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sabato 14 marzo 2009

E' nato Pianetagenoa1893.net, quotidiano telematico della "genoanità"

E' nato Pianetagenoa1893.net, quotidiano on line fondato da Marco Liguori, direttore ed editore della testata "Il pallone in confusione". Il sito racconterà non solo delle vicende del Genoa, ma anche della storia della "genoanità" custodita dalla Fondazione Genoa, fondata da Enrico Preziosi e guidata dai due reggenti, i professori Andrea D'Angelo e Sergio Carbone. Pianetagenoa1893.net trattando della storia della società di calcio più antica d'Italia, si occuperà anche della cultura calcistica in generale: è visibile all'indirizzo http://www.pianetagenoa1893.net

Quel sapore di antico dell'esonero di Reja

Con l'esonero nottetempo del tecnico friulano, il Napoli sembra essere ritornato ai tempi in cui Ferlaino cacciava all'improvviso gli allenatori. Donadoni, poco decisionista, sembrerebbe essere l'uomo sbagliato nel posto sbagliato

Permettete una parola? L’esonero di Reja dal Napoli ha sapore d’antico, dei tempi in cui lo storico presidente Corrado Ferlaino cacciava all’improvviso gli allenatori che non riuscivano a garantire continuità di risultati. Purtroppo quei tempi, che non sono i "tiempe belle ‘e na vota" della famosa canzone di Califano e Valente, sono ritornati. Segno di una gestione societaria che purtroppo ha per ora fallito l’aggancio all’Europa, nonostante i cospicui mezzi approntati dalla buona gestione di bilancio (nel 2007/08 ha incassato 88,4 milioni che hanno ampiamente coperto i costi di gestione, chiudendo con un utile di 11,9 milioni). Ci si è illusi tutti, società, tifosi e addetti ai lavori, che il Napoli potesse continuare la sua marcia trionfale verso la zona Champions League, iniziata con i successi prestigiosi ottenuti con Fiorentina, Juventus e Palermo. A metà ottobre, avevo sottolineato nella trasmissione dell’emittente napoletana Canale 21, Campania Sport, che gli azzurri non potevano proseguire a ritmi elevati e che avrebbero dovuto fare i conti con un possibile calo fisico, dopo la partenza sprint dovuta alla preparazione anticipata per l’Intertoto. Fui subissato dalle critiche e dai rimbrotti degli ospiti in studio: avrei proprio voluto che avessero ragione, invece è andata (come volevasi dimostrare) diversamente.
Tornando a Reja, che ho tante volte criticato per il suo indecisionismo, voglio dargli atto di essere uscito di scena da vero signore qual è. Egli risponde anche per colpe non sue. L’unica sua mancanza grave è quella di non aver puntato i piedi per il mercato di riparazione di gennaio: avrebbe dovuto chiedere un giocatore di fascia sinistra che non è arrivato: ci sarebbe voluto anche un "regista" di centrocampo e una vera punta d’area (Denis non lo è, poiché pretende di essere sempre imbeccato dai compagni). Il direttore generale Marino gli ha dato Datolo, pagato ben 8 milioni, che non può ricoprire questo ruolo e nient’altro. A questo punto il tecnico si sarebbe dovuto dimettere. E invece gli è stato dato il benservito nottetempo dalla società, con un comunicato pubblicato attorno alle 22.30 di martedì scorso.
E adesso esaminiamo l’arrivo di Roberto Donadoni. Un allenatore che tutti gli addetti ai lavori durante gli Europei della scorsa estate hanno criticato per il suo indecisionismo e per aver snaturato alcuni giocatori dal proprio ruolo. Ricordo ancora il quarto di finale contro la Spagna, terminato all’eliminazione ai rigori dell’Italia. Aquilani, De Rossi e Ambrosini relegati a fare i "Gattuso" svolgendo soltanto ruoli di copertura. Cassano relegato a centrocampista aggiunto, lasciando da solo Toni a fare il centroboa solitario sovrastato dai giovani e coriacei difensori spagnoli. Nonostante l’esonero, Donadoni sembrerebbe che sia rimasto in buoni rapporti con la Figc, tanto da essere definito "uomo di Federazione". L’ex ct era alla ricerca di una panchina nuova: quando l’Udinese a fine dicembre attraversava un periodo buio simile a quello del Napoli, sembrava che dovesse sostituire il tecnico friulano Marino, cosa che poi non è avvenuta. Non lo nascose in un’intervista ai giornalisti di Udineseblog: "Rispondo come ho già detto pochi giorni fa. Posso solo dire che là dove c'è un programma serio che mira ad obiettivi concreti allora sono disponibile". Donadoni proseguì dicendo che "vale per tutte quelle squadre che hanno questi propositi - ha aggiunto Donadoni - Si chiamino Udinese o in altra maniera. Sono sei mesi che non alleno e mi spiace non fare questo lavoro. Voglio rientrare nel giro". Insomma, doveva tornare a lavorare: non importa se l’Udinese e poi il Napoli erano in piena crisi e il progetto di entrambe era offuscato.
Insomma, monsieur le Donadon, che ha lasciato un ottimo ricordo a Livorno che però aveva ben altre ambizioni rispetto al Napoli, sembra proprio essere l’uomo sbagliato nel posto sbagliato. Bisogna riconoscergli però un grande coraggio ad accettare di prendere le redini di una squadra allo sbando a meno di tre mesi dalla fine del torneo, con pochissime speranze (forse sono solo congiunzioni astrali) di piazzamento in zona Uefa. Almeno questo è un segno positivo, in mezzo a tanti problemi.
Domani schiererà gli azzurri con il 4-3-1-2 contro la Reggina: anche un bambino lo avrebbe capito che avrebbe ricalcato lo schema di Reja, poiché il Napoli non ha più esterni dopo l’infortunio grave di Maggio. Bisognerà vedere se Donadoni imposterà una partita difensiva come quella contro la Spagna. E soprattutto notare se è riuscito a recuperare l’armonia della squadra: lo scontro Denis-Santacroce è forse stata la spia di un malessere ancor più diffuso nello spogliatoio che, sommato al calo atletico, ha fermato la rincorsa del Napoli verso l’Europa. Voglio dargli però una chance, sperando di sbagliarmi sul suo conto: magari riuscirà davvero a raddrizzare il timore della nave azzurra.
Marco Liguori
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Marco Liguori domani sera a "Campania Sport" su Canale 21

