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mercoledì 24 marzo 2010

Corte di giustizia europea: un principio a tutela dei giovani calciatori

In occasione del convegno "I bilanci delle società di calcio quotate: governance, tutela dei risparmiatori e degli stakeholders", organizzato da Federprofessional, tenuto il 20 novembre 2009 in Roma e da cui ha preso le mosse la costituzione di Federsupporter, Felice Pulici sollevò la questione circa una vera e propria attività predatoria svolta da alcune società di calcio nei confronti di altre società sui giovani calciatori neo-professionisti.
Il 28 gennaio 2010, in sede di conferenza stampa di presentazione di Federsupporter, lo stesso Felice Pulici ebbe modo di rimarcare nuovamente che, tra gli scopi dell’Associazione, vi era, in particolare, quello di proporre e promuovere l’adozione di provvedimenti, a livello nazionale ed internazionale, incentivanti e di favore per quelle società che si dedichino all’addestramento ed alla formazione dei giovani sportivi professionisti.
Il 16 marzo c.a. la Corte di Giustizia Europea ha emanato una sentenza che ha deciso il caso del calciatore francese Olivier Bernard il quale, addestrato e formato dal Lione, era poi passato al Newcastle, sancendo un importante principio.
Più precisamente, la Corte ha stabilito che, pur non potendosi imporre l’obbligo di firmare un contratto con una società piuttosto che con un'altra, l’indennità di formazione va tutelata, in quanto volta ad incoraggiare le società a formare giovani calciatori professionisti e che tale indennità, da corrispondersi quando questi sottoscrivono il loro primo contratto professionale con altra società, deve tenere conto delle spese sostenute per detta formazione.
Alla luce di questo principio si possono formulare alcune considerazioni.
La prima è che l’attività che si è definita predatoria sui giovani calciatori professionisti non può essere impedita dall’imposizione dell’obbligo di sottoscrizione del primo contratto da professionista con la società che ha addestrato e formato il giovane calciatore, in quanto non consentito dalla normativa comunitaria in materia di libera circolazione dei lavoratori che deve essere garantita sia nel territorio di ogni singolo Stato membro sia nei territori di tutti gli altri Stati membri.
La seconda è che il riconoscimento di una indennità di formazione a favore della società che abbia formato il giovane calciatore, nel caso in cui quest’ultimo sottoscriva il suo primo contratto da professionista con altra società, non solo è del tutto legittimo, ma è idoneo a incoraggiare le società ad addestrare e formare giovani calciatori.
La terza è che tale indennità deve essere commisurata alle spese sostenute per l’attività di addestramento e formazione.
Quest’ultimo aspetto è quello che, a mio avviso, presenta o può presentare difficoltà applicative e, anche, suscitare qualche perplessità.
Sembra, infatti, piuttosto difficile poter quantificare, in termini di puro costo, l’entità economica di una attività multiforme, articolata e complessa, come quella di addestramento e formazione, per di più, di un calciatore, nonché lascia perplessi che, riconosciuta la legittimità di un indennizzo, anzi, la sua finalità sociale meritevole di tutela (incoraggiamento della formazione di giovani calciatori), lo si voglia, tuttavia, limitare al solo risarcimento di un danno emergente (la diminuzione patrimoniale dovuta ai costi di addestramento e formazione), con esclusione del lucro cessante (perdita di occasione di guadagno). E’ pacifico, infatti, che, sia nell’ordinamento italiano sia in quello comunitario, la nozione di danno è unitaria ed inscindibile, sia sotto il profilo del danno emergente, sia sotto il profilo del lucro cessante.
Non si comprende, quindi, la ragione per cui (né la sentenza lo spiega), il risarcimento (l’indennizzo) dovrebbe, in questo caso, limitarsi al danno emergente: vale a dire ai puri costi di addestramento e formazione, limitazione che, indubbiamente, depotenzierebbe in maniera sensibile la funzione di deterrenza dell’indennizzo nei confronti di quei comportamenti definiti predatori.
