LiberoMercato 26/10/2007
C’è anche il caso Empoli
Un pezzo di serie A controllato dai "fantasmi"
Trust e società lussemburghesi nascondono la proprietà di Cagliari, Napoli, Genoa e Udinese
Marco Liguori
Chi sono i veri padroni di Cagliari, Napoli, Genoa e Udinese? Secondo gli ultimi elenchi soci disponibili in Camera di Commercio, la catena di controllo delle prime due conduce a due fiduciarie, Meliortrust (gruppo Meliorbanca) per la squadra sarda presieduta da Massimo Cellino, e Romafides (portata di recente in dote da Capitalia a Unicredito) per quella partenopea del presidente Aurelio De Laurentiis. Genoa e Udinese sono controllate da due società lussemburghesi: rispettivamente Moeblerry e Gesapar. Per questi quattro club di serie A non è dato sapere chi siano i proprietari: il velo innalzato dalle fiduciarie e dalle società di diritto estero è lecito per la legge ordinaria, ma è in conflitto con l’articolo 16 bis delle Norme organizzative della Figc. Esso impone: "non sono ammesse partecipazioni o gestioni che determinino in capo al medesimo soggetto controlli diretti o indiretti in società appartenenti alla sfera professionistica o al campionato organizzato dal Comitato Interregionale". Il suo spirito è di evitare che un "grande fratello" controlli più squadre e manovri i campionati.
Visure alla mano, il Cagliari è posseduto al 70% dalla Edilstudio. Essa è controllata al 100% da Meliortrust ed è stata fusa per incorporazione nel 2005 in un’altra azienda di Milano, la Eleonora Immobiliare: anche quest’ultima è interamente posseduta dalla fiduciaria di Meliorbanca.
Il Napoli è invece detenuto al 100% d Filmauro. Le visure camerali riportano che la società ha un capitale di appena 500mila euro e vi è precisato che "il 22/12/2005 è stato deliberato un aumento a pagamento scindibile sino all’importo di euro 5 milioni da sottoscriversi per tranche e da effettuarsi entro il termine del 31/12/2007". Alla scadenza la misura del capitale risulterà quella "effettivamente sottoscritta dai soci stessi alla data del 27/10/2006". A sua volta, la società cinematografica è controllata al 90% da Romafides, mentre il 10% è in mano a Jacqueline Baudit, moglie di De Laurentiis. Quest’ultimo è consigliere di amministrazione e procuratore di Filmauro.
Il Genoa è posseduto al 99,89% dalla Enrico Preziosi srl, che è interamente di proprietà della lussemburghese Moeblerry sa. Secondo le ultime notizie disponibili sul Journal Officiel del granducato, la società è controllata al 99% dalla Finsev sa. In Lussemburgo ha sede anche la Gesapar, che ha l’98,35% dell’Udinese: il presidente della società friulana, Pozzo, ne possiede solo l’1,66%. Il Journal Officiel riporta che la società lussemburghese è stata fondata da due società con sede a Panama, la Global Services Overseas e la International Business Services.
L’ultimo caso misteriosi in A, non attinente però a un partecipazione di controllo, riguarda l’Empoli, "public company" con i suoi 227 azionisti: il 51% è nelle mani del presidente Fabrizio Corsi. Il secondo azionista è la Finprogetti con il 5%: l’azionista di riferimento di quest’ultima ha nascosto il suo 83% dietro Centro Fiduciario, fiduciaria di Banca Carige, mentre Corsi ha il restante 17%. Visto che la quota di Finprogetti non è di controllo, è un enigma il motivo che ha spinto il suo controllante a celarsi dietro una fiduciaria. Sempre nell’Empoli c’è un socio in liquidazione, le Officine Meccaniche e Metallurgiche Moscardini, settimo azionista con il 2,5%. La società è controllata al 100% dalla Gipra, posseduta a sua volta da una società in fallimento, la F.lli Poletto Officine Meccaniche.
Catene di comando
Le tre fiduciarie nella rete misteriosa della galassia Juve
Anche nella Juve sono presenti 3 fiduciarie: Nomenfid, Simonfid e Sofegi. Fanno capo alla famiglia Grande Stevens e custodiscono 2 segreti: gli azionisti di controllo della Ese, che possiede al 70% la Semana (manutenzione di impianti sportivi), mentre il restante 30% è in mano alla società bianconera. E la catena di controllo della Banca del Piemonte, che ha partecipato al consorzio di garanzia del recente aumento di capitale della Juve, terminate con Nomenfid e Simonfid. La Ese è controllata al 90% dalla Simonfid, mentre la Nomenfid scherma il possessore del rimanente 10%. A sua volta Simonfid ha come azionista di maggioranza la Sofegi. In questa vi sono Franzo Grande Stevens (10%) e i suoi figli Riccardo (60%) e Cristina (30%).
Anche in Nomenfid i due azionisti principali sono Riccardo (52%) e Cristina (18%). Quote del 3% per esponenti di fiducia degli Agnelli: Angelo Benessia (ex cda Fiat9, Cesare Ferrero (sindaco Fiat), Giorgio Giorgi (presidente collegio sindacale Juve), e Lionello Jona Celesia (sindaco Ifi). Questi è anche presidente della Banca del Piemonte, controllata al 77% da Finconfienza, detentrice anche di circa il 19% in azioni privilegiate. A sua volta Finconfienza è posseduta da Simonfid, che nasconde il possessore del 99,99%. Forse potrebbe esserci un nesso tra gli azionisti misteriosi della Ese e della Banca del Piemonte: ma il puzzle delle fiduciarie lo rende irriconoscibile.
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