Il direttore de "Il pallone in confusione" ed editore di www.Pianetagnoa1893.net, Marco Liguori, sarà ospite in studio domani nella trasmissione "Campania Sport" in onda sull'emittente napoletana Canale 21. Il programma avrà inizio alle ore 20.

domenica 1 marzo 2009

Marco Liguori ospite stasera su Tv Luna a 90° Febbre Azzurra

Conducono Dario Sarnataro e Anna Di Chiara. Telefoni aperti per tutta la puntata dalle ore 19. Sms al 3349103929. Ospiti in studio oltre al direttore de "il pallone in confusione" ed editorialista di Tuttomercatoweb,com, Pasquale De Simone il capitano del Posillipo Andrea Scotti Galletta

Puntata ricca di sorprese, contenuti e ospiti quella di questa sera di "90° Febbre Azzurra" su TvLuna: dalle 19 alle 20.30 si parlerà di Juventus - Napoli con immagini, interviste e commenti dei tifosi. In studio, con Dario Sarnatario e Anna di Chiara ospiti e giornalisti. Telefoni aperti per i commenti dei tifosi da casa (allo 081-195711183-84) anche attraverso le e-mail febbreazzurra@libero.it e sms 3334910382. Come di consueto infatti la trasmissione la “conducono” idealmente i tifosi da casa con le telefonate commenti e pagelle alla prestazione del Napoli.

