La Voce della Campania - gennaio 2007
Calcio bollente - i debiti del Napoli
Profondo rosso
Una situazione debitoria molto complessa, gravata soprattutto dalla pesantissima esposizione nei confronti di Unicredit. Eppure il presidente Aurelio De Laurentiis si proclama fiducioso e promette rinforzi. Cifra per cifra, voce per voce passiamo ai raggi x le ultimissime sul bilancio societario.
di Marco Liguori
La società sportiva Calcio Napoli ha raddoppiato. La sigla di Soccer guidata dal presidente Aurelio De Laurentiis ha chiuso l'esercizio 2005/06, che coincideva con l'ultimo anno nel girone B della C1, per la seconda volta in perdita, pari 9.088.780 euro. Il "rosso" è superiore del 28,7% rispetto al 2004/05, quando aveva superato i 7 milioni. Il risultato negativo al 30 giugno scorso è stato ripianato con una robusta dotazione nella voce "riserva copertura perdite" effettuata in tre tempi. Stando alla nota integrativa del bilancio, il 28 marzo 2006 è stata deliberata dall'assemblea dei soci «la costituzione di una riserva facoltativa pari a 4.800.000 euro, destinata alla copertura delle perdite che sarebbero emerse in via definitiva con l'approvazione del bilancio al 30 giugno 2006». La seconda iniezione di denaro è stata effettuata il 23 giugno con un altro importo di 4 milioni. Tuttavia, il 27 ottobre scorso l'assemblea dei soci che ha approvato il bilancio, ha anche deliberato di «incrementare la riserva tramite un finanziamento postergato di 288.780 euro dall'unico socio Filmauro», che ha rinunciato «al rimborso di detto importo». Con questa operazione, il Napoli ha voluto usare solo l'intera riserva per coprire integralmente la perdita. Quest'ultima però non sarà un grave problema: il Napoli è stato incluso nel consolidato fiscale della Filmauro. Di conseguenza, quest'ultima utilizzerà l'eventuale perdita fiscale della società azzurra ottenendo un beneficio tributario pari al 33% rappresentato dall'Ires. Bisogna rilevare però che, stando all'elenco soci della Camera di Commercio, il Napoli ha deliberato il 22 dicembre 2005 un aumento di capitale a pagamento sino a un massimo di 5 milioni. L'operazione, necessaria poiché dopo il primo anno di vita le perdite avevano eroso completamente tutto il patrimonio sociale, dovrà essere conclusa alla fine del 2007. Per ora sono stati versati solo 500mila euro da Filmauro, che è l'unico azionista: non ci sono più le nove azioni possedute da De Laurentiis e le tre di sua moglie Jacqueline Baudit. Resta sempre il mistero di chi sia il reale proprietario della società cinematografica: il 90% è in mano a Romafides, fiduciaria di Capitalia. Visure alla mano, De Laurentiis ne è solo il procuratore, nominato nel 1989.
Il collegio sindacale ha rilevato che la società «continua a manifestare un sensibile sbilancio finanziario di breve termine». I tre componenti hanno però rilevato un sensibile miglioramento dello stato debitorio e soprattutto di quello bancario, diminuito di oltre 4,8 milioni, e la «ferma volontà» dell'azionista unico Filmauro di «continuare ad investire nella società nella prospettiva futura che la gestione operativa cominci a produrre fisiologicamente i flussi necessari per un riequilibrio dell'esposizione finanziaria».
