Liberomercato 1 marzo 2008
Euro da record?
Contro il dollaro non è ai massimi
Ieri la moneta unica ha toccato quota 1,5239 sul biglietto verde. Per gli analisti salirà ancora
Marco Liguori
L’euro ha collezionato ieri l’ennesimo massimo storico sul dollaro. La nostra divisa ha toccato quota 1,5239 sul biglietto verde d’oltreoceano, in deciso aumento rispetto a 1,5194 di giovedì scorso. Sulle quotazioni hanno pesato ancora le attese di un consistente taglio del tasso ufficiale di riferimento da parte della Federal Reserve. Le prese di profitto scattate nel pomeriggio hanno portato il cambio a calare dello 0,16% rispetto al record della mattinata, giungendo nell’area compresa tra 1,5170-1,5173. Molti esperti prevedono un ulteriore apprezzamento per la divisa unica dopo i dati resi noti ieri sull'inflazione europea, confermata a gennaio al 3,2%, stanno rafforzando la convinzione che la Bce giovedì prossimo lascerà invariati i tassi d'interesse. "Considerato lo scenario macroeconomico che vede gli Stati Uniti – spiega Duilio Parise, chief analyst dello Studio Ciesse – in forte fase di rallentamento e la possibilità dell’ennesimo taglio dei tassi da parte della Fed, mentre in Europa la Bce dovrebbe ancora ancorarli al 4%, tutto ciò dovrebbe alimentare la speculazione contro il dollaro. Di conseguenza, l’euro dovrebbe portarsi, in un periodo compreso tra uno e tre mesi, nell’area compresa tra 1,5860 e 1,60". Dopo il raggiungimento di questo livello "si dovrebbe assistere a un rafforzamento del biglietto verde, che dovrebbe riportarsi verso 1,43-1,45" prosegue Parise, "e ciò dovrebbe continuare per un periodo compreso tra quattro e sei mesi". L’analista sottolinea però un aspetto molto importante. "Bisognerà che gli operatori diano molta attenzione alla soglia psicologica posta attorno a 1,60-1,61 dollari, poiché nel caso in cui fosse superata, la fase di rafforzamento dell’euro sul dollaro potrebbe proseguire a lungo".
Nonostante questo scenario poco favorevole al dollaro, la prossima settimana sarà decisiva per verificare la sua effettiva debolezza. "L’analisi tecnica del cross tra la nostra divisa e quella americana – afferma Parise – presenta un supporto importante posto attorno a 1,4770-1,4790 dollari. Se dovesse essere rotto da un eventuale trend al ribasso, potrebbe verificarsi in anticipo la fase di rafforzamento del biglietto verde d’oltreoceano".
Riguardo alle scelte operative, nello scenario attuale le aziende esportatrici di beni si troveranno in difficoltà. "Di conseguenza, esse dovranno effettuare una serie di vendite di dollari a termine per coprirsi dal possibile deprezzamento della valuta americana. Vanno sospese nel caso in cui se dovesse raggiungere il supporto posto tra 1,4770-1,4790". Invece, le imprese importatrici "dovranno svolgere acquisti a termine solo se è al disopra del suddetto supporto". Queste operazioni dovranno essere compiute "anche nel caso in cui il cross euro/dollaro raggiunga l’area 1,58-1,60" conclude Parise.
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sabato 1 marzo 2008
il biglietto verde sempre più debole: tempi duri per l'Europa
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il pallone in confusione
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