I rebus di Reja? Un attacco pieno di problemi

Permettete una parola? Ieri sera il Napoli a Torino ha compiuto grandi passi avanti sul piano dell'impegno, ma non su quello del gioco. Contro una Juventus mediocre (come lo era stata mercoledì scorso contro il Chelsea in Champions League), la formazione di Reja ha giocato secondo i dettami del "facite ammuina": ossia, possesso palla, tentativi di attaccare la porta avversaria, senza però riuscire a tirare. Lo testimoniano le statistiche Panini Digital: gli azzurri hanno ottenuto un maggior possesso palla degli avversari (51%) e un superiore numero di palle giocate (529 contro 516). Il problema grave, che si manifesta da circa un mese, è rappresentato dai tentativi di tiro: appena cinque in tutto, di cui due verso Buffon, contro gli 11 dei bianconeri che ne hanno scagliato quattro verso Navarro. Uno di essi, tirato malamente da Marchisio è stato deviato da Blasi in porta: senza questo sfortunato tocco dell'azzurro, autore peraltro di un'ottima prestazione, il tiro sarebbe probabilmente finito fuori. Ma Marchisio ha almeno provato a tirare ed è stato premiato. E la Juve ha trovato tre punti semplicemente per questo episodio: e Ranieri ringrazia. Il Napoli può recriminare per il fuorigioco molto dubbio fischiato a Cannavaro nell'occasione del punto del pareggio realizzato da Lavezzi: ma la polemica è subito rientrata dopo le parole pronunciate dal direttore generale Pierpaolo Marino a fine partita. Ciò rappresenta comunque una macchia sulla buona direzione di gara dell’arbitro Ayroldi.
Dopo la sconfitta di ieri sera, emergono alcuni problemi in fase offensiva di non facile risoluzione, che Reja dovrà risolvere se vorrà riagguantare la sempre più lontana zona Uefa, sono due. Problemi che sono emersi soprattutto nel secondo tempo, quando il Napoli ha stretto la Juve nella sua metà campo, mutando l’atteggiamento iniziale difensivo, senza però alcun costrutto.
Innanzitutto si sente la mancanza di uomini d’area di rigore che possano intimorire le difese avversarie: questo ruolo sarebbe dovuto essere ricoperto da Denis, che sta dimostrando invece di non essere nè carne, nè pesce. L’argentino perde puntualmente i contrasti con gli avversari e non riesce a tirare: unica eccezione, il suo delizioso colpo di tacco per Hamsik su cui è uscito Buffon alla disperata. Mancano anche le discese in area di Lavezzi, che nelle ultime gare viene chiuso con puntualità dai difensori. Si sente inoltre la mancanza di giocatori di fascia che possano crossare per la testa di Denis o, quando si sgancia in avanti, di Cannavaro. Infine, nessuno degli azzurri ha provato a tirare anche da lontano: occorre un maggiore coraggio se si vogliono realizzare i gol che riporterebbero il Napoli al posto che gli compete, la qualificazione in Coppa Uefa.
Marco Liguori
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lunedì 23 febbraio 2009

"il pallone in confusione" cambia casa

"Il pallone in confusione" cambia casa e sospende le pubblicazioni per dieci giorni.
Dove andrà mai? Invitiamo i lettori, che ringraziamo per la costanza e la fiducia, a seguirci e a scoprirlo: ci saranno altre novità interessanti da non perdere.
Un cordiale saluto a tutti
Marco Liguori

sabato 21 febbraio 2009

Napoli-Genoa, il “derby del mare” passaporto per l’Europa

Entrambe le squadre di scena al San Paolo vogliono vincere: gli azzurri per riagganciare la zona Uefa, i rossoblù per lottare verso le posizioni che valgono la Champions League