Funzione di deterrenza che, invece, deve caratterizzare l’indennità in parola, proprio perché essa, come riconosce la sentenza in questione, essendo idonea ad incoraggiare l’attività di addestramento e formazione,
non può, poi, essere, contraddittoriamente, svilita nella suddetta sua funzione, determinandosene una misura solo parziale, insufficiente o che rischia, addirittura, di risultare irrisoria (come è oggi nell’ordinamento calcistico nazionale).
Bisogna, altresì, tenere presente che, se è vero che la normativa comunitaria riconosce e garantisce la libera circolazione dei lavoratori all’interno e tra gli Stati membri, è pur vero che la medesima normativa vieta comportamenti concorrenziali scorretti, quale è sicuramente la predazione di giovani calciatori professionisti.
La soluzione del problema andrebbe, perciò, cercata in un equo contemperamento e bilanciamento del principio di libera circolazione dei lavoratori con il principio di correttezza del mercato e della concorrenza.
Soluzione che potrebbe sussistere nell’accoglimento di una nozione, in senso lato, di "spese" di addestramento e formazione equitativamente commisurabili, non solo in base al puro costo, peraltro di difficile quantificazione pratica, soprattutto se riferibile a ciascun singolo calciatore, bensì anche in relazione allo sviluppo di carriera professionale del calciatore, quale elemento misuratore del valore dell’addestramento e della formazione ricevuti.
In altre parole, l’indennità dovrebbe essere considerata in senso non puramente valutario ma in senso prevalentemente valoriale.
D’altra parte, va sottolineato che la sentenza in esame circoscrive la quantificazione dell’indennizzo ai soli costi per addestramento e formazione, limitatamente all’indennizzo relativo al primo contratto da professionista, ove stipulato con società diversa da quella che ha addestrato e formato il calciatore, la qual cosa sembra non escludere che, ove nel prosieguo della carriera, il calciatore passi ad altra o altre società, con corresponsione di indennizzo o indennizzi alla o alle società cedenti il contratto di lavoro che lo riguarda, una parte di tale indennizzo possa essere destinata, quale ulteriore risarcimento del valore dell’addestramento e della formazione ricevuti, alla società che lo ha addestrato e formato.
Se così fosse, allora, per esempio, l’indennità potrebbe essere commisurata in cifra fissa accresciuta da percentuali decrescenti sugli indennizzi relativi ai primi due contratti da professionista stipulati dal calciatore immediatamente successivi al primo contratto in un arco temporale di un quinquennio dall’inizio della sua attività professionale. Le percentuali si applicherebbero alla differenza in più tra l’ultimo indennizzo e quello immediatamente precedente.
Il sistema, sempre a titolo esemplificativo, potrebbe così funzionare: se il calciatore passa dalla società che lo ha addestrato e formato ad altra società, sottoscrivendo il suo primo contratto da professionista, alla società che lo ha addestrato e formato andrebbe un indennizzo in cifra fissa; se il calciatore nell’arco del quinquennio successivo, passa ad un'altra società, sottoscrivendo il suo secondo contratto da professionista, sull’eventuale maggiore indennizzo ricevuto dalla società cedente, quest’ultima dovrebbe corrispondere alla società che lo ha addestrato e formato una percentuale X; se il calciatore, sempre nell’arco del quinquennio, passa ad un'altra società, sottoscrivendo il suo terzo contratto da professionista, sull’eventuale maggiore indennizzo ricevuto dalla società cedente quest’ultima dovrebbe versare alla società che lo ha addestrato e formato una percentuale XY inferiore a quella X.
Ma al di là di questa personale ipotesi di lavoro che vuole costituire solo uno spunto di riflessione e uno stimolo al confronto ed al dibattito su un tema di indubbia importanza, resta fermo che Federsupporter si impegnerà a studiare, formulare e proporre ipotesi di soluzione del problema: sia su un piano più generale, legislativo, sia su un piano, più specifico, di regolamentazione sportiva.
Il Consigliere Responsabile dell’Area Legale di Federsupporter
Avvocato Massimo Rossetti

