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venerdì 17 luglio 2009

Scontri Milan-Inter febbraio 2009: sei condanne fino a quattro anni e mezzo

Il giudice delle direttissime di Milano ha condannato a pene comprese tra i sei mesi di reclusione e quattro anni e mezzo di carcere sei ultrà milanisti accusati, a vario titolo, di rissa aggravata e lesioni per gli scontri avvenuti durante il derby del 15 febbraio scorso. Un tifoso rossonero, invece, è stato assolto. Alla pena più alta è stato condannato Luca Lucci, che sferrò un pugno contro un tifoso nerazzurro che perse l'uso di un occhio. Al supporter dell'Inter, costituito parte civile, è stata riconosciuta una provvisionale di 140 mila euro a carico dei sei condannati da versare in solido. Il giudice ha anche disposto per i condannati il divieto d'accesso allo stadio dai due anni ai cinque anni. Francesco Lucci, fratello di Luca, è stato condannato a due anni e sei mesi. Dopo la lettura della sentenza, alcuni amici degli imputati, molti dei quali con addosso la maglia della curva sud milanista, hanno urlato «bastardi» e «a Spaccarotella hanno dato sei anni». Alcuni momenti di tensione si sono verificati all'uscita degli imputati e dei loro amici dall'aula.
«Quel pugno mi ha cambiato la vita e moralmente non sto bene». Lo ha detto V. M., tifoso neroazzurro che durante il derby del 15 febbraio scorso venne colpito da un pugno e perse la funzionalità dell'occhio sinistro. Oggi gli ultrà milanisti, accusati a vario titolo di rissa aggravata e lesioni in relazione a quegli scontri, sono stati condannati a Milano a pene fino a 4 anni e 6 mesi. «Cerco di non soffermarmi troppo su quello che mi è accaduto, altrimenti rischio di diventare pazzo», ha spiegato il tifoso dell'Inter che si è costituito parte civile nel processo. «Ho l'aiuto degli amici che mi stanno vicino», ha aggiunto il giovane, spiegando anche che il suo occhio «si è completamente svuotato di materia per quel pugno e non ho più il cristallino e l'iride». I medici, ha raccontato il giovane, «hanno detto che sicuramente nella mano il mio aggressore aveva un oggetto tagliente». Luca Lucci, l'ultrà del Milan che sferrò il pugno, è stato condannato a 4 anni e sei mesi. In un'udienza del processo l'imputato aveva spiegato di essere dispiaciuto per quello che era successo. «Si fa fatica a credergli, perchè in questo processo ho capito veramente chi è questa persona», ha affermato il tifoso dell'Inter colpito quella sera allo stadio.
Fonte: Ansa

giovedì 16 luglio 2009

Iniziativa di solidarietà del ForumOlimpia per l'Abruzzo

Gli iscritti di ForumOlimpia.it hanno deciso di mettere all’asta su eBay le maglie da gioco dei due giocatori dell'Olimpia Basket Milano, Marco Mordente e Luca Vitali, relative alla stagione appena conclusa e autografate da tutta la squadra. La cifra ricavata sarà donata a favore della "Scuola Minibasket L'Aquila". L'iniziativa è un progetto creato dalla Associazione Senza Fine di Lucro Minibasket Aquila che ha come scopo primario di cercare di alleviare la vita precaria dei bambini e dei ragazzi nelle tendopoli dell’Aquila attraverso progetti dedicati alla pallacanestro. Le maglie furono donate dall'Olimpia Basket ai tifosi di Forumolimpia.it dopo la pubblicazione, su Leggo del 17 giugno scorso, di una pagina di ringraziamento pagata dai tifosi.