Analizzando lo stato patrimoniale, si nota che i debiti (diminuiti di soli 108mila euro) pari a 39,8 milioni, sovrastano i crediti (4,7 milioni) per 35,1 milioni: che nel 2004/05 erano pari a 35,6 milioni. Nello stato debitorio spicca la «linea di fido concessa dalla banca Unicredit al momento dell'acquisizione dal fallimento della ssc Napoli del ramo di azienda relativo alle attività sportive». Esso è diminuito dai 32 milioni del 2004/05 a 27,2 milioni. Un pesante fardello che, stando alla relazione sulla gestione, «ha finanziato integralmente l'acquisto» del ramo di azienda dal fallimento del vecchio Napoli per 29,5 milioni «e in parte gli ulteriori investimenti operati nei primi due esercizi». Ciò si riferisce «all'acquisizione dei diritti alle prestazioni sportive di calciatori, il cui costo storico ammonta a circa euro 11.100.000». Quindi il Napoli ha potuto effettuare le campagne acquisti anche grazie a questo debito contratto con Unicredit, con scadenza entro l'esercizio successivo. La linea di fido, «assistita da idonee garanzie», ha generato interessi passivi riscontrabili probabilmente alla voce "altri oneri finanziari": rispetto al 2004/05 essi sono cresciuti di 199mila euro (+27,5%)
Spese Boom
Riguardo al conto economico, anche qui c'è un forte squilibrio. I costi (20,3 milioni, +16%) hanno superato i ricavi (12,1 milioni, +8%) per 8,28 milioni con un incremento del 30,32% (1,92 milioni) rispetto all'esercizio precedente. Tra i costi si segnala il +54,93% per le spese dei servizi, pari a 2,9 milioni. In questa voce si è registrata l'esplosione delle spese amministrative, pubblicitarie e generali passate da 218mila euro a oltre un milione. Boom anche dei costi per godimenti dei beni di terzi (+146%), causati essenzialmente dagli affitti, passati da 12mila euro a oltre 272mila. In questa voce sono probabilmente compresi i canoni pagati per la convenzione con il Comune di Napoli per lo stadio San Paolo e per la sede operativa di Castelvolturno. Record anche sul fronte dei costi d'acquisto materiale di consumo e merci (+156%, da 262mila a 673mila euro ): risalta, fra l'altro, il +202% del materiale da sponsor (da 201mila a 610mila euro). In crescita del 32,19% anche gli ammortamenti, pari a 5,2 milioni contro i precedenti 3,9, a causa principalmente di quelli relativi ai diritti alle prestazioni dei calciatori. Il costo complessivo del personale è diminuito del 2,85%, dovuto essenzialmente al drastico calo per i dirigenti (-53,53%, 611mila euro). Salari e stipendi (8,4 milioni) sono aumentati dello 0,19%: quelli per i tesserati (6,5 milioni) del 12,81%. Passando ai ricavi si registra il calo del 26% sulle entrate da gare e abbonamenti (4,1 milioni), compensati dagli altri proventi (7,96 milioni, +42,27%). In essi spicca il "botto" dei p roventi pubblicitari per la vendita della cartellonistica a bordo campo del San Paolo, passati da 320mila a 2,1 milioni. Per diritti radio-tv sono stati incassati oltre 2,7 milioni (+63,1%): in calo le entrate da sponsorizzazioni (2,26 milioni, -14,78%).
E anche il Napoli ha il "vizietto" di alcune altre società: le plusvalenze da cessione calciatori (60mila euro contro le 500mila dell'anno prima) sono state inserite nei ricavi. Invece, non ci sono state minusvalenze. Stando alla relazione sulla gestione «già per il prossimo esercizio le previsioni attese di crescita del fatturato, inducono a ritenere che la società sarà in grado di generare risorse finanziarie da destinare al rimborso» del debito con Unicredit. Gli amministratori, che non hanno percepito compensi, ritengono «di poter raggiungere l'equilibrio economico già a partire dalla stagione 2006/07, con un anno di anticipo rispetto a quanto inizialmente programmato». L'attuale stagione in serie B potrà generare tanti ricavi da ripianare in un colpo solo 27,2 milioni di debito? Forse al Napoli calcio occorrerebbero tante magie di Bucchi e Calaiò.
Plusvalenze e cessioni
I giochi delle plusvalenze e minusvalenze per la compravendita di calciatori mostrano sempre alcune particolarità. Una di queste riguarda il trentenne attaccante Massimiliano Varricchio, che, secondo il bilancio del Treviso chiuso al 30 giugno 2005, è stato ceduto a costo zero al Napoli: la società veneta, dove Varricchio aveva segnato in serie B quattro gol in 28 partite, ha incassato una minusvalenza di 43750 euro. Invece, secondo il documento contabile del Napoli, al 30 giugno 2005 era stato ceduto temporaneamente al Pescara in serie B per 50mila euro. A fine stagione il giocatore rientra a Napoli: nell'esercizio concluso al 30 giugno scorso si legge che il valore netto contabile del calciatore era zero. Ma durante il calciomercato si ha una sorpresa. Varricchio è stato infatti ceduto a titolo definitivo nei primi mesi dell' esercizio 2005/06 allo Spezia per appena 10mila euro, con una plusvalenza di pari importo. La cifra di vendita è decisamente inferiore rispetto al prezzo della cessione temporanea dell'anno precedente. Una svalutazione record dell'80%, nonostante a Pescara avesse segnato 4 gol in 18 partite negli ultimi sei mesi del 2004/05, quasi la stessa media (4 reti in 17 partite) in C1 a Napoli della prima parte della stagione. Allo Spezia, che militava in C1 ma nel girone A, ne ha realizzate 13 in 27 incontri, contribuendo alla sua promozione in serie B.
Il Napoli ha anche ottenuto una plusvalenza di circa 50mila euro per la cessione al Parma del terzo portiere, il ventenne Fabio Virgili, con cui era detenuto in comproprietà. Non male, considerato che il calciatore non ha disputato una sola partita in maglia azzurra e che il suo valore netto era di 775 euro.
Marco Liguori
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sabato 16 febbraio 2008
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