martedì 16 marzo 2010

Il Fisco blocca 3,5 milioni di euro alla Lazio

Il bilancio della Lazio ha sempre qualche sorpresa da mostrare. Quello al 31 dicembre 2009 pubblica una novità a dir poco sorprendente: il Fisco ha bloccato 3,5 milioni di euro sul conto bancario della Lazio! Questa notizia è pubblicata alla pagina 57 del bilancio che si trova sul sito della Lazio dove, parlando delle disponibilità liquide in banca, si dice: «Si segnala che l’importo di Euro 3.437 migliaia è vincolato a favore dell’Agenzia delle Entrate a garanzia del pagamento delle rate della transazione».
Di questo vincolo non si è mai parlato prima e non risulta neppure nella descrizione della transazione con il Fisco alla pagina 11 del bilancio. Allora, di cosa si tratta? E’ una notizia che è stata tenuta nascosta fino ad ora o è un fatto nuovo? Perché il fisco ha ottenuto questa garanzia di cui non si aveva conoscenza? Sarebbe utile che la Lazio lo spiegasse.
Sul sito di Lazio Family (http://www.laziofamily.it/) nella sezione “Studi, ricerche e approfondimenti” c’è un ampio commento al bilancio della Lazio.
Paolo Lenzi (dal sito www.laziofamily.it)
Per gentile concessione dell'autore

giovedì 11 marzo 2010

Federsupporter: lettera alla Consob sui decreti ingiuntivi della Lazio

Cliccare sull'immagine per leggere il testo

Caccia al tesoro della Lazio

Il Corriere dello Sport di ieri ha denunciato l’esistenza di una indagine della Procura Federale sui bilanci della Lazio (di cui la Lazio ha però dichiarato di non essere a conoscenza) in relazione alle commissioni apparentemente riconosciute a due società di intermediazione, la Van Dijk BV, olandese, e la Pluriel Limited, inglese, rispettivamente legate agli acquisti di Cruz (2,15 milioni di euro) e Zarate (14,95 milioni di euro).

Ci siamo domandati dove possono essere registrati questi compensi nel bilancio della Lazio ed allora abbiamo avviato una specie di caccia al tesoro. Naturalmente, in presenza soltanto di notizie giornalistiche e senza aver avuto accesso ad alcun documento, quelle che seguono sono solo ipotesi di scuola ricercando possibili risposte alle domande di tutti i lettori. Ecco i risultati della …. caccia al tesoro.

Il compenso di euro 2,15 milioni di euro legato all’acquisto di Cruz è registrato nel bilancio della Lazio al 30 settembre 2009 nella voce “Diritti pluriennali prestazioni calciatori” e viene ammortizzato sulla durata del rapporto contrattuale con il giocatore che è fino al 30 giugno 2011. Analogo trattamento si trova nel bilancio al 31 dicembre 2009 (vedi commento nella sezione “Studi, ricerche e approfondimenti” sul sito www.laziofamily.it). Vediamo la logica di questo trattamento: se il costo di euro 2,15 milioni è un costo accessorio all’acquisto del cartellino di Cruz (come potrebbe essere nel caso di un compenso per una mediazione per il trasferimento di un calciatore) è giusto classificarlo come ha fatto la Lazio.