Per partecipare all'asta basta cliccare i link dell'asta delle due maglie su eBay:
Marco Mordente

Luca Vitali

martedì 14 luglio 2009

CRAC ANCONA: condannato Pieroni a 4 anni e otto mesi

Quattro anni e otto mesi di reclusione per bancarotta fraudolenta per distrazione, truffa e tentata truffa aggravata. È la condanna inflitta oggi dal tribunale di Ancona nei confronti di Ermanno Pieroni, ex patron dell'Ancona calcio, a conclusione del processo per fatti fino al 2004 quando la società venne dichiarata fallita. L'ex numero uno biancorosso è stato invece assolto dall'accusa di bancarotta documentale perchè il fatto non sussiste. Il collegio, presieduto da Antonio Frisina, ha condannato anche l'ex direttore amministrativo del club Gianfranco Cusini a due anni e due mesi di reclusione per concorso in bancarotta fraudolenta per distrazione. Secondo l'accusa, rappresentata dal pm Irene Bilotta, avrebbe concorso alla distrazione di denaro alterando le scritture contabili. Otto mesi di reclusione, invece, per l'ultimo ad prima del crac, Vincenzo D'Ambrosio, ritenuto responsabile solo di tentata truffa per i contributi federali incassati mediante, secondo l'accusa, scritture contabili alterate che, dunque, non potevano essere valido presupposto per l'iscrizione al campionato. Come Pieroni, anche D'Ambrosio è stato assolto dal concorso in bancarotta documentale. Alle parti civili, la curatela fallimentare dell'Ancona calcio e la Figc, i giudici hanno riconosciuto il diritto ad essere risarcite di un danno da quantificare in sede civile. Il tribunale depositerà la sentenza in 90 giorni. Quasi scontato il ricorso in appello contro la sentenza da parte dei difensori. Pieroni ha sempre sostenuto di non aver mai distratto fondi dalle casse dell'Ancona ma di avere utilizzato il denaro uscito sottobanco per pagare giocatori e altri tesserati in nero.

venerdì 10 luglio 2009

Diritti tv: nuova partita tra Mediaset e Sky

Con i bandi per la vendita centralizzata dei diritti tv dei campionati di serie A 2010-2012, resi noti oggi dalla Lega Calcio, si apre un nuovo fronte nel duello a distanza tra Mediaset e Sky. Entrambi i gruppi, infatti, concorreranno per trasmettere a pagamento le partite, ciascuno sulla sua piattaforma di elezione, il Biscione sul digitale terrestre, Sky ovviamente sul satellite, sborsando però varie decine di milioni di euro in più. In base ai sei pacchetti definiti dalla Lega - che punta a un introito complessivo di 1,8 miliardi nel biennio - è di 570 milioni per il 2010-2011 e di 578 per la stagione successiva, il prezzo minimo da sborsare per il Platinum Live, rivolto alle tv satellitari e relativo alla diretta di tutti gli incontri. Insomma, Sky - che la serie A 2009-2010 ha speso una cifra vicina ai 500 milioni - per l'anno prossimo dovrà metterne sul piatto almeno 570. Avrà però diritto a particolari esclusive: come per la Champions League, potrà accendere le telecamere negli spogliatoi (prima dell'arrivo delle squadre) o con i giocatori (prima dell'ingresso delle squadre in campo per il riscaldamento pre-partita, ma senza giornalista e solo per 60 secondi da trasmettere in differita) e, come nel basket, potrà trasmettere le interviste ai giocatori nell'intervallo. Per il satellite c'è anche il pacchetto Satellite Hilites, per la trasmissione in differita a pagamento delle immagini salienti delle partite: prezzo minimo, 14 milioni per il 2010-2011 e 15 per il 2011-2012. Un'offerta che potrebbe far gola a Conto Tv, che nei giorni scorsi aveva diffidato la Lega dal predisporre pacchetti sul satellite su misura solo di Sky. Per il digitale terrestre i pacchetti per trasmettere le partite a pagamento, in diretta e in esclusiva, sono due: Gold Live, per le gare di 12 squadre (prezzo minimo 210 milioni per il 2010-11 e 225 per il 2011-2012) e Silver Live, per gli altri otto team di serie A (70 milioni per il 2010-2011 e 75 milioni per il 2011-2012). Il primo sembra fatto su misura per Mediaset, che aumenterebbe così del 30% il numero delle partite trasmesse rispetto ad oggi, sborsando un terzo in più della cifra attuale (si stima circa 150 milioni di euro). Il secondo pacchetto sarebbe per Dahlia, l'ex La7 Cartapiù: dalla pay per view si limitano a far sapere che valuteranno il da farsi, pur confermando il proprio interesse per il calcio. Infine, sono previsti i pacchetti Platinum Hilites per gli highlights in chiaro (prezzo minimo, 28 milioni per il 2010-2011 e 30 milioni per la stagione successiva) e Radio Live per la radiocronaca integrale e le interviste radiofoniche post gara (offerta minima 3,8 milioni per il campionato 2010-11, 4 milioni per il successivo). Entrambe le opzioni potrebbero vedere in campo la Rai, che si garantirebbe così anche per le prossime due stagioni Novantesimo minuto e Tutto il calcio minuto per minuto. La decisione spetterà in ogni caso al cda di Viale Mazzini, nelle ultime riunioni prima delle ferie estive. Ma è tra Mediaset e Sky che si gioca il vero confronto. La prima vanta 3,5 milioni di tessere prepagate attive, Sky può contare su 4,8 milioni di abbonati (2 su 3 legati al calcio). In prospettiva, però, il bacino di pubblico del digitale terrestre è destinato inevitabilmente a crescere, con il progressivo passaggio al Dtt: si stima che a fine 2009 le famiglie con digitale terrestre saranno 6,6 milioni (il 27%), a fine 2010 oltre 16 milioni (circa il 70%), a fine 2011 quasi 20 milioni (oltre l'80%). Tutti nuovi potenziali clienti anche per l'offerta pay, anche se solo a fine 2012 tutti gli italiani avranno in casa la nuova tv. Le offerte vanno presentate alla Lega o all'advisor Infront entro le 12 di lunedì 27 luglio: è possibile che, come è accaduto in passato, questa prima fase vada deserta e si passi alla trattativa privata.
Fonte: Ansa

