città di mare. Ricordo Orlando Caserza, Piero Sessarego, Elio Domeniconi, Sandro Castellano, Peppe Barnao, Giorgio Viglino e un fantastico Giorgio Cimbrico. Quel sabato arrivò da Genova una nave carica di tifosi. Gian Luigi Corti portò una nutrita riserva di whisky e brindammo alla salvezza del Genoa. Facemmo l’alba giocando a una roulette casalinga. Arbitrò Agnolin, niente scherzi. Un pomeriggio di maggio e una primavera di buoni sentimenti. Segnò subito Briaschi, geometra e cavallino leggero dell’attacco genoano. Il secondo tempo cominciò in ritardo per un festival di fumogeni. Forse fu un artificio dei tifosi napoletani perché si conoscessero in anticipo i risultati del Cagliari, del Milan e del Bologna. Con queste squadre il Genoa si giocava la salvezza. Il Napoli di Krol, allenato da Rino Marchesi, autentico gentiluomo delle panchine, era quarto in classifica e non doveva chiedere nulla al match con i rossoblù. Ma pareggiò e passò in vantaggio. A quel punto il Genoa allenato da Gigi Simoni, amico carissimo, era retrocesso. A dieci minuti dalla fine entrò Mario Faccenda, ischitano con una foresta di capelli ricci, l’ultima carta giocata da Simoni. A cinque minuti dalla fine, Giaguaro Castellini (che il cielo gliene renda merito) sbagliò il passaggio a un compagno facendo scivolare la palla in corner. Il pallone scagliato dall’angolo superò il mischione in area e Faccenda in spaccata lo buttò in rete. Il pareggio salvò il Genoa. Bontà di Napoli e salvezza genoana firmata da un ragazzo d’Ischia. Si sarebbe commossa anche Matilde Serao. Erano ancora tempi di un calcio romantico che si concedeva ai sentimenti. Quel giorno nacque il sodalizio fra le due tifoserie confermato due anni fa a Marassi nel festoso pomeriggio del ritorno in serie A di Genoa e Napoli».

Ci sono alcuni tifosi napoletani e genoani che auspicano su internet la nascita di un inno comune delle due squadre, sull'esempio di "You'll never walk alone" comune a Liverpool e Celtic: che ne pensa?
«Difficile mettere insieme Pino Daniele e Paolo Conte, più difficile Gigi D’Alessio e Gino Paoli. Il vero inno del Napoli è ‘O surdato nnamurato (oje vita, oje vita mia, si stato ‘o primm’ammore, ‘o primmo e ll’ultimo sarraje pe’ me). Sarebbe fantastica una traduzione in genovese.»

Il gemellaggio è una forma di rispetto sportivo tra due tifoserie che può ancora esistere nell'era del calcio a scopo di lucro, dove dominano i soldi e le tv?
«Il gemellaggio fra le tifoserie di Napoli e Genoa è nato su basi solide in un pomeriggio di ansia, tensione, solidarietà e festa. Può resistere al mondo del calcio diventato arido e violento».

Alla luce delle ultime prestazioni di Napoli e Genoa, come interpreta la gara di domenica prossima?
«Il Napoli è in difficoltà. Il Genoa ha gioco, ritmo e grinta. E’ lanciatissimo verso la Champions. Il pronostico è suo. Il Napoli dovrebbe compiere un miracolo per uscire dal tunnel di risultati avversi, orrori e paure. Nelle condizioni attuali, giocare al “San Paolo” significa più tensione per il Napoli e potrebbe non essere più un vantaggio».

Quale giocatore ammira in particolare tra gli avversari?
«Naturalmente, Milito. Lavezzi e Milito, la coppia sfuggita prima al Genoa e poi al Napoli, avrebbero fatto un tandem pirotecnico».

Reja e Gasperini, due filosofie di gioco differenti a confronto: quali sono i pregi e i difetti?
«Più pregi che difetti. L’audacia di Gasperini (51 anni), la saggezza di Reja (64 anni). Il primo, avvantaggiato oggi dalle strepitose condizioni di forma della squadra. Il secondo alle prese con la lunga crisi della sua formazione».