Ed ora passiamo al compenso legato all’acquisto di Zarate. Il costo di acquisto di Zarate è rilevato nei bilanci al 30 giugno, al 30 settembre e al 31 dicembre 2009 della Lazio per euro 20,2 milioni, ammortizzato su cinque anni di contratto. E’ sempre stato detto che si trattava del prezzo pagato per la risoluzione del contratto del giocatore con l’Al Sadd. Se la Lazio ha riconosciuto alla Pluriel una commissione per il trasferimento alla Lazio del giocatore e ipotizzando un trattamento contabile come quello seguito per Cruz, l’importo riconosciuto di 14,95 milioni di euro dovrebbe essere parte del maggior importo di euro 20,2 milioni; sarebbe ancora più difficile spiegare in tal caso l’entità della commissione (14,95 milioni su un costo totale di 20,2 milioni).
Altra spiegazione potrebbe essere questa: la Lazio ha utilizzato la Pluriel per canalizzare parte dei fondi necessari all’acquisto di Zarate; in questo caso non si tratterebbe di una commissione, ma di un servizio reso dalla Pluriel (anche se indubbiamente un compenso dovrebbe essere stato riconosciuto alla Pluriel per questa attività). E’ una pura ipotesi dato che sulle modalità di acquisto di Zarate zone oscure ci sono sempre state (ricordiamo quanto scritto da Lazio Family sul proprio sito all’epoca).
L’articolo del Corriere dello Sport dice anche che il compenso di euro 14,95 milioni di euro è pagabile in 5 anni. Se si tratta di un compenso per l’intermediazione all’acquisto del calciatore pagabile in tale arco di tempo avrebbe dovuto essere comunque capitalizzato assieme all’importo di euro 20,2 milioni di euro (o essere ricompreso in questa cifra, come sopra detto).
Se si tratta di un compenso professionale che, per qualche ragione a noi non nota, possa essere imputato al conto economico della società anno per anno nel corso del citato quinquennio, sarebbe inserito nella voce di costo denominata “Costi specifici tecnici”, nella quale sono classificati i compensi ai procuratori sportivi. Vale appena la pena di precisare che questa voce si è incrementata considerevolmente negli anni: era 1,3 milioni nel bilancio al 30 giugno 2007, è salita a 2,7 milioni nel 2008 e a 4,4 milioni nel 2009; nei sei mesi dal primo luglio al 31 dicembre 2009 è stata addirittura di euro 3,4 milioni. Un quinto di euro 14,95 milioni, cioè circa 3 milioni potrebbe essere compreso nella voce di cui qui si tratta (anche se sfugge al momento una valida ragione per rilevare questo costo anno per anno).
Infine, se dovesse trattarsi di un “ulteriore compenso per il giocatore” (ipotesi fatta dal Corriere), il che potrebbe spiegare la diluizione su cinque anni, si potrebbe essere in presenza addirittura di pagamenti in nero, con evasione di contributi previdenziali e di imposte; ma questa ipotesi non vogliamo neppure prenderla in considerazione perché sarebbe la negazione dei principi di moralizzazione che Lotito ha sempre dichiarato essere alla base di tutti i suoi comportamenti!
Paolo Lenzi - Lazio Family
Per gentile concessione dell'autore
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sabato 6 marzo 2010