Napoli-Genoa è una partita decisiva per verificare le ambizioni europee di entrambe. Nel “derby delle città di mare” ci sarà grande cordialità sugli spalti tra le tifoserie gemellate (prevista la presenza di un migliaio di genoani) che urleranno reciprocamente il nome dell’avversario (magari fosse così in ogni gara di campionato!), tra l’allenatore azzurro Reja (un ex) e il rossoblù Gasperini, tra i presidenti De Laurentiis e Preziosi, legati da antica amicizia. Ma in campo le squadre si batteranno a viso aperto e con la massima determinazione per un unico obiettivo: la vittoria. Sulla carta, a nessuna delle due interessa pareggiare. Ai padroni di casa sono necessari i tre punti per poter riagguantare la zona Uefa, da cui sono scivolati a causa dei due soli punti conquistati in sei partite dopo aver anche assaporato nei mesi scorsi il piazzamento in Champions League. Potrebbero anche riavvicinarsi a quest’ultima, se ci fosse una concomitante rosa di risultati positivi. Il risultato pieno occorre al Genoa per tenere il passo con le due dirette rivali, ossia Fiorentina e Roma, per la qualificazione al massimo torneo continentale. Senza contare che a soli quattro punti c’è il Milan, cui il Grifone ha strappato una vittoria e un pareggio: il terzo posto, occupato attualmente dai rossoneri, darebbe il diritto di affrontare avversari più malleabili nei turni preliminari della Champions.
La posta in palio è dunque molto alta. All’importantissimo appuntamento del San Paolo vi giungeranno un Napoli in crisi di gioco e di risultati e un Genoa deluso e amareggiato per il pareggio nello scontro diretto casalingo contro la Fiorentina. Reja ha il problema di recuperare il centrocampo, chiave di volta del suo schieramento 3-5-2, che ha garantito il buon rendimento nella prima parte del campionato. Fin quando ha funzionato, il settore mediano è stato un vero “schiacciasassi”: riusciva a bloccare il gioco avversario e contemporaneamente costruire palloni in attacco per Lavezzi e Denis (e anche per Zalajeta). Adesso la squadra è in crisi soprattutto nel suo stato fisico: era prevedibile, visto che gioca a ciclo quasi continuo dall’inizio di luglio, con la partecipazione all’Intertoto. Circostanza aggravata anche dal fatto che Reja non dispone un’ampia rosa per sostituire i giocatori stanchi. Dalle ultime notizie che trapelano dal fortino del Napoli (in silenzio stampa), sembra che il tecnico goriziano voglia far giocare Vitale sulla fascia sinistra invece di Datolo. Alcuni osservatori ritengono che sia una scelta dettata dall’esigenza di contenere le fiammate offensive dei genoani. Ciò potrebbe anche nascondere un’altra ipotesi: probabilmente Datolo non può sostituire Mannini, squalificato (almeno momentaneamente) dal Tas. Non potendo schierare altri uomini nel ruolo, Reja ha giocoforza optato per Vitale. Contro il Bologna il neo acquisto argentino non ha convinto. Resta un incognita Denis, che necessita di essere imbeccato dai compagni per poter essere efficace. Per fortuna di Reja, torna Hamsik che potrebbe dare una scossa in fase offensiva: ci sarà Blasi, che sarà utile per i contrasti a centrocampo e disturbare la regia del “cervello” rossoblù Thiago Motta. Un altro rebus del Napoli è Lavezzi: da circa un mese sta offrendo prestazioni discontinue. Si spera in un suo pronto recupero, per mettere in difficoltà con le sue galoppate improvvise la difesa a tre genoana.
E passiamo ai Grifoni. Gasperini non avrà problemi in difesa a sostituire lo squalificato Biava con Papastathopoulos, autore di un’eccellente prestazione all’andata a Marassi: sarà affincato dal napoletano Bocchetti e da Ferrari. A centrocampo invece mancherà a Gasperson il giocatore-diga, Juric. Potrebbe optare per la soluzione Vandenborre: il belga, pur avendo caratteristiche diverse dal croato, è molto abile nel possesso di palla e in fase di interdizione del gioco avversario. Il tecnico potrebbe anche scegliere di schierare due registi, Milanetto e Thiago Motta, sfruttando molto le fasce con Mesto (o Rossi) a destra e Criscito a sinistra. In questo modo potrebbe costringere i corrispondenti giocatori del Napoli, Maggio e Vitale, a svolgere solo un lavoro di copertura. In attacco non ci saranno problemi nella conferma del trio Jankovic-Milito-Sculli. Ne potrebbe avere invece la difesa del Napoli, visto che i due esterni (Jankovic e Sculli o in alternativa Palladino) si scambiano spesso di posizione correndo da destra a sinistra del fronte di attacco, cercando di aprire varchi per l’”ariete” Milito oppure per servigli palloni con scambi stretti in velocità.
Qualsiasi sia il risultato, la partita nello stadio di Fuorigrotta sarà una festa. Si spera soltanto che l’arbitro Orsato e i suoi assistenti non offrano l’ennesima conduzione mediocre: il Napoli e il Genoa, pur se con toni composti, reclamano con decisione una maggiore equità nel metro delle decisioni arbitrali.
Marco Liguori
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Nella foto, il gol di Faccenda in Napoli-Genoa 2-2 del 16 maggio 1982
http://www.wikio.it

il pallone in confusione

Registrazione n° 61 del 28 settembre 2009 presso il Tribunale di Napoli
Sede: corso Meridionale 11, 80143 Napoli
Editore e direttore responsabile: Marco Liguori

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