Dopo i successi de "La grande storia del Napoli" e del romanzo "L'ombra del leopardo" sta preparando un altro volume calcistico? Oppure forse debutterà come sceneggiatore cinematografico oppure teatrale, magari sulla vita di Maradona e della sua era in azzurro...
«Il sogno è un romanzo su Maradona, protagonista del nostro tempo al di là del calcio. Altare e polvere. Vizi e virtù. Generoso, ribelle. Uno Scorpione, segno di vita e di morte, aizzato da Marte e sfiorato da Nettuno, pianeta infausto. Troppo grandi il talento, la fortuna, il cuore per non pagare tutto. Ingannò mediani, dribblò terzini, beffò portieri. E’ stato la felicità del gioco del calcio. Ma quando affrontò la partita con la vita, perse il dono del dribbling e smarrì la fantasia. Cadde contro il tackle duro della cocaina. Una vita da romanzo, le origini umili, il successo, la caduta, un eroe disperato, un ribelle umiliato, un ragazzo solo sotto le luci accecanti della ribalta, un uomo che sta risalendo la china tra l’amore di chi gli vuole bene e lo scetticismo dei malevoli che non gli hanno mai risparmiato nulla. Ma ci vorrebbe la penna di Osvaldo Soriano, di Eduardo Galeano, di Vargas Llosa, di Jorge Amado. E Mimì Rea non è più tra noi».
Marco Liguori
Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte

Non perderti la nascita del gemellaggio su Massimo Donelli: la leggenda del regalo di Krol e Amarcord gemellaggio: sintesi tv Napoli-Genoa 2-2 (da You Tube) 

giovedì 19 febbraio 2009

Amarcord gemellaggio: sintesi tv Napoli-Genoa 2-2 (da You Tube)

"Il pallone in confusione" presenta: scene di festa

Napoli - Stadio San Paolo, 16 Maggio 1982
30a giornata campionato serie A
NAPOLI - GENOA 2 - 2 (primo tempo 0 - 1)
NAPOLI: Castellini, Bruscolotti, Marino, Guidetti (68' Iacobelli), Krol, Ferrario, Musella, Benedetti (46' Maniero), Pellegrini, Criscimanni, Palanca.
GENOA: Martina, Gorin (79' Faccenda), Testoni, Corti, Gentile, Romano, Boito, Manfrin, Russo, Iachini, Briaschi. All: Simoni Arbitro: Agnolin. Spett: 51.444
Reti: 3' Briaschi, 56' Criscimanni, 62' Musella, 85' Faccenda



Scambio bandiere tra napoletani e genoani il giorno della promozione in serie A (10 giugno 2007)


Immagini festa Napoli-Genoa campionato serie B (27 gennaio 2007)

Tifoso Genoa: terminata prima operazione

E' uscito dalla sala operatoria Antonio Amato, il tifoso rossoblu in gravi condizioni dopo essere stato travolto dal pullman della Fiorentina domenica al termine della partita Genoa-Fiorentina. Secondo quanto spiegato dal legale della famiglia Amato, l'avvocato Pierdomenico Cariello, l'intervento, durato un'ora e mezzo circa, era mirato ad una stabilizzazione temporanea delle fratture alle gambe. Agli arti inferiori sono stati infatti sistemati dei fissatori esterni per tenere ferme le fratture e ridurre la perdita di sangue ed il dolore. Dopo l'operazione l'uomo è stato trasferito di nuovo nel reparto di rianimazione dove viene mantenuto sedato ed in regime di respirazione assistita.
Fonte: Ansa

Tifoso Genoa: in sala operatoria per operazione alle gambe

Gabriele Amato è sottoposto al primo intervento chirurgico all'ospedale San Martino

E' in sala operatoria Gabriele Amato, il tifoso rossoblu in gravi condizioni dopo essere stato travolto dal pullman della Fiorentina domenica dopo la partita Genoa-Fiorentina. La notizia è stata diffusa dall'avvocato Pierdomenico Cariello, il legale incaricato dalla famiglia Amato di seguire la vicenda sia sotto il profilo civile che penale. Secondo quanto spiegato dal legale, seppure le condizioni dell'uomo siano ancora gravi ed i medici non abbiano ancora sciolto la prognosi, i suoi parametri vitali si sono stabilizzati e stamani si è ritenuto di poterlo sottoporre al primo intervento chirurgico alle gambe. In sala operatoria interviene in queste ore l'equipe del professor Santolini. 
Intanto l'avvocato ha spiegato di essere ancora in fase di valutazione rispetto ad una querela di parte, ma di aver ascoltato alcuni testimoni (ai sensi dell'articolo 391 bis del Codice di procedura penale) che domenica erano vicini al suo assistito. Uno in particolare riferisce che Amato sarebbe stato travolto mentre era all'altezza dell'angolo sinistro anteriore del pullman all'altezza del finestrino dell'autista. Il legale spiega di voler anche verificare il comportamento di due giocatori che si trovavano a bordo dell'autobus viola, che avrebbero fatto dei gestacci all'indirizzo dei contestatori.
Fonte: Ansa
http://www.wikio.it

il pallone in confusione

Registrazione n° 61 del 28 settembre 2009 presso il Tribunale di Napoli
Sede: corso Meridionale 11, 80143 Napoli
Editore e direttore responsabile: Marco Liguori

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