Nasce Lunasport, il canale interamente dedicato allo sport

Un canale interamente dedicato allo sport della Campania: si chiama “Luna Sport” ed è l’ultima iniziativa del Gruppo Lunaset del dott. Pasquale Piccirillo che va ad arricchire il già folto numero di emittenti televisive presenti sul Digitale Terrestre. “Luna Sport” si va ad aggiungere a TvLuna (Napoli e provincia), TvLuna2 (Caserta e Provincia), Telebenevento e Telenostra (Avellino e provincia), TelelunaSat (presente sul satellite al canale del bouquet Sky 852), al sito www.lunaset.it (un vero e proprio quotidiano telematico delle cinque province della Campania con i canali visibili in streaming) e ai quotidiani Buongiorno Caserta e Buongiorno Irpinia. Luna Sport si occuperà di tutte le discipline sportive della Campania con tre lunghe edizioni del Tg Sport, una rassegna stampa sportiva di prima mattina, la striscia quotidiana sul Napoli di 15’ (Febbre Azzurra), contenitori umoristici (Teletifosi) e la rubrica Amarcord, pezzi di storia da 15’ a un’ora dello sport campano e numerose altre rubriche. Oltre ai notiziari, in primo piano le trasmissioni in diretta dedicate al calcio Napoli: la domenica alle 19 “90° Febbre Azzurra”, il mercoledì alle 21 “Zona Mista”, il sabato alle 19 “Anteprima Campionato”. Spazio al basket con la trasmissione del lunedì alle 21 “Campania Basket” e con “Prewiev A” il venerdì alle 19.30, più l’esclusiva regionale delle telecronache dell’Air Avellino e le dirette radio delle gare. Spazio anche al calcio minore con: “Martedì Sport” alle 21.30, di martedì, dedicato al glorioso Avellino, “A tutta D” alle ore 15, “Speciale Lega Pro” (tutti i gol della Lega Pro) il mercoledì alle 22.30, “Anteprima Calcio” il venerdì alle 21, “Giallorosso e..” dedicata al Benevento, il martedì alle 12 e alle 17, “Casertana Channel” il giovedì alle 21, le gare di Avellino (lunedì alle 15.30) e della Casertana. Non è finita: speciali anche per altri sport in “Sport Magazine” il sabato alle 17 e alle 22, Speciale “Luna Sport” ogni giorno, prima puntata dedicata all’intervista in esclusiva a Corrado Barazzutti, capitano della Nazionale maschile e femminile di tennis, “Club Velò” dedicata al ciclismo, “Star Bike” al motocross. Tre saranno i format di “Amarcord”, da 15’, 30’ e un’ora. Nelle prime puntate l’intervista sul personaggio Gianluca Grava realizzata nel 2005, con il Napoli in serie C; il treno verde del 1988 al seguito dell’Avellino in serie A, uno speciale di 15’ sul ciclismo degli anni ‘60. In tutto circa 22 produzioni settimanali, in più “Luna Sport” dedicherà spazio a vari eventi sportivi che si terranno in Campania. Per vedere il canale interamente dedicato allo sport basta ri-sintonizzare il digitale, ammesso che non sia già presente sulla lista canali del vostro televisore.
Per ulteriori info scrivere a lunasport@libero.it