Calciopoli: la Cassazione riammette le parti civili al processo

La terza sezione penale della Cassazione ha accolto il ricorso delle parti civili che nell'udienza del 24 marzo scorso erano state escluse dei giudici del tribunale di Napoli nel processo che riguarda l'inchiesta chiamata 'Calciopolì su presunti illeciti nel campionato di serie A 2004-2005. Tra le parti civili che avevano chiesto di essere ammesse al processo vi sono alcune società calcistiche, Brescia, Atalanta e Bologna, che si ritengono danneggiate perchè nel campionato di allora retrocessero in serie B. Anche Roma e Bologna, la Fgci, il ministero dell'Economia e Finanze, il ministero delle Politiche Giovanili e la Rai avevano chiesto di essere ammessi come parti civili per i danni relativi alla gestione delle scommesse sul campionato. Il processo "Calciopoli" riguarda dirigenti sportivi, tra i quali l'ex dg della Juventus, Luciano Moggi, arbitri e assistenti accusati di associazione a delinquere per episodi di frode sportiva durante il campionato di calcio 2004-2005. La terza sezione penale presieduta da Pierluigi Onorato, in particolare, ha annullato la disposizione del tribunale di Napoli «limitatamente all'esclusione dal processo delle parti civili» disponendo la trasmissione degli atti al tribunale partenopeo.
Fonte: Ansa

venerdì 3 luglio 2009

Lazio: debiti scaduti in maggio ammontano a 11,44 milioni

La voce risulta in aumento dai precedenti 10,87. Salgono gli importi dovuti al personale da 1,26 a 1,30 milioni. L’indebitamento complessivo è pari a 114,37 milioni, composti in gran parte dalla transazione col fisco

Lazio e Roma sono al centro dell’attenzione delle cronache. La società di Claudio Lotito è sotto i riflettori delle varie trattative di calciomercato, con alcuni possibili partenze di calciatori di rilievo come Pandev, Ledesma, De Silvestri. Invece, la società della famiglia Sensi è giunta all’ennesima puntata della “telenovela” della possibile cessione: stavolta è il turno della cordata Fioranelli. Su entrambe pesa lo stato debitorio, su cui la Consob ha imposto la comunicazione mensile al mercato. L’ultima è quella relativa allo scorso maggio: oggi si inizia a esaminare l’indebitamento della Lazio, pari a 114,37 milioni, in calo di 1,36 milioni rispetto ad aprile. Si deve sottolineare che, come espresso dal professore Alfredo Parisi in un suo recente studio sulle società di calcio quotate, entrambe presentano informazioni disomogenee. «Mentre per la Lazio il rispetto della norma regolamentare appare solo formale – scrive Parisi – e non consente alcuna approfondita valutazione, per la Roma l’analisi si presenta dettagliata e diversificata».

Stando sempre alle comunicazioni mensili Consob, la società biancoceleste è riuscita a calare il suo indebitamento soprattutto grazie alla riduzione degli importi dovuti alle altre società di calcio (indicate come “Enti settore specifico”), passate dai precedenti 7,86 a 5,88 milioni. La Lazio continua a pagare regolarmente la transazione con il fisco, stabilita in 23 anni: al riguardo, restano da pagare ancora 85,58 milioni. L’attenzione va posta in modo particolare all’aumento dello somme scadute, passate dai 10,87 milioni di aprile agli 11,44 milioni di maggio. Ciò è avvenuto a causa dell’incremento di quelle dovute al personale da 1,26 a 1,30 milioni: la società non effettua una specifica degli importi dovuti, ma è presumibile che siano per la quasi totalità dovute ai tesserati. L’ammontare totale che deve ancora essere erogato al personale, alla data del 31 maggio scorso, è pari a 4,61 milioni. Crescono anche gli importi scaduti verso i fornitori: da 5,06 a 5,36 milioni. L’ammontare complessivo, dovuto sempre alla fine di maggio, è di 9,57 milioni.

Marco Liguori

Riproduzione riservata, consentita (anche in modo parziale) soltanto dietro citazione della fonte

L'indebitamento della SS Lazio al 31 maggio 2009 (fonte: comunicazione della società alla Consob disponibile sul sito www.sslazio.it)

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martedì 30 giugno 2009

Calciopoli, ex arbitro: gravi irregolarità nei sorteggi

I sorteggi per le designazioni arbitrali erano caratterizzati da «gravissime irregolarita». Ne è convinto Riccardo Pirrone, arbitro nel triennio 1999/2001 che, con le sue dimissioni («immediatamente accettate»), lasciò un ambiente di omertà, dove «vale la regola: fatti gli affari tuoi». Pirrone ha deposto come testimone all'udienza del processo calciopoli. L'ex arbitro ha risposto alle domande dei pm Giuseppe Narducci e Stefano Capuano che hanno riguardato in particolare presunte irregolarità nei sorteggi che avvenivano nel centro di Coverciano. Pirrone ha spiegato che i bussoloti con le indicazioni dei direttori di gara «nel 60-70 per cento dei casi», capitava che uno dei bussolotti che vanivano lanciati con una certa violenza si apriva, poi veniva riposto nell'urna trasparente dove i bussolotti venivano «blandamente mescolati», con un movimento lento, una circostanza che dava adito «a molti sospetti». Anzi, alcune volte «la pallina cadeva già aperta». Tanto che lui notava che i designatori, Bergamo e Pairetto, «continuavano a tenere sottocchio una determinata pallina». Secondo il testimone, che ha precisato di poter riferire soltanto proprie sensazioni condivise a suo dire da altri arbitri, il bussolotto che si rompeva era già stato manomesso in precedenza dai designatori. Alla fine del sorteggio la segretaria Maria Grazia Fazi «portava via tutto con una velocità incredibile». A proposito del mondo arbitrale, Pirrone ha parlato dell'esistenza di una casta dove ci sono quelli «che sanno le regole del gioco» e quelli «messi in disparte». Un'altra questione affrontata oggi è stata quella delle schede telefoniche estere che l'ex dg della Juve Luciano Moggi e l'ex ds del Messina, Mariano Fabiani, avrebbero fornito ad arbitri e designatori dopo averle acquistate in un negozio di Chiasso, in Svizzera. Per gli inquirenti si tratta di una quarantina di 'sim' di un gestore svizzero e di un numero imprecisato del Liechtestein (da individuare, secondo i pm, in un gruppo 150). È stato ascoltato in aula, Teodosio De Cillis, uno dei tiolari del negozio. Ha confermato di aver venduto in più occasioni diverse schede e ricariche a Giancarlo Bertolini, un dipendente della Juve, e che in una circostanza nel negozio si sono recati anche Moggi e Fabiani. Il danaro gli veniva consegnato da Bertolini - ha precisato - in una busta chiusa.
Fonte: Ansa
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il pallone in confusione

Registrazione n° 61 del 28 settembre 2009 presso il Tribunale di Napoli
Sede: corso Meridionale 11, 80143 Napoli
Editore e direttore responsabile: Marco Liguori

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