Bayern, utili 2009 a tutta birra (+19%) e l’Audi entra nell’azionariato

La prestigiosa e famosa squadra di calcio tedesca del Bayern Monaco fa capo alla società "FC Bayern München AG", che è una società per azioni controllata al 90% da un’associazione registrata ("Eingetragener Verein") denominata "FC Bayern München eV" con oltre 150.000 soci. Il restante 10% è di proprietà dell’Adidas. Il 26 novembre 2009, questo assetto azionario è leggermente cambiato; infatti, in tale data, Audi ha comunicato di aver acquistato il 9,09% delle azioni della società FC Bayern München AG. La Casa automobilistica di Ingolstadt ha tenuto a precisare che entrerà in possesso della suddetta quota di capitale del club bavarese in tre tranche, tra marzo 2010 e luglio 2011. L’operazione va a consolidare la partnership tra le due società iniziata nel 2002 e costerà ad Audi ben 90 milioni di euro. In cambio, la Casa automobilistica riceverà 2,5 milioni di azioni.
La società FC Bayern München AG, a sua volta, controlla Allianz Arena München Stadion GmbH (la società proprietaria dello stadio denominato: "Allianz Arena").
FC Bayern München AG controlla con quote di partecipazione le seguenti società: Allianz Arena München Stadion GmbH; Arena Stadium Beteiligungs Gmbh & Co. Kg e FC Bayern Tours Ltd. Per quanto riguarda Allianz Arena München Stadion GmbH, il 25 aprile 2008, con un comunicato stampa, è stato reso noto che l’altra squadra di Monaco di Baviera, il TSV 1860 München, ha rinunciato ad acquistare il 50% dello stadio "Allianz Arena", conservando solo il diritto a disputarvi le partite fino al 30 giugno 2025, pagando il relativo canone di affitto. Allianz Arena München Stadion GmbH, al 30 giugno 2008, aveva rilevato una perdita di esercizio di 6.958.799,96 euro e mostrava debiti verso banche per 136.474.500,00 (l’83% con scadenza oltre i 5 anni) con un patrimonio netto positivo per 14.477.672,44. Per tale società anche l’esercizio 2008/2009 si è chiuso con una perdita di circa 10 milioni di euro.
I DATI DEL CONSOLIDATO
I risultati del gruppo, al 30 giugno 2009, sono stati leggermente peggiori, in termini di fatturato, rispetto a quelli dell’anno precedente, anche se bisogna precisare che, secondo lo schema di classificazione delle voci di bilancio della DFL Deutsche Fußball Liga GmbH, i proventi derivanti dai trasferimenti dei giocatori vengono inseriti tra i ricavi ordinari e considerati quali componenti del fatturato. Mentre le relative minusvalenze vengono inserite sotto la voce "altri costi di gestione".
Il fatturato consolidato è stato di 303,8 milioni di euro, mentre nell’esercizio 2007/2008 era di 328,4 milioni di euro con una diminuzione del 7,49%; l’EBITDA consolidato, ossia il risultato d’esercizio calcolato prima di interessi, tasse e ammortamenti, è risultato pari a 65,5 milioni di euro, mentre nell’esercizio 2007/2008 era di 74,6 milioni di euro con una diminuzione del 12,20%; mentre l'utile netto consolidato al netto delle imposte ammonta a 2,5 milioni di euro, con un incremento del 19,05% rispetto all’esercizio 2007/2008 (2,1 milioni di euro). I debiti bancari del gruppo, come già detto, fanno capo esclusivamente ad Allianz Arena München Stadion GmbH. Tale indebitamento, in considerazione della lunga scadenza e dell’Ebitda, appare sostenibile.
IL BILANCIO D’ESERCIZIO
Per quanto riguarda il bilancio d’esercizio di FC Bayern München AG, il fatturato è sceso da 286,8 milioni di euro del 30 giugno 2008 a 268,7 milioni di euro con una diminuzione del 6,31%. Ma se escludiamo la voce riguardante i proventi da trasferimenti giocatori, risulta un fatturato stabile che passa da 253,7 milioni di euro del 2008 a 254,4 milioni di euro del 2009, con un lieve incremento dello 0,28%.
La composizione del fatturato risulta essere la seguente:
- Ricavi da gare 95,2 milioni di euro (riguardano i proventi delle partite casalinghe della Bundesliga, partite amichevoli, DFB-Pokal e UEFA Champions League). Tale voce incide per il 35,43% sul totale dei ricavi (37,42% escludendo le plusvalenze). L’esercizio precedente ammontava a 69,4 milioni di euro e pertanto registra un incremento del 37,18%.- Ricavi da sponsorizzazioni e marketing per 73,0 milioni di euro. Tale voce incide per il 27,17% sul totale dei ricavi (28,69% escludendo le plusvalenze). L’esercizio precedente ammontava a 74,3 milioni di euro e pertanto registra un decremento dell’1,75%.- Ricavi da diritti TV e radio per 35,0 milioni di euro (per partite di Bundesliga, Coppa di Germania e Amichevoli). Di questi 35 milioni di euro, 28,3 derivano dalla ripartizione dei diritti TV della Bundesliga. Tale voce incide per il 13,03% sul totale dei ricavi (13,76% escludendo le plusvalenze). L’esercizio precedente ammontava a 49,40 milioni di euro e pertanto registra un decremento del 29,15%. Bisogna annotare, che per gli amministratori del Bayern, il fatto che in Germania i diritti TV siano centralizzati, al contrario di Spagna e Italia, costituisce a livello europeo "distorsione della concorrenza".
- Proventi da trasferimenti giocatori per 14,3 milioni di euro. Tale voce incide per il 5,32% sul totale dei ricavi. L’esercizio precedente ammontava a 33,1 milioni di euro e pertanto registra un decremento del 56,8%.- Proventi di merchandising per 37,1 milioni di euro. Tale voce incide per il 13,81% sul totale dei ricavi (14,58% escludendo le plusvalenze). L’esercizio precedente ammontava a 41,1 milioni di euro e pertanto registra un incremento del 9,73%.- Altri ricavi per 14,1 milioni di euro (tra cui: affitti e locazioni, New Media, indennità DFB per giocatori nazionali, ricavi FC Bayern II, giovani e donne). Tale voce incide per il 5,25% sul totale dei ricavi (5,54% escludendo le plusvalenze). L’esercizio precedente ammontava a 19,5 milioni di euro e pertanto registra un decremento del 27,69%.Le spese per il personale ammontano complessivamente a 139,2 milioni di euro e rappresentano il 51,80% del fatturato (54,72% escludendo le plusvalenze). Tali spese registrano un decremento dell’8,96% rispetto ai 152,9 milioni di euro del 2007/2008.I costi per acquisti di materiale e serzi, al netto delle spese operative, ammontano a 19,5 milioni di euro risultano in line con i 19,2 milioni di euro dell’esercizio precedente. Gli altri costi operativi segnano la cifra di 65,0 milioni di euro (72,6 nel 2007/2008). L’Ebitda, ossia il risultato calcolato prima degli interessi, delle tasse e degli ammortamenti, risulta positivo per 45,0 milioni di euro, in aumento di 3 milioni di euro rispetto all’esercizio chiuso al 30 giugno 2008 (+7,14%). Nell’esercizio precedente l’Ebitda era positivo per 42 milioni di euro.Gli ammortamenti risultano pari a 35,7 milioni di euro, di cui 33,2 milioni di euro per ammortamento rosa giocatori. Nell’esercizio precedente ammontavano a 34,7 milioni di euro (di cui 33,3 milioni per ammortamento immobilizzazioni immateriali).
I proventi netti finanziari ammontano a 2,3 milioni di euro (3,8 nell’esercizio precedente). Il risultato operativo di FC Bayern München AG risulta positivo per 12,9 milioni di euro, registrando un incremento del 16,22% (11,1 milioni di euro al 30 giugno 2008). La perdita di competenza derivante dalla partecipazione nella società Allianz Arena München Stadion GmbH è stata di 10,4 milioni di euro (6,9 milioni di euro nel 2008). Le imposte sul reddito segnano un saldo positivo per 1,3 milioni di euro, mentre nell’esercizio precedente era negativo per 1,9 milioni di euro.
FC Bayern Monaco AG evidenzia un utile al netto delle imposte per 2,5 milioni di euro, in crescita del 19% circa rispetto al 30 giugno 2008, quando ha segnato la cifra di oltre 2 milioni di euro.
LO STATO PATRIMONIALE
Per quanto riguarda lo stato patrimoniale, le immobilizzazioni nette totali al 30 giugno 2009 ammontano a 195 milioni di euro, nel 2008 risultavano pari a 231,9 milioni di euro.
Le immobilizzazioni immateriali nette ammontano a 60,3 milioni di euro, mentre al 30 giugno 2008 ammontavano a 99,9 milioni di euro. Nelle immobilizzazioni finanziarie sono compresi, oltre alle quote di partecipazione in altre società, anche i crediti verso società controllate (Allianz Arena Stadion Gmbh), titoli e altri crediti. Queste ultime tre voci ammontano a 65,6 milioni di euro (65,2 milioni di euro al 30/06/2008).
L’attivo circolante, al 30 giugno 2009, complessivamente risulta pari a 65,1 milioni di euro, nel 2008 era pari a 49,4 milioni di euro. In questa voce sono comprese le disponibilità liquide che ammontano a 33,7 milioni di euro in crescita del 24,81% rispetto ai 27 milioni del 30 giugno 2008.
I ratei e risconti attivi sono esposti per 2,5 milioni di euro (2,4 milioni nel 2008).
Il Patrimonio Netto della società FC Bayern München AG, al 30.6.2009, ammonta a 177,5 milioni di euro e risulta in aumento rispetto al valore del 30 giugno 2008 pari a 176 milioni di euro. Si tenga presente che in seguito all’approvazione del bilancio chiuso al 30 giugno 2008 sono stati distribuiti dividendi per 1 milione di euro. I fondi rischi risultano pari a 15,6 milioni di euro nel 2007/2008 erano pari a 18,4 milioni di euro.
L’ammontare dei debiti è pari a 65,2 milioni di euro e risultano in diminuzione rispetto ai 69,9 milioni del 30 giugno 2008.
I risconti passivi per ricavi anticipati passano da 19,4 milioni di euro del 30 giugno 2008 a 4,3 milioni di euro del 30 giugno 2009.
Karl Hopfner, Amministratore Delegato di FC Bayern München AG, si è dichiarato soddisfatto per aver conseguito un utile di esercizio pari a 2,5 milioni di euro anche in considerazione delle difficili condizioni economiche congiunturali. Dal punto di vista sportivo la stagione 2008/2009 ha visto il Bayern München giungere ai quarti di Uefa Champions League, eliminato dalla squadra risultante vincitrice della manifestazione ed ha conseguito il secondo posto in campionato dietro il Wolfsburg.
Luca Marotta
jstargio@gmail.com
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venerdì 5 marzo 2010

Il sindaco Alemanno risponde a Federsupporter

Al Sindaco del Comune di Roma
On.le Gianni Alemanno
Egr. Sig. Sindaco, nella mia qualità di Presidente della neo costituita (25 gennaio 2010) FEDERSUPPORTER, Associazione che rappresenta e tutela i sostenitori disocietà ed associazioni sportive, sia quali piccoli azionisti, sia qualiconsumatori dello spettacolo agonistico, Le chiedo di voler concedere unincontro all'Associazione ,che ho l'onore di rappresentare, per illustraLe direttamente e dettagliatamente natura,scopi,modalità associative ed organizzative e, soprattutto,programmi ed iniziative dell'Associazione. Quest'ultima, oltre al ruolo di rappresentanza e tutela di cui sopra, intende, infatti,quale ente esponenziale di diritti ed interessi diffusi,vero e proprio sindacato dei sostenitori sportivi, svolgere anche un ruolo di proposizione e propulsione, sistematica ed istituzionale,diprogetti ed interventi, a livello legislativo,regolamentare,sociale eculturale,volti a riformare e modernizzare il sistema sportivo, rendendolo più adeguato ai tempi e più attento e rispettoso di esigenze sociali eculturali.Grato per l'attenzione e fiducioso in un positivo riscontro, anche per levie brevi,nel frattempo,Le porgo deferenti ossequi.
Alfredo Parisi

La risposta del Sindaco
Gentile Alfredo Parisi,
innanzitutto giungano a tutti gli associati della Federsupporter e a Lei che ne è il Presidente, i miei migliori auspici per l'iniziativa cui avete dato vita. Per quanto Lei scrive, la Vostra Associazione aderisce pienamente a quelle logiche di partecipazione che sono anche a fondamento di questa amministrazione. Come certamente saprà, riguardo le tematiche dello Sport hopienamente delegato l'On. Alessandro Cochi, da sempre attento a quanto accade nell'ambito sportivo, strettamente inteso, e consapevole conoscitore delle dinamiche e delle aspettative di chi, in ogni maniera, fruisce dello spettacolo sportivo. Per tale motivo invio al Consigliere Alessandro Cochi la sua lettera e queste poche righe, affinché possiate stabilire un primo contatto e verificare se e come sia possibile realizzare forme di collaborazione tra la Vostra associazione ed il Comune di Roma.
Rinnovo con Lei l’impegno ad operare proficuamente affinché sipongano in essere tutte le soluzioni necessarie ed utili per migliorare la vivibilità di Roma e la qualità della vita dei romani.
Un saluto
Gianni Alemanno
Sindaco di Roma
Nella foto, tratta da focusonisrael.files.wordpress.com, il sindaco di Roma Gianni Alemanno
http://www.wikio.it

il pallone in confusione

Registrazione n° 61 del 28 settembre 2009 presso il Tribunale di